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IGNORED

DELLE PENE E DEI CASTIGHI


Risposte migliori

Anche l'editto di Rotari, quindi riguardante la legislazione longobarda, si fa riferimento alla coniazione illegittima, ovvero quella senza autorità refgia, e, ancora una volta, la pena è commisurata alla gravità.

"Si quis sine iussionem regis aurum figuraverit aut moneta confinxerit, manus ei incidatur."

"Se qualcuno senza ordine del re batte oro o conia moneta, gli sia tagliata la mano".

(cap. 242).

Tra l'altro, dabbene aveva già fatto riferimento a tale norma, in questa discussione.

http://www.lamoneta.it/topic/82573-la-mano-sulle-monete-longobarde/?p=897600

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Grazie mille Petronius ho apprezzato molto il tuo intervento, direi che abbiamo coperto bene anche l'ambito cartamoneta e ti dobbiamo solo ringraziare......

Parliamo di falsi e falsari, ma i falsari giustamente dobbiamo dirlo ci sono anche oggi, eccome se ci sono, ne parliamo sul forum ogni giorno e ormai sono arrivati a livelli tecnici in cui per riconoscere un falso o ci vuole un grande esperto o a volte comunque i dubbi rimangono ancora....

Per parlare e capire il fenomeno falsi odierno il consiglio che posso dare è quello di leggere il recente contributo " La falsificazione dall'antichità al XX secolo ", ci sono pregevoli e aggiornati interventi, alcuni già citati e alcuni autori sono proprio del forum.

L'articolo di Francesco Lamanna @@centurioneamico che chiaramente se intervenisse qui anche con calma nei prossimi giorni ci porterebbe un parere importante, è molto tecnico e aiuterà molto a capire i nuovi metodi di falsificazione che diventano sempre più raffinati, dai citiamolo un attimo :

" il moderno falsario deve inevitabilmente sottoporre le sue (creazioni ) a speciali trattamenti chimici, termici, e meccanici al fine di rendere più credibili le monete prodotte con i più recenti macchinari......."

E il falsario oggi è abile a nascondere i difetti, a occultarli, a lavorare sulle patine.....difendersi oggi non è facile, anche se decisamente c'è più consapevolezza del fenomeno e comunque molti hanno un occhio più attento.

Tutto questo per dire che i falsi non muoiono mai .....dall'epoca più antica a oggi, il falsario lavorava ieri , l'altro ieri e oggi lavora ancora spesso e anche bene.

Certamente il falsario degli anni 2014 è un tema sconfinato come una prateria, chissà se qualcuno vorrà prenderlo in considerazione.....non si sa mai.....

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Dopo aver ricordato che il falso c'è eccome anche oggi.....mi porto verso un finale, che spero non sia solamente personale, almeno mi auguro, della discussione e vorrei prima di fare un invito finale ricordare un qualcosa che rubo a @@Naevius che devo per forza citare ancora......

La discussione non è stata, lo ammetto, delle più allegre, tagli di mano, roghi, tagli di testa.....e via dicendo, d'altronde parlavamo di pene e castighi e i castighi erano spesso anche questi, ma vorrei concludere con una nota allegra, i falsari nel nostro immaginario sono stati visti spesso in racconti, barzellette, film come figure a volte goffe, improbabili, avventurieri improvvisati, e allora penso subito alle scene del famoso film di Totò e Peppino e cosa furono e cosa rappresentarono queste figure per il cinema italiano, ma per l'intero paese.....e allora dopo una discussione così ......una grossa, grassa risata esce pure da me e forse anche da voi..... :blum: :blum: :blum: :blum: :blum:

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Io mi fermo qui....è anche giusto....lascio questo bel week - end per chi volesse continuare con storie e osservazioni, ce ne sono infinite ancora......i potenziali attori per farlo sul forum ci sono, abbiamo grandissimi esperti di falsi qui, e il falso parte dall'antichità a oggi, tutti sicuramente possono dire qualcosa.

Le esche, i @, le strizzatine lanciate in discussione sono infinite.....vedremo se qualcuno, non per me, ma per la divulgazione e per il forum vorrà e potrà raccogliere questo invito....

La discussione ha avuto tre citazioni con relativi link anche nella sezione curatori e anche loro possono ovviamente partecipare come ha fatto per esempio il buon Petronius......la discussione comunque anche finisse qui è stata veramente, e non lo dico solo io, una grande perla di divulgazione a disposizione per tutti, su un argomento che ci riguarda e che tutto sommato ci affascina.

Creare una discussione così oggi che comunque ormai è fatta e fatta bene, grazie all'apporto di amici, di generosi, di divulgatori non è stato e non è per nulla facile, spero possa essere di esempio positivo per il futuro, spero possa diventare una ripartenza dove alla base c'è il piacere di condividere insieme quello che conosciamo e vogliamo trasmetterlo agli altri, mi auguro possa diventare un esempio virtuoso che tutto sommato si possa anche fare.....

In attesa nei prossimi giorni di eventuali vostri ulteriori interventi e dei stradovuti e strameritati ringraziamenti per chi ha partecipato e condiviso che arriveranno prossimamente, insieme all'ingresso tra le importanti della discussione stessa, io mi fermo giustamente e aspetto per domani ore 10 la venuta del rianimatore...... :blum:, ragazzi comunque che fatica.....provare per credere.....

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Il 4/7/2014 at 15:48, dabbene dice:

Grazie mille Petronius ho apprezzato molto il tuo intervento, direi che abbiamo coperto bene anche l'ambito cartamoneta e ti dobbiamo solo ringraziare......

Oltre che ringraziarmi dovrete anche, tu e gli altri, sopportarmi ancora per un po' :D non ho mica finito, nel mio post lo avevo detto che incominciavo dal principio. Però non vorrei andare troppo OT, parlare una o due volte di cartamoneta può ancora andar bene, ma in fondo siamo nella sezione dedicata alle Zecche Italiane, quindi dopo questo intervento, prima di procedere oltre, anch'io mi fermo per un po'.

Dalla Cina all'Europa il passo è...lungo.

Da quando Marco Polo racconta della cartamoneta cinese, passano quasi quattro secoli prima che anche in Europa si arrivi ad adottare qualcosa del genere. Il primo paese a farlo è la Svezia, nel 1661, e naturalmente da subito iniziano le falsificazioni. E quando il Banco di Stoccolma entra in crisi, sarà il suo fondatore, Johan Palmstruch, ad essere accusato di aver messo in circolazione diversi biglietti falsificati.

Alla Svezia seguì la Gran Bretagna, e da lì ci arriva la triste storia d'amore di William Waugham. Ce la racconta Gemino Mutti ne Il falso nella cartamoneta:

"Vale la pena di eternare la storia del tappezziere William Waugham che, innamoratissimo di una ragazza restia al matrimonio per la pochezza economica del modesto spasimante, tentò di tutto per farsi credere benestante dalla bella riottosa e, nel 1758, falsificò banconote da 20 sterline della Banca d'Inghilterra. Forte di un pacchetto di tali banconote, le sfoggiò alla ragazza, che trovò il giovane improvvisamente meritevole di essere ricambiato :rolleyes: Scoperto, il tappezziere venne sottoposto a processo e condannato, come prescriveva la legge, alla pena del capestro. Il povero giovane ebbe così a perdere due volte la testa per la sua ragazza."

petronius oo)

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Continua....continua Petronius se ritieni.....per una volta che troviamo uno che ha voglia di scrivere :blum:, ci mancherebbe altro, è tutto estremamente interessante e pertinