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  • 3 settimane dopo...
Inviato (modificato)

Dall'editoriale di Ganganelli:

"Settanta anni fa, il 25 aprile 2015, l'Italia festeggiava la fine della II guerra mondiale e (...), soprattutto, la speranza di un rapido e definitivo ritorno alla democrazia e ai diritti civili." E' vero e, nonostante il passare degli anni, nessuno dovrebbe mai dimenticarselo.

 

Lo stesso Autore, però, prosegue affermando:

"Speranza che sarebbe diventata certezza poco più di un anno dopo quando, con il referendum del 02 giugno 1946, gli italiani avrebbero scelto la repubblica scrivendo la parola fine sul quel Regno d'Italia retto dai Savoia (...)."

  1. ma davvero l'Autore pensa che la vittoria monarchica avrebbe compromesso il "ritorno alla democrazia e ai diritti civili"???
  2. non esiste nessun nesso automatico tra repubblica e democrazia: si pensi alla Repubblica di Weimar che spalancò le porte a Hitler o alle ex Repubbliche socialiste che di democratico avevano poco o punto;
  3. quanto al referendum sarebbe ora di ricordare che non vi parteciparono moltissimi italiani poiché residenti in zone occupate (la Venezia Giulia ad esempio) oppure perché ancora prigionieri in ogni angolo del mondo oppure perché residenti nei territori delle Colonie: stiamo parlando di migliaia e migliaia di persone che avrebbero avuto il diritto di manifestare anche loro la propria volontà ma non gli fu concesso per la fretta di organizzare una consultazione di questa importanza pur con le macerie della guerra ancora fumanti.

Quella del 02 giugno non è una bella pagina della nostra storia e sarebbe anche ora di parlarne con un po' di obiettività. Almeno all'interno di quelle pubblicazioni destinate a un pubblico più attento della media.

Un saluto.

Modificato da viganò
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Inviato
  • quanto al referendum sarebbe ora di ricordare che non vi parteciparono moltissimi italiani poiché residenti in zone occupate (la Venezia Giulia ad esempio) oppure perché ancora prigionieri in ogni angolo del mondo oppure perché residenti nei territori delle Colonie: stiamo parlando di migliaia e migliaia di persone che avrebbero avuto il diritto di manifestare anche loro la propria volontà ma non gli fu concesso per la fretta di organizzare una consultazione di questa importanza pur con le macerie della guerra ancora fumanti.

Però un re a cui la maggioranza dei votanti aveva dato la sfiducia sarebbe potuto rimanere? E anche se avessero votato tutti coloro che indichi qui sopra non credo che le proporzioni sarebbero state molto differenti.


Inviato (modificato)

@@incuso

 

Certo che un Re sfiduciato non sarebbe potuto rimanere...

 

Ma è proprio questo il punto: un Referendum svolto nelle condizioni alle quali ho accennato poteva essere considerato valido? Il Re poteva effettivamente considerarsi "sfiduciato"? Perché non si sono aspettati tempi più opportuni (vedi Belgio) per permettere a TUTTI gli Italiani di esprimere un voto per quanto possibile ragionato e non dettato dall'emotività del momento?

 

Io non lo so per chi avrebbero votato i militari ancora prigionieri in Germania, in Unione Sovietica, in Africa e perfino nel Texas così come nessuno potrà mai sapere i triestini cosa avrebbero votato ma una cosa è certa: bisognava dare anche a questi il diritto di esprimere la propria volontà ma ciò non è accaduto. Questa è democrazia?

 

Dovremmo poi trattare la famosa querelle sul computo dei voti per il raggiungimento del quorum previsto nella legge istitutiva del referendum (voti validi vs. votanti) ma il discorso ci porterebbe lontano: la Tua osservazione finale, tuttavia, potrebbe risultare errata (numeri alla mano).

 

Badate che io non sono un nostalgico (sono nato 35 anni dopo il referendum) ma sono convinto che in una Nazione come l'Italia dove ognuno pensa al proprio "orticello" e al proprio "campanile" la perdita dell'istituto monarchico sia stata una sciagura per tutti.

 

Un saluto.

Modificato da viganò
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  • 4 settimane dopo...
  • 1 mese dopo...
  • 2 mesi dopo...
  • 2 mesi dopo...
Inviato

Volevo segnalare questo articolo che parla dellevento culturale che si terra in Sardegna a Villasor.

 

Purtroppo la lontananza da casa mi impedisce di poter partecipare, ma sarebbe bello se qualche partecipante potesse mettere delle foto della mostra e del convegno.

 

Un saluto e un ringraziamento a chi organizza questi eventi, perchè così facendo continua a mantenere sempre viva la numismatica Sarda.

 

http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/?p=7471


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