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metal detector: legale?


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Guest Eurosabre
Quanto poi alla ricerca di piccoli oggetti -soprattutto se di valore- negli arenili, nei parchi etc., con il proposito di trattanerli per sè e NON riconsegnarli alla Autorità locale, mi pare che sia una applicazione alquanto bizzarra di ciò che il Codice Civile prevede riguardo agli oggetti smarriti.

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Ma se si perdono in spiaggia un anello Cartier o degli spiccioli e si vogliono cercare , una volta ritrovati dovranno essere portati al comune , lasciarli per un anno e poi farseli restituire ?

Certo non si potra' dimostrare di chi saranno gli spiccioli :)

Forse con difficolta' , con fotografia e fattura , si potra' dimostrare la proprieta' del Cartier

Ciao :)

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Vabbé, adesso rischiamo di avventurarci in un discorso che porta altrove rispetto al nostro interesse principale.

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Se si ha a casa un coltello per affettare il prosciutto , e la maggior parte di noi lo usa per questo , che ci importa se poi da qualche parte c'è un matto che lo usa per affettare la moglie ?

Solo per quel matto non dobbiamo mangiare prosciutto ? :)

Cioè , secondo voi c'è il pericolo che la GDF venga a casa nostra a portarci via il prosciutto e la moglie solo perchè in casa si ha un coltello ?

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Spero che porterebbero via il coltello e mi lascerebbero il prosciutto, poi con un buon avvocato vedrei di recuperare anche la moglie :D .

Per la verità a me non interessa ciò che potrebbe fare la GdF.

A me interessa quale sia un comportamento corretto da tenere.

E per questo la Legge è fatta apposta.

Sto dicendo che vorrei che la Legge fosse vista come indicativa prima che punitiva.

Ora cosa dice la Legge riguardo ai coltelli da prosciutto?

Non lo so ma me lo immagino: presumo che dica che si possono acquistare senza formalità, che si possono detenere in casa, ma che per portarli in pubblico ci voglia un motivo giustificato e che comunque in certi luoghi non si possano portare in nessun caso (manifestazioni pubbliche, eventi sportivi, tribunali etc.).

E allora tu comportati così (magari informati meglio prima).

Se poi pensi che la norma sia troppo restrittiva impegnati civicamente di persona per tentare di farla prudentemente adeguare, non lasciarti però andare a pensare "non la rispetto perché mi pare assurda", o peggio ancora "tutti hanno il diritto di portare sempre con se' un coltello da prosciutto, fa parte della libertà individuale", perché il giorno che i tuoi bambini ci si ferissero a scuola o che un pacifico impiegato di banca ti accoltellasse allo stadio nell'esagitazione di un rigore negato potresti accorgerti che certe cose vanno ponderate bene e a legge vigente attuate con lealtà .

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Ovviamente era solo per dire che si possono fare piu' usi del meta detector . Ed è di questo che stiamo parlando .

Quindi anche un uso normale e legale.

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Giusto.

Infatti non ci trovo nulla di strano che sia in libera vendita.

Però mi pare che la maggior parte degli usi hobbystici che ne vengono fatti sia riprovevole: quasi sempre ai limiti della Legge, non di rado in aperta violazione.

E questo non per lo strumento in sè, ma per il comportamento a cui esso è spesso associato, connaturato a logiche di impossessamento e di raccolta cieca.

Quanto poi all'ambito delle antichità arrivo persino a trovare discutibile -e in questo mi risulta che ci siano state in passato indicazioni restrittive da parte del Ministero ai BBCC- anche il rarissimo coinvolgimento di hobbysti nell'ambito di attività delle Soprintendenze Archeologiche (che senso ha mandare a raccattare una secchiata di frammenti metallici da un campo? se l'area è archeologica intervieni sulle stratigrafie, non raccattando minutaglie), simile ragionamento anche in contesti di scavo archeologico "ufficiale": se stai muovendo terra così grossolanamente da non essere sicuro di vedere una monetina, vuol dire che stai accettando l'idea di perdere qualunque reperto più piccolo di un tanto, e allora il metal non fa altro che alterare la selezione che hai accettato.

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Guest Eurosabre

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A me interessa quale sia un comportamento corretto da tenere.

E per questo la Legge è fatta apposta.

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PERFETTO , APPROVO AMPIAMENTE !

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Guest Eurosabre

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A me interessa quale sia un comportamento corretto da tenere.

E per questo la Legge è fatta apposta.

148735[/snapback]

PERFETTO , APPROVO AMPIAMENTE !

:)

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Guest Eurosabre
Ovviamente era solo per dire che si possono fare piu' usi del meta detector . Ed è di questo che stiamo parlando .

Quindi anche un uso normale e legale.

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Quanto poi all'ambito delle antichità arrivo persino a trovare discutibile -e in questo mi risulta che ci siano state in passato indicazioni restrittive da parte del Ministero ai BBCC- anche il rarissimo coinvolgimento di hobbysti nell'ambito di attività delle Soprintendenze Archeologiche (che senso ha mandare a raccattare una secchiata di frammenti metallici da un campo? se l'area è archeologica intervieni sulle stratigrafie, non raccattando minutaglie), simile ragionamento anche in contesti di scavo archeologico "ufficiale": se stai muovendo terra così grossolanamente da non essere sicuro di vedere una monetina, vuol dire che stai accettando l'idea di perdere qualunque reperto più piccolo di un tanto, e allora il metal non fa altro che alterare la selezione che hai accettato.

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Su questo oserei qualche perplessita' perchè una universita' Olandese scendendo in Italia per degli scavi in provincia di Brindisi ha usato il metal con un certo successo lì dove era difficile estendere lo studio stratigrafico per mancanza di fondi , oppure dove la stratigrafia era stata devastata dalle arature pesanti .

I relativi rinvenimenti sarebbero andati nuovamente sotto il trattore se non fossero intervenuti gli olandesi . Non credi ?

Ciao E

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Ma scusate un campo arato dal punto di vista stratigrafico è del tutto compromesso..Se con un metaldetector gli archeologi possono ritrovare più oggetti che normalmente passerebbe inosservati ( e ovviamente a termine dei lavori di indagine!!!) ben venga a mio modesto avviso..è pur sempre una piccola moneta che va ad aggiungersi ai ritrovamenti!

ciao

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. . . una universita' Olandese  scendendo in Italia per degli scavi in provincia di Brindisi  ha usato il metal con un certo successo lì dove era difficile estendere lo studio stratigrafico per mancanza di fondi , oppure dove la stratigrafia era stata devastata dalle arature pesanti .

I relativi rinvenimenti sarebbero andati nuovamente sotto il trattore se non fossero intervenuti gli olandesi . Non credi ?

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Ma scusate un campo arato dal punto di vista stratigrafico è del tutto compromesso..Se con un metaldetector gli archeologi possono ritrovare più oggetti che normalmente passerebbe inosservati . . .

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Sono totalmente in dissenso con questa visione della tutela archeologica.

Le arature per quanto dannose NON hanno quasi mai una azione obliterante sulle stratigrafie, e comunque le arature fanno parte della straigrafia.

Nelle relazioni di alcuni archeologi pigri si legge talora "stratigrafia disturbata da attività agricole". Balle. Se vuoi leggere la stratigrafia la leggi, cominciando dalla azione stratigrafica più recente, che in questo caso sarà appunto l'aratura.

Bild8.jpg

Se poi invece sei una Università straniera, con una concessione di scavo italiana e con finanziamenti dal tuo Governo o da una fondazione privata, allora hai maledettamente bisogno di trovare in fretta qualcosa di carino da far vedere e far studiare ai tuoi. Ma le concessioni non sono operazioni di tutela, ma vere cacce al tesoro.

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Guest Eurosabre

Se così fosse gli archeologi userebbero i trattori per la tutela e non la cazzuola ed il pennello .

Senza creare alcuna polemica , ma sembra che la foto sia stata veramente selezionata dalla sovrintendenza tra le migliaia di situazioni possibili di distruzione .

Sembra davvero un caso fortuito che il mosaico sia sopravvissuto al peso di diverse tonnellate di una macchina agricola ( sempre che non si tratti di un montaggio o che sia davvero un' aratura e non altro )

E tutti i vasi che vengono sbriciolati dai trattori perchè non vengono mostrati ?

O forse vogliamo anche dire che un trattore non riesca a triturare un'anfora ?

Se poi le arature ( che coprono una superficie di miglia di ettari per una profondita' variabile da 30 cm a 1,5 metri ) fanno parte della stratigrafia , a maggior ragione lo sarebbe il buchetto fatto con il metal detector che copre solo

pochi centimetri ( mi pare, ma certamente mai come un trattore )

Per quanto riguarda le concessioni sono daccordo .

Ma se è una caccia al tesoro trovare oggettini da mostrare a chi ha finanziato la concessione è anche una riprova del fatto che davvero funziona . Si è recuperato l'oggetto , quindi si è salvato ( anche dai concimi chimici oltre che dal peso delle macchine ) , quindi puo' darci delle informazioni che prima non avevamo . A volte basta un oggettino o una moneta per avere delle importanti informazioni di frequentazione . Perchè mai , in questo caso , non dovrebbero coincidere la '' caccia al tesoro '' con la tutela ?

Con questo non voglio assolutamente giusificare l'uso del metal in circostanze proibite , anzi lo condanno pienamente , ma solo per il pieno rispetto della legge e non come ratio .

Ciao Euros.

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Se così  fosse gli archeologi userebbero i trattori per la tutela e non la cazzuola ed il pennello .

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:confused: ???

Sembra davvero un caso fortuito che il mosaico sia sopravvissuto al peso di diverse tonnellate di una macchina agricola ( sempre che non si tratti di un montaggio o che sia davvero un' aratura e non altro )

E tutti  i vasi che vengono sbriciolati dai trattori perchè non vengono mostrati ?

O forse vogliamo anche dire che un trattore non riesca  a triturare un'anfora ?

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Certo che ci può eventualmente riuscire. E tutte le briciole rimangono lì.

Se invece ti intervieni con una azione di rimozione verticale alla cieca fai un danno molto più grave di una semplice frammentazione, perché contribuisci a rendere il contesto illeggibile -non semplicemente danneggiato-.

Ma se è una caccia al tesoro trovare oggettini da mostrare a chi ha finanziato la concessione è anche una riprova del fatto che davvero funziona . Si è recuperato l'oggetto ,  quindi si è salvato ( anche dai concimi chimici  oltre che dal peso delle macchine )  , quindi puo' darci delle informazioni che prima non avevamo . A volte basta un oggettino o una moneta per avere delle importanti informazioni di frequentazione . Perchè mai , in questo caso ,  non dovrebbero coincidere la '' caccia al tesoro '' con la tutela ?

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Non trovo che le cose stiano in questi termini.

Certo che funziona. Ma dà luogo ad un guaio della massima gravità.

Non si è salvato un bel nulla rispetto al molto che si è irrimediabilmente compromesso.

Devi immaginare l'attività archeologica non come una caccia al tesoro, ma come una attività simile a quella della polizia scientifica. Proprio come quella della polizia scientifica NON è detto che sia eseguita sempre con bistuti e pennellino, molte -moltissime- volte dei pesanti mezzi di movimento terra vanno benissimo (anche la scientifica usa ruspe ad autogru), ma deve essere eseguita sempre con l'unico intento di ricostruire quali eventi sono accaduti in un determinato luogo ed in che ordine temporale. I reperti servono per capire, e ti permettono di capire anche se non sono più nella loro posizione primaria, ma in quella causata da un secondo evento successivo, aiutano pochissomo o quasi niente quando cominciano ad essere manipolati.

Prova ad immaginarti la gioia della scientifica se su un luogo di un crimine qualche curioso si mettesse a raccogliere bossoli di proietti o ad estrarre coltelli da cadaveri o amenità di questo genere. Immaginati i salti di gioia: tenga brigadiere, qui ci sono un po' degli oggetti che c'erano qui in giro, li abbiamno messi tutti in un vecchio barattolo di sottaceti - forse non sono proprio tutti, sa - però ci abbiamo messo insieme anche un po' che avevamo dimenticato di consegnare l'altra volta, comunque vengono tutti da questa città . . .

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Ah, dimenticavo:

. . .le arature (  che coprono una superficie di miglia di ettari per una profondita' variabile da 30 cm a 1,5 metri )

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normalmente le aratute NON hanno una rofondità variabile, ma decisamente costante sia all'interno dello stesso campo e di quelli circostanti sia da un anno all'altro. E questo per una pura convenienza dell'agricoltore a NON mescolare terreni profondi con quelli già lavorati concimati e trattati chimicamente negli anni precedenti, non rovinare il "fondo", non rischiare di sforare uno strato impermeabile causando dissesto idrico.

In alcune regioni della Pianura Padana la tutela di aree archeologiche in zone di campagna si attua anche semplicemente imponendo agli agricoltori limitazioni alla profondità di aratura. Non ho mai sentito lamentele per provvedimenti di questo genere. Senza contare che dove ci sono presenze archeologiche gli agricoltori solitamente sanno di padre in figlio che sotto terra c'è qualcosa di fastidioso che rovina le macchine e che è possibilmente da evitare.

In area padana la coltura annuale più invasiva credo sia quella delle barbabietole: una aratura di profondità 60 cm potrebbe forse anche bastare. Per i frutteti la faccenda è diversa, ma lì compaiono i filari ed il discorso si complica.

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. . .le arature (  che coprono una superficie di miglia di ettari per una profondita' variabile da 30 cm a 1,5 metri )

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Confermo l' osservazione di Eurosabre

La mia famiglia possiede svariati terreni nell' area padana piemontese , dati in gestione ; l' aratura e' variabile in base alle coltivazioni e al macchinario agricolo usato ; inoltre in alcuni casi (non e' la norma) si procede ancora alla rotazione delle coltivazioni dei terreni

Pertanto e' normale osservare solchi arati che raggiungono anche profondita ragguardevoli

Modificato da piergi00
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Ricorco che negli ani '80 nel novarese e nel pavese c'era la mania di arature profonde -non so perché- . Comunque arature che "battezzavano una determinata profondità" e poi era quella. Mi risulta che la tendenza attuale sia invertita, perché si è diffusa la sensazione che le arature profonde tirando sù terreno sterile impoveriscono invece di migliorarle le qualità del manto superficiale ed obbligano ad abbondanti addittivazioni chimiche.

Conosco zone del mantovano (per altro in associazione con la pratica largamente diffusa di concimare a letame) dove la profondità di aratura in zone di coltivazione intensiva è entro i 40 cm (e subito sotto cominciano le stratigrafie archeologiche- il paradiso dell'aerofotointerpretazione), in alcune zone di pianura del modenese e nella bassa forlivese e ravennate la coltre agricola è solitamente contenuta entro i primi 60 cm, ma poi al di sotto arrivano ad esserci tranquillamente anche due metri di sedimenti alluvionali recenti prima di arrivare a strati di epoca antica.

Nel ferrarese può capitare in pochi km di passare dall'una all'altra situazione, bisogna vedere.

Quello che volevo cercare di spiegare è che l'effetto "stratigrafico" di una attività pluriennale di aratura è la formazione di un vero e proprio strato di alterazione superficiale che non ha dimensioni completamente casuali, ma che è separato dalle evidenze stratigrafiche immediatamente sottostanti mediante una interfaccia che ha una propria regolarità (e che quindi consentirebbe un approccio di lettura stratigrafica comunque, indipendentemente dall'entità dei danni verificatisi).

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Se invece ti intervieni con una azione di rimozione verticale alla cieca fai un danno molto più grave di una semplice frammentazione, perché contribuisci a rendere il contesto illeggibile -non semplicemente danneggiato-.

ASSOLUTAMENTE VERO...come "addetto ai lavori" vi dico che i buchi creati dai cercatori di metalli sono le ferite più deleterie per un contesto stratigrafico!!!

è come leggere un libro con le pagine bucate.

A volte in casi di emergenza la metodologia di ricerca prevede anche il metal detector, ma quando gli archeologi lo usano lavorano sempre per lo stato, o direttamente o indirettamente.

Quindi secondo me: NON LO USATE!!!! :unsure:

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Ricorco che negli ani '80 nel novarese e nel pavese c'era la mania di arature profonde -non so perché- .  Comunque arature che "battezzavano una determinata profondità" e poi era quella.  Mi risulta che la tendenza attuale sia invertita, perché si è diffusa la sensazione che le arature profonde tirando sù terreno sterile impoveriscono invece di migliorarle le qualità del manto superficiale ed obbligano ad abbondanti addittivazioni chimiche.

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Dalle mie parti provincia di Torino e Cuneo , le arature sono ancora profonde e le colture periodicamente variate ogni tre-quattro anni.

Inoltre questo aspetto si osserva maggiormente nelle "giornate" riservate alla agricoltura biologica che non prevede l' uso di concimi chimici.

