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Supporter
Inviato

Mi è stato chiesto di identificare una moneta e sono giunto alla conclusione che, come da titolo, si tratti di un quarto di Carlo II del IX tipo che sul MIR è classificato al numero 415

al diritto KAROLVS DVX SABAVD

al rovescio IN TE DNE CONFIDO sigle

Il Cudazzo nella sua compilazione di questa tipologia di quarti non ha indicato il quarto segnalato dal Simonetti al numero 82 con le sigle inizianti con una M e presente nella sua collezione, il Biaggi invece lo indica al numero 357 e Mario Traina sugli inserti di CN al 98/g.

Questo esemplare di non facile lettura, visto la sua non bella conservazione e la sua corrosione, lascia appunto intravedere una sigla M dopo la O di CONFIDO, peccato non si veda la seconda lettera...

Questa M mi porta alla zecca di Montluel, zecca attiva in Savoia nel periodo di Carlo II, dai suoi rendiconti risultano battuti dei quarti solo nel periodo 1526 - 1527 con lo zecchiere Collino, oltretutto in quantità esigua, 70 marchi, che porterebbe a circa 15000 monete.

Proprio questo numero ridotto di monete coniate mi ha portato a pensare come mai queste sigle non sono così facili da rintracciare, questa è la prima che ho l'occasione di vedere e mi risulta censita solo quella segnalata dal Simonetti nella sua collezione.

Ora che ho espresso le mie idee avrei il piacere di sentire cosa ne pensano gli altri amanti ed appassionati della monetazione sabauda (e non), anche per arrivare a discutere delle mie conclusioni e sapere se è il caso di inserire anche questa sigla a catalogo.

...mi piacciono queste monetine che ti portano a "fare i compiti a casa" !!!

post-201-0-99836400-1413215705_thumb.jpg

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  • 4 settimane dopo...
Inviato

Cercando in rete si trova ben poco di questa zecca (Montluel) , fortunatamente Silvio, alcune notizie interessanti le hai riportate tu, nell'introduzione del post.

Aggiungo che sono riuscito solo a trovare che la zecca è stata attiva anche sotto Filiberto II con produzione di tre tipi di quarti, ma vista la legenda della moneta in questione, appare scontato che si stia parlando del periodo di Carlo II.

Sarebbe stato interessante avere anche il parere dei molti esperti che frequentano la Sezione, per tentare di ricostruire la storia di questa Zecca che non si sente spesso, e magari una completa classificazione della moneta.

Un Saluto a tutti.


Inviato (modificato)

Osservando la foto del R/ anche a me pare di intravedere una M dopo CONFIDO , tuttavia la fattura della lettera M di questo esemplare mi pare diversa da quelle presenti nelle legende di Carlo

Per esempio di quelle visibili nelle legende del tipo 418-419

Bisognerebbe vederla dal vivo , per caso domani sei al circolo ? Non vorrei che fosse solo una suggestione ottica che ci porta a immaginare una M

Tante volte Simonetti ha messo nel suo listino monete che in realta' non si sono mai viste a causa di una errata lettura di monete in bassa conservazione e con salti di conio.

Infatti Biaggi cita l' esemplare del Simonetti ma non propone nessun esemplare con tale segno e mette le mani avanti asserendo che un quarto ben leggibile non si e' visto , inoltre nell'elenco delle zecche di questo tipo non inserisce Montluel

Probabilmente e' per tal motivo che Cudazzo ha cassato questo tipo nel suo elenco al 415 non avendo mai visto un esemplare certo.

E' un vero peccato non avere visibile la lettera dello zecchiere che tu ipotizzi essere Collino Raimondo quindi una R

Anche qui non c'e' certezza , perche' a Montluel nel periodo di Carlo II esistono anche altri zecchieri noti ed altri sconosciuti dei quali non conosciamo tutti gli ordini di battitura

In definitiva il tuo ragionamento potrebbe essere esatto ma finche' non salta fuori una moneta ben leggibile rimane sempre il dubbio

Modificato da piergi00

Supporter
Inviato

Osservando la foto del R/ anche a me pare di intravedere una M dopo CONFIDO , tuttavia la fattura della lettera M di questo esemplare mi pare diversa da quelle presenti nelle legende di Carlo

Per esempio di quelle visibili nelle legende del tipo 418-419

Bisognerebbe vederla dal vivo , per caso domani sei al circolo ? Non vorrei che fosse solo una suggestione ottica che ci porta a immaginare una M

Tante volte Simonetti ha messo nel suo listino monete che in realta' non si sono mai viste a causa di una errata lettura di monete in bassa conservazione e con salti di conio.

Infatti Biaggi cita l' esemplare del Simonetti ma non propone nessun esemplare con tale segno e mette le mani avanti asserendo che un quarto ben leggibile non si e' visto , inoltre nell'elenco delle zecche di questo tipo non inserisce Montluel

Probabilmente e' per tal motivo che Cudazzo ha cassato questo tipo nel suo elenco al 415 non avendo mai visto un esemplare certo.

E' un vero peccato non avere visibile la lettera dello zecchiere che tu ipotizzi essere Collino Raimondo quindi una R

Anche qui non c'e' certezza , perche' a Montluel nel periodo di Carlo II esistono anche altri zecchieri noti ed altri sconosciuti dei quali non conosciamo tutti gli ordini di battitura

In definitiva il tuo ragionamento potrebbe essere esatto ma finche' non salta fuori una moneta ben leggibile rimane sempre il dubbio

Su questa cosa del dubbio sono perfettamente d'accordo...

Rimane il fatto che Montuel non ha coniato molte monete in quel periodo quindi anche più difficile da rintracciare in un buono stato di conservazione...

Proprio questa difficoltà è uno stimolo nella ricerca di nuove monete che ci permetterà di arrivare a delle conclusioni più definite...

Purtroppo la moneta non è nelle mie mani, ed anche la studio solo su foto che mi vengono mandate... Quindi il dubbio rimane


Inviato

Ci vediamo al circolo questa sera con il gruppo dei torinesi


Inviato

Volevo ritornare sulla descrizione fatta inizialmente da Silvio dove scrive "M mi porta alla zecca di Montluel, zecca attiva in Savoia nel periodo di Carlo II, dai suoi rendiconti risultano battuti dei quarti solo nel periodo 1526 - 1527 con lo zecchiere Collino, oltretutto in quantità esigua, 70 marchi, che porterebbe a circa 15000 monete." Questa considerazione che penso sia stata tratta dal Promis , mi fa sorgere un dubbio da neofita quale sono:

partendo dal presupposto che quella zecca (Montluel) ha prodotto Quarti di questa tipologia (legenda e tipo) solo sotto Carlo II , a quanto asserisce il Promis stesso con lo zecchiere Collino, per un numero esiguo di monete , perché

non dovremmo essere sicuri sull'esatta identificazione ? perché è necessario la seconda sigla non visibile dopo la M ? Naturalmente diamo per assodato che la M sia la sigla e non una ribattitura o un'altra lettera.

Aggiungo anche quanto detto da Pier "a Montluel nel periodo di Carlo II esistono anche altri zecchieri noti ed altri sconosciuti dei quali non conosciamo tutti gli ordini di battitura" che a prescindere da cio' alla fine ci mancherebbe al limite il nome dello zecchiere ma resterebbe inalterata l'identificazione della moneta.

Grazie per gli eventuali chiarimenti al riguardo.


Supporter
Inviato

La zecca di Montuel cessa di essere utilizzata nel periodo di Carlo II, viene aperta nel 1503 da Filiberto II, quindi rimase probabilmente attiva solamente per tre decenni...

Per ciò che concerne la sigla M se confrontata con quella presente sulle Parpaiola da tre quarti non è così diversa o almeno potrebbe compararsi.

Il discorso che esiste l'ordine di battitura dei quarti ed il conteggio dei pezzi battuti ci porta alla conclusione che probabilmente possono essere state effettivamente battute queste monete, a diversità invece sigle di zecca non conosciute per mancanza di documenti, o magari monete di cui non ci risulta documentazione ma effettive ed esistenti.

Io anche con un margine di dubbio sono propenso a catalogare questa moneta per la zecca di Montluel.

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