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(...)

La fenice, uccello favoloso dell'Arabia, qui mostrato sul rogo rappresenterebbe l'immortalità, in quanto rinasce dalle proprie ceneri.

(...)

Dalla copertina di Cronos 6, primavera 2012

P1140148.JPG

 

Grandioso!

Finalmente una fenice che assomiglia a una... fenice! :yahoo:

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Direte: ma questo è  :crazy:  matto, la fenice dove l'ha vista mai?!

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Beh, mica avete torto... :hi:

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Il vecchio sognatore che sta scrivendo ha visto tante fenici, che nemmeno le conta più.

Alcune, simili a aquile:

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(moneta greca del 1831, dal catalogo d'asta Ghiglione n° 15, lotto n° 589)

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Altre, simili a polli arrosto:

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(ducatone s.d. per Alessandro II Pico della Mirandola, da Cronaca Numismatica n° 185, maggio 2006, p. 71)

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Altre, simili a cicogne o altri pennuti a becco lungo:

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(30 tarì, 1793, per re Ferdinando I, da Cronaca Numismatica n° 186, giugno 2006, p. 28)

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Mille volte meglio, a parere del vecchio sognatore, è il bellissimo e toccante disegno con cui un alunno di una scuola elementare di Arsoli (RM) ha riprodotto lo stemma (con fenice) del comune di Mirabella Eclano (AV) (decreto 15.11.1873):

stemma%20mirabella%20eclano.jpg

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(A proposito, questo disegno fa parte di un progetto scolastico sulla fenice realizzato alcuni anni or sono dalle attente insegnanti :hi: di un Istituto Comprensivo di Arsoli, al quale è stato dato risalto in un apposito sito Internet.

:good: Non perdetevelo! :lol:

 

Lo trovate qui:

http://www.icsarsoli.it/LAVORI%20SITO%20%20NUOVO/ARSOLI/PAG%20PROG%20STRADA%20FACENDO%20VEDRAI%2009/PAG%20STEMMA%20E%20FENICE.htm )

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Per restare in araldica, ecco un altro bell'esempio di fenice "al naturale".

Stemma della città di Suzzara (MN), come da decreto del 21.4.1927:

 

suzzara.jpg

(da: http://www.araldicacivica.it/stemmi/comuni/comune/?id=2429)

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In antico, peraltro, di confusione ce n'era tanta lo stesso.

In questo mosaico del XIII secolo, già nell'abside della vecchia basilica del Vaticano e oggi nel Museo di Roma, la fenice ha l'aureola, come un Santo cristiano, o come un Sol invictus pagano (del quale parlammo giorni fa in un'altra discussione... sempre siano lodati i fili rossi  :hi:  dell'arte!):

post-21504-0-47814200-1417558424_thumb.j

(da: G. Heinz-Mohr, Lessico di iconografia cristiana, Milano, Istituto Propaganda Libraria 1984, p. 113)

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Insomma...

...chi se la sente di cercare su qualche libro una bella descrizione di com'era fatta davvero una fenice?

:good:

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Altro Tondello altro sogno....siamo al limite della monetazione moderna ma per me tutto ciò va dal 1492.....e poi non potevo esimermi da certe maestrie incisorie rapportate al linguaggio espressivo e alla comunicazione..

2017349.m.jpg

(...)

Dici più che bene.

Al rovescio la figura non ha avuto bisogno di essere accompagnata da nessuna scritta.

"Parla" da sola.

