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IGNORED

FURTO DOPO CONVEGNO VERONA


jeffff_it

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Quando e se si decideranno a fare come a Monaco o Vienna, dove chi va via prima della fine del Convegno poi non avrà più il tavolo, vediamo che cosa succederà.

Esiste anche una via intermedia, quella di una cauzione rilasciata solo a chi rimane l'ultimo giorno.

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Più o meno i ragionamenti fatti sul rispetto dell'orario di apertura li comprendo e li approvo.

 

Insisto sulla necessità dell'introduzione di un biglietto di ingresso ( da far recuperare o sugli acquisti eventuali o tramite biglietti omaggio inviati dai commercianti ai clienti abituali)  che farebbe da filtro e con cui si potrebbe potenziare la vigilanza il cui maggior costo  , in questo modo , non graverebbe solo sulle spalle dei commercianti, che già pagano anche troppo per lo spazio espositivo e tutte le spese accessorie, ma , dato che anche i borseggi dei visitatori sono all'ordine del giorno, si dividerebbero costi e benefici in modo più equanime.

 

Però vorrei ricordare che i furti più clamorosi s cui si è fatto riferimento e anche quelli a cui non lo si è fatto, ma di cui si ha notizia, non sono MAI avvenuti all'interno della struttura espositiva o nel parcheggio interno.

Sono avvenuti fuori da questi spazi, Parcheggio esterno ( Vicenza) Autogrill ( l'ultimo e anche altri) autostrada, ascensore di casa e così via.

 

Quindi mi chiedo: in concreto, a parte evitare o ridurre qualche furtarello all'interno del convegno, che è già un rischio che con pochi accorgimenti e un po' di attenzione si può ridurre di molto, un aumento della sorveglianza, quali benefici effetti può mai avere su eventi che si verificano fuori dagli spazi sorvegliati dalla stessa?

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POLEMARCO ha scritto :

Il che, secondo le dinamiche tipicamente italiane, lascia intendere una posizione di debolezza degli organizzatori nei confronti dei commercianti e frequentatori.
Insomma, un "lasciamo fare, altrimenti non vengono"



Magari!

Modificato da Tinia Numismatica
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"Esiste anche una via intermedia, quella di una cauzione rilasciata solo a chi rimane l'ultimo giorno."

 

Già. Però questa soluzione comporta il maneggio di molto danaro (presumibilmente in contanti) con gravosi oneri di custodia e rischi connessi.

 

Mi sa che la soluzione "tedesca" alla fine sia la più pratica e meno onerosa per tutti.

 

Chi va via prima perde il tavolo all'edizione successiva

 

P.S.: poi, ovviamente, da buoni italiani, ci si ingegnerà per riprendere il tavolo a nome dell'amante, della suocera o di qualche parente che non porti lo stesso cognome.... :clapping: ).

 

M.
 

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Però vorrei ricordare che i furti più clamorosi s cui si è fatto riferimento e anche quelli a cui non lo si è fatto, ma di cui si ha notizia, non sono MAI avvenuti all'interno della struttura espositiva o nel parcheggio interno.

Sono avvenuti fuori da questi spazi, Parcheggio esterno ( Vicenza) Autogrill ( l'ultimo e anche altri) autostrada, ascensore di casa e così via.

 

 

Di furti clamorosi ne ricordo diversi anche all'interno degli spazi del convegno. Sostituzioni di monete da migliaia se non decine di migliaia di euro, poi l'anno scorso un grosso furto alla ditta Kunker, sempre dentro il convegno (qualcuno da dietro lo stand aveva sfilato dalla cassaforte l'incasso), stessa modalità e sempre decine di migliaia di euro lo scorso anno ad una commerciante milanese, un plateau intero di monete fregato ad un commerciante del centro italia... E potrei proseguire ancora....

All'avvocato dico che ha ragione sul discorso del rispetto delle norme contrattuali, ma che le problematiche di Verona non sono solo quelle, ahimè...

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  • ADMIN
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Già. Però questa soluzione comporta il maneggio di molto danaro (presumibilmente in contanti) con gravosi oneri di custodia e rischi connessi.

Esistono anche i bonifici; per altro non credo che i commercianti paghino tutti in contanti anzi date le cifre molti manco possono farlo.

