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Il programma militare nucleare italiano


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E' cosa poco nota che negli anni '50 i governi di Francia, Germania e Italia discussero in segreto la formazione di una forza nucleare congiunta, progetto poi abbandonato e proseguito singolarmente dalla Francia. Poco noto è anche che in seguito l'Italia tornò sui suoi passi e decise di mettere in piedi una piccola forza nucleare basata su sottomarini a propulsione nucleare: anche questo programma però fu abbandonato dopo qualche anno, senza che fossero realizzati nè sottomarini nè testate nucleari. Ma si fece in tempo a costruire alcuni prototipi dell'Alfa, l'SLBM (missile balistico lanciato da sottomarino) che avrebbe dovuto essere istallato su quelle unità navali, e sperimentarli. Uno è sopravvissuto ed è conservato ancora oggi all'aeroporto militare di Cameri: la tecnologia sviluppata nel programma è stata in parte applicata alla progettazione dei missili spaziali successivamente sviluppati in ambito ESA.

A seguire due foto degli Alfa e un vecchio articolo di una rivista specializzata che ne parla nel dettaglio.

alfarampe1ov0.jpg

alfavol2ia5.jpg

alfaI.jpg

alfaII.jpg

alfaIII.jpg

alfaIV.jpg

alfaV.jpg

Modificato da ART

  • 10 anni dopo...
Inviato (modificato)

In questo video del divulgatore scientifico Massimo Polidoro trovate una sintetica ma ottima spiegazione di quanto ho spiegato nel primo post, e qualcosa in più. Ci sono però due grosse sue imprecisioni da sottolineare:

- Gli altri partner del programma nucleare segreto degli anni '50 non erano Francia e Gran Bretagna ma Francia e Germania ovest.

- I missili nella base in Puglia non erano gli SLBM Polaris ma gli MRBM Jupiter.

Andrebbe anche aggiunto l'importante dettaglio che l'adesione italiana al trattato di non-proliferazione nucleare ha una clausola che ci permette di sviluppare tecnologia nucleare militare se questo viene fatto all'interno di un programma comune europeo.

 

 

 

AGGIORNAMENTO:

Il 6/7/2014 alle 05:19, ART dice:

Ma si fece in tempo a costruire alcuni prototipi dell'Alfa, l'SLBM (missile balistico lanciato da sottomarino) che avrebbe dovuto essere istallato su quelle unità navali, e sperimentarli. Uno è sopravvissuto ed è conservato ancora oggi all'aeroporto militare di Cameri

Il missile in questione non si trova più a Cameri ma è stato restaurato e a quanto pare trasportato in Sardegna (al poligono di Salto di Quirra) per metterlo in mostra.

Modificato da ART

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11 minuti fa, ART dice:

 

Il missile in questione non si trova più a Cameri ma è stato restaurato e a quanto pare trasportato in Sardegna (al poligono di Salto di Quirra) per metterlo in mostra.

 

potresti proporlo per una riproduzione in moneta del Ciad

  • Haha 1

Inviato (modificato)

Mi è venuto in mente solo adesso che anche se a volte viene fatto ho sbagliato a definire l'Alfa un "SLBM" (missile balistico lanciato da sottomarini), perchè nonostante la sua stretta parentela con l'SLBM statunitense UGM-27 Polaris il nostro era un MRBM (missile balistico a medio raggio). Questo perchè se il programma fosse stato portato a termine il primo utilizzo operativo previsto era il lancio dall'incrociatore Garibaldi. Il Garibaldi fu modificato fra gli anni '50 e '60 per poter imbarcare e sparare quattro missili di questa categoria, nell'ambito della mai attuata Forza Multilaterale della NATO per la condivisione di missili nucleari con le marine di altri paesi dell'alleanza. Le sperimentazioni di lancio dal Garibaldi prima dell'abbandono del progetto furono eseguite con simulacri del Polaris nei primi anni '60.

 Lancio_di_simulacro_inerte_di_missile_Polaris.jpg.ca382c77acc3096e29c7b2e694df9591.jpg

 

Nel post iniziale ho anche dimenticato di dire una cosa ancor meno nota delle altre: l'ipotesi dello sviluppo di un arsenale italiano con testate nucleari autonomamente sviluppate non finì con l'Alfa e il trattato di non-proliferazione nucleare (¹) ma risuscitò nel 1980. In quell'anno l'idea tornò a farsi strada negli ambienti militari (²) e fu rispolverata nel 1982 prendendo anche in considerazione la proposta di un deterrente nucleare comune italo-francese. Del resto già negli anni '50 venne avviata l'impostazione di un SSN (sottomarino a propulsione nucleare, ma senza SLBM), il Guglielmo Marconi, subito abbandonato a causa del rifiuto degli USA di fornire il combustibile per il reattore.

 

(¹) In cui era inserita una clausola che ci permetteva di sviluppare lo stesso tecnologia nucleare nel caso che fosse fatto in un programma comune europeo.

