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Inviato (modificato)

Eccoci... qui ci vediamo meglio: dabbene e tornese71 :blum:  che guardano compiaciuti il banco de lamoneta

 

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Foto di gruppo:

 

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Largo ai giovani!

Ecco Mario-dabbene accanto all'astro nascente Alex0901 (ma si nota anche petronius).

Le macchie che forse vedete sulla maglia e sui pantaloni di Mario non sono un difetto della foto... sono le tracce dei goccioloni di pioggia che lui e Liutprand hanno preso arrivando al Convegno pochi istanti prima della mega-grandinata...

 

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e questo sono io che ficco il naso (come noterete sotto questo... profilo sono ben dotato :crazy: ) nelle monete

 

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Dai prossimi post, le foto scattate nella saletta conferenze...

Modificato da tornese71
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Inviato

Eccoci alle immagini relative al pomeriggio e agli interventi dei membri dell'Accademia di Studi Numismatici.

 

In questa immagine, a partire da sinistra, Luca Lombardi, Giuseppe Ruotolo e Michele Chimienti durante un momento della presentazione del volume, curato dallo stesso Luca e pubblicato da Biblionumis

Arthur Sambon, Sulle monete delle provincie meridionali d'Italia dal XII al XV secolo

 

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Qui invece un fotogramma dalla presentazione del volume

Michele Chimienti - Guglielmo Cassanelli, Incisori e Conii della Zecca di Bologna conservati presso il Museo Civico di Bologna, I volume, dalle origini al 1805.

Nella foto Giuseppe Ruotolo e Michele Chimienti

 

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E ancora... qui siamo alla presentazione della terna di volumi pubblicati dalla D'Andrea edizioni e dedicati alla monetazione angioina nell'Italia meridionale e più esattamente:

  1. Achille Giuliani - Davide Fabrizi, Le monete degli Angoini in Italia Meridionale. Indagine archivistica sulla politica monetaria e analisi critica dei materiali
  2. Achille Giuliani - Davide Fabrizi, Le monete degli Angoini in Italia Meridionale. Catalogo monetario
  3. Alberto D'Andrea, The Angevins's coins of Southern Italy.

Nell'immagine, il primo da sinistra è Alberto D'Andrea

 

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Ecco qui invece un istante dell'intervento di Stefano Bertuzzi sul tema delle medaglie papali nel periodo di transizione tra il crollo di Napoleone e la restaurazione pontificia.

Peccato non aver potuto ammirare le immagini preparate da Bertuzzi a causa di un problema al videoproiettore.

Ma ci ha promesso che in qualche modo ci avrebbe compensato...

Bertuzzi, per chi non lo dovesse conoscere, è il primo a sinistra

 

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Segue...

 

 


Inviato (modificato)

Prima di proseguire... qualche parentesi sul pubblico

 

Questo di spalle, intento a sorvegliare i lavori e con una polo con la scritta STAFF (acronimo di Solerte Tempestivo Affabile Fenomenale Francesco)  :rofl:  lo riconoscete?

 

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Qui, per dirla con un linguaggio a noi caro, i "busti affiancati" di Liutprand e benrusso (Bernardino Mirra e Beniamino Russo)

 

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Ancora altre foto dedicate agli ascoltatori.

Nella sottostante si nota anche Roberto Ganganelli, che ha preso appunti e scattato fotografie per il pezzo che - c'è da scommetterci - leggeremo presto sul Giornale della Numismatica online

 

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segue... (ma ho quasi finito :blum: )

Modificato da tornese71
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Inviato

Qui abbiamo in prima fila un'altra  perfetta cronista: la carissima Patrizia Di Monte (che tutti conosciamo come Giovanna), anche lei attentissima a prendere appunti e fotografie per il report che, immagino, leggeremo sulle pagine di Monete Antiche.

Accanto a lei Adolfo Modesti e Stefano Bertuzzi (quanto sapere sulla medaglistica papale concentrato in questi due grandi!!!).

Più dietro, accanto a Francesco, si riconoscono Matteo-rongom e Mario-dabbene (e credo un altro utente il cui nick mi sfugge).

