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IL CAVALLO DI ERCOLE I D'ESTE


dabbene

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A volte ci sono monete belle, importanti, significative, qui siamo a qualcosa che va oltre secondo me, siamo nel simbolo, in una delle più famose monete del Rinascimento, studiosi importanti ne hanno parlato, da Grierson alla Travaini a Bellesia...., è nella prima pagina del Sito della Società Numismatica Italia, è l'esempio che il Gigante sceglie per parlare delle monete italiane del Rinascimento, e potrei continuare per chissà quanto....

E' una moneta che ti permette di parlare di tutto, di scultura, arte, iconografia, richiami al mondo classico, legami tra Corti importanti, di Leonardo da Vinci, Ferrara, Milano, addirittura Expo 2015.

E c'è il cavallo....volutamente ho messo nel titolo il cavallo, perchè certamente c'è il busto rappresentativo di Ercole I D'Este, c'è il cavaliere, ma quello che mi colpisce e da cui secondo me parte tutto è il cavallo....

Una moneta deve dare emozioni, questa me ne da moltissime, ma soprattutto fa discutere, riflettere....., autori o semplici collezionisti, studiosi....

 

Quando mostrerò il mio esemplare non vorrei che si parlasse per una volta di conservazioni, costi, altri riferimenti, so che ha difetti, l'ho potuta prendere anche per questo, qui quello che conta è quello che vedete, cosa vi trasmette questo tondello ?

Parto dal cavallo, è da qui che devo partire, al rovescio troviamo la rappresentazione di questa grande statua equestre, Grierson ipotizzò che fosse la statua di Francesco Sforza a cavallo commissionata a Leonardo da Vinci da Ludovico il Moro.

Dell'opera venne presentato un modello in creta del solo cavallo esposto a grandezza naturale nel 1493 in occasione delle nozze tra la nipote di Ludovico, Bianca Maria Sforza, con il futuro Imperatore Massimiliano.

In realtà la statua in bronzo non fu mai compiuta e il metallo fu destinato alla fusione e fu consegnato a Ercole I d'Este per fare cannoni.

Grierson sostiene che quello fu il modello del rovescio della nuova moneta d'argento del Duca, il quarto del peso di circa 9, 5 grammi e del valore di 15 soldi.

Le emissioni secondo Grierson furono nel periodo tra il 1502 e il 1504, alcuni conii forse i primi furono fatti da Giannantonio da Foligno, che aggiunse in moneta al cavallo il cavaliere.

Gli spunti qui sono infiniti è questo il cavallo commissionato a Leonardo da Vinci ? la moneta dove e come richiama scene classiche, in particolare di imperatori romani ? i conii furono diversi, gli stili pure, cambia anche il cavaliere, il ritratto come iconografia, la moneta al rovescio anepigrafe, la scena quasi da medaglia, alcuni hanno detto anche ostentativa, circolò o circolò poco ? qui c'è tutto e di più, quando si vede una moneta così mi piacerebbe esaminare e riflettere su questi aspetti.

Dicevo tra l'altro quarto, testone a Milano, è Ferrara, ma i legami con Milano di Corte e artistici ci furono, non ultimo ho detto moneta che potrebbe essere testimonial di Expo 2015 perché ?

Perché a Milano all'Ippodromo di San Siro c'è una ricostruzione in bronzo del cavallo di Leonardo, la proposta a oggi è di spostarla per l'occasione nel Padiglione Italia di Expo 2015 per essere vista da più persone.

A seguire la mia moneta e una immagine per un primo confronto della ricostruzione del cavallo di Milano, ovviamente il discorso non può finire qui.....

 

QUARTO DI SCUDO - ERCOLE I D'ESTE ( 1471 - 1505 ), zecca Ferrara

D/ HERCVLES DVX FERRARIAE, testa a sinistra

R/ Anepigrafe, cavaliere con il braccio destro alzato

Argento, peso gr.9,33

Prov. Asta Cronos 9, lotto 137

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Modificato da dabbene
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@@dabbene non sono solito esprimere pareri su monetazioni diverse da quella che seguo, ma qui voglio dire qualcosa.

