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Inviato

Ieri sera mi hanno finalmente dato il libro e ne sono rimasto colpito!

Non parlo certamente del contenuto, non ho avuto ancora la possibilita' di leggerlo (a parte i ringraziamenti...) ma si presenta come un'opera curata e di bell'aspetto, sono convinto che i contenuti saranno ancora meglio!

Colgo l'occasione pero' per ringraziare gli autori per la dedica (avranno avuto sicuramente le mani stanche a fine giornata!) e per ringraziare della gradita scoperta di due mie monete pubblicate sul libro...

Sono convinto che la fatica ed il tempo dedicato per la preparazione di quest'opera sia ben speso e che la soddisfazione dei complimenti ricevuti vi stimoli ad altre "fatiche"

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Inviato

Queste sono le fatiche che fanno bene alla Numismatica, il libro è ricchissimo di informazioni con i le trascizioni dei pregoni emessi all'epoca delle emissioni e con la situazione monetaria all'atto della presa di possesso del Regno da parte dei Savoia, insomma un lavoro molto ben curato, il prezzo credo che sia un invito all'acquisto e alla conoscenza di questo pezzo di storia della Sardegna ma non solo.

 

Procedo nella lettura due o tre pagine al giorno e le gusto appieno scoprendo informazioni preziosissime su quella che è la mia passione.

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Inviato

complimenti caro Michele bella opera ovviamente arricchita da 2 dediche la Tua e quella del famoso mago Eccheccà che fa del mio volume una rarità assoluta  :hi: R 12 del Mir  :yahoo:  :yahoo:  :yahoo:  :yahoo:

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Inviato

"complimenti caro Michele bella opera ovviamente arricchita da 2 dediche la Tua e quella del famoso mago Eccheccà che fa del mio volume una rarità assoluta  :hi: R 12 del Mir  :yahoo:  :yahoo:  :yahoo:  "

 

Grazie Danielone, è stato un piacere tutto mio, del Mago e, sopratutto, dell'Editore che ha incassato i Tuoi 35 euro... :rofl:  :rofl:

 

A proposito del Mago.....anche a questo Convegno più di una persona mi ha chiesto se non si potesse realizzare un libretto sulle "Avventure del Mago Eccheccà"; come forse ricorderai, lo stesso Mago aveva realizzato in tutta fretta alcune fotocopie dei racconti, poi distribuite semi-clandestinamente ad un Veronafil di qualche anno fa fra i suoi discepoli più devoti e "donato" ai clienti che avessero speso almeno 999 euro in contanti al suo tavolo...... :crazy:

 

Un pò per la fretta ed un pò per la funzione "risparmia toner" che il Mago aveva sicuramente impostato nella sua stampante, quelle fotocopie erano di scadentissima qualità, tanto da far persino rimpiangere i bollettini ciclostilati che venivano stampati dai comitati studenteschi degli anni '70.

 

Ora è forse giunto il momento di dare dignità di stampa a quei racconti e volevo parlarne con l'Editore, sperando che non tema le ripercussioni e che sia incensurato.......

 

Tu cosa ne dici?

 

Saluti. :hi:

M.

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Inviato

Sono consentite critiche ?


Inviato

Sono consentite critiche ?

Come curatore della sezione...ci mancherebbe che tu non possa fare critiche, anche perché, conoscendoti, saranno civili e costruttive!


Inviato

"Sono consentite critiche?"

 

Ciao Alberto.

 

E ci mancherebbe altro.....non dimenticare che noi siamo dei "manovali" della numismatica, degli "sherpa" dell'editoria, dei "dopolavoristi" ....mica dei professionisti.

 

Qualunque critica, consiglio, suggerimento e correzione non solo è gradita ma è anche auspicata.

 

Mica ci possono essere solo consensi, questo è evidenti.

 

Anzi...vacci giù duro....così magari la prossima volta lo facciamo meglio.

 

Saluti.

M.

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Inviato

Non potrei "andarci giù duro" neanche volendo; l'opera è valida e ben strutturata.

 

Mi piace molto il fatto che sia principalmente storica e "secondariamente" numismatica.

