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Risposte migliori

Inviato

Buongiorno a tutti,

nonostante siano ormai diversi anni che colleziono monete mi sento ancora un neofita e viste le mie poche esperienze di aste on-line oggi ho deciso di fare un giro sulle diverse aperte nel mese di Novembre e devo dire che il dato dei diritti d'asta mi ha lasciato alquanto di stucco.

Io ben capisco il lavoro di selezione, conferimento, preparazione e quanto altro fatto da una casa d'asta ma ho notato che siamo arrivati a un range che varia dal 18% fino al 25% cioè 1/4 del prezzo finale di vendita.

Ora io non so se al conferente viene applicata una percentuale di ritenuta sulla vendita finale ma se così fosse saremmo veramente a dei livelli decisamente alti!

Possibile che se io compro una moneta da 1000€ debba versare alla casa una cifra che varia dai 180 ai 250€?????

Nel limite del 15% mi risultava accettabile ma credo che ai livelli attuali si stia rischiando di far perdere a tali strumenti la convenienza (tutta da verificare) rispetto ai canali diretti quali negozi e convegni (e qua la convenienza andrebbe verificata).

Che ne pensate?

Ciao a tutti


Inviato

E' lo stesso pensiero che sto facendo io. Tra diritti d'asta e spedizione, alla fine il costo della moneta lievita non poco. Considerando anche che vedi la moneta in foto. Al convegno la prendi in mano e puoi anche trattare. Lo svantaggio è che i convegni non sono come le aste. Purtroppo sono scelte da fare: faccio un tot. di kilometri e vado al convegno, o rimango seduto in poltrona e seguo le aste? Personalmente credo che il trend al rialzo dei diritti sia quello di emulare gli altri. Se una casa d'aste alza la quota, anche gli altri pochino alla volta si adeguano. Sta a noi scegliere: continuare a seguire le aste e di conseguenza pagare quello che chiedono o lasciar perdere.


Inviato

in effetti la quantità (forse anche eccessiva) di Aste rispetto ai convegni è un elemento che permette di avere una scelta decisamente variegata con una comodità non indifferente.

La questione che io mi pongo però è anche un'altra.

Allora io preferisco le aste perché rispetto ai prezzi che ho dai negozianti risparmio a volte anche il 30/35%. Ma se una moneta io la prendo in asta a 1000€ e con il trend attuale mi arriverà una fattura di 1000€+250€ diritti+spese assicurata = ca 1265€ e dal commerciante la ho a 1300€ (magari trattando alla strenua a 1280€) e magari me la da con perizia fotografica (o normale anche se poi la taglio) e se c'è qualche intoppo attraverso la strada e ci parlo alla fine quale convenienza rimane? Di scegliere una moneta in foto (a volte anche bruttine) da un conferente anonimo con l'ansia della spedizione per risparmiare su una moneta da 1280€ l'1/2%?

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Inviato

Faccio i conti della serva......

andare ad un convegno costa anche:

( dipende se è sotto casa o meno) valutiamo che si debba fare un viaggetto:

carburante 50 €

autostrada 30 €

park 10€

pranzo 30€ tot 140

sono da aggiungere al costo della moneta, e meno vale la moneta più i costi "accessori" incidono,

NO per me valgono mille volte le aste, anche perchè mi ricordo i Convegni di 20/30 anni fa, gli attuali sono solo un pallido ricordo.

saluti

TIBERIVS


Inviato

Ragazzi...purtroppo si fa leva sulla "malattia" .....un oggetto interessa il collezionista , si fa uno strappo alla regola e lo si compra ugualmente anche se ben coscienti del surplus che ha il costo. Se ci fosse un malcontento generale e si abbassassero le vendite in sala ed online .... i diritti quantomeno rimarrebbero stabili per anni, purtroppo il collezionista non resta fermo..... e molte volte diminuisce altre spese.... ma la spesa numismatica resta sempre aperta al rialzo.

Parere personale e contestabilissimo, ovviamente, però se c'è domanda l'offerta cresce....E' COSI DA MILLENNI !!!!

ERIK


Inviato (modificato)

I diritti d'asta stanno raggiungendo limiti davvero insopportabili, anche grazie a vari balzelli tipo aumento dell'IVA che hanno nuociuto non poco.

