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Risposte migliori

Inviato

Ciao a tutti.

 

La presente discussione intende sondare il pensiero degli Utenti del Forum su un'iniziativa che mi piacerebbe proporre alle competenti Autorità, ovvero la coniazione in argento e in oro di monete in euro italiane destinate alla circolazione.

 

Da un punto di vista giuridico la cosa è fattibile, con l'unica accortezza che le monete così coniate rechino un valore facciale diverso da quello delle monete comuni dell'eurozona.

 

L'altro limite è che tali monete possono circolare ed avere corso legale solo in Italia.

 

Nell'eurozona vi sono già dei precedenti che attengono a monete che recano un valore facciale "anomalo" (penso alla monete da 3 euro coniata e circolante in Slovenia che però non è in metallo pregiato) ma anche alla moneta da 5 euro francese, che circola, appunto, al facciale.

 

Dopo aver acquisito il Vostro parere sull'iniziativa mi piacerebbe anche capire quale può essere il "premio" realistico e compatibile con le esigenze del produttore (ipzs) tale, da un lato, da salvaguardare il margine d'impresa e le eventuali oscillazioni del prezzo del metallo e, dall'altro, da non porre tuttavia sifatte monete al di fuori della logica della circolazione.

 

E' evidente infatti che una moneta d'oro o d'argento che contenesse, rispetto al valore facciale attribuitole, un quantitativo di metallo prezioso troppo basso, finirebbe per non rientrare nella "logica circolatoria", rimanendo confinata nel recinto delle attuali monete in euro per collezionisti.

 

E' però anche vero che una coincidenza troppo marcata tra valore facciale e contenuto di metallo prezioso, porterebbe le monete direttamente nelle mani degli speculatori nel momento in cui vi fossero anche minime oscillazione del prezzo dei metalli.

 

Da qui l'importanza di calibrare con attenzione l'intrinseco di tali monete rispetto al facciale, tenendo conto anche dell'esigenze d'impresa di chi le produce e alla variabilità del prezzo del metallo prezioso. 

 

Preannuncio, e scusate se precorro i tempi, un'obiezione che mi aspetto da più di un Utente e  cioè che come avvenne negli anni '60 del secolo corso con le monete da 500 lire "caravelle", c'è il fondato timore che monete sifatte vengano comunque e subito tesaurizzate e finiscano per non circolare. 

 

Rispondo brevemente, ma sono disponibile ad approfondire l'argomento, che ciò al più snaturerebbe lo scopo per il quale tali monete sono state emesse ma non trovo affatto che la tesaurizzazione da parte dei cittadini italiani di monete d'argento e d'oro debba necessariamente considerarsi un "timore" ma, al contrario, potrebbe invece rappresentare un "beneficio".

 

Che ne pensate? A Voi la parola.

 

Saluti. :hi:

Michele

 

  • Mi piace 1

Inviato

 

E' evidente infatti che una moneta d'oro o d'argento che contenesse, rispetto al valore facciale attribuitole, un quantitativo di metallo prezioso troppo basso, finirebbe per non rientrare nella "logica circolatoria", rimanendo confinata nel recinto delle attuali monete in euro per collezionisti.

 

Mi sfugge questo aspetto. Perché non dovrebbe rientrare nella logica circolatoria? Tutte le monete attualmente in uso circolano sulla base del valore d'imperio e non intrinseco, non vedo perché questa dovrebbe fare eccezione.


Inviato

"Mi sfugge questo aspetto. Perché non dovrebbe rientrare nella logica circolatoria? Tutte le monete attualmente in uso circolano sulla base del valore d'imperio e non intrinseco, non vedo perché questa dovrebbe fare eccezione.

 

Beh, mi piacerebbe pensare ad una moneta che rappresenti il più possibile il valore che incarna...se la presenza di metallo prezioso fosse puramente simbolica, vedrei sminuita la finalità di darle un'autorevolezza che vada al di là del valore d'imperio e, conseguentemente, anche l'interesse del pubblico ad utilizzarla e, perchè no, anche a tesaurizzarla.

