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I solidi di Alessandro III


Risposte migliori

Inviato (modificato)

In nome di Alessandro III furono coniati due solidi.

Nel primo solido (DOC 1) al dritto è raffigurato il busto di Cristo frontale che mostra il vangelo e al rovescio quello dell'imperatore con il globo crucigero e nel campo le lettere Ь / δ: un'iconografia che, mi pare, non fu né di Leone VI, né di Basilio e che, invece, richiama quella di Michele III.

E' davvero così? Che significato hanno quelle due lettere Ь / δ nel campo?

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Nel secondo solido (DOC 2) al dritto è raffigurato Cristo in trono e al rovescio l'imperatore incoronato da Sant'Alessandro. Questa iconografia, affatto originale e che richiama esempi di secoli anteriori, mi pare che voglia essere una presa di distanza da quella dinastica (cioè di Basilio e Leone VI).

Cosa ne pensate?

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Avete esempi migliori da proporre?

Antvwala.

Modificato da antvwaIa

Inviato (modificato)

Che peccato! Quando cerco di avviare una discussione che sia davvero numismatica, ovvero che s'interroghi sul perché di una moneta, di una determinata iconografia, delle implicazioni politiche e sociali dell'una e dell'altra..... un silenzio assordante!

Non è la prima volta che avviene questo.

Eppure non bisogna essere "esperti" del tema per opinare, proprio perché su questi argomenti è proprio questio di opinioni, e tutti hanno (o possono avere) delle opinioni personali, purché usino la materia grigia... Ragionare aiuta a mantenere il cervello giovane e sano, riflettere e discutere serenamente le proprie idee è una ginnastica dello spirito che lo conserva agile e flessibile né più né meno di quanto l'esercizio fisico mantiene giovane il corpo.

Migliaia di post per un argomento praticamente privo di interesse culturale, come può esserlo se i conii sono o non sono arruginiti, e invece nessun contributo per discutere sul senso del potere e sui suoi simboli, poiché di questo si discute (o si vorrebbe discutere) in questo post.

Detto in altro modo: quando si discute su "una moneta", la partecipazione giunge, ma quando si discute su "la moneta", è pressoché nulla. E questo avviene su tutti i fora.

Che peccato!

Eppure di cose da discuterne ce ne sarebbero davvero molte. E tutte interesanti.

Cristo che incorona l'imperatore è un'iconografia che a volte appare sulla monetazione tardo romana, ma non su quella bizantina prima dell'XI secolo: o almeno mi pare che sia così, ma se così non è, per piacere correggetemi. E' chiaro che nel mondo bizantino era sottinteso che l'imperatore era tale per "grazia e volontà di Dio", anche quando per giungere a sedere sul trono o per mantenerlo aveva massacrato gran parte della propria famiglia: eppure è solo a un certo momento che nasce l'esigenza di raffigurare sulla moneta, strumento propagandistico fondamentale del mondo antico, comparabile con la televisione in quello moderno, e non prima. Perché? Cosa è successo che ad un certo momento ha reso opportuna questa iconografia?

Nello specifico, da un lato Alessandro III prende le distanze dall'iconografia di suo padre Basilio e di suo fratello Leone VI, cioè dall'iconografia famigliare. Questo può spiegarsi sulla base dei rapporti astiosi intercorsi tra loro. Ma è davvero questa la ragione di tale iconografia?

Inoltre mi inbcuriosisce il fatto che non sia Cristo (o la Vergine) a incoronare Alessandro, bensì un santo omonimo. Mi domando se in un certo senso Sant'Alessandro che incorona Alessandro non sia una metafora per indicare Alessandro che incorona se stesso. Fu il primo tra gli imperatori bizantini ad assumere il titolo di autocrator (colui che governa da solo). Forse questo titolo fu un modo per disconoscere Costantino, figlio di Leone e già co-imperatore con il padre (come lo era lo stesso Alessandro), e negargli la dignità di essere almeno nominalmente associato al trono?

E le due lettere nel campo, Ь / δ, nel primo dei due solidi, il DOC 1, quale significato hanno? Vi sono altri esempi riconducibili a questo?

Infine, Alessandro III fu innovativo per quanto concerne l'iconografia dell'incoronazione e l'assunzione del titolo di autocrator. Ma subito dopo il suo regno, iconografia e titolo furono fatti propri dai suoi successori. E' ciò indice di un cambiamento nella logica del potere e della sua rappresentazione figurata nella società bizantina?

Temi che mi paiono molto più interesanti che una soporifera discussione sulla ruggine sui coni (non la cita per spirito di polemica, ma solo perché proprio arka l'ha richiamata nella discussione sul follis di Leone VI con le lettere AC nel campo) e che, invece, sembrano porprio non fregarne un cavolo a nessuno.

Che pena!

Modificato da antvwaIa

Inviato

se parliamo di Alessandro - 912 - 916, ho subito una domanda....che mostra la mia ignoranza.... perché Alessandro III ? chi sono i precedenti 2?

Sear lo propone come Alexander.

Cita 2 solidi.

1737 - mi pare il secondo da te postato

1737a - il primo da te postato, dato come "unicum" e dice "this type exists only as a pattern in base metal" che più o meno vuol dire che questo tipo esiste solo come modello in metallo vile.

del 1737a Sear cita le lettere b-d ma non dice altro....io nella b ci potrei leggere basileus o simili e nella d? dominus? domini?

strano perché la legenda di Alexandros lo qualifica come Augustos Rom e non come Basileus....quindi la b magari era una specifica?

b in zona Costantinopoli stava spesso per V...basti pensare all'indicazione di Verina sulle monete di leo I data con bE... il betacismo in zona era attivo....


Inviato

già l'altra comunque è una moneta discretamente rara

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Inviato

altre

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Inviato

ancora 2

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Inviato

Non si può far partire una discussione sabato sera e pretendere la domenica mattina di avere dieci post di risposta. Alla fine di luglio poi...

Immagino che questo Alessandro sia il III dopo Alessandro Severo e Alessandro usurpatore in Egitto ai tempi della tetrarchia.

Per quanto riguarda argomenti più approfonditi, abbiate pazienza, ne parleremo con calma nei prossimi giorni... L'argomento è sicuramente interessante. Devo controllare cosa scrive Grierson a proposito.

Arka


Inviato

In quanto al solido DOC 2 posto tutti gli esempi che ho (poi controllo se Poemenius ne ha inviato di mancanti: comunque grazie!).

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1) St. James Auct. 4,45 g., 2) Sincona Auct. 4,22 g., 3) NAC 4,06 g., 4) Gemini 4,35 g., 5) Stack's 4,23 g., 6) Sincona Auct. 4,36 g., 7) OAKS 4,48 g., 8) Grierson 4,32 g., 9) Numismatic org. 4,46 g.


Inviato

Purtroppo, Poemenius, gli esempi che hai postati li avevo già tutti. Ma il tuo lavoro mi è stato ugualmente utile, poiché è una verifica se ho spazzolato più o meno bene il web.

Circa il DOC 1, ho letto anch'io quel che ne dice Morrisson in nota: e infatti non lo colloca sul suo catalogo.

Cosa ne pensate? Una patacca cigoiana ottocentsca?


Inviato

Non si può far partire una discussione sabato sera e pretendere la domenica mattina di avere dieci post di risposta. Alla fine di luglio poi...

Arka

Non mi riferivo a questa discussione in modo specifico, ma parlavo in termini generali.

Post su post per discutere su una singola moneta, se è o non è quel RIC, oppure se sia o no un notinric, se sia autentica o falsa.... ma quando si affronta un tema di più ampio respiro, che mette insieme storia e nummi (che mai dovrebbero essere disgiunti), che cerca di capire il perché di una moneta, e non limitarsi alla sua descrizione, che cerca di inserirla in un contesto storico e motivazionale, devo sempre arrendermi: queste discussioni non interessano quasi a nessuuno.

E' quel che è avvenuto anche con il quarto di siliqua.

Ho provato a dargli un'apertura molto più ampia per vedere se nasceva una discussione sul tema in se delle imitative gotiche, ma neppure una risposta.

Certamente non posso pretendere che altri abbiano i miei stessi interessi, ma in un forum di numismatica mi aspetterei di leggere anche discussioni davvero numismatiche, dibattiti per inquadrare un determinato periodo monetale, ad esempio. Invece nulla. Se ci sono spunti, cadono nel vuoto.

Per esempio, avevo posto una domanda e uno schemino sull'inizio della monetazione di bronzo di Siracusa. Alberto Campana ha risposto con una vera e propia trattazione magistrale sul tema: esauriente, chiara, con magnifici esempi fotografici. Ovviamente me ne sono fatto subito un copia e incolla, stampato poi su pergamino con fili d'oro zecchino tanto era prezioso. Ed ero convinto che un intervento così fantastico avrebbe scatenato un gran numero di risposte, di discussioni, di altri esempi. Nulla di nulla. Addirittura mi è venuto un dubbio atroce: di essere forse l'unico ad aver fatto un copia e incolla di quel gioiello di Alberto. :(

Ma è così su tutti i fora. Gli approfondimenti storici per determinare il contetso all'origine di una specifica emissione monetale sono molto rari e basati su interventi solisti, mai corali. Sono corali, invece, quando la discussione riguarda un aspetto molto specifico, anche se di scarso rilievo dal punto di vista storico.

