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IGNORED

metal detector: legale?


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Quindi dire assiomaticamente che fare del  detecting sia proibito mi sembra sicuramente un luogo comune non supportato da  elementi  logici e  di interpretatio Juris .

Saluti

Lemonetiere 1

220509[/snapback]

Bravo! sono d'accordo..

numa numa

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Ed io sono d'accordo con Numa.

Aggiungo a tutti i "puri di cuore" una domanda: cosa provate quando su questo forum, a mio modesto parere il più competente tra quelli noti (e non è una sviolinata) compare per identificazione, valutazione, curiosità o semplice piacere di condivisione qualche moneta " trovata" o "ereditata" o "Acquistata su vari siti"?

Scandalo perchè un bene archeologico è in mano ad un indegno e non in un museo?

Sconvolgimento perchè mooooolto probabilmente essa non è frutto di una seria, organizzata e controllata campagna di scavo di una Soprintendenza?

O semplicemente passione, curiosità ed interesse per un pezzo di metallo che racconta la storia dell'uomo?

Bè, chi è per le prime due risposte................

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Aggiungo:

Legge 25 giugno 2005, n. 109

"Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 26 aprile 2005, n. 63, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo e la coesione territoriale, nonchè per la tutela del diritto d’autore. Disposizioni concernenti l’adozione di testi unici in materia di previdenza obbligatoria e di previdenza complementare"

pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 146 del 25 giugno 2005

Art. 2-decies

Collezioni numismatiche

1. Alla lettera A, numero 13, dell'allegato A al codice dei beni culturali e del passaggio, la lettera B) e' sostituita dalla seguente:

«B) Collezioni aventi interesse storico, paleontologico, etnografico o numismatico, ad eccezione delle monete antiche e moderne di modesto valore o ripetitive, o conosciute in molti esemplari o non considerate rarissime, ovvero di cui esiste un notevole numero di esemplari tutti uguali».

2. Per le monete di modesto valore o ripetitive, ovvero di cui esiste un notevole numero di esemplari tutti uguali, non rientranti nelle collezioni di cui alla lettera B) della lettera A, numero 13, dell'allegato A al codice dei beni culturali e del paesaggio, come sostituita dal comma 1 del presente articolo, e' escluso l'obbligo di denuncia di cui all'articolo 59 del medesimo codice, nonche' ogni altro obbligo di notificazione alle competenti autorita'.

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Apprezzo sempre gli interessanti interventi di Lucio e questa accesa polemica tra moralisti intransigenti e liberi opinionisti mi ha molto interessato, anche se per mia natura e cultura mi trova leggermente sbilanciato verso i secondi, cioè chi conosce le regole e i danni che le regole stesse vogliono evitare ma che nello stesso tempo non accetta le contraddizioni di un sistema trppo rigido.

In particolare mi è venuta in mente una situazione personale a riguardo: La mia famiglia possiede un piccolo terreno nell'entroterra romagnolo, una zona non lontano dalla via emilia in provincia di Rimini, il terreno in questione è stato per anni coltivato da mio nonno e da suo padre che molti anni fa, di tanto in tanto vi raccoglievano delle monete (qualche moneta 800tesca, qualche asse romano malconcio e poco altro) in tutto poco più di una decina di pezzi.

Pochi anni fa (mio nonno era già morto da quasi vent'anni) una buona parte del terreno è stata ceduta per realizzarci un parcheggio interrato dei capannoni e parcheggi a raso... nei mesi precedenti alla cessione mi è passato spesso per la testa che se mio nonno aveva trovato quelle monete, probabilmente là sotto dovevano essercene delle altre, senza che necessariamente ci fosse un importante sito archeologico da tutelare, e che una volta realizzate le opere sarebbero andate perse per sempre! purtroppo, in parte per pigrizia, in parte per timore di fare una cosa illegale per di più bene in vista, non mi sono preoccupato di fare ricerche private e ho aspettato impotente che asfaltassero tutta l'area comprese le eventuali monete che potevano esserci.

Ancora oggi di tanto in tanto ci penso e mi chiedo quale poteva essere la soluzione.

Analogamente a questo, tanti altri terreni dalle mie parti e sicuramente in tutta Italia, si trovano in situazioni simili; per esempio, sempre lungo la via emilia e flaminia, si stanno costruendo aree residenziali un po' in tutta la provincia, si scava si getta cemento, e sicuramente vanno perse chissà quante monete e oggetti antichi.

