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Piastra Urbano VIII Ferrara - RIPRODUZIONE


Risposte migliori

Inviato

@@rcamil

Non ho trovato che macchinari c'erano per coniare monete in quel periodo.

Sembrano monete provenire da due tipologie di coniazione diverse.


Inviato

è una medaglia?

Urbano VIII (Maffeo Barberini) è stato prolificissimo nella produzione di medaglie. Tra le moltissime medaglie prodotte, sia annuali ma soprattutto straordianrie pero' una tipologia simile sia nel diritto (i busti del ponteficê sono quasi sempre piu' grandi nelle medaglie) sia per il rovescio , non è riportata nelle opere, scrupolosissime di Modesti e del Miselli.

Come è stato rilevato il conio appare troppo fresco e curato rispetto alle piastre conosciute di questa tipologia. Naturalmente occorrerebbe avere la moneta in mano per poter esprimere giudizi piu' compiuti ma da quanto appare, mi sbilancio, parrebbe piu' una riconiazione/riproduzione moderna che un originale coevo.


Inviato (modificato)

altre

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Modificato da ateniese

Inviato

da non-esperto di queste tipologie, ma lasciando la parola agli "occhi" e alle immagini risulta ben evidente la differenza tra le immagini di archivio e quelle postate ... quelle d'archivio evidenziano tratti più essenziali, parrebbe ... o si tratta di conii diversi o qualche dubbio è lecito ...


Inviato

Buongiorno a tutti, a mio giudizio la moneta non è autentica. Oltre a quanto già correttamente segnalato da chi mi ha preceduto, per me è l'"impressione generale" che conferisce i maggiori dubbi...

Michele


Inviato

Avere dubbi perché una moneta del xvii secolo di insigne rarità con peso e diametro ottimali Appaia in ottime cindizioni


Inviato

E non perché io sia di parte,ma nella norma io sono un forcaiolo per quanto riguarda l'autenticita'partendo sempre da un presupposto di non autenticità ,ma per quanto riguardo questa moneta non sono arrivato che a formulare gli stessi dubbi che alcuni di voi hanno avanzato,lo stesso per i periti che hanno sentenziato la non autenticità,

Responso "come visione generale"o impressione.

Ma nessuno me compreso,ad eccezione di una persona che ha parlato di falsi tedeschi ottocenteschi,ha trovato una qualche chiave sine qua non si possa affermare la non autenticità.

Per i periti favorevoli risultava una coniazione di peso e misura adeguate per la moneta

Di canoni stilistici congrui per l'epoca il papa e la zecca.

Ma non mi basta

Faccio appello a chi può capire il mio stato.

Tenere una meraviglia sigillata in collezione ma pensando ogni volta che possa essere un falso

È che la metà o più dei collezionisti italiani si farebbero una grassa risata

Parimenti in caso si un domani si dovesse vendere guardare ogni giorno fuori il balcone se mi aspetta qualcuno giù incaz.... Nero

Aiutatemi


Inviato

Ateniese, come già alcuni di noi ti hanno detto, il nostro giudizio si basa esclusivamente su delle foto. Se addirittura molti periti, come tu dici, avendo in mano la moneta si sono espressi con pareri discordanti, non possiamo certo essere noi a tagliare la testa al toro e fugare i tuoi dubbi, in un senso o nell'altro... D'altra parte capisco la tua frustrazione.

Ripeto che a mio modesto giudizio la tua moneta non è buona, e personalmente non la comprerei nemmeno se fosse periziata.

Michele


Supporter
Inviato

La regola è piuttosto semplice, uno posta e chiede, poi le risposte le accetta per quel che sono

Ora, lo ripeto, il problema di questa moneta è una freschezza "irreale", irreale se paragonata ad altri esemplari della stessa tipologia.

Non è un problema di conservazione, proprio il fatto che tutti i dettagli siano così perfetti fa pensare ad un qualcosa che non sia originale.

Rcamil ti ha fatto notare la perlinatura centrale del dritto, dux il rovescio, a me , scrivero una str... sembra che chi ha fatto i coni abbia preso ad esempio alcuni talleri tedeschi, mansfield per il rovescio ad esempio e un vescovado, non ricordo quale per il dritto.

Resta una possibilità, che la moneta sia autentica e che tu abbia una fortuna tra le mani, buon per te, una domandina è d'obbligo, quanto l'hai pagata ? Se la spesa è stata di pochi euro o di poche lire, ne puoi trarre le conseguenze

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Inviato

potresti fare delle foto a luce naturale, per capire meglio il colore dell' argento che mi sembra anch'esso diverso.


Inviato

Penso che avere, se possibile, una risposta circa la provenienza della moneta potrebbe fornire delle utili indicazioni: qualche asta, listino, commerciante?


Inviato

Secondo me la questione non è complessa. Non è un pezzo che potrebbe essere buono o falso per una piccola approssimazione. Qui la questione è molto chiara : o il pezzo è un esemplare eccezionale, con un alto profilo (che le piastre dello stesso tipo non hanno) una conservazione eccezionale e un'accuratezza di conio che le sorelle non evidenziano (le piastre dello stesso tipo sono normalmente di profilo piu' basso, consunte e circolate) ; oppure ci troviamo di fronte ad una replica moderna (non una riconiazione), con particolari che evidenzierebbero tale natura (il profilo piu' alto, la conservazione ineccepibile, il perlinato troppo regolare e curato).

Da quel poco che è dato vedere sarebbe lecito optare per la seconda soluzione e le perplessità sollevate da altri periti conferemerebbero tale tesi. Un esame de visu permetterebbe in ogni caso di fugare qualsiasi dubbio in proposito.