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"Se poi si ritengono quei padiglioni inadeguati, poco illuminati, puzzolenti....non è che l'abbia prescritto il medico che si debba prendere un tavolo."

 

Eh, saperlo prima, forse qualcuno non l'avrebbe preso, il tavolo. Purtroppo ad ogni edizione cambia qualcosa: una volta qui, una volta là, una volta tra i cavalli, la volta dopo no. E' l'Ente fiera, dicono, che decide all'ultimo momento quale capannone riservarci. Quindi il contratto da noi stipulato non prevede alcunchè, al riguardo.

 

"Anche nei centri commerciali i commercianti pagano l'affitto dei locali che occupano.

 

E per loro questa è certamente l'obbligazione contrattuale più importante da assolvere, ma ce ne sono anche altre.

 

Ad esempio, c'è quella di tenere aperti i negozi durante l'orario di apertura del centro commerciale.

 

Se dopo 8 ore, perchè non arriva gente, chiudo il negozio e me ne vado a casetta, la società di gestione del centro commerciale mi contesta l'inosservanza del contratto e mi infligge una penale.  :pardon:

 

Come mai? Perchè c'è scritto così nel contratto che ho firmato."

 

Scusa ma non capisco: tu mi hai fatto l'esempio delle mie aste, se mi "girerebbero" nel caso non mi pagassero. Ho replicato; cosa c'entra ora il centro commerciale ?????

 

"Certo che di questo passo, hai voglia di abituare gli italiani ai "Convegni di qualità"."

 

Convengo con te Michele: fintanto che le persone si indignano perché arrivando la domenica trovando metà degli espositori, ma non si indignano per il puzzo di stalla o per le brutte frequentazioni o la mancanza di sicurezza, hai voglia davvero a parlare di "convegni di qualità", parleremo sempre e solo di "convegno di quantità"

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Di furti clamorosi ne ricordo diversi anche all'interno degli spazi del convegno. Sostituzioni di monete da migliaia se non decine di migliaia di euro, poi l'anno scorso un grosso furto alla ditta Kunker, sempre dentro il convegno (qualcuno da dietro lo stand aveva sfilato dalla cassaforte l'incasso), stessa modalità e sempre decine di migliaia di euro lo scorso anno ad una commerciante milanese, un plateau intero di monete fregato ad un commerciante del centro italia... E potrei proseguire ancora....

All'avvocato dico che ha ragione sul discorso del rispetto delle norme contrattuali, ma che le problematiche di Verona non sono solo quelle, ahimè...

Il plateau sfilato al commerciante, a parte che non lo inserirei nel novero dei furti clamorosi, sappiamo tutti e due che era evitabilissimo, allo stesso modo del furto con destrezza da Kunker, e in maniera identica anche il furto dell'incasso a Rauch, lasciato a portata di mano in un borsetto sul tavolo in chiusura qualche anno fa o lo sfilamento dell'incasso dalla giacca lasciata appesa al divisorio dello stand accaduto ad un altro commerciante . Il furto della moneta d'oro da qualche decina di mila euro, idem, se hai monete di tal fatta, e qualcuno ti chiede di vederla, gliela mostri ma stando molto accorto ad eventuali sostituzioni, oppure lo fai accomodare dietro.

Quindi direi che i casi citati rientrino nella casistica di quegli eventi che si possono ridurre con l'adozione di qualche precauzione in più.

Cassaforte chiusa tra un'operazione e l'altra. Borsetto ben custodito, incasso non lasciato in giro ma sulla persona, possibilmente nella tasca davanti o a tracolla.

Vigilanza sul materiale del tavolo senza perdersi in accademici ragionamenti che riducono l'attenzione.

Massima precauzione quando si mostrano monete da migliaia di euro e che siano facilmente sostituibili ( le monete del regno la cui rarità e valore sono date da anno e zecca sono le più colpite dal giochetto della sostituzione con moneta identica ma di anno comune).

Insomma, cercare di prestare la massima attenzione e ridurre al minimo le possibilità dei furti con destrezza.

E' pur vero che nel bailamme del convegno non è facile adottare certi accorgimenti, ma non vedo alternative.

Non sarà un incremento della vigilanza che eviterà questi piccoli furti con destrezza, non se ne accorgerebbero dopo più di quanto se ne accorgano adesso.

La prevenzione va fatta a monte ( che va di moda dirlo) , con i biglietti e,possibilmente, la registrazione dei visitatori così come proposta qualche post fa da un altro forumista.

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Il plateau sfilato al commerciante, a parte che non lo inserirei nel novero dei furti clamorosi, sappiamo tutti e due che era evitabilissimo, allo stesso modo del furto con destrezza da Kunker, e in maniera identica anche il furto dell'incasso a Rauch, lasciato a portata di mano in un borsetto sul tavolo in chiusura qualche anno fa o lo sfilamento dell'incasso dalla giacca lasciata appesa al divisorio dello stand accaduto ad un altro commerciante . Il furto della moneta d'oro da qualche decina di mila euro, idem, se hai monete di tal fatta, e qualcuno ti chiede di vederla, gliela mostri ma stando molto accorto ad eventuali sostituzioni, oppure lo fai accomodare dietro.

Quindi direi che i casi citati rientrino nella casistica di quegli eventi che si possono ridurre con l'adozione di qualche precauzione in più.

Cassaforte chiusa tra un'operazione e l'altra. Borsetto ben custodito, incasso non lasciato in giro ma sulla persona, possibilmente nella tasca davanti o a tracolla.

Vigilanza sul materiale del tavolo senza perdersi in accademici ragionamenti che riducono l'attenzione.

Massima precauzione quando si mostrano monete da migliaia di euro e che siano facilmente sostituibili ( le monete del regno la cui rarità e valore sono date da anno e zecca sono le più colpite dal giochetto della sostituzione con moneta identica ma di anno comune).

Insomma, cercare di prestare la massima attenzione e ridurre al minimo le possibilità dei furti con destrezza.

E' pur vero che nel bailamme del convegno non è facile adottare certi accorgimenti, ma non vedo alternative.

Non sarà un incremento della vigilanza che eviterà questi piccoli furti con destrezza, non se ne accorgerebbero dopo più di quanto se ne accorgano adesso.

La prevenzione va fatta a monte ( che va di moda dirlo) , con i biglietti e,possibilmente, la registrazione dei visitatori così come proposta qualche post fa da un altro forumista.

Ti do ragione, ma i fatti sono comunque avvenuti e nella loro portata sono stati clamorosi. Poi, certo, l'indolenza o la mancanza di attenzione dei malcapitati ha di certo favorito i ladri!

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"All'avvocato dico che ha ragione sul discorso del rispetto delle norme contrattuali, ma che le problematiche di Verona non sono solo quelle, ahimè...

 

Non so se con "avvocato" intendessi rivolgerTi a me....se così fosse, un più diretto Michele o bizerba62 sarebbe estremamente apprezzato... :pardon:

Che le problematiche siano innumerevoli sono perfettamente d'accordo. Però se vogliamo far "crescere" un Convegno che, non nascondiamocelo, la stragrande maggioranza degli operatori italiani numismatici non diserterebbe mai se non per forza maggiore, vuoi anche solo per motivi di "rappresentanza", bisognerà accettare delle misure che richiamano tutti all'ordine e al sacrificio.

 

Ok far pagare un biglietto al pubblico, con il cui ricavato si finanzi il rafforzamento della sicurezza dentro la Fiera (parcheggio incluso); personalmente, per motivi di sicurezza, sarei anche favorevole all'identificazione di chi entra.

 

Chi non vuole dare i suoi dati starà fuori. Pazienza.

 

Ma, a naggior ragione se fai pagare il biglietto, il Convegno si deve concludere, senza eccezioni, la domenica alle 13 e nessuno se ne deve andare prima, sotto pena di "ritorsioni".

 

Non ci devono essere i soliti favoritismi all'italiana, come i "furbi" che lasciano la macchina per tutte le giornate del Convegno a fianco al padiglione, dove non potrebbe essere lasciata, giusto perchè non hanno voglia di farsi la scarpinata fino al parcheggio e con un escamotage l'hanno fatta franca.

 

"Tanto non possono portartela via..."

 

I tavoli non assegnati per mancato arrivo dell'espositore che li aveva prenotati, devono essere interdetti a quei soggetti che entrano in fiera con la precisa consapevolezza che tanto quache tavolo vuoto da occupare abusivamente lo si trova sempre.

