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Risposte migliori

Inviato

Volevo intervenire ma letto solo ora (mi era sfuggito) il post dove si chiamano "minutaglia" delle monete che hanno pari dignità e addirittura enormemente più intriganti e misteriose delle oramai conosciutissime emissioni dell'alto impero mi astengo, considerando la superficialità dell'interlocutore come un'insulto alla scienza numismatica e alla storia.

Maurizio

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Inviato

@@numa numa: ti confermo che la citazione di Podemenius viene dal Pedrusi (ho il testo e sono andato subito a controllarlo: per questo ho postato il seguito).

 

@@maurizio7751: non esistono monete di serie A o di serie B, nobili o plebee, interessanti o banali. Tutte le monete antiche sono dei documenti storici preziosi. Ovviamente, c'è chi s'interessa a un periodo storico piuttosto che a un altro. E' colui che la studia che rende interessante qualunque moneta, dal più prezioso sesterzio al più umile centennionale. Ovviamente chi ritiene che solo alcune monete come i sesterzi alto impero o i denarini di Augusto siano davvero degni di studio mentre le piccole monete della fine dell'impero siano vile "paccottaglia", dà solamente dimostrazione della limitatezza del suo pensiero.

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Inviato

Non sono assolutamente un esperto di bronzi imperiali, e siete liberi di interpretare la mia domanda come ingenua o provocatoria, ma é anche vero che ormai ci si é abituati a disamine estremamente dettagliate circa patine, ripatine, restauri, rifacimenti, falsi rinascimentali, ecc.

 

I due pezzi postati con MACELLVS vi convincono? Facciamo finta che siano proposti in qualche asta...

 

Per me, da foto, autentici entrambi.


Inviato (modificato)

Per me, da foto, autentici entrambi.

 

Mi correggo, da seconda foto recuperata in rete del secondo esemplare qualche dubbio mi viene, per cui visione in mano e del bordo direi necessaria:

 

post-2689-0-32439700-1418052070_thumb.jp

 

L'esemplare risulta venduto da G.Henzen Amerongen per $775.00 nel maggio 1995.

 

Altra notizia interessante reperita nell' "Histoire romaine, éclaircie par les médailles, tirée des supplémens allemands" di Johann Ludwig Schulze (1782) è l'aneddoto che Haverkamp riferisce in un suo lavoro di un dupondio di Nerone con la legenda "MACELLVS AVGVSTI" effettivamente presente nella collezione Farnese. Che sia il dupondio NAC?

Modificato da cliff

Inviato

Forse sarà più comodo riesaminare accostando vicini i due esemplari noti:

 

post-7204-0-46688000-1418134898_thumb.jp

 

Si vede chiaramente che provengono da una stessa coppia di conii e che uno non è clone dell'altro….

Il pezzo NAC sembra autentico, mentre il secondo, di conservazione più modesta e un poco usurato, potrebbe sembrare a prima vista un fuso e quindi un falso (non recente), ma potrebbe anche essere semplicemente un pezzo spatinato e usurato in oricalco. Ma servirebbe un esame diretto delle monete per un giudizio più sicuro.

Al momento questi due semplari sono gli unici finora noti, ma non mi stupirei che col tempo possano saltare fuori altri dupondi con MACELLVS AVGVSTI.

Confermo che non è la prima volta che ricompaiano a distanza di tempo (anche due secoli) esemplari che sembravano perduti se non addirittura inventati….

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Supporter
Inviato (modificato)

Ragazzi, state buoni!

Capisco le diversità di opinioni difficilmente conciliabili, ma lo scambio di battute in certi passi diventa veramente troppo cattivo.

 

Dico la mia, da perfetto ignorante di monetazione romana:

 

Le monete hanno sempre avuto enorme importanza propagandistica, e l'imperatore, così come i politici dei nostri tempi, doveva sempre mostrare di essere vicino al popolo e di lavorare sempre e solo per il suo bene!

 

Per l'imperatore era quindi molto utile mostrare sulle monete il nuovo mercato che mostrare che si era rifatto casa (per quanto bellissima)con le tasse del popolo romano. Questa opzione probabilmente sarebbe stato persino controproducente, e Nerone non era poi così scemo.

 

Immaginate se oggi giorno uscisse fuori che il presidente del consiglio si è fatto una supermegavilla da mille mila euro.....

La gente si imbestialirebbe e basta, per quanto la supermegavilla possa essere bella. Meglio dire che il presidente lavora notte e giorno per noi :blum:  

 

Queste considerazioni ovviamente non sono assolutamente numismatiche, ma si basano semplicemente su considerazioni pratiche e di semplice utilità, e possono spiegare perchè sulle monete il macellum è presente mentre la domus no

Modificato da azaad
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Inviato (modificato)

Su può anche ipotizzare che entrambi gli esemplari con la legenda Macellvm Avgvsti siano falsi: non lo credo, né ho ragione per crederlo, ma ipotizziamo pure che lo siano e che solamente ci sia sicurezza di autenticità per le monete MAC AVG.

Ci sono pure molte ragioni logiche per supporre che quella legenda MAC sia l'abbreviazione di Macellvm, ma abbiamo comprovato che già nel XVII secolo ci fu chi pensò che invece la raffigurazione di quel dupondio sia la Domvs Avrea.

Non si tratta di dire secondo me lo è, secondo te non lo è, ognuno ha il diritto di pensarla come vuole: non è un argomento valido in una discussione. Certamente ognuno ha il diritto di pensarla come vuole, ma sono gli argomenti che uno apporta a sostegno del proprio pensiero che fanno sì che uno sia o non sia preso sul serio.

L'ipotesi che quel disegno raffiguri la Domvs Avrea è un'ipotesi di discussione legittima. Il fatto è che sino ad ora non è stato apportato nessun argomento a sostegno di tale tesi.

Quel video postato inizialmente è di grande superficialità, non so se per responsabilità dell'archeologa che vi appare, o di chi ha fatto il montaggio. In quel video si sostiene appunto l'ipotesi che nel dupondio sia raffigurata la Domvs Avrea, ma senza dare alcun argomento a sostegno di tale affermazione.

Quindi inviterei coloro che reputano che in quel dupondio sia raffigurata la Domvs Avrea a fornire argomenti a supporto della loro tesi affinché possano essere serenamente discussi senza alcun preconcetto.

Modificato da antvwaIa

Inviato (modificato)

Qui c'è una bella descrizione della Domvs Avrea che riesce a dare un'idea della sua vastità: quasi una città dentro la città di Roma!

 

http://www.antika.it/002409_roma-domus-aurea.html

 

E qui una descrizione del Macellum Augusti o Macellum Magnum!

 

http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=4&ved=0CDYQFjAD&url=http%3A%2F%2Fdialnet.unirioja.es%2Fdescarga%2Farticulo%2F201011.pdf&ei=sTaHVJKhENjiapbJgtAE&usg=AFQjCNFfpiNzidevUkiTWN1uPcP0tMBYOg

Modificato da antvwaIa

Inviato

Una pagina estratta da Sebastiano Erizzo, Sopra le Medaglie degli Antichi, uno dei primi grandi testi di numismatica imperiale, pubblicato a Venezia nel 1571:

 

35mnu5f.jpg

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Inviato (modificato)

Altro bel sito che descrive accuratamente ciò che resta della Domus Aurea:

 

http://www.romanoimpero.com/2009/09/domus-aurea.html

 

Dopo la morte di Nerone, il terreno della Domus Aurea venne «restituito al popolo romano» dagli imperatori successivi. In circa un decennio la dimora neroniana venne spogliata dei suoi rivestimenti preziosi e ne 79 cominciò la sua demolizione allo scopo di riutilizzare il matreiale per la costruzione delle Terme. Vespasiano utilizzò lo spazio in cui era stato scavato il lago artificiale per costruire l'anfitetatro Flavio e anche le Terme di Traiano e il Tempio di Venere  furono edificate rioccupando e trasformando ciò che ancora restava della Domus Aurea. In quarant'anni, la Domus Aurea fu completamente sepolta sotto nuove costruzioni.

Questo è molto sintomatico del fatto che al popolo romano, in gran parte vittima dell'incendio e a distanza di anni ancora vivendo in costruzioni di fortuna, la Domus Aurea era una costruzione invisa, talmente invisa che i successori di Nerone immediatamente s'impegnarono nella sua cancellazione.

Nella sua follia megalomane, Nerone la volle. Ma certamente era al corrente di quanto questo grandioso complesso di costruzioni (precedentemente già l'ho definito "città nella città") suscitasse profondo malumore. Esaltarla nel disegno di una moneta, disegno che durante tutta la storia dell'impero ebbe sempre una grandissima importanza politica, sarebbe stata una follia. Ecco perché a mio vedere, a prescindere dagli esemplari di dupondi con la scritta Macellvm Avgvsti, ritengo che quel dupondio non raffigurasse la Domus aurea.

