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VENEZIA rappresentazioni del galeone oselle:

 

 

Il Bucintoro con dodici coppie di remi in navigazione verso s., accompagnato da quattro gondole; in alto, sole raggiante tra quattro nubi. All’esergo, 1727 in caratteri minuti.

 

nell altra

 

Osella anno III-1765, AR 9,82 g. BINIS IMMOTA MANEBO Una nave da guerra battente bandiera veneziana, ancorata a prua ed a prora, fra due forti; all’esergo M : : S (Mario Soranzo). Rv. ALOYSII / MOCENICO / PRINCVENE / MUNUS / AN3 : 1765 nel campo, tra due rami di palma chiusi in alto dal corno dogale

 

nell altra

Alvise Mocenigo II doge CX, 1700-1709

Osella anno VII (1706), AR 9,62 g. ¬S¬MVALOYSIVS¬MOCENI¬DV¬ Simile alla precedente; all’esergo, {G¬F{ (Gerolamo Falier). Rv. EMERGIT – VIGILANTE LEONE Galeone in navigazione verso s.; sul cassero, il leone di S. Marco con spada e vessillo.

 

uno spettacolo..

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Inviato

1) Daniele gli utenti invasivisi sono quelli che mi piacciono di più..... :blum: , avercene, invadi, invadi.....detto da uno che ancora sta rimpiangendo rick2 che in questa sezione apriva ogni giorno cinque discussioni :blum: tutte però propositive e interessanti, vi ricordate i suoi studi dei conii....quindi....raccontate, postate ....

2) per @@Corbiniano se i fili rossi sono così.... ti seguo, anzi ti seguiamo dovunque, quindi anzi chiederei, se riuscite, a postare qualcosa che potrebbe magari portare anche a considerazioni o riflessioni anche per te....

Se ci fossero, sono disponibile anche a integrare o modificare il titolo della discussione con anche .....e araldica.... :blum:

 

Una discussione deve unire tutta la monetazione italica, che senso avrebbe se non fosse così, in caso contrario saremmo gli unici ad avere effettuato il federalismo monetario :blum: e magari Bossi o Salvini ci darebbero anche una medaglietta...... :blum:

 

E quindi partiamo da un esempio di un'altra sezione, siamo a Casa Savoia, non è la mia monetazione ma una infarinatura ci vuole sempre di tutto, l'esempio è fantastico e può essere che porti a ulteriori commenti .

Siamo a una rarissima moneta di Carlo Emanuele I , il periodo è il 1580 - 1630 con la datazione della moneta 1588, è un ducatone, Torino, al rovescio abbiamo un Centauro o Sagittario che è allusivo al personaggio di Carlo Emanuele I , nato appunto il 12 gennaio 1562 sotto il segno zodiacale del Sagittario.

La raffigurazione ci rappresenta un Centauro sabaudo che scaglia una freccia mentre calpesta la corona di Francia, il tutto fa pensare che al momento opportuno ( OPPORTVNE ) la reazione dei Savoia sul nemico si sarebbe manifestata.

L'allegoria fu poi in realtà una premonizione, poco dopo nel 1588 Carlo Emanuele occupò realmente il Marchesato di Saluzzo su cui vantava dei diritti  che da quarant'anni era stato occupato però dai francesi.

Opportuno dice la moneta, in questo caso emblematica la iconografia monetale che entra nella storia e viceversa, come vedete tutto si unisce e uno spiega l'altro....

Da Cronos 3, 2009, lotto 393

P.S. Mi è sembrato di vedere passare prima un vascello di Modena :blum: , @@fofo anche noi ne abbiamo visto uno ultimamente , sarebbe bello magari confrontarli.....

Ma metto già un piede avanti anche in un'altra sezione, mi sembra che ci sia una piccola barchetta anche nelle Papali con un ospite Illustre o mi sbaglio ?