Innanzitutto questa mi sembra davvero una medaglia più che una moneta, l'icona del cavaliere a cavallo domina solitaria il rovescio senza alcuna scritta al bordo o in esergo, affascinante e poco usuale per una moneta ( moderna).

Braccio destro disteso con dito indice proteso ad indicare la meta e un mantello gonfiato dal vento che vuole dare il senso del movimento; affascinante!

Sulla circolazione non saprei, magari si sarà usurata giacendo come portafortuna nel taschino di qualche commerciante che la strofinava con amore prima di concludere qualche affare.

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E' sicuramente una moneta che rompe gli schemi Davide, una moneta per stupire, ecco perché impressiona, l'accostamento con la medaglia ci può stare, anche l'ostentazione, moneta celebrativa, è comunque una moneta che ebbe diversi conii, il Bellesia va dal 19 a al 19 l, due sono le grandi tipologie quella con FERRARIAE e quella con FERRIARAE . II, col secondo cronologicamente posteriore, gli stili cambiano, circolarono per quello circolarono, certo era l'equivalente del testone milanese, quindi non moneta da transazioni piccole, i passaggi furono certamente minori, non è escluso che fu anche conservata da molti.

La domanda legittima è perché una moneta così, il ritratto ci sta, siamo nella sua epoca, il ritratto era la moda, tutti ricorrevano a questo, esibirsi, esserci con l'immagine sulle monete, ma qui si va oltre si va sulla rappresentazione del monumento equestre.

Ci possono essere più risposte a questo, una è che il cavaliere sia un eroe antico che si deve identificare con Ercole, omonimo del Duca e quindi un modello dello stesso.

Il cavaliere non è il Duca, non ha i capelli lunghi, è a torso nudo e non ha lo corazza, sembra una figura idealizzata.

E poi buttiamo lì anche il braccio teso, i primi esemplari sono col braccio sinistro teso, poi forse fu fatto obiettare al coniatore che il gesto naturale per indicare veniva col destro e cambiò mano.

Nelle monete romane, e qui c'è già un riferimento classico, il saluto veniva fatto col braccio destro e poi Ercole I era un collezionista, proprio di monete romane.

E poi c'è questa scelta del cavallo, non un cavallo qualsiasi, un cavallo così, una statua equestre e qui ci fu sicuramente uno studio preciso, un progetto.....

Aggiungo che il modello in creta del cavallo di Leonardo venne esposto pubblicamente nel1493 a Milano suscitando grande ammirazione, ma l'opera in bronzo non fu poi fatta come detto prima, né arrivò a Ferrara, però a Ferrara era previsto che la statua arrivasse e che fosse disposta in una piazza stabilita, l'evento era stato preventivato.....

Ercole probabilmente su quanto si diceva, si sentiva, sui bozzetti di Leonardo voleva probabilmente costruirsi una grande statua equestre, un monumento sul tipo di quello per Francesco Sforza, la comunicazione forse dell'evento, dell'idea finì forse poi sulla moneta che invece vide la luce.

E qui l'ostentazione, il fasto, il richiamo al classico ritorna, possiamo pensare a un Ercole I che si rivede nell'Ercole eroe greco a cavallo, condottiero delle grandi ed epiche imprese ?

Ricordiamoci sempre e rivediamo ancora il calco di Leonardo presente a Milano e i numerosi bozzetti dello stesso che certamente aveva una grande passione per rappresentare i cavalli.....

 

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Bhé mi fa pensare al periodo in cui Leonardo lasciò la Toscana, Firenze per andare a far carriera per gli Sforza di Milano che volevano armi nuove e anche arte, famoso il cavallo...