In oltre tanti terreni agricoli contengono al loro interno piccole aree di insediamento e a volte di sepoltura di epoca romana (ho visto personalmente le ossa e molti pezzi delle tpiche tegole tombali), con tanto di cocci vari, ed eventuale per quanto misero, corredo funebre... eppure ogni anno vengono arati danneggiando quello che contengono. Ovviamente sarebbe impensabile bloccare, esplorare e musealizzare tutte le aree di questo tipo.

Allora chiedo in particolare a Lucio che è sicuramente il più competente in materia e anche il più acceso dei moralisti: non trovi questa situazione un paradosso, non sarebbe più giusto (anche se illegale) che qualche onesto e appassionato privato, magari con una autorizzazione andasse a setacciare, per quanto possibile, il terreno prima della cementificazione?

Tanto vale che l'eventuale materiale presente venga decontestualizzato piuttosto che cementato o danneggiato dall'aratro o dai fertilizzanti chimici!

Cosa pensate a riguardo? Quale potrebbe essere la soluzione allo stato attuale delle cose?

scusate per la lunghezza del post

ciao

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Apprezzo sempre gli interessanti interventi di Lucio e questa accesa polemica tra moralisti intransigenti e liberi opinionisti mi ha molto interessato, anche se per mia natura e cultura mi trova leggermente sbilanciato verso i secondi, cioè chi conosce le regole e i danni che le regole stesse vogliono evitare ma che nello stesso tempo non accetta le contraddizioni di un sistema trppo rigido.

In particolare mi è venuta in mente una situazione personale a riguardo: La mia famiglia possiede un piccolo terreno nell'entroterra romagnolo, una zona non lontano dalla via emilia in provincia di Rimini, il terreno in questione è stato per anni coltivato da mio nonno e da suo padre che molti anni fa, di tanto in tanto vi raccoglievano delle monete (qualche moneta 800tesca, qualche asse romano malconcio e poco altro) in tutto poco più di una decina di pezzi.

Pochi anni fa (mio nonno era già morto da quasi vent'anni) una buona parte del terreno è stata ceduta per realizzarci un parcheggio interrato dei capannoni e parcheggi a raso... nei mesi precedenti alla cessione mi è passato spesso per la testa che se mio nonno aveva trovato quelle monete, probabilmente là sotto dovevano essercene delle altre, senza che necessariamente ci fosse un importante sito archeologico da tutelare, e che una volta realizzate le opere sarebbero andate perse per sempre!  purtroppo, in parte per pigrizia, in parte per timore di fare una cosa illegale per di più bene in vista, non mi sono preoccupato di fare ricerche private e ho aspettato impotente che asfaltassero tutta l'area comprese le eventuali monete che potevano esserci.

Ancora oggi di tanto in tanto ci penso e mi chiedo quale poteva essere la soluzione.

Analogamente a questo, tanti altri terreni dalle mie parti e sicuramente in tutta Italia, si trovano in situazioni simili; per esempio, sempre lungo la via emilia e flaminia, si stanno costruendo aree residenziali un po' in tutta la provincia, si scava si getta cemento, e sicuramente vanno perse chissà quante monete e oggetti antichi.

In oltre tanti terreni agricoli contengono al loro interno piccole aree di insediamento e a volte di sepoltura di epoca romana (ho visto personalmente le ossa e molti pezzi delle tpiche tegole tombali), con tanto di cocci vari, ed eventuale per quanto misero, corredo funebre... eppure ogni anno vengono arati danneggiando quello che contengono. Ovviamente sarebbe impensabile bloccare, esplorare e musealizzare tutte le aree di questo tipo.

Allora chiedo in particolare a Lucio che è sicuramente il più competente in materia e anche il più acceso dei moralisti: non trovi questa situazione un paradosso, non sarebbe più giusto (anche se illegale) che qualche onesto e appassionato privato, magari con una autorizzazione andasse a setacciare, per quanto possibile, il terreno prima della cementificazione?

Tanto vale che l'eventuale materiale presente venga decontestualizzato piuttosto che cementato o danneggiato dall'aratro o dai fertilizzanti chimici!

Cosa pensate a riguardo? Quale potrebbe essere la soluzione allo stato attuale delle cose?

scusate per la lunghezza del post

ciao

220571[/snapback]

Q!uello che dici è vero, ci sono molti siti che vengono cementati o fatti sparire in nome della civiltà, un anno fà discutevamo su un forum di metal detector che vicino ad Aquileia (il noto centro romano) si era dato il permesso di fare un villaggio di villette a schiera, con la distruzione di tutto ciò che era sotto.

