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Medaglie premio borboniche - Dati interessanti


Risposte migliori

Ed ecco la seconda

Caspita, Giuseppe Laezza !

Non secondario esponente della pittura tardo posillipista con chiari riferimenti alla scuola di Resina.

Partecipò sia a questa del '55 che alla Borbonica del '51.

Complimenti. Sapere che è stata fra le mani dell'Artista ....

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@@francesco77 ma da dove cavolo le tiri fuori :hi:

Bhè.....il Bronzo essendo del metallo meno nobile sicuramente il possessore/premiato magari le faceva circolare di più che dell'oro e dell'argento.

Caspita, Giuseppe Laezza !

Non secondario esponente della pittura tardo posillipista con chiari riferimenti alla scuola di Resina.

Partecipò sia a questa del '55 che alla Borbonica del '51.

Complimenti. Sapere che è stata fra le mani dell'Artista ....

Pietro @@Rex Neap secondo me dobbiamo fermarci con il pubblicizzare queste medaglie premio, se continuiamo così mi sa che da domani in poi dovrò ritenermi fortunato se me le faranno pagare il doppio, diversamente non ne troverò più nemmeno una. :rofl:

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Forse c'è stato un malinteso: ho riletto il post 9 di Vittorio, egli parlando di esposizioni industriali la cui tabella si fermava al 44, si chiedeva se vi erano state altre esposizioni intermedie tra il 44 ed il 53 visto che poi aveva certificato la successiva ed ultima (Industriale) nel 53.

Logicamente la risposta era affermativa perchè aveva notato altre medaglie Premio sul D'Auria con date 48 e 51 (però per le Belle Arti)...di contro il 53 era il limite sotto il quale cercava risposte.

Ma le mostre delle Belle Arti ebbero un interruzione proprio nel 51 perchè divennero "quadriennali" infatti la successiva si ebbe nel 55 e l'ultima proprio nel 59 l'8 settembre, di cui avevo parlato nei post precedenti. (quindi nel 53 non si ebbe la mostra delle Belle Arti ma l'ultima dell'esposizione Industriale).

Mi sembra che le medaglie concesse per le Arti, almeno per quelle d'oro, fossero un numero ben definito, 6 grandi e 14 piccole, mentre per l'argento si davano 100 medaglie, ma questo numero veniva spesso aumentato e le medaglie in questo metallo erano sempre in numero maggiore, divise tra la Scultura, la Pittura, l'Architettura, la Miniatura e l'Incisione in rame.

Se caro Mauro hai la lista del 41 controlla perchè mi sembra che fra i premiati per l'Incisione venne assegnata la medaglia anche a due noti incisori a Noi cari.......Andrea Cariello e Luigi Arnaud :crazy: :crazy:

Ciao, Pietro. Molte grazie per i chiarimenti sulla periodicità delle esposizioni borboniche. :good:

Durante una mia ricerca sui monumenti solenni dedicati ai sovrani di Napoli, mi sono casualmente e fortuitamente imbattuto in Google Books, nel testo "Cronica delle Due Sicilie" di De Sterlich, annuario degli eventi notabili accaduti nel regno nell'anno 1841 stampato dalla nota tipografia di Gaetano Nobile.
Questo, oltre ad essersi rivelato un testo essenziale per le mie ricerche sul tessuto sociale ed urbanistico della Napoli dell'Ottocento, fornisce anche delle preziose quanto inattese informazioni sulle tirature di monete col millesimo 1841 emesse in tre diverse liberate.
Forse è la prima volta che emergono dati quasi ufficiali sui quantitativi emessi dalla zecca dei principali tagli monetari come piastre, tarì e monetazione in rame. Dacci un'occhiata e fammi sapere.
Sull'Esposizione ti riporto invece quanto emerso dalla lettura del libro segnalato.
Il 27 luglio 1841, furono assegnate le medaglie secondo lo schema che segue.
grandi oro - 7
piccole oro - 14
argento prima classe - 53
argento seconda classe - 62
argento terza classe - 15

Non mi trovo con i totali indicati nel testo (20 d'oro e 120 d'argento). I totali suindicati dicono invece 21/130.

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Come si è letto sopra, non troviamo menzione dei due Grandi da te citati (Cariello e Arnaud jr.) a meno che non furono loro assegnate medaglie di rango inferiore, anche se ne dubito.

Figurano fra gli insigniti di due aurei, una grande ed una piccola, rispettivamente a:

Antonio Niccolini al tempo direttore dell'Istituto di Belle Arti, praticamente il numero uno tra gli architetti attivi nel Regno ed eguagliato a mio parere per importanza delle opere compiute, solo dal contemporaneo Stefano Gasse.

