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IGNORED

Le prime monete al torchio


dabbene

Risposte migliori

Qualche veloce osservazione per creare qualche spunto, mi sembra che le prime a muoversi a livello regionale con continuità siano le zecche di area emiliana, zecche piccole comunque tra l'altro, probabilmente più agili e flessibili nel recepire la novità, in questo contesto inserirei anche il fenomeno luigini che ha correlazioni con tutto ciò, poi vedo un grande picco intorno al 1680 dove partono quasi tutte, Milano e Venezia per i motivi nei post precedenti accennati vanno in controtendenza e arrivano tardi alle nuove tecnologie invece....

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Fatto Layer, voi in base alle vostre conoscenze rettificate pure, man mano poi cerco di aggiornare anche per cercare che sia il più possibile congrua.....nei limiti di quello che sappiamo ovviamente......

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Supporter

Buon pomeriggio

Questo il libro scritto dal citato Michel Dubois relativamente ai vari tipi di macchine che servono in una zecca, in particolare anche quelle costruite per Venezia.

http://www.libreriapalatinaeditrice.it/antichi---scienze-e-tecnica.html

Il costo non è tra i più economici (non è un tascabile....)

saluti

luciano

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Oltre le date, le circostanze, le monete, le storie, si aggiunge man mano anche una adeguata bibliografia per chi volesse approfondire l'argomento vastissimo, credo che sia sempre più una discussione divulgativa, corale, che offre spunti, che è la base tecnica della monetazione moderna, che abbraccia poi tutti, nessuno escluso e a volte è bello che sia così....con tutte le voci del forum e della numismatica che parlano e raccontano insieme e anche questo non è poco, anzi ....

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Rientro per aggiungere qualche dato e una considerazione (stimolata dal solito, encomiabile @@dabbene)

.

A Mantova l'intenzione di procedere alla coniazione meccanica delle monete si concretizzò il 25 agosto 1593 con l'affidamento al tedesco David Gaugher di Augusta della conduzione della zecca.

I capitoli prevedevano che il maestro di zecca "metterà gli edifici et utensili tutti forniti et in atto, che possano adoperarsi con l'uso dell'acqua". In seguito a questo accordo si mise mano alla costruzione di un nuovo edificio atto a battere monete utilizzando la forza dell'acqua ma il 4 dicembre 1595 il Gaugher inviava una supplica al duca perchè i lavori di realizzazione delle chiaviche erano ancora lontani dalla conclusione e dal ritardo nel battere talleri e ungari ne derivava grave danno.

Il 4 settembre del 1596 il Gaugher morì senza veder realizzato il suo progetto ma da un inventario di zecca del 5 maggio 1596 risultano già presenti in zecca "un edifficio grande di ferro, fornito, da tirar e stampare all'aqua con dui para de fusi e dui para de rote et più tre para de fusi d'avantaggio.....un altro edifficio grande de ferro da tirar e stampar all'aqua".

In pratica a Mantova venne attrezzato un edificio e vennero realizzate macchine per la trafila e la stampa ad acqua ma non è chiaro se e quando questa attività trovò reale concretizzazione. Cero è vent'anni dopo l'edificio destinato alla zecca era già stato abbandonato (??!!), forse @@Paolino67 potrà chiarire il dubbio....

Per finire una semplice considerazione sul motivo che si trova alla base della precoce meccanizzazione di alcune piccole zecche emiliane.

Molte delle zecche in questione si dedicavano all'imitazione dei tipi più facilmente accettati nei mercati "fuori confine" ed è chiaro che, sopravvenuta la meccanizzazione delle zecche austro-tedesche che producevano talleri ed ongari per i mercati teutonici, anche in Emilia divenne indispensabile adeguarsi al progresso, pena l'esclusione da quei vantaggiosi mercati.

