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Inviato

@@Mirko8710, non puoi dirmi cosa sono quei segni davanti alla scala in fondo vicino al bordo?

Salve @@dux-sab intendi per caso il numerale II con barra soprastante? Quello è il segno del valore, il dupondio, appunto.

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Inviato

Ho visto così tante monete e varianti dell'alto impero non riportate nel ric che nel catalogo sopra citato, che ho stilato in tre anni di fatiche, che ho aggiunto almeno 200 novità rispetto al RIC volume 1. E parlo di Sesterzi, dupondi e denari.

In ogni caso, per rispondere alla domanda che mi hai posto prima, Legio, mi verrebbe da dire solamente, sono romani...che così come gli etruschi, più e più volte mo sono stupito della loro testardaggine e "stupidità" si direbbe oggi. Ma in fin dei conti, anche nel mondo moderno costruiamo edifici non accessibili ai disabili, per fare un paragone moderno riguardo all'edilizia e le sue comodità.

Anche per me, ovviamente, rimane il macellum.

Riguardo alla prospettiva, immaginatevi di essere già dentro la piazza, dentro il macellum, e guardare l'edificio a cupola centrale e i "negozi" diametralmente opposti all'entrata.

 

Comunque per concludere , almeno per me , questa storia , sappiate che anche in ambito archeologico professionale esistono dubbi circa la connessione MAC - MACELLUM , per questo motivo ritengo che le verita' non possa essere appannaggio di una sola scienza , in questo caso numismatica , ma dovrebbe esserci una collaborazione tra le scienze interessate al tema , cioe' numismatiche , archeologiche e storiche .

 


Inviato

Trovo questa interessante descrizione del Macellum neroniano.

 

Nerone fu l’artefice di questo nuovo mercato a due piani, caratterizzato da una grande cupola di poco inferiore a quella del Pantheon. La struttura fu opera di due architetti che Tacito definisce geniali, Severus e Celer. Al piano terreno avevano luogo i commerci del bestiame, del pesce e di altri beni di prima necessità, non mancava però un sacello votivo dedicato a Cerere. Il secondo piano era probabilmente occupato dalle botteghe di  banchieri, cambiavalute e commercianti di beni di lusso. Il Macellum Magnum compare su alcuni dupondi e sesterzi di Nerone ove possiamo ammirare una struttura porticata molto elegante, sormontata da un’alta cupola. La struttura risulta abbellita da numerose statue tra cui una di Nerone al culmine della scalinata d’ingresso. Molti studiosi ritengono che la chiesa di San Stefano Rotondo sorga sulle fondamenta del mercato di Nerone e ripeta in parte anche la forma del grande duomo.


Inviato

Ma lei mi vuole mettere a confronto la minutaglia , non in senso spregiativo , ma in quanto infinito come numero di esemplari delle monete tardo impero , con una cosi' importante come un dupondio o sesterzio di Nerone ?  inoltre mi giustifica il Cohen e il RIC per essere incompleti , mostri quasi sacri per la numismatica romana , e fa affidamento sicuro e certo su un testo del 1600 ? allora siamo su binari completamente opposti .........arrivederci e Buona serata !

 

 

Da antropologo, devo riconoscere che questa reazione di così grosso fastidio al vedersi confrontare una moneta così nobile quale un sesterzio o dupondio di Nerone con una "minutaglia" del V secolo, o al porre in dubbio che Cohen e Ric siano ancora, sempre e comunque i riferimenti per eccellenza della monetzione imperiale, è una reazione davvero interessante... anche se forse rientrerebbe maggiormente negli interessi dello psico-antropologo.... :)

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Inviato

proprio questa sera ho visto una moneta come quella in oggetto ,non aveva subito modificazioni e mi ha colpito per la conservazione dove il Macellum era ben visibile.

Non avevo mai visto questa moneta prima di stasera

 

--Salutoni

-odjob 


Inviato (modificato)

@@antvwaIa,il secondo piano era probabilmente occupato dalle botteghe di  banchieri........

ma Tacito non lo sapeva? è lui che scrive che compare su dupondi....?

Modificato da dux-sab

Inviato

@@antvwaIa,il secondo piano era probabilmente occupato dalle botteghe di  banchieri........

ma Tacito non lo sapeva? è lui che scrive che compare su dupondi....?

 

Non te lo so dire.... Trovo particolarmente interessanti le monete imperiali che riportano la raffigurazione di edifici, soprattutto se scomparsi.

Ovviamente trovo altrettanto interessante una minutaglia del V secolo che riporta un monogramma sconosciuto.

L'interesse non è un fattore intrinseco di una moneta, ma nasce nel rapporto tra la moneta, qualunque moneta, e la persona che la osserva.

Nel dupondio in oggetto è raffigurato il Macellum di Nerone, cioè il mercato alimentare? Direi proprio di sì, almeno sino a quando non vi saranno validi motivi oggettivi e ben supportati a favore di una diversa lettura.

Nell'architettura romana imperiale l'edificio circolare, tanto civile quanto religioso, è estremamente frequente: quindi non mi stupisce che in una costruzione che a nostri occhi moderni può apparire modesta ma che agli occhi degli antichi apparivba invece socialmente importante, sia stata adottata la forma circolare per la sua entrata.

Qualcuno ha suggerito che gli ingressi fossero due: uno monumentale per la gente e uno non monumentale per le merci. Mi pare un'ipotesi molto plausibile.

In quanto all'ubicazione sul Celio, non si tratta di una vetta andina (e neppure alpina, andina ovviamente è un lapsus freudiano :rofl:  ), ma di una sommità di modesta altura e di ancor più modesta inclinazione.

Anche in tempi moderni alcuni mercati sono dei veri capolavori architettonici: mi viene in mente Porta Palazzo a Torino, proposto quale patrimonio dell'umanità.

 

Pur non essendo un collezionista - non m'interessa "possedere" una moneta, bensì studiarla - questo medio bronzo di Nerone è una di quelle poche monete che se mi capitase l'occasione di poterla acquistare ad un prezzo molto ragionevole pur essendo in bella conservazione, lo farei volentieri poiché ha un fascino molto particolare.

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Inviato

Un esemplare di Ars Clasica con legenda Macellus

 

35819ur.jpg


Inviato

Ciao,

due foto contribuive tratte dalle illustrazioni del "Monumental Coins" di Tameanko, capitolo 31, pagg. 200-202.


post-3754-0-02259100-1417726974_thumb.jp

Piantina

 

post-3754-0-10172200-1417727000_thumb.jp

Ricostruzione

 

Ciao

Illyricum

:)


Inviato (modificato)

Giacché Legio II si è stracciato le vesti di fronte alla mia terribile bestemmia, "il RIC è incompleto", a scanso di equivoci e relative anatemi e scomuniche, ma anche evitare all'anatemista il rischio di un eventuale infarto, vorrei spiegarmi meglio.

Il RIC è un'opera grandiosa che qualunque cultore della numismatica imperiale non può che avere sulla sua scrivania, ormai con la legatura "sciolta" per le migliaia e migliaia di volte che lo ha sfogliato, consultato, interrogato. Mi vanto di essere uno "sfogliatore del RIC" e ne sono fiero.

Questo, però, non toglie che il RIC sia un'opera che man mano che passa il tempo e aumenta la quantità di monete conosciute, diventa progressivamente più incompleto.

Credo che molti numismatici dediti alla monetazione imperiale auspicano che il RIC venga ripreso in mano e aggiornato ampliamente o addirittura rifatto. Non sono tra quelli. la ragione è semplice. Scrivere un'opera così monumentale come il RIC o come il MEC richiede dei tempi molto lunghi, che si misurano in decenni. Quando finalmente nasce, nasce vecchia e non può che nascere vecchia, perché nel frattempo le conoscenze numismatiche sono andate avanti e poiché oggi esiste internet che moltiplica a dismisura la velocità con cui le conoscenze si diffondono e, parallelamente, rende obsolete le conoscenze acquisite.

(La stessa cosa avviene anche per il MEC. L'ho consultato per quanto concerne la monetazione vandala: è vecchio di trent'anni, ovvero è carta straccia.)

Ciò non di meno, per quanto incompleto, e giorno dopo giorno sempre più incompleto, il RIC è e resta un monumento della numismatica. Ma anche i più bei monumenti invecchiano e alla fine si trasformano in reperti archeologici.