Gabriele Smargiassi docente di pittura di paesaggio alle Belle Arti succedendo in questa cattedra addirittura ad un artista del calibro di Pitloo.
Scusate se mi sono dilungato rasentando più volte l'OT ma non è facile scindere la numismatica dal contesto storico in cui ci si muove, quindi i riferimenti per me sono d'obbligo.
Solo così possiamo capire l'importanza di libri come questi che pensati e scritti con disarmante lucidità, sono un omaggio ai posteri, una testimonianza di assoluto valore storico.
A presto.
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Sempre più interessante questa discussione...... :good:

Veniamo a un punto alla volta: ......un Real Rescritto di Ferdinando II di Borbone prescriveva che per l mostre delle arti dovevano essere distribuite 6 medaglie grandi, 14 piccole 100 d'argento ed un numero illimitato di Bronzo (ed è questo il vero quesito da risolvere.....il Bronzo).

Ma come detto prima quelle d'argento subivano spesso variazioni in aumento....quelle d'oro grandi erano sempre in numero di 6 perchè venivano conferite in nr. 2 per la Pittura, 2 per la Scultura e 2 per l'Architettura.

Il caso del 41 è un'eccezione, infatti il Niccolini ricevette la "GRANDE" (inferiore non poteva essere per il ruolo che ricopriva ) per la seguente motivazione:

"in attestato della Sovrana soddisfazione per lo progresso degli alunni". ma fu una medaglia fuori dai canoni delle premiazioni solite.

Riguardo ai nominativi dei due grani incisori della monetazione e medaglistica partenopea essi sono fra quelli che trovo conferma nel documento che hai postato: riga 14 a sx .... medaglie d'argento 1^ classe ....due > camei e modelli in cera; sono loro Cariello ed Arnaud.

Grazie Mauro......tu posta sempre, tutto è utile alle ricerche. :good:

Modificato da Rex Neap
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@@mper @@Rex Neap @@francesco77

Quando ho aperto questa discussione non pensavo che sarebbero venuti fuori tutti questi spunti... meglio così e grazie a tutti.

Rispetto a quando l'ho aperta ne so molto di più, ho un quadro molto più chiaro e, confesso, alcune domande che ho posto non le riproporrei perché nel frattempo mi sono dato le risposte (è anche vero, però, che senza qualche "dritta" ci avrei messo molto più tempo a trovarle).

Ribadendo che la mia indagine arrivava alle medaglie premio partendo da un altro campo (un tipo di manifattura tipica della mia città) sto però archiviando molto materiale per aderire alla proposta fattami da Pietro in uno dei primi post: provare a ricostruire la storia delle esposizioni - a questo punto sia di belle arti che di manifatture - fin dall'epoca dei Napoleonidi.

Ho ricostruito tutte le date (belle arti e manifatture), spesso le "location" susseguitesi, sto archiviando decreti, elenchi di premiati, rassegne, rapporti, disamine...

So bene che parte (grande o piccola non so) di questo materiale potrebbe già essere nelle mani degli altri interessati (vero Pietro?) ma, per mio metodo, preferisco prima procedere da solo per poi confrontarmi con gli altri successivamente, mettendo a disposizione tutto quello che ho trovato.

Ciò consente, secondo me, incrociando i dati reperiti indipendentemente gli uni dagli altri (quindi senza condizionamenti), di trovare conferme, smentite, di operare correzioni e - in un'ultima analisi - di affinare la ricerca, avvicinandosi a quella che dovrebbe essere la verità.

Ha ragione mper quando scrive che alcuni dati non corrispondono.

E' una delle costanti in questa indagine, soprattutto con riferimento al numero dei premiati (quindi delle medaglie assegnate).

Per le esposizioni di manifatture, ad esempio, (dal 1809 al 1853) ho tre tipi di fonti diverse, con dati non collimanti.

Ecco perché vado a caccia degli elenchi dei premiati perché tra una pubblicazione che mi dice che in un determinato anno furono assegnate - che so? - 10 medaglie d'oro, e l'elenco dei premiati che invece riporta magari solo 8 nominativi, tendo naturalmente a considerare quest'ultima come fonte più attendibile.