 

 

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Inviato

Fantastico @@fofo....ti avevo dato un compitino ma vedo che tu hai fatto ben di più, grazie complimenti, detto tra noi, ma solo tra noi, a me sembra che stia uscendo qui una gran cosa.....da ricordare e rivedere.....che cosa stiamo vedendo..... :blum: :blum: :blum:

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Inviato

E che dire di questo sole raggiante, che solo sole non è ma è la personificazione di un uomo ? Ci sono i raggi, c'è la bocca, il naso, gli occhi, l'ipotesi più accreditata è che rappresentasse proprio il Gonzaga uomo potente che si impersonifica nel simbolo del sole che brilla di luce propria per differenziarsi per esempio dalla luna che brilla di luce riflessa.

 

E io allora invado ...mi ricordavo di averlo visto un sole simile ...molto simile ...è della medaglia annuale di Papa Clemente XI, anno primo, per l'elezione al pontificato, opera di Ermenegildo Hamerani del 1700: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-D211/8 

 

E' la prima opera datata e firmata di Ermenegildo, aveva solo 17 anni (e non aveva ancora la "patente di orefice" ma per lui "garantiva il padre Giovanni Martino" (già acclamato medaglista papale) e probabilmente era un espediente per "spianare" un po' la strada al figlio.

Circa l'iconografia sotto il cartiglio con il motto il "sole" irradia un paesaggio con arbusti (il mondo?) sullo sfondo del quale si stagliano tre monti (allusione allo stemma del Papa, della famiglia Albani che aveva nello stemma tre monti sormontati da una stella).

 

Inoltre leggo che questo rovescio del sole raggiante rappresenta una puntuale citazione della medaglia coniata dal padre nel 1675 per Cristina di Svezia con il motto "Nec falsa nec alieno" = Ne con falsa ne con estranea (luce) ...insomma ha copiato il ragazzo...

 

PS ...è casuale per me sconfinare oltre Genova ...ma che volete, la discussione mi appassiona ...

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(...)

2) per @@Corbiniano se i fili rossi sono così.... ti seguo, anzi ti seguiamo dovunque, quindi anzi chiederei, se riuscite, a postare qualcosa che potrebbe magari portare anche a considerazioni o riflessioni anche per te....

Se ci fossero, sono disponibile anche a integrare o modificare il titolo della discussione con anche .....e araldica.... :blum:

(...)

Ah, per me andrebbe benissimo! :yahoo:

Ma il "papà" di questa discussione sei tu, quindi... decidi tu! :good:


Inviato

Mi sembra giusto intanto inserire la parola araldica @@Corbiniano, gli argomenti possono essere molto collegati, ora sta a noi cercare ancora qualche ulteriore spunto...., bellissima @@dizzeta la carellata di grifi genovesi......


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Abbiamo visto un vascello di Modena ( e qui volendo ci sarebbe qualche riflessione in più che però mi sembra abbiamo fatto in un'altra discussione ), abbiamo visto tre splendide navi sulle oselle e poi come preannunciavo c'è la galera in navigazione livornese, siamo a Livorno anche se la moneta è coniata a Firenze, siamo con Cosimo III dè Medici, la galera che solca i mari pieni di onde rappresenta anche qui molto, rappresenta i commerci, i traffici marittimi, i mercanti.....le rotte mediterranee, il misterioso Levante, è un simbolo di quello che offriva e rappresentava Livorno col suo porto e i suoi mercanti e come sempre le monete ci sono....sono il biglietto da visita, il tollero col porto, la fortezza, la galera che ci porta veramente a sognare posti lontani ed esotici.....

Ma le barche non sono solo guerre, commerci, sono anche altro e il Papato giustamente ci porterà un altro esempio di altro tipo, ovviamente di un messaggio cristiano....

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Inviato

Allora non c’erano grandi mezzi di divulgazione, e la carta stampata era per pochi, per ricordare certi avvenimenti e raccontare la storia, la Numismatica era il mezzo più diretto specialmente se poi certi eventi dovevano entrare per forza di cose nella vita quotidiane del popolo, il simbolismo come nella pittura parlava alla gente..