 

Due cose, da tenere eventualmente in considerazione per una futura edizione:

 

a) le fotografie. Vero che all'inizio della sezione relativa alle schede numismatiche è indicato che le fotografie non sono nella dimensione corretta, però trovo che avere solo immagini ingrandite rispetto alla dimensione originale non sia nè bello nè pratico. Mi stanno benissimo gli ingrandimenti ma solo se accompagnano le foto in scala 1:1. 

 

b) Sezione "valutazioni". Fare un listino a parte ha significato, a mio avviso, solo se tale listino è staccato dal corpo del libro. Così facendo si può fare, a distanza di tempo, degli aggiornamenti che vanno a sostituire quelli editi in precedenza. Un listino in fondo al catalogo, ma rilegato, è poco pratico per la consultazione. Inoltre le schede andrebbero numerate, così da trovare velocemente la giusta corrispondenza nella sezione.

 

Spero di essere stato chiaro.......


Inviato

e pensare che anni fa avevo una lettera di Carlo Emanuele IV scritta a bordo della nave ( era specificato anche il nome della nave)

che lo portava in esilio in Sardegna. era indirizzata al re di Napoli.

A volte ci penso ancora a che cavolata ho fatto a darla via.


Inviato

Ciao Michele, ho terminato di leggere il tuo libro e' un lavoro ben fatto,a quando il prossimo?

Grazie ancora per la dedica e per avermi citato nel testo.

Ciao

Biagio


Inviato

Non potrei "andarci giù duro" neanche volendo; l'opera è valida e ben strutturata.

 

Mi piace molto il fatto che sia principalmente storica e "secondariamente" numismatica.

 

Due cose, da tenere eventualmente in considerazione per una futura edizione:

 

a) le fotografie. Vero che all'inizio della sezione relativa alle schede numismatiche è indicato che le fotografie non sono nella dimensione corretta, però trovo che avere solo immagini ingrandite rispetto alla dimensione originale non sia nè bello nè pratico. Mi stanno benissimo gli ingrandimenti ma solo se accompagnano le foto in scala 1:1. 

 

b) Sezione "valutazioni". Fare un listino a parte ha significato, a mio avviso, solo se tale listino è staccato dal corpo del libro. Così facendo si può fare, a distanza di tempo, degli aggiornamenti che vanno a sostituire quelli editi in precedenza. Un listino in fondo al catalogo, ma rilegato, è poco pratico per la consultazione. Inoltre le schede andrebbero numerate, così da trovare velocemente la giusta corrispondenza nella sezione.

 

Spero di essere stato chiaro.......

Chiarissimo penso che Michele ne terrà conto per la prossima opera  :hi:


Inviato

"complimenti caro Michele bella opera ovviamente arricchita da 2 dediche la Tua e quella del famoso mago Eccheccà che fa del mio volume una rarità assoluta  :hi: R 12 del Mir  :yahoo:  :yahoo:  :yahoo:  "

 

Grazie Danielone, è stato un piacere tutto mio, del Mago e, sopratutto, dell'Editore che ha incassato i Tuoi 35 euro... :rofl:  :rofl:

 

A proposito del Mago.....anche a questo Convegno più di una persona mi ha chiesto se non si potesse realizzare un libretto sulle "Avventure del Mago Eccheccà"; come forse ricorderai, lo stesso Mago aveva realizzato in tutta fretta alcune fotocopie dei racconti, poi distribuite semi-clandestinamente ad un Veronafil di qualche anno fa fra i suoi discepoli più devoti e "donato" ai clienti che avessero speso almeno 999 euro in contanti al suo tavolo...... :crazy:

 

Un pò per la fretta ed un pò per la funzione "risparmia toner" che il Mago aveva sicuramente impostato nella sua stampante, quelle fotocopie erano di scadentissima qualità, tanto da far persino rimpiangere i bollettini ciclostilati che venivano stampati dai comitati studenteschi degli anni '70.

 

Ora è forse giunto il momento di dare dignità di stampa a quei racconti e volevo parlarne con l'Editore, sperando che non tema le ripercussioni e che sia incensurato.......

 

Tu cosa ne dici?