Per quanto riguarda la moneta, bella l iconografia del granduca, direì particolare la rappresentazione del collo e dei capelli, mi assomiglia al collo del testone di Francesco dei medici, vedi testone 1583, quella rappresentazione era adottata 1600 anni prima dai Romani nelle loro monete, vedi Adriano ecc..

La moneta risulta ben centrata e con bella patina, il cavallo al rovescio esprime movimento, mentre al diritto staticità piena, basti vedere i capelli fermi immobili a spaghetto.

Bhé vedo come per le Lucchesi ti piacciono le monete coi cavalli..

Bel pezzetto, rara la bambina?

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Crippa segue il MIR e la considera R2, anche Ravegnani Morosini indica R2, altra storia invece per quella col cavaliere col braccio sinistro teso per indicare, e qui siamo a 4 esemplari conosciuti, la primissima serie, interessante vedere in questa che ha anche l'indice puntato.

Sono monete comunque che si trovano, coniate moltissimo, il che fa pensare che il termine temporale dato da Grierson di soli tre anni sia troppo stretto, troppi i conii per pensare a un periodo stretto.

Il Ravegnani Morosini parla di moneta vero simbolo dell'arte e dei tipi rinascimentali, ci racconta di varie ipotesi sul rovescio, il Rossi pensa derivi da una statua romana di Marc'Aurelio, l'Heiss progetto di una statua equestre, altri seguono l'ipotesi Leonardesca di Grierson.

Certamente una volta perso il calco milanese, a Ferrara si diede il progetto per costruirla al Grandi, doveva essere un monumento grande, imponente per Ercole I, doveva essere un simbolo della potenza estense, ma la morte del Maestro bloccò poi il progetto.

Pare che lo stesso Ercole I avesse chiesto a Milano con una lettera in data 1501 il progetto di Leonardo da Vinci del cavallo.

Bisogna considerare anche i rapporti intensi tra artisti e corti tra Ferrara e Milano, orefici, incisori, argentieri, artisti che andavano e venivano....

Il lavoro iniziò ma non termino per la morte di Ercole I nel 1505.

Bellesia sempre a proposito di influssi della monetazione imperiale romana , in particolare quella di Adriano, ritiene che sicuramente una certa influenza ci fu.....

Qui ci vorrebbe il commento anche di qualche esteta, artista, magari @@eracle62 , ma certo molti potrebbero dire la loro su tanti aspetti.....

Modificato da dabbene
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Sono sfalsate la destra e la sinistra, in moneta e ' la destra che è' quella dalla parte nostra che è alzata e quindi quella decisamente più evidente, non credo che tutto ciò sia indifferente , conformazione del cavallo e posizione a parte, nell'esame della moneta......


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Mario, credo che come per il Luigino tu abbia fatto

BINGO

le conservazioni secondo me di entrambe sono inferiori alla realtà per il tipo di moneta, la prima il Cami direì un bel BB visto l altra passata su asta e registrata su ac search coin...

La seconda un qBB può starci tranquillamente, dal telefonino non avevo manco notato il problemino..

Bhé che dire beato te che ci sei riuscito a farcela.

Tanta amarezza per gli altri...

Conferma sempre più la mia ipotesi che sia il Crippa che il Bolaffi siano aste fatte per professionisti e commercianti non per semplici privati che verranno raggiunti in seguito con i vari passaggi di mano e prezzi adeguati.

Prezzi 1/3 1/4 inferiori al reale mercato.

Come ben sai il tuo pezzo sopra il BB/SPL raggiunge persino i 4 zeri..

Bhé bell asta, belle monete, bravo Mario complimenti per averla condivisa con noi.

Aggiungo che per essere una moneta dei primi del 500 é veramente ben coniata vedendo a paragone invece i pezzi della Toscana.

Sicuramente una moneta importante per l epoca di valore.