 

 

 

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Zecca di Napoli -Piastra 1791. AR, gr. 27,25 – ø 42,3 mm. D/ FERDINANDVS IV. ET MARIA CAROLINA, busti accollati, corazzati, e con la parrucca in capo, volti a destra dei sovrani, sotto al busto D P (Domenico Perger, maestro incisore). – R/ PRO FAVSTO PP REDITV V. S. , il Sebeto e Partenope volti di fronte in atto sacrificale, sullo sfondo il Vesuvio con fumata, a destra di Partenope A.P. (Antonio Planelli, maestro di zecca) sotto M. (Raffaele Mannara, maestro di prova), all’esergo 1791. – T/ cordonato in rilievo. CNI 209. Pannuti Riccio 60 ®. Cagiati 25. Davenport 1407.

Nel mese di agosto del 1790 Ferdinando IV e la consorte Maria Carolina accompagnano le figlie Maria Teresa e Maria Luisa a Vienna andate in sposa a Napoli per procura con i figli del Gran Duca Leopoldo, gli Arciduchi d’Austria Francesco e Ferdinando. Maria Teresa diventerà Imperatrice d’Austria e Maria Luisa Amalia Gran Duchessa di Toscana La traduzione della leggenda al rovescio "Voti Assolti per il Felice Ritorno dei Sovrani." ne celebra il ritorno a Napoli dei regnanti. Don Basile appaltatore per la moneta di argento e di rame fece preparare a sue spese i conii. Antonio Planelli presentò i primi saggi a Novembre chiedendo l’autorizzazione a proseguire la coniazione. A Ferdinando IV non piacquero e ne fece sospendere la coniazione ma non fece ritirare quanto già coniato. In tutto furono coniate solo 9.476 pezzi. Per tipologia unica e dai rilievi marcati è una delle monete di Ferdinando IV maggiormente ricercate.

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Mi dispiace dover intervenire ….ma mi tiri per i capelli …. come faccio a non risponderti quando presenti gli animali? …La tua è un’istigazione a delinquere!

 

L’animale genovese è il grifo, noto fin dall'antichità (è raffigurato su ceramiche mesopotamiche ed egizie del quarto e terzo millennio A.C.) è un animale fantastico, mezzo leone e mezzo aquila dotato, secondo le credenze, di forza e potenza sovrannaturali, ed annoverato fra gli animali della mitologia classica, rappresenta l’astuzia, la furbizia e la scaltrezza,.

 

Qui propongo le immagino più belle del grifo, le prime tre sono tre varianti degli antichi sigilli genovesi del XII e XIII secolo dove figura il grifo (Genova) che artiglia l’aquila (Impero) e la volpe (Pisa) (…forse nella terza immagine si spinge anche oltre) circondato dalla orgogliosa legenda: “GRIPHUS UT HAS ANGIT SIC HOSTES IANUA FRANGIT". Cioè, "come il Grifo le artiglia, così Genova spezza i nemici" dove "has" sta ad indicare l'aquila e la volpe”. Nelle successive tre immagini invece i grifi che sono stati raffigurati su alcune monete genovesi.

 

Non voglio tediarvi oltre … 

 

Carissimo, se tedio  :good:  deve'essere, allora lo aumento e lo aggravo con questa bella foto (trovata proprio ieri su Flickr) di un lampione limitrofo a piazza Ducale:

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(da: https://www.flickr.com/photos/tluc/14022925094/sizes/z/- foto di Tiziano Caviglia)

 

Mi ha colpito lo stato di conservazione dello stemma, che sembra praticamente intatto nonostante i molti decenni e le tante damnatio memoriæ che ha bypassato indenne, sebbene mi lasci  :unknw: un po' perplesso lo sfondo bianco del capo del littorio...

Tutti i dettagli si distinguono bene, a partire dal grifo che lo tiene a sinistra.