Punto. :hi:

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Grazie amici di condividere tutto questo e in particolare di continuare in modo così entusiastico e approfondito.....ho visto passare tra l'altro una delle monete che preferisco, altro must del Rinascimento e i d'Este erano al massimo su tutto questo e sullo studio delle iconografie e simbologie.....diciamo che oltre il grazie....se prima eravamo in 7 ora siamo in 8 grazie al grande Petronius..... :blum:, rimane il rammarico che tutto questo che è un promo del bello, dell'arte, della nostra numismatica italiana tutta e sottolineo TUTTA venga portata avanti solo da alcune identità, se non sbaglio, un genovese, un fiorentino, un bolognese, dei milanesi, ma la numismatica che è già una nicchia dai tempi dei tempi avrebbe bisogno di unirsi e di essere rappresentata e spiegata da tutti, il forum è coralità, condivisione....ma ormai mi sembra una battaglia contro i mulini a vento, se dobbiamo essere contenitori chiusi non comunicanti....così sia....però continuiamo, continuate comunque...., ogni tanto qualche sfogo ci vuole, che ha poi le stesse problematiche che ci sono anche peggio direi  nel medievale bisogna ricordarlo, non farò lo sciopero della fame come altri avevano chiesto ai tempi....ma la Numismatica Italiana quando si parla di iconografie è una.....non tante....


Inviato (modificato)

Grazie amici di condividere tutto questo e in particolare di continuare in modo così entusiastico e approfondito.....ho visto passare tra l'altro una delle monete che preferisco, altro must del Rinascimento e i d'Este erano al massimo su tutto questo e sullo studio delle iconografie e simbologie.....diciamo che oltre il grazie....se prima eravamo in 7 ora siamo in 8 grazie al grande Petronius..... :blum:, rimane il rammarico che tutto questo che è un promo del bello, dell'arte, della nostra numismatica italiana tutta e sottolineo TUTTA venga portata avanti solo da alcune identità, se non sbaglio, un genovese, un fiorentino, un bolognese, dei milanesi, ma la numismatica che è già una nicchia dai tempi dei tempi avrebbe bisogno di unirsi e di essere rappresentata e spiegata da tutti, il forum è coralità, condivisione....ma ormai mi sembra una battaglia contro i mulini a vento, se dobbiamo essere contenitori chiusi non comunicanti....così sia....però continuiamo, continuate comunque...., ogni tanto qualche sfogo ci vuole, che ha poi le stesse problematiche che ci sono anche peggio direi  nel medievale bisogna ricordarlo, non farò lo sciopero della fame come altri avevano chiesto ai tempi....ma la Numismatica Italiana quando si parla di iconografie è una.....non tante....

 

Ciao Mario @@dabbene , per caso queste punzecchiature sono rivolte a me?    :blum:

ahahahahah, comunque dai, non te la prendere, son ragazzi ........

Scherzi a parte: spesso le tue discussioni mi sfuggono e per tanto ti prego di inviarmi ogni tanto qualche messaggio per segnalarmele, come ben avrai avuto modo di constatare ho sempre partecipato volentieri alle tue discussione e spero che tu abbia apprezzato il mio impegno. Magari se hai piacere scriverò anche la mia. Dammi solo un paio di giorni perchè se devo farlo voglio anche far bella figura (almeno ci provo). La discussione mi interessa in particolar modo.   :good:

Modificato da francesco77

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No Francesco nulla di personale, siamo in tanti...., e indubbiamente sono tanti i motivi che portano a questo, nel medievale ci fu una discussione molto articolata e lunga, oggi nel medievale non trovo più una discussione generalista e mi dispiace, il medievale era un fiore all'occhiello del forum, mi sono portato qui raccolte in una discussione tra le importanti chiamata ARCHIVIO quelle che iniziai io e altri, per la memoria, per non disperderle, diciamo che manca lo spirito, la condivisione che portò certe discussioni a diventare colonna sonora di una Assemblea della SNI con relatore Saccocci e relativa seconda parte in Biblioteca con soci e monete in Società Numismatica Italiana, la discussione era " La nascita dei primi grossi ", 31.000 letture, 54 pagine, 830 interventi, certo i contenitori...., ma lo spirito, la voglia di partecipare comunque conta ancor di più....in poche parole nessun riferimento specifico, è uno stato di cose, che è sotto gli occhi di tutti.....e che certo non aiuta a comprendere i fenomeni in senso globale.....vedremo e pensiamo ai giovani dai.....