Modificato da antvwaIa
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Inviato

@@Illyricum65. Vi sono importanti discordanze tra l'illustrazione di Monumental Coins e la raffigurazione che appare sulla moneta. L'edificio raffigurato sul dupondio è molto asimmetrico, como ci si può aspettare da un edificio che non nasce da un progetto nuovo, ma che è il risultato di successive costruzioni e adattamenti. Quello del disegno, perfettamente simmetrico, è qualcosa anche concettualmente di molto diverso.


Inviato

@@Illyricum65, il disegno si vede che è sbagliato rispetto alla moneta.


Inviato

Ciao @antvwala (e ci aggiungo @@dux-sab ),

@@Illyricum65. Vi sono importanti discordanze tra l'illustrazione di Monumental Coins e la raffigurazione che appare sulla moneta. L'edificio raffigurato sul dupondio è molto asimmetrico, como ci si può aspettare da un edificio che non nasce da un progetto nuovo, ma che è il risultato di successive costruzioni e adattamenti. Quello del disegno, perfettamente simmetrico, è qualcosa anche concettualmente di molto diverso.

non lo propugno come verità assoluta, lo propongo come spunto per la discussione. Va comunque considerato il fatto che spesso per motivi di resa sul modulo spesso la prospettiva era distorta. Tre esempi presi a caso:

 

Tempio di Giano di Nerone

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Visione che sembra frontale, invece è d'angolo.

 

Arco trionfale di Nerone

post-3754-0-56945600-1417729608_thumb.jp

 

Idem questo arco.

 

Porto di Ostia di Traiano

post-3754-0-02103300-1417728665_thumb.jp

 

Visione a "volo d'uccello".

 

Quindi la struttura va considerata spesso come un "fax simile" mediato dal modulo (tra l'altro nel dupondio minore), non come una rappresentazione, una fotografia precisa del monumento.

 

D'altronde anch'io rivedendo le foto dei rovesci e il disegno del Tamaenko noto delle differenze sia nello stile che nell'altezza delle due ali laterali che farebbero pensare ad una struttura centrale (a cupola) di raccordo. Forse lo studioso dalla piantina ha voluto ricostruire un elevato indicativo. Infatti nel disegno della moneta (non fotografato) le due ali sono correttamente riprese diseguali nell'altezza, i livelli, etc...

 

Volevo dire ancora ad Ant che come Curatore della Sezione ho gradito e lo ringrazio per la precisazione sulla sua affermazione RIC; d'altra parte mi pareva abbastanza chiaro il concetto che esprimeva e non ci trovo nulla da eccepire in marito ai contenuti espressi e esplicitati in modo più dettagliato in seguito.  :good:

 

 

Ciao

Illyricum

:)

 

 

 

 


Inviato

Discussione avvincente e interessante. Credo sia fondato e ragionevole che si tratti del mercato neroniano. Tuttavia questo scambio dialettico ha approfondito bene e in maniera completa questo bel rovescio. Complimenti.

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posso essere soddisfatto, da ignorantello di  I secolo, di aver scatenato questo "putiferio" in meno di 6 ore... :) pubblicando 2 foto e mezza pagina di un libro  del '600 :) :) :)

grazie a tutti quelli che hanno risposto e partecipato


Inviato

Da archeologo sono molto interessato a queste tematiche architettoniche, quindi, mi sembra scorretto venirmi a dire che parteggio per la numismatica. Nel mio articolo sul Tempio di Giove che è stato pubblicato nel primo numero dei quaderni di lamoneta ho affrontato questo aspetto affiancando le ipotesi numismatiche alle evidenze archeologiche e mi è stato di molto aiuto.

Vorrei fare infine un appunto riguardo alla legenda. I romani in tutte le epigrafi tendevano a scrivere ciò che qualsiasi lettore poteva capire. Addirittura quando siamo di fronte ad una abbreviazione, si presuppone che tutta la cittadinanza non analfabeta possa sciogliere tali sigle, quindi, se leggevamo VSLM era votum solvit libes merito, ISMR, Iuno Sospita Mater Regina, DM, Dis Manibus, SPQR e così via. Sembra una stupidaggine ma immaginatevi dei cartelloni pubblicitari odierni scritti in gergo adolescenziale anni 2000. Cmq, xke, qnd, ki 6?...Per molti sono eresie, me per primo, ma per i romani era la manna, sia per chi doveva scalpellare metri di calcare sia per chi doveva seguire un chiacchierone come Cicerone (si pensa infatti che Tirone sia stato uno dei primi ad utilizzare e inventare metodi stenografici)...insomma, tutto sto papier per dire che l'abbreviazione MAC (supportata da una moneta con legenda completa che vitellio ha giudicato buona), riferita ad un monumento costruito da Nerone secondo le fonti, che lo stesso Dione chiama MACellum...mi OBBLIGA a pensare che qualsiasi cittadino "lettore", ci leggesse appunto Macellum.