Un altro esempio, che usci anche sul giornale, è la distruzione di tutto ciò che c'era sotto il Vaticano per ricavarne un parcheggio, e tutto questo fatto senza documentazione quindi non sapremo mai cosa è stato distrutto.

Quello che però mi manda più in bestia è il fatto che fino a che una cosa archeologica stà sul terreno nel più grande disinteresse di tutti e lasciata alla sua orrenda fine (pensate se un arato tira su un'ampollina di vetro, magari intatta perchè nella toppa di terra, la prossima volta che passa con la fresa cosa ne rimane???) se qualcuno la prende in mano diventa subito un bene archeologico da tutelare!!!

Ma che vuoi tutelare, se io non la raccoglievo che ti tutelavi???

Questa è la dura realtà e sembra che vada bene a tutti cosi.

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Allora chiedo in particolare a Lucio che è sicuramente il più competente in materia e anche il più acceso dei moralisti: non trovi questa situazione un paradosso, non sarebbe più giusto (anche se illegale) che qualche onesto e appassionato privato, magari con una autorizzazione andasse a setacciare, per quanto possibile, il terreno prima della cementificazione?

Tanto vale che l'eventuale materiale presente venga decontestualizzato piuttosto che cementato o danneggiato dall'aratro o dai fertilizzanti chimici!

Cosa pensate a riguardo? Quale potrebbe essere la soluzione allo stato attuale delle cose?

220571[/snapback]

Io sono emozionato e felice quando un bel sito archeologico viene ricoperto (senza essere troppo devastato) da nuove strutture.

Provo la sensazione di intimo compiacimento di chi sta assistendo ad una pagina di storia, perché per la verità la crescita della stratigrafia archeologica questo è.

Spesso mi sono battuto per ottenere questo risultato, qualche volta riuscendoci, e non è escluso che riguardo al sito che tu menzioni ci fosse in qualche modo anche un mio zampino.

Meglio, molto meglio di distruggere le tracce archeologiche dandole in pasto ad interventi di scavo affrettati ed approssimativi o abbandonandole alle smanie dei metaldetectorists.

Quanto al normale deterioramento dei reperti nel terreno sono certo di quello che dico quando affermo che esso è comunque minore del deterioramento (anche fisico oltre che in termini di perdita di informazioni) conseguente ad una decontestualizzazione e persino ad un intervento di scavo archeologico di emergenza.

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"Meglio, molto meglio di distruggere le tracce archeologiche dandole in pasto ad interventi di scavo affrettati ed approssimativi o abbandonandole alle smanie dei metaldetectorists"

QUESTO, CON IL DOVUTO RISPETTO UMANO PER CHI LO SCRIVE, E' UN ASSURDO CONCETTUALE, CHE PREVARICA QUALUNQUE SENSO DI ETICA MORALE, IN VIRTU' DI UN INCOMPRENSIBILE PRAGMATISMO FORMALE; RICORDO ALL'AUTORE DELLA FRASE UN TALE DI NOME ATTILA CHE, SE LA MEMORIA NON MI INGANNA, NON HA LASCIATO DIETRO DI SE' ALCUN SIGNIFICATIVO RICORDO STORICO!

Aggiungo inoltre che, a mio personale parere, chiunque, e non solo gli addetti ai lavori (tali solo perchè legati da un contratto di lavoro, e non per diritto divino derivante da qualsivoglia studio universitario) ha il diritto di "godere", seppur per un breve attimo, del piacere di una scoperta archeologica, di qualunque tipo essa sia. salvo poi, sia chiaro, informarne le Autorità competenti.

Invito infine l'autore di quanto sopra ad informarsi su quanto segue:

1 - L'entità delle somme devolute DIRETTAMENTE ai docenti universitari per le ricerche in campo archeologico ed il loro REALE utilizzo nelle campagne di scavo, attraverso appalti PRIVATI che NESSUNO controlla.

2 - Lo SCEMPIO compiuto da molte Soprintendenze al solo scopo di OCCULTARE siti conosciuti per la diatriba POLITICA sulla attribuzione dei suddetti lavori di scavo perchè, se nessuno lo sa, esiste un decennale contenzioso tra Soprintendenze, Beni Culturali ed Enti Museali su chi debba usufruire dei FONDI Statali ed Europei per le campagne di prospezione archeologica.

