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Inviato

Che le monete coniate per Livorno ritornino spesso in questa sezione direi che è abbastanza normale, come sappiamo sono tra le più belle in assoluto della nostra monetazione, per iconografia, per fascino, per simbologie.

Giusto per ricordare parliamo dei tolleri col porto, con la fortezza, dei mezzi tolleri con la galera che naviga, della mitica pezza della rosa.....il desiderio di molti collezionisti e studiosi che va oltre ogni identità, sono monete che tutti vorrebbero avere.

Abbiamo anche accennato di libri che riguardano Livorno in questo periodo, quello della Balbi de Caro, quello del Cipolla a cui mi riferirò ora " Il burocrate e il marinaio ".

Una doverosa premessa, credo che molti possano parlare e scrivere di Livorno, chi la studia, chi la conosce, chi ci vive o è nato, molti potrebbero dare un apporto personale di conoscenze....io qui dirò qualcosa, ma molto si potrà dire ancora.

Storia e monete dice il titolo, è poi sempre così, un legame indissolubile tra le due, la storia spiega le monete, le monete aiutano a comprendere meglio la storia, quindi cercando di ripercorrere la storia di una città avremo sicuramente più chiaro il perchè una certa moneta fu fatta così....

Cipolla dedica un capitolo sul quale mi soffermo ora dal titolo " Un nuovo porto e una nuova città ", cercherò di riportare qualche aspetto che può essere interessante per capire meglio la Livorno di quegli anni.

Livorno era un misero villaggio dal 1407 al 1421, era sotto il dominio di Genova, contava all'epoca meno di un migliaio di abitanti.

Ma è Firenze che aspirava a quell'ambito, voleva aprirsi lo sbocco sul mare, ma la conquista di Pisa nel 1406 non bastò, Porto Pisano si insabbiava e divenne presto inagibile.

Livorno diventava quindi l'obiettivo, anche se non fu semplice raggiungerlo, Carlo V Imperatore impose a Cosimo dè Medici la consegna delle fortezze di Pisa come pegno.

Ma Cosimo non si diede per vinto e nel 1543 ottenne la restituzione delle fortezze dopo un pagamento di 150.000 scudi.

Rientrati nel possesso di Livorno i Medici si diedero subito da fare, potenziarono lo scalo, venne fatta una nuova dogana, costruito l'arsenale, un canale che collegava Livorno a Pisa, e tramite l'Arno, a Firenze.

Seguirono due nuovi moli, la costruzione del nuovo porto più grande e capace, poi venne dato l'incarico all'Architetto Granducale Bernardo Buontalenti per la nuova fortificazione.

Nel 1590 in soli cinque mesi fu edificata la nuova fortezza e preparata una darsena di alto fondo per i grandi velieri.

Il decreto del 1565 fu l'inizio di una serie di provvedimenti che portavano Livorno a diventare una specie di porto franco.

Oltre al porto fu costruita una nuova città con una grande piazza d'armi rettangolare e con strade ad angolo retto.

Nascevano quelle che poi vennero raffigurate anche sulle monete come simbolo ed emblema della città, il nuovo porto, la fortezza, la galera, ma Livorno non fu solo quello, fu la città ovviamente di navi e mercanti e la sua posizione ovviamente attirava, attirava, ma magari di questo ne parlerò in un successivo post....

Certamente il contesto, la storia fa capire la relazione che ci fu giustamente poi con le monete coniate per questa città, storia e monete, monete e storia....

P.S. Mi auguro qualche ulteriore intervento sul tema, io cercherò più avanti di fare la mia parte, perchè altro ovviamente ci potrà stare e magari anche un riporto qui di qualche moneta, anche se già vista, non potrà che rendere più gradevole e interessante la discussione....

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Inviato

...mannaggia Mario....( sono a lavoro )...come non intervenire ..... stasera se non ho pargoli da domare .... mi autoinvito alla kermesse !!!!

PS = ....io ti do del tu ..un te la prendere ...ma da noi usa cosi !!!!