 

M.


Inviato

Ciao, sarebbe un ottima iniziativa poter avere delle belle monetone in argento da poter spendere stile "caravelle", come dicevi tu in francia esistono 5 e 10 euro fatti per la circolazione in argento 333 (fino allo scorso anno era 500 mi sembra) ma anche se vendute dalla zecca al facciale ( e con un valore di metallo molto al di sotto del facciale) pare che in giro non si trovi nulla...credo che per vanificare la tesaurizzazione dovrebbero essere coniate in svariati milioni di pezzi ma anche li, avendo valore solo in Italia ci sarebbe la ricerca folle da parte degli eurocollectors del resto del mondo, ripeto sarebbe un'ottima cosa ma credo nessuno spenderebbe queste monete e finirebbero subito in album e cassetti...però tentar non nuoce

Saluti


Inviato

boh, per tagli superiori al 2 euro ci sono già le banconote, Concordo anch'io, non circolerebbe nulla, verrebbero tesaurizzate subito all'unanimità, funzionerebbe solo se nel contempo venissero eliminate tutte le banconote ma a che scopo ?

Awards

Inviato

Penso anc'hio che sarebbe un'ottima iniziativa, ma credo anche come già detto che verrebbero quasi tutte tesaurizzate sia in argento e ancora di più quelle in oro.Ma come dice mfiumani, tentar non nuoce.Saluti.


Inviato

La proposta mi trova estremamente favorevole, e, con gli amici, ne parlo da anni. Ci sono degli aspetti delicati da valutare che possono però trasformare un potenziale successo in un flop. Secondo me la moneta non dovrebbe contenere più della metà di fino rispetto al facciale (es. 6 grammi per un 5 euro), giocando su un titolo non eccessivamente alto (es. 650-700) per farne una moneta di un certo peso e «impatto». La tesaurizzazione è un guadagno per la zecca, quindi non deve spaventare, almeno non quanto il rischio di falsificazione (se il titolo è basso il tintinnio è meno marcato, ed è questo l'unico elemento che può smascherare un falso che non sia grossolano). Proprio per favorirne la collezione e per fungere da traino, si potrebbe (ad esempio) fare un'emissione (diluita nel tempo) con una moneta dedicata ad ogni regione, a cui affiancare (per i collezionisti) un pezzo FS e uno in oro.

Vado poi leggermente OT, ma credo non tanto: ma perché la zecca non riconia (col millesimo attuale) la serie dell'Aratrice e la vende ai prezzi con cui l'Austria vende la Filarmonica? Secondo me avrebbe successo perché non sono pochi quelli che vogliono investire in oro, e l'Aratrice permetterebbe monete per tutte le tasche.


Inviato

"La proposta mi trova estremamente favorevole, e, con gli amici, ne parlo da anni. Ci sono degli aspetti delicati da valutare che possono però trasformare un potenziale successo in un flop. Secondo me la moneta non dovrebbe contenere più della metà di fino rispetto al facciale (es. 6 grammi per un 5 euro), giocando su un titolo non eccessivamente alto (es. 650-700) per farne una moneta di un certo peso e «impatto». La tesaurizzazione è un guadagno per la zecca, quindi non deve spaventare, almeno non quanto il rischio di falsificazione (se il titolo è basso il tintinnio è meno marcato, ed è questo l'unico elemento che può smascherare un falso che non sia grossolano). Proprio per favorirne la collezione e per fungere da traino, si potrebbe (ad esempio) fare un'emissione (diluita nel tempo) con una moneta dedicata ad ogni regione, a cui affiancare (per i collezionisti) un pezzo FS e uno in oro."

 

Si. Intendevo proprio ragionare su questi aspetti (titolo del metallo prezioso, peso, rapporto metallo prezioso/valore facciale della moneta ecc.) e individuare anche due, tre o quattro valori facciali che possano essere "popolari", nel senso di rientrare in una normalità circolatoria alla portata di tutti.