 

Non sto insinuando che le merci offerte da costoro siano per forza di provenienza illecita, ma sto solo dicendo che queste "occupazioni" non sono ammissibili se pensiamo a chi invece il tavolo lo ha regolarmente pagato.

 

Se c'è un tavolo libero, vadano in Segreteria e regolarizzino la loro posizione.

 

Da un pò di tempo a questa parte all'interno del Convegno di Verona (non fuori dall'area fieristica...lì ci possono stare quanto vogliono...) hanno fatto la loro comparsa dei questuanti che ti molestano per chiederti soldi a favore di questa o di quella più o meno nobile causa.

 

Non parlo della Croce Rossa ma di altre organizzazioni private.

 

Mi chiedo: questa gente è autorizzata a svolgere dentro la Fiera tali attività o è abusiva?

 

Che c'entrano con il Convegno? E se fossero dei "pali", che con la scusa di chiederti l'obolo a favore delle popolazioni terremotate dell'Honduras in realtà tiene sott'occhio la situazione?

 

Ci si rende conto della "delicatezza" economica del materiale che hanno sul banco di espositori numismatiici? A volte, in due plateaux di monete d'oro ci possono essere centinaia di migliaia di euro.

 

Insomma, il pagamento del biglietto (basterebbero anche 5 euro, così non si svena nessuno) ma sopratutto l'identificazione, che se ci si organizza potrebbe anche avvenire in anticipo mediante registrazione online, eliminirebbe un bel pò di "zavorra", rendendo l'ambiente della fiera certamente più salubre.

 

Dopodichè, fuori dalla fiera ci può essere anche il "far west"; li, però, sta a noi un pò arrangiarci e un pò adottare precauzioni di buon senso, che sono normalmente sufficienti a farci arrivare a casa sani e salvi (nel 99% dei casi).

 

M.

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@@Tinia Numismatica
@@Alberto Varesi

 

Se due professionisti dicono che non c'è sudditanza da parte degli organizzatori c'è da crederci.

 

Ma il paragone con il centro commerciale non è affatto insensato.

 

Chi organizza il centro commerciale non si limita a locare gli spazi ai commercianti ma, normalmente, persegue una strategia commerciale unitaria nell'interesse del centro e dei commercianti che vi si collocano.

 

E' una sinergia: il centro fa l'interesse proprio e dei commercianti, i commercianti fanno l'interesse proprio, degli altri commercianti e del centro.

 

Chi entra per comprare un etto di prosciutto, può comprare anche un paio di scarpe, una sciarpa, un accessorio per il proprio cellulare.

 

Ogni singolo esercizio fa da traino alla possibile clientela degli  altri.

 

Da qui la necessità di un controllo generale di qualità che rassicura i clienti. 

 

E' anche vero che mantenere un minimo di sicurezza e di pulizia all'interno del convengo è un altro elemento di richiamo: normalmente negli "angiporti di Efeso" si vende merce di scarsa qualità.

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"Esistono anche i bonifici; per altro non credo che i commercianti paghino tutti in contanti anzi date le cifre molti manco possono farlo."

 

Parlavamo della "cauzione" a garanzia della permanenza dell'espositore fino alla fine del Convegno, non del pagamento del tavolo.

 

Se la cauzione la versi con bonifico, poi costringi l'Organizzazione a restituirtela con lo stesso mezzo, creando un sacco di lavoro inutile.

 

E' pure probabile che con i bonifici occorra anche "gestire" fiscalmente la cauzione, in uscita ed in entrata dal conto.

 

Insomma...una rottura di p....e.

 

M.
 

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@@Tinia Numismatica

@@Alberto Varesi

 

Se due professionisti dicono che non c'è sudditanza da parte degli organizzatori c'è da crederci.

 

Ma il paragone con il centro commerciale non è affatto insensato.

 

Chi organizza il centro commerciale non si limita a locare gli spazi ai commercianti ma, normalmente, persegue una strategia commerciale unitaria nell'interesse del centro e dei commercianti che vi si collocano.

 

E' una sinergia: il centro fa l'interesse proprio e dei commercianti, i commercianti fanno l'interesse proprio, degli altri commercianti e del centro.

 

Chi entra per comprare un etto di prosciutto, può comprare anche un paio di scarpe, una sciarpa, un accessorio per il proprio cellulare.

 

Ogni singolo esercizio fa da traino alla possibile clientela degli  altri.