3 - La immensa quantità di reperti archeologici accatastata nei sotterraneoi dei Musei di tutta Italia, lasciata in balia dei TOPI e delle peggiori condizioni ambientali, soltanto perchè essa non può essere oggetto di interesse dei privati, essendo essi

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Scusate mi è scappato il pulsante di inoltro, continuo:

.........essendo essi indegni di potersi accostare a cotanta riservata area culturale, degna solo di pochi eletti.

Con questo ho finito, ed invito il simpatico e sconosciuto amico LUCIO, che credo piuttosto giovane per essere così profondamente ostile nei confronti di chi non appartiene alla sacra schiera degli eletti, ad una più serena riflessione sui multiformi aspetti dei concetti culturali dell'umanità, tenendo presente che nella storia molte scoperte in campo scientifico sono avvenute per caso o solo per la passione e l'ostinazione di alcuni poveri APPASSIONATI

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1 - L'entità delle somme devolute DIRETTAMENTE  ai docenti universitari per le ricerche in campo archeologico ed il loro REALE utilizzo nelle campagne di scavo, attraverso appalti PRIVATI che NESSUNO controlla.

2 - Lo SCEMPIO compiuto da molte Soprintendenze al solo scopo di OCCULTARE siti conosciuti per la diatriba POLITICA sulla attribuzione dei suddetti lavori di scavo perchè, se nessuno lo sa, esiste un decennale contenzioso tra Soprintendenze, Beni Culturali ed Enti Museali su chi debba usufruire dei FONDI Statali ed Europei per le campagne di prospezione archeologica.

3 - La immensa quantità di reperti archeologici accatastata nei sotterraneoi dei Musei di tutta Italia, lasciata in balia dei TOPI e delle peggiori condizioni ambientali, soltanto perchè essa non può essere oggetto di interesse dei privati, essendo essi

220602[/snapback]

Come che sia sia.

Ma ribadisco: lasciare rispettosamente le cose dove stanno è il più delle volte il comportamento migliore.

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Aggiungo inoltre che, a mio personale parere, chiunque, e non solo gli addetti ai lavori (tali solo perchè legati da un contratto di lavoro, e non per diritto divino derivante da qualsivoglia studio universitario) ha il diritto di "godere", seppur per un breve attimo, del piacere di una scoperta archeologica, di qualunque tipo essa sia. salvo poi, sia chiaro, informarne le Autorità competenti.

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concordo!

Modificato da avo
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Date retta a me. Non c'è nessun piacere nella scoperta archeologica, c'è solo l'angoscia di essere chiamati ad una azione irrimediabile.

Tutte le volte che si può le cose archeologiche è molto meglio lasciarle al loro posto, provvedendo con rispetto e con cura alla loro segnalazione. Ma cercando il più possibile di non rimuoverle.

Andarle a cercare, poi, è ingiusto ed illegale.

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Date retta a me. Non c'è nessun piacere nella scoperta archeologica, c'è solo l'angoscia di essere chiamati ad una azione irrimediabile.

Per me il piacere ci sarebbe!!! :rolleyes: eccome!!! :)

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Io sono emozionato e felice quando un bel sito archeologico viene ricoperto (senza essere troppo devastato) da nuove strutture.Provo la sensazione di intimo compiacimento di chi sta assistendo ad una pagina di storia, perché per la verità la crescita della stratigrafia archeologica questo è.[/

Mi trovi d'accordo solo in parte... in realtà quando anni fa ho visitato Pompei mi ha fatto una pessima impressione, che ha mischiato al piacere di visitare quel posto unico la sensazione che sarebbe stato meglio se fosse rimasto per sempre sotto terra! e mi capita spesso di pensarlo visitando monumenti e siti archeologici!

Ma c'è una profonda differenza tra coprire un sito per preservarlo e edificarci sopra un area residenziale, è vero che piuttosto che vedere le monete estratte dal terreno per finire in qualche scatola negli scantinati di un museo o peggio in qualche asta internazionale, magari mischiate a caso in un lotto di monete da pulire, tanto vale che restino dove sono! ma compromettere per sempre la possibilità anche solo teorica di recuperarle, lo equiparo al distruggerle.