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Ah dimenticavo è ovvio che ogni intervento è ben accetto, ci mancherebbe altro :blum: , è da mesi che si chiede questo qui, le sezioni sono del forum, di tutti, benvenuti tutti Francesco e chiunque è chiaro...., gli utenti passano, i curatori pure, la storia e le monete rimangono nei secoli, quelle sicuramente rimarranno....


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Altra grande e notevole iconografia è quella per Livorno, che con Cosimo III volle rappresentare la maestosità e potenza della Fortezza di Livorno, punto cardinale e di forza dei commerci della Toscana sotto la famiglia Medici che da Cosimo il vecchio nel 500 sino al 700 con i successori della famiglia volle rafforzare, proteggere, fortificare i vari porti della Toscana e sviluppare commerci nel mondo sino ad essere il fulcro delle entrate del tempo.

 

Fortezza di Livorno Cosimo III 1717 RR 

 

 

altra splendida iconografia..

 

 

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La fortezza forse può portare anche qualche altra riflessione.....

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Con i miei tempi, partecipo anche io, con questa moneta del Ducato di Savoia, dal tema mitologico.

 

Carlo Emanuele I, duca di Savoia

Ducatone

 


 

D/ CAR. EM. D. G. DVX SAB. P. PED. Busto del Duca volto a destra, con colletto alla spagnola corazzato con mascherone sulla spalla. Sotto sigla di zecca.

R/ OPPORTVNE, in basso tra due nodi di Savoia 1588. Centauro a sinistra nell'atto di scoccare una freccia. Tra le due zampe una corona rovesciata.

Ar. mm. 45 g 31,22-32

 

CNI 148-151, 153 

Simonetti 27

 

Zecche Aosta, Torino Vercelli.

 

La moneta commemora l'occupazione, a seguito della morte dell'ultimo marchese Del Vasto, del Marchesato di Saluzzo, condotta opportunamente (ovvero al momento giusto, come indica il motto al R/) prevenendo l'azione del Regno di Francia che attraversava un momento di difficoltà con le guerre di religione.

La risposta francese non tardò, comunque, ad arrivare: la querelle numismatica, si risolse con l'emissione di una medaglia raffigurante Marte, con le fattezze di Enrico IV di Borbone, re di Francia e Navarra che abbatte con un colpo di sciabola il Centauro sabaudo, mentre la guerra vera e propria tra i due stati si concluse nel 1600 con il trattato di Lione e la mediazione papale.

 


 

Dal punto di vista araldico, il Centauro è una figura chimerica piuttosto rara. Mi viene in mente, al momento, la "bucentauressa" della città di Taromina.
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Eravamo alla fortezza di Livorno, altro grande simbolo che rappresenta la città, prima il porto poi la fortezza, passati i tempi dei grandi commerci la vecchia fortezza di Livorno ben simboleggia l'identità cittadina, son cambiati i tempi, cambia anche la moneta, cambia anche il simbolo....

Il tollero col porto si protrae fino al 1704, nel 1707 inizia quello con la vecchia fortezza, rimane però come segno di continuità il motto il ET PATET ET FAVET, in più spunta la grossa corona granducale e in esergo il FIDES, cambiano le monete, cambiano i tempi, cambiano anche le simbologie e i messaggi che la moneta doveva trasmettere.....il tollero di Livorno rappresenta molto bene questo passaggio di testimone tra due simbologie delle monete della stessa città.

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Qualche buona lettura è sempre indispensabile per cercare di capire meglio il periodo, qui Lucia Travaini parla essenzialmente dei ritratti, come nascono, quando nascono, quali sono stati i primi, il gusto del bello, dell'essere rapresentati sulle monete da parte dei principi, per chi non lo avesse ancora letto e poichè vi voglio tanto bene :blum: , da internet questa fondamentale lettura, poi mi direte se vi è piaciuta.....