Colgo l'occasione per ringraziare anche pubblicamente Matteo, così come ho fatto personalmente sabato quando l'ho conosciuto, per l'enorme "lavoro oscuro" che fa a beneficio di tutta la comunità numismatica :clapping:

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Ma torniamo alle relazioni scientifiche..

 

un paio di particolari relativi all'articolato e assai interessante intervento di Giovanni Vigna - Giov60 su monetazione ed errori di zecca a Bologna nel periodo Napoleonico

 

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Ancora un messaggio e ho finito (e vado a nanna)


Inviato (modificato)

Ed eccolo qui, Giov60, "fermato" solo dall'otturatore della macchinetta fotografica.

Potremmo definirlo "stante, volto a destra, le mani sul tablet"   :crazy:  mentre dà una dritta agli ascoltatori sull'origine di quelli che spesso, impropriamente, sono definiti "graffi di conio"

 

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L'ultimo intervento è stato del sempre chiarissimo e perfetto Michele Chimienti, che ha deliziato il pubblico con una chiacchierata sulla zecca della "sua" Bologna nel periodo di transizione tra la caduta di Napoleone e la restaurazione pontificia.

 

Proprio perché era l'ultima relazione, chiudo con una foto di Michele questo (lungo) reportage che spero non vi abbia annoiato.

Per continuare con lo scherzo, direi che l'impronta è quella di un "Michele seduto di fronte, lo sguardo rivolto all'indietro, con la mano destra puntata sul computer, mentre con la sinistra regge un foglio di appunti"   :rofl:

 

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P.S. Mi dispiace del fatto che queste foto scattate il pomeriggio abbiano una fastidiosa dominanza azzurra, causata purtroppo dallo sfondo presente alle spalle dei relatori.

 

Almeno per questo... non sparate sul fotografo.

 

Ciao a tutti e Ad Maiora!

Modificato da tornese71
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Inviato

e bravo @@tornese71 in questa foto mi hai "beccato"... sono quello con più capelli di tutti dietro big Francesco... :pleasantry: :pleasantry: :pleasantry:

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Awards

Inviato (modificato)

e bravo @@tornese71 in questa foto mi hai "beccato"... sono quello con più capelli di tutti dietro big Francesco... :pleasantry: :pleasantry: :pleasantry:

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Ha beccato pure qualcun altro con la polo bianca... :D :D

 

Scusatemi per la mancata citazione... non abbiamo avuto modo di chiacchierare e non ho fatto in tempo ad associare i vostri volti ai nicknames.

Alla prossima.

Modificato da tornese71

Inviato

Una cosa che ho capito a questo convegno è che quasi nessuno mi conosce come Gaetano95...per voi sono ancora ermejoromanista  :crazy:  :rofl:  :help: :P

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Inviato (modificato)

Ha beccato pure qualcun altro con la polo bianca... :D :D

Haha io mi volevo nascondere in prima fila, e invece le foto le hanno scattate proprio lì hahha.... Ammazza e che brutta foto. Qui sono venuto malissimo. Meglio l'altra foto :). Si vede bene anche il mio amico @@motoreavapore dietro di me ;) Modificato da vox79
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Inviato

È vero.......ci sono pure io dietro Enzo @@vox79.

Devo essere sincero, tutti I relatori mi hanno fatto una ottima inpressione, ho ascoltato con interesse quasi tutto il convegno e ho imparato tante cose nuove.

Per esempio la cosa che mi ha colpito di più sono stati I limatori..........operai della zecca di Milano e Bologna

che con le lime sgrossavano il tondello per riportarlo al peso giusto.

Facevano cosi anche nella zecca di Napoli??

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Inviato

È vero.......ci sono pure io dietro Enzo @@vox79.

Devo essere sincero, tutti I relatori mi hanno fatto una ottima inpressione, ho ascoltato con interesse quasi tutto il convegno e ho imparato tante cose nuove.