Credo che il concetto della stratigrafia archeologica cessi di avere un senso nel momento in cui esiste la consapevolezza; mi spiego meglio con esempi eclatanti, quando nel rinascimento "smontavano" il foro romano per costruire chiese e ville... quella è l'impronta della storia, perchè c'era ingenuità in quegli interventi, così come nella trasformazione attraverso i secoli del tempio dorico di atena a Siracusa, trasformato in chiesa nel VII secolo, oggi duomo con facciata barocca... ma di esempi se ne possono fare a migliaia.

Il moderno concetto di edificio storico, di bene culturale, di testimonianza del passato, ha modificato il rapporto tra l'uomo e tutto ciò che è stato costruito in passato; interventi analoghi al giorno d'oggi sarebbero uno scempio, allo stesso modo coprire un'area archeogica per salvaguardarla e poi costruirci sopra una palazzina non riesco a vederlo come stratigrafia, come impronta della storia ma solo come "male minore".

E allora nel rispetto delle tue convinzioni, credo che se proprio si deve costruire (e purtroppo la speculazione edilizia e l'interesse privato hanno molta più forza del rispetto per la storia...) trovo che una "scandagliata" per tirare fuori quello che si può prima di dare in pasto agli speculatori un terreno di nessun interesse storico, sia più saggio che lasciarlo "stratificare" sotto una colata di cemento.

ciao

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. . . Ma c'è una profonda differenza tra coprire un sito per preservarlo e edificarci sopra un area residenziale, è vero che piuttosto che vedere le monete estratte dal terreno per finire in qualche scatola negli scantinati di un museo o peggio in qualche asta internazionale, magari mischiate a caso in un lotto di monete da pulire, tanto vale che restino dove sono! ma compromettere per sempre la possibilità anche solo teorica di recuperarle, lo equiparo al distruggerle.

Credo che il concetto della stratigrafia archeologica cessi di avere un senso nel momento in cui esiste la consapevolezza; . . .

220645[/snapback]

E' un errore di prospettiva.

L'archeologia è una sequenza che noi non possiamo permetterci di azzerare tutte le volte che interveniamo.

Non possiamo "bruciare" delle risorse non rigenerabili (comprendendole e documentandole -per pochezza delle nostre capacità tecniche- all'1% delle loro potenzialità di informazione), perdere definitivamente dei contenitori di informazione storica non riproducibili, solo per la smania egoistica di tirare fuori qualche piccola "bella scoperta".

Possiamo intervenire, possiamo fruire del territorio anche a costo di sostituire talora presenze antiche con opere moderne, possiamo smontare e consumare prudentemente l"esperienza cruciale" (drammaticamente irripetibile) dello scavo archeologico, ma non possiamo farlo sistematicamente e ovunque, altrimenti facciamo semplicemente una devastazione.

E poi comunque, basta con questo feticismo per il piccolo oggetto carino, che cribbio. Non possiamo continuare a sopravvalutare il manufatto rispetto al suo contesto.

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Per me il piacere ci sarebbe!!!  eccome!!!

220636[/snapback]

Se pensi che sia una cosa piacevole e non capisci che si tratta invece di una azione dolorosa è meglio che tu non abbia modo di fare del danno mettendoci le mani.

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Per me il piacere ci sarebbe!!!  eccome!!!

220636[/snapback]

Se pensi che sia una cosa piacevole e non capisci che si tratta invece di una azione dolorosa è meglio che tu non abbia modo di fare del danno mettendoci le mani.

220675[/snapback]

senti Lucio,ma tu sei un archeologo? ti vedo così : una persona che ha lavorato a lungo nel campo dell'archeologia che poi ha smesso perchè non ci credeva più, mi sbaglio?

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Diàtriba infinita......... Vi cito un episodio;negli anni '60 ero

in vacanza in una vallata alpina nei pressi di Torino, una ruspa

tracciando una strada,portò alla luce una frana di tegole

romane, di dimensioni di circa 45 x 50-60 cm,erano forse 10 o 15.

Molto stupore,indecisione sul da farsi,avvertite le autorità (comunali),

nessuno sapeva che pesci pigliare. I lavori furono sospesi per

qualche giorno,dopodichè ripresero,non so in base a quale decisione.

Quindici giorni dopo era sparita qualsiasi traccia.In questo caso nulla

è stato rimosso oltre il dovuto. Ora mi chiedo:in questa vallata non sono

mai state rinvenute tracce di insediamenti romani,se non una stele

su di un valico che porta in Francia,non sarebbe stata questa una

buona occasione per rilevare una testimonianza di presenza romana

in questa zona,cosa che avrebbe potuto chiarire molti interrogativi?

O è meglio cosi',ma a pro di chi? Mi preme un'altra domanda:secondo

voi quanti sono gli abitanti di questo paese,in percentuale,veramente

interessati alla ns storia e di conseguenza ai beni che la testimoniano?

archeologici e non.... :(

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220571[/snapback]

Io sono emozionato e felice quando un bel sito archeologico viene ricoperto (senza essere troppo devastato) da nuove strutture.

Provo la sensazione di intimo compiacimento di chi sta assistendo ad una pagina di storia, perché per la verità la crescita della stratigrafia archeologica questo è.

Spesso mi sono battuto per ottenere questo risultato, qualche volta riuscendoci, e non è escluso che riguardo al sito che tu menzioni ci fosse in qualche modo anche un mio zampino.

Meglio, molto meglio di distruggere le tracce archeologiche dandole in pasto ad interventi di scavo affrettati ed approssimativi o abbandonandole alle smanie dei metaldetectorists.

Quanto al normale deterioramento dei reperti nel terreno sono certo di quello che dico quando affermo che esso è comunque minore del deterioramento (anche fisico oltre che in termini di perdita di informazioni) conseguente ad una decontestualizzazione e persino ad un intervento di scavo archeologico di emergenza.

220586[/snapback]

Potrebbe essere giusto . Davvero . E me ne sono quasi convinto

Ma quindi di conseguenza potremmo fare anche e sempre il contrario , cioè invece di riportare alla luce delle testimonianze antiche , si dovrebbe riportare sotto terra tutto cio' che sta nei musei e nei loro sotterranei , riseppelire Pompei .

Cosi' avremmo la certezza della loro conservazione .

E magari construirci sopra un bel condominio , cosi' nessuno potra' distruggere cio' che noi abbiamo riseppellito .

Ve l'immaginate che belli sarebbero i Fori Imperiali ricoperti , al calduccio e senza il pericolo delle piogge acide , con sopra magari la costruzione di un ipermercato all'ultimo grido ?

:)

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. . . invece di riportare alla luce delle testimonianze antiche , si dovrebbe riportare sotto terra tutto cio' che sta nei musei e nei loro sotterranei , riseppelire Pompei .

Cosi' avremmo la certezza della loro conservazione .

E magari construirci sopra un bel condominio , cosi' nessuno potra' distruggere cio' che noi abbiamo riseppellito .

Ve l'immaginate che belli sarebbero i Fori Imperiali ricoperti , al calduccio e senza il pericolo delle piogge acide ,  con sopra magari la costruzione di un  ipermercato all'ultimo grido ?

220720[/snapback]

Bravo. Considerare lo scavo archeologico sistematico una eccezione e la musealizzazione all'aperto delle aree archeologiche una strategia da attuare con il contagocce. Solo in quei casi e per quelle estensioni che veramente si può essere certi che negli anni si sarà capaci di gestirle.

E poi invece impegnarsi a fondo nella mappatura dei siti ancora sepolti esplorandoli man mano che legittime necessità di uso moderno richiedessero parziali aperture delle aree (e qui l'impegno civico dei Cittadini dovrebbe essere valorizzato al massimo livello) e contemporaneamente impegnarsi sui magazzini (e sugli archivi, gli archivi archeologici non solo i magazzini museali).

Nel frattempo più cose rimangono sotto terra meglio è.

Modificato da LUCIO
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. . . senti Lucio,ma tu sei un archeologo? ti vedo così : una persona che ha lavorato a lungo nel campo dell'archeologia che poi ha smesso perchè non ci credeva più, mi sbaglio?

220693[/snapback]

Sono in pienissima attività.

Dal punto di vista professionale, da quello del volontariato organizzato e da quello politico.

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. . .  I lavori furono sospesi per

qualche giorno,dopodichè ripresero,non so in base a quale decisione.

Quindici giorni dopo era sparita qualsiasi traccia.In questo caso nulla

è stato rimosso oltre il dovuto.

220708[/snapback]

Registrare la presenza, sottoporre ad intervento di scavo archeologico lo strettissimo indispensabile per realizzare opere moderne utili e legittime, registrare i dati e renderli disponibili insieme ai pochi reperti recuperati.

Gerstire tutto ciò con la massima trasparenza e disponibilità nei confronti di appassionati e Comunità Locali.