Restando sull'esempio della ruggine sui coni (lo tiro in ballo perché lo hai già fatto tu sulla discussione del follis di Leone VI): che ci sia o non ci sia, che sia o non sia la causa delle bolle, comprendere tutto ciò può essere molto utile per capire se quelle bolle costituiscano o meno un indizio di falsità della moneta (e infatti la discussione è nata proprio perché fu posto proprio questo dubbio). Ma queste risposte, anche se raggiunte, ampliano la nostra conoscenza di un periodo storico? Ci aiutano a comprendere perché sia stata emessa proprio quella iconografia, quella forma particolare, e perché in quel periodo e non in un altro? Non mi pare.

Sui forum ci sono molti interventi ci collezionisti ma sono contatissimi quelli di numismatici. Si tratta di due approcci molto diversi: al collezionista interessa l'aspetto descrittivo din una moneta, al numismatico quello motivazionale; al primo rispondere alla domanda "com'è fatta", al secondo "perché esiste". Essere o non essere esperti non c'entra nulla: non è che gli accademici siano per questo stesso sempre "numismatici" nei loro approcci e che i non accademici si limitino ad avere una visione collezionistica. Non c'entra nulla con la preparazione, ma con l'interesse personale di ciascheduno, che può andare in una direzione o in un'altra: entrambe legittime ed entrambe dignitose.

Solo che a me interessa una sola di queste due direzioni e nei fora trovo ben poca sponda.

Tornando a questi solidi, soprattutto al secondo, mi sono rivolto a una psicologa che ora sta facendo un master in psicologia criminale, fornendo tutto quanto ho raccolto di notizie su questi personaggi della dinastia macedone e sulle loro monete, chiedendole di fare un'analisi della correlazione tra il profilo storico di Alessandro III e le sue scelte di iconografia monetaria. Mi ha risposto che a partire da mercoledì prossimo comincerà a lavorarci sopra. Credo che questo esmepio possa illustrare bene la differenza di apporccio tra collezionista e numismatico.

  • Mi piace 1

Inviato

Ognuno affronta la numismatica come può... qualcuno, con più mezzi (soprattutto tempo) la affronta come gli piace... pochi la affrontano come si dovrebbe. Ma questo credo che sia normale.

Unicuique suum.

Arka


Inviato

se parliamo di Alessandro - 912 - 916, ho subito una domanda....che mostra la mia ignoranza.... perché Alessandro III ? chi sono i precedenti 2?

Sear lo propone come Alexander.

Cita 2 solidi.

1737 - mi pare il secondo da te postato

1737a - il primo da te postato, dato come "unicum" e dice "this type exists only as a pattern in base metal" che più o meno vuol dire che questo tipo esiste solo come modello in metallo vile.

del 1737a Sear cita le lettere b-d ma non dice altro....io nella b ci potrei leggere basileus o simili e nella d? dominus? domini?

strano perché la legenda di Alexandros lo qualifica come Augustos Rom e non come Basileus....quindi la b magari era una specifica?

b in zona Costantinopoli stava spesso per V...basti pensare all'indicazione di Verina sulle monete di leo I data con bE... il betacismo in zona era attivo....

Effettivamente questo solido (DOC 1) è molto controverso.

Da un lato nel DOC appare senza alcun commento, come fosse un'emissione effettiva. Dall'altra David R. Sear lo riporta al n. 1737a e afferma che "this type exists only as a pattern in base metal", mentre Cécile Morrisson ne riferisce in una nota: "D.O. possède un 'modèle' pour un nomisma portant au droit le bust du Christ, au revers, celui d'Alexandre". Circa le due lettere Ь / δ, sono ricordate da Sear ma senza dar loro alcuna interpretazione.

Sembrerebbe possibile, dunque, che si tratti della prova di un' emissione progettata inizialmente ma poi soprasseduta in quanto fu preferita la soluzione grafica corrispondente all'altro solido, questa volta sicuramente emesso. Se ciò fosse vero si aprirebbe una riflessione sulle motivazioni che portarono Alessandro a preferire la seconda soluzione iconografica.

Sabatier non ne parla.

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Inviato

Normalmente le lettere ai lati di una figura identificano la figura stessa. Capita nelle monete bizantine (vedi ad es. il solido di Niceforo Foca con le lettere che identificano Maria) o in altre monetazioni (vedi i grossi veneziani che ai lati della testa del Redentore hanno le lettere IC-XC). Nell'ipotesi che il solido DOC 1 fosse un prodotto della zecca di Costantinopoli, le lettere beta e delta dovrebbero quindi riferirsi a Alessandro.