 

Probabilmente il range più appropriato andrebbe da 5 a 50/100 euro.

 

Non mi sembra infatti molto sensato ipotizzare monete d'oro o d'argento di valore facciale estremamente elevato, che finrebbero per essere considerate solo monete da collezione.

 

M.


Inviato

"boh, per tagli superiori al 2 euro ci sono già le banconote, Concordo anch'io, non circolerebbe nulla, verrebbero tesaurizzate subito all'unanimità, funzionerebbe solo se nel contempo venissero eliminate tutte le banconote ma a che scopo?"

 

Se torniamo indientro nel tempo (XIX secolo) la carta moneta conviveva con le monete d'oro e d'argento, che avevano anche "facciali" in comune e che "correvano" insieme.

 

Quindi non vedrei, preconcettualmente, la necessità di abolire la carta moneta che ha gli stessi valori facciali delle monete "preziose" aggiunte nella circolazione.

 

Inoltre si potrebbero coniare monete preziose con facciale diverso da quelli delle banconote.

 

Circa la tesaurizzazione, ho scritto subito che è molto probabile che ciò si verifichi, ma dipende anche dai quantitativi di monete che si emettono....ma anche se ciò avvenisse, ciò sarebbe comunque un notevole guadagno per la zecca, come ha osservato Viribus Unitis.

 

M.


Inviato

A mio avviso non si dovrebbe andare oltre i 5 e i 10 euro, e solo se la cosa avesse successo spingersi oltre, tenendo presente che in Italia i tagli da 20-25, dopo i marenghi, non sono mai stati fortunati. Una moneta più e grande e più «colpisce», ma essendo destinata alla circolazione un modulo tipo Scudo lo escluderei per questioni di praticità. Più grande dei 2 euro sì, ma senza esagerare. Quanto al metallo io non vedrei altro che l'argento: in oro anche un pezzo da un grammo di fino per 50 euro sarebbe interamente tesaurizzato, oltre i grandi rischi di falsificazione per i tagli così elevati. Se si emettessero monete d'oro bullion - volendo - si potrebbero utilizzare a peso, senza corso legale, ma senza nemmeno insormontabili difficoltà.


Inviato

"Se si emettessero monete d'oro bullion - volendo - si potrebbero utilizzare a peso, senza corso legale, ma senza nemmeno insormontabili difficoltà.

 

Beh, questo delle monete "bullion" è un altro discorso molto interessante, che però non ha nulla a che vedere con le monete per la circolazione.

 

Indubbiamente, sarebbe molto interessante se anche la nostra zecca emettesse monete bullion con premi contenuti sull'intrinseco prezioso....ma mi pare che al riguardo la nostra zecca non abbia alcuna tradizione e che le cosiddette "monete da investimento" siano molto lontane dalla nostra cultura.

 

M.
 


Inviato

Una volta la moneta aveva più valore materiale che facciale,non avrebbe senso ritornare a secoli fa,costerebbe troppo anche in termini economici.

Dovremmo invece modificare l'aspetto estetico dei disegni sui nostri euro.

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Inviato

Gradisco molto l'idea

Devo dire che mi piacerebbe parecchio una moneta dal facciale "strano", vedasi per esempio i 3 ed i 25 euro