 

Da qui la necessità di un controllo generale di qualità che rassicura i clienti. 

 

E' anche vero che mantenere un minimo di sicurezza e di pulizia all'interno del convengo è un altro elemento di richiamo: normalmente negli "angiporti di Efeso" si vende merce di scarsa qualità.

E' vero anche che nei centri commerciali i cavalli non li espongono accanto ( o poco prima) a Tiffany.

E' vero anche che nei centri commerciali trovi pulizia e buona illuminazione.

E' vero anche che nei centri commerciali NON si entra prima dell'orario al pubblico anche per motivi di sicurezza

E' vero anche che nei centri commerciali, non trovi le bancarelle abusive all'interno ( all'esterno si)

E' vero anche che nei centri commerciali trovi un servizio ristorazione in cui non si vendono panini con le fotocopie dei salumi all'interno ma con prezzi da PECK.

E' vero anche che i parcheggi sono comodi per i visitatori e ci sono quelli riservati e vicini per i negozianti, invece che mandarli a parcheggiare a casa del diavolo per lasciare il posto agli impiegati della fiera.

E vero tante altre cose, quindi direi che i centri commerciali sono una cosa e la fiera è un'altra e che le similitudini sono molto poche, specialmente per quanto riguarda l'efficienza della gestione.

P.S. Avendo lavorato nell'ambito della refrigerazione commerciale per trent'anni, un po' i centri commerciali li conosco.

E partecipando ai convegni numismatici , italici e stranieri,da una ventina d'anni o più, i confronti li posso fare

Modificato da Tinia Numismatica
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@@Tinia Numismatica

 

Probabilmente stiamo dicendo la stessa cosa.

 

Il raffronto con il centro commerciale era finalizzato ad individuare i servizi minimali che quell'esposizione dovrebbe fornire.

 

Quando parlavo di qualità intendevo proprio non mettere insieme cavalli e monete.

 

Servizi minimali sui quali mi sembra che sia d'accordo con me.

 

Il giudizio che Lei dà di quella esposizione risulta sottolineato dalla parola utilizzata "fiera", evento che a volte impiega poco tempo a scadere nella "sagra". 

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@@Tinia Numismatica

 

Probabilmente stiamo dicendo la stessa cosa.

 

Il raffronto con il centro commerciale era finalizzato ad individuare i servizi minimali che quell'esposizione dovrebbe fornire.

 

Quando parlavo di qualità intendevo proprio non mettere insieme cavalli e monete.

 

Servizi minimali sui quali mi sembra che sia d'accordo con me.

 

Il giudizio che Lei dà di quella esposizione risulta sottolineato dalla parola utilizzata "fiera", evento che a volte impiega poco tempo a scadere nella "sagra". 

Perfettamente d'accordo con gli ultimi interventi. Va benissimo anche il biglietto d'ingresso e la tracciatura di chi entra ed esce, ma lo vogliamo dire che abbiamo il sacrosanto diritto di non essere messi in una (ex) stalla e a servizi da fiera e non da foro boario??? Se l'ambiente fosse migliore, forse le presenze lo sarebbero altrettanto e magari i banchi rimarrebbero pieni fino alla fine. Dico sempre che la numismatica è di fatto una nicchia se raffrontata al mercato dell'arte (sia pur in caduta al momento). Esistono però persone con disponibilità economiche non secondarie anche fra gli appassionati di numismatica. Alcuni di essi partecipano e li vediamo fra di noi, altri (ne conosco) non ce li vedo proprio in una palestra, in un tendone o ancora in un'ex stalla a cercare monete. Non è in ogni caso dignitoso per nessuno di noi l'ambiente dei convegni e i servizi annessi. Lo vogliamo ribadire o no? Non vorrei che gli organizzatori mettessero il biglietto e le risorse diventassero un'ulteriore fonte di guadagno per loro e di incazzature per i fruitori, mercanti e collezionisti. I servizi devono migliorare, ancorpiù se la gente deve pagare l'ingresso!

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Personalmente sto prendendo in considerazione di non fare più il convegno di Verona (prima che l'amico Michele mi blocchi con le ganasce la macchina fino alle 13 di domenica, voi non lo conoscete :rofl:  :rofl: ); spiace, è pur sempre una vetrina che attrae molta gente, ma i problemi sono veramente tanti e non da poco conto.