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Inviato (modificato)

 

 

 

Mi ha colpito lo stato di conservazione dello stemma, che sembra praticamente intatto nonostante i molti decenni e le tante damnatio memoriæ che ha bypassato indenne, sebbene mi lasci  :unknw: un po' perplesso lo sfondo bianco del capo del littorio...

 

 

E fai bene ad essere perplesso in quanto quello è un elemento estraneo allo stemma genovese.

 

Penso che il manufatto sia stato eseguito nel 2000/2001 in occasione del restyling della piazza in occasione del G8 ed è probabile che lo stampo utilizzato sia stato uno di quelli preparati dal Ferrea (noto medaglista cittadino), le code infatti sono quelle del 1897 (che nel 2000 furono modificate e "alzate un po'"), probabilmente scelto fra quelli della squadra calcistica del Genoa che, in epoca fascista, aveva il fascio sullo stemma che era simile a quello del Comune.

 

Evidentemente la fretta per finire i lavori favorì il pressapochismo e la poca attenzione degli addetti.

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Modificato da dizzeta
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Inviato (modificato)

E fai bene ad essere perplesso in quanto quello è un elemento estraneo allo stemma genovese.

 

...beh, sull'aggiunta del capo del littorio agli stemmi civici potremmo scriverci un libro, e non solo per commentarne validità e necessità... ;) :)

 

Penso che il manufatto sia stato eseguito nel 2000/2001 in occasione del restyling della piazza in occasione del G8 ed è probabile che lo stampo utilizzato sia stato uno di quelli preparati dal Ferrea (noto medaglista cittadino), le code infatti sono quelle del 1897 (che nel 2000 furono modificate e "alzate un po'"), probabilmente scelto fra quelli della squadra calcistica del Genoa che, in epoca fascista, aveva il fascio sullo stemma che era simile a quello del Comune.

 

Ah, quindi questi lampioni sono "nuovi", e non degli anni '30?!

  :blink: :blink:

Incredibile!

 

Evidentemente la fretta per finire i lavori favorì il pressapochismo e la poca attenzione degli addetti.

Sì, davvero.

:wacko:

Come se tuttora Genova fosse tuttora retta da un podestà e non da un sindaco...

...altro che poca attenzione... :nea:

 

Però devo dire che il capo del littorio su sfondo bianco, benchè "strano" (per legge lo sfondo doveva essere rosso o porpora), l'ho già trovato altre volte.

Per esempio a Piacenza, sull'architrave di una porta d'accesso dell'Archivio Storico Comunale, una trentina d'anni fa vidi una lastra di metallo smaltato, con la dicitura dell'Archivio e lo stemma civico in policromia e con capo del littorio in bianco.

Non ricordo su quale via si trovava quella porta, ma mi pare fosse una via "stretta e secondaria", il che mi fece credere che la lastra fosse davvero un residuo dell'epoca.

 

Chissà se qualche amico piacentino se la sente di andare a controllare se quella lastra c'è ancora. :good: :good:

Modificato da Corbiniano
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Torniamo a noi..., il Papato non può mancare in una discussione così, simbologie alte e importanti, vediamone un paio, chissà che non diano adito a qualche ulteriore riflessione....

 

La prima si ricollega a quando detto e visto prima, abbiamo visto navi da combattimento, vascelli e galere per i commerci lontani, ci sono però altre barche, in questo caso una piccola barca che va sulle onde, S. Pietro con aureola seduto con un remo e con in mano una lunga croce, qui siamo in un'altra icona della nostra monetazione, il messaggio è ovviamente cristiano, alto, la rappresentazione sublime, se volessimo fare un ulteriore commento potremmo anche dire che rappresenta un viaggio verso la cristianità....

 

Da listino di vendita Crippa, inverno 2007, rovescio del lotto 135, Roma, Papa Callisto III, ducato.

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Ulteriore spunto, sempre in tema monete Papali, qui abbiamo i classici segni di queste monete, siamo a Roma, con una Sede Vacante, un fiorino da camera, 1521 - 22, al diritto lo stemma sormontato da chiavi e padiglione, al rovescio sempre un S.Pietro su navicella.