Per esempio la cosa che mi ha colpito di più sono stati I limatori..........operai della zecca di Milano e Bologna

che con le lime sgrossavano il tondello per riportarlo al peso giusto.

Facevano cosi anche nella zecca di Napoli??

 

Una relazione importante sulla limatura dei tondelli ........ forse siamo ad una svolta sulla natura dei graffi sulle monete anche napoletane .......

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Supporter
Inviato

Buona giornata

 

Non ho mai letto che alla zecca di Venezia ci fossero i "limatori" (così specificatamente denominati) c'erano però gli "ovrieri" ed i "mendadori", operai che dovevano effettuare il controllo del peso dei dischetti e mondarli per verificare se ce ne fossero di "fuori misura". Che poi i dischetti venissero sgrossati con una lima o con un tronchese .... è probabile.

 

Spesso si ripetevano le raccomandazioni a queste maestranze perché facessero bene questi controlli ed anche vietare che venissero fatte al loro domicilio :shok:

 

Dai capitolari di zecca, alcune di queste raccomandazioni:

 

....gli Ovrieri “...debbano far le monete ben tonde et eguale et ben ricote et non vallade; et facendo altramente, siano tenuti alla refattion di quelle a sue spese...”

 

e ancora

 

“...et non essendo ben fatti (i pezzi stampati) siano tagliati et rifatti a spese di chi li havarà stampati...”.

 

e ancora

 

“...1449 di zugno. In el Cholegio.
Perché l’è introduto in consuetudine che i mendadori, che son a la Cecha de l’Arzento, portano le monede a le suo chaxe et mendano e conzano quelle fuor de la Cecha, la qual chossa è pessimamente fata, vada parte che da mò avanti per niun modo algun de mendadori prediti possa nè portar nè mendar monede fuora de la Cecha, soto pena de privacion per anni cinque de tuti officii et beneficii del comun de Veniexia. Et se algun de officiali de la Cecha de l’Arzento intenderà che algun de predite mendadori aver contrafato e non procederà contra quello, subitamente sia privado de l’officio che l’avesse, pagando la pena, chomo si lor avesse refudado. Et le predite cosse siano chommesse a li Avogadori de Chomun...”

 

saluti

luciano

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Inviato

Buon giorno a tutti.

 

Intervengo anche io nella discussione portando il mio contributo quale espositore al Convegno di Napoli.

 

Non l'ho fatto prima solo perché, nella coda, mi sono goduto anche un po' Napoli e dintorni, visto che erano parecchi anni che ci mancavo.

 

Gran parte delle considerazioni le ho già espresse a Francesco, in qualità di "primus inter pares" dell'organizzazione.

 

Andiamo per argomenti; e mi si perdoni magari se ripeto o sottolineo cose già dette o scontate nei vari punti che vado ad elencare, ma ritengo importante fare una panoramica, anche per spunti di riflessione, sempre ed assolutamente da vedersi in un'ottica di analisi migliorativa (premesso che questo convegno deve essere una tappa presente assolutamente nel novero dei convegni tematici italiani):

 

1) Collocazione e Logistica : direi che l'hotel Terminus è molto buono come posizione, è veramente attaccato alla Stazione Garibaldi di Napoli. Un po' complicatino parcheggiare nel parcheggio sottostante, soprattutto per l'angusto ingresso e per il traffico indiavolato che c'è nella zona. Comunque attorno ci sono tantissimi parcheggi. Certo, siamo vicini ad una stazione, che ormai, in qualsiasi parte d'Italia, ha connotati comuni...

 

2) Ambientazione sale : ottimale anche sotto questo punto di vista. Al settimo piano di un hotel a Napoli si gode anche di un panorama invidiabile. Ben distribuite all'interno le postazioni degli espositori con dotazioni (sedie, tavoli, ecc.) di hotel da 4 stelle, quindi al top. L'unico spunto che do è che, se, come ci auguriamo, il convegno dovesse espandersi, con già 10 espositori in più si andrebbe un po' in sofferenza, almeno per voler sfruttare questa parte dell'albergo. Oltre a qualche verifica preventiva sulla capacità di scolo delle grondaie...