 

Saluti. :hi:

M.

io dico di non vergognarsi è di osare è di dimostrare che ha le biglie  :hi:  :rofl:  :rofl:  :rofl:


Inviato

Ciao @@bizerba62, scusa la mia ignoranza, ma leggendo la pag 23 ho letto che nel Regio Biglietto del 31 Marzo 1724 l'ammontare delle monete da un Cagliarese da coniare è pari ad un importo di Lire Sarde 25000 e quelle da 3 Cagliaresi per Lire Sarde 15000, proseguendo si legge che la Camera dei Conti dava con Ordinato del 06 Aprile 1724 stabiliva le tolleranze di 2 pezzi per marco nel Cagliarese e di tre pezzi per marco nei 3 Cagliaresi.

 

Proseguendo invece si legge, che "si batterono per ammontare di Lire Sarde 25000, monete di rame da 3 Cagliaresi a pezzi 35 per marco con due di rimedio, e per Lire Sarde 15000 di pezzi pure di rame da un Cagliarese a pezzi 105 con tre di rimedio" qua si fa riferimento alla nota 42 "Monete dei reali di Savoia" Promis D.

 

In fondo alla pagina si legge poi che sono stato battuti 541750 pezzi da 3 Cagliaresi e 3024315 pezzi da 1 Cagliarese, se una Lira Sarda corrispondeva a 120 Cagiaresi (come scritto a pag. 13) la proporzione giusta sarebbe quella indicata nel Regio Biglietto e non quella che fa riferimento alla nota 42.

 

Grazie per la risposta e scusa la mia ignoranza.

 

Ciao.


Inviato

Ciao Benedetto. :hi: 

 

Ti ringrazio per la domanda, che dimostra innantitutto come la Tua lettura sia attenta e giustamente critica.

 

A pagina 22 del libro sono riportati i provvedimenti (Regio biglietto 31 marzo 1724 e Ordinati del 5 e del 6 aprile dello stesso anno) che autorizzarono la coniazione delle monete dei Savoia per la Sardegna in rame puro da 3 e da un Cagliarese.

 

I provvedimenti stabiliscono, quanto alla moneta da 3 Cagliaresi, che si battesse un quantitativo pari a 25.000 Lire sarde a pezzi 35 per marco con due di rimedio mentre, quanto alla moneta da un Cagliarese, il quantitativo autorizzato è pari a 15.000 Lire sarde a pezzi 105 al marco con tre di rimedio.

 

I dati delle emissioni, tratti dal Promis (vedi nota 45 che richiama il testo “Monete dei Reali di Savoia”, Vol. I, pag. 311) riportano che vennero coniati marchi 15.478,5 di monete da 3 Cagliaresi e marchi 28.803 di monete da un Cagliarese.

 

Se moltiplichiamo i marchi per il numero di pezzi stabiliti per marco, eliminando conclusivamente gli esemplari di rimedio per ogni marco, otterremmo il seguente risultato:

 

3 Cagliaresi:

15.478,5 x 35 = 541.747,5 – (15.478,5 x 2 =) 30.957 = 510.790,5 pezzi.

 

Cagliarese:

28.803 x 105 = 3.024.315 – (28.803 x 3=) 86.409 = 2.937.906 pezzi.

 

I dati dei registri di zecca forniti dal Promis potrebbero però indicare solo il quantitativo di marchi di rame puro utlizzati per la coniazione di queste monete (per un costo di materia prima equivalente rispettivamente a Lire sarde 25.000 ed a Lire sarde 15.000) ed è probabile che il dato numerico complessivo delle monete emesse sia frutto di un'operazione (moltiplicazione) che ha effettuato lo stesso Promis (come abbiamo fatto sopra anche noi..), senza però tenere conto dei pezzi di rimedio, in quanto il risultato riportato dal Promis è di n. 541.750 pezzi coniati per la moneta da 3 Cagliaresi e n. 3.024.315 pezzi coniati per quella da un Cagliarese.

 

Si tenga conto che anche il Biaggi riporta gli stessi dati.