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Inviato (modificato)

Ma lei mi vuole mettere a confronto la minutaglia , non in senso spregiativo , ma in quanto infinito come numero di esemplari delle monete tardo impero , con una cosi' importante come un dupondio o sesterzio di Nerone ?  inoltre mi giustifica il Cohen e il RIC per essere incompleti , mostri quasi sacri per la numismatica romana , e fa affidamento sicuro e certo su un testo del 1600 ? allora siamo su binari completamente opposti .........arrivederci e Buona serata !

Se posso permettermi, vorrei ricordare che chi crea un corpus di monete ha lo stesso inevitabile problema che incontra chi pubblica un catalogo con le valutazioni o le rarità indicate: al momento della stampa, tutto quello che ha scritto è, inevitabilmente, già obsoleto. Quindi, pur rimanendogli piena valenza globale, è portatore di un errore intrinseco dovuto ai tempi di realizzazione.

Per i cataloghi di monete è la stessa cosa.

Sul Cohen mancano monete che si troveranno in seguito sul RIC e sul RIC 2 ci sono monete che non erano sul vecchio tomo e correzioni in attribuzione.

Quindi voler per forza considerare i testi di numismatica come " tomi sacri" o quasi, è una delle cose più sbagliate che si possano fare , oltre che più miopi.

Sono scritti da uomini, che li scrivono sulla base di quel che hanno avuto modo di vedere e dedurre, e vi posso assicurare che nello stesso momento della stesura finale e dell'invio alle stampe, gli saranno venute in mente altre cento modifiche al testo e avranno già avuto per le mani un po' di monete che nell'opera appena data alla tipografia, non ci sono e le avranno messe da parte riservandosi di aggiungerle in una successiva edizione.

Ovvio che sia più facile trovare degli inediti ( o meglio: non riportati) tra i bronzetti del V e VI secolo, per le loro intrinseche caratteristiche di variabilità e difficoltà di lettura e attribuzione , che tra i grandi bronzi dell'alto impero, ma di inediti e nuove emissioni o titolature o leggende, ce ne sono a iosa anche tra questi ultimi.

Detto ciò , vorrei anche obiettare ad una considerazione fatta relativamente all'ubicazione del macellum neroniano: è pur vero che a Roma stava sul colle,ma la vedo già più complicata porlo su un colle a Pompei e massimamente a Leptis Magna e Jarash zone pressoché pianeggianti.

Quindi non confonderei le esigenze dovute alla morfologia del territorio, con eventuali prescrizioni edilizie.

Detto questo, ritengo che il macellum, non fosse luogo in cui stazionavano e venivano macellate le bestie, ma solo il luogo in cui si trattavano i vari commerci alimentari. Anche per una semplice considerazione che credo si possa applicare anche al mondo romano dell'epoca: non so se avete mai vissuto vicino ad un macello ( o mattatoio come lo si chiama ora) dove si uccidono e trattano le carni, ma vi posso assicurare che il fetore e, soprattutto, il rumore continuo, notte e giorno, dovuto ai lamenti degli animali è insopportabile. Per di più, i mattatoi hanno necessità di una grande disponibilità di acqua per lavare via i residui della macellazione.

E' pur vero che a Roma gli acquedotti non mancavano a nessuna quota territoriale, ma l'acqua degli acquedotti costava e, secondo me, il mattatoio di Roma lo vedrei, più congruamente allocato, sulla riva del Tevere, magari ai limiti della città e più lontano possibile dalle zone residenziali per i motivi citati sopra.

Modificato da Tinia Numismatica
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Inviato

Se posso permettermi, vorrei ricordare che chi crea un corpus di monete ha lo stesso inevitabile problema che incontra chi pubblica un catalogo con le valutazioni o le rarità indicate: al momento della stampa, tutto quello che ha scritto è, inevitabilmente, già obsoleto. Quindi, pur rimanendogli piena valenza globale, è portatore di un errore intrinseco dovuto ai tempi di realizzazione.