D'altra parte esso raffigura un edificio imponente e suntuoso, ma non di dimensioni così rilevanti come quelle che caratterizzavano ciascheduno dei palazzi che costituivano il complesso della Domus aurea.

 

Comunque resto in attesa che coloro che, invece, in quel dupondio vedono raffigurata la reggia neroniana motivino e sostengano il loro parere.

Modificato da antvwaIa

Inviato

Vedo che l'invito ad argomentare il fatto di vedere nel dupondio di Nerone la Domvs Avrea invece che il Macellvm è caduto nel vuoto. Immagine che coloro che avevano avanzato questa ipotesi si siano ricreduti e abbiano compreso loro stessi che era un'ipotesi priva di ogni fondamento  e credibilità....


Inviato

Ringrazio il grande Antvwala per i suoi costruttivi contributi.

Molto importante e ben fatto l'articolo spagnolo sulla ricostruzione del Macellum Magnus, che concilia bene sia con la vista prospettica sui dupondi sia con il famoso frammento della Forma Vrbis (che solo apparentemente sembra avere una struttura diversa).

Bisogna stare molto attenti a come visualizzare in termini di prospettiva sulle monete un monumento pubblico (confermo che non venivano di regola riportati sulle monete romane i monumenti di uso privato). In pratica sul dupondio è stato riportato in primo piano la statua e la scaletta all'edificio circolare, che invece deve essere situato in secondo piano, dietro un porticato rettangolare, anche se bene visibile attraverso i portici frontali.

Data la complessità del monumento, l'incisore ha eseguito una sorta di sintesi che comunque conteneva una rappresentazione sufficientemente chiara al cittadino romano che maneggiava la moneta.


Inviato (modificato)

Per maggiore chiarezza, ecco come doveva essere la ricostruzione del Macellum neroniano (dall'articolo spagnolo gentilmente segnalato da Antvwala) :

 

post-7204-0-02331900-1418258689_thumb.pn

 

e dove esattamente doveva trovarsi (vicino all'attuale via Celimontana):

 

post-7204-0-79621900-1418258932_thumb.pn

 

 

Modificato da acraf
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Inviato (modificato)

Torno ancora su questo secondo esemplare, perchè credo ci sia ancora qualcosa da dire sulla sua origine.

 
post-2689-0-02572500-1418288232_thumb.jp
 
Sul BMC I a pagina 236 c'è una nota a piè di pagina che dice che esiste conservata al Gabinetto Numismatico di Napoli una variante con al rovescio la legenda MACELLVS AVGVST SC e la stessa legenda del dritto della moneta qui sopra. Si dice anche che la legenda MACELLVS non inspira fiducia di una dizione antica (che secondo gli autori dovrebbe essere MACELLVM).
 
Il MacDowall riporta al numero 189 un dupondio con lo stesso tipo di busto e la stessa legenda del dritto come presente a Napoli, purtroppo credo per una svista non è stata riportata la legenda MACELLVS al rovescio ma viene classificato con la normale MAC AVG. Il RIC edizione 1984 riprende sempre al numero 189 (per coincidenza) il MacDowall 189, lo riporta sempre presente a Napoli e gli assegna una rarità R2 (credo che comunque abbiano preso per buono il MacDowall senza ricontrollare).
 
Ora il medagliere di Napoli ha subito un grave furto nel 1977 e solo alcune monete (poche) sono state in seguito recuperate. Il fatto che il BMC riporti nella nota una legenda AVGVST invece di AVGVSTI potrebbe essere dovuto a una cattiva lettura dell'esemplare a causa di una poca leggibilità della legenda in quel punto o al fatto che sia un po' fuori tondello. Come appunto nell'esemplare qui sopra riportato, che ricordo è stato venduto da un negoziante olandese nel 1995.
 
Io credo a questo punto che ci siano molte probabilità che questo sia l'esemplare una volta presente nel medagliere di Napoli e da lì rubato nel 1977. Purtroppo la collezione non era fotografata e pubblicata per cui adesso dimostrarlo diventa quasi impossibile...
 