Premesso tutto questo, ho trovato quello che mper cercava:

Per la Mostra di Belle Arti del 1841 (cioè la settima di questo tipo, inaugurata come di consueto nel giorno onomastico del Re, quindi il 30 maggio, San Ferdinando) furono assegnate 7 grandi medaglie in oro e 14 piccole. Per quelle in argento, divise in prima, seconda e terza classe, fu operata una distribuzione che teneva conto della tipologia delle opere esposte. Questi i dati:

  • Argento prima classe: Pittura 40, Scultura 4, Architettura 6, Miniatura 1, Incisione in rame, in camei e modelli in cera 2 (Andrea Cariello e Luigi Arnaud) [totale 53]
  • Argento seconda classe: Pittura 44, Scultura 3, Architettura 12, Miniatura 1, Incisione in rame, in camei e modelli in cera 4 [totale 64]
  • Argento terza classe: Pittura 10, Scultura 0, Architettura 3, Miniatura 0, Incisione in rame, in camei e modelli in cera 0 [totale 13]

A parte, furono assegnate medaglie agli allievi della Scuola elementare di disegno per artieri, così distribuite:

  • Pittura, 2 argento terza classe
  • Scultura, 1 argento seconda classe
  • Architettura, 1 argento seconda classe
  • Calligrafia, 2 argento seconda classe

Curioso leggere che qualcuno rinunciò al premio.

Questa è la fonte:

G. Quattromani, Saggio sopra alcune opere di belle arti messe in mostra il dì 30 maggio del 1841,

«Annali Civili del Regno delle Due Sicilie», Vol. XXV, gennaio-aprile, fascicolo L, marzo aprile 1841, pp. 133-151

che comprende una disamina di alcune opere esposte.

In calce, alle pp. 151-153, in particolare, c'è la Serie delle persone rimunerate dal Governo nella pubblica mostra delle opere di belle arti del dì 30 maggio 1841, dalla quale ho estrapolato i dati su esposti.

Se siete curiosi (o scettici): LINK :rolleyes:

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Che venissero conferite medaglie in numero maggiore o minore da quanto fosse previsto, questo è un dato di fatto ed è stata pure una costante, che poi sono stati riportati anche dei dati contrastanti sulle premiazioni attribuite, è vero anche questo.

Ma non sono queste le vere difficoltà ........... l'ho scritto da subito, la strada per ricostruire la storia "gloriosa" di ciò che hanno reso i Borbone a questo paese è molto ma molto complessa.......parliamo di circa un Secolo di opere di promozione a 360 gradi, che non riguardava solo l'arte e l'industria.......ma tutte le scienze.

Vi siete mai chiesti del perchè fino ad oggi nessuno ha mai affrontato questo lungo percoso ? si.....dati ve ne sono, e mettere su uno scritto completo nel quale si possono elencare, premiazioni, liste, date, sedi ecc. ecc. è fattibile, anzi si stà già operando......ma l'ostacolo da superare è quello di abbinare a questi dati, che poi è anche quello che interessa ai Numismatici, la produzione medaglistica, gran parte dispersa, riferita a questi eventi, alle manifestazioni, ma soprattutto concesse a titolo di emulazione.

Vi sono medaglie la cui classificazione andrebbe completamente rivisitata, se non modificata, altre che fino ad oggi non se ne conosce l'effettiva motivazione, altre ancora ...... vabbè mi fermo.

Ed è questo più o meno il motivo per il quale è stato scritto poco o quasi nulla sulle Premio Borboniche.

Il Ricciardi ci aveva provato, il D'Auria però non l'ha seguito ..... ed il risultato è che oggi poco si conosce di esse.

Credo che i tempi siano maturi.....e che una classificazione di esse, più o meno completa, necessita.

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Bravo......quelle non hanno le firme ed il rovescio venne usato come dritto, mentre il rovescio è a campo liscio per l'iscrizione del nominativo del premiato.

Sicuramente @@francesco77 ne ha qualcuna !!

Il problema però è stabilire per quale premiazione fosse quella che ho postato e l'anno.......

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Facciamo un esempio:

Per quale motivo è stata coniata questa .... in che data.....e a quale biennale si riferisce ? .... non credo che è un compito facile.

Beh però se quella che hai postato è la prima di quel tipo allora, visto che al dritto ha Francesco I, il campo è abbastanza ristretto.

Se è stata coniata per le Mostre di Belle Arti allora siamo necessariamente o al 4 ottobre 1826 o al 4 ottobre 1830.

Infatti anche se il decreto del 2 marzo 1827 fissava per il 1829 la successiva Mostra di belle arti, questa si svolse poi effettivamente solo nel '30.

Se invece è stata coniata per le Manifatture, allora possiamo scegliere tra (regnando Francesco I): 19 agosto (compleanno del re) 1826, 4 ottobre 1828, 4 ottobre 1830.

Come si vede, sia nel '26 che nel '30 si tennero entrambe le tipologie di esposizione.

