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IGNORED

It's only a dime...


Risposte migliori

Inviato

Cosa deve aspettarsi il collezionista che volesse mettersi in casa qualche Seated Liberty Dime?

Se si limita a una collezione tipologica, qualche moneta per ognuna delle 5 varietà, e non cerca le altissime conservazioni, incontrerà qualche problema solo con la Variety 1, No Stars on Obverse, del 1837-38.

Qui, anche per un Fine-12 (il nostro MB, ma forse anche qualcosa in meno) si spendono non meno di un centinaio di dollari, la cifra si triplica per un VF-20.

Ma in compenso, per tutte le altre varietà, fino a una conservazione AU-50 (SPL/SPL+), si possono trovare annate al disotto dei 100 dollari.

Il discorso naturalmente si complica se si vogliono collezionare tutte, o almeno la maggior parte delle annate.

Escludendo naturalmente ogni possibilità per il già ricordato 1873-CC No Arrows, diverse altre emissioni di Carson City prevedono esborsi elevati, nell'ordine delle migliaia di dollari già a partire dalle basse conservazioni. E' il caso del 1871 e 1872 (Variety 4) e, ancora, del 1873, ma con le frecce (Variety 5) e del 1874 (sempre Variety 5).

Acquistare un Seated dime di Carson City non è comunque impossibile, basta rivolgersi a quelli della Variety 4 Resumed, comuni per il 1875-76-77, un po' più rari, ma non proibitivi, per il 1878, ultimo anno di coniazione dei dimes nella zecca del Nevada.

Tra le rarità delle altre zecche, segnalo il 1844 e 1846 per Philadelphia (Variety 2), il 1885 per San Francisco (Variety 4 Resumed) e il 1860 (Variety 4) per New Orleans, ultima emissione del dime in Louisiana prima di una pausa trentennale.

petronius :)

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Inviato

Gli allegri '90

Nell'America che si avvicina al volgere del secolo, anche per le monete si richiede una svolta. La figura di Miss Liberty seduta, che sembrava così nuova e suggestiva nel 1836, era diventata oggetto di derisione, sia da parte della comunità numismatica che dell'opinione pubblica in generale. Ad aggravare la percezione negativa, il ritorno in circolazione di molti esemplari logorati da un lungo servizio.

Già nel 1878 era stato rinnovato il dollaro, con il bel disegno di George Morgan, ora si chiede anche per le monete frazionarie una ventata di modernizzazione, quella stessa che pervade la società americana che si appresta ad entrare negli "allegri anni '90" :rolleyes:

I Gay Nineties, l'equivalente americano della Belle Époque europea, a dispetto del nome non furono in realtà troppo allegri per gli americani, che conobbero ben poca prosperità durante la maggior parte del decennio. Le difficoltà si manifestarono fin dall'inizio della decade, culminando poi nel Panico del 1893 una delle peggiori depressioni economiche nella storia degli Stati Uniti, che ne uscirono soltanto nel 1896, con la scoperta dell'oro in Alaska.

Ma, come è successo anche altre volte, dopo un po' di tempo si incominciò a guardare a quegli anni in una luce di nostalgia, come a una mitica età di allegria e frivolezza...che divenne tale solo nel 1927, quando l'artista Richard Culter raccolse una serie di suoi disegni pubblicati sulla rivista Life in un libro dal titolo The Gay Nineties, An Album of Reminiscent Drawings.

Seguì, nel 1930, un programma radiofonico prevalentemente composto di canzoni di quegli anni e, soprattutto, l'interesse dei produttori cinematografici che, da allora e fino agli anni '60 (destinati anch'essi a diventare "mitici" :pleasantry: ) sfornarono una lunga serie di film ambientati negli "allegri '90"...il più famoso dei quali è senz'atro questo :)

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petronius oo)


Inviato

Le monete del Barbiere

Una legge approvata dal Congresso nel 1890, imponeva di utilizzare i disegni delle monete per un periodo minimo di 25 anni. Poiché tale periodo era già abbondantemente trascorso per molte tipologie, il Direttore della Zecca, Edward O. Leech, colse l'occasione al balzo per proporre un rinnovamento radicale di molti nominali.

Volendo evitare uno scontro diretto tra l'incisore-capo Charles Barber e il suo assistente George Morgan, da tempo ai ferri corti per più di un motivo, Leech mise da parte i numerosi, a volte splendidi progetti realizzati dai due negli anni '70 e '80, e bandì un concorso su invito per nuovi disegni.

Tra i 10 artisti selezionati c'erano brillanti scultori e medaglisti come Augustus Saint-Gaudens, Daniel Chester French e Kenyon Cox.

Come un sol uomo, i convocati respinsero l'invito, a causa dei vincoli restrittivi posti e del magro compenso offerto dal Dipartimento del Tesoro, inviando un rifiuto comune:

"I sottoscritti, essendo stati invitati a preparare disegni per una nuova monetazione per gli Stati Uniti, fanno rispettosamente notare che le condizioni della competizione, come presentate nella lettera di invito, sono tali da precludere la possibilità di qualunque buon risultato. Il tempo messo a disposizione per preparare i disegni è troppo breve, e il compenso del tutto insufficiente, mentre non viene data nessuna assicurazione su chi farà la premiazione."

Gli artisti, inviarono anche una lista delle condizioni da loro raccomandate per il concorso.

Imbarazzato da questi rimproveri, il Dipartimento del Tesoro mise da parte il suo piano di una competizione tra artisti riconosciuti e provò a bandirne una aperta a chiunque avesse voluto partecipare. I lavori presentati sarebbero stati giudicati da Charles Barber, Augustus Saint-Gaudens e Henry Mitchell, un incisore esterno alla Zecca.

La cosa suscitò un certo interesse tra gli aspiranti artisti del Paese, ma la loro mancanza di talento e abilità risultò, a dir poco, scoraggiante. Non restava che prendere atto della situazione, cosa che avvenne in un rapporto inviato il 3 luglio 1891 al Segretario al Tesoro, Charles Foster.

E così, imbarazzato e sfinito da questa sequenza di eventi, al Direttore Leech non rimase altro da fare che dare incarico al suo Chief Engraver di preparare i disegni richiesti. Nascevano i Barber dimes, quarter e half dollars...le monete del Barbiere :rolleyes:

petronius oo)


Inviato

Charles E. Barber

Charles Edward Barber, nato a Londra nel 1840, arriva negli Stati Uniti con la famiglia nel 1852. Suo padre William, stimato incisore, si conquista una posizione di primo piano alla Zecca di Philadelphia, fino a divenirne il Chief Engraver nel 1869, succedendo a James B. Longacre.

Anche Charles, secondo una prassi nepotistica tipica della Zecca di quegli anni, viene assunto, come assistente del padre, di cui prende il posto nel 1879, dopo la sua morte. Non senza polemiche, poiché in molti avrebbero visto volentieri come nuovo Chief Engraver, George Morgan, considerato, allora come oggi, artista di ben altro talento rispetto a Barber.

La cosa non manca di generare numerosi attriti tra i due, che già non si vedevano di buon occhio, ma questo non impedisce loro di collaborare nella realizzazione di diverse medaglie, del primo mezzo dollaro commemorativo, nonché della bella moneta d'oro da 4 dollari nota come Stella.

Charles Barber è stato, tra i Chief Engravers della Zecca statunitense, quello rimasto più a lungo in carica, dal 1879 al 1917, e tra le sue monete va almeno ricordato, oltre ai dimes, quarti e mezzi dollari citati nel post precedente, il V-Nickel, o Liberty Head nickel, realizzato nel 1883.