Per i cataloghi di monete è la stessa cosa.

Sul Cohen mancano monete che si troveranno in seguito sul Crawford e sul Crawford 2 ci sono monete che non erano sul vecchio tomo e correzioni in attribuzione.

Quindi voler per forza considerare i testi di numismatica come " tomi sacri" o quasi, è una delle cose più sbagliate che si possano fare , oltre che più miopi.

Sono scritti da uomini, che li scrivono sulla base di quel che hanno avuto modo di vedere e dedurre, e vi posso assicurare che nello stesso momento della stesura finale e dell'invio alle stampe, gli saranno venute in mente altre cento modifiche al testo e avranno già avuto per le mani un po' di monete che nell'opera appena data alla tipografia, non ci sono e le avranno messe da parte riservandosi di aggiungerle in una successiva edizione.

Ovvio che sia più facile trovare degli inediti ( o meglio: non riportati) tra i bronzetti del V e VI secolo, per le loro intrinseche caratteristiche di variabilità e difficoltà di lettura e attribuzione , che tra i grandi bronzi dell'alto impero, ma di inediti e nuove emissioni o titolature o leggende, ce ne sono a iosa anche tra questi ultimi.

Detto ciò , vorrei anche obiettare ad una considerazione fatta relativamente all'ubicazione del macellum neroniano: è pur vero che a Roma stava sul colle,ma la vedo già più complicata porlo su un colle a Pompei e massimamente a Leptis Magna e Jarash zone pressoché pianeggianti.

Quindi non confonderei le esigenze dovute alla morfologia del territorio, con eventuali prescrizioni edilizie.

Detto questo, ritengo che il macellum, non fosse luogo in cui stazionavano e venivano macellate le bestie, ma solo il luogo in cui si trattavano i vari commerci alimentari. Anche per una semplice considerazione che credo si possa applicare anche al mondo romano dell'epoca: non so se avete mai vissuto vicino ad un macello ( o mattatoio come lo si chiama ora) dove si uccidono e trattano le carni, ma vi posso assicurare che il fetore e, soprattutto, il rumore continuo, notte e giorno, dovuto ai lamenti degli animali è insopportabile. Per di più, i mattatoi hanno necessità di una grande disponibilità di acqua per lavare via i residui della macellazione.

E' pur vero che a Roma gli acquedotti non mancavano a nessuna quota territoriale, ma l'acqua degli acquedotti costava e, secondo me, il mattatoio di Roma lo vedrei, più congruamente allocato, sulla riva del Tevere, magari ai limiti della città e più lontano possibile dalle zone residenziali per i motivi citati sopra.

 

Avrei voluto terminare i miei interventi ieri pomeriggio , ma essendo stato richiamato in causa in serata e poco fa , mi vedo costretto , mio malgrado , ad intervenire nuovamente  . Ritengo la sua osservazione sui testi , che ho definito "quasi sacri per la numismatica romana " del Cohen e del RIC , esatta in generale e questo spiega il mio "quasi" , ma la ritengo errata per quanto riguarda la moneta in oggetto che riporta per intero la scritta MACELLUS AUGUSTI ; come avra' saputo o forse gia' sapeva , questa moneta sarebbe gia' nota ufficialmente fin dal 1600 , notizia a me ignota fino a ieri , quindi non si puo' parlare di "inedito" , a questo punto le pongo una domanda : se ne' il Cohen , ne' il RIC , ne' , per quanto ne so , altri cataloghi ufficiali e accredidati , hanno ritenuto di non inserirla nei loro cataloghi , questo fatto non le pone dei dubbi ? delle indicazioni ?

Per quanto riguarda l' ubicazione e la storia del MACELLUM sul Celio , le consiglio vivamente a lei e a qualche altro utente del Forum , se interessa , di leggere qualche testo professionale , non semplicemente divulgativo , di Archeologia romana , in particolare riguardante il Celio .

 


Inviato

il RIC si è "bevuto" molte altre monete già note... cito solo il Britannico, per fare un esempio molto noto


Inviato

I motivi per cui questa (e anche altre magari già note in antico) non sono finite nel RIC o nel Cohen possono essere molteplici.

