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Spacciare monete classiche false è reato?


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Buongiorno a tutti,


posto in questa sezione una richiesta di informazioni sul tema dei falsi di monete classiche nelle aste. Negli ultimi tempi infatti stiamo assistendo alla proliferazione di falsi di monete classiche, greche e romane, che finiscono per inquinare molte aste italiane e estere.



Allora mi chiedevo se il conferimento a una casa d'asta di monete classiche (quindi chiaramente fuori corso da almeno due millenni) ma false rappresenta un reato o meno. Sto parlando nell'ipotesi che ci sia consapevolezza da parte del conferente circa la loro non genuinità.



Inoltre i falsari di monete classiche commettono un qualche reato quando realizzano le copie? E chi le mette in commercio spacciandole per vere?



L'impressione che ho è che sia scorretto solo dal punto di vista morale, ma che non si incorra in alcun reato, altrimenti non si spiegherebbe la presenza di tanti falsacci anche di pochi euro.



Grazie.



Saluti.


Sebastiano


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Visto che Ti avevo consigliato io di scrivere in questa sezione, mi sento in dovere di darTi una risposta. 

 

Da quello che so esiste il reato di contraffazione di moneta corrente. Quindi chi produce e spaccia monete in euro false commette un reato. Per le monete fuori corso il discorso è diverso. Per produrle basta (se ben ricordo) un segno di riconoscimento. Nel caso di spaccio l'unico reato che potrei ipotizzare (ma magari qualche giurista del forum mi correggerà) è quello di truffa, comunque con tutte le sue implicazioni. Insomma la strada è complicata.

 

Magari qualche altro utente vorrà intervenire... 

 

Arka

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Frode in commercio. Art.515 c.p.Ritengo che anche a livello amministrativo, possono esserci conseguenze, ma non è il mio campo. Ciao

Quindi tutti quelli che vendono direttamente o tramite asta un pezzo falso producono una frode che si rifà a quell'articolo?

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Art.515 c.p. "Chiunque, nell'esercizio di un'attività commerciale, ovvero in uno spaccio aperto al pubblico, consegna all'acquirente una cosa mobile per un'altra, ovvero una cosa mobile [c.c. 812; c.p. 624], per origine, provenienza, qualità o quantità, diversa da quella dichiarata o pattuita, è punito, qualora il fatto non costituisca un più grave delitto, con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a euro 2.065 (2).Se si tratta di oggetti preziosi, la pena è della reclusione fino a tre anni o della multa non inferiore a euro 103 [c.p. 29]".


Parliamo chiaramente di una fattispecie generale, poi nello specifico, occorre valutare caso per caso. Ma se ho un'autorizzazione al commercio (es. negozio di numismatica) e vendo monete classiche, ma anche moderne, false spacciandole per vere, commetto questo reato, a meno che non siano ravvisabili gli estremi della truffa o della ricettazione.


Per le case d'asta dovrei controllare. Ciao


Modificato da Ric70
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Beh essendo dei venditori che guadagnano su una vendita... Se multassero le case per ogni moneta falsa venduta stai tranquillo che prima o poi metterebbero molta attenzione in ciò che vendono e i falsi sparirebbero!

Se poi multassero anche il conferente (Magari solo se recidivo e se propone alle case d'asta oppure vende su ebay più volte dei falsi) stai tranquillo che, anche in quel caso, i falsari avrebbero vita difficile!!

Lo stato farebbe cassa e i delinquenti verrebbero isolati.

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Ricordiamoci sempre che occorre la consapevolezza della falsità della moneta o dell'oggetto antico, e non esiste un automatismo moneta falsa=condanna per frode in commercio o altro. Stabilire l'autenticità di un oggetto antico non è sempre impresa agevole, in alcuni casi bisogna far riferimento al metodo della termoluminescenza. Ciò detto, a mio avviso, per rispondere alla domanda iniziale di @@cippal, non si può fare commercio di monete, che si conosce essere chiaramente false spacciandole per vere, senza conseguenze. Che poi nella realtà dei fatti questo succeda, è un altro paio di maniche...

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Quindi assodato che provare a vendere patacche per buone è un reato punibile perfino con la reclusione (nei casi più gravi), dovrebbe essere un dovere morale per i venditori professionali e le case d'asta denunciare quei conferenti che propongono troppe monete dubbie. Lo stesso dovrebbero fare i privati qualora si trovassero di fronte qualcuno che vuole propinare monete di dubbia autenticità. Chiaramente non mi riferisco a quei conferenti che tra tantissime monete buone ne hanno anche qualcuna falsa in mezzo alle buone, ma a quelli che propongono i falsi con regolarità.

 

Pertanto nell'ipotesi in cui in un'asta dovessero essere ritirate un importante numero di monete classiche a causa dei dubbi di autenticità, sarebbe importante per la casa d'asta fare una analisi dei conferenti in relazione alle monete ritirate. Qualora dovessero risultare evidenti delle responsabilità di qualcuno, sarebbe opportuno far partire anche qualche denuncia. Questo sarebbe un modo serio per tutelare gli acquirenti che pagano laute commissioni alle case d'asta anche per avere la garanzia di portare a casa dei beni autentici e non dei tarocchi.

Modificato da cippal
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Per caso avevo sfiorato lo stesso argomento nella discussione:

 

http://www.lamoneta.it/topic/130676-sesterzio-di-marco-aurelio-congiarum/#entry1488637

 

Riprendo qui le stesse frasi che avevo scritto là:

 

….se siamo di fronte a un acclarato falso in un'asta, si dovrebbe ravvisare un reato di truffa. Al limite il responsabile dell'asta è solo un mediatore, ma la moneta diventa un corpo di reato. Solo che servirebbe una specifica denuncia per bloccare e sequestrare la moneta. 

Invece in genere basta che la moneta venga ritirata e restituita al consegnatario che magari poi si eclissa… e il giro può ricominciare.

Forse i tempi sono attuali per prendere qualche provvedimento legale. 

Qualche suggerimento giuridico?

 

Aggiungo qui che si dovrebbe concordare una corretta forma di denuncia contro chi, direttamente o indirettamente, smercia un falso. L'ideale sarebbe consultare il diritto internazionale dal momento che le aste principali si svolgono all'estero.

Ma chi ha voglia di sobbarcarsi un simile (ma lodevole) impegno?

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Termoluminescenza? Non credo che sia applicabile alle monete metalliche. Viene usata solo sulla ceramica antica.

Sì, infatti parlavo di "oggetti antichi" e non di monete antiche. Ciao

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