Arka


Inviato

Il fatto è che le lettere b,d non sembrano associarsi al nome di Alessandro, a differenza di altri casi, per esempio i miliaresion, dove spesso ci sono le iniziali del nome.


Inviato

Comunque prima ancora che il senso di quelle due lettere, bisognerebbe comprendere cosa effettivamente sia il DOC 1. Un solido realmente emesso, come si dedurrebbe dal fatto che Grierson lo riporta senza commenti, oppure un modello/ prova di zecca, come sembrano pensare Morrisson e Sear?

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PS) ho trovato anche l'immagine del solido di Alessandro, DOC 2, presente nel Medagliere civico di Torino: ora sono 10


Inviato

Scrive Grierson a proposito del solidi di Alessandro:

''Alexander's solidi are of extreme rarity, as one would expect of so brief a reign, and show him being crowned by his name-saint Alexander, a fourth-century bischop of Constantinople. It is the first representation of a coronation scene on Byzantine coinage, and the coins are also the first on which the emperor is given the title of autokrator. There is at Dumbarton Oaks a unique solidus pattern in silver, with the emperor's bust between b and d (for basileus and despotes).''

Rispondiamo così a qualche domanda.

Arka

  • Mi piace 2

Inviato

Grazie Arka.

Ora sono chiare le due lettere.

Quindi anche Grierson (in Byzantine coins, 1982, pag. 179) dice che il DOC 1 è un esemplare unico di un modello in argento del solido. Resta da capire per quale ragione nel DOC non dà la stessa indicazione e, invece, lo presenta come se fosse un solido regolarmente emesso.


Inviato

Il DOC 1 è del 1966. Probabilmente nel frattempo l'aveva studiato meglio...

Arka


Inviato

Hai ragione, grazie.

Comunque la legenda del solido non dice autokrator, ma augusto: +ALEXAΠd ROSAVʕӋSTOSROm' . Il titolo di autocrator appare solo nel miliaresion.

In conclusione, il rovescio del solido presenta per la prima volta nell'iconografia bizantina la scena dell'incoronazione.

Quindi da un lato prende le distanze dai temi che furono del padre e del fratello, e dall'altra fa sua un'iconografia innovativa quasi a ribadire un'incoronazione che non ci fu, in quanto fu proclamato co-imperatore 33 anni prima, proclamazione e non incoronazione, e con la morte di Leone VI la succesione imperiale spettava a Costantino VII, mentre ad Alessandro spettava sempre e unicamnete il titolo di co-imperatore. Dunque sceglie un'iconografia per rivendicare un titolo che di fatto non gli spettava e un'incoronazione che non ci fu, o che se ritualmente fu celebrata, tuttavia non era legittima.

Ho fatto bene a coinvolgere una psicologa su quest'analisi: sono davvero curioso di leggere la sua relazione, ma è chiaro che anche la scelta iconografica di Alessandro è pane per i suoi denti!

Quello che le ho proposto è di tracciare sulla base dei pochi elementi storici e numismatici disponibili un profilo criminale di Alessandro III. Non ne sono sicuro, ma forse è la prima volta che si analizza una monetazione in forma professionale dal punto di vista della psicologia criminale. Mi pare che possa essere un approccio interessante, ma ovviamente bisognerà prima vedere quale sarà il risultato di questo primo tentativo professionale.


Inviato

Un altro aspetto curioso è che nella legenda del solido Alessandro è qualificato come Augustos Rom anziché Basileus, come avvenne con Basilio, con Leone VI, e con tutti gli imperatori anteriori a partire da Niceforo I (802-811). In effetti, il titolo basileus appare in Costantino VI (780-797): nei solidi, inizialmente nella forma abbreviata b'Δ' (basileus despotes), e successivamente in una forma più estesa bAS; nei suoi miliaresion non più abbreviato, ma esteso, bASILIS.

Sembrerebbe che Alessandro abbia evitato il titolo di basileus, ritornando a quello di augusto, per prendere le distanze dai suoi famigliari anche in questo modo, oltre che innovando l'iconografia del solido. Tuttavia nel miliaresion appare come autokrator e basil'rom'.


Inviato

grazie Arka... non mi ci ero allontanato molto :)

avevo detto Dominus o simili :)


Inviato

Aggiungo l'esemplare Montagu, già Ponton d'Amecourt:

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Arka

  • Mi piace 1

Inviato

Grazie Arka: da dovie viene l'immagine?


Inviato

Asta Rollin & Feuardent (20-28 aprile 1896), collection de feu M. H. Montagu, F. S. A.

Arka


Inviato

Grazie. :)

Il peso non era indicato?


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