Non so se ci sono ulteriori verifiche effettuabili, magari controllando anche se il Fiorelli ne fa menzione sul suo vecchio catalogo (@@acraf @@numa numa o altri lo possiedono? ).
 
Oppure se qualcuno avesse contatti con il medagliere di Napoli (forse Acraf?) sarebbe ipotizzabile controllare se effettivamente il dupondio con la legenda MACELLVS è ancora presente nelle collezioni o meno? Mi rendo conto che la domanda potrebbe risultare un po' scomoda...
Modificato da cliff

Inviato

Grazie ad entrambi, @@acraf e @@cliff.

E' interessante vedere come una discussione avviata su una premessa errata, identificare nella Domvs Avrea l'edificio raffigurato nel dupondio di Nerone, si sia progressivamente arricchita di tantissimo contenuto e si sia rivelata assai interessante e stimolante.

In effetti, anche il video del post iniziale, dove si commetteva lo stesso errore di attribuzione, è molto interessante in quanto mostra plausibili resti della machina Avgusti che faceva ruotare una parte di un grande salone circolare della Domvs Avrea. Mi pare di aver letto che si sapeva da riferimenti antichi che a meravigliare gli ospiti di Nerone era proprio il marchingegno che faceva ruotare la volta del salone, decorata come il cielo stellato. Qualcuno conosce il riferimento preciso e può citarlo?

Il breve documentario, tuttavia, sostiene che a ruotare non era la volta del salone, ma tutto il salone: tale affermazione è anche supportata dall'evidenza dei resti dei vani dove alloggiavano i cilindri sui quali appoggiava la parte superiore dell'edificio e questa volta la ricostruzione mi è sembrata convincente.

A questo punto sorge una domanda: cos'è che rotava? La volta del salone o l'intero salone?


Inviato (modificato)

è vero che questa discussione sta prendendo una piega interessante e, a mio avviso, cominciano a essere molteplici i punti d'interesse:

 

a) la ricostruzione del "macellvm"

b) la ricostruzione della "domus aurea" con la "machina"

c) ultimo solo in ordine di "apparizione", ma assai interessante, il giallo del possibile furto dell'esemplare "macellvs" dal medagliere di Napoli e ora, forse, individuato dalla ricostruzione di @@cliff

 

infine, pur essendo convinto dell'identificazione del rovescio con il mercato neroniano, vi lascio questo link dato che non ci sono più interventi a favore della controparte che vede una possibile identificazione con la "domus".

Di fatto credo aggiunga gran poco al video in apertura di questa discussione.

https://halshs.archives-ouvertes.fr/halshs-00704698/document

 

Infine, altri link sull'argomento:

 

https://www.academia.edu/379788/Edifici_e_monumenti_sulla_monetazione_di_Nerone_in_Neronia_VI_Bruxelles_2002_pp._11-34(da pagina 17)

 

http://repository.ubn.ru.nl/bitstream/handle/2066/60922/217046.pdf(Da pagina 378)

 

esiste infine un lavoro in italiano edito a stampa (di cui però non ho trovato traccia): G. Arciprete "Machina o Macellum Augusti? Considerazioni sul dupondio neroniano”, in Bollettino di Archeologia, luglio-dicembre 1992, pp.279-285. Di quest'articolo esiste anche una "recensione/commento" di E.M. Moormann in: Oxford Journal of Archaeology, Vol. 19 (1996), p. 281-282

Modificato da grigioviola
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Inviato (modificato)

Lo cito da un articolo di di Carlo Alberto Bucci, ma con beneficio d'inventario!

 

 

Carandini: "Ma quale Nerone. Nella torre il culto della bellezza"

 

La tesi dell'archeologo che ha scavato il colle dove ebbe origine Roma. Che avverte: "L'importanza del ritrovamento non si discute. Però non era la sala da pranzo di Nerone". Carandini: "Ma quale Domus aurea nella torre il culto della bellezza".L'importanza del ritrovamento non si discute. «No, la struttura dal punto di vista edilizio è straordinaria e lo scavo è di grande importanza perché getta nuova luce su quell'angolo del Palatino» dice Andrea Carandini. Ma secondo l'archeologo la torre venuta alla luce a fine estate non è la sala da pranzo rotante (coenatio rotunda) di Nerone, come ipotizzato da altri studiosi. Ma forse la macchina per dare forma al rito di morte e resurrezione del dio della bellezza: Adone amato da Venere e venerato dalle donne romane.
 