 

http://www.luciatravaini.it/wp-content/uploads/2012/09/I-ritratti-sulle-monete.pdf

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Moneta di Firenze, RRRRR firmata dall'incisore Gaspare Mola, molto bella l'iconografia, al diritto il Granduca con il collare Spagnolo drappeggiato e corazzato e al rovescio il San Giovanni Battista patrono di Firenze che battezza il cristo sulle acque del fiume Giordano, entrambi genuflessi, sopra la colomba simboleggia lo Spirito Santo.

 

 

 

Firenze
Cosimo II de’Medici, 1609-1621. Piastra 1610/1610, AR 32,50 g. COSMVS II MAGN DVX ETRVR IIII Busto drappeggiato e corazzato a d., con collare alla spagnola e maschera leonina sullo spallaccio; sotto, nel giro, 1610. Rv. FILIVS MEVS DILECTVS Il Battesimo di Cristo; all’esergo, 1610.

 

per Firenze secondo me questa è "la moneta" .

 

Saluti

Fofo

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Grazie @@fofo di avercela proposta, qui indubbiamente c'è tutto, l'arte del grande incisore, il ritratto del Granduca, tra l'altro veramente fantastico, l'identità e anche il voler essere rappresentato al meglio, alla fine queste monete erano poi dei " biglietti da visita " per il mondo esterno e poi, cosa che non c'è in tutte le monete, c'è il messaggio cristiano, la scena della Benedizione e la Colomba dello Spirito Santo, e poi l'estrema rarità, altro grandissimo esempio per questa discussione che incomincia veramente ad essere molto rappresentativa.....

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Firenze

Cosimo II de’Medici, 1609-1621. Piastra 1610/1610, AR 32,50 g. COSMVS II MAGN DVX ETRVR IIII Busto drappeggiato e corazzato a d., con collare alla spagnola e maschera leonina sullo spallaccio; sotto, nel giro, 1610. Rv. FILIVS MEVS DILECTVS Il Battesimo di Cristo; all’esergo, 1610.

 

per Firenze secondo me questa è "la moneta" .

 

 

 

Quando vedo questa piastra ... chissàpperchè ...mi viene in mente la sua metà.

 

La piastra celebra il Battesimo di Gesù e ricorda la "figliolanza prediletta" del Padre divino mentre la mezza piastra ricorda San Giovanni Battista e la sua "figliolanza terrena" (figlio di Zaccaria).

Io la interpreto come un "omaggio" ai "padri" e mi piace pensare che quando il figlio "è un po' speciale" qualche merito deve pur averlo il padre che lo ha educato...

Ovviamente è una mia liberissima interpretazione che non ha nulla di teologico ma questo accostamento tre mezza piastra e piastra mi scatena questa fantasia ...anche se, all'epoca, quel povero "padre terreno" deve aver sofferto parecchio per "la carriera" intrapresa da suo figlio ...ma anche qui si può pensare che "i propri meriti" prima o poi vengono sempre riconosciuti ...ma ho l'impressione di filosofeggiare un po' troppo ...

 

Saluti

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@@dabbene grazie a te di tener vivo questa bellissima parte di forum.

@@dizzeta molto interessante quel che supponi, io possiedo sia la piastra che la mezza piastra, di quest ultima ho quella meno rara di CosimoIII del 1676.

posso dirti che il simbolismo della moneta potrebbe andare verso quella metafora, ma se ti leggi i riferimenti religiosi si parla nella piastra del San Giovanni Battista che battezza il Gesù, mentre nella mezza é il padre del santo che battezza il figlio.

Bhé il messaggio é sicuramente religioso.

Nel primo caso Gesù come scritto nella Bibbia incontrò il San Giovanni proprio chiedendogli di essere battezzato e lo fece sulle rive del fiume Giordano e il cielo apparve la colomba.

Il Santo si stupì di battezzarlo , gli disse che lui doveva essere battezzato da Gesù non il contrario.

Nella seconda invece il padre Zaccaria battezzò il figlio San Giovanni Battista, ricordiamoci che ebbero in comunione l annunciazione dell arcangelo Gabriele che gli disse sia a Maria che a Zaccaria che avrebbero avuto presto un figlio...

Insomma la storia é molto legata alla Bibbia e alla religione.

