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Inviato

"Dal momento che il numero reale (del 5 L. 1861 F) non è dato a sapersi, ma è probabile sia molto più alto (dei 150)... ne conseguirebbe il fatto che già dall'epoca della circolazione (quindi immagino fino alle soglie del1900, includendovi pure il periodo umbertino) sia stato pesantemente drenato dalla circolazione e fortemente ricercato dai collezionisti. Quindi apprezzato, diciamo, da subito" ...

 

Non so se i numeri corretti siano quelli che ipotizzi.....sul fatto che lo scudo sia stato oggetto fin da subito delle attenzioni dei collezionisti, credo che Tu abbia perfettamente ragione.....posso controllare con calma in alcuni cataloghi d'asta di fine '800 / primi del '900 che ho a casa, per vedere se la moneta viene proposta e a quanto di più rispetto al suo valore facciale...così giusto per avere un'idea.....

 

M.


Inviato (modificato)
 

"La seconda osservazione è una rettifica. Nell'articolo postato all'inizio si dice che del 5 Lire Firenze furono fatte 2 tirature: il 21 marzo e il 13 aprile 1861 a definire il numero complessivo di oltre 21000 esemplari, in entrambi i casi ben prima della nota ministeriale (novembre) che sembra essere stata più un richiamo per il futuro che una limitazione a posteriori."

 

Giusto rilievo, Giovanni.  :good:

 

Quindi le coniazioni di scudi commemorativi, alla data della lettera, erano già concluse.

 

La lettera si preoccupava quindi solo delle (eventuali ed anzi...di fatto mai avvenute) coniazioni di scudi successive al contingente già battuto, disponendo quindi che l'incisione della F valesse solo per il futuro?........

 

Parrebbe la plausibile richiesta di uniformarsi alle altre zecche  se non fosse che la zecca di Firenze a novembre del 1861 non aveva un futuro, essendo in procinto di chiusura.

E' da ricordare, tra l'altro, che con  R.D. del 20 ottobre 1861 n. 288 venne stabilito che la fabbricazione di nuove monete d’oro e d’argento doveva avvenire “su appalto a seguito di pubblici incanti” quindi la zecca di Firenze non avrebbe potuto più procedere a nessuna coniazione.

 

Oppure stabiliva qualcosa anche in merito agli scudi che Ridolfi aveva fino a quel momento già emesso, per così dire...."regolarizzandoli"? 

Anche questa è un'ipotesi suggestiva, ma se erano già entrati in circolazione sarebbe stato difficile regolarizzarli e, anche se fosse stato possibile, rimettere mano su una moneta già coniata porterebbe, a parer mio, a una vistosa alterazione della stessa

 

 

 
Modificato da Littore

Inviato (modificato)

Complimenti Giov60 per l'esemplare ,considerato il numero delle apparizioni in asta e quello presente nelle collezioni private di mia conoscenza probabilmente il numero di 150 e' riduttivo.

Sicuramente all' epoca questo scudo e' stato messo da parte non solo dai collezionisti ma anche da chi voleva ricordare questo momento storico

p.s. io persevero con la monetazione sabauda pricipalmente con quella dei conti e duchi

Modificato da piergi00

Inviato

"Oppure stabiliva qualcosa anche in merito agli scudi che Ridolfi aveva fino a quel momento già emesso, per così dire...."regolarizzandoli"?

Anche questa è un'ipotesi suggestiva, ma se erano già entrati in circolazione sarebbe stato difficile regolarizzarli e, anche se fosse stato possibile, rimettere mano su una moneta già coniata porterebbe, a parer mio, a una vistosa alterazione della stessa".

 

Non intendevo riferirmi ad una "regolarizzazione materiale" della moneta (che a novembre sarebbe stata ormai irrealizzabile) bensì ad una sua regolarizzazione formale.

 

La lettera del Ministero, in altre parole, avrebbe per così dire disposto la "sanatoria" degli scudi ridolfiani già emessi, in deroga alla vigente normativa.

