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Il Fornaio Marco Virgilio Eurisace


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Una finestra particolare sulla Roma antica , quella popolare , riferita ad un semplice personaggio che certamente non ebbe alcun ruolo di rilievo nella storia , ma che vista la notevole consistenza economica del panario Marco e un pizzico di fortuna , trovandosi il suo sepolcro vicino alle future costruende mura Aureliane , fu da queste preservato tramandandone il suo nome e la sua attivita’ in vita , fino a noi .
Era qualche mese che non passavo per Piazza di Porta Maggiore , giorni fa sono tornato per fotografare alcuni monumenti antichi di cui e’ ricca la Piazza e sue adiacenze allo scopo di scrivere questo post ; purtroppo il decoro attuale e quello dei ricordi storici della Piazza tende sempre piu’ a peggiorare per la incivilta’ di chi vi transita e per la negligenza di chi dovrebbe pulire , controllare e all’occorrenza multare ; oltre a rifiuti , bottiglie varie e lattine sparse nel verde , volutamente non riprese , addirittura una arcata della monumentale Porta e’ usata come dormitorio di emergenza da qualche immigrato clandestino o senza casa , incredibile e indecente situazione di una Citta’ che e’ , si multirazziale , come la sua trimillenaria storia insegna , ma comunque dovrebbe essere amata e rispettata da tutti , Italiani e non . Questa situazione purtroppo e’ quanto lo Stato attuale e nel caso specifico il Comune , super permissivi , per paura di essere chiamati razzisti , ma il razzismo e’ tutt’altra cosa da non confondersi con l’ educazione civica e il rispetto delle regole , lascera’ in eredita’ i nostri beni archeologici a chissa’ chi , verra’ dopo di noi . Fatta questa breve ed amara premessa veniamo alla Storia .
Il primo dei monumenti “minori” esistenti nella Piazza , a parte la magnificenza della mostra della Porta Prenestina Labicana di epoca Aureliana , da cui si dipartono la due vie consolari e nella cui sovrastruttura piu’ recente dell’ epoca di Aureliano , si sovrappongono e convergono ben otto acquedotti con tanto di dediche , e’ quello del sepolcro del fornaio Marco Virgilio Eurisace e di sua moglie Atistia ; la prima cosa che colpisce e’ la grandezza , la forma architettonica complessa del sepolcro a forma di forno e il materiale utilizzato , il travertino , sicuramente di notevole costo economico per un panario , evidentemente questa attivita’ anche nella Roma antica era di notevole guadagno economico anche per il motivo che il nostro uomo lavorava principalmente per lo Stato , unico esempio in Italia di come era fatto un forno per il pane nel I secolo a.C. Le misure della costruzione che in origine doveva essere rettangolare sono notevoli , circa 9 metri x 5 metri di lato e circa 7 metri di altezza .
Il sepolcro fu rinvenuto nel corso della demolizione delle due torri difensive costruite da Onorio su ogni lato di Porta Maggiore nome che le deriva dal fatto di condurre tramite un rettifilo fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore , allo scopo di ripristinare l'antico aspetto risalente all'epoca aureliana . Nella messa in opera delle torri a fianco della porta di ingresso , Aureliano e Onorio inglobarono all’ interno delle stesse , anche in altri casi simili , gli antichi e massicci sepolcri che fiancheggiavano le vie consolari , allo scopo di dare piu’ consistenza e resistenza alle torri di protezione . Infatti nel corso dell'intervento venne in luce , rimasto inglobato in una delle due torri cilindriche , tra i due archi della porta , ed ora visibile subito fuori della stessa , il sepolcro appartenente a Marco Virgilio Eurisace , fornaio e di sua moglie Atistia , la cui lapide cosi’ recita :

"Atistia fu mia moglie
visse come eccellente donna
le cui rimanenti spoglie riposano
in questo paniere"

Il monumento funebre, realizzato in travertino e decorato con gli elementi caratteristici di un forno, come sacchi e bocche di doli , consiste di un piccolo edificio a pianta trapezoidale , ha l'aspetto dei recipienti in cui veniva impastata la farina e reca ripetuta quasi uguale sui tre lati ancora esistenti , l'epigrafe :

"Est hoc monimentum Marcei Vergilei Eurysacis pistoris , redemptoris , apparet"

"Questo e’ il sepolcro di Marco Virgilio Eurisace, fornaio, appaltatore , apparitore"