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Inviato

.... per le monete c' e' Rodolfo... le mie in confronto ...sono da pane burro e acciughe al moletto di Antignano.


Inviato

Butto un altro amo non indifferente sulla Livorno di quegli anni, poi spero in tanti altri appassionati di questa monetazione e in @@fofo anche per le monete, anche di aste, non necessariamente sue....

Altro binomio fu Livorno e gli inglesi....dal 1750 in avanti il Mediterraneo diventa l'area di riferimento per navi e mercanti inglesi, poco alla volta diventa la potenza commerciale e marinara più importante dell'area.

Gli olandesi si affiancarono più tardi dal 1590 e in modo importante verso la fine del 1500, tramontava così il predominio dei mercanti italiani nei nostri mari, " un ribaltamento di posizioni drammatico " così lo definisce il Cipolla.

Cosa era successo ? Gli inglesi e gli olandesi seppero cogliere subito le nuove tecniche e le novità sia negli affari, nei commerci, che nelle tecniche di navigazione, l'Italia rimase imprigionata dal tradizionalismo,non seppe innovare.

Il Mediterraneo era considerato un mare pericoloso, assalti, i pirati, navi di varie nazionalità sempre in guerra tra di loro....

Nel 1628 nel porto di Livorno si trovavano già 40 navi, dieci delle quali di una stazza di circa 450 tonnellate, molte di queste erano inglesi.

Ma non c'erano solo grandi navi, c'erano anche tanti piccoli velieri, di piccola stazza e di equipagggio ridotto, queste spesse formavano il convoglio e ritornavano poi per essere più sicure insieme in Inghliterra.

Nel tollero del porto le raffigurazioni sembrano richiamare questo tipo di vascello estremamente più diffuso e presente.

I vascelli inglesi arrivavano con stagno, piombo, pesce salato e pannilana di vario tipo, tornavano in Inghilterra con seta grezza, spezie dell'Oriente, uva passa, malvasia greca, vino campano, olio anche della Puglia.

Gli inglesi si appoggiarono essenzialmente al porto di Livorno che divenne un grande centro di raccolta e smistamento merci favorito in questo dalla lungimiranza dei Granduchi di Toscana.

Gli inglesi andavano anche in altri porti però Marsiglia faceva parte del Regno di Francia e gli inglesi non amavano i francesi..., a Napoli c'erano gli spagnoli e anche con questi i rapporti non erano entusiasmanti..., Genova era indipendente ma legata alla Spagna....

Livorno diventò così la base permanente dei commerci marittimi inglesi e da Livorno gli inglesi si potevano muovere nel Mediterraneo e nel Medio - Oriente.

L'ordine era che la Royal Navy nel Mediterraneo facesse rifornimenti di vettovaglie a Livorno, poi spesso la meta era l'Oriente.

Livorno grazie ai commerci diventa una città bella e forte, famoso centro commerciale della Cristianità così viene descritta nel 1630 da Thomas Mun in un suo trattato " England's Treasure by Forraign Trade ", da luogo poco conosciuto diventa strategico e cruciale nello scacchiere del Mediterraneo, è il momento di Livorno come città, come porto, come centro di smistamento commerciale, tutto questo lo ritroveremo poi anche nelle sue monete....monete, storia, vascelli, navi, porto e poi le rotte che fanno sognare......un bel mix indubbiamente....

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Inviato

Buonasera,

non ho le foto delle monete di cui sono innamorato, molte di cui "tolleri del porto" di Livorno in alta conservazione, ho il 1685,1700,1703,1704 eccezionali ,non glie le feci e adesso mi torna molto scomodo andare a prenderle per fargli dei bei ritratti, ma un giorno gli scatterò due foto per condividerle con voi che le apprezzate in pieno anche se non siete come dice Mario tutti Toscani, son monete iconografiche dello spaccato di un epoca e di grande modulo e fascino.

@@tommydedo metti anche le tue, quelle che posto qui sotto sono tutte in conservazione BB e molte le ho utilizzate nel tempo per fare permute con altre meglio conservate.

sono tolleri, i primi di Ferdinando, molto rari e un mezzo tollero o chiamata Liburnina del 1683 con la raffigurazione del galeone sul retro.

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Inviato

Riporto quanto scritto sulle monete per il levante dal Galeotti :

"Il non ingiustificato discredito che già andava circondando alcune fra le monete particolarmente battute per il commercio con il Levante - ed in special modo il Tallero - non faceva meno sentire la necessità di mantenerne i valori, ormai per lunga consuetudine in uso su quei mercati. E tale necessità era per la Toscana - il cui florido e attivo commercio si estendeva in quelle regioni - ancor maggiore che altrove, poiché la nuova condizione che si andava determinando rinnovava, aggravandolo, l'antico pregiudizio del cambio nel ragguaglio con la moneta fiorentina, assai migliore di quella ivi corrente. E considerandosi pertanto che la ragione precipua del decadimento di quelle monete consisteva nell'essere state incredibilmente contraffatte e falsificate, e non già per una sopravvenuta inutilità della loro rappresentazione di valore i Magistrati di zecca dovettero dedurne che l'inconveniente poteva eliminarsi agevolmente, cambiando i tipi e conservandone i caratteri estrinseci. [...] E volendosi opportunamente conservare quelle caratteristiche esteriori che integravano il significato della loro particolare destinazione, vi furono impresse figurazioni e leggende riferentesi a Livorno che rappresentava il florido presente ed il promettente avvenire della grandezza della Toscana sul mare". ( Arrigo Galeotti – Le monete del Granducato di Toscana)

Segue una moneta già postata in altra discussone ma che mi piace riproporre qui:

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ONGARO D’ ORO 1675

D/ COSMVS . III. D. G . MA . D. ETRV. VI Il Granduca stante volto a destra tiene scettro con la destra e poggia la sinistra sull’elsa della spada.

R/ In cartella con volute e globetti e su sei righe : AD / BONITATE / AVREI / HVNGARICI / LIBURNI / .1675 .

mm. 23,5 gr. 3,49 RR q SPL/SPL (mancanza di metallo a h6 D/ 2x1 mm) GAL 35/4 CNI 34- 11/6

Le monete per Livorno non circolarono nel Granducato, o lo fecero solo limitatamente, furono battute per agevolare il commercio toscano con il levante. L'obiettivo era creare una monetazione che avesse gli stessi valori di altre monetazioni accettate in oriente ma con "tipi" diversi non confondibili con i precedenti che erano spesso contraffatti.

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Inviato

Altro binomio fu Livorno e gli inglesi....

E infatti è una delle città italiane il cui nome viene tradotto in inglese.


Inviato

L ongaro e le pezze della rosa d oro ebbero poco successo a differenza dei tolleri del porto, delle fortezze e delle pezze della rosa che invece vennero largamente utilizzati per i commerci e apprezzati.

@@rorey36 é suo l ongaro di Cosimo III?


Inviato

Per questo motivo battute per meno anni e anche molto rare.(ongari e pezze in oro)

Livorno seppe sfruttare il fatto di non essere in guerra con nessuno e quindi di essere a tutti gli effetti un porto "franco" gli stessi Inglesi e Spagnoli si appoggiarono molto su Livorno ma essendo impegnati nelle guerre persero il dominio del mediterraneo per il commercio che vide in Livorno e le sue leggi Medicee il punto d incontro e di arrivo di molte merci internazionali per tutta Italia e anche in partenza e baratto.


Inviato

Grazie intanto a chi è intervenuto......butto lì intanto ancora qualche spunto, diciamo qualche esca, non si sa mai..... :blum:

Livorno diventa un fenomeno da controllare e da tenere sotto controllo anche in Italia.....

1) I veneziani presenti a Livorno mandavano dispacci e missive al doge e al Senato veneziano descrivendo la situazione e monitorandola, porto....con porto....commerci col Levante e commerci col Levante.....Venezia sperava in quello che poi accadde....