 

Purtroppo, non ho potuto verificare direttamente i registri della zecca di Torino, ma di fronte ai dati molto precisi forniti dal Promis circa i marchi di rame puro consumati per le coniazione, non ho potuto fare altro che ritenerli attendibili.

 

Inoltre, avendo esaminato stralci di annotazioni relative a coniazione avvenute nella zecca a Torino, ho notato che all'epoca i registri riportano sempre il quantitativo dei marchi impiegati e quasi mai il dato finale numerico delle monete emesse.

 

Si potrebbe osservare che così come forniti, i pezzi coniati di entrambe le monete non terrebbero conto dei pezzi di rimedio e dunque la coniazione complessiva potrebbe essere più bassa di quella indicata.

 

E questa sarebbe una giusta osservazione, che mi sentirei di condividere, ma che però non so come potrebbe essere approfondita.

 

Saluti. :hi: 

Michele

 


Inviato

"Due cose, da tenere eventualmente in considerazione per una futura edizione:

 

a) le fotografie. Vero che all'inizio della sezione relativa alle schede numismatiche è indicato che le fotografie non sono nella dimensione corretta, però trovo che avere solo immagini ingrandite rispetto alla dimensione originale non sia nè bello nè pratico. Mi stanno benissimo gli ingrandimenti ma solo se accompagnano le foto in scala 1:1. 

 

b) Sezione "valutazioni". Fare un listino a parte ha significato, a mio avviso, solo se tale listino è staccato dal corpo del libro. Così facendo si può fare, a distanza di tempo, degli aggiornamenti che vanno a sostituire quelli editi in precedenza. Un listino in fondo al catalogo, ma rilegato, è poco pratico per la consultazione. Inoltre le schede andrebbero numerate, così da trovare velocemente la giusta corrispondenza nella sezione."

 

Grazie per gli utili suggerimenti, ancor più preziosi se a darli è una persona che ha esperienza e competenza sia numismatica che editoriale.

 

Per quanto riguarda il suggerimento di cui alla lettera a), ci siamo posti il problema di riprodurre le monete anche nelle loro dimensioni reali.

 

Avevamo fatto pure alcune prove ma ci siamo imbattuti nel problema della dimensione di alcuni nominali (su tutti il mezzo Cagliarese) che nella proporzione 1:1 risultavano in foto quasi invisibili.

 

Da qui la decisione di proporre foto ben leggibili, con l'avvertimento al Lettore che le dimensioni delle monete rappresentate non erano quelle reali.   

 

Quanto al suggerimento sub. lettera b), avevamo in effetti considerato la possibilità che il "listino prezzi" fosse un inserto, similmente a prezziario di Luca Alagna inserito nel libro di Omero Pinna del 1998.

 

L'idea non è sbagliata, anche se poi c'è il rischio che il prezziario non venga più aggiornato (come per il Pinna-Alagna, che è sempre quello) ed alla fine sia magari più proficuo produrre fra qualche anno una seconda edizione del libro, aggiornata e rivista, con un nuovo listino che ne faccia sempre parte integrante.

 

D'altronde, stiamo parlando di monete i cui prezzi sono tendenzialmente stabili nel medio periodo, cosicchè un loro aggiornamento può rendersi necessario in tempi che consentono anche un aggiornamento dei contenuti del libro o, al più, una seconda edizione con un prezziario aggiornato ma sempre coeso al libro.

 

Saluti.

M. 

  • Mi piace 1

Inviato

@@blaise

 

"Ciao Michele, ho terminato di leggere il tuo libro e' un lavoro ben fatto,a quando il prossimo?
Grazie ancora per la dedica e per avermi citato nel testo
."

 

Il prossimo? Mah. C'è un interessante progetto che mi ha suggerito Matteo.....ma se va in porto ci vorranno almeno due anni.

 

Per scaramanzia però è meglio ancora non parlarne. :pleasantry:

 

Per la dedica figuraTi....per averTi citato....è colpa Tua che scrivi libri sulla monetazione Savoia per la Sardegna. :help:

 

@@angelonidaniele

 

io dico di non vergognarsi è di osare è di dimostrare che ha le biglie  :hi:  :rofl:  :rofl: 

 

L'importante è che le biglie non te le rompano...... :yahoo:

 

M.