 

3) Organizzazione : che dire... perfetta! Una premura, un'attenzione ed una cura che solo i napoletani, che hanno il culto dell'ospitalità, sanno dare (ed in questo non vorrei attirarmi le antipatie di coloro i quali risiedono in altre regioni, e mi ci metto di mezzo anche io). Scrupolo, ma anche discrezione. Insomma, mi ripeto, perfetti. Un grazie di cuore a tutti.

 

4) Sicurezza : la presenza di un corposo ed attento stuolo di discreti ma altrettanto solerti operatori del servizio di Security ha permesso l'assenza totale di fenomeni di natura criminosa; cosa che invece, ahimè, è una costante di altri appuntamenti a livello nazionale (e che mi ha toccato anche di persona, purtroppo). Ci siamo sentiti (almeno parlo per me) molto seguiti con alta professionalità (gli operatori intervenivano, discretamente, in situazioni per noi espositori impegnative) Quindi promosso a pieni voti anche questo punto.

 

5) Mostre e convegni : qua non posso esprimere giudizi in quanto durante questi momenti non ho potuto esserci, per ovvi motivi, ma stando ai commenti, sia in questa sede, sia durante il convegno, direi assolutamente all'altezza della situazione. Del resto è fondamentale, per elevare anche il livello di queste manifestazioni, unire le varie anime della numismatica in quanto scienza applicata (commerciale-convegnistica, culturale ed istituzionale).

 

6) Affluenza e risultati : partiamo dal presupposto che l'evento è stato veramente pubblicizzato in maniera adeguata con tutti i mezzi e su tutti i media del settore. Onestamente mi aspettavo di più, ma in questo, purtroppo, dobbiamo scontare una situazione di mercato un po' asfittica. Personalmente ho coniugato questo evento commerciale con una parte ludica, ma certamente se mi fossi dovuto basare sui soli risultati di vendita non si può dire che sia stato un successo. Poi si possono dire tante cose, sia su quello che sia io, sia i colleghi esponevamo, ma il puro dato numerico dell'affluenza è stato inferiore alle aspettative. E quindi visto il grosso battage pubblicitario che è stato fatto, le cause di questo risultato non in linea con le aspettative va iscritto forse a cause strutturali e forse anche a motivi logistici (posto nuovo) e di data (a ridosso di Riccione, anche se questo non la reputo una motivazione significativa, vista la distanza che separa i due luoghi). Resta il fatto che bisogna affrontare il nodo dei risultati di queste manifestazioni in maniera sistemica, per non farsi la domanda, soprattutto da parte degli organizzatori, che tanto si prodigano in queste iniziative, e quelli del Circolo Partenopeo se lo meritano, del perché magari l'anno successivo un espositore non partecipa più. La nostra presenza, se vogliamo leggerla "biecamente" (passatemi il termine forse un po' forte) ed egoisticamente, è legata ai risultati. Che sono sì di marketing, ma soprattutto e principalmente di vendita. Spero con queste parole di non toccare nervi scoperti, ma a me piace dire le cose come stanno, con tutta la diplomazia del caso, ma senza girarci attorno. Così, a mio giudizio, si cresce; sottacendo le cose i problemi non emergono.

 

Detto questo, comunque, di questi argomenti ne ho parlato, poco, per via del tempo, con Francesco ed Antonio. Ed ho detto loro le stesse cose che ho scritto qua, avendo l'impressione di un'attenzione massima.

 

Per quanto mi riguarda comunque io alla prossima edizione vi parteciperò, impegni permettendo, anche perché sono sicuro che gli spunti di riflessione che sono maturati in questa sede, sia da parte degli organizzatori in maniera autonoma, permetteranno una crescita che il Convegno di Napoli merita.

 

E comunque ho già parlato con colleghi, che non hanno partecipato a questa edizione che mi hanno chiesto pareri e che mi hanno già anticipato che parteciperanno volentieri alla prossima.

 

Quindi ragazzi dell'organizzazione, rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo per la prossima edizione per migliorarla ulteriormente.

 

Buon lavoro ed un "Ad Majora" a tutti!!

 

Stefano Palma

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Inviato

Faccio i complimenti agli organizzatori per la piena riuscita del Secondo Convegno. Avendo seguito sul forum i preparativi e sapendo che uno dei principali artefici era Francesco, un grande amico di cui conosco la serietà, l'entusiasmo e la competenza, non avevo dubbi. Nonostante un anno fa mi fossi ripromesso di partecipare, successivi impegni lavorativi e famigliari mi hanno poi impedito di esserci. Spero sia per l'anno prossimo, intanto invio un saluto a tutti gli organizzatori, i partecipanti, gli espositori e tutti gli appassionati di numismatica.


Supporter
Inviato

Buon giorno a tutti.

 

Intervengo anche io nella discussione portando il mio contributo quale espositore al Convegno di Napoli.

 

Non l'ho fatto prima solo perché, nella coda, mi sono goduto anche un po' Napoli e dintorni, visto che erano parecchi anni che ci mancavo.

 

Gran parte delle considerazioni le ho già espresse a Francesco, in qualità di "primus inter pares" dell'organizzazione.

 

Andiamo per argomenti; e mi si perdoni magari se ripeto o sottolineo cose già dette o scontate nei vari punti che vado ad elencare, ma ritengo importante fare una panoramica, anche per spunti di riflessione, sempre ed assolutamente da vedersi in un'ottica di analisi migliorativa (premesso che questo convegno deve essere una tappa presente assolutamente nel novero dei convegni tematici italiani):

 

1) Collocazione e Logistica : direi che l'hotel Terminus è molto buono come posizione, è veramente attaccato alla Stazione Garibaldi di Napoli. Un po' complicatino parcheggiare nel parcheggio sottostante, soprattutto per l'angusto ingresso e per il traffico indiavolato che c'è nella zona. Comunque attorno ci sono tantissimi parcheggi. Certo, siamo vicini ad una stazione, che ormai, in qualsiasi parte d'Italia, ha connotati comuni...

 

2) Ambientazione sale : ottimale anche sotto questo punto di vista. Al settimo piano di un hotel a Napoli si gode anche di un panorama invidiabile. Ben distribuite all'interno le postazioni degli espositori con dotazioni (sedie, tavoli, ecc.) di hotel da 4 stelle, quindi al top. L'unico spunto che do è che, se, come ci auguriamo, il convegno dovesse espandersi, con già 10 espositori in più si andrebbe un po' in sofferenza, almeno per voler sfruttare questa parte dell'albergo. Oltre a qualche verifica preventiva sulla capacità di scolo delle grondaie...

 

3) Organizzazione : che dire... perfetta! Una premura, un'attenzione ed una cura che solo i napoletani, che hanno il culto dell'ospitalità, sanno dare (ed in questo non vorrei attirarmi le antipatie di coloro i quali risiedono in altre regioni, e mi ci metto di mezzo anche io). Scrupolo, ma anche discrezione. Insomma, mi ripeto, perfetti. Un grazie di cuore a tutti.

 

4) Sicurezza : la presenza di un corposo ed attento stuolo di discreti ma altrettanto solerti operatori del servizio di Security ha permesso l'assenza totale di fenomeni di natura criminosa; cosa che invece, ahimè, è una costante di altri appuntamenti a livello nazionale (e che mi ha toccato anche di persona, purtroppo). Ci siamo sentiti (almeno parlo per me) molto seguiti con alta professionalità (gli operatori intervenivano, discretamente, in situazioni per noi espositori impegnative) Quindi promosso a pieni voti anche questo punto.

 

5) Mostre e convegni : qua non posso esprimere giudizi in quanto durante questi momenti non ho potuto esserci, per ovvi motivi, ma stando ai commenti, sia in questa sede, sia durante il convegno, direi assolutamente all'altezza della situazione. Del resto è fondamentale, per elevare anche il livello di queste manifestazioni, unire le varie anime della numismatica in quanto scienza applicata (commerciale-convegnistica, culturale ed istituzionale).