Dalla semplice volontà di inserire solo monete di cui si è presa visione diretta e si è quindi certi dell'esistenza (ecco che monete rare, conosciute perché apparse nel mercato e finite in collezioni private e quindi rimaste nell'oblio per anni, se non per secoli, non sono state inserite) alla più banale mancanza (è tipico dell'essere umano non conoscere qualcosa o dimenticarsene perché se ne son visionate altre migliaia) a tutta una serie di altre motivazioni di varia natura e sfumatura.

Io cercherei di non prendere il tutto come una sorta di attacco o di critica personale, mi raccomando!

Questa discussione, che vedeva (e mi par di capire vede!) due teorie interpretative contrapposte, ha dato modo di sviscerare un rovescio di una moneta a fondo.

Il porre in dubbio anche una cosa certa, personalmente, non lo vedo come un male ma come uno spunto per indagare meglio, per cogliere e apprezzare magari dettagli che altrimenti si davano per scontati.

Personalmente non conoscevo questa moneta di Nerone, e non avevo idea di questo edificio, del suo utilizzo in antico, della sua storia reale e supposta.

Questa discussione articolata è stata, per me, una bella pagina di storia.

Da assoluto non conoscitore ritengo altamente probabile se non certo che si tratti del Macello (inteso come mercato alimentare) l'edificio raffigurato nella moneta anche se appare suggestiva l'ipotesi della Domus Aurea.

Mi sembra sussistano diversi dettagli e prove che portano esclusivamente in questa direzione, tuttavia, mi ripeto, confutare il certo può essere molto utile sia per scoprire che certo non era come per rafforzarlo ulteriormente.

Non inquiniamo questa discussione con parapiglia vari! Ve ne prego, mi sembra una discussione di grande interesse che dimostra come storia, archeologia, architettura e numismatica siano discipline tra loro connesse.

:)

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Inviato

@@Tinia Numismatica.

Concordo ampiamente su quanto lei ha scritto. Ho scritto due cataloghi e constatai che pochi mesi dopo la loro pubblicazione, già erano apparse varianti che non avevo visto prima. E' inevitabile che sia così.

Sul fatto che le monete tardo-romane siano quelle dove le lacune del RIC (con tutto rispetto per il Cohen, che segnò una pietra miliare fondamentale nello studio della monetazione imperiale, ormai non credo che sia neppure citabile se non quale reperto archelogico) vi sono varie ragioni tra cui il fatto che gli Autori del RIC si basarono sui cataloghi d'asta e sulle relazioni dei ripostigli, assai meno sulkla letteratura vastissima ma anche molto dispersiva, e non sulle collezioni private per ovvie ragioni di mancata accessibilità. Inoltre quando fu compilato alla monetazione del basso impero si dava minore importanza. Il web ha cambiato tutto, rendendo disponibile una straordinaria quantità di informazioni: basta seguire eBay, pieno di falsi sicuramente ma anche di tantissime monete interessanti (si tratta di imparare a distinguere gli uni dalle altre), e i fora di tutto il mondo, dove migliaia di collezionisti postano le loro monete, mostrano i loro interessi, forniscono indirizzi e-mail con i quali contattarli. Infine negli ultimi vent'anni sono state introdotte sul mercato una quantità straordinaria di monete antiche provenienti dall'Est europeo e dal Medio Oriente che da un lato spesso ha permesso di conoscere tipi e varianti prima sconosciuti, e poi ha modificato in modo sostanziale la codificazione delle rarità poste sul RIC, che ora vanno prese con molta cautela e come un qualcosa di solo indicativo.

Ma per le ragioni che ho esposto anteriormente, compilare oggi un'opera come il RIC sarebbe cosa folle e richiederebbe un tempo talmente vasto che nascerebbe già del tutto obsoleta. Quello che oggi è possibile fare è costruire migliaia di piccole catalogazioni molto specifiche. A volte lo faccio su temi di mio personale interesse, coinvolgendo molte persone anche quando il tema è estremamente circoscritto: ma anche così sono certo che è questione di 6 mesi o un anno, e anche quesdta mini-catalogazione monografica risulterà già piena di manchevolezze.