Inviato

Ciao Benedetto. :hi: 

 

Ti ringrazio per la domanda, che dimostra innantitutto come la Tua lettura sia attenta e giustamente critica.

 

A pagina 22 del libro sono riportati i provvedimenti (Regio biglietto 31 marzo 1724 e Ordinati del 5 e del 6 aprile dello stesso anno) che autorizzarono la coniazione delle monete dei Savoia per la Sardegna in rame puro da 3 e da un Cagliarese.

 

I provvedimenti stabiliscono, quanto alla moneta da 3 Cagliaresi, che si battesse un quantitativo pari a 25.000 Lire sarde a pezzi 35 per marco con due di rimedio mentre, quanto alla moneta da un Cagliarese, il quantitativo autorizzato è pari a 15.000 Lire sarde a pezzi 105 al marco con tre di rimedio.

 

I dati delle emissioni, tratti dal Promis (vedi nota 45 che richiama il testo “Monete dei Reali di Savoia”, Vol. I, pag. 311) riportano che vennero coniati marchi 15.478,5 di monete da 3 Cagliaresi e marchi 28.803 di monete da un Cagliarese.

 

Se moltiplichiamo i marchi per il numero di pezzi stabiliti per marco, eliminando conclusivamente gli esemplari di rimedio per ogni marco, otterremmo il seguente risultato:

 

3 Cagliaresi:

15.478,5 x 35 = 541.747,5 – (15.478,5 x 2 =) 30.957 = 510.790,5 pezzi.

 

Cagliarese:

28.803 x 105 = 3.024.315 – (28.803 x 3=) 86.409 = 2.937.906 pezzi.

 

I dati dei registri di zecca forniti dal Promis potrebbero però indicare solo il quantitativo di marchi di rame puro utlizzati per la coniazione di queste monete (per un costo di materia prima equivalente rispettivamente a Lire sarde 25.000 ed a Lire sarde 15.000) ed è probabile che il dato numerico complessivo delle monete emesse sia frutto di un'operazione (moltiplicazione) che ha effettuato lo stesso Promis (come abbiamo fatto sopra anche noi..), senza però tenere conto dei pezzi di rimedio, in quanto il risultato riportato dal Promis è di n. 541.750 pezzi coniati per la moneta da 3 Cagliaresi e n. 3.024.315 pezzi coniati per quella da un Cagliarese.

 

Si tenga conto che anche il Biaggi riporta gli stessi dati.

 

Purtroppo, non ho potuto verificare direttamente i registri della zecca di Torino, ma di fronte ai dati molto precisi forniti dal Promis circa i marchi di rame puro consumati per le coniazione, non ho potuto fare altro che ritenerli attendibili.

 

Inoltre, avendo esaminato stralci di annotazioni relative a coniazione avvenute nella zecca a Torino, ho notato che all'epoca i registri riportano sempre il quantitativo dei marchi impiegati e quasi mai il dato finale numerico delle monete emesse.

 

Si potrebbe osservare che così come forniti, i pezzi coniati di entrambe le monete non terrebbero conto dei pezzi di rimedio e dunque la coniazione complessiva potrebbe essere più bassa di quella indicata.

 

E questa sarebbe una giusta osservazione, che mi sentirei di condividere, ma che però non so come potrebbe essere approfondita.

 

Saluti. :hi: 

Michele

Innanzi tutto grazie dell'esaudiente risposta, quindi ai tempi venivano riportati solo i marchi di metallo che venivano coniati e come dici tu il Promism potrebbe aver fatto una semplice operazione per dare il numero dei pezzi che sono stati coniati, ma tale numero potrebbe non essere realistico, quello che è realistico allora e la quantita di rame utilizzata che avrebbe avuto un costo di 25000 lire Sarde per un Cagliarese e 15000 lire Sarde per i 3 Cagliaresi.

 

Ora mi è più chiaro il tutto. :good:  :good:  :good:

 

Saluti

 

Benedetto


Inviato (modificato)

Giusto per fornire un ulteriore chiarimento sul punto (che trovate ampiamente illustrato nel libro a pag. 21, alla nota 36:

 

il "marco" è un'unità ponderale utilizzata in zecca.