Ha inciso anche monete per Cuba, Venezuela e le Hawaii, nonché numerose monete commemorative statunitensi, prove e progetti.

Alla sua morte, il 18 febbraio 1917, gli succede nell'incarico George Morgan.

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petronius :)


Inviato

Barber Dime

Charles Barber si mise dunque all'opera per realizzare le nuove monete, dimes, quarter e half dollars, che furono tutte rilasciate nel 1892.

Utilizzò per tutte lo stesso ritratto di Liberty al dritto, un'aquila per il rovescio dei quarti e mezzi dollari, e mantenne la corona di foglie per il dime.

Barber modellò la sua testa di Liberty nel piú puro stile classico, ispirandosi un po' a quella del Morgan Dollar ma, soprattutto, alla testa di Cerere che compariva sulle monete francesi dell'epoca, come espressamente chiesto dal Direttore della Zecca Edward Leech

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Miss Liberty guarda a destra, indossa un cappello frigio, e una corona ricavata da un ramo d'ulivo, con una piccola fascia che porta scritto il suo nome. Nel dime il dritto è completato dall'iscizione UNITED STATES OF AMERICA e dalla data

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Per il rovescio del dime, Barber riprese, con lievi modifiche, il disegno della corona già in uso sui modelli precedenti (Liberty Seated Variety 4 e 5) con al centro il valore. Su tutti i modelli la lettera B per Barber, compare sotto la troncatura del collo di Liberty, all'altezza del numero 1 della data

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Un articolo apparso sull'American Journal of Numismatics commentava così le nuove monete:

"L'effetto generale è piacevole: delle tre, il dime è per molti versi il più attraente. La testa di Liberty è dignitosa, ma anche se circola la sciocca storia che il profilo sia quello di una 'reigning belle' di New York, difficilmente la si può dire una bellezza. E' più che altro una sensazione, difficile da definire, ma percettibile, che la testa rimandi a quelle classiche su alcune monete romane e, una sensazione ancora più forte, alla testa sui franchi francesi...ma c'è una pienezza sul labbro superiore che le toglie espressione, e un leggero gonfiore sul didietro del collo, che ha portato un critico a osservare che 'sta per arrivare al punto di ebollizione' e un altro a dire che 'la gola è quella di un gladiatore'...Si può ragionevolmente dedurre che, per molti aspetti, queste monete sono un avanzamento rispetto a quanto è stato finora realizzato, ma c'è ancora una lunga distanza tra loro e la moneta Nazionale ideale...Monete di più elevato livello artistico, per l'uso generale, saranno coniate lo stesso giorno che la quadratura del cerchio sarà perfettamente realizzata." :rolleyes:

Si capisce da queste righe, che l'accoglienza alle monete di Barber non fu delle più entusiaste. Molti, tra i numismatici, si mostrarono alquanto delusi, altri preferirono non pronunciarsi.

Andò meglio con la stampa generalista e con la gente comune, che sembrarono invece apprezzare le nuove monete :)

petronius oo)


Inviato

San Francisco 1894

Più ancora del 1873-CC No Arrows, il 1894-S è il "Santo Graal" dei collezionisti di dimes :closedeyes:

Incluso per decenni in una sorta di "triumvirato" delle monete americane più ambite, insieme al 1913 V-Nickel e al 1804 Dollar, è oggi classificato da Jeff Garrett al 4° posto tra le 100 Greatest U.S. Coins, dopo la 1933 Double Eagle, ma prima del dollaro 1804.

Il motivo di questo interesse, oltre all'oggettiva rarità, è dovuto, come per molte altre monete americane, alla storia che c'è dietro.

Su un punto sono tutti d'accordo: nel 1894 a San Francisco furono coniati solo 24 dimes, presumibilmente nel mese di giugno.

E' sui motivi di una coniazione così risibile che cominciano le dispute :rolleyes:

Una prima spiegazione apparve già nel 1895, in un articolo del San Francisco Bulletin. L'articolo citava un rapporto di un dipendente della Zecca, nel quale si sosteneva che un numero molto piccolo di dimes era stato coniato per pareggiare un disavanzo nei libri contabili. La teoria fu portata all'attenzione dei numismatici nel 1928 all'interno di un articolo di Farran Zerbe apparso su The Numismatist. Se la teoria fosse vera, si tratterebbe di una situazione unica, in quanto non è mai successo nulla di simile in nessuna delle altre filiali della Zecca.

Resterebbero però due cose da spiegare: perché, a fronte di uno sbilanciamento dichiarato di 40 centesimi, siano stati coniati 24 dimes, ovvero 2 dollari e 40, e perché questi dimes sono stati coniati in una finitura definita da sempre prooflike, se non addirittura proof. Insomma, si sarebbe prestata la massima cura possibile per produrre una manciata di monetine che dovevano servire solo a coprire un modestissimo sbilanciamento.

Un'altra teoria, forse più vicina al vero, tira in ballo John Daggett, l'allora Sovrintendente della Zecca di San Francisco. Daggett avrebbe fatto coniare i 24 dimes su esplicita richiesta di alcuni suoi amici, probabilmente banchieri, e ne avrebbe distribuiti tre ciascuno a sette di loro, tenendo per se gli altri tre.

Questa teoria non tiene però conto del fatto che sicuramente due dei 24 esemplari sono stati inviati alla Assay Commission, che li ha rifusi per effettuare i suoi test.

I conti dunque non tornano, ma è certo che Daggett ne tenne tre per se, anzi, li regalò  a sua figlia Hallie, allora soltanto una bambina, raccomandandole di preservarli con grande cura fin quando non fosse stata grande, perché a quel punto il loro valore sarebbe stato altissimo...Hallie ne spese subito uno per comprarsi un gelato :rofl:

Il dime di Hallie (o presunto tale) sarebbe stato poi ritrovato molti anni dopo, coi segni di una lunga circolazione, ed è oggi conosciuto come "ice cream specimen". Eccolo qui, la sua conservazione stimata è Good-04

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Per gli altri due, però, Hallie seguì il consiglio del padre, e li vendette nel 1954 a un commerciante numismatico californiano, per una cifra che non sono riuscito a trovare ma che presumo elevata per l'epoca.

Ho invece un riferimento per l' "ice cream specimen", passato in asta da Bowers & Merena nel marzo 1989 per 33.000 dollari.

Di più sulla loro origine non si sa, l'unico altro dato certo è che dei 24 esemplari di 1894-S dime, solo 9 sono quelli oggi conosciuti (si discute sulla possibile esistenza di un decimo esemplare). Di questi, due, il già ricordato "ice cream specimen" e un altro, classificato About Good-03, portano i segni di una lunga circolazione. Il secondo sarebbe stato ritrovato nel 1957 in un Gimbels Department Store, in una scatola di cianfrusaglie, e acquistato per 2 dollari e 40 :rolleyes:

Gli altri sette, al contrario, sono in altissima conservazione, stimati tra Proof-60 e Proof-66.

Quello in foto, chiuso da PCGS come PR-64+ è con ogni probabilità l'esemplare che detiene il record del prezzo più alto. E' stato infatti venduto in trattativa privata, nel luglio 2013, per una cifra non esattamente precisata, ma dichiarata superiore ai 2 milioni di dollari!

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petronius oo)

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Inviato

Denver 1906

Non si può certo dire che i dimes coniati a Denver nel 1906 siano rari quanto quelli di San Francisco di 12 anni prima. Si tratta, al contrario, di una coniazione piuttosto comune, che conta ben 4.060.000 pezzi.

L'importanza di queste monete non è dovuta dunque alla loro rarità né, tantomeno, a quotazioni milionarie, ma al fatto che sono stati i primi dimes coniati nella appena inaugurata Zecca del Colorado.