Il resto lasciarlo lì sotto, a costo di piccole modifiche progettuali.

Certo, non abbandonato alla devastazione, ma protetto dal terreno stesso e magari da una modarna struttura sovrapposta.

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Se pensi che sia una cosa piacevole e non capisci che si tratta invece di una azione dolorosa è meglio che tu non abbia modo di fare del danno mettendoci le mani.

220675[/snapback]

... mi sa che questo signore deve aver avuto un'infanzia decisamente difficile ... :lol:

tanta rigidita' e chiusur fa un po' pensare. Senza stravolgere i contesti archeologici il cui trattamento nessuno contesta, basterebbe semplicemente un po' piu' di apertura mentale delle soprintendenze preposte alla loro conservazione e fruizione, sul modello di quanto avviene nei Paesi a noi vicini, ove il cittadino non viene "demonizzato" se e' testimone di u n ritrovamento monetale o di oggetti di scavo e soprattutto ove il patrimonio archeologico e artistico e' ben piu' fruibile dai cittadini. Ho portato decine di esempi, uno tra tutti, la disponibilita'; presso il British Museum di un dipartimento numismatico ove no n solo, previo appuntamento si possono vedere e 'toccare' le monete della collezione pubblica del museo ma anche farsi esaminare gratuitamente le proprie.

Abbassol'intransigenza, figlia dell' oscurantismo culturale, W l'apertura e l'approccio multi-culturale...

numa numa

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Io in linea di principio mi trovo d´accordo con Lucio , ma tale ragionamento non lo porterei al parossismo ; effettivamente cementificare le aree archeologiche non sarebbe una cattiva idea , se consistesse in una bella colata di cemento superficiale spessa almeno mezzo metro , diciamo anti scavo , in attesa di fondi e nuove apparecchiature. Ma quando sento Lucio dire che lo stato si deve piegare ad interessi edilizi e quindi non tutelare ambiente e storia mi fa veramente rabbrividire ,soprattutto quando lo stesso stato mi accusa di rubargli le monete sulla base del semplice possesso. In pratica sembra che lo stato da un lato si ponga come difensore del bene comune " avventurandosi" in spese folli per organizzare perquisizioni e recuperare migliaia di reperti che vengono poi dopo anni sempre restituiti , e dall´altro si disinteressa di tutelare il territorio . Proprio un bell´esempio..

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Certo è difficile capire perchè certe scelte compiute dal Legislatore in nome della tutela della Collettività, vengano poi del tutto disapplicate in presenza di interessi ben più alti, meglio concreti, meglio ancora... economici. Mi viene da pensare agli scempi edilizi effettuati in aree archeologiche o con vincoli paesaggistici del nostro Paese, ai permessi di costruzioni rilasciati in aree potenzialmente archeologiche e ancor più mi viene da sorridere, ma un sorriso amaro ripensando alle condizioni in cui versano i nostri musei (con qualche rara eccezione) e agli scantinati zeppi di reperti (e di monete !!), che non trovano adeguata collocazione per insufficienza di spazio, di risorse o per semplice negligenza dei funzionari preposti. In questa situazione paradossale il Legislatore, si erge a difesa degli interessi della Collettività, dimenticandosi che la Legge (quella con la L maiuscola) è uguale per tutti e partorendo, il più delle volte, leggi ispirate ad una vecchia massima ottocentesca secondo il motto "La Legge ? La Legge per gli amici si interpreta, per i nemici si applica", rimane da capire chi sono gli amici e chi i nemici...........

Modificato da denario69
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Certo è difficile capire perchè certe scelte compiute dal Legislatore in nome della tutela della Collettività, vengano poi del tutto disapplicate in presenza di interessi ben più alti, meglio concreti, meglio ancora... economici. Mi viene da pensare agli scempi edilizi effettuati in aree archeologiche . . .

220793[/snapback]

Quali scempi edilizi in aree archeologiche?

Dove è successo?

A me capita invece ben più quotidinamante di vedere gli effetti pratici in termini di gratuita devastazione di contesti archeologici in conseguenza del passaggio di quei maledetti col metaldetector.

Quali edifici sarebbero stati realizzati mai in violazione di norme di tutela archeologica?

La ricerca di oggetti in giro per la campagna è invece sempre una aperta violazione di queste norme; e per sincerarsi della odiosità di tale danno basta guardare l'effetto su aree che dopo si tenta di sottoporre a scavo archeologico.

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