Nel 1830, in particolare, furono aperte lo stesso giorno, 4 ottobre, San Francesco.

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Bravissimo Vittorio....... :good: in queste due righe scritte hai dimostrato la tua preparazione e lo studio sull'argomento; un passettino alla volta cercheremo di colmare i vuoti che man mano s'incontrano lungo il cammino.

Però pensaci bene......sì ..... il campo potrebbe sembrare ristretto, ma non lo è affatto, le medaglie dovranno essere descritte per come sono state effettivamente attribuite e con le date giuste, per quanto possibile ed in presenza di documentazione valida.

Hai fatto una premessa importante scrivendo: se fosse la prima ......

Ho trovato qualcosa e sono giunto ad una conclusione.....dissi tempo fa, che le Biennali sotto Francesco I sono un rebus da sciogliere, sempre logicamente per le medaglie conferite e quelle giunte a noi.

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Vi presento la "gemellina" cioè quella Borbonica :crazy: di cui accennava @@providentiaoptimiprincipis ... ha le stesse firme di quella del post 108, e quindi si presume stesso periodo, ma ........... !! :pleasantry:

La medaglia è davvero Rarissima, nemmeno il Ricciardi ne ha presentato un'esemplare di questo periodo.

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Vi presento la "gemellina" cioè quella Borbonica :crazy: di cui accennava @@providentiaoptimiprincipis ... ha le stesse firme di quella del post 108, e quindi si presume stesso periodo, ma ........... !!

Ho una mia precisa idea riguardo a questa medaglia ma, fino a quando non trovo riscontro, resta una semplice opinione
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@@providentiaoptimiprincipis @@Rex Neap

Se può servirvi per contestualizzare la persona e la medaglia, posso dirvi che un tale Eliseo Fedele, nel 1866 (quindi ormai dopo l'Unità), era un allievo della Scuola di incisione del Reale Istituto Tecnico di Napoli.

La Deputazione Provinciale di Napoli, infatti, nella seduta del 22 maggio di quell'anno, deliberò in favore dell'allievo - che era indigente ma che si era particolarmente distinto - una sovvenzione di 60 lire.

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Siamo dunque di fronte a un alunno che si era dimostrato particolarmente meritevole.

Magari, in altre occasioni, meritevole di una... medaglia :) che, dopo l'Unità però, non poteva essere - nonostante le apparenze - Borbonica.

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Grazie Vittorio, sempre puntuale con questi nominativi, ;) ma aihmè, mai a mio favore.......scherzo logicamente.

Adesso qui la faccenda si complica e non di poco................dalle firme sulla medaglia, la si può datare tra il 1826 ed il 1833 al massimo.....la premiazione invece è di 33 anni dopo e non credo che un tale Eliseo Fedele fosse alunno negli anni trenta (ricevendo una medaglia) e ancora negli anni sessanta (ricevendo un premio in denaro).

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Grazie Vittorio, sempre puntuale con questi nominativi, ;) ma aihmè, mai a mio favore.......scherzo logicamente.

Adesso qui la faccenda si complica e non di poco................dalle firme sulla medaglia, la si può datare tra il 1826 ed il 1833 al massimo.....la premiazione invece è di 33 anni dopo e non credo che un tale Eliseo Fedele fosse alunno negli anni trenta (ricevendo una medaglia) e ancora negli anni sessanta (ricevendo un premio in denaro).

E se fosse il nonno?

Nel 1866 il direttore della zecca di Napoli era un tale Winspeare.

Io penso che nessuno mai si sarebbe sognato di conferire nei primi anni del regno sabaudo una medaglia con le firme dell'ufficiale di zecca di trent'anni prima. ..... nel pieno della carica borbonica.

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Certamente quella di un omonimo (magari il nonno come diceva Francesco) è una ipotesi che ci sta.

E abbiamo anche visto che la stessa medaglia, al 1879, portava al posto delle firme la data e anche che, come ha scritto providentia, è stata usata fino ai primi del 900.

Ma non potrebbe essere anche che nei primissimi anni postunitari ci si sia dimenticati di toglierle?

Giusto per cronaca, lo stesso Eliseo Fedele che nel 66 aveva ricevuto dalla Deputazione Provinciale una sovvenzione di 60 lire, due anni dopo ricevette una somma più che triplicata.

Traggo questa informazione da un volume analogo a quello citato prima.

La seduta è quella del 26 febbraio 1868. Il ritaglio è da pag. 111 (degli Atti 1868)

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Se, come mi pare di capire, voi pensate che la medaglia non abbia a che fare con questo Eliseo Fedele e che sia stata invece assegnata molti anni prima a un omonimo, come va interpretata l'assenza del ritratto del sovrano?