L'idea di aprire una zecca a Denver, veniva da lontanto, dal 1861, quando, in piena Guerra Civile, William Gilpin, primo governatore del Territorio del Colorado, avviò una trattativa con Clark & Gruber per l'acquisto della loro zecca privata, attiva dal 1860 nella coniazione di monete con l'oro estratto nel Territorio.

La trattativa si concluse nel 1863 con l'acquisto da parte del governo federale di edificio, macchinari e attrezzature varie, per la somma di 25.000 dollari.

Come prima cosa fu ampliato l'edificio preesistente, e furono aggiornate e modernizzate tutte le attrezzature necessarie per coniare, ma dopo l'entusiasmo iniziale, tutto si bloccò, e per anni l'edificio funzionò solo come Assay Office per l'acquisto di oro e argento grezzi e la loro trasformazione in lingotti...di monete, neanche l'ombra.

Fu soltanto nel 1895 che il Congresso diede nuovo impulso alla zecca, decidendo la costruzione di una nuova struttura, che iniziò però solo nel 1899, per essere portata a termine nel 1904.

Nel 1905, furono testati i nuovi macchinari, con la coniazione di gettoni in rame uniface all'incirca delle dimensioni di una double eagle. I gettoni portano sull'unica faccia incisa soltanto il nome della città e la data

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Furono distribuiti come souvenir nelle cerimonie per celebrare l'inizio regolare delle coniazioni nel 1906, e sono oggi piuttosto rari. L'esemplare in foto, proveniente da un sito commerciale americano, è stato venduto per 600 dollari.

Le prime monete ad essere coniate, il 12 marzo 1906, furono le eagles d'oro da 10 dollari, ognuna col suo bel marchio D che non compariva sulle monete americane da oltre 40 anni, da quando la Zecca di Dahlonega, Georgia, che utilizzava lo stesso marchio, aveva cessato la produzione nel 1861.

Prima della fine dell'anno, dalla Zecca di Denver uscirono in quantità double eagles, half eagles, mezzi dollari, quarti di dollaro e...dimes ;)

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petronius :)


Inviato

New Orleans 1909

Per una zecca che si apre, un'altra se ne chiude. Nel 1909 la Zecca di New Orleans cessa definitivamente la produzione. Rimarrà ancora attiva come Assay Office fino al 1931, poi, dopo alterne vicissitudini, tra cui quella di essere trasformata in prigione federale, dal 1936 all'inizio della Seconda Guerra Mondiale, e aver rischiato poi di essere venduta, nel 1975 viene dichiarata sito di interesse nazionale.

Nel 1977 il governo della Louisiana stanzia 3 milioni di dollari per la sua ristrutturazione, e nel 1981 l'edificio della vecchia zecca diventa sede del Louisiana State Museum, come è ancora oggi

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La Zecca di New Orleans era stata autorizzata nel 1835, insieme a quelle di Dahlonega, Georgia, e Charlotte, North Carolina, entrambe situate vicino ai giacimenti d'oro scoperti nei due Stati. La Zecca di New Orleans, invece, non era vicino alle miniere, ma la città era uno dei più importanti porti degli Stati Uniti, dove era facile far confluire metalli da ogni dove.

La produzione ha inizio nel 1838, e le prime monete a essere coniate, il 7 maggio di quell'anno, sono proprio i dimes, del tipo Seated Liberty - Variety 1. Recano una O come marchio di zecca.

I primi 10 esemplari vengono posti nella pietra angolare del New American Theatre, allora in costruzione, mentre le 20 monete successive sono offerte ad alcuni funzionari della zecca e ai maggiorenti della città.

La coniazione dei dimes per la circolazione inizia nel mese di giugno, ed entro la fine dell'anno vengono prodotti oltre 400.000 pezzi.

La produzione, di monete di varia tipologia, procede senza particolari scossoni fino al 1861 quando, allo scoppio della Guerra Civile, truppe dello Stato della Lousiana si impadroniscono della zecca, che rimane poi per un breve periodo in mano alle forze Confederate, le quali utilizzano i materiali in stock per coniare un po' di mezzi dollari in argento e double eagles in oro, dopodiché, esaurite le scorte, la zecca viene chiusa.  

Nel 1862 i nordisti riconquistano New Orleans, ma la zecca continua a rimanere chiusa. Riaprirà soltanto nel 1879, ma per vedere uscire ancora i dimes dalla sue presse bisognerà attendere il 1891, ultimo anno di produzione della tipologia Seated Liberty.

Dal 1892 anche a New Orleans inizia la produzione dei Barber dimes che, con la sola eccezione del 1904, continua fino al 1909.

L'apertura nel 1906 della Zecca di Denver, che fa seguito a quella, nel 1901, di una nuova sede più grande e moderna per la Zecca di Philadelphia, rendono però ben presto superflua l'esistenza di una zecca nel sud degli Stati Uniti (naturalmente, era in piena attività anche la Zecca di San Francisco) e così, senza che sia decretata ufficialmente la sua chiusura, alla Zecca di New Orleans non viene assegnato un budget di produzione per l'anno fiscale 1910. Questo significa, semplicemente, che nessuna moneta viene più coniata dopo il termine dell'anno fiscale precedente, fissato al 30 giugno 1909.

Prima di tale scadenza vengono coniati, con data 1909, quarti di dollaro, mezzi dollari e half eagles. E naturalmente dimes, in numero di 2.287.000 pezzi, una quantità che rende questa emissione non particolarmente rara, così come quella precedentemente analizzata di Denver del 1906.

Ma la loro importanza, come detto, va ben al di là della pura e semplice rarità :)

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petronius oo)


Inviato

Il periodo in cui furono emesse le monete d'argento di Charles Barber, dal 1892 al 1916, fu un periodo di grande stabilità per la monetazione americana, in termini di pezzi coniati e della loro libera circolazione.

Infatti, a parte il dibattito politico sull'utilità del dollaro d'argento, la cui produzione cessò nel 1904, non c'erano problemi di sorta per gli altri nominali, e gli americani poterono godere del privilegio di una larga e affidabile disponibilità.

La stessa di cui possono godere oggi i collezionisti dei Barber dimes, tipologia per la quale, a parte il famoso 1894-S, non si segnalano particolari rarità.

L'unico per il quale è necessario un esborso superiore ai 1.000 dollari già alle medie conservazioni è il 1895-O, mentre per alcune altre annate, ma non molte, la cifra a tre zeri la si spende solo a partire da una conservazione MS-60. Segnalo in particolare il 1894-O e 1896-O, il 1901-S e 1903-S, e un paio di varianti, il 1893 "3 over 2" e il 1905-O "Micro O".

Tutto il resto lo si può considerare comune o, al massimo, non comune, con prezzi che, per molte annate, si calcolano nell'ordine delle poche decine di dollari fino a una conservazione XF-40, mentre bastano pochi spiccioli per le basse conservazioni.

Nel 1916, allo scadere dei 25 anni previsti dalla Legge del 1890, le monete d'argento di Barber escono di scena. Tre anni prima era toccato al V-Nickel, sostituito dal Buffalo, una delle più belle monete americane, ora anche per i dimes, i quarti e i mezzi dollari è tempo di fare spazio a monete che meglio esprimono i mutati gusti del nuovo secolo.

Come era accaduto 25 anni prima per la Libertà seduta di Gobrecht, ora anche la testa di Cerere di Barber è considerata obsoleta e fuori moda. Ma è proprio nel momento in cui sono costrette a cedere il passo, che le monete del Barbiere incominciano a incontrare il maggior favore dei collezionisti, che prosegue ancora oggi, compensando ampiamente lo scarso entusiasmo con cui erano state accolte al loro apparire :closedeyes:

Per concludere, dopo i dimes più significativi di San Francisco, Denver e New Orleans, un bel dime di Philadelphia dell'ultima annata

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petronius :)

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Inviato

Il Barber dimes, quarters e halves erano monete con cui America incontrò l'automobile. Barbiere dimes—ho letto anni fa e hanno citato più volte sul nostro Forum—trovato un uso automobilistico speciale... come si è scoperto, erano perfetti per spalancati le candele d'accensione del Modello T Ford.

:) v.

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The Barber dimes, quarters and halves were coins with which America met the automobile. Barber dimes—I read years ago and have mentioned several times on our Forum—found a special automotive use…as it turned out, they were perfect for gapping the sparkplugs of Model T Fords.

:) v.

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Inviato

Tutto cambia nella monetazione americana nel 1904, quando Theodore Roosevelt viene eletto per il suo secondo mandato presidenziale.

Insoddisfatto delle monete del suo paese, che vorrebbe all'altezza di quelle dell'antica Grecia, Roosevelt chiede a Augustus Saint-Gaudens, il più famoso scultore americano dell'epoca, di disegnarne di nuove, che esprimano al meglio la grandezza degli Stati Uniti.

Dalla collaborazione tra lo Scultore e il Presidente nascono due tra le più belle monete statunitensi, il 10 dollari Indian Head e il 20 dollari che prende il nome dal suo creatore.

Sebbene osteggiate dai vertici della Zecca, e in particolare da Charles Barber, le due monete vedono la luce nel 1907, e da allora in poi nulla sarà più come prima :)

Nel 1909, per la prima volta, viene ritratto su una moneta destinata alla grande circolazione, un personaggio reale, il presidente Lincoln, di cui ricorre il centenario della nascita. Nel 1913, James Earle Fraser crea il Buffalo Nickel, una delle più belle monete di sempre, non solo americane, e nel 1916, finalmente, giunge il momento di rinnovare anche le monete frazionarie in argento (il dollaro d'argento, lo ricordo, non veniva più coniato dal 1904).

I nuovi dimes, quarti e mezzi dollari, nascono in realtà da un errore di interpretazione della Legge del 1890, che impone di mantenere lo stesso disegno per almeno 25 anni, termine che per i tre nominali scade appunto nel 1916. Ma la legge fissa solo un periodo minimo, non un massimo, quindi le Barber coins si sarebbero potute continuare a coniare ancora per un tempo indefinito.

A sbagliare, nell'interpretazione della legge (errore voluto? sembra di no), è il Direttore della Zecca, Robert W. Woolley, che intende il termine dei 25 anni come un OBBLIGO a cambiare le monete dopo tale scadenza.

Di nuovo viene indetto un concorso, cui partecipa anche Charles Barber, ma con scarsa fortuna...le sue monete hanno fatto il loro tempo. A vincere sono due artisti esterni alla Zecca, Hermon A. MacNeil, che si aggiudica il concorso per il quarto di dollaro, e Adolph A. Weinman, i cui disegni vengono scelti per il mezzo dollaro e per il dime.

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Adolph Alexander Weinman era nato nel 1870 in Germania, e all'età di 10 anni era emigrato in America, presso una famiglia di parenti, cambiando il suo nome da Weingaertner a Weinman, al fine di renderlo più americano. Poco dopo il suo arrivo negli Stati Uniti inizia a manifestare un certo talento per la modellazione, il disegno e la scultura, e a 15 anni viene assunto come apprendista nello studio di uno scultore. Lavora poi per altri artisti affermati fino a quando, nel 1895, diventa assistente di Augustus Saint-Gaudens, lavoro che mantiene per tre anni, fino alla partenza di Saint-Gaudens per la Francia nel 1898.

Negli anni seguenti Weinman si specializza sempre più nella produzione di medaglie, e incontra di nuovo Saint-Gaudens nel 1905, quando i due producono insieme la medaglia inaugurale della seconda presidenza Roosevelt.

Nel 1916 viene invitato dalla Commission of Fine Arts a partecipare al concorso per le nuove monete, aggiudicandosi la realizzazione del dime e del mezzo dollaro oggi conosciuto come Walking Liberty

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Muore l'8 agosto 1952.

petronius oo)


Inviato

Le ali della Libertà

Per la prima volta nella storia, il disegno dei dimes, quarti e mezzi dollari, differisce da moneta a moneta. Basta con i busti drappeggiati o incappucciati, le Libertà sedute e le monete del Barbiere, tutte uguali...adesso ogni moneta ha un suo disegno originale, perfettamente riconoscibile, moderno e innovativo.

E, forse anche qui per la prima volta, l'apprezzamento, sia dei numismatici che del pubblico, è unanime.

Nel dime di Weinman, la testa di Liberty, col suo tradizionale cappello e una corona di riccioli sulla fronte, appare al tempo stesso classica e moderna, al difuori di precedenti stereotipi. Le ali, la vera novità, fanno subito pensare a un ritratto ispirato a un dio dell'antichità classica, e il nome Mercury, Mercurio, resta appiccicato alla moneta, ancora oggi, a quasi 70 dalla sua ultima coniazione.

Ma Weinman stesso spiega che non pensava affatto al dio dell'eloquenza, del commercio, dei ladri...e dei falsari :rolleyes: nel progettare la moneta, e che le ali vogliono invece simboleggiare la libertà di pensiero.

La parola Liberty e il motto In God We Trust completano il dritto, in cui compaiono, sulla destra, anche le iniziali di Weinman, AW

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Al rovescio vi è un fascio littorio romano, simbolo di unità e di giustizia, contornato da un ramo d'ulivo, simbolo di pace. Anche qui ci fu chi, negli anni seguenti, cercò di accostare il disegno a qualcosa di completamente diverso, ai simboli del fascismo italiano. E' ovvio che non poteva essere così, ma poiché ancora oggi capita di sentir dire questo, e di trovare gente che si chiede come mai, mi sembrava giusto chiarirlo ancora una volta.

Il rovescio è completato dal valore, dalla legenda UNITED STATES OF AMERICA, e dal motto E PLURIBUS UNUM

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Delle tre nuove monete d'argento, il dime è stata l'unica ad entrare effettivamente in circolazione nel 1916, quarti e mezzi dollari con la data di quell'anno furono rilasciati nel gennaio 1917.

Ecco cosa scriveva su di esso un critico nel dicembre 1916:

"La testa alata di Liberty è davvero un ritratto di grande bellezza e finezza. La nostra ragazza americana è giovanile, raffinata, dall'espressione gentile...Le lettere al dritto sono meravigliosamente semplici. La spaziatura tra le lettere non è un'idea nuova, ma è presente su numerosi campioni rifiutati in passato dalla Zecca. Anche il fascio non è nuovo, Anthony Paquet nel 1859 disegnò alcuni campioni di mezzi dollari con Liberty seduta, che regge uno scudo e tiene in mano un fascio...Ma, infine, noi abbiamo qui una moneta che non è seconda a nessuna che abbiamo emesso in precedenza, e che può essere favorevolmente paragonata a qualunque altra in Europa, e questo vuol dire molto."

petronius :)

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Who's that girl?

Come per molte altre monete americane, sembra che anche il dime di Weinman abbia per modello una persona reale, e ben conosciuta.

Nell'agosto del 1909, il poeta Wallace Stevens aveva affittato un appartamento al 441 di West 21st Street a New York. Il suo padrone di casa era...indovinate un po' ;)

Wallace visse lì fino al 1916, e all'incirca nel 1913 Weinman fece un busto in bronzo di Elsie Katchel Stevens, moglie del poeta

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Si pensa che ispirandosi a quel busto, Weinman abbia disegnato il dime per il concorso.

Era nella tradizione di Saint-Gaudens, di cui Weinman era stato allievo, usare un gesso o un busto in bronzo come passaggio intermedio tra un modello vivente o una statua dell'antica Grecia, e il ritratto ideale di Liberty su una moneta. Elsie Katchel Stevens, come interpretata nel busto da Weinman, e il ritratto sul dime, hanno abbastanza punti in comune perché la connessione tra loro sia convincente.

Convincente ma non definitiva, come non lo è per molte altre monete...non è infatti chiaro se Weinman avesse prodotto anche in precedenza disegni simili di Liberty.

Io non posso far altro che aggiungere un'immagine dal vero di Elsie...è quella a sinistra, col vestito chiaro :rolleyes:

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petronius oo)


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The Roaring Twenties

Dopo i Gay Nineties, gli allegri anni '90, che poi tanto allegri non furono, ecco i Roaring Twenties...i ruggenti anni '20 :guitarist:

Al termine della Prima Guerra Mondiale, gli Stati Uniti conoscono un periodo di prosperità e progresso, trainato soprattutto dal settore automobilistico: se l'800 era stato il secolo delle ferrovie, il '900 è il secolo dell'automobile. Simbolo di questo sviluppo è la Ford Model T che prodotta a partire dal 1908, in qualunque colore purché nero, conosce un vero e proprio boom tra il 1919 e il 1925, divenendo la prima utilitaria di massa

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Accanto all'automobile ha grande diffusione la radio: un apparecchio la cui importanza, prima ancora che economica, è culturale e politica, poiché consente un’immediatezza, una capillarità e una rapida estensione dell'informazione, ma anche della propaganda, di gran lunga superiori a quelle consentite dai giornali.

La svolta per gli Stati Uniti inizia nel 1920 con l'elezione alla presidenza del repubblicano Warren G. Harding; il partito repubblicano, che dopo Harding salirà alla Casa Bianca con le presidenze di Coolidge e Hoover, si fa in questo decennio strenuo difensore degli interessi del capitalismo più aggressivo, che ha le sue roccaforti nelle grandi corporations industriali e finanziarie e i suoi protagonisti in uomini come Ford, Rockfeller, Morgan.

Sono anni di grande crescita industriale, della prima liberazione sessuale, della nuova musica afroamericana, il jazz, anni in cui la ricchezza sembra a portata di mano per tutti...ma non è così, la polvere d'oro della nuova era di prosperità, non cade equamente su tutta la Nazione, e su tutta la sua gente.

Abituati ai prezzi elevati delle materie prime durante la guerra, gli agricoltori del Midwest e del Sud vedono i loro redditi ridursi e i loro debiti salire dopo l'inizio degli anni '20. Non va meglio per gli operai, i cui salari continuano a essere mantenuti bassi, peggio ancora per gli afromaericani, che migrati al Nord prima e durante la guerra scoprono di essere altrettanto malvisti a Omaha, Nebraska, di quanto lo erano a Opelika, Alabama.

Quindi agli investimenti e al continuo aumento della produttività, non corrisponde una proporzionata crescita del potere d'acquisto.

Inoltre, non vengono posti limiti alle attività speculative delle banche e della borsa, dovute alla volontà da parte degli acquirenti di detenere titoli, non tanto per ottenere dividendi, e dunque profitti, quanto solo per aumentare il proprio capitale. In sostanza, si compra per rivendere, senza preoccuparsi della qualità di ciò che si compra, e all'aumento di domanda dei titoli si accompagna direttamente quello delle quotazioni.

E così, mentre i Twenties ruggiscono, un fatto inquietante diviene pian piano evidente a chiunque voglia vederlo: gran parte del boom economico è  basato su aria calda, e tutte quelle nuove costruzioni, le automobili, le radio, e tutti gli altri simboli economici della Nuova Era, potrebbero un giorno essere spazzati via, se dovessero esaurirsi la fiducia nel credito e il potere d'acquisto della gente.

E quel giorno naturalmente arriva... :rolleyes:

petronius oo)

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Arriva la bufera!

Nel novembre 1928, uno degli architetti dei prosperi anni '20, Herbert Hoover, già Segretario al Commercio sotto Coolidge, viene eletto 31° Presidente degli Stati Uniti, entrando in carica nel marzo dell'anno successivo

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Durante la campagna elettorale, Hoover aveva seminato l'America di gadget come questo...sette mesi dopo il suo insediamento, raccoglie la tempesta! post-206-0-10714600-1414058395_thumb.gif

Il 21 ottobre 1929 si avvertono i primi segni di nervosismo alla Borsa di Wall Street. Quel giorno vengono trattate 6 milioni di azioni, e il loro continuo ribasso inizia ad allarmare alcuni risparmiatori. Ma il presidente Hoover rassicura:

"Le attività economiche fondamentali del paese, ossia la produzione e la distribuzione delle merci, sono su basi solide e prospere"

Non parla però della Borsa, si disse poi su pressioni esercitate sulla Casa Bianca da influenti banchieri, che fiutata la bufera volevano avere il tempo di vendere.

Il 22 ottobre, anche alcuni speculatori incominciano ad allarmarsi e a vendere. L'intervento di un gruppo di banchieri, che per frenare il ribasso acquistano alcuni corposi pacchetti, sembra avere effetto, e a fine seduta l'allarme pare cessato.

Ma la mattina del 23 i primi a vendere a rotta di collo sono proprio alcuni operatori, per cercare di colmare l'enorme differenza che si andava creando di ora in ora tra il valore della azioni comprate nei giorni precedenti (e in molti casi ancora da saldare) e la quotazione sempre più bassa del titolo.

A fine seduta, qualcuno era già in rovina, e ormai nemmeno un miracolo sarebbe bastato a rattoppare i buchi di quel grande colabrodo che loro stessi, con troppa disinvoltura, avevano creato.

Ma fuori da Wall Street, pochi sono ancora al corrente di quanto sta accadendo. La notizia inizia a diffondersi in serata, in molti quella notte non dormono, e la mattina dopo una folla rumorosa fa ressa davanti alla sede della Borsa, già in preda al panico, al timore di perdere tutto quel che possiedono, alimentato anche dalla notizia, vera o falsa che sia, che durante la notte si sono suicidati undici noti speculatori...è il Black Thursday, il Giovedì nero, 24 Ottobre 1929

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Ma il peggio deve ancora arrivare. Cinque giorni dopo, al Giovedì nero fa seguito il Martedì nero, Black Tuesday...29 Ottobre 1929, il giorno del definitivo

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petronius :mellow:


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La Grande Depressione

Sebbene non ne fosse stato direttamente responsabile, Hoover portava la colpa della peggiore depressione nella storia degli Stati Uniti. In termini di povertà individuale, gli hard times degli ultimi anni '30 dell'Ottocento potevano forse essere stati ancora peggiori per molte persone, ma la Grande Depressione cade in un'epoca in cui la nazione e i suoi cittadini sono molto più collegati l'uno all'altro, molto più dipendenti l'uno dall'altro, di quanto non fosse un secolo prima. Negli anni 1830 c'erano state intere aree del paese che erano passate quasi indenni attraverso i tempi duri, nel 1930 nessuno viene risparmiato.

Nemmeno la monetazione, che tra il 1929 e il 1933 vede un progressivo declino di produzione....chi ha perso il lavoro, non necessita di una gran quantità di monete, visto il drastico ridimensionamento del suo potere d'acquisto.

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Nell'anno del crollo borsistico erano in produzione corrente otto nominali: 1 centesimo, 5 centesimi, il dime, il quarto di dollaro e il mezzo dollaro, e tre monete d'oro, da 2,5, 5 e 20 dollari.

Nel 1930 i nominali sono già scesi a sei, nel 1931 e 1932 se ne coniano appena quattro, idem nel 1933, ma in quell'anno solo il centesimo e il mezzo dollaro sono destinati alla circolazione, i 10 e 20 dollari d'oro, com'è noto, vengono subito quasi tutti rifusi.

La produzione del nostro dime viene bloccata del tutto nel 1932 e 1933, ma già nel 1931 era stata bassa, con poco più di 6 milioni di esemplari coniati. Riprenderà nel 1934 con 30 milioni di pezzi, quantità che sarà notevolmente incrementata negli anni immediatamente successivi.

La crisi raggiunge il culmine negli ultimi mesi del 1932. In novembre, Hoover perde la battaglia per la rielezione contro il democratico Franklin Delano Roosevelt, la cui campagna elettorale era stata la più vaga possibile quanto ai modi di combattere la Depressione. Roosevelt, peraltro, non aveva bisogno di dire molto per vincere, tanto vasta era ormai, in tutti gli strati sociali, l'impopolarità di Hoover. Che però rimane in carica ancora per quattro mesi dopo le elezioni, come stabilito dalla Costituzione.

Durante i quattro mesi finali della sua amministrazione, un crescente senso di panico attanaglia la nazione. Nessuno sa che cosa voglia fare Roosevelt, probabilmente nemmeno lui, essendo una di quelle persone che sviluppano la propria politica, e loro stessi, mentre vanno avanti.

Intanto la crisi peggiora... :sorry:

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petronius :mellow:


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Depression Scrip

Prima di concludere il discorso sull'insediamento di Roosevelt e sulle prime misure prese per combattere la Depressione (tranquilli, non intendo raccontarvi tutto il New Deal :D) soffermiamoci un attimo su un interessante fenomeno, niente affatto nuovo, ma forse meno conosciuto di quelli, analoghi, verificatisi in altre epoche o altri paesi.

Mi riferisco al proliferare di una monetazione d'emergenza, emessa dai soggetti più svariati, per fare fronte alla penuria di circolante, perché la crisi, oltre ad avere, come abbiamo visto, portato a una riduzione della produzione della Zecca, aveva anche provocato, come sempre in periodi simili, la sparizione delle monete, soprattutto gli spiccioli, sia d'argento che di altri metalli (gli alti valori in oro spariranno a breve per decreto).

Niente di nuovo si diceva, ne abbiamo già visto un esempio con gli hard times tokens (post #27 pag. 2), e anche in altri periodi gli americani avevano fatto ricorso a una monetazione d'emergenza, ma a quella che inizia a circolare nel 1931, raggiungendo il suo massimo nei due anni successivi (ma continuando poi a essere utilizzata, anche se in misura molto minore, fino al 1939) danno una vitalità e una varietà che si erano viste di rado prima, e non si vedranno più dopo.

Il paragone più vicino, anche nel tempo, è con i notgeld austro-tedeschi del decennio precedente, per il numero degli emittenti e la varietà dei materiali usati: carta, legno, pelli di animali (perfino di pesci), metalli poveri, vulcanite e, meraviglioso esempio di storia che ripete se stessa, conchiglie.

I collezionisti chiameranno queste emissioni Depression Scrip, Ralph A. Mitchell e Neil Shafer nel loro Standard catalog of Depression Scrip of the United States, conteranno circa 1.100 soggetti emittenti, molti con diverse tipologie...un numero, comunque, quasi sicuramente in difetto.

Nessuno dei 48 Stati (tanti erano all'epoca) è esente dal fenomeno, che contagia anche i Territori dell'Alaska e delle Hawaii...vediamo alcuni esempi.

A Tenino, nello stato di Washington, estremo nordovest, il materiale usato è il legno...non per niente siamo in un territorio ricco di foreste ;)

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Un po' più a sud, i business men della cittadina di Heppner, nell'Oregon, trovano un uso alternativo delle pelli di pecora :unsure:

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Ancora più a sud, Crescent City e Pismo Beach, bagnate dal mare della California, rinnovano l'antichissimo uso delle conchiglie...opportunamente manoscritte ^_^

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Venendo infine al materiale più usato, la carta, alcuni scrip sono semplici foglietti che indicano l'emittente e il valore, ma molti, come accadeva già per i notgeld austro-tedeschi, illustrano con belle e colorate vignette le attrattive del luogo, quasi un manifesto turistico, come questo biglietto da 1 dollaro della Contea di Mecosta, Michigan, luogo ideale per la pesca, il golf e il pattinaggio su ghiaccio :rolleyes:

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petronius :)

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Il 23/10/2014 alle 19:54, petronius arbiter dice:

Intanto la crisi peggiora... :sorry:

A livello dei singoli Stati, i governatori fanno i loro primi passi per fermare l'emorragia del sistema bancario.

Incominciano a proclamare "banking holidays" , periodi durante i quali ogni banca entro la loro giurisdizione, viene obbligata a chiudere i propri sportelli per prevenire la corsa al ritiro del contante da parte di risparmiatori nel panico e creditori delle banche stesse. Quando il periodo di maggior ansietà sarà passato, le banche potranno riaprire.

Il primo Stato a mettere in atto questa pratica è il Nevada, pochi giorni prima delle elezioni presidenziali del novembre 1932. La chiusura dovrebbe durare al massimo 12 giorni, ma passati questi le cose sono peggiorate invece di migliorare, e dopo una prima proroga, la chiusura viene decisa per un tempo indeterminato.

Altri Stati seguono l'esempio del Nevada, e nel febbraio 1933 il panico percorre ormai l'intera nazione.

Quando finalmente Hoover lascia la Casa Bianca, e Roosevelt si insedia al suo posto, praticamente ogni banca ha chiuso, o sta operando con estrema difficoltà.

Il primo passo di Roosevelt è, semplicemente, quello di portare la chiusura delle banche alla sua estrema e logica conclusione. Il 6 marzo 1933 proclama un "national bank holiday", la chiusura generalizzata di tutte le banche del paese, fino al 9 marzo. Durante questi giorni, la situazione finanziaria di ogni banca viene attentamente esaminata: a quelle con i conti in regola viene permesso di riaprire, le altre continuano a restare chiuse.

Le banche solvibili riaprono gradualmente tra il 13 e il 15 marzo, e la mossa del Presidente porta subito a un ritorno di fiducia nel paese, e delle monete nei normali canali del commercio, anche se le Depression Scrip saranno dure a morire, continuando a circolare fin oltre la metà del decennio in vaste porzioni del Sud, del Midwest e dell'Ovest.

Ancora più dura da battere sarà la Depressione stessa, che Roosevelt affronterà con un coraggioso programma di riforme economiche e sociali noto come New Deal (Nuovo Corso) del quale, come detto, non intendo parlare qui, trattandosi di un argomento la cui vastità e complessità esulano dagli scopi di questa discussione, che finirebbe irrimediabilmente :offtopic:

Sarà comunque soltanto con l'ingresso nella Seconda Guerra Mondiale, e l'impulso che la produzione bellica darà all'economia, che gli Stati Uniti usciranno definitivamente dalla crisi, avviandosi poi a diventare la prima potenza al mondo.

Lasciamo dunque Roosevelt ai suoi amati francobolli :D

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e, dal prossimo post, torniamo a parlare dei nostri dimes ;)

petronius oo)


Inviato

Full Split Bands

Torniamo come promesso a parlare dei dimes, e lo facciamo completando il discorso sul Mercury che, come le tipologie precedenti, analizzeremo ora dal punto di vista del collezionismo.

Gli esemplari più ricercati sono quelli denominati Full Split Bands, o più semplicemente Full Bands. Il riferimento è alle due bande centrali orizzontali che legano insieme i fasci

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Su esemplari ben coniati da una coppia di stampi ben definiti, i due insiemi di bande mostreranno una separazione completa. Su monete con debolezze di conio, o prodotte da stampi usurati, la separazione non sarà visibile. Al fine di qualificarsi come Full Split Bands, non ci dev'essere alcuna interruzione delle bande a causa della debolezza del conio, segni di contatto, o problemi di tondello.

I due principali servizi di classificazione, PCGS e NGC, considerano le Full Bands come parte integrante della classificazione stessa, per monete che soddisfano i requisiti richiesti le lettere FB seguono il voto numerico

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Questo si riflette ovviamente anche sul mercato, monete classificate FB sono in genere più costose (anche mooolto più costose, per alcune annate) rispetto alle altre. E' il caso dei Mercury coniati nel 1945 a Philadelphia. L'annata, di per se, è da ritenersi comune, con quasi 160 milioni di esemplari coniati, ma quelli coniati Full Bands sono stati pochissimi, e ancora meno gli esemplari oggi sopravvissuti, si stima meno del 2% del totale. E così, mentre un 1945 Philadelphia, anche in alta conservazione, è facilmente reperibile per poche decine di dollari, per un Full Band, sempre ovviamente in alta conservazione, i dollari richiesti sono decine di migliaia ;)

petronius oo)


Inviato
Il 27/10/2014 alle 18:06, petronius arbiter dice:
E così, mentre un 1945 Philadelphia, anche in alta conservazione, è facilmente reperibile per poche decine di dollari, per un Full Band, sempre ovviamente in alta conservazione, i dollari richiesti sono decine di migliaia
 
Non si tratta però della moneta più rara. Premesso che i Mercury dimes non annoverano rarità eccezionali come il Seated 1873-CC o il Barber 1894-S, la palma del migliore va al 1916-D.
 
La moneta ha avuto una tiratura di 264.000 esemplari, la più bassa della serie, nonché l'unica al disotto del milione. Tutta la produzione è stata fatta nel novembre 1916, dopodiché alla Zecca di Denver è stato ordinato di concentrarsi sui quarti di dollaro, per soddisfare un grosso ordinativo del Tesoro (ne coniarono 6.540.000 esemplari, del tipo Barber). Di conseguenza, la produzione dei dimes è rimasta ferma ai 264.000 coniati a novembre.
Molti sono comunque gli esemplari sopravvissuti, e le richieste dei collezionisti per questa data chiave sono in genere soddisfatte senza troppi problemi (tranne che per il portafoglio :rolleyes:).
Per esemplari in bassa conservazione (VG) sono necessari all'incirca un migliaio di dollari, mentre la conservazione più alta censita è MS67FB, per la quale il record è stato stabilito in un'asta dell'agosto 2010, con un realizzo di 195.500 dollari.
 
L'esemplare in foto, classificato MS65FB, è stato invece aggiudicato in asta Goldberg del febbraio 2008 per "soli" 40.250 dollari :rolleyes:
 
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petronius :)

Inviato

Un'altra annata che può essere considerata rara è il 1921, sia per le monete coniate a Denver che a Philadelphia (San Francisco non coniò dimes quell'anno). Il motivo è analogo a quello già visto per il 1916-D...a un certo punto, alle due Zecche fu ordinato di dedicarsi ad altro, in questo caso ai dollari d'argento, che sulla base del Pittman Act si tornarono a coniare in milioni di esemplari dopo 17 anni di sospensione.

A Philadelphia furono coniati 11.230.000 esemplari, la quantità più bassa di Mercury mai coniata in questa Zecca, e sebbene non si tratti in assoluto di una quantità irrilevante, il fatto che la maggior parte di essi sia entrata subito in circolazione ha fatto sì che gli esemplari in alta conservazione siano oggi piuttosto rari.

Ma anche quelli in conservazioni più basse non sono facili da reperire, perché ci volle un po' prima che ci si rendesse conto che la tiratura non era molto alta e si incominciasse a conservarli.

In questa foto, un esemplare classificato da PCGS come AU58

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A Denver i dimes coniati nel 1921 furono solo 1.080.000, il che li rende ancora più rari di quelli di Philadelphia. Nell'aprile 2011 un esemplare classificato MS67FB è stato aggiudicato per 24.150 dollari.

Da segnalare infine la variante "1942 over 1", il numero 2 della data di queste monete ribattuto su un conio del 1941

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Questo è avvenuto sia a Denver che a Philadelphia, e mentre le monete coniate a Denver sono relativamente comuni nelle basse conservazioni, quelle di Philadelphia lo sono assai meno, e in alta conservazione raggiungono facilmente quotazioni di decine di migliaia di dollari...esattamente 60.950, il più alto realizzo di cui sono a conoscenza, per un esemplare MS66FB.

Detto questo, quel che rimane dei Mercury dimes è sostanzialmente comune, e il collezionista non avrà difficoltà a mettere nell'album un buon numero di queste monetine, senza bisogno di svuotare il portafoglio ;)

petronius oo)

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The March of Dimes

Avevo programmato di inserire questo post più avanti, dopo aver introdotto il Roosevelt dime. Ma, nell'aprire il pc stamattina, ho visto che Google celebra il centenario della nascita di Jonas Salk (28 ottobre 1914), lo scopritore di uno dei due vaccini contro la poliomelite (l'altro è Albert Sabin) che ha potuto sviluppare i suoi studi e giungere alla sua scoperta, nel 1955, proprio grazie ai finanziamenti della March of Dimes Foundation.

Mi è sembrato giusto portare un piccolo contributo, e parlare oggi di questa importantissima iniziativa, che va sotto il nome di March of Dimes.

Nata nel 1938 come National Foundation for Infantile Paralysis (NFIP), Fondazione Nazionale per la Paralisi Infantile, l'iniziativa raggiunse una popolarità istantanea, che rifletteva quella del suo fondatore, il presidente Franklin D. Roosevelt.

Roosevelt, nel 1921, al'età di 39 anni, aveva contratto una malattia, ritenuta al tempo una grave forma di poliomelite, che aveva causato la paralisi dei suoi arti inferiori (nel 2003, uno studio condotto da alcuni medici e ricercatori statunitensi, è giunto alla conclusione che la malattia di cui soffriva Roosevelt fosse probabilmente la sindrome di Guillain-Barré una malattia auto-immune del sistema nervoso periferico, e non la poliomielite. Questo studio non è stato appoggiato da alcuni ricercatori ed ha aperto un forte dibattito che non si è ancora concluso).

Nel 1926, Roosevelt aveva fondato il progetto no-profit Georgia Warm Springs Foundation sul sito delle sorgenti termali che frequentava abitualmente, e che pare avessero qualche effetto benefico sulla sua malattia. Finanziata in origine grazie alla generosità di ricche celebrità, la Fondazione non riusciva però a raccogliere fondi abbastanza velocemente per tenere il passo con la diffusione della poliomelite, fortemente aumentata durante la Grande Depressione.

Roosevelt  decise così di fare appello alla generosità dell'intero popolo americano, varando la Fondazione Nazionale per la Paralisi Infantile, un'associazione di scienziati, medici e volontari, che contribuivano a finanziare la ricerca per un vaccino contro la poliomielite, e assistevano le vittime della malattia attraverso un programma di riabilitazione fisica.

Venne supportato in questo dall'aiuto propagandistico di molti uomini di spettacolo, tra cui, su tutti, l'attore e cantante Eddie Cantor. Fu Cantor, durante un incontro con altri attori e produttori cinematografici negli studi della Metro-Goldwyn-Mayer, il 22 novembre 1937, a proporre il nome con cui l'iniziativa sarebbe passata alla storia.

Nel corso della riunione, Cantor ricordò il successo dei 30 secondi di appello radiofonico per la raccolta dei fondi di soccorso dopo una catastrofica inondazione del Mississippi. Propose quindi l'applicazione di questa idea alla Fondazione Nazionale:
 
"Sono sicuro che tutti i programmi radiofonici nazionali sarebbe d'accordo nel dedicare 30 secondi per questa grande causa!"
 
Suggerì poi che il denaro raccolto dovesse essere diretto verso la Casa Bianca, in attesa dell'approvazione del presidente. Infine, dopo un altro momento di riflessione, aggiunse:
 
"Potremmo chiamarla March of Dimes"
 
Tutti i presenti approvarono :clapping: 
 
La National Foundation for Infantile Paralysis venne ufficialmente costituita il 3 gennaio 1938, e il primo  Radio appello per la March of Dimes ci fu nella settimana precedente il compleanno di Roosevelt, che cadeva il 30 di gennaio.
 
Come lo stesso Cantor sottolineò:
 
"La March of Dimes consentirà a tutte le persone, anche ai bambini, di mostrare al nostro Presidente che sono con lui nella sua battaglia contro questa malattia. Quasi tutti possono inviare un dime, o più monetine. Tuttavia, ci vogliono solo dieci monete da dieci centesimi per fare un dollaro e se un milione di persone inviano un solo centesimo, il totale sarà di $ 100.000."
 
Lì per lì, l'ottimismo di Cantor si scontrò frontalmente con la notizia che l'appello aveva raccolto solo un pugno di monetine nei giorni dopo la prima trasmissione....solo 17,50 dollari erano stati inviati alla Casa Bianca in due giorni.
Ma quello che seguì divenne un diluvio: entro il 29 gennaio, oltre 80.000 lettere con dimes e dollari invasero la Casa Bianca, e la corrispondenza ufficiale del Presidente fu letteralmente sepolta da una valanga di donazioni, per un totale di 2.680.000 monete da dieci centesimi o $ 268.000.
 
Nella foto, vediamo Roosevelt che conta le monetine alla sua scrivania alla Casa Bianca :D

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La foto è in realtà del 1944, ma testimonia il persistere del successo della March of Dimes anche durante i duri anni della Seconda Guerra Mondiale...un successo culminato con la scoperta del vaccino Salk nel 1955.

Oggi che la poliomelite è virtualmente scomparsa dal mondo occidentale (permangono alcune sacche in Nigeria e in alcune zone del sud dell'Asia) la March of Dimes Foundation, continua la sua attività, utilizzando i fondi raccolti per prevenire i difetti dei nascituri e combattere la mortalità infantile.

petronius :)

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Vorrei aggiungere che nel 1936 sono stati coniati i primi Merdury Dimes proof , se non sbaglio in un quantitativo pari a 4.130 esemplari

In allegato un Mercury classificato PR68

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Modificato da derek83
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Un dime per il Presidente

Il 12 aprile 1945 Franklin Delano Roosevelt, che ha da poco iniziato il suo quarto mandato presidenziale, muore per un'emorragia cerebrale mentre è in vacanza a Warm Springs, Georgia, all'età di 63 anni.

Da subito si parla di dedicare una moneta al Presidente, l'idea è di averla pronta per l'emissione in concomitanza con l'inizio della campagna della March of Dimes dell'anno seguente.

La moneta dovrà essere scelta tra il Mercury dime e il mezzo dollaro Walking Liberty: entrambe coniate dal 1916, hanno ormai superato il termine dei 25 anni previsto dalla legge (termine ampiamente superato anche dal Lincoln cent...ma chi si azzarda a toccarlo? :rolleyes:).

Per il dime, esisteva già da prima della guerra una proposta di dedicarlo a Benjamin Franklin, ma ogni progetto al riguardo era stato congelato a causa del conflitto. Ora che se ne torna a parlare, sembra più opportuno che la piccola moneta sia dedicata a Roosevelt, in considerazione del suo indefesso impegno per la March of Dimes...Franklin sarà dirottato sul mezzo dollaro.

Il 12 ottobre 1945, John Ray Sinnock, ottavo Chief Engraver della Zecca (dal 1925 al 1947) presenta i primi modelli, che però vengono respinti dalla Commission of Fine Arts. L'angolazione della testa di Roosevelt, e la forma del collo, sono anomale per la Commissione, che suggerisce anche di modificare il rovescio, inserendo i due rami ai lati della torcia, ed eliminando la mano che regge la stessa

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Sinnock rimodella il ritratto, ma anche il suo nuovo disegno viene respinto dalla Commissione, che propone di indire un concorso tra cinque rinomati artisti (tra cui figurano James Earle Fraser, già autore del Buffalo nickel, e Adolph A. Weinman, creatore del Mercury dime e del mezzo dollaro Walking Liberty) per avere dei disegni migliori, ma la proposta viene respinta a causa del poco tempo rimasto per l'introduzione della nuova moneta.

Alla fine, i disegni di Sinnock vengono accettati, e il 30 gennaio 1946, giorno che sarebbe stato il 64° compleanno di Roosevelt, il presidente Truman e Franklin D. Roosevelt Jr. annunciano ufficialmente l'emissione della nuova moneta, che rappresenta un ulteriore passo verso l'eliminazione del ritratto allegorico, che rimane ormai solo sul mezzo dollaro...ma per poco ;)

petronius :)


Inviato

John R. Sinnock

Il creatore del Roosevelt dime era nato a Raton, New Mexico, l'8 luglio 1888. Già in giovane età si interessa di arte, mostrando una particolare attitudine per la scultura.

Si trasferisce poi in Pennsylvania, dove frequenta la Philadelphia Museum School of Industrial Art, oggi conosciuta come University of the Arts College of Art and Design, dove si laurea nel 1913, all'età di 25 anni.

Pian piano incomincia a farsi conoscere negli ambienti artisitici di Philadelphia, realizzando alcune medaglie che ritraggono, tra gli altri, personaggi famosi come Thomas Edison e Charles Dickens.

La sua reputazione cresce, e nel 1923 viene assunto dalla Zecca come assistente-incisore del Chief Engraver George Morgan. I due avevano già lavorato insieme nel 1918 per il mezzo dollaro commemorativo Illinois Centennial, del quale Morgan aveva disegnato il dritto e Sinnock il rovescio

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Nel 1925, alla morte di Morgan, ne prende il posto, diventando l'ottavo Chief Engraver della US Mint.

In tale veste, realizza altre monete commemorative e diverse medaglie, e nel 1945 viene scelto da Nellie Tailoe Ross, Direttore della Zecca, per progettare il nuovo dime, in virtù del fatto che aveva già realizzato in passato una medaglia col ritratto di Roosevelt.

Nella foto, vediamo Sinnock che presenta alla Ross i modelli del Roosevelt dime per la definitiva approvazione

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Dopo il dime, ha ancora il tempo per disegnare il ritratto di Benjamin Franklin che apparirà sul mezzo dollaro, moneta che però non riuscirà a vedere. John Sinnock muore infatti il 14 maggio 1947, un anno prima che la moneta, che sarà completata da Gilroy Roberts, sia rilasciata per la circolazione.

petronius :closedeyes:


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