La lira come unità venné fuori dopo, un peso come quello della tua moneta é pari ai Testoni Toscani, valenti 2 lire...dico bene?

lo scudo invece 8 lire venne fuori più tardi.. come per la Toscana le piastre d argento di valore 7 lire se non erro!!

scrivo a memoria e con quello che la mente ricorda senza riferimenti ma con l intuito di chi non vuole far bella figura, ma di chi dice le cose per come le pensa senza aver paura di sbagliare.

Saluti

Rodolfo

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Prendo l'assist di fofo sul valore di questa moneta e perché fu coniata a Ferrara, Ferrara aveva emesso poco prima nel 1493 un'altra grande moneta l'idra di appena due grammi più leggera, era un pezzo comunque fuori del panorama monetario che si stava delineando, un po' speciale, solo Mantova fece un pezzo similare.

Fu coniato quindi il quarto da 15 soldi metrologicamente identica a quella di altre zecche come Milano, Bologna, Genova che coniavano tutte un'altra moneta ancora più pesante,

L'idra fu abbandonata, era ormai in atto tra tutte le zecche una corsa per coniare monete al rialzo di argento e di modulo, corsa che porterà al mezzo scudo, al tallero, al ducatone.

Milano per esempio coniò il testone nell'ambito della riforma di Galeazzo Maria Sforza del 1474 al valore di 20 soldi, cioè una lira.

Le monetazioni delle varie zecche tendevano man mano ad uniformarsi tra loro per non escludersi nelle transazioni. e Ferrara aveva vicino la gonzaghesca Mantova con la quale competere in prima istanza.....

 

Vedremo poi meglio questo ritratto e poi quindi secondo voi analogie tra i due cavalli come dice il buon Grierson ?

 

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Butto un altro sassolino....vediamo se qualcuno vuole raccoglierlo e se può essere giusta la riflessione che faccio, d'altronde questa moneta porta a riflettere, ad andare oltre.....gli spunti possono essere tanti....

Perché fare una moneta al rovescio anepigrafe ? Io credo che si debba inserire il fatto nel momento in cui si viveva, Il Rinascimento, il bello, l'estetica, lo stupire, il fare cose sempre più grandi e belle degli altri.....e poi il culto della personalità, qui come nell'idra non ci sono leggende, la scena la prendono tutta il cavaliere - eroe - Duca e il cavallo, un cavallo- statua però, una raffigurazione di rappresentazioni già viste e che colpirono.

La leggenda al diritto è essenzialissima, più di così non si poteva, Ercole Duca di Ferrara, stop...., e poi il busto, e dietro il simbolismo, quasi classico, la scultura direi, il centro dell'attenzione non devono essere le parole, chi la vede e la tiene in mano deve avere un solo messaggio e torniamo allora alle monete che devono dare messaggi, in questo caso chiari, forti, di impatto, qui c'è lui in versione reale e in versione ideale, ostentazione,potere, culto della personalità che doveva essere trasmessa nel suo Ducato dentro e soprattutto fuori.....che ne pensate ..? parere personale....da riflessione comunque....e altre ce ne saranno almeno per me.....

 

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In un certo qual senso questa discussione è un po' un esperimento anche per me e potrebbe esserlo per tutti, o si potrebbe riprovare su altre monete....il cercare solo in base a quello che vedo, vediamo  sulla moneta, senza entrare in argomenti diversi, conservazioni, stime o altro ancora, fermandosi solo sul visivo e vedere a dove arrivo   :blum:, io spero arriviamo.....ovviamente...., riflettiamo e guardiamo...., le riflessioni evidentemente possono essere diverse, dipende anche dalla visuale da cui ognuno si porge nel vedere una moneta .....le stesse possono essere diverse.....

 

Lucia Travaini in un suo studio sui ritratti rinascimentali ha scritto e mi piace riportarlo qui :

" E le teste, abbiamo visto, erano la mania del Rinascimento : in moneta, in medaglia, in pittura, in tondo architettonico ."

 

E da qui mi piace ripartire, dal ritratto che vedo di Ercole I d'Este, altri erano già arrivati da tempo a cimentarsi nel ritratto sulle monete, quindi vedo molto essenzialità nei tratti, pochi tratti, puliti, netti, i capelli tagliati in modo obliquo, un naso accentuato, la muscolatura del collo lineare, il volto fiero, deciso, autorevole, la rappresentazione si prende tutta la parte a disposizione del campo interno alla leggenda, il collo scende ed entra in leggenda e la divide addirittura in due, in alto il capo sfiora la leggenda, il risalto deve essere massimo, maestoso.

 

 

 

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Continuo.....l'attribuzione almeno dei primi conii a Giannantonio da Foligno è abbastanza sicura, almeno per i migliori, poi certamente ci furono altre mani...., troppe le emissioni, troppe le varianti, se uno prende in mano il Bellesia vede le diverse tipologie dalla 19a alla 19 l.

Cambiano in modo abbastanza evidente gli stili, certamente il prototipo iniziale rimane quello...su cui altri poi lavorarono negli anni, ecco perché viste le varianti, i conii, le emissioni furono probabilmente ingenti, ma certamente gli incisori furono più di uno e anche il periodo di coniazione indicato dal Grierson sembra essere troppo stretto.

 

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Torno al cavallo che è poi il nodo centrale secondo me della moneta, abbiamo visto il cavallo  sulla moneta, il calco del cavallo  di Milano dell'Ippodromo di S.Siro e ora vi offro un'altra immagine su cui riflettere se vorrete.....

Tratta dalla " Vita di Muzio Attendolo Sforza " di Antonio Minuti ( 1458 ) trascritta e miniata nel 1491, ecco lo Sforza a cavallo....partì tutto poi da qui ?

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Vado avanti a riflettere a voce alta diciamo così.....strano però....pensate che questa è la mia prima moneta di Ferrara, in teoria dovrebbero esserci gli amici esperti di monete dell'Emilia ad intervenire, ma questa è sicuramente una moneta di tutti, per tutti, per questo l'ho scelta :blum: , di chi ama il Rinascimento Italiano, la Numismatica in genere, i grandi esempi....

Allora proseguo .....i tre cavalli secondo me hanno lo stesso filo conduttore, rappresentazioni scultoree similari, particolari comuni tipo la gamba alzata anteriore allo stesso modo.

La moneta rappresenta una statua, lo dimostra anche la linea orizzontale sul quale si poggia che è sulla moneta, è una raffigurazione simbolo, ben diversa da quelle che la stessa monetazione estense produrrà, penso sempre con Ercole I d'Este al suo mezzo ducato, al grossetto, al grossone, in questi casi abbiamo figure di cavalli e cavalieri estremamente diverse, dove il movimento è molto evidente, il Duca è in armatura al galoppo o c'è San Giorgio sempre a cavallo che trafigge il drago, eppure siamo nella stessa zecca con lo stesso Duca, le differenze sono enormi.....

Vediamo se arriva qualche riscontro......però.....

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Ma chi fu l'incisore quantomeno dei primi conii di questa moneta ? Risulterebbe essere un ferrarese Giannantonio da Foligno, Giannantonio nasce tra il 1472 e il 1476, era riuscito ad ottenere il permesso per aprire una bottega di orefice nel 1493 e all'epoca della richiesta da parte della comunità reggiana era maestro .

Il Rossi conclude che erano opere dello stesso artista e confrontando il quarto ferrarese e il ritratto del ferrarese sul noto testone con berretto reggiano, il Rossi conclude che sono opere dello stesso artista realizzate a Reggio Emilia, quindi il ritratto di Ercole I ferrarese lo conosceva bene, quello Reggiano con berretto che era direi di impatto e di tendenza pure, quello di Ferrara invece realista ed essenziale, l'altro reggiano più di tendenza e moda....