Ritengo che un eventuale 10 euro per le circolazione potrebbe avere lo stesso peso e titolo della 500 Lire d'argento. Se non ricordo male negli ultimi anni le Caravelle hanno avuto un oscillazione tra i 3 e i 7 euro, il che potrebbe rendere una tale quantità di fino comunque inferiore al facciale (10 euro) nonostante le oscillazioni di mercato
Concordo anche sul fatto che il nominale non dev'essere troppo alto, ma per avere una moneta da 100 euro in oro con un peso e un diametro apprezzabili, il titolo dovrebbe essere basso. Per una moneta da 100 euro proporrei quindi un titolo basso (500) per 4-4.5 grammi. Guardando il valore attuale dell'oro e quello del picco di qualche anno fa si avrebbe un oscillazione tra i 60 e gli 80 euro di fino per un eventuale moneta da 4 grammi e tra i 67 ed i 95 per un eventuale moneta da 4.5 grammi. Resta il fato che già con 500 millesimi e 4,5 grammi si rischia di sfiorare il facciale, inoltre sarebbe una moneta piuttosto piccola. 
Un nominale più apprezzabile sarebbe a questo punto un 200 o 500 euro di rispettivamente 8 e 20 grammi, ma un nominale alto renderebbe la moneta poco rinvenibile dalla circolazione
Tornando alla mia ipotesi di 100 euro, il cinquantino dovrebbe essere da due grammi con oscillazioni tra i 30 ed i 40 euro di fino, il diametro però sarebbe poco apprezzabile dato il poco metallo a disposizione, inoltre sarebbe anche facile da perdere 
A questo punto manca il 20 euro, in oro dovrebbe essere di un solo grammo quindi praticamente inesistente (inoltre il valore del fino potrebbe superare quello nominale) mentre d'argento dovrebbe pesare 22 grammi ed avere un diametro importante (basandosi su un eventuale 10 euro dal peso e titolo uguale alle caravelle) 

Detto ciò ritengo che creazione di monete in oro per la circolazione sia proibitiva, per avere un diametro (ed un peso) apprezzabile il titolo dovrebbe essere parecchio basso, se per esempio si dovesse fare una moneta con un titolo di 300 millesimi e il resto in rame per me non sarebbe più in oro ma in rame con una "contaminazione" d'oro.

Inoltre se si volessero realizzare delle monete d'oro con un titolo alto l'unico taglio in grado di permettere un diametro ed un peso apprezzabili sarebbe quello di 500 euro (tenendo conto che il nominale deve superare il valore del fino nonostante le oscillazioni dovrebbe pesare intorno ai 10 grammi ipotizzando un titolo di 999 millesimi)

Awards

Inviato

ma voi paghereste con  una moneta d'argento o d'oro?

Awards

Inviato

Se il nominale è superiore all'intrinseco, cosa ti ferma dall'usarla? 
Ammetto che almeno una per nominale la terrei da parte, ma se prendi i valori ipotizzati da me (un 100 euro con titolo 500 millesimi per 4grammi e quindi attualmente con un valore del fino di solo 60€) si avrebbe maggior guadagno a spenderle che a tessaurizzarle

Awards

Inviato

Bizerba buon giorno e ben ritrovato; a me pare che l'idea sottenda un'ipotesi rivoluzionaria; mi spiego meglio: o si torna alla moneta come bene prezioso intrinseco e ti ricordo a questo proposito quanto stabilito nel lontano fine settecento, dalla Francia con il sistema metrico decimale che prevedeva come unità di misura della ricchezza la "Lira" o "Franco" in Argento del peso di cinque grammi e titolo 900/1000 oppure non vedo come sia possibile coniare in metallo pregiato una moneta circolante in un sistema qual'è l'attuale in cui il valore del facciale è stabilito dagli Stati al di là della natura del supporto metallico o cartaceo che sia.

 perdonami; ma non riesco a conciliare i due aspetti, mi paiono contraddittori.

Un caro saluto ed a risentirci da nonno Cesare

  • Mi piace 1

Inviato

Io non sono d'accordo con questa idea costerebbe troppo coniarle , e come ho detto non avrebbe alcun senso coniarle in materiali preziosi dato che ora conta molto il valore facciale.

Awards

Inviato

Stavo pensando a come è vario il mondo... In questo stesso forum c'è chi auspica l'eliminazione totale dei contanti e voi romantici volete tornare ai metalli preziosi...  :pardon:

 

Arka

  • Mi piace 1

Inviato

Non dimentichiamo che l'aggio sulle monete metalliche (differenza fra costo e facciale) è un'entrata per lo Stato, a differenza dell'aggio sulle banconote da cui lo stato non ricava nulla. Io sono abbastanza vecchio per ricordarmi di aver speso le Caravelle, e fino al 1965 i fenomeni di tesaurizzazione erano molto limitati. Se un'emissione metallica in argento prendesse piede, non sarebbe certo un costo, ma un'entrata per il Tesoro, anche per tutti i turisti che si porterebbero a casa le monete per ricordo. Chi volesse invece tesaurizzare argento non si rivolgerebbe a nominali da 1 euro al grammo, ma prenderebbe (continuerebbe a prendere) le once bullion a titolo 999.

  • Mi piace 1

Inviato (modificato)

@@Cesare Augusto

In effetti, ed a tutta prima, sarebbe sufficiente mantenere il valore intrinseco più basso del valore facciale, ma in una percentuale da rapportare alla possibile svalutazione della moneta e all'andamento dell'argento da calcolarsi (e qui ci sono i problemi) sul tempo di circolazione della moneta.

Considerate che gli euro circolano dal 2002, quindi "girano" da 13 anni circa; nel periodo gennaio 2002 - novembre 2014, l'euro si è svalutato del 26,10% (dati ISTAT).

Non sono in grado di dirvi l'andamento nel perido dell'argento.

Insomma pensate all'ipotesi congiunta della svalutazione corposa dell'euro e dell'apprezzamento contemporaneo dell'argento

In ogni caso, l'ente emittente non sarebbe in grado di controllare il referente dato dal metallo nobile utilizzato nella monetazione.

Così, a prima vista, sembra una bella scommessa (anche in considerazione della crisi economica di alcuni paesi - tra cui l'Italia - che si riflette sull'intera economia europea).

Polemarco

Modificato da Polemarco

Inviato

Sinceramente a me piace parecchio l'idea di poter pagare con monete d'argento, per l'oro la vedo molto più difficile, anche dal lato psicologico di chi paga (considerate che l'oro provoca un certo fascino nell'uomo e credo che il 90% delle persone si farebbe qualche patema d'animo a tirare fuori una moneta d'oro dal portafoglio); io opterei piuttosto per l'elettro a quel punto, ma non so che dimensioni potrebbero avere i tondelli..

Riguardo la tesaurizzazione credo che se il titolo è sufficientemente basso sia difficile che qualcuno le metta da parte, a quel punto, come si diceva, uno si compra dei marenghi, krugerand, dei panda e chi più ne ha più ne metta (la scelta è molto ampia e l'intrinseco di gran lunga superiore le rende molto più apprezzabili).

Ciò non toglie che magari una per anno, tanto per averle in collezione, avrebbe senso metterle da parte.. 

Va studiata bene come cosa comunque.. L'idea sicuramente merita..  :good:


Supporter
Inviato (modificato)

Io penso che verrebbero tesaurizzate anche se non contengono metalli preziosi, in Italia, di fronte a qualcosa di numismatico "strano", diventiamo di colpo tutti collezionisti, anche chi non lo è mai stato....

 

Forse tutto stà alla tiratura, che comunque dovrebbe essere piuttosto alta, e all'estetica.

Una moneta simile ad un ex gettone telefonico, per dirla breve "bruttarella", forse si presterebbe a circolare, una artisticamente valida verrebbe sicuramente conservata.

E' solo una mia opinione.

Modificato da nikita_
Awards

Inviato (modificato)

@@alfgio

 

"ma voi paghereste con una moneta d'argento o d'oro?"

 

E perchè no? A me personalmente la cosa non creerebbe alcun problema, anzi.

