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buon giorno, come da titolo vi presento uno zecchino di M. Corner (peso di 1,95 grammi). Si tratta sicuramente di un falso in rame (al microscopio presenta lievissime tracce di doratura). Presenta tutte le caratteristiche dello zecchino originale (leggenda compresa) quindi almeno Monza la possiamo mettere da parte. Vi chiedo la gentilezza di aiutarmi a classificarlo meglio magari se avete a disposizione qualche testo (oltre al Gamberini) a cui far riferimento.grazie

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qualche dettaglio della moneta in questione

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Buona giornata

 

Grazie per averlo condiviso; in ogni caso è un ducato (zecchino sarà chiamato qualche secolo più in la ed anche l'iconografia sarà un po' differente); che io sappia non esiste una bibliografia esaustiva sulla falsificazione e imitazione dei ducati e zecchini d'oro veneziani.

 

Oltre ai citati libri del Gamberini, nei quali c'è un capitolo specifico per le monete veneziane contraffatte o imitatate (tra le quali il ducato) c'è molto poco.... (vedasi catalogo delle monete veneziane del dr. Montenegro); per contro, di simili contraffazioni, in questi ultimi anni, ne sono venute a galla parecchie.

 

Una delle tante discussioni nelle quali se n'è parlato. Quindi ..... navigazione a vista!

 

Sarebbe interessante riuscire a collettare tutte le immagini di questi ducati e vedere se e quali differenze di conio riportano.

 

http://www.lamoneta.it/topic/101743-un-ducato-dimitazione/

 

Saluti

luciano

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grazie Luciano

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Salve,

 

Come ha già ben detto 417Sonia, con l'ottimo rimando alle precedenti discussioni, di queste pseude monete si conosce ancora ben poco.

Imitazioni, falsi d'epoca?...

Va sicuramente studiata la legenda e in particolar modo la "banderuola" e il "dux" che molte volte ci aiutano ad identificare l'imitazione del Ducato veneziano. E' un campo ancora in gran parte sconosciuto dai più.

(per gli interessati: vedi l'ultimo catalogo Lanz  che propone un bel insieme di imitazioni del ducato veneziano, - con alcuni pezzi di grande interesse e con qualche pezzo da vedere e toccare con mano mmmmmm!!! = qualche dubbio).

 

Cmq. la moneta postata rimane un pezzo da  considerare e studiare con attenzione.


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@arrigome grazie

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scusate ancora: qualcuno di voi ha o ha letto 

  • Imitazioni in rame dei ducati di Marco Corner e di Andrea Contarini (1365 - 1382).
  • Autore: Peyster, de, W.
  • Anno: 1966

potrebbe valere la pena acquistarlo (sono solo 4 pagine a comunque un prezzo esiguo) ?

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Buona giornata

 

Non lo conoscevo e non ho idea del suo contenuto! Vedo che su Amazon viene offerto a €. 11,00. (libro usato)

 

Forse nel testo si racconta di come vennero alla luce i ducati di rame trovati a Monza .... vediamo se qualcuno ce l'ha e ci dice qualche cosa in più :pardon:

 

saluti

luciano


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Personalmente penso che non sia una tipologia di moneta così rara e quindi la storia dei 200 esemplari trovati a Monza, anche se vera, non basta a descrivere interamente il fenomeno. Inoltre penso che si tratti di una falsificazione antica, perchè ne conosco un esemplare con chiari i segni dell'annullamento. Si potrebbe partire dai contrasti fra Padova e Venezia negli anni Sessanta del XIV secolo. Mi permetto di citare:

 

"alla fine del 1364 si hanno le prime notizie dell’uso della moneta come strumento di aggressione da parte carrarese. Nel mese di dicembre le autorità marciane avevano avviato una decisa azione diplomatica contro Padova per far cessare la coniazione da parte dei privati di ducati falsi, che poi venivano immessi nel mercato di Venezia : dopo l’esecuzione capitale di un falsario padovano estradato nella città lagunare, non si parlò più di ducati d’oro contraffatti a Padova"

 

Tracce di una consistente opera di falsificazione si trovano anche negli anni Ottanta. Cito ancora:

 

"Che il 1385 sia stato uno degli anni più difficili per Venezia sotto il profilo monetario è dimostrato anche da un'altra fonte. Il 18 settembre il Collegio fu costretto a giustificarsi col podestà di Chioggia, che aveva ottenuto uno stanziamento di 800 ducati per alcuni lavori, perché il primo pagamento fu di «ducatos CL in quibus sunt reperti multi falsi»: non restò che scrivere chiedendo di «remittere nobis falsos quia facieramus ipsos cambiri» . Nei primi anni Ottanta, dunque, le autorità marciane dimostravano una crescente difficoltà ad approvvigionare i propri amministratori tanto di numerario veneziano, quando di numerario autentico: se il Signore di Padova era responsabile della scomparsa della moneta d’argento non è ingiustificato sospettare che una qualche speculazione fosse effettuata, come vent’anni prima, anche sui ducati, le cui falsificazioni giungevano così abbandonanti nelle stesse casse dello stato veneziano."

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Personalmente penso che non sia una tipologia di moneta così rara e quindi la storia dei 200 esemplari trovati a Monza, anche se vera, non basta a descrivere interamente il fenomeno. Inoltre penso che si tratti di una falsificazione antica, perchè ne conosco un esemplare con chiari i segni dell'annullamento. Si potrebbe partire dai contrasti fra Padova e Venezia negli anni Sessanta del XIV secolo. Mi permetto di citare:

 

"alla fine del 1364 si hanno le prime notizie dell’uso della moneta come strumento di aggressione da parte carrarese. Nel mese di dicembre le autorità marciane avevano avviato una decisa azione diplomatica contro Padova per far cessare la coniazione da parte dei privati di ducati falsi, che poi venivano immessi nel mercato di Venezia : dopo l’esecuzione capitale di un falsario padovano estradato nella città lagunare, non si parlò più di ducati d’oro contraffatti a Padova"

 

Tracce di una consistente opera di falsificazione si trovano anche negli anni Ottanta. Cito ancora:

 

"Che il 1385 sia stato uno degli anni più difficili per Venezia sotto il profilo monetario è dimostrato anche da un'altra fonte. Il 18 settembre il Collegio fu costretto a giustificarsi col podestà di Chioggia, che aveva ottenuto uno stanziamento di 800 ducati per alcuni lavori, perché il primo pagamento fu di «ducatos CL in quibus sunt reperti multi falsi»: non restò che scrivere chiedendo di «remittere nobis falsos quia facieramus ipsos cambiri» . Nei primi anni Ottanta, dunque, le autorità marciane dimostravano una crescente difficoltà ad approvvigionare i propri amministratori tanto di numerario veneziano, quando di numerario autentico: se il Signore di Padova era responsabile della scomparsa della moneta d’argento non è ingiustificato sospettare che una qualche speculazione fosse effettuata, come vent’anni prima, anche sui ducati, le cui falsificazioni giungevano così abbandonanti nelle stesse casse dello stato veneziano."

Buona giornata

 

Grazie dell'intervento e delle citazioni; sono tratte dal libricino del quale parla @@ak72?

 

Ancora una volta viene dimostrato quanto la moneta fosse una delle armi usate nei contrasti tra gli stati. Vera guerra monetaria.

 

saluti

luciano


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