A prova di ciò si può leggere proprio la finalità prima della meccanizzazione della zecca di Mantova (battere talleri e ongari), la non casuale presenza degli Xell a Guastalla (dove produssero una quantità notevole di talleri...ancora oggi moneta apprezzata ma non particolarmente rara), e l'adozione della coniazione a rulli a Modena, dove si coniarono grandi quantità di monete per il levante (e come levante si devono intendere anche le terre riformate) tanto che nella collezione di conii e punzoni della biblioteca estense si trovano ancor oggi rulli e conii per tipi di monete a nome di Francesco I, oggi non conosciute ma evidentemente destinate ai mercati "del levante" (a mio parere i numeri d'inventario 125/10869, 126/10870, 127/10871, 128/10872).

e qui mi fermo

un saluto

Mario

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Veramente ottima la disamina di mariov60, analizza molto bene spiegando i motivi del perchè zecche di area emiliana e non grandi furono tra le prime ad utilizzare le nuove tecnologie monetarie.

Forse qualche riflessione ancora ci potrebbe stare, come potrebbe uscire qualche notizia di altre zecche, in ogni caso la discussione rimane aperta per tutti quelli che volessero integrare, certamente questo lo possiamo già dire per un forum è una discussione tecnica, divulgativa, e direi vedendo internet unica in tal senso.

Abbiamo appicato quello che si dice lavoro di gruppo per un forum, sono intervenuti autorevoli utenti conoscitori delle loro zecche, alcuni post sono veramente esemplari, abbiamo fatto un buon lavoro, un lavoro corale e il forum e la numismatica italiana ripeto ha bisogno anche di questo, unire sotto il segno della nostra passione comune, le monete....quindi un plauso a tutti quelli che hanno partecipato e a chi vorrà ancora intervenire.....

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Buon pomeriggio

Questo il libro scritto dal citato Michel Dubois relativamente ai vari tipi di macchine che servono in una zecca, in particolare anche quelle costruite per Venezia.

http://www.libreriapalatinaeditrice.it/antichi---scienze-e-tecnica.html

Il costo non è tra i più economici (non è un tascabile....)

saluti

luciano

Su Google libri è disponibile l'edizione digitale al seguenti indirizzo: http://books.google.it/books?id=Rv9XAAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false

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Vediamo di fare anche un po' un riepilogo per tutti dei dati che sono usciti a ora, magari provvisorio nel caso arrivassero altri e per correzioni o modifiche che mi segnalerete :

PROVE/PRIME CONIAZIONI

Venezia 1574

Firenze 1574

Mantova 1593

Pisa fine 1500

Napoli 1620

Roma 1635

Savoia

(Chambery)1642

Lucca 1668

Genova 1676

CONIAZIONI A REGIME

Mantova inizi del 1600

Guastalla 1618

Parma 1622

Piacenza 1625

Modena 1638

Roma 1650

Luigini

( zecche varie ) 1655

Bologna 1666

Cagliari 1668

Genova 1679

Napoli 1680

Savoia circa 1682

Lucca 1682

Firenze 1684

Palermo fine del 1600

Milano 1720

Venezia 1755

Penso che già con questi dati qualche considerazione anche solo di tipo geografico, per zecche minori o più grandi o altro ancora possa già uscire.....

Ciao Mario, per la Sicilia ti informo che le ultime monete coniate a Messina riportano la data 1675 (sotto Carlo II di Spagna), le attività della zecca vennero riprese poi a Palermo dopo qualche anno e nel 1697 si coniarono le prime monete a bilanciere, tra queste ultime spicca lo scudo d'oro riccio e a seguire i vari nominali in argento.

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Bene Francesco così posso inserire anche il dato di Palermo, vediamo se però altri vogliono aggiungere o correggere qualcosa ancora......

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Le prove a Firenze erano nel 1568, le prime monete erano nel 1574 sotto Francesco.

la data 1684 per Firenze riguarda la sola piastra del 1684 a quel che so io poi non furono fatte successivamente..

@@dabbene Non so se vi é differenza tra monete al torchio o monete coniate a forza d acqua a modello Tedesco tramite macchinari?