 

@@Cesare Augusto

 

"Bizerba buon giorno e ben ritrovato; a me pare che l'idea sottenda un'ipotesi rivoluzionaria; mi spiego meglio: o si torna alla moneta come bene prezioso intrinseco e ti ricordo a questo proposito quanto stabilito nel lontano fine settecento, dalla Francia con il sistema metrico decimale che prevedeva come unità di misura della ricchezza la "Lira" o "Franco" in Argento del peso di cinque grammi e titolo 900/1000 oppure non vedo come sia possibile coniare in metallo pregiato una moneta circolante in un sistema qual'è l'attuale in cui il valore del facciale è stabilito dagli Stati al di là della natura del supporto metallico o cartaceo che sia.

Perdonami; ma non riesco a conciliare i due aspetti, mi paiono contraddittori.

 

Ciao "nonno" Cesare. :hi:

 

A ben vedere non sarebbe così rivoluzionaria nè sarebbe necessario risalire ai tempi in cui la moneta circolava per il suo valore intrinseco anzichè come mezzo esclusivament fiduciario.

 

Nel mio piccolo, ho un ricordo infantile (probabilmente risalente al 1968 o giù di lì) concernente la spendita di una "caravella" che mio padre mi diede per comprargli al tabacchino del paese qualche pacchetto di sigarette (e con il resto ci scappò sicuramente un cono gelato e qualche gomma da masticare.....).

 

E quello era già tempo in cui la moneta italiana aveva corso esclusivamente fiduciario.

 

Quindi non è vero che non si possano concepire, in tempi di moneta esclusivamente fiduciaria, monete a parziale intrinseco prezioso.....è chiaro però che questo intrinseco non potrà mai essere equivalente al valore facciale della moneta.

 

Ma questo era ovvio anche ai tempi in cui la moneta circolava a pieno valore intrinseco..tanto che, quando per effetto del rialzo del prezzo delle materie preziose il valore dell'intrinseco contenuto nella moneta eguagliava o oddirittura superava il valore facciale della stessa, quelle monete sparivano dalla circolazione e venivano poste fuori corso.

 

Perchè era ovviamente più conveniente vendere le monete per ricavarvi il controvalore del metallo prezioso che contenevano, anzichè utilizzarle al loro valore facciale.

 

In linea teorica non vedrei quindi un insormontabile impedimento ad utilizzare, ad esempio, una moneta d'argento del valore facciale di 10 euro (che contenga, sempre per fare un esempio, 4 euro di metallo prezioso), alternativamente o in sostituzione di una banconota di pari importo.

 

In Italia, negli anni '60 dello scorso secolo lo si è fatto con le caravelle e le banconote da 500 lire, anche se le caravalle avrebbero poi dovuto sostituire proprio le banconote di quel taglio.

 

Ma anche laddove le banconote da 500 lire fossero state tutte sostituite dalle caravelle, sarebbe stato sempre possibile cambiare un biglietto da mille lire con due caravelle.

 

O uno da cinque mila con dieci caravelle..ecc. ecc.

 

Quindi ciò dimostra che la convivenza fra moneta esclusivamente fiduciaria e moneta parzialmente a valore intrinseco, in un unico sistema monetario, non solo è possibile ma è stata anche provata concretamente in tempi neanche troppo lontani da noi.

 

Non vedrei quindi perchè dovrebbero oggi esserci aspetti contraddittori o inconciliabili, se non c'erano negli anni '60.

 

Che poi allora sia intervenuta la tesaurizzazione "di massa" delle caravelle è vero, ma essa fu un fenomeno "collaterale", le cui cause andrebbero approfondite e che non smentisce affatto che possano coesistere in circolazione le due monete.

 

Si tratterà di studiare una moneta che per titolo e peso dell'argento in relazione al suo valore facciale, induca i "tesaurizzatori" a rivolgere altrove le loro attenzioni. 

 

Ma poi: giudicate per forza "distorsivo" un fenomeno di tesaurizzazione? O potrebbe invece rappresentare anche una forma di oculato risparmio?