Sono entrambi personaggi realmente esistiti e purtroppo uccisi per mano altruì sempre perché temuti, ricordo la cena del re Salomone a cui la nipote chiese dietro commissione della madre la testa del San Giovanni.

L altro come si sà sotto Ponzio Pilato per volere degli Ebreì che lo volevano morto, fu crocifisso.

Scusate le imprecisioni ma sono al cellulare..

Saluti

Rodolfo

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molto interessante e affascinante la storia del santo "san Giovanni Battista"

 

Giovanni andò a vivere nel deserto, conducendo una vita di penitenza e di preghiera, secondo la tradizione ebraica del voto dinazireato: "Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e mieleselvatico" (Vangelo secondo Marco 1, 6). Nei Vangeli è definito "voce di uno che grida nel deserto" (in latinovox clamantis in deserto). Si discute tuttora sui possibili rapporti fra il Battista e la comunità giudaica degli Esseni, che vivevano in comunità monastichenel deserto, aspettavano l'avvento del Messia e praticavano il battesimo come rito di purificazione. La novità del battesimo di Giovanni, rispetto alle abluzioni di tipo rituale che già si conoscevano nella tradizione giudaica, consisteva nel preciso impegno di "conversione", da parte di coloro che andavano a farsi battezzare da lui. Secondo alcuni vangeli apocrifi, in seguito alla morte della madre si sarebbe recato nel deserto dove fu istruito dagli angeli e uomini sapienti per la sua futura missione[senza fonte].

150px-Mathis_Gothart_Gr%C3%BCnewald_024.
magnify-clip.png
Dettaglio dellaCrocifissione dipinta daGrünewald

20px-Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Battesimo di Gesù.

Giovanni dichiarò più volte di riconoscere Gesù come il Messia annunciato dai profeti, ma il momento culminante fu quello in cui Gesù stesso volle essere battezzato da lui nelle acque del Giordano; in tale occasione Giovanni additò Gesù ai suoi seguaci come "l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo" (Vangelo secondo Giovanni 1, 29). E sottolineò il proprio rapporto di dipendenza affermando: "Egli deve crescere e io invece diminuire" (Giovanni 3, 30:[7] Illum oportet crescere, me autem minui).[8]

Tuttavia risulta che molti continuarono a dirsi seguaci del Battista ancora a lungo.

La morte[modifica | modifica sorgente]

Il Battista morì a causa della sua predicazione. Egli condannò pubblicamente la condotta di Erode Antipa, che conviveva con la cognata Erodiade; il re lo fece prima imprigionare, poi, per compiacere la bella figlia di Erodiade, Salomè, che aveva ballato ad un banchetto, lo fece decapitare.

http://it.wikipedia....1600_-_1605.jpg

TROVO MOLTO AFFASCINANTI LE STORIE VERE, LA NOSTRA EREDITà CULTURALE E STORICA.

QUESTO PERSONAGGIO ERA ED è SICURAMENTE UNO TRA I SANTI PIù ACCLAMATI E IMPORTANTI DI SEMPRE SIA PER LA SUA REMISSIONE DEI PECCATI SIA PERCHè BATTEZZò GESù  CRISTO NEL FIUME GIORDANO, SIA PER L'AGNELLO PASQUALE OFFERTO IN SACRIFICIO PER NOI.

QUEST'ULTIMO RAFFIGURATO MOLTO BENE NEL RETRO DELLA MONETA AI PIEDI DEL SANTO CHE GURADA IN Sù.

Altre sono le raffigurazioni nelle monete della zecca di Firenze (patrono) dove nel retro il santo battezza il Cristo con l'arrivo dello spirito santo raffigurato nella colomba sopra di loro.