Per giusta conoscenza il 28 dicembre 1521 con il Cardinale Camerlengo Armellini si riunì in Vaticano il Conclave per eleggere il successore di Leone X.

Da listino Crippa 2007, lotto 140.

E le belle, se non bellissime, monete aumentano....e anche gli spunti per chi vuole commentarli....certo rimane il rammarico di essere noi senza le quattro sezioni speciali e anche le estere....ma così è....continuiamo così per tutti quelli che poi leggono e leggeranno nel tempo.....

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Inviato

Buonasera,

visto che si parla tanto di grifi, voglio postare due monete Toscane di Pietro Leopoldo, due Francesconi, zecca di Pisa, uno del 1773 uno del 1790, bhè direi iconografie da sogno...

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Inviato (modificato)

Ulteriore spunto, sempre in tema monete Papali, qui abbiamo i classici segni di queste monete, siamo a Roma, con una Sede Vacante, un fiorino da camera, 1521 - 22, al diritto lo stemma sormontato da chiavi e padiglione, al rovescio sempre un S.Pietro su navicella.

Per giusta conoscenza il 28 dicembre 1521 con il Cardinale Camerlengo Armellini si riunì in Vaticano il Conclave per eleggere il successore di Leone X.

Da listino Crippa 2007, lotto 140.

P1140146.JPG

E le belle, se non bellissime, monete aumentano....(...)

Beh, l'eccezionale esemplare di moneta merita una riproduzione a colori dello stemma altrettanto cospicua.

 

Stemma del cardinale Francesco Armellini, nel quale papa Leone X viene omaggiato dall'inserimento in capo delle sei palle dell'arma medicea (le stesse che, minuscole, si riescono a intravedere nel conio):

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(da: Pontificum Romanorum et Cardinalium insignia II. (ab Urbano VI ad Robertum de Nobilibus cardinalem), Italia, metà XVI secolo, Monaco, Bayerische Staatsbibliothek, Cod. icon. 267, f.260)

Modificato da Corbiniano
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Inviato (modificato)

Ancora un esempio....ma che esempio milanese ! E' la copertina del nuovo MIR Milano, è sulla copertina del catalogo della Cronos 6, del 2012, è un pò in bella mostra in tutti i testi dove si parla di monetazione milanese, stiamo parlando di un altro must numismatico, qui siamo nel simbolismo, nel bello e purtroppo anche nel sogno....c'è un pò tutto qui....

Siamo al periodo di Gian Galeazzo Maria Sforza con la reggenza di Bona di Savoia ( 1476 - 1480 ), la moneta è un rarissimo testone che al diritto mostra il busto velato di Bona di Savoia, e al rovescio abbiamo lei....la fenice ad ali spiegate sul rogo.....

La fenice, uccello favoloso dell'Arabia, qui mostrato sul rogo rappresenterebbe l'immortalità, in quanto rinasce dalle proprie ceneri.

Il messaggio che porta la moneta sembrerebbe un buon auspicio, una speranza, in realtà gli accadimenti non saranno molto favorevoli sia a Gian Galeazzo Maria che a Bona, ma a volte anche le monete non è detto che portino bene.... :blum:

 

Io personalmente mi fermerei qui, lascio a voi, se ritenete, di aggiungere altro, se no passeremo poi ai ringraziamenti verso chi ha partecipato attivamente con i vari @, mi sembra giusto e dovuto, oltre i mi piace e un ringraziamento non posso fare....però rimane anche molta stima per voi perchè sicuramente siete da annoverare nel gruppo dei divulgatori, una razza un pò in estinzione, continueremo a divulgare comunque tra una conservazione e anche una stima.....