Perché il libro indica 1574 per monete coniate a forza d acqua.

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Per Firenze lascerei il 1574, per la parte prove/prime coniazioni mi sembra che in quella data escono le prime monete di tipo sperimentale però ditemi voi fiorentini su questo, lo specchietto e' comunque orientativo in base alle informazioni conosciute.....

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Io considero le monete di Francesco dei Medici dal 1574 coniate con macchinari innovativi e quindi a forza d acqua come modello Tedesco.

Poi se la data più famosa e la moneta più integra é quella del 1684 sotto Cosimo III sicuramente attribuita al Torchio.

Comunque sia i tuoi riferimenti vanno bene.

Poi personalmente non amo la moneta Fiorentina del 1684.

Lasciamola così la lista, ma credo che Firenze sia stata la prima da quel che ho letto a produrre monete in sistema nuovo.

Complimenti per il tuo lavoro Mario.

Ciao

Rodolfo

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Finalmente qualcosa per cui vivere e respirare insieme, mi entusiasmano sempre certe discussioni, per una volta tutti insieme senza confini e dialetti…

Ma quello che mi preme maggiormente esprimere, è ciò che le nuove tecnologie di coniazione portarono e modificarono.

Il tondello assunse un aspetto razionale, fatto di precisi contorni e forme definite da canoni rigorosi, insomma una sorta di rivoluzione per l’uomo, abituato da sempre a cogliere fra le proprie tasche, formati diversi con anime parlanti..

Si, perché fino a quel fatidico momento il nummo era un'opera cesellata dal tempo o dalla maestria dei tosatori che formavano figure di ogni tipo, ma era proprio questo che rendeva tutto più caldo e artistico..

La battitura a martello era un’espressione, la gestualità del coniatore, l’impronta del tondello non sempre felice rendeva questo frammento di metallo, oltre che un unicum, una fedele testimonianza del tempo, insomma si perse quel rapporto che per secoli si era instaurato con esso, un dialogo che col tempo andò sempre più scemando..

È come per la maestria incisoria più andiamo a ritroso e maggiormente apprezzeremo oltre che le doti, il loro messaggio..

Eros

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Ho aggiornato anche la tabella con le coniazioni a regime a Palermo grazie a Francesco, nel 1697, un utente per MP mi ha riportato sempre per Palermo, che ho aggiunto, di primi tentativi nel 1608 di coniare moneta con l'aiuto della forza impressa dai mulini ad acqua, mentre le prime monete coniate con il torchio di Palermo risalgono al 1635 coniate dallo zecchiere Orazio Giancardo, ringrazio anche questo bravo utente del forum per le preziose informazioni date,

Mario

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  • 5 anni dopo...

Ecco un curioso passo dove viene descritta sommariamente l'attività della zecca di Segovia (fonte: Descrizione odeporica della Spagna... di Antonio Conca stampato a Parma nel 1793):

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  • 2 anni dopo...

Buona Giornata.

Mi piace continuare vecchie discussioni (è come rincontrare gli amici di gioventù)

Su Panorama Numismatico n. 389 - Dicembre 2022 - Alberto Castellotti ha pubblicato l'articolo "Il torchio idraulico e le prime coniazioni meccaniche di monete".

Da tale articolo estrapolo che a Genova è nel 1676 che si iniziano a coniare gli scudi al torchio.                     I Savoia iniziano ad usare il torchio, da loro chiamato mulinetto, verso il 1640.                                                            Nel Granducato di Toscana i Medici avviano le coniazioni al torchio col testone di Cosimo II (1609-1621), ma molto probabilmente, data la presenza del taglio inciso, ancora prima e precisamente nel 1592 coniarono sotto Ferdinando de Medici (dati riportati proprio nel taglio) una medaglia religiosa commemorante l'Annuncio a Maria, da un lato, e il Santo Volto del Salvatore, dall'altro. 

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