 

Nel settecento, la zecca di Torino impiegava marchi del peso di 8 once, pari a grammi 245,89600.

 

Un oncia era pari a grammi 30.73700 ed era composta da 24 "denari".

 

Un denaro pesava grammi 1, 28071 ed era composto da 24 "grani".

 

Un grano pesava grammi 0,05336 ed era composto da 24 "granotti".

 

I granotto pesava grammi 0,0022 ed era composto da 24 "granottini"

 

Il granottino pesava, infine, grammi 0,00009

 

Quanto al titolo, quello dell'oro si misurava in base al fino contenuto in 24 carati di lega (ogni carato è composto da 24 grani), mentre per l'argento Il titolo era espresso in base al fino contenuto in 12 denari di lega, ciascuno suddiviso in 24 grani.

 

Questo a Torino.

 

In Sardegna però non era così.

 

C'era anche qui il marco di zecca, ma pesava un pò di meno di quello di Torino (grammi 230,046). 

 

Gli altri pesi utilizzati nella zecca sarda erano la "libbra" di dodici once, del peso di grammi 325,250480, l'oncia di 16 argenti, pari a grammi 27,104207, l'argento di 36 grani, pari a grammi 1,694013 ed il grano, che era pari a grammi 0,047056. 

 

Insomma, come facessero ad intendersi i Piemontesi con i Sardi quando discutevano di pesi....per me rimane un mistero.

 

Ma anche il rapporto Lira sarda/Lira di Piemonte, che fino al 1768 era di 1 a 1⅔, non facilitava certamente l'effettuazione dei calcoli, che per essere comprensibili richiedevano sempre la specificazione del tipo di "lira" a cui ci si voleva riferire.

 

M.

Modificato da bizerba62

Inviato

Forse per la comprensione li aiutava la distanza, infatti col tempo che serviva allora per andare e tornare dall'Isola al Continente si potevano studiare pesi e misure....................................

 

Scherzi apparte certo che si complicavano la vita mica da ridere in quegli anni, perche non avere una riforma monetaria che avesse monete uguali sia in Sardegna che negli stati di Terraferma? sicuramente lo Stato ricavava introiti da tale disuguaglianza.

 

Ancora una domanda sul rapporto tra lira Sarda e Piemontese, 1 a 1⅔, una lira Sardda valeva una Piemontese + 2/3 di lira?

 

Scusa ancora la mia ignoranza.


Inviato

Proseguendo con la lettura ho visto alla nota 147 che si parlava del reale di Vittorio Amedeo III del 1792 anche in un bel articolo su "Il Giornale della Numismatica" di Marzo del 2014, rileggendo l'articolo si capisce ancora meglio come questa moneta sia da considerarsi un esemplare non autentico, ma probabilmente un falso d'epoca, infatti tutta la documentazione riportata ed il parere di R-R fanno si che questo esemplare non si possa che giudicare come un falso.

 

Questo è quello che ho scritto dopo la lettura dell'articolo di Marzo.

http://www.lamoneta.it/topic/120014-il-giornale-della-numismatica-marzo-2014/#entry1370948

 

Un dubbio comunque mi viene dopo aver letto il libro, infatti dopo la riforma moneta del 1798 si sono coniate monete nella Zecca di Cagliari che in teoria non sarebbero dovute essere coniate e poi anche per il Reale di Carlo Emanuele IV che aveva pessochè le stesse impronte di quelli coniati nel 1793, non si conosce il provvedimento che diede inizio alla coniazione (pag. 75 del libro), questo vorrebbe dire che se in futuro dovessero mai apparire dei documenti che attestassero una prova di coniazione o un saggio nella Zecca di Cagliari del Reale del 1792, si dovrebbe riscrivere questa pagina di storia, nell'attesa pero credo si posso dare credito ai pareri degli esperti che considero il nominale 1792 un falso.


Inviato (modificato)

"Un dubbio comunque mi viene dopo aver letto il libro, infatti dopo la riforma moneta del 1798 si sono coniate monete nella Zecca di Cagliari che in teoria non sarebbero dovute essere coniate........."
 