 

Dalla copertina di Cronos 6, primavera 2012

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Modificato da dabbene
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Inviato

In attesa di altri interventi, questa è una discussione che può essere sempre ripresa anche più avanti.....come promesso procedo con i giusti e doverosi ringraziamenti per chi ha scritto nelle stessa, ma ovviamente anche a chi l'ha semplicemente letta o la leggerà , ringrazio quindi :

 

@@dizzeta

@@fofo

@@eracle62

@@davide1978

@@Corbiniano

@@aleale

 

Col sottoscritto 7 attori...., devo dire che la discussione è veramente notevole per quello che viene mostrato e spiegato, si parla dell'essenza del Rinascimento, della sezione monete moderne, del gusto del bello, delle simbologie, anche di araldica, dovrebbe essere ed è il tema principale della sezione, volutamente abbiamo cercato di abbracciare esempi anche di altre sezioni speciali, che mi dispiace non abbiano partecipato attivamente, ma credo fosse doveroso inserirle, essendo comunque nella sezione principale e generalista di questo periodo storico, 7 sono pochi indubbiamente su un forum come questo e su una tematica così, c'è anche da dire che hanno partecipato da grandi divulgatori e quindi grazie ancora...e continuate comunque.....se ritenete....

Mario

 

 


Inviato

Bellissima discussione, alla quale arrivo tardi, ma dove vorrei comunque provare a portare un modesto contributo. Modesto, come la moneta presa in esame, un piccolo quattrino in mistura con lo stemma della mia città

 


Fonte Cataloghi Online

 

Vediamo un'incudine col martello volto a destra su ponte a due archi, a simboleggiare il lavoro di un fabbro. Nel giro FABRIANVM.

 

Fin dal XIII secolo, iniziano ad affermarsi a Fabriano le corporazioni delle Arti, le quali riunivano sotto i loro stendardi la borghesia produttrice. Tra esse spiccava l'Arte dei Fabbri: ben 38 fabbrerie si contavano nella sola piazza del mercato, dalle quali uscivano continuamente manufatti per il mercato esterno, tanto che il sigillo del Comune già rappresentava simbolicamente proprio un fabbro nell'atto di battere il ferro sull'incudine.

Secondo la leggenda, fu un fabbro, Mastro Marino, a far da paciere nella disputa tra i due castelli feudali da cui Fabriano ebbe origine, posti a poca distanza l'uno dall'altro presso la riva destra del fiume Giano, detto allora Castellano, su due alture separate da uno stretto avvallamento. Secondo la tradizione, Marino aveva la sua bottega sul ponte dell'Aera (oggi non più visibile, ma si sta lavorando per riportarlo alla luce), quello stesso ponte che compare sulla moneta, sotto l'incudine. Grazie alla mediazione del fabbro, i due castelli cessarono le loro liti e si fusero dando origine a un centro unico e popoloso, in rapida espansione.

 

Il quattrino in questione, è stato coniato nella zecca di Fabriano dal 1520 al 1523, a nome del cardinale Giulio De' Medici (poi Papa Clemente VII), il cui stemma, quello classico dei Medici di Firenze, compare al dritto

 


Fonte Cataloghi Online

 

Lo stemma col fabbro, invece, possiamo vederlo in diversi luoghi della città, tra cui una fiancata del Palazzo Vescovile (costruito a metà del '500, con successivi rimaneggiamenti) dove compare in forma di bassorilievo

 

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E, direi naturalmente, è oggi stemma ufficiale del Comune, così blasonato (da comuni-italiani.it):

 

"Campo di cielo ad un ponte di tre arcate in muratura posto su un fiume; sul ponte un fabbro in atto di battere il metallo sull'incudine, sinistrato da una fucina; il tutto al naturale; nel centro del capo uno scudetto di rosso alla croce piana d'argento, il tutto posto sopra una campagna formata da due fasce d'argento e di rosso. Motto: Faber in amne cudit  olim cartam undique fudit"

 

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petronius :)

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Inviato (modificato)

Andiamo avanti; vi pesento (dal codice Cremosano conservato presso l'archivio di stato di Milano, secolo XVII) una carrellata degli emblemi della città di Milano, al centro spicca lo stemma del comune sopra domina Sant'Ambrogio con staffile e pastorale (come nel mezzo bianco postato precedentemente) sotto la scrofa seminaluta e ai lati gli stemmi delle porte delle mura antiche; in senso orario partendo da in alto a destra troviamo: porta romana ,vercellina, nuova,comasina, ticinese e orientale.