 

6) Affluenza e risultati : partiamo dal presupposto che l'evento è stato veramente pubblicizzato in maniera adeguata con tutti i mezzi e su tutti i media del settore. Onestamente mi aspettavo di più, ma in questo, purtroppo, dobbiamo scontare una situazione di mercato un po' asfittica. Personalmente ho coniugato questo evento commerciale con una parte ludica, ma certamente se mi fossi dovuto basare sui soli risultati di vendita non si può dire che sia stato un successo. Poi si possono dire tante cose, sia su quello che sia io, sia i colleghi esponevamo, ma il puro dato numerico dell'affluenza è stato inferiore alle aspettative. E quindi visto il grosso battage pubblicitario che è stato fatto, le cause di questo risultato non in linea con le aspettative va iscritto forse a cause strutturali e forse anche a motivi logistici (posto nuovo) e di data (a ridosso di Riccione, anche se questo non la reputo una motivazione significativa, vista la distanza che separa i due luoghi). Resta il fatto che bisogna affrontare il nodo dei risultati di queste manifestazioni in maniera sistemica, per non farsi la domanda, soprattutto da parte degli organizzatori, che tanto si prodigano in queste iniziative, e quelli del Circolo Partenopeo se lo meritano, del perché magari l'anno successivo un espositore non partecipa più. La nostra presenza, se vogliamo leggerla "biecamente" (passatemi il termine forse un po' forte) ed egoisticamente, è legata ai risultati. Che sono sì di marketing, ma soprattutto e principalmente di vendita. Spero con queste parole di non toccare nervi scoperti, ma a me piace dire le cose come stanno, con tutta la diplomazia del caso, ma senza girarci attorno. Così, a mio giudizio, si cresce; sottacendo le cose i problemi non emergono.

 

Detto questo, comunque, di questi argomenti ne ho parlato, poco, per via del tempo, con Francesco ed Antonio. Ed ho detto loro le stesse cose che ho scritto qua, avendo l'impressione di un'attenzione massima.

 

Per quanto mi riguarda comunque io alla prossima edizione vi parteciperò, impegni permettendo, anche perché sono sicuro che gli spunti di riflessione che sono maturati in questa sede, sia da parte degli organizzatori in maniera autonoma, permetteranno una crescita che il Convegno di Napoli merita.

 

E comunque ho già parlato con colleghi, che non hanno partecipato a questa edizione che mi hanno chiesto pareri e che mi hanno già anticipato che parteciperanno volentieri alla prossima.

 

Quindi ragazzi dell'organizzazione, rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo per la prossima edizione per migliorarla ulteriormente.

 

Buon lavoro ed un "Ad Majora" a tutti!!

 

Stefano Palma

Buona giornata

 

 

Ho letto con molta attenzione quanto hai scritto e condivido appieno le tue considerazioni.

 

Solo un accenno all'aspetto mercantile ed ai risultati che, dici, non hanno raggiunto le aspettative. E' sacrosanto che un commerciante, come un qualsiasi imprenditore, si aspetti dei ritorni pecuniari; difficile è però ottenerli a breve periodo.

 

Non sono un commerciante, ma conosco un po' le dinamiche imprenditoriali e sperare che in una nuova attività un imprenditore ottenga, già al primo anno, dei risultati attivi di bilancio è da "miracolati" ... va già benissimo (non bene) se ottiene un pareggio.

 

Mettere banco in un convegno numismatico sostanzialmente "nuovo" come quello di Napoli, lo vedo un po' come aprire a nuovo una attività; con tutte le incertezze ed i rischi che ciò comporta.

 

Non aver pareggiato il bilancio, in questo caso, non lo vedo di per se negativo, si è fatta promozione, si è investito per la prossima sessione, si è data all'utenza un messaggio chiaro ... io ci sono.

 

Questo è, ovviamente, il mio parere e sono certo che i risultati positivi, anche per i commercianti, arriveranno se l'utenza fa conto sulla loro presenza e sui commenti positivi delle persone che vi hanno partecipato.