 

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Rimaniamo nella straordinaria Ferrara Estense, sempre sotto Ercole D'Este un esemplare battuto con lo scopo di comunicare attraverso il linguaggio simbolico e artistico, dove l'immagine deteneva un ruolo primario sostituendosi come nel tempo alla scrittura, un po come facevano gli antichi Egizi attraverso i famosi geroglifici.

 

 

 

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Il tondello del valore di due soldi marchesani emessa verso il 1492, oltre l'aquila estense, riporta il famoso alicorno o liocorno, simbolo di saggezza un cavallo bianco con un corno a spirale, a cui veniva attribuita la capacità di neutralizzare i veleni.

 
Altro esempio di come la Numismatica potesse sostituirsi anche alla parola....
Modificato da eracle62
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Grazie Eros dell'intervento.....ce n'era proprio bisogno, le discussioni si fanno se poi uno interviene, se no sono monologhi :blum: , che si possono anche fare, ma non sempre, dici bene la moneta come forma di linguaggio....e Ercole I d'Este utilizzò bene tutto questo, anche con un'altra icona della monetazione moderna l'idra, moneta leggermente antecedente a quella vista in discussione e che utilizza l'immancabile ritratto del Duca e che al rovescio utilizza la mitologia, l'allegoria, il simbolismo.

L'idra, il mostro a sette teste sui tizzoni ardenti è il simbolo della molteplicità del male, ma indica anche l'invidia e la malignità.

Le sette teste potebbero raffigurare anche i sette peccati mortali.

Qualcuno ha fatto anche altre ipotesi, il Ravegnani Morosini pensa simboleggiasse la malaria, altri riferita al caos dei lavori in atto nelle vie della città, il Duca amava anche progettare e l'idea di un nuovo quartire con vie regolari e bei palazzi aleggiava nella sua mente.

Comunque sia anche questa moneta col rovescio anepigrafo vuol esaltare il simbolismo della raffigurazione e il suo significato, credo che queste siano le monete dove il messaggio fosse veramente tutto, mezzo di scambio commmerciale ma ancor più depositaria di messaggi da trasmettere.

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Cercare di sviscerare tutto quello che può dare una moneta.....vederla a 360 gradi....l'intento è poi questo, parliamo di una moneta di Ferrara, inevitabilmente si parla del suo periodo , il Rinascimento, delle varie corti, delle relazioni inevitabili con altre zecche e quindi Ferrara, è Emilia, quindi come abbiamo visto anche Reggio Emilia, ma è anche Milano, è Messerano, ma è anche Venezia.....per dire che è sempre riduttivo, dire moneta di Ferrara punto, perché poi tutto ruota intorno.

Affrontiamo un'altra puntata, perché Messerano ? Messerano perchè la moneta fu sicuramente copiata in quella zecca, l'incisore fu un altro, la moneta è posteriore, ma il testone di Pier Luca II Fieschi ( 1528 - 1548 ) non lascia dubbi in proposito, il cavallo, il cavaliere, solo il braccio sinistro alzato, evidentemente fu preso come riferimento il primo quarto di Ferrara.

Bellesia su questo ci ha fatto un articolo sui due testoni, certamente l'eco, la bellezza di questa moneta uscì dai confini del ducato e fu apprezzata tanto da diventare un riferimento e una ispirazione per altri.....in questo caso per i Fieschi a Messerano.....e anche qui i tanti esperti di questa zecca sono sicuro che tanto potrebbero dirci....

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Ciao fofo, grazie di partecipare e di aver risposto intanto, conta, se conta.....almeno per me, ma poi per tutti, per il forum.......

l'idra è un gioiello, qualche volta compare in asta....certo è una moneta per pochi.....ma a noi bastano le immagini in questo caso...... :blum:

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Credo che comunque una moneta sia storia e debba comunque essere un po' inquadrata nel periodo storico e nei suoi accadimenti.