 

Però, fintantoché non ci è dato di leggere la famosa lettera, le nostre rimangono solo delle illazioni.

 

M.  

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Inviato

.......

Non so se i numeri corretti siano quelli che ipotizzi.....sul fatto che lo scudo sia stato oggetto fin da subito delle attenzioni dei collezionisti, credo che Tu abbia perfettamente ragione.....posso controllare con calma in alcuni cataloghi d'asta di fine '800 / primi del '900 che ho a casa, per vedere se la moneta viene proposta e a quanto di più rispetto al suo valore facciale...così giusto per avere un'idea.....

 

....

 

sarebbe interessante ... anche per vedere come si orientava il collezionismo all'epoca ...


Inviato (modificato)

"sarebbe interessante ... anche per vedere come si orientava il collezionismo all'epoca ..."

 

EccoTi servito....e con una "chicca"! :pleasantry:

 

Ho trovato questa famosa asta francese del 1922:

 

f20uo4.jpg

 

Lotto 656: una mano "provvidenziale" ha segnato a margine il prezzo di aggiudicazione, che è di 30 Franchi. Sei volte il valore facciale della moneta! Tutto sommato non costava molto.

 

Come d'uso all'epoca, nessuna indicazione circa il grado di rarità.

 

 

rr1ug7.jpg

 

 

Altra asta: questa è italiana e più "recente" ma altrettanto importante.

 

1zxmuj5.jpg

 

Qui i lotti sono addirittura due: anche in questo caso, una mano provvidenziale annota a sinistra del lotto le basi e i prezzi di aggiudicazione, e alla destra (e questa, caro ihuru3, è la chicca), addirittura....i cognomi degli aggiudicatari. :blum:

 

2uidhz8.jpg

 

 

In questo caso lo scudo fiorentino del 1861 è indicato due volte raro.

 

Saluti. :hi:

M.

 

 

 

 

 

 

 

 

Modificato da bizerba62

Inviato (modificato)

certo che considerando il potere d'acquisto in questi due periodi (40 anni di differenza), quella del '22 suona notevolmente stonata rispetto alla successiva ... 30 lire nel 1922 erano tuttosommato poca cosa per questo scudo, oltretutto "FDC"  (il 100 "fascione" del'23 veniva offerto a 400 lire, quindi con 30 lire avresti acquistato una moneta equivalente di 2.41 gr. d'oro... non molto in verità) ...  e oggi un FDC viene dato a 14/15/16 mila EUR ... mah ...

 

non ho capito la chicca, scusa... "matricola", "retro" ... ??? :unknw:

Modificato da ihuru3

Inviato

"non ho capito la chicca, scusa... "matricola", "retro" ... ???

 

Sul primo cognome ho anch'io delle difficoltà (forse "Labricola" o qualcosa del genere....), ma sul secondo non c'è nessun dubbio: è Ratto.

 

M.


Inviato (modificato)

mo' suona meglio  ... :)

 

e che ne pensi del valore 30 lire attribuito nel '22  ? non è troppo bassino ?? (per un FDC poi ... ma forse allora non si era cosi' maniaci sulle conservazioni ... ?) 

Modificato da ihuru3

Inviato

Era usuale all' epoca scrivere il cognome del vincitore del lotto , anche perche' erano sempre i soliti commercianti noti

 

"non ho capito la chicca, scusa... "matricola", "retro" ... ???

 

Sul primo cognome ho anch'io delle difficoltà (forse "Labricola" o qualcosa del genere....), ma sul secondo non c'è nessun dubbio: è Ratto.

 

M.


Inviato

"e che ne pensi del valore 30 lire attribuito nel '22  ? non è troppo bassino ?? (per un FDC poi ... ma forse allora non si era cosi' maniaci sulle conservazioni .."

 

Mah. Per avere conferma che all'epoca 30 lire (o meglio, franchi) fosse il prezzo corrente di mercato della nostra moneta, dovremmo esaminare qualche ulteriore passaggio in asta o listino coevi per renderci conto meglio delle valutazioni. 