Dalla quale si viene a sapere che il fornaio lavorava per lo Stato , al quale forniva i suoi prodotti e che era anche ufficiale subalterno (apparitore) di qualche personaggio di alto rango forse un magistrato o un sacerdote . Ad ulteriori conferme della professione di Eurisace , l'urna che conteneva le ceneri della moglie (ora conservata al Museo delle Terme) ha la forma di una madia da pane e inoltre nel fregio intorno al monumento sono rappresentate tutte le fasi del procedimento di panificazione : pesatura e molitura del grano , setacciatura della farina , preparazione dell'impasto , pezzatura e infornata del pane . Sul lato orientale del sepolcro , ora perduto, trovava probabilmente posto il rilievo con i due coniugi che attualmente è visibile ai Musei Capitolini . Sul basamento si trova l'iscrizione commemorativa dei lavori di restauro .
Il secondo monumento si trova nella Piazza all’ interno della mura , e’ anch’esso un sepolcro che in antico fiancheggiava la via Prenestina prima dell’ uscita dalla Porta Maggiore ; risale ad un epoca probabilmente antica della Repubblica perche’ la struttura semplice e’ costruita in blocchi di tufo peperino a forma di dado o cubo , e’ anepigrafo quindi non si conosce a chi era dedicato , inoltre e’ di semplice struttura , solo qualche fregio si intravvede in alto ; non si nota alcun accesso quindi probabilmente la base deve essere interrata sotto l’ attuale strada , quello che oggi si vede dovrebbe quindi essere la parte alta del sepolcro che forse proseguiva oltre in altezza .
Il terzo monumento si trova ad ovest della Porta Maggiore a circa 200 metri lungo il percorso delle mura aureliane , all’ angolo tra Via Statilia e Via Santa Croce in Gerusalemme ; e’ anch’ esso un sepolcreto di epoca repubblicana . Per la sua rarita’ e direi anche per fortuna visti i tempi , e’ ben protetto da un muro ad altezza d’ uomo e prosegue in altezza con grata in ferro con cancello di accesso al complesso chiuso al pubblico , comunque puo’ essere visitato su richiesta .
Purtroppo dal di fuori non e’ possibile leggere bene le dediche perche’ incise nello scuro tufo peperino , quindi non hanno contrasto e da lontano non si leggono bene . Il complesso visibile del sepolcreto e’ lungo circa 20 metri , questa la descrizione .
l 'attuale via Statilia , in prossimità dell'incrocio con la via di S. Croce in Gerusalemme , corrispondeva all'antica via Caelimontana . Su questa strada erano situati numerosi sepolcreti , costruiti in periodi differenti e dalla diversa forma architettonica; un gruppo di questi monumenti funebri è situato sul lato destro della strada in direzione di Porta Maggiore , all'interno di un'area recintata .
Si tratta in un complesso di quattro sepolcri allineati scoperto all'inizio del secolo scorso e che nella versione attuale si presenta restaurato ; il primo in ordine topografico era del liberto Publio Quinzio , un libraio , della moglie e della concubina , come recita l'iscrizione relativa , ed è databile intorno al 100 a.C. Il monumento è costituito da una facciata in blocchi tufacei , nel quale si apre una piccola porta inquadrata da due scudi scolpiti , di forma rotonda , clipei , che immette in un piccolo vano in parte scavato nella roccia . Il secondo sepolcro, riferibile a sei diversi personaggi menzionati dall'iscrizione , sono liberti della famiglia Clodia , Marcia e Annia , databile all'inizio del 1 secolo a.C. , è costituito da due celle , alle quali si accede mediante porticine che si aprono esternamente su un prospetto marcato da un basamento in tufo con i ritratti dei defunti scolpiti . Il terzo sepolcro piuttosto rovinato è del tipo a colombario , forse successivo come datazione al precedente . Il quarto monumento funerario è il più recente di tutti , risale circa alla metà del 1 secolo a.C. e presenta una forma ad ara ; era di proprietà di due Auli Caesonii , di una certa Telgennia e presenta anche un ampliamento molto probabilmente successivo .
Insomma un bel complesso di epoca repubblicana ben conservato e non interrato , non comune , in quanto subaereo .

Seguono altre foto nella risposta

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Modificato da Legio II Italica
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Inviato (modificato)

Foto della lapide di Atistia moglie del panario Marco , foto del sepolcreto repubblicano nell' antica Via Coelimontana , un disegno dei primi anni dell '800 della Porta Maggiore con le antiche due Porte di Onorio , Labicana e Prenestina prima delle demolizioni e resti di una delle due Porte .

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Modificato da Legio II Italica
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Inviato

@@Legio II Italica veramente lodevole , non fosse solo per il tempo e lo zelo che hai dedicato nel fare le foto per il presente post . E' ammirabile l'attenzione e sopratutto la passione che metti nel farci riscoprire la Roma gloriosa , con le sue sfaccettature sia positive che negative .

Complimenti veramente .

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Inviato

Ciao @@ilcollezionista90 , grazie per i complimenti , graditi , anche se inaspettati ; il piacere di scrivere questi post sul mondo romano in generale nasce da una passione ultradecennale della storia di Roma nei diversi dettagli , ora che ho un po' di tempo libero , mi dedico a rendere partecipi gli amanti di questa sezione del Forum sperando di fare cosa gradita ; quello che mi farebbe piu' piacere , e' lo scambio di opinioni . Un saluto e grazie .

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Inviato

e fai bene a renderci partecipi,continua cosi',e per il piccolo excursus sull'amara premessa,parole sante......


Inviato

Grazie @@eliodoro , troppo buono / i , ciao .


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