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Ripostiglio tarantino all'asta?


Risposte migliori

Buonasera a tutti.

Appena tornato dalle vacanze sto dando un'occhiata su sixbid ai vari cataloghi online di prossime aste (quanta roba tra settembre e ottobre!!!).

In particolare sono rimasto colpito dalla presenza nella prossima asta Roma VIII di vari esemplari di emissioni dell'ultima fase della zecca tarantina, tutti in ottimo stato di conservazione e privi di pedigree.

Verrebbe da pensare che si tratti di esemplari provenienti dallo stesso ripostiglio!

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La cosa curiosa è che, tranne l'esemplare 2 e 3, mi sembra che siano tutti coni differenti tra di loro...niente di strano, però...

Mah...chissà

Cordialmente,

Enrico

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Non ho studiato questi specifici conii, ma pure a me ha colpito il particolare stile (inconfondibile la faccia del cavaliere, veramente originale come stile, proveniente da un solo incisore), che si ripete in vari esemplari, pur essendo, come giustamente evidenziato da Vitellio, uno stesso conio solo nel caso di due stateri (n. 2 e n. 3).

Per questo si tratta senza dubbio di un nucleo omogeneo, come potrebbe essere di un recente ripostiglio.

Però servirebbe controllare se sono conii già noti su monete sicuramente autentiche.

Sarebbe veramente grave se un incisore moderno di sia divertito a produrre un certo numero di conii "inventati", ma al momento tendo ad escludere simile ipotesi.

Resta più in piedi l'ipotesi di un ripostiglio, che, se confermato, sarebbe di grande importanza scientifica. Non sappiamo se ci sono altre porzioni che stanno per essere disperse sul mercato.

Sarebbe utile che qualcuno che abbia a cuore la zecca di Tarentum segua attentamente il mercato, segnalando l'eventuale comparsa di altrie semplari simili….. e faccia anche comparazioni con precedenti esemplari delle stesse emissioni (quali esatti numeri di Vlasto ?).

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Molto interessante questa osservazione!

In effetti si tratta di un gruppo di monete del periodo Vlasto IX (anche se forse c'è un refuso sul catalogo "Vlasto Collectio" perchè non è menzionato il periodo 228-212 a.C.). In asta se ne vedono poche: la classica iconografia del guerriero nudo a cavallo è qui sostituita da quella del dioscuro (vestito e con tanto di Pileo come simbolo), magistrato Xenochrates, e del guerriero vestito con nike (anch'esso romano), magistrato Kallicrates, in entrambi i casi con volto barbuto "di faccia". Gli esemplari che, incuriosito, ho ricercato sono in genere caratterizzati (almeno in foto) dalla scarsa visibilità dei particolari del cavaliere (specie della corazza) che qui appaiono sorprendentemente delineati. Meraviglia la bassa stima degli esemplari qui proposti (com'era avvenuto in asta precedente per i tetra di Katane) quasi a voler mantenere un "basso profilo".

Non vi è nulla che mi faccia pensare ad una falsificazione, solo a pulizia: oltrettutto sarebbe da stupidi per un malintenzionato falsificare una tipologia poco nota ma non adeguatamente valorizzata (dunque con basso ritorno economico) e producendo 4-5 conii diversi per un unico esemplare!

Rimane l'ipotesi di un ritrovamento: potrebbe costituire un primo "assaggio" oppure uno "spezzone" confluito in una collezione specializzata (ma mi sembra un po' strano). Comunque l'osservazione è opportuna.

P.S.: esiste una catalogazione dei conii degli stateri di Taranto? l'eventuale impresa sarebbe (stata) ciclopica!

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Facendo una ricerca veloce, ho trovato quest'altro esemplare

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Anch'esso proveniente dalla medesima casa d'aste. Lotto 25 dell'asta numero 5 del 23/03/2013

Quel pezzo almeno non faceva parte del sospetto "ripostiglio". Infatti proviene da NAC 8 del 1995 e presenta una patina del tutto diversa…..

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Ci fu un altro momento, nel 2007, in cui si ebbe una vendita di un certo numero di Vlasto 959, a cura di Gemini (ben tre pezzi nella stessa asta):

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Di contro esiste un esemplare della stessa emissione, che fu ripresentato per ben tre volte in aste Gorny & Mosch (nel 2008 - 2009 e 2010), senza MAI essere stato venduto (evidentemente non piaceva….):

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In genere sono esemplari freschi di conio, anche se con dettagli spesso evanescenti, come ad esempio la mano sollevata del guerriero e una certa espressiva rozzezza nei lineamenti del cavaliere stesso….

A proposito di questa emissione, che mostra alcune problematiche per una sua corretta sistemazione.

The earlier dating of this bellicose issue by Rutter and Vlasto (235-228 BC) does not take into account the fact that this type is found freshly struck in hoards that can be dated to after 215 BC on account of their containing Roman Victoriati, which are securely dated to 211-208. Rome considered Tarentum to be a considerable liability and likely to go over to Hannibal, having only recently been conquered and sacked (272 BC) by Roman forces after the departure of Pyrrhus, and was heavily garrisoned as a result. This issue, with its depiction of a strategos as liberator, denoted by the pileus, may be a thinly veiled declaration of support for the Punic warlord. The presence however of a Greek magistral name as well as the distinct Tarentine style indicates this issue must have been produced prior to the Punic occupation of the city.

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Molto interessante questa osservazione!

In effetti si tratta di un gruppo di monete del periodo Vlasto IX (anche se forse c'è un refuso sul catalogo "Vlasto Collectio" perchè non è menzionato il periodo 228-212 a.C.). In asta se ne vedono poche: la classica iconografia del guerriero nudo a cavallo è qui sostituita da quella del dioscuro (vestito e con tanto di Pileo come simbolo), magistrato Xenochrates, e del guerriero vestito con nike (anch'esso romano), magistrato Kallicrates, in entrambi i casi con volto barbuto "di faccia". Gli esemplari che, incuriosito, ho ricercato sono in genere caratterizzati (almeno in foto) dalla scarsa visibilità dei particolari del cavaliere (specie della corazza) che qui appaiono sorprendentemente delineati. Meraviglia la bassa stima degli esemplari qui proposti (com'era avvenuto in asta precedente per i tetra di Katane) quasi a voler mantenere un "basso profilo".

Non vi è nulla che mi faccia pensare ad una falsificazione, solo a pulizia: oltrettutto sarebbe da stupidi per un malintenzionato falsificare una tipologia poco nota ma non adeguatamente valorizzata (dunque con basso ritorno economico) e producendo 4-5 conii diversi per un unico esemplare!

Rimane l'ipotesi di un ritrovamento: potrebbe costituire un primo "assaggio" oppure uno "spezzone" confluito in una collezione specializzata (ma mi sembra un po' strano). Comunque l'osservazione è opportuna.

P.S.: esiste una catalogazione dei conii degli stateri di Taranto? l'eventuale impresa sarebbe (stata) ciclopica!

I think that the work of Fischer-Bossert includes a die study (Chronologie der Didrachmenprägung von Tarent

510-280 v. Chr.):

"The present book now presents the first comprehensive die-study of the didrachms in Tarent up to the beginning of the Pyrrhic War; 8000 specimens are registered" (description from the Publishers)

Modificato da proklès
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