2) Il capitano inglese Coke commentò così la situazione in modo reale e crudo : " Il commercio mondiale è troppo piccolo per noi due....e i due erano Inghilterra e Olanda....le previsioni si avverarono la guerra fu dichiarata il 22 febbraio 1665 e Livorno aveva tutto da perdere da un conflitto così.....

3) Venezia....gli olandesi ....e Genova....Genova aveva due fissazioni tenere sotto controllo i porti francesi e ovviamente controllare quello di Livorno, una eccessiva espansione sarebbe stata nefasta....


Inviato (modificato)

rorey ha tirato in ballo ....l'Inghilterra....è gia, forse non tutti sanno che il buon cosimo...tollerava allegramente la pirateria....

La luga storia della presenza inglese a Livorno inizia simbilicamente il 25 giugno del 1573 con l'arrivo della "RONDINE " del capitano James Scott da Londra a Sauth

ampton con campane stoffe piombo e drappi (carisei) pronte per essere scambiate con merci mediterranee orientali come seta spezie etc...

In realta' erano viaggiate per il Levante gia dal 1511 ma poi per crisi economiche (....ahime' la storia si ripete) non tornarono prima degli anni '70.....ma i bee gees un c'erano !!!

L'arrivo della RONDINE segna l'inizio di una rinnovata presenza degli inglesi nel Mediterraneo e per il futuro sviluppo di Livorno e' fondamentale.

Quella nave apre la rotta per altre navi , ed in prospettiva , alla presenza stabile degli inglesi a Livorno.

In quell'anno infatti arrivano anche la St,Mary of the Grief e la KIte....e via via fino ad arrivare ad olter cento navi in venti anni.Francesco I , che appezza tutto cio' dice di dare ogni comodo e honestotrattamento alla nazione inglese, che cominci a frequentare questo nostro porto con grande utile.Nel l nuovo rapporto tra Inghilterra e Mediterraneo il monopolio per il commercio con l'impero Ottomano,che Elisabetta I concede alla Levant Company (1581) e la revoca di quello gia concesso ad un mercante lucchese, per importare merci veneziane in Inghilterra ,danno l'idea di come l'inghilterra fosse pronta ad impadronirsi dei commerci nel mediterraneo.

Dalla fine del '500 gli Inglesi trovano anche agevolazioni fiscali, infatti con la livornina del 1591 il Granduca Ferdinando I invita tutti i mercanti di " qualsivoglia nazione...ponentini Levantini Portoghesi Spagnoli, greci tedeschi hebrei e chi più ne ha ne metta !!!...a frequentare per i traffici il porto di Livorno.

Nel 1593 con la seconda Livornina, concede ulteriori vantaggi agli stranieri residenti in citta'.

Ma e' soprattutto con l'arrivo degli inglesi che si imprime un carattere particolare al porto, dopo che avevano gia provato ad affacciarsi nel '400 nel mediterraneo. Ora avevano una base privilegiata e benvoluta.

....poi c'è la chicca dei corsari...al servizio del granduca.....come il capitano Robert Thornthon che esploro' il rio delle amazzoni per conto del granduca nel 1608....

ma questa e' un altra storia ancora.

La presenza inglese e' secondo me proprio fondamentale per la nascita e l'esplosione di Livorno nel Mediterraneo.

saluti

Erik

Modificato da tommydedo
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Inviato

......ops...era Incuso...pardon !!! ....

postero' poi le mie miserrime monete...giusto per fare conversazione.....FOFO...FRATELLO !!!!... il mezzo tollero o "LIVORNINA"....regalamelo per natale !!!ah ah ah...spero di aver incuriosito qualcuno e di aver diramto qualche notizia nuova....grazie a tutti della lettura.

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Inviato

Chiedo venia a dabbene... non volendo ho ribadito sugli inglesi....e non mi ero accorto della gia dettagliata spiegazione offerta per spunto ad altre osservazioni, Preso dalla foga di partecipare non mi sono accorto dell'intervento e non volendo ne ho aperto un altro molto simile.

Anche a me sembrava cruciale il connubio tra granduchi ed inglesi.

---meglio sempre un post in piu' che in meno...ci sono sempre cose nuove ugualmente.

buona serata a domani.


Inviato

Mario citava l anno 1665 per la guerra tra Inglesi e Olandesi.

A Livorno invece sotto Ferdinando II veniva coniata la prima pezza della rosa 1665 da 8 reali o da 5 lire.

:blum: :blum: :blum:

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Inviato

bellissimo tondello ...moneta con disegno piu' rozzo delle altre...oserei dire piu' tozza...ma affascinante...

1665...LIVORNO sfora i 30000 abitanti....500 nel 1590....3000 nel 1608 !!! ... un incremento pauroso se si pensa agli anni in cui e' avvenuto e non del tutto scontato!!! ...in questo caso va di pari passo con lo sviluppo economico socio culturale , ma non e' sempre cosi. I D'Este fecero uguale ma non ebbero uno sviluppo esagerato come Livorno.

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Inviato

Mentre vedo con piacere intervenire in discussione e @@fofo dilettarci anche con le monete relative, volevo fermarmi su un altro punto, certamente Livorno ha una grossa espansione demografica, commerciale, diventa un riferimento europeo, ma non dobbiamo dimenticare i vari provvedimenti tesi a creare tutto questo.

E qui dobbiamo ricordare " la prima livornina " che è un documento fondamentale per la storia economica ma anche nei confronti della tolleranza religiosa.

Viene sancito l'invito a tutti di mercanti di ogni nazione, Levantini, Ponentini, Spagnoli,Portoghesi, Greci, Tedeschi, Italiani, Ebrei, Turchi, Mori, Armeni, Persiani di poter accedere, commerciare con le loro famiglie, se volevano, senza impedimenti alcuni o molestie reali.

Era un pò una liberalizzazione commerciale geografica e religiosa, si creavano dei salvo - condotto per i mercanti e si garantivano anche agli ebrei diritti e libertà personali.

Tutto questo attrasse a Livorno artigiani e commercianti onesti ma anche quelli di ogni tipo, avventurieri compresi.

Anche 22 corsari inglesi trattarono per stabilirsi in Livorno, la trattativa pare andò a buon fine, il Granduca era sensibile alla pecunia e non andava troppo per il sottile su questi aspetti.

D'altronde era diventato ormai un affare per tutti, i Granduchi avevano visto bene e finchè si potè si spinse sul guadagno per tutti, Livorno città compresa, in molti ne trassero buoni vantaggi e guadagni.

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Inviato (modificato)

Certo...le livornine...pilastri dell'espansione in quel di Livorno, ma non scordiamoci il Porto.

Le livornine non sarebbero bastate se non ci fossero stati 2000 metri di banchine ormeggiabili per le grandi navi dell'epoca. Marsiglia altrettanto importante ne aveva 1700, genova ancora meno. Il fatto è che c'è stata una sinergia che ha provocato una spinta notevole.

E poi secondo me ovviamente, senza stare a fare troppi discorsi, il fatto è che quando le cose si pensano e si fanno bene....hanno successo !!!

Investimenti mirati al lavoro, investimenti materiali e strategici, la ottima politica fa si che che l'economia abbia successo....non le gabelle a tutto e a tutti.

Modificato da dabbene

Inviato (modificato)

Una buona e lungimirante politica internazionale...fatta anche di sotterfugi e promesse a mezza bocca...fece si di dtringere ottimi rapporti con quei bifolchi (all'epoca s'intentde) dei russi., che in transito da Livorno verso pisa , alloggiando ....ora non ricordo bene dove ( mi sembra nella villa di un osservatore o addirittura , ambasciatore inglese)...perdonatemi !!

..... dormivano in terra perchè non sapevano cos'era un letto... gli ambasciatori !!! vi rendete conto...e penso anche l'uso delle posate fosse non molto in voga e nemmeno del sapone...visto che vengono riportate con ribrezzo considerazioni sull' olezzo nauseabondo di quella gente.

Però...per il pellame pregiato....cioè soldi ...si faceva questo ed altro...pellicce di ermellino regalate a tutto spiano al granduca ed accordi commerciali stipulati. Questo vuol dire muoversi bene e con destrezza anche in ambito commerciale, uno stato cosi piccolo, che vantava ottimi ( o quasi) rapporti con tutti .

.....ora scappo....sono a lavoro !!! ....acqua in bocca !!! :blum: :blum: :blum:

Modificato da tommydedo

Inviato (modificato)

Giusto un infarinatura...per saperne di piu' o per rinfrescarsi la memoria a chi gia sa .....giusto per ricordare che livorno è nata molto prima !!!! .... ma molto prima....ho scritti del 900 dopo cristo ...ovviamente...che riportano paesotti che hanno dato il nome a quartieri ora esistenti .

Il Mastio di Matilde

Mastio di Matilde

Con l'avvento delle invasioni barbariche il villaggio di Labrone non segue più le sorti di Pisa. Nel 1100 è governato da Matilde di Canossa che ordina la costruzione di una torre di forma rotonda detta poi Mastio di Matilde, all'imboccatura della cala, per difenderla dalle incursioni dei Saraceni.

Quadratura dei pisani

Allorché le città italiane si ribellarono all'imperatore tedesco, Pisa divenne una florida repubblica marinara e la sua potenza fu accresciuta dal possesso del castello di Livorno donatogli da Matilde di Canossa nel 1103.
I pisani, nel 1143, per aumentare il potenziale difensivo del porto, costruirono la Quadratura dei pisani, cittadella quadrata situata sul lato nord della cala, che incorporò il Mastio di Matilde.

Torre del fanale

Nel 1284 i pisani persero la battaglia della Meloria ad opera dei genovesi che distrussero le torri pisane. Il loro porto, inoltre, cominciava ad interrarsi a causa delle sabbie del fiume Arno. Per queste ragioni, costruirono, nel 1304, ad ovest del villaggio, su una scogliera, la Torre del Fanale, altissima, imponente, costituita da due torri sovrapposte, con un diametro di circa 12 metri e alta oltre 50 metri sul livello del mare.

Pisa_fanale-dei-pisani.jpg
Fanale dei Pisani in stampa antica

Pisa_archeo_porto_urbano_gifarsenali_rep
Una ricostruzione degli antichi arsenali
della Repubblica Pisana

Pisa_Magna_o_Magnale.jpg
In questa antica stampa si vedono le antiche strutture
di Porto Pisano, le sue maestose Torri e le Mura che racchiudevano anche il Castello di Ligorno,
probabilmente già diventato Città di Livorno
sotto il volere dei granduchi di Firenze

Prima cinta muraria

Ultima opera monumentale della decadente repubblica pisana a favore di Livorno fu la costruzione di robustissime mura che cinsero il Castello (1392). Esse partivano dalla Quadratura dei Pisani , giungevano alla Porta a terra, da questa, a semicerchi, si congiungevano alla Rocca Vecchia, da dove partivano altri due tronconi che cingevano la cala naturale.
Le succitate mura, lunghe circa 2200 braccia (Km 1320) furono costruite con pietre quadrate di tufo e senza terrapieno, e munite negli angoli di torri simili a quelle che accompagnavano le mura pisane.

Il porticciolo dei genovesi

Decaduta la potenza pisana, nel XV° secolo il Castello passò attraverso varie dominazioni, una delle quali fu quella dei genovesi. Essi costruirono il cosiddetto porticciolo dei genovesi a forma di ampio canale, a levante della Quadratura dei pisani, terminante verso la Porta a Terra. Si allargava in una darsena che, pur servendo per barche di piccolo pescaggio, contribuì ad incrementare i traffici, al punto che poco distante fu costruita una dogana.

torre-del-marzocco.jpg
La Torre del Marzocco
in un dipinto

La Torre del Marzocco

Il primo luglio 1421 i fiorentini acquistarono Livorno per diecimila fiorini d'oro dai genovesi e presero i primi provvedimenti, senza però tener conto della situazione sanitaria del Castello, che era precaria, in quanto esso si trovava al margine di una zona paludosa sopra un lido sul quale si ammassavano spesso strati di alghe putrefatte.
È di questa epoca un importante piano di lavori portuali, solo parzialmente condotto a temine, che costituisce l'ultimo tentativo di rimettere in efficienza l'approdo del porto pisano. Di questo piano faceva parte la Torre del Marzocco, mirabile opera di architettura militare, forse su disegno di Lorenzo Ghiberti. Di marmo bianco, in forma ottagonale, con le pareti rivolte ai venti principali, si erge con un'altezza di 29 braccia dal pelo dell'acqua.
Sotto i ponti erano scolpite le quattro armi di Firenze e nelle facce ottagonali i nomi degli otto venti principali.

La Fortezza Vecchia

Dopo la lunga guerra fra pisani e fiorentini, che terminò nel 1509, si ebbe la restaurazione della dinastia dei Medici a Firenze nel 1512 per volere degli spagnoli.
Il cardinale Giulio dei Medici, uomo versatissimo nell'arte militare, comprese la necessità di trasformare Livorno in una vera e propria piazzaforte e a tal fine incaricò l'architetto Antonio da San Gallo.
Il progetto prevedeva la costruzione di una Fortezza, detta poi Vecchia, capace di contenere 5000 soldati, fornita di bastioni e circondata dal mare, da erigersi nel punto militarmente più debole e più pericoloso del Castello, vale a dire all'ingresso del suo porto.


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La Fortezza Vecchia

Questa costruzione, armoniosa di linee, potente di difesa, è una delle più belle progettata dall'architetto che fece delle sue fortezze capolavori di architettura del rinascimento e, insieme, di arte militare.
Così nel 1518 iniziò la sua costruzione, per la quale fu necessario abbattere gli edifici fatti costruire da Lorenzo il Magnifico alla fine del 1400. La fortezza chiude nelle sue mura il Mastio di Matilde, la Quadratura dei Pisani, raccogliendo quindi in sé tutti i monumenti della più vecchia tradizione marinara e guerriera di Livorno. Fu completata nel 1530 dal duca Alessandro dei Medici, dopo un periodo d'interruzione dovuto all'allontanamento dei Medici da Firenze.

Il canale dei Navicelli

Fino a questo punto la storia del porto di Livorno è prettamente militare e il luogo è considerato una fortezza.
Il duca Cosimo I°, succeduto al duca Alessandro, aveva in mente la costruzione di un nuovo porto e di un canale navigabile.

Il canale dei Navicelli abbreviava notevolmente il tragitto fra Livorno e Pisa evitando il traffico via mare. La pericolosa e non facile entrata dei navicelli a Bocca d'Arno univa veramente Pisa, sede di case commerciali, col porto di Livorno.
Cosimo I°, per dare incremento alla città, promulgò alcuni bandi, in funzione dei quali prometteva l'incolumità a tutti coloro che erano ricercati dalla giustizia, con la condizione di trasferirsi definitivamente a Livorno.
I lavori di scavo del canale ebbero inizio nel 1541 e segnarono il principio della funzione economica di Livorno.
L'opera, infatti, non era importante dal punto di vista militare ma serviva per l'unione commerciale, non solo di Livorno con Pisa, ma anche con l'entroterra toscano, cosa problematica per quel tempo, dato che non esisteva alcuna strada veramente carrozzabile.

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Il funzionamento regolare del canale si ebbe, come vedremo, sotto Ferdinando I°.
Il progetto prevedeva d'impedire alle maree di penetrare nel canale che doveva mantenersi pieno con l'acqua presa per mezzo di una cateratta dall'Arno a Porta a Mare.