 

 

 

Saluti di buona Pasqua a tutti

Fofo

Allega miniatura(e)
  • san giovanni battista.jpg
  •  
  •  

 

  •  
  • Allego foto del Testone di Cosimo III 1676 RRR 
  • raffigura proprio l'agnello ai piedi del Santo vestito di pelle appoggiato su una roccia nel mezzo del deserto.
  •  

 

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Inviato (modificato)

Facciamo un pò di ping - pong, però che ping - pong :blum: , sia di monete che di immagini, poichè in questa discussione mi vanno gli ingrandimenti, rivediamo la fortezza simbolo di Livorno, vista così sembra ancor più affascinante e direi quasi con un cielo tempestoso, quasi un quadro .....

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Modificato da dabbene
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Io vorrei rompere un po' il diaframma fra sezioni e postare un sogno straniero.

Mi sono sentito chiamato in causa da più parti: l'araldica, l'iconografia, gli animali mitologici, l'arte incisoria, ecc...Ma facciamo parlare le monete!

 

Quella che posto è una moneta di presentazione da 20 Ducati di Basilea, VIP dell'ultima asta Genevensis (la foto viene dal catalogo NGSA)  e con un realizzo da mezzo infarto! Si tratta di un'opera d'arte a tutti gli effetti: la qualità del dettaglio, l'armonia delle linee, la profondità dei contorni e l'estrema freschezza.

 

post-42070-0-51556800-1417801446_thumb.j

 

Iniziando dal Rovescio si vede il Basilisco che regge lo stemma cittadino di Basilea: il pastorale vescovile di San Germano (nero su campo bianco e rivolto a destra, quella araldica). Il basilisco, animale mitologico ibrido tra un gallo e un serpente, rappresenta il potere assoluto. Re di tutti i serpenti e di tutti gli animali (eccetto l'uomo) aveva il potere di uccidere con il solo sguardo. Forte presa di posizione della ricca città calvinista che, in quanto sede del Gran Consiglio rimarcava la sua indipendenza da Roma e la sua superiorità al Papa, nonché quella dall'impero (ormai di vecchia data in quanto si era unita ai confederati nel 1501).

 

Una curiosità riguardante il Basilisco:i bestiari riportano che il mostro nasca solo da un uovo deposto da un gallo di 7 anni e covato dal gallo stesso. A Basilea, nel 1474, venne condannato a morte un gallo (di 11 anni) perché era andato contro natura deponendo un uovo, così fu decapitato e messo al rogo.

Modificato da Lafayette
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Qui il favoloso Dritto:

 

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Possiamo vedere uno scorcio del ponte sul Reno, meraviglioso, e due barche che delicatamente ne increspano la superficie. Questa è un'ostentazione di ricchezza - si veda la cornucopia all'esergo -, la ricchezza portata dagli ugonotti a cui la città aveva aperto le porte quasi un secolo prima i quali avevano portato in dote la loro esperienza industriale ed artigianale.

Sopra, gli stemmi comunali di Ramstein, Liestal, Waldenburg, Farnsburg, Homburg, Münchenstein, Pratteln e Riehen.

Anche il nominale di questa moneta, 20 ducati, è una ostentazione bella e buona, considerato il grandissimo valore per l'epoca.

 

Che dire, un autentico sogno, di cui si conoscono due esemplari, uno in un museo e l'altro, ora, nel monetiere di qualche fortunato collezionista...

 

Un saluto, sperando di non avervi annoiato.

Modificato da Lafayette
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Bravo, veramente bravo, ormai sei un esperto di monetazione svizzera e qui forse c'è anche lavoro per @@Corbiniano......, continua così.....alla grande.....

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@@dabbene ehehe grazie! Per adesso però gli esperti sono coloro che hanno scritto i libri che mi sto divorando...grandissimo topic, ogni post è un piccolo racconto...

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Una curiosità riguardante il Basilisco:i bestiari riportano che il mostro nasca solo da un uovo deposto da un gallo di 7 anni e covato dal gallo stesso. A Basilea, nel 1474, venne condannato a morte un gallo (di 11 anni) perché era andato contro natura deponendo un uovo, così fu decapitato e messo al rogo.

 

Ma allora questa è una provocazione!

Anche qua mi sento tirato in ballo ...e allora dovete sopportare un altro mio intervento!