Nella monetazione medioevale di periodo spagnolo, lo scudo compare spesso, ma sempre caricato nei suoi quarti di biscione ed aquile ( e qui chiedo aiuto a @@dabbene per una foto decente che al momento non ho sottomano, per esempio di un bello scudo di Filippo II).

PS: amo questa discussione.

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Modificato da davide1978
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Inviato

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MILANO - Filippo II di Spagna (1554-1598). Scudo 1594 AR 32,01 g. – ø 41,8 mm. PHILIPPVS • REX • HISPANIAR Busto drappeggiato e corazzato a destra, con colletto alla spagnola e Collare del Toson d’oro sul petto; sotto, nel giro, •I594•. Rv. • DVX • MEDIO – LANI • ET • C • Stemma coronato e inquartato con aquile e biscioni; ai lati, due cariatidi con testa leonina. Asse a 120°. CNI 214 var. Crippa 15/C ®. Verri 423. Davenport 28

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Andiamo avanti; vi pesento (dal codice Cremosano conservato presso l'archivio di stato di Milano, secolo XVII) una carrellata degli emblemi della città di Milano, al centro spicca lo stemma del comune sopra domina Sant'Ambrogio con staffile e pastorale (come nel mezzo bianco postato precedentemente) sotto la scrofa seminaluta e ai lati gli stemmi delle porte delle mura antiche; in senso orario partendo da in alto a destra troviamo: porta romana ,vercellina, nuova,comasina, ticinese e orientale.

Nella monetazione medioevale di periodo spagnolo, lo scudo compare spesso, ma sempre caricato nei suoi quarti di biscione ed aquile ( e qui chiedo aiuto a @@dabbene per una foto decente che al momento non ho sottomano, per esempio di un bello scudo di Filippo II).

 

Non posso certo sostituirmi all'amico  :hi:  @@dabbene , però ho ritrovato in altro punto del forum questa discussione che calza a pennello con la bella immagine che hai inviato.

http://www.lamoneta.it/topic/127194-medaglie-con-cornice-liberty-1-di-3/

 

PS: amo questa discussione.

Anch'io. :good:

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Inviato (modificato)

Trovata la moneta a tema, ducato d'oro di Gian Galeazzo Sforza 1481 dalle civiche raccolte numismatiche di Milano. Qui non siamo ancora in dominazione spagnola, ma lo scudo è già caricato come descritto sopra.

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Modificato da davide1978
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Inviato

Altro Tondello altro sogno....siamo al limite della monetazione moderna ma per me tutto ciò va dal 1492.....e poi non potevo esimermi da certe maestrie incisorie rapportate al linguaggio espressivo e alla comunicazione..

 

 

 

                                                           post-18894-0-48261700-1417556807_thumb.j  

 

 

 

 

Doppio Grossone s.d. (1492/1493). . HERCVLES. FERRAR. DVX. II: Testa a destra // Idra con sette teste sul rogo. Bellesia 14/A; Biaggi 769; CNI X, 18; M.I.R. Emilia 255; Morosini I 14. 7.67 g.

La raffigurazione dell'Idra sul rovescio della moneta si riferisce all'amplificazione di Ferrara colla cosìddetta Addizione Erculea progettata dall'urbanista Biagio Rosseti nel settore nord della città. Il terreno per questa nuova città, anticamente palludi infette della malaria, fu risanato e la nuova città edificata come città ideale. Come Ercole nella antica mitologia uccide l'Idra il duca Ercole d'Este libera nella personificazione di un Ercole moderno i dintorni di Ferrara dalla piagha della malaria. Grazie a questa opera urbanistica Ferrara fu definita la prima città moderna d'Europa.

 

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