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@@Alberto Varesi

 

Non penso che il problema si risolva rinunciando.

 

Il contratto esclude la responsabilità dell'Ente e degli organizzatori per i danni a cose o persone ma non può certo escludere che i locali utilizzati siano dignitosi, illuminati, puliti e sicuri.

 

E' bene ricordare la nullità di qualsiasi patto (clausola) di preventivo esonero della responsabilità in caso di dolo o colpa grave

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Non vedo altro modo per dare un segnale agli organizzatori.

 

Certo, se a farlo è solo la "Varesi" nulla cambierà; spero che anche altri colleghi facciano lo stesso ma ne dubito, vedo troppo interesse al "cassetto".....

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Vorrei dire due parole dal punto di vista di un organizzatore di convegni, ed esattamente di quello di Bergamo organizzato dal Circolo numismatico bergamasco ( in primis da Vezio Carantani, vero artefice delle nostre manifestazioni, venuto a mancare lo scorso agosto):

 

- giorni e orari: mi sono sempre sentito in grande imbarazzo nei confronti dei visitatori quando le sale del Convegni si presentavano mezze vuote. In anni passati il convegno si organizzava al sabato e alla domenica, ma a un certo punto la domenica pomeriggio non c'erano più commercianti; abbiamo ridotto l'orario fino alle 14, ma molti se ne andavano al sabato sera perché la mezza giornata alla domenica non giustificava i costi di alloggio sabato notte. Abbiamo quindi provato ad aprire solo al sabato, adesso facciamo venerdì pomeriggio e sabato tutto il giorno: sembra la soluzione più gradita, ma diversi commercianti al venerdì non vengono e molti altri se ne vanno nel primo pomeriggio di sabato per motivi di sicurezza se devono affrontare viaggi lunghi, e inoltre alcuni non partecipano più al convegno perché non spostano il materiale  per un solo giorno e mezzo. Dico tutto ciò non per criticare il comportamento dei commercianti, che possono avere le loro buone ragioni, ma per sottolineare che una soluzione condivisa non c'è

 

- convegno riservato ai soli commercianti ufficiali e introduzione del biglietto: l'abbiamo sperimentato una volta diversi anni fa dopo consultazioni e accordi con la NIP, ma all'ultimo momento abbiamo dovuto contattare altri espositori per mancanza di un numero sufficiente a non fare un bagno di sangue con le spese. Circa il biglietto, un disastro: critiche e contestazioni da parte di molti visitatori perché così non si propaganda la numismatica, perché  perché  perché ....

 

- guadagni: parlo ovviamente per il nostro Circolo, non so e non voglio fare conti in casa d'altri. Abbiamo dovuto cambiare sede nel corso degli anni (quest'anno organizziamo la 50a edizione) perché ci risultava impossibile coprire i costi. Siamo un Circolo privato con una sessantina di Soci, ci paghiamo una sede decorosa in centro città  e non abbiamo sovvenzioni. L' affitto della sala per il Convegno, che abbiamo cercato di mantenere sempre di una certa eleganza e confort, costa non poco; il servizio di vigilanza con guardie armate, ininterrotta dall'orario di apertura ai commercianti a quello di partenza, notte compresa, pure. In pratica, se tutti i commercianti previsti partecipano abbiamo un guadagno trascurabile, se uno o due, per motivi imprevisti, è assente andiamo in perdita. E non calcoliamo i costi "organizzativi" sostenuti personalmente dagli organizzatori.

 

- sicurezza: come detto, abbiamo guardie giorno e notte, vedremo quest'anno di istruirle meglio alla luce dei recenti episodi di furti. Noi organizzatori, io stesso personalmente, passiamo buona parte del Convegno a "passeggiare" tra i tavoli con l'intenzione di dare un occhio alle monete di interesse e un altro a potenziali "clienti indesiderati". Lo scarico e il carico del materiale degli espositori avviene attraverso un garage dell'hotel adiacente la sala di esposizione.

Dico ciò a difesa dell'operato di organizzatori - certo non solo quelli del Circolo di Bergamo - che fanno il possibile, e devo dire proprio solo per passione. E' evidente che garanzie sulla sicurezza, al di là di quanto previsto, non ne possiamo dare.