 

@@leonumi67

 

"Io non sono d'accordo con questa idea costerebbe troppo coniarle , e come ho detto non avrebbe alcun senso coniarle in materiali preziosi dato che ora conta molto il valore facciale."

 

Scusa ma non credo di avere ben compreso l'obiezione.

 

Il costo della coniazione rientrerebbe nel differenziale tra la spesa complessiva per coniare una moneta e il suo valore facciale.

 

Per fare un esempio: se la moneta ha un valore facciale di 10 euro (e a questo valore viene ceduta) e contiene l'equivalente, tra argento fino, spese di coniazione, di trasporto ecc. di 4 euro, per ogni moneta coniata la zecca avrà un margine di profitto di 6 euro.

 

Quindi i costi di produzione sarebbero ovviamente interamente coperti, tenendo altresì conto di un  guadagno della zecca e degli eventuali scostamenti al rialzo del prezzo del metallo prezioso (quelli al ribasso non preoccupano il produttore, anzi...aumenterebbero solo il suo margine di profitto..). 

 

@@Arka

 

"Stavo pensando a come è vario il mondo... In questo stesso forum c'è chi auspica l'eliminazione totale dei contanti e voi romantici volete tornare ai metalli preziosi... 

 

Beh...se non parliamo di monete su un Forum di numismatica..... :clapping:

Saluti.

M.

Modificato da bizerba62

Supporter
Inviato (modificato)

dico la mia, basandomi su quanto successo in europa e nel mondo dopo la fine della seconda guerra mondiale in poi. 

L'oro non è più stato coniato, mentre l'argento è stato coniato per monete dal valore facciale equivalente a 5-10 euro: 

vedi 500 lire, 5 marchi d'argento, 5 frnachi, mezzi dollari, 100 pesetas di franco, ecc. ecc.

L'argento è sparito dalla circolazione in larga parte del mondo dopo il grave rialzo del prezzo dell'argento 1979, e da questa data è stato coniato con molta difficoltà, a parte qualche eccezione. 

io ripartirei dall'esperienza pre 1979, ossia coniare monete in argento in 5-10 euro ed escluderei totalmente l'oro, per le motivazioni già introdotte dai precedenti lamonetiani.

Per circolare la moneta deve avere un valore intrinseco molto inferiore al valore nominale, inoltre l'autorità emittente deve essere ragionevolmente sicura che impennate del prezzo dell'argento non provochino l'annullamento del signoraggio, in definitiva dubito che una moneta da 5 euro possa pesare più di 5 grammi, anzi tale peso mi sembra praticamente un limite superiore.

Onde evitare un imbarazzante titolo del 330%, o roba del genere, si potrebbe pensare ad una bimetallica, o coniare una moneta da 6 grammi al titolo di 835%, così da dare un peso di argento di 5 grammi.

da non trascurare l'ipotesi di riprendere peso e titolo delle 5 lire aquilotto, ossia 5 grammi al titolo di 835%.

al peggio di potrebbero utilizzare come tondelli i quarti di dollaro americano, da 6.25 grammi per 900% d'argento. Siamo forse oltre il limite superiore come quantità d'argento, ma si risparmierebbe sui tondelli

In ogni caso mi terrei sulle tre opzioni esposti. Robe da 500% o 330%, con tutto rispetto, mi fanno tristezza :D

Per il 10 euro, molto semplicemente, la farei di peso doppio rispetto al 5 euro, almeno 10 grammi al 835%, anche in questo caso di potrebbero utilizzare i tondelli del mezzo dollaro per risparmiare. Come per il 5 euro escluderei roba a basso titolo.

Modificato da azaad
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Inviato

Mi piace molto la proposta di azaad:

 

Quindi, tendenzialmente:

 

1. niente oro;

 

2. argento al titolo di 835% (anche per rispetto della nostra tradizione...).

 

3. nominali da 5 e d 10 euro (in questa scelta si seguirebbe il recente esempio francese).

 

M.

  • Mi piace 1

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