(²) Anche considerato che le capacità tecnologiche c'erano già da un pezzo, e che dal trattato di non-proliferazione ci si sarebbe potuti ritirare con un pretesto per poi avviare il programma in segreto.

Modificato da ART

Inviato
Cita

il Guglielmo Marconi, subito abbandonato a causa del rifiuto degli USA di fornire il combustibile per il reattore.

Vero, il problema sta proprio nelle risorse nucleari, purtroppo noi siamo di fatto una colonia (e sottolineo colonia) degli USA, nulla di più, che viene comandata a bacchetta (contano i fatti, non i titoli), e quindi contiamo come il due di picche.

Non per nulla ultimamente c'è un aumento spropositato di proposte di costruzioni di centrali nucleari (di base non ho nulla contro di esse) con il fine di poter ottenere materiale bellico (il Trizio ad esempio, con una semivita di 12,5 anni e indispensabile per le testate all'idrogeno, si può ottenere solo dai reattori nucleari), sia in occidente che nelle realtà emergenti, con l'aumento delle tensioni internazionali.

Purtroppo (IMHO), la produzione di energia elettrica dal nucleare, sbandierata come la panacea di tutti i mali e che comunque sarebbe auspicabile, è solo la facciata della volontà dei vari stati di ottenere materiale fissile o Trizio per le testate termonucleari. Per capirlo basta notare che, quando la guerra fredda è scesa nell'interesse pubblico, ben a pochi interessava rimettere in pista il nucleare. Ora, con gli animi che si stanno riscaldando, TUTTI vogliono ripartire con le centrali... Mah...


Inviato (modificato)
1 ora fa, NeroCupo dice:

Vero, il problema sta proprio nelle risorse nucleari, purtroppo noi siamo di fatto una colonia (e sottolineo colonia) degli USA, nulla di più, che viene comandata a bacchetta (contano i fatti, non i titoli), e quindi contiamo come il due di picche.

Questo non vale solo per l'Italia ma anche per l'Europa intera, e va detto che a non voler contare e a voler essere colonie siamo prima di tutto noi. Vogliamo la "botte piena e la moglie ubriaca" (sovranità) senza avere, singolarmente presi, le dimensioni demografiche e geopolitiche per esserlo davvero. Le frottole autarchico-nazionaliste stanno ormai da ottant'anni a zero: per essere veramente padroni del nostro futuro noi europei dovremmo formare una "massa critica" molto ma molto più unita di oggi (qualcosa come la Svizzera o il Canada)... però no, perchè questo, perchè quello... ci sono diverse lingue, ognuno ha la sua nazionale di calcio da tifare, siamo troppo diversi ecc. ecc. Allora non lamentiamoci se a far girare il mondo ieri erano americani e sovietici e oggi sono americani e cinesi, mentre noi facciamo finta di essere indipendenti. Chi non si evolve prima o poi soccombe e si estingue.

Questa è la mia opinione personale.

Modificato da ART
  • Mi piace 1

Inviato
5 minuti fa, ART dice:

Questo non vale solo per l'Italia ma anche per l'Europa intera, e va detto che a non voler contare e a voler essere colonie siamo prima di tutto noi. Vogliamo la "botte piena e la moglie ubriaca" (sovranità) senza avere, singolarmente presi, le dimensioni demografiche e geopolitiche per esserlo davvero. Le frottole autarchico-nazionaliste qui stanno ormai da decenni a zero: per essere veramente padroni del nostro futuro dovremmo formare una "massa critica" molto ma molto più unita di oggi (qualcosa come la Svizzera o il Canada)... però no, perchè questo, perchè quello... ci sono diverse lingue, ognuno ha la sua squadra di calcio da tifare, siamo troppo diversi ecc. ecc. Allora non lamentiamoci se a far girare il mondo ieri erano americani e sovietici e oggi sono americani e cinesi, mentre noi facciamo finta di essere indipendenti. Chi non si evolve prima o poi soccombe e si estingue.

Questa è la mia opinione personale.

 

Ma guarda che sono d'accordo (mi sono espresso male?), e anche se per il Canada non ho esperienza, ho potuto toccare con mano la Svizzera e ho visto che le differenze con noi (e anche parte dell'Europa, fortunatamente non tutta) sono abissali.

Purtroppo è vera anche l'ultima tua affermazione: "Chi non si evolve prima o poi soccombe e si estingue", ed è quello che ci sta succedendo.


Inviato (modificato)
6 minuti fa, NeroCupo dice:

(mi sono espresso male?),

No, l'ho fatto io. Ma ho appena modificato il  testo del mio precedente post aggiungendo qualche particolare che farà capire meglio quello che intendevo.

 

6 minuti fa, NeroCupo dice:

"Chi non si evolve prima o poi soccombe e si estingue", ed è quello che ci sta succedendo.

Assolutamente vero, ed è inquietante la tranquillità con cui lo accettiamo.

Modificato da ART

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