Questo, ovviamente, interessa più lo studioso che il collezionista: quest'ultimo continuerà a trovare nel RIC lo strumento principe e imprescindibile per catalogare le sue monete. Dovrà solo tenere in conto che potrà con relativa facilità imbattersi in monete non riportate dal RIC, anche importanti, eppure non per questo necessariamente rarissime. Per esempio, l'interessantissimo solido di Valentiniano III coniato in occasione del suo matrimonio con Licinia Eudossia (Feliciter Nuptiis), è riportato dal RIC solo con il dritto con il busto e il nome di Teodosio II. Invece ci sono almeno 6 solidi pubblicati su diversi listini d'asta dove al dritto vi è il ritratto di Valentiniano III e il suo nome. Che facciamo? Neghiamo l'esistenza di questo importante solido (uno dei più importanti di tutta la monetazione aurea della prima metà del V secolo!) solo perché nel RIC non è citato?

 

@@Legio II Italica.

Errare humanum est, sed in errore perseverare diabolicum.


Inviato

@Legio II Italica.

Errare humanum est, sed in errore perseverare diabolicum.

Egregio @@antvwaIa , non ho bisogno dei suoi sermoni , li rispedisco al mittente . un saluto


Inviato (modificato)

Avrei voluto terminare i miei interventi ieri pomeriggio , ma essendo stato richiamato in causa in serata e poco fa , mi vedo costretto , mio malgrado , ad intervenire nuovamente  . Ritengo la sua osservazione sui testi , che ho definito "quasi sacri per la numismatica romana " del Cohen e del RIC , esatta in generale e questo spiega il mio "quasi" , ma la ritengo errata per quanto riguarda la moneta in oggetto che riporta per intero la scritta MACELLUS AUGUSTI ; come avra' saputo o forse gia' sapeva , questa moneta sarebbe gia' nota ufficialmente fin dal 1600 , notizia a me ignota fino a ieri , quindi non si puo' parlare di "inedito" , a questo punto le pongo una domanda : se ne' il Cohen , ne' il RIC , ne' , per quanto ne so , altri cataloghi ufficiali e accredidati , hanno ritenuto di non inserirla nei loro cataloghi , questo fatto non le pone dei dubbi ? delle indicazioni ?

Per quanto riguarda l' ubicazione e la storia del MACELLUM sul Celio , le consiglio vivamente a lei e a qualche altro utente del Forum , se interessa , di leggere qualche testo professionale , non semplicemente divulgativo , di Archeologia romana , in particolare riguardante il Celio .

Non saprei dirle il perché di questa "dimenticanza" , ma, del resto, fino a che non verrà provata la eventuale falsità dei due esemplari con "Macellus" pubblicati, non si può non tenerne conto " a prescindere" a meno che non si voglia fare un atto di fede , teso a non mettere in discussione nozioni su cui si ha una convinzione quasi fideistica. Stanno lì e sono tangibili, al contrario di tutte le parole spese in antico e adesso per obiettarne la realtà e già questo dona loro un non trascurabile peso probante contro qualsivoglia ipotesi negazionista, accademica o no.

Quanto all'invito ,neanche troppo velato, di non occuparsi di questioni da addetti ai lavori ma lasciarle a chi se le può permettere per meriti accademici , mi spiace, ma non mi trova d'accordo. Senza l'apporto dei "privati" e dei "dilettanti" la collina di Hissarlik , l'archeologia ufficiale dovrebbe ancora capirla e scavarla.

E qui mi fermo per rispetto di quegli archeologi/studiosi che hanno una visione un po' più ampia di quel che dovrebbe essere la commistione tra le iniziative private e dilettantistiche e l'archeologia ufficiale, con i benefici che ne sono derivati finora in termini di scoperte, costituzione di nuclei museali, catalogazione e pubblicazione dei patrimoni museali e così via. Archeologi di mente aperta,che contrastano tutti i giorni la parte oscurantista e negazionista degli stessi colleghi archeologi grazie ai quali ancora non sappiamo cosa abbiamo depositato negli scantinati dei musei da periodi più che centenari.

Modificato da Tinia Numismatica

Inviato

..... a meno che non si voglia fare un atto di fede , teso a non mettere in discussione nozioni su cui si ha una convinzione quasi fideistica.....

 

E' lì il nocciolo della questione....


Inviato

Devo dire che negli ultimi tempi l'ignoranza numismatica e la tracotanza associata a questa, hanno raggiunto vette inusuali grazie a qualche scrivente.

E poi mi chiedono perché non scrivo più.

Mah....chissà perché....


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