 

- Prendo l'occasione di questo mio intervento per anticipare che al prossimo Convegno di Bergamo premieremo Franco Bassani per la sua partecipazione a tutti i nostri 50 convegni ! Fin d'ora, grazie Franco, da sempre amico del Circolo  numismatico bergamasco.

 

Gianpietro Basetti

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Penso che il convegno di Bergamo sia l'esempio di come vada organizzato un "piccolo" convegno, ed il piccolo è da ritenersi in senso positivo. L'aspetto che mi ha sempre colpito in positivo, quando ci sono stato, è la location sempre bella e facilmente raggiungibile. Poi l'attenzione alla sicurezza che fa sentire tutti i partecipanti sicuri per quanto possibile in una struttura aperta al pubblico. Il convegno di Bergamo dovrebbe essere preso ad esempio da tanti altri convegni, anche maggiori, su come organizzare il convegno al meglio. Ribadisco però che se vogliamo limitarci a Verona e Vicenza che dovrebbero essere i due convegni più prestigiosi, l'unico modo è sfruttare le esperienze dei commercianti che vanno all'estero per riproporre gli aspetti positivi che caratterizzano i convegni esteri di primaria importanza:

1) i commercianti devono per tempo mandare l'elenco dei nomi di chi sarà presente al tavolo allegando fototessera;

2) il convegno dovrebbe svolgersi il venerdì,il sabato e la domenica fino alle ore13 per il pubblico con biglietto ad € 5;

3) il giorno precedente al convegno, l'apertura per i SOLI commerciati accreditati con pass con foto è alla mattina; dalle ore 13 possibilità di ingresso anticipato per i clienti con costo del biglietto di € 40 o 50 previa registrazione durante la mattina fornendo gli estremi del documento di identità e con il nome da riportarsi sul badge che devono avere per entrare (chi non fornisce il documento semplicemente non entra);

4) parcheggio per i commercianti riservato, custodito fino alla chiusura del convegno della domenica alle 13 e senza possibilità di accesso ai privati.

 

Di migliorie poi se ne possono fare tante altre, come anche dare modo ai commercianti che vogliono ripartire il sabato pomeriggio di farlo a costo di una piccola penalizzazione, tipo la cauzione che si diceva sopra.

 

In conclusione, se si vuole le cose possono cambiare, ma sono gli organizzatori dei convegni (Circolo a Verona, Ente Fiera a Vicenza) a doverlo fare. Se poi viene chiesto un aiuto ai commercianti da un punto di vista organizzativo, penso che nessuno glielo negherà.

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Sarebbe interessante conoscere la situazione nei convegni all'estero, sia in materia di affluenza nei vari giorni che in tema di sicurezza.

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Ho letto la discussione con grande interesse. Tra i tanti interventi, quello di Basetti ha spiegato molti aspetti pratici nellorganizzazione di un convegno numismatico. Ma non c'è nessuno del Circolo scaligero o dell'ente fiera che venga qui a darci la propria posizione?

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Dopo 273 interventi mi pare di capire che:

Ai convegni bazzicano tipi poco raccomandabili. Non è una novità, c'erano negli anni 70 e ci sono anche oggi.

Il furto in autogrill non c'entra niente con il convegno.

Nei parcheggi degli autogrill bazzicano tipi poco raccomandabili e neanche questa è una novità.

Se si lascia l'auto con dei valori a bordo si rischia di non trovarli più.

Non credo che il derubato sia stato seguito fino a quando si è fermato all'autogrill. I ladri hanno aperto la sua auto come fanno con altre auto, solo che questa volta hanno fatto il colpo più grosso del solito.

Godono della piena impunità e dunque rischiano pochissimo. Al massimo il derubato che li ha colti sul fatto può prenderli a pugni ma con il rischio di doversi poi trovare indagato e magari pagare pure per le cure se avesse loro rotto il naso.

Conosco un tale che rientrato a casa ci ha trovato un ladro, lo ha aggredito a ombrellate e poi ha dovuto pagare il dentista che gli ha aggiustato il dente rotto.

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Conosco un tale che rientrato a casa ci ha trovato un ladro, lo ha aggredito a ombrellate e poi ha dovuto pagare il dentista che gli ha aggiustato il dente rotto.

Solo? A me sarebbe piaciuto pagargli l'ortopedico!
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