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quarto di siliqua (Baduila)


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Se Alain @Poemenius con le letture va a rilento io sono talmente veloce che i moscerini mi si spatasciano sul lunotto posteriore dell'auto <cit.>

Nel succitato articolo della Claudia Perassi, non solo si fa cenno a questa discussione ma, soprattutto, si parla di una moneta rinvenuta nello scavo della pars rustica di una villa in località Schieppo di Ponte Lambro (Milano), un quarto di siliqua di Baduila avvicinabile per il rovescio a quella qui proposta da @Lorenzo il magnifico.

NB: Traggo qua e là dal lavoro della Perassi dalle pp. 230-233. Il lavoro originale è recuperabile su Academia.org al link nel post precedente.

Sul D) e` proposto il busto dell’imperatore ANASTASIO, rivolto a dx, con il diadema a doppia fila di perle, del quale si distingue bene anche il nodo posteriore e il tipico ‘‘Ostrogotich garment’’ definito dal Metlich (2004), caratterizzato da una sorta di ampio scollo con fitta decorazione, concluso sulla schiena da due sequenze parallele di perle. La legenda del Diritto,  riporta un’errata grafia del nome imperiale – Ansta[sius] invece di Anasta[sius] - per il quale la studiosa non ha trovato riferimenti nei 1/4 di siliqua.

Il R) è, invece, unicamente epigrafico entro ghirlanda conclusa in alto da una grande gemma, entro la quale è l’iscrizione disposta su quattro righe: DN/BΛDV/ΛIIΛ/RIX. L’alternanza di rex/rix è attestata ampiamente nella serie, mentre appare essere la seconda attestazione (Perassi parla di unicum) la trasformazione della porzione finale del nome reale nel susseguirsi di lettere prive di effettivo significato.
Allego qui insieme la moneta di rinvenimento francese (sopra) e quella dallo scavo di Ponte Lambro (sotto). Scusate la qualità ma il PDF è quello che è.
image.thumb.png.18bd29d69cbb118d26fffa9c0076bd72.png


MIa (banalissima) osservazione: come si può vedere le due monete non hanno i conii del rovescio in comune.
L’ultimo segno puo` essere interpretato come la trasformazione delle lettera A in una sorta di greca Λ, ampiamente documentata nell’epigrafia delle monete di Baduila (BALDI 2014, nn. 157.1-3; 158.1; 159.2; 160.1; 161.1.)
tipo qui:
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Anche la lettera L mostra talora la tendenza ad abbreviare il tratto orizzontale, fino alla totale eliminazione come in questi due esemplari dove assumono la forma di una "I". Vedi, per esempio, Fritz Rudolf Kunker GmbH & Co. KG, 158, 28 settembre 2009, n. 920 (METLICH 2004, n. 71 a); Numismatik Lanz Munchen, 157, 9 dicembre 2013, n. 423 (METLICH 2004, n. 70a); BALDI 2014, n. 157.2 (METLICH 2004, n. 70a).
image.png.201331eae21015b7c6d73174352c4be1.png
NB: BALDI 2014 non è nient'altro che il già citato BALDI E. 2014, Ostrogothic Coins in the British Museum, London.

L'elemento inconsueto, presente nelle "nostre" due monetine è quella Λ che inizia la terza riga. Secondo l'autrice viene in soccorso una moneta già apparsa sul mercato antiquario che presenta un'ulteriore variante epigrafica che potrebbe fornire una suggesione per la risoluzione della questione. Numismatica Ars Classica, 93, 24 maggio 2016, n. 1210 (METLICH 2004, n. 69 var.; ex Kunst und Munzen 10, 1973, n. 187; Leu 77, 2000, n. 792).
Consiglio agli appassionati di monete altomedievali che già non lo possiedono di recuperare

Ecco la moneta con l'ingrandimento del R)
image.thumb.png.052e2e69605b2ddb410c9012cd208933.png

Sul R) di questa 1/2 siliqua che parrebbe a nome di Giustiniano I il nome del re goto (righe 2 e 3) e` reso come DN/BADV/VIIA/ REX. Il raddoppio della lettera V potrebbe pertanto essere un espediente attuato per rendere in lati- no il nome goto Badwila, nello stesso modo in cui le precedenti mezze silique ravennati di Witigis (536-538) avevano costantemente traslitterato quello dell’autorità emittente in VVIT/ICE(I)S

Tornando "a bomba" alle "nostre" monete Il raddoppiamento della lettera V per motivi fonetici - continua la Perassi -  sarebbe stato trasformato nella sequenza V/Λ forse per un’assimilazione grafica della seconda V alla lettera A priva di stanghetta orizzontale posta al termine della stessa riga. L’iscrizione e` dunque testimonianza di quell’involuzione tecnica nel lavoro di incisione dei conii rilevata soprattutto nella tarda produzione enea di Baduila, nella quale il ductus epigrafico incerto con lettere talvolta speculari e le immagini ‘impacciate’ definiscono, secondo la felice intuizione di Arslan, ‘‘un diverso e nuovo clima culturale, del quale la modifica del linguaggio stilistico era causa e non conseguenza’’.

 

Modificato da Vel Saties
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Ho controllato il Ladich il quale, con errori evidenti, presenta il 1/4 di siliqua NAC 93 1210 al nr. 14a pag. 96. La trascrizione del R) è totalmente errata ma l’immagine 14a tav. XXIII non lascia adito a dubbi.

mancano, al contrario, i due 1/4 di siliqua oggetto dell’intervento della Perassi.

Modificato da Vel Saties

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