Passando nei mesi autunnali per le nostre campagne un buon profumo di letame si assapora ancora ;)

Tuttavia non si puo' generalizzare in quanto i terreni sono assai diversi a secondo delle localita' geografiche; ad esempio nelle nostre Langhe il terreno ha una natura di argilla calcarea marmosa che non permette una aratura se non superficiale e grazie anche al microclima presente favorevole ad impiantamenti di vitigni

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Ma guarda. Non avrei detto tanta differenza a poche centinaia di km di distanza.

Interessante.

Comunque il ragionamento che proponevo io immagino che possa applicarsi ugualmente. Si apre solo -accantonando per un momento l'aspetto giuridico-l'alibi morale che in taluni casi, dove l'azione con metaldetector si svolgesse ESCLUSIVAMENTE all'interno di "giornate" ad aratura profonda ed entro il limite di profondità dell'aratura effettiva, il suo effetto dannoso potrebbe forse esaurirsi ESCLUSIVAMENTE all'interno del terreno arativo e quindi forse senza intaccare strati sottostanti.

Curiosità: ma che colture si praticano per esserci il bisogno di arature così profonde?

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Le coltivazioni sono piuttosto varie si passa da campi di mais,grano,barbabietole,girasoli a quelli , patate e tuberi,segale per finire con coltivazioni intensive ed in serra di verdure (carote,broccoli,insalate,fagiolini,peperoni...)

Il tutto dipende dal tipo di terreno e dall' altitudine

Non sono un conoscitore dei metal detector , ma dalla lettura di alcune riviste del settore , il loro raggio di azione in profondita' e' inferiore al metro , pertanto queste apparecchiature se usato in terreni agricoli lavorati non dovrebbero creare ulteriori effetti dannosi rispetto a quelli dei macchinari agricoli

Piuttosto il problema si presenta nelle aree non coltivate , in quelle sottoposte a piantagioni o a bosco naturale

Modificato da piergi00
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. . . alle aree marginali dei campi, a quelle agricole, ma regimentate diversamente, a quelle non sottoposte ad arature di tale entità.

Tutto ciò sempre considerando esclusivamente gli aspetti tecnici ed ingnorando quelli giuridici.

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E' giusto tutto ed il contrario di tutto, come sempre in Italia regna sovrana la totale confusione. Il problema è che nessuno ha forse un vero interesse a regolamentare come ad esempio in Inghilterra tutto ciò che ha a che fare con "l'antico", eppure in Inghilterra girare con metal detector è possibilissimo ed anzi le persone che lo fanno sono supportate da un'ottima legislazione che invoglia a dichiarare l'evenuale "ritrovamento importante", dichiarandolo alle Autorità competenti locali, le quali segnalano ai Musei di competenza il ritrovamento che viene trattenuto solo in caso di "valutata importanza" e viene regolarmente stimato e pagato alla persona che lo ha ritrovato. Quante balle ci dobbiamo sorbire dalle nostre sopraintendenze nazionali che non sanno nemmeno valorizzare quello che di scoperto già esiste.....e si preoccupano di quello "che potrebbe esserci"......ed intanto, per il momento io osservo solo un enorme migrazione del nostro patrimonio culturale all'estero !!!! Ma le vedete le aste ???

Allora non sarebbe meglio valorizzare (in senso numismatico) quello che esiste già nei nostri Musei? Fare come in Inghilterra ? Regolamentare gli eventuali collezzionisti invogliandoli a classificare e denunciare le eventuali collezioni private in modo da avere "l'esistente sotto controllo", in modo da facilitare il lavoro dei commercianti Numismatici che vivono nel terrore di veder messo a soqquadro il loro negozio per una semplice monetina "antica" di dubbia acquisizione??? Sò benissimo che il discorso non è così semplice, ma purtroppo non vedo neppure il minimo interesse e "lavorarci sopra", così i Beni Culturali abbandonano nei magazzini tonnellate di monete che mai vedranno la luce, il povero collezionista vive col terrore, il negoziante peggio che peggio.....e chi gode di tutto questo?? io ne ho un vago sospetto....e qui mi fermo...per ora.

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La (recente) normativa inglese sulla materia è scandalosa. La comunità scientifica è indignata (e quella inglese per prima) per ciò che sta accadendo.

Ho sentito in più occasioni i colleghi inglesi indicare come esemplare il sistema italiano. Come la mettiamo?

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. . .  come sempre in Italia regna sovrana la totale confusione . . .

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Ma quale confusione ?????

La normativa è CHIARISSIMA. Non c'è il benché minimo dubbio su cosa dice la Legge.