 

saluti

luciano

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Inviato

Caro Luciano.

 

Ovviamente sono un imprenditore e come tutti gli imprenditori so benissimo cosa vuol dire il rischio di impresa. Se stessi a guardare i meri risultati numerici, non mi sarei espresso come mi sono espresso.

 

Questo punto però l'ho sottolineato perché non è un appunto che riguarda solo me. E' chiaro che l'aspetto del marketing anche questo l'ho messo in considerazione, ho conosciuto persone nuove che standomene a Venezia non avrei conosciuto.

 

Ma, lo dico chiaramente e mi pare che si sia percepito anche da quello che ho scritto, due sono state le motivazioni che mi hanno spinto a partecipare: 1) la serietà degli organizzatori e dell'impostazione del convegno, collegati comunque al movimento che hanno messo in moto precedentemente, degno di manifestazioni più rappresentative, anche a livello internazionale; 2) il contatto con una parte d'Italia così piena di collezionisti (almeno stando ai contatti avuti in altre manifestazioni limitrofe e non).

Uniamoci anche gli aspetti ludici, nei quali non entro nel dettaglio, ed ecco la maturazione della decisione.

 

Ho comunque chiosato anche dicendo che io parteciperò alla prossima edizione, in quanto questo convegno ha gli standard che noi commercianti, almeno la stragrande maggioranza, auspica. Certo è che se anche ci unissimo i risultati questo sarebbe ottimale.

 

Comunque i commenti di altri espositori, almeno di quelli con i quali ho una certa confidenza, sono in linea con quanto ho espresso io, con chiaroscuri ed eccezioni.

 

Ecco perché mi sono permesso di tirare fuori questo argomento che, al di là di più che giuste panoramiche su aspetti collaterali del convegno, rimane l'ossatura portante dell'esistenza e della continuazione dei convegni stessi: la presenza e quindi la soddisfazione dei Commercianti.

 

Ad majora semper!!


Inviato

Ringrazio Stefano Palma che ha scritto ed esposto le problematiche e le riflessioni di un commerciante, e scriverle ed aprirsi su un forum  non è poco .

Tempo fa in effetti facemmo qui in Piazzetta ed ora è tra le discussioni importanti in evidenza in alto un sondaggio con domande su quali potevano essere le caratteristiche ideali di un convegno, ci sono135 risposte e credo siano indicative, però rappresentano dai nick che vedo il mondo del collezionismo, degli studiosi, degli appassionati.

Giustamente dovremmo anche vedere l'altro lato di un Convegno il mondo dei commercianti che nel sondaggio non mi sembra rappresentato .

Dal Questionario esce una risposta direi bulgara su un Convegno che abbia eventi collaterali oltre a quello commerciale, io credo che questo possa essere un bene perché attira gente, fa divulgazione, crea passioni, come è giusto coltivare i giovani perché in un domani saranno loro i nuovi numismatici, il futuro...

Ma magari dal punto di vista del commerciale potrebbe anche non essere così e magari potrebbero preferire un Convegno tipo Verona, Bologna o altri a differenza di un Napoli, Milano, Torino che sono altro....ecco questo è un quesito che credo debba essere posto al mondo commerciale e non è detto che ci debba essere una risposta univoca..... 

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Inviato

Mi preme sottolineare che, per alzare l'asticella e quindi fare miglioramenti nell'ambito convegnistico, dobbiamo sicuramente guardare a tutti gli aspetti, culturale, istituzionale e commerciale, come già riferito sopra. E dobbiamo farlo per divulgare la numismatica come scienza, in primis, e dopo, in secundis, come occasione di vendita.

Io infatti, volutamente non ho messo l'argomento dei risultati di vendita come incipit, mi sarebbe parso assolutamente fuori luogo e, se vogliamo, anche un po' volgare. Ma parlarne e sollevare il problema, molte volte sottaciuto, con le dovute sottolineature, quello sì mi sento il dover di farlo. Sempre e comunque in uno spirito di crescita.

Del resto con l'amico Cavicchi e più generale in ambito NIP stiamo spingendo per arrivare a manifestazioni con gli standard di Napoli, di Roma e di Milano (perdonatemi se non ho citato altri convegni che magari hanno coniugato e coniugano questi aspetti, l'ho fatto solo per non conoscenza). Ma su questo substrato istituzional-culturale e di facilities congruenti con l'immagine ci deve essere l'asse portante delle vendite. E' qua la sfida maggiore.

 

Il mondo della numismatica, a livello di appassionati, basta girare per i convegni, tende a spostarsi come età media sempre più verso l'alto. In Italia (non conosco l'estero, colpevole ignoranza, magari qualcuno che legge potrà testimoniare eventuali differenze). E, sempre in Italia, sta sempre più avendo un'aurea di ammuffiti ricordi riemersi o di traffici da mercatino di cose usate di paese che di scienza; o, dall'altra parte, chi lo tratta troppo come scienza; o addirittura chi criminalizza ed intimorisce potenziali utenti (in questo la legislazione in Europa sta cavalcando, ormai a livello trasversale, un'indicazione protezionistica bacchettona e poco flessibile) . Almeno questo è la percezione delle persone che vi si avvicinano per la prima volta. Poi, una volta compreso cosa c'è dietro, capiscono e si affascinano.

 

In questo siamo anche noi attori, e mi ci metto anche io come commerciante, che non facciamo abbastanza per parlare di numismatica a chi non la conosce.

 

Tutto il mondo della numismatica ha bisogno di gente nuova; ed ovviamente gli organizzatori dei convegni devono, in prima battuta, far conoscere le proprie manifestazioni nei canali propri del settore. Ma poi, ed è quello che ho suggerito a Francesco, è di fare conoscere la numismatica fuori. Ovviamente in ambiti in cui tale argomento venga apprezzato. Ma non con mail, che non legge nessuno (la resa dell'attività di mailing è sotto l'1%, basta verificare su noi stessi da quante mail siamo bombardati quotidianamente a cui non diamo alcun seguito, anzi sono solo un fastidio), ma andando, parlando, organizzando incontri.

 

Questo, per esperienza maturata in altri ambiti, è una strada che porta risultati.

 

Certo sono il primo a dire che non è facile, ma bisogna perseverare nello sforzo.

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Inviato

Giustissimo il riferimento a portare il seme della numismatica fuori da questo mondo di nicchia comunque, parlare tra noi in fondo è facile....la vera sfida è questa....l'andare oltre....personalmente cercherò quest' inverno di fare questo in Associazioni delle professioni che siano propensi ad ascoltare cosa è una moneta, il messaggio che porta e il suo essere tanto altro oltre a mezzo di pagamento....credo che certi ambiti possano anche appassionarsi, il bello è proprio provarci lì in modo semplice, divulgativo, incuriosendo....provateci...proviamoci ....

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Inviato

Infatti, caro Dabbene, è proprio questo lo spirito corretto.

 

Poi, da trasformare questo intento in risultati, ci sono di mezzo tanti altri fattori (in primis fra tutti la ricettività, ma anche l'efficacia nel trasmetterlo, che, sono il primo a dirlo, non è cosa semplice).

 

Comunque è da questo spirito che si deve partire.

 

Io, nel mio piccolo, ci ho provato l'anno scorso a Vicenza Numismatica. Dopo Vicenza sappiamo che fine ha fatto... Comunque, cercando di incastrarlo con i tanti impegni che ho, mi sono ripromesso di migliorare lo strumento e di riproporlo.

 

Comunque il convegno, a mio personale giudizio, è il terminale naturale di queste operazioni di divulgazione. Della serie: "venga a conoscere la numismatica viva nel prossimo convegno di Napoli", magari unita ad una visita, guidata, al Gabinetto Numismatico del Museo Nazionale ed una visita, più in generale, al Museo Nazionale stesso.

 

Da calibrare e studiare.

 

Ma la trasmissione del messaggio è di basilare importanza. Come i guru del marketing insegnano.

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