La riforma monetaria è del 1768.
 
Non era previsto che si battessero monete a Cagliari, tanto che le coniazioni ebbero luogo sempre a Torino.
 
Sennonchè, a seguito dell'attacco sferrato a Cagliari dalla flotta francese nei primi mesi del 1793 , la zecca di questa città venne eccezionalmente riattivata ed autorizzata, con provvedimento del vicerè, a battere monete da un reale a nome di V.A. III, aventi le stesse caratteristiche ponderali e di fino dei reali che erano in quel momento in corso (e che erano stati coniati a Torino) ma con diverse impronte.
 
La coniazione di questi reali "emergenziali" continuò anche dopo che i francesi vennero rovinosamente respinti recando, oltre al 1793, i millesimi 1794, 1795 e 1796.
 
Essa proseguì anche durante il regno di C.E. IV con i millesimi 1797, 1798 e 1799; ed è di questa coniazione che non disponiamo, allo stato, di documentazione che ne attesti le disposizioni autorizzative.
 
"...questo vorrebbe dire che se in futuro dovessero mai apparire dei documenti che attestassero una prova di coniazione o un saggio nella Zecca di Cagliari del Reale del 1792, si dovrebbe riscrivere questa pagina di storia, nell'attesa pero credo si posso dare credito ai pareri degli esperti che considero il nominale 1792 un falso."

 

Al momento ciò che manca (ma sono pronto a scommettere che esiste....e si tratta solo di cercarlo e di trovarlo..) è il Pregone del vicerè che autorizza la battitura dei reali "cagliaritani" a nome di C.E. IV.

 

Quanto al reale di V.A. III, dubito che esista un documento ricognitivo di prove o saggi della moneta databili 1792; il Pregone istitutivo del reale cagliaritano è datato 1° aprile 1793 ed il tentativo della flotta francese di invadere Cagliari risale ai primi mesi del 1793.

 

Poiché l'emissione di questa moneta d'emergenza venne motivata proprio dalla necessità di far fronte alle spese straordinarie provocate dal tentativo d'invasione francese, mi viene difficile pensare che  possano essere state realizzate prove e/o saggi nel 1792 o comunque recanti tale millesimo.

 

Saluti.

M.

Modificato da bizerba62

Inviato

Grazie dei chiarimenti e delle spiegazioni che come sempre sono precisi e puntuali, ti chiedo scusa per la mia ignoranza nella materia.

 

Saluti

Benedetto


Inviato

Il libro è bellissimo e mi è piaciuto tantissimo, propio come avevi detto tu, se posso permettermi un suggerimento sarebbe stato bello vedere le foto delle monete emesse da ogni Sovrano alla fine di ogni capitolo, magari a grandezza naturale e poi il catalogo finale con le monete ingrandite e con le quotazioni varie.

 

Comunque complimenti Michele e attendo la tua prossima opera.

 

Ciao

Benedetto

  • Mi piace 1

Inviato

"Grazie dei chiarimenti e delle spiegazioni che come sempre sono precisi e puntuali, ti chiedo scusa per la mia ignoranza nella materia."

 

Ma figurati, quale ignoranza....grazie piuttosto a Te che hai letto con occhio giustamente critico i contenuti del libro. :good:

 

M.


Inviato

"Il libro è bellissimo e mi è piaciuto tantissimo, propio come avevi detto tu, se posso permettermi un suggerimento sarebbe stato bello vedere le foto delle monete emesse da ogni Sovrano alla fine di ogni capitolo, magari a grandezza naturale e poi il catalogo finale con le monete ingrandite e con le quotazioni varie."

 

Grazie per i suggerimenti, che terrò certamente in considerazione nel caso in cui, fra qualche anno, si procedesse a pubblicare una seconda edizione con nuovi contenuti.

 

Non pensare che io sia uno "scrittore" abituale.....qualunque buon suggerimento su come rendere più piacevole il libro, quando poi proviene da un attento ed appassionato Lettore come sei Tu, è sempre ben accetto.

 

Saluti. :hi:

Michele


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