IN ITALIA LA RICERCA DI COSE DI ANTICHITA' E' VIETATA.

NON si possono fare ricerche di oggetti antichi, non si possono fare da nessuna parte e con nessuno strumento. PIU' CHIARO DI COSI'.

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. . .i Beni Culturali abbandonano nei magazzini tonnellate di monete che mai vedranno la luce, il povero collezionista vive col terrore, il negoziante peggio che peggio.....e chi gode di tutto questo?? io ne ho un vago sospetto....e qui mi fermo...per ora.

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Ho sempre affermato in ogni sede e anche su questo forum quale ritengo sia l'unica soluzione sensata:

- IL PRINCIPIO DELLA PROPRIETA' DELLO STATO SUI NUOVI RINVENIMENTI VA TENUTO BEN SALDO;

- IL PRINCIPIO DEL LIBERO MERCATO DELLE ANTICHITA' CHE NON SIANO NUOVI RINVENIMENTI (principio che era sempre stato presente nel nostro ordinamento e che è stato vigliaccamente stravolto dal DLvo 42/2004) VA RIPRISTINATO;

- COLLEZIONISTI E COMMERCIANTI ONESTI SINGOLARMENTE E TRAMITE LE LORO ASSOCIAZIONI DEVONO IMPEGNARSI A RIPULIRE ESSI STESSI IL LORO MONDO EMARGINANDO COLORO CHE NON RISPETTANO LE REGOLE (se c'è un commerciante che vende roba furtiva io collezionista da lui NON compro nè la roba illecita nè quella lecita; se c'è un collezionista che mi chiede qualcosa di non lecito io commerciante onesto non gli venderò mai più un bel niente; se sulle aste online gira materiale apertamente illegale io mi cancello dall'account); se non facciamo questo vuol dire che l'attuale stato di cose in fondo ci va bene. Vergogna.

Modificato da LUCIO
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Non sono un conoscitore dei metal detector , ma dalla lettura di alcune riviste del settore , il loro raggio di azione in profondita' e' inferiore al metro ,

1 metro???

scavare una buca da 1 metro mi pare un' impresa colossale...e tutto per una monetina?mha :blink:

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1 metro???

scavare una buca da 1 metro mi pare un' impresa colossale...e tutto per una monetina?mha :blink:

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Quoto la perplessità di Matapan.

Non ha nulla a che vedere con la questione legislativa, ed anche se quanto dirò potrà farmi passare tra i sostenitori del metal detector non riesco a trattenermi....... :

Scavare una buca di un metro di profondità significa "estrarre" non meno di 0,5 metri cubi di terreno (all' incirca poco meno di 10 (dieci!) quintali di terreno !

(3 o 4 ore di lavoro mediamente, direi, ma dipende dall' esperienza, dall' allenamento e molto anche dal tipo di terreno.......)

Il tutto attrezzati quantomeno di vanga e badile..... e qualche cerotto per le inevitabili vesciche alle mani............, provare per credere..........

Dimenticavo, la mia esperienza è "datata", magari negli ultimi anni vanghe e badili hanno subito miglioramenti tecnologici di cui non sono al corrente, visto che nel frattempo ho cercato di evitare di ripetere l' esperienza........

Ciao

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Qui al sud c'è tanta gente che lo usa in spiaggia per cercare spiccioli e gioielli persi dai bagnanti e , credetemi , conosco gente che cosi' facendo si crea dei veri guadagni a fine estate o dopo le mareggiate . In tutto questo mi pare non ci sia assolutamente nulla di illegale .

Inoltre e' ormai frequente vedere gruppi organizzati per scopi ecologici ripulire pinete e spiagge dai rifiuti , spesso chiamati dalle stesse autorita' .

Per cui non riesco a vedere nessun conflitto tra il collezionare monete ed andare in spiaggia a trovare fedi oppure in pineta a ripulirla dai rifiuti . Sono due cose completamente diverse .

148688[/snapback]

Per tentare di "riequilibrare" il mio messaggio precedente:

http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic...indpost&p=47082

Questo per puntualizzare che le spiagge, in quanto parte del demanio, necessiterebbero dell' autorizzazione dello stato (o dell' autorità che ne fa le veci) per essere fatte oggetto di ricerca, come il recarsi in terreni di proprietà altrui richiede l' autorizzazione del proprietario........

Ciao

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