 

Un solo risultato è troppo poco per fare statistica.

 

Nel 1963, le £. 330.000 (più 10% di diritti d'asta e 5,30% di I.G.E. - Imposta Generale sull'Entrata) direi che sono invece una bella sommetta per la moneta in conservazione BB.

 

In questo caso, il dato dovrebbe essere più attendibile in quanto, anche il secondo esemplare in BB, viene aggiudicato a £. 260.000 più diritti e quindi potremmo concludere che il prezzo dello scudo in quella conservazione e in quegli anni si attestava intorno a £. 300.000. 

 

Potrebbe anche essere che la moneta sia rimasta, almeno fino ad un certo punto, fra quelle rare ma non particolarmente richieste dal collezionismo....per poi prendere il volo, magari sospinta da fenomeni speculativi organizzati ad hoc..).

 

Se si recuperasse qualche ulteriore risultato nei primi del '900 o addirittura alla fine dell'800, potremmo forse capirne di più sull'appeal commerciale di questo scudo in quell'epoca.

 

M.


Inviato

Posto altre due interessanti testimonianze "d'epoca".

 

Si tratta di due cataloghi-prezziari pubblicati da Alberto Secchi (Milano) rispettivamente nel 1952 e nel 1955.

 

E' curioso notare come il prezzo del nostro scudo raddoppi, passando da £.7.500 a £. 15.000, in soli 3 anni.

 

15zjeqc.jpg

 

16gh35h.jpg

 

 

16m6n89.jpg

 

25hfvra.jpg

 

 

M.


Inviato

Adesso torniamo un pò indietro nel tempo:

 

"Manuale per il raccoglitore di monete del Regno d'Italia" di Memmo Cagiati, pubblicato nel luglio del 1918.

 

Il valore di mercato della moneta è ancora indicato in termini di "sopra-prezzo" sul facciale.

 

kcyr14.jpg

 

90y1vp.jpg

 

M.


Inviato

Michele sicuramente ti stupirai anche osservando la quotazione nel 1961 sempre tratta dal catalogo Secchi

Ormai era scoppiato il boom della monetazione del Regno d'Italia

 

post-116-0-75882600-1416304248_thumb.jpg

post-116-0-59567000-1416304257_thumb.jpg


Inviato

Già. E' vero che dobbiamo anche considerare l'inflazione, ma sembra proprio che dalla fine degli anni '50 la moneta cominci a prendere "il largo"....

 

Se poi il prezzo passa da £. 65.000 del 1961 a circa £.300.000 del 1963 (asta Santamaria), dev'essere successo davvero qualcosa di particolare in quegli anni.....che pobabilmente si spiega solo in parte con il solo boom economico che viveva il Paese agli inizi degli anni '60.

 

M.


Inviato (modificato)

ma siete delle biblioteche voi ???!!!! 

Complimenti e grazie per queste interessanti informazioni (che vanno ben oltre il puro dato numerico).

 

:)

 

Certo che 65/75 mila lire agli inizi degli anni '60 erano bei soldini ...

Modificato da ihuru3

Inviato

Interessante notare come in tutti questi prezziari non si faccia mai riferimento alla conservazione ("prezzo secco").



Inviato

 

Interessante notare come in tutti questi prezziari non si faccia mai riferimento alla conservazione ("prezzo secco").

 

 

nell'asta parigina del '22 invece viene chiaramente indicato "FDC" ... che a quel tempo la conservazione fosse meno importante di oggigiorno ?


Inviato

Conservo ancora il mio primo "manuale" del collezionista di monete decimali italiane (Bobba, 1967) che mi fu regalato da bambino.

Per il 5 Lire 1861 Firenze è indicato per le quotazioni FDC-BB il prezzo 300-150 (migliaia di Lire). Utilizzando un coefficiente ISTAT di svalutazione di 18 e trasformando in Euro, esse corrispondono a circa € 2800-1400 attuali. Come si vede (se mai fosse stato necessario) l'incremento di prezzo ha interessato soprattutto le conservazioni superiori!


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