Non tornerò sulla vita di Ercole I d'Este, ma qualche appunto credo sia giusto farlo, in particolare sugli aspetti monetari dell'epoca.

Venezia dicevo prima, nel 1482 Venezia invase il Ferrarese, un fatto di cui bisogna tener conto, si formarono due schieramenti con la Serenissima il Papa e altri, con Ercole, Milano, Firenze, Mantova.

Gli Estensi attraversarono un momento difficile, scorrerie, lotte funeste.....Ferrara rischiò di cadere per mano dei veneziani, la guerra si trascinò fino alla pace del 1484, ma Ferrara subì il colpo comunque.

Ercole era abile nelle relazioni e nei matrimoni, questi gli servirono molto per espandersi e avere amici, i matrimoni all'epoca valevano più di una guerra vinta :blum:....si otteneva il voluto, non c'erano perdite umane, non c'erano spese belliche.....

Nel 1472 esce la lira tron a Venezia, è indubbiamente una innovazione monetaria, presto seguirono gli altri, nascono pezzi più grandi in argento per sopperire al vuoto lasciato tra la moneta piccola e quella d'oro, aumenta il peso, il diametro e quindi l'argento, compare il primo ritratto, Ferrara si adeguò col quarto che abbiamo visto, era impossibile non allinearsi alle altre monetazioni.

Negli anni ottanta la zecca fu chiusa per la guerra con Venezia, questo portò a una rivalutazione delle monete buone e a un aumento di monete tosate e false.

Le grida servirono poco ad arginare il problema, i falsi dilagavano, la produzione di monete false, in particolare veneziane, fu proficua per i ferraresi.

Questo è in poche parole lo scenario in cui nasce una moneta come il quarto di Ercole I d'Este, come vedete, molti sono i collegamenti, vedi anche con Venezia, e tanti gli accadimenti.....

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Io onestamente mi fermo qui...., quello che potevo dire o sapevo o ho letto l'ho riportato, come riporta un narratore, mettendoci mie riflessioni personali che possono essere anche totalmente diverse da altri, mi fermo....pronto a rilanciare se ci saranno eventuali spunti da parte di qualcuno.

Da parte mia, io credo che questa possa essere la discussione tipo per divulgare e far riflettere anche criticamente su una sola moneta, vederla a 360 gradi sotto ogni punto di vista, però è il mio parere, mi piacerebbe capire e avvertire se è così anche per voi o anche no, il forum certo è di tutti e la direzione la danno quelli che partecipano e che sono presenti attivamente.

Ne vedo purtroppo di questi sempre meno, vedo dei fedelissimi che ringrazio, altri che credo non leggano neanche più questa sezione, dipende da voi, noi, dagli Amministratori e lo Staff capire che strada intraprendere in futuro.

Io più di così non posso e non potevo fare....credo che sia impossibile ripetere questi ritmi e questa presenza, gli spunti onestamente non sono infiniti,  tocca a voi dare ora la direzione che può essere anche legittimamente quella di conservazioni, stime e identificazioni, certo questa discussione, un pò monologo, secondo me è stato altro....e se devo anche dirla tutta personalmente mi è piaciuta molto e la ritengo in prospettiva una bella pagina, ma ormai parlo, mi rispondo da solo e mi rincuoro anche..... :blum: dai ora tocca a voi veramente, sia qui che per quello che vorrete e che più vi aggraderà :blum: ....

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Diamo lustro anche a Modena sempre con Ercole I ( 1471- 1505) un mezzo testone che continua a dialogare attraverso iconografie classicheggianti, movimento, energia, stile, plasticismo, sensazioni, estetica, e culto..

 

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D: DIVO HERC ERCOLE CHE LOTTA CON ANTEO R: S. GEMINIA. MUT. PONT. SAN GEMIGNIANO BENEDICENTE SEDUTO, CON PASTORALE NELLA MANO SINISTRA, MITRATO E NIMBATO.

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