Professore, perché smonta l'ipotesi di una sala rotante?
«L'idea delle sfere di ferro su cui avrebbe dovuto girare il piano in legno per me non regge. Di sale che ruotano le fonti ne ricordano bene due: quella descritta da Varrone nella sua villa a Cassino e il triclinio di Trimalcione raccontato da Petronio. E in entrambi i casi a girare era il soffitto, il cielo, non il pavimento».

Svetonio cita però la coenatio rotunda di Nerone...
«Sì, ma la indica altrove. Andrebbe cercata a valle non sulla sommità dei due colli della Domus Aurea: il Palatino e l'Oppio».

E allora a cosa serviva la torre appena scoperta?
«Era una torre, per l'appunto. Parte di un santuario. Di torri ai lati di giardini pensili se ne conoscono molte, basti pensare alla Rocca Bruna a villa Adriana. E anche questo angolo del Palatino, a ridosso della Vigna Barberini, era uno spazio verde dedicato al culto di Adone almeno dai tempi di Domiziano».

E Nerone?
«Lo scavo condotto da Françoise Villedieu dimostra che già sotto il suo impero fu realizzato un muro di terrazzamento, una struttura pensile con affaccio sul lago artificiale dove poi i Flavi eressero il Colosseo. Allora mi chiedo: ma non sarà che fu di Nerone il primo allestimento dei giardini di Adone?»

Che aggancio c'è con l'imperatore che nel 64 incendiò Roma?
«È Svetonio a dirci che Nerone aveva una passione smodata per la dea Siria. E Siria è Afrodite, ossia Venere ...»

Torniamo sulla torre ancora in parte interrata, se non è il perno di una sala che gira cosa può essere?
«Io ho un'ipotesi ma tutta da verificare e quindi sono pronto a rimangiarmela. Adone, come Osiride e come Cristo, muore e risorge. E i riti legati al suo culto prevedevano la presenza di una statua che veniva calata in una grotta per poi tornare alla luce, rinascere come il dio. Nello scavo sul Palatino c'è effettivamente una stanza che si apre al secondo piano ... Basta, è solo un'immagine di fantasia. Aspettiamo che gli archeologi finiscano il loro importante lavoro e poi potremo tornare a ragionare intorno a questo straordinario cilindro. Però non chiamiamolo coenatio rotunda».

Modificato da antvwaIa

Inviato

L'ho trovato :)

 

Ecco il testo di Svetonio dove si parla della sala da pranzo rotante (da Vite dei Cesari, Nerone):

 

31 1 Non in alia re tamen damnosior quam in aedificando domum a Palatio Esquilias usque fecit, quam primo Transitoriam, mox incendio absumptam restitutamque Auream nominavit. De cuius spatio atque cultu suffecerit haec rettulisse. Vestibulum eius fuit, in quo colossus CXX pedum staret ipsius effigie; tanta laxitas, ut porticus triplices miliarias haberet; item stagnum maris instar, circumsaeptum aedificiis ad urbium speciem; rura insuper arvis atque vinetis et pascuis silvisque varia, cum multitudine omnis generis pecudum ac ferarum. 2 In ceteris partibus cuncta auro lita, distincta gemmis unionumque conchis erant; cenationes laqueatae tabulis eburneis versatilibus, ut flores, fistulatis, ut unguenta desuper spargerentur; praecipua cenationum rotunda, quae perpetuo diebus ac noctibus vice mundi circumageretur; balineae marinis et albulis fluentes aquis. Eius modi domum cum absolutam dedicaret, hactenus comprobavit, ut se diceret quasi hominem tandem habitare coepisse.


Inviato

L'articolo di Giovanna Arciprete sul Bollettino di Archeologia del 1992 dovrebbe essere reperibile nella biblioteca Germanica.

Neila prossima settimana spero di trovare il tempo di fare una capatina per scansionarlo….

 

Proverò anche a scrivere al Medagliere di Napoli se si trova ancora il dupondio di Nerone…..


Inviato

Velocissima risposta dal medagliere di Napoli (forse mi voglione bene)! Si tratta di Fiorelli romane 4450.

Sembra che ci sia nella raccolta.

Per maggiore sicurezza ho appena inoltrato la richiesta per la sua foto e se ci sono appunti sulla sua origine (credo che provenga dall'antica collezione Farnese).