Certo però che alle aste puoi trovare materiale che girando per convegni e negozi rischi di non trovare in una vita. Senza contare che ai convegni su certe monete ti sparano sempre cifre inenarrabili, neanche che quelle monete le abbiano solo loro..... mi è capitato più di una volta di rivedere su vassoi di noti commercianti monete che erano appena passate in altrettanto note aste, ed erano proposte ad un prezzo in qualche caso addirittura più che doppio rispetto a quello di aggiudicazione...... (sottolineo: non pezzi dello stesso tipo, ma proprio le medesime monete)

Parliamoci poi chiaro: alla fine dei conti, quello che pagherai alle aste dipende sempre da te: il conto totale dell'offerta dovrà sempre tener conto dei vari diritti e spese di spedzione, ergo, sula moneta da 1000 Euro di valore effettivo non vai certo ad offrire 1000 Euro, ma ti terrai un 18-25% più basso. Se poi finisci per offrire lo stesso i 1000 Euro e quindi alla fine la pagherai 1250 Euro, sarà solo una scelta personale.

Modificato da Paolino67
  • Mi piace 2

Inviato

Sinceramente ultimamente noto che le aste hanno ottenuto con internet una visibilità enorme, quelli che puntano sono sempre di più e i diritti, come detto, sempre più alti. Le conseguenze di io si possono intuire.

Gli ultimi pezzi li ho presi da negozianti e a prezzi ottimi (spesso meglio di ciò che si spunta in asta comunemente, che non sono prezzi così eccezionali a si sa cercare altrove, ma ci vuole tempo e pazienza).


Inviato

a me piace molto andare per convegni ed avere sia il contatto umano che la possibilità di vedere tante monete :)

seguo un pochino anche le aste e, se compro, offro il mio massimo meno le spese, se arriva e non mi piace... magari provo a scambiarla al prossimo convegno o smetterla su ebay :)

Dai negozianti sono andato anche volentieri, ma in genere per materiale, per un consulto o una perizia e... per dare un'occhiata :rolleyes:

Facendo così le case d'asta abbasseranno i prezzi di realizzo ed a rimetterci saranno quelli che vendono i loro pezzi...

(può considerarsi deflazione numismatica? o la deflazione è la riduzione del prezzo di vendita finale incluse commissioni? :crazy: )

poi tutto sta a cosa uno colleziona, cosa vuole, quante ne ha già viste, come la vuole... per me a volte costano quasi di più le spese di spedizione del contenuto, ma che goduria :lollarge:


Inviato

d'accordissimo sul fatto che i diritti d'asta sono veramente troppo alti come %

alcune aste on line partono dal 12% che è accettabile, ma quando alcune case arrivano al 20 o addirittura al 25

è esagerato

io non è che seguo 100% tutte le aste ma ovviamente solo quelle anche piu fornite di monete di mio interessse,

comunque ho notato che spesso aste on line molto corpose (2-3 mila monete) vanno a finire anche con numeri molto alti di invenduti

(anche la metà)

ma l'invenduto a mio modo di vedere e per quanto ho visto , deriva spesso da prezzi base d'asta già veramente alti, poi sommandoci

i diritti di asta troppo alti , è ovvio che non si compra

è indubbio che le aste forniscono spesso gran monete, che non si trovano dai soliti commercianti nelle fiere convegni.

E se le trovi nelle fiere o convegni te le propongono a prezzi spesso alti.

Poi ci mancherebbe con ogni commerciante si puo' trattare, ma non è che scendono tantissimo

oltre il 10-15% del prezzo di cartellino io non sono mai riuscito a scendere con trattativa dal vivo presso un commerciante.


Inviato

perfettamente d'accordo che sule aste si possano trovare e vedere monete che in una vita di convegni non si vedrebbero...e ripeto una % del 12/15% mi sembra anche giusta.

Ciò che non concepisco è che su una moneta si applichi il 20% o addirittura il 25% di diritti...poi per carità ognuno decide con la propria testa ma lo ritengo veramente fuori mercato.

In più avrò si la capacità di vederne tante...ma sempre in foto....e spesso la conservazione da quelle non si valuta alla perfezione...