Cìè infine un ulteriore elemento, ipotizzando, per assurdo (all'Archimede) che il pezzo sia genuino, ne discenderebbe una provenienza da collezione importante perché una tale moneta in queste condizioni non è certamente appannaggio di qualsiasi collezione e si sarebbe già distinta, come pedigree, con una storia di belle provenienze. L'unica eccezione a tale fattispecie è ipotizzare che provenga da un ripostiglio che pero' sarebbe un'ipotesi relativamente remota.

In mancanza di una provenienza è lecito propendere per il dubbio sul'autenticità esaminando gli elementi di cui sopra e soprattutto esaminando per bene la moneta da vicino che dovrebbe aiutare a sciogliere i dubbi.

Ogni collezionista che si ritrova o ha acquisito un pezzo significativo tende naturalmente a propendere sempre per la sua autenticità. E' una mancanza di obiettività che puo' ritenersi pienamente giustificata, ecco perche abbiamo bisogno dell'occhio ed expertise altrui, esperti o periti professionali che siano, per poter esaminare la moneta in modo piu' obiettivo senza interessi di parte. Accettare o meno le analisi altrui sta a noi ma in sé l'oggettività del risultato non cambia.

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Inviato

condivido pienamente quanto detto nella prima parte dell'ultimo intervento di Zuolonomisma e cio' che richiedono ad Ateniese Simonesrt e Numanuma, la provenienza non tanto il prezzo potrebbe dire molto sulla bonta' della piastra. se autentica e con una conservazione cosi' notevole la moneta avrebbe un pedigree ben noto e importante.


Inviato

Avendo acquistato più per foto che per visione diretta ho un mio metodo che uso quando non conosco bene o sono in dubbio..... il primo giudizio,quello d'impatto,per me è quello giusto! Mi sono sbagliato pochisseme volte e su monete che non avevo mai avuto per le mani,naturalmente non si può decidere solo cosi altrimenti sarebbe la fine della Numismatica serve solo per calmare quell'istinto dell'affare o della scoperta che poi potrebbe farci rimanere molto ma molto male. Per questa il mio primo lampioncino mi ha detto Falsa ma le monete di questo periodo vanno prese con calma,studiate e confrontate bene,sopratutto nel conio e no le figure o le scritte,il tipo di battuta o di calco all'incirca si identifica per quella o quell'altra zecca cosi il metallo usato......

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Inviato

Nessuno ha risposto alla mia domanda e cercando in rete non sono riuscito a rispondermi anch'io : che macchinari usavano in zecca in quel periodo?

La mia domanda nasce dal fatto che le monete sembrano prodotte da macchinari diversi e quindi in epoche diverse.

Una è compatibile con le tecniche di coniazione seicentesche , l'altra con le coniazioni ottocentesche e poco oltre.


Inviato

Nel 1600 la coniazione era ancora manuale nello stat pontificio ( in Inghilterra si usavano gia macchine per il " milled " coinage)

Questa moneta sembra avere bordi troppo regolari per una coniazione manuale

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Inviato

salve una collezione di grosso valore o quantomeno degna di nota,viene fuori solo e allorquando il proprietario collezionista decide di farla vedere o venderla in qualche asta,secondo il ragionamento di taluni non ci dovrebbero essere allora monete di eccezionale valore ancora da scovare?o inediti?

la moneta in questione proveniene da collezione privata di grande qualita' avendo delle sorelle di valore artistico ed economico se non pari alla stessa di poco inferiore

tipo

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Inviato

dell'ottanta bolognini ve ne era un altro sede vacante per boplogna di poco posteriore a livello temporale di qualita' nettamente superiore a questo,che non posto poiche' conosco personalmente l'attuale proprietario,e non so se farei cosa gradita


Inviato

ed altre meraviglie

quindi la domanda sorge spontanea possibile che in una collezione privata con similari pezzi per svariate migliaia di euro vi possa essere la patacca di cui stiamo parlando?

questo in sintesi e' il mio grande dubbio


Inviato

Nessuno ha risposto alla mia domanda e cercando in rete non sono riuscito a rispondermi anch'io : che macchinari usavano in zecca in quel periodo?

La mia domanda nasce dal fatto che le monete sembrano prodotte da macchinari diversi e quindi in epoche diverse.

Una è compatibile con le tecniche di coniazione seicentesche , l'altra con le coniazioni ottocentesche e poco oltre.

La coniazione era ancora a martello, e questo giustificherebbe i salti di conio che si notano su questo esemplare, e sono normalmente presenti sulle monete così coniate.

Però questo non necessariamente implica che la moneta sia originale, la tecnica di coniazione è perfettamente riproducibile, e con essa i risultati possono essere i medesimi.

Ciao, RCAMIL.


Inviato

ed altre meraviglie

quindi la domanda sorge spontanea possibile che in una collezione privata con similari pezzi per svariate migliaia di euro vi possa essere la patacca di cui stiamo parlando?

Parlando in generale, mancando una "sentenza" sulla piastra ferrarese, direi assolutamente sì, soprattutto se la collezione risale ad un'epoca in cui il collezionismo non poteva usufruire dei mezzi di oggi per farsi un'idea in tempi brevi di cosa si sarebbe acquistato, la "sensibilità" del collezionista e la "bravura" del commerciante erano le due armi principali, in alcuni casi contrapposte ;-)

Bellissime monete in questa collezione, per quanto ci hai mostrato...

Ciao, RCAMIL.


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