Pagherò volentieri le spese di riproduzione e magari possiamo costruire insieme un bell'articolo da pubblicare, con tutte le foto e la relativa bibliografia (nel frattempo segnalatemi altri lavori che hanno trattato sull'argomento e cercherò di raccoglierli in formato pdf).

Ciao

Alberto

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Inviato

Velocissima risposta dal medagliere di Napoli (forse mi voglione bene)! Si tratta di Fiorelli romane 4450.

Sembra che ci sia nella raccolta.

Per maggiore sicurezza ho appena inoltrato la richiesta per la sua foto e se ci sono appunti sulla sua origine (credo che provenga dall'antica collezione Farnese).

Pagherò volentieri le spese di riproduzione e magari possiamo costruire insieme un bell'articolo da pubblicare, con tutte le foto e la relativa bibliografia (nel frattempo segnalatemi altri lavori che hanno trattato sull'argomento e cercherò di raccoglierli in formato pdf).

Ciao

Alberto

 

Grande Alberto! Efficientissimo! Ti do volentieri la mia disponibilità!


Inviato

Grazie mille: provvederò.

Intanto ho saputo che per la foto debbo seguire la pratica burocratica di formale richiesta alla Soprintendenza di Napoli. Purtroppo la produzione delle foto delle monete del medagliere di Napoli non dipende dal medagliere stesso, ma dalla Soprintendenza e con diversa competenza (ricordiamo che siamo in Italia e senza una adeguata burocrazia siamo persi…. ).

Spero solo che non ci voglia molto tempo (per esperienza, circa 1-2 mesi, considerando anche la pausa natalizia)….

Piuttosto la curatrice del medagliere mi ha confidato che il pezzo appartiene alla collezione storica, dal tempo dei Borboni, e non crede che sia proveniente dalla collezione Farnese: comunque verificherà.


Inviato (modificato)

Mi pare che siamo stati tutti moooooooooooooooooooooooooolto distratti. Forse abbiamo iniziato le libagioni di fine anno prima del dovuto e con troppa abbondanza.

 

Vi è una ragione sostanziale per dire che è un'idea addirittura assurda l'ipotesi che il rovescio del dupondio di Nerone possa rappresentare la Domvs Avrea, con buona pace di @@Legio II Italica che dovrà farsene una ragione.

 

Il grande incendio di Roma che permise a Nerone di edificare una città di marmo al posto di quella di fango ebbe inizio nella notte ante diem XV Kalendas Augustas, anno DCCCXVII a.U.c. (cioè il 18 luglio del 64 dC).

Ovviamente le cose più immediate che si dovettero fare furono trovare ricoveri alle decine di senza tetto, usando edifici e aree pubbliche, e ripristinare i servizi più essenziali. Dopo di che si diede inizia alla ricostruzione, ma poiché Nerone volle con l'occasione ridisegnare l'intero assetto urbanistico dell'Urbe, quanto meno 6-12 mesi furono dedicati alla progettazione urbana, né poté essere più breve la progettazione della Domvs Avrea.

Quindi la sua costruzione potè essere avviata non prima della fine del 65 dC. Non mi sembra ragionevole ipotizzare meno di 2 anni per completare la parte principale dell'opera, cioè il vero e proprio palazzo neroniano dove sorgeva la sala da pranzo, il che ci porta almeno al 67 dC.

 

La coniazione del dupondio MAC AVG ha inizio nel 63 dC per protrarsi sino al 68 dC, ovvero tale emissione fu avviata un anno prima del grande incendio di Roma!.

 

Si può ancora insistere che un edificio raffigurato su di una moneta coniata nel 63 dC possa corrispondere alla Domvs Avrea la cui costruzione non poté completarsi prima del 67 dC?

 

Eppure sono convinto che qualcuno, pur di non rinunciare alla sua idea, dirà che Nerone aveva doti divinatorie e che quando  trasmise ai maestri di zecca i cartoni con i disegni delle monete già sapeva che un anno più tardi Roma sarebbe stata distrutta da un incendio e che un lustro più tardi sarebbe stata edificata la Domvs Avrea: quindi comandò che fosse rappresentato il suo palazzo imperiale sin dal 63 dC!.

Modificato da antvwaIa
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Inviato

Oooops, dimenticavo. Nel RIC, sacro mostro della numismatica, non ci sta scritto che ci fu il grande incendio di Roma del 64 dC. Quindi il grande incendio non esiste: è una balla dei giornalisti!


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