Inviato

Trovo che i diritti di asta sono davvero eccessivi soprattutto per le aste on line, nelle quali i costi della casa di asta si riducono perchè non c'è pubblicazione e spedizione di catalogo cartaceo, nè locazione di sala di asta e nelle quali si trattano i lotti di minore importanza, per i quali il collezionista piccolo-medio dovrebbe essere incoraggiato. Al'estero WAG applica nelle aste on line il 10%; ma è una eccezione perchè di norma i diritti sono allineati a quelli delle aste battute.

In linea generale, con l'attuale applicazione di diritti, tasse e spese, chi vende si trova sottratto (considerando che i diritti sono percepiti da compratore e venditore) circa il 40% del valore finale. Certo non è un incoraggiamento a spendere per la collezione con fiducia di recuperare i costi.

Ciò nonostante, deve riconoscersi che è difficile trovare da un commerciante di riferimento la quantità e varietà di materiale delle aste e che il convegno è troppo più caotico (si vede in mano, ma non sempre bene e senza possibilità di consultare documentazione) per decidere una spesa importante.


Inviato

Io provo ad aggiungere un punto di vista diverso... che forse spiega parzialmente il successo delle aste.

In sintesi, ed ovviamente generalizzo, chi ha iniziato da poco o chi non si sente sicuro del proprio giudizio, trova piu' sicuro comprare in asta pubblica che direttamente da un negoziante.

Piu' sicuro perchè ritiene che la moneta debba passare un numero maggiore di controlli critici, ergo dovrei essere meno a rischio di falsi.

Piu' sicuro perchè un domani avro' maggiori garanzie perchè la tal moneta l'ho comprata in una asta pubblica, ed ho conservato il listino pubblico, magari la schermata on line etc etc. A seconda della legislazione vigente nel paese di residenza questo punto poi puo' avere una valenza piu' o meno importante.

Ovviamente questo si innesta anche sul fatto - che mi pare sia confermato da molti - che sia ormai raro un rapporto molto stretto e di grande fiducia con un commerciante numismatico, rapporto che magari durava una vita intera e che era visto come garanzia in entrambi i casi sopra descritti.

Ed allora è anche disposto a riconoscere dei diritti d'asta inesorabilmente crescenti su cui il singolo puo' fare ben poco...


Inviato

Io sarò franco, questi continui rialzi mi stanno proprio sulle scatole....

tra qualche tempo, non troppo lontano, si dirà amaramente ho comprato un diritto d'asta e dentro c'era anche una moneta...... <_< <_< <_< <_<

Saluti


Inviato

Sul forum abbiamo autorevoli rappresentanti di Case d'asta, saremmo lieti di leggere anche un loro commento.


Inviato

E' ormai difficile trovare chi applica meno del 20%.

Se poi si partecipa Live c'è un ulteriore 2 o 2,5 in più.

Resiste Varesi 18% e qualche asta veloce ( all'estero) con 10 o 12 %.

Credo che una parte delle commissioni sia dovuta al costo della stampa del cartaceo e relative spese per l'invio.Mi diceva un titolare di Casa d'Aste che spedisce migliaia di cataloghi e poi a partecipare all'asta non c'è nemmeno il 10% di chi chiede il cartaceo.

La Germania costa 25%. Austria poco meno,

Non parlamo dell'Inghilterra , tra il cambio della sterlina , le commissioni (anche quelle bancarie, le mie e le loro ) e la spedizione mi è capitato di pagare per una moneta da 200 GBP ben 336 euro.

Questo perchè si guarda un'asta e si pensa "costa solo 100 sterline" senza rendersi conto che poi si pagano 168 euro

Per CNG (Usa) 100 dollari spesi fanno poco meno di 100 euro. E' facile calcolare la spesa semprechè si riesca a comprare qualcosa da loro.

Inviato (modificato)

dopo 2 o 3 volte che le monete resteranno invendute i prezzi delle basi d'asta cominceranno a scendere, chi ci smena è sempre chi vende.

questo "disincentiva" soprattutto quei collezionisti come me che "giocano con la collezione", magari cedo una serie e due pezzi + qualche euro e prendo qualcos'altro, ecc.

i negozianti possono essere un aiuto per vendere: con le perizie prima di vendere, una moneta imbustata, garanta, firmata e rivettata dà maggiore tutela ad un privato acquirente.

fai come me, fatti piacere monete che tanto non puoi comprare neanche ad un quarto della base d'asta ed il problema dei diritti e spese sparisce!!! :rofl:

Modificato da rintintin

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