 

Anche a Genova abbiamo il "nostro" basilisco, è una leggenda antica alla quale i genovesi del primo millennio erano particolarmente legati:

Siamo nell'anno 580 e il vescovo Siro si guadagna la santità per il suo operare a favore del popolo e soprattutto per il suo miracolo della "cacciata del basilisco" che liberò i genovesi da quell'animale orrendo e portatore di morte (con il suo sguardo e con il suo alito) che si era rifugiato in un pozzo vicino alla chiesa che, in memoria del vescovo, porta ancora oggi il suo nome San Siro.

Il vescovo Siro con la sola forza della sua parola convinse il basilisco a uscire dal suo nascondiglio ed entrare in un secchio, sollevatolo dal pozzo dove si era rintanato, gli ordinò di lasciare la città e, senza guardare nessuno (il suo sguardo era micidiale) starnazzò fino al mare, si immerse tra le onde, e mai più tornò.

 

Peccato che a quell'epoca non c'erano monete per poter celebrare l'avvenimento, oggi ce lo ricorda un affresco, la sua tela preparatoria e una lapide davanti alla chiesa.

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Modificato da dizzeta
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Buona giornata

 

Tante e tutte belle monete molto particolari ed evocative; ciascuna con proprie specificità, tali da renderle degli esempi artistici, vuoi per i soggetti prescelti, o per la maestria delle incisioni, o ancora per i messaggi che esplicitamente (o implicitamente) recano.

 

E Venezia? Ci ha pensato @@fofo, con le tre splendide oselle che ha postate; solo nelle oselle possiamo ritrovare le particolarità sopra citate, proprie delle altre emissioni che avete così egregiamente proposte; nè credo di poter fare di più, giacché c'è una splendida discussione che riguarda le oselle nella Sezione della Serenissima.

 

Lo stesso vale per l'iconografia "principe" delle monete veneziane: il leone.

 

Allora quale sogno posso esprimere? Naturalmente il mio. (lo so, anche di questa si è già parlato, ma anche i sogni, talvolta, ritornano :pardon: )

 

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Lira in argento emessa sotto il dogato di Nicolò Tron

 

Peso medio = gr.6,52
Argento titolo = 0,948

 

Prima lira, retaggio della libbra, che venne coniata; fino ad allora la lira era una moneta "fantasma", cioè una moneta che esisteva solo sulla carta e che serviva giusto come unità di conto.

 

Primo ed unico caso conclamato nella monetazione veneziana, che veda effigiato il doge regnante su una moneta (unitamente al bagattino coniato sotto lo stesso doge).

 

Sappiamo però che qualche altra moneta, sebbene non ufficialmente, riporta il ritratto del doge sotto il quale fu coniata.

 

Ecco il sogno. Ecco la moneta che rappresenta, da sola, due primati; pur non avendo una iconografia elaborata, né artistica; pur non avendo messaggi araldici da interpretare, costituisce una "pietra miliare numismatica".

 

saluti

luciano

Modificato da 417sonia
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Inviato

E' una moneta che mi fa impazzire Luciano la lira Tron, e' simbolica col leone, e' primo ritratto per le veneziane anche se poi non continueranno, e' nuova moneta che aprirà la strada ai testoni milanesi e agli altri, e' anche sogno.....quindi è' tutto questo e spero che i nuovi appassionati e i giovani imparino anche da questi post i must della monetazione italica come questa ....e poi quel ritratto non bello come i sforzeschi e' per me comunque fantastico, moneta simbolo non ci sono dubbi.....

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Inviato

Intanto, una riflessione a voce alta e al volo.

Basilea (in tedesco, Basel) e basilisco (in tedesco, basilisk) hanno in comune la radice lessicale.

 

Il che non significa affatto che abbiano un'etimologia comune. :nea:

Ma l'omofonia è sufficiente a promuovere il mostruoso essere a simbolo allusivo della città... :hi:

20 ducati basilea 1742 R.jpg

(...) si vede il Basilisco che regge lo stemma cittadino di Basilea (...)

 

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