Modificato da tommydedo
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Inviato

GRANDE GRANDE ERIK, sei un GRANDE!

mi è piaciuto moltissimo leggerti e vedere quelle illustrazioni, io che da profano, anche se Toscano DOC, non conoscevo affatto che Livorno esistesse prima dei MEDICI e del 500, credevo fosse una città diciamo moderna visto la storia medievale di PISA.

bhè mi sbagliavo.

Comunque allora voi dovete in parte molto a Pisa che costruì la torre o fanale di Matilde nel 1100..

chissà da dove nascono tutti i diverbi?!! :rofl: :rofl: :blum: :blum: :blum:

Sicuramente, come a Firenze tanto fu fatto sia come leggi che come costruzioni dal primo Granduca, Cosimo I , poi gli altri figli che avvelenandosi tra di loro o ammazzandosi per l'eredità sono succeduti hanno rafforzato e migliorato quel che il Vecchio fece.

Molto molto interessante Erik!!

una domanda, è visitabile la Fortezza vecchia e il vecchio porto??il canale dei Navicelli funziona ancora per le piccole barche o è in disuso ?

certo sei un libro di Storia...

peccato non farti e non farvi vedere le monete che ho in alta conservazione, al momento mi resta molto scomodo, ma porterò degli esempi più vicini possibile di quel che ho presi dall aste passate o da internet..e poi metterò quelle già messe. :search:

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Inviato

Grandi entrambi ....complimenti !

Mario

Inviato dal mio iPhone utilizzando Lamoneta.it Forum


Inviato

il canale dei navicelli e' tutt'ora molto in uso... io lo passo tutti i giorni per andare a lavoro.Le fortezze.....

quella nuova e' aperta al pubblico...ed e' un bel parco dentro c' e' molto verde e si gode di ottima vista su Venezia e Pontino... due quartieri nostri.

La Vecchia io la visitai ultimamente per una mostra dell' artigianato , ma non era tutta aperta....erano aperte tutte le cantine al pari del mare.Penso che non sia aperta al pubblico sempre.

Grazie dei complimenti.....mi fanno molto piacere, non e' semplice fare interventi interessanti visto i " Mostri" .. che ci sono sul forum :good:

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Inviato (modificato)

A Rodo'....non confondiamo i muggini con il dentice.... la sora Matide di Canossa ( figlia di Bonifacio di Canossa)era una feudataria di un vasto territorio dal reggiano ...tutta l' emilia la toscana e la Lombardia...!!! ...gran donna di polso ...fu lei che volle il Mastio a Livorno!!!

...fu molto lungimirante... si parla del 1050 -1070.....( si parla del 1100 ma io da altre parti ho letto prima di quella data, forse era gia un idea maturata dalla madre)...MA UN ERA PISANA !!! NO DAVVERO... SAPEVANO UNA S... I PISANI DI FARE IL MASTIO !!!!

..te posta tutto.... per nostra ( mia sicuramente) gioia e goduria dell'iride !!!

Modificato da tommydedo

Inviato

Pezza della Rosa di Cosimo III 1684, dopo l'unica data di Ferdinando II della serie di questa moneta vengono perfezionate e battute sotto questo nuovo Granduca, la prima data è il 1670 sino al 1718 con questo Granduca che rimarrà conosciuto da tutti per i suoi 50 anni di Governo.

Sicuramente moneta che racchiudeva il messaggio del Granduca e delle sue leggi

la scritta al rovescio:

GRATIA OBVIA VLTIO QVAESITA LIBURNI

va interpretata come un ammonimento del Granduca che concedeva la grazia a molti condannati e dava molta libertà a Livorno con le sue leggi, ma come una bella pianta di rose, che mostrava la sua bellezza, allo stesso tempo aveva e presentava le spine e sarebbe stata o stato in in grado di pungere o togliere la libertà concessa.

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Inviato

ahhhhh.... che goduria.....quei giglietti.... mi fanno impazzire !!! .... e quelle iridescenze..... e' come una pietanza impiattata alla perfezione ....spettacolari...anchr la solita differenza...una un po piu' grezza e l' altra raffinatissima in abito da sera !!!!.... ho finito i Mi Pia !!!!ce !!!!


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