Un lato infatti, quello con l'allegoria delle arti (e quindi quello con le firme), è comune con quella postata da Pietro al n. 108.

Se coeve, le due medaglie hanno un diverso grado di ufficialità?

Una è di assegnazione, diciamo, "governativa" e l'altra no?

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Certamente quella di un omonimo (magari il nonno come diceva Francesco) è una ipotesi che ci sta.

E abbiamo anche visto che la stessa medaglia, al 1879, portava al posto delle firme la data e anche che, come ha scritto providentia, è stata usata fino ai primi del 900.

Ma non potrebbe essere anche che nei primissimi anni postunitari ci si sia dimenticati di toglierle?

Giusto per cronaca, lo stesso Eliseo Fedele che nel 66 aveva ricevuto dalla Deputazione Provinciale una sovvenzione di 60 lire, due anni dopo ricevette una somma più che triplicata.

Traggo questa informazione da un volume analogo a quello citato prima.

La seduta è quella del 26 febbraio 1868. Il ritaglio è da pag. 111 (degli Atti 1868)

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Se, come mi pare di capire, voi pensate che la medaglia non abbia a che fare con questo Eliseo Fedele e che sia stata invece assegnata molti anni prima a un omonimo, come va interpretata l'assenza del ritratto del sovrano?

Un lato infatti, quello con l'allegoria delle arti (e quindi quello con le firme), è comune con quella postata da Pietro al n. 108.

Se coeve, le due medaglie hanno un diverso grado di ufficialità?

Una è di assegnazione, diciamo, "governativa" e l'altra no?

Caro Vittorio, i tuoi quesiti sono più che legittimi oltre che interessanti. In collezione ho diverse di queste medaglie del periodo post 1861 con la data al posto delle firme degli incisori e ufficiali di zecca...... perché lasciare dei nominativi così scomodi e fuori luogo nel 1866? Bella domanda ..... ecco perché credo molto nell'omonimia e parentela diretta. ....... ma poi.... perché non riportare l'effigie del re? E se fosse stata coniata e conferita prima del 1860?

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Certamente quella di un omonimo (magari il nonno come diceva Francesco) è una ipotesi che ci sta.

E abbiamo anche visto che la stessa medaglia, al 1879, portava al posto delle firme la data e anche che, come ha scritto providentia, è stata usata fino ai primi del 900.

Ma non potrebbe essere anche che nei primissimi anni postunitari ci si sia dimenticati di toglierle?

Giusto per cronaca, lo stesso Eliseo Fedele che nel 66 aveva ricevuto dalla Deputazione Provinciale una sovvenzione di 60 lire, due anni dopo ricevette una somma più che triplicata.

Traggo questa informazione da un volume analogo a quello citato prima.

La seduta è quella del 26 febbraio 1868. Il ritaglio è da pag. 111 (degli Atti 1868)

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Se, come mi pare di capire, voi pensate che la medaglia non abbia a che fare con questo Eliseo Fedele e che sia stata invece assegnata molti anni prima a un omonimo, come va interpretata l'assenza del ritratto del sovrano?

Un lato infatti, quello con l'allegoria delle arti (e quindi quello con le firme), è comune con quella postata da Pietro al n. 108.

Se coeve, le due medaglie hanno un diverso grado di ufficialità?

Una è di assegnazione, diciamo, "governativa" e l'altra no?

Eh....eh ! ricordate cosa ho scritto al post 117 ? ...... è lì la soluzione. Anche questa è ufficiale e governativa ma venne concepita per un motivo diverso dalle mostre delle Belle Arti; agli alunni dell'Istituto veniva, in primis conferito un premio in ducati che variava in base a quale scuola frequentavano, poi ad alcuni di loro veniva conferita anche una medaglia.

Ora ci si pone la domanda del perchè in questa non vi è l'effige di Francesco I ? bhè, se conosciamo i motivi per i quali venne concessa l'altra, alla quale aggiungo quella a campo liscio....."Coeve", la risposta dovrebbe arrivare !! ..... io ho impiegato un pò di tempo. ;)

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Il D'Auria al nr. 162 gli attribuisce una datazione 1830, scrivendo in nota: stabilita per comparazione con le cariche conferite negli anni alle Maestranze della zecca; ma se seguiamo questa linea, la medaglia potrebbe essere stata conferita tra 1826 ed il 1833, come ho scritto prima, e non certamente nel 30, quindi finchè non si ricerca un documento dal quale Fedele risulta premiato in uno di questi anni, la datazione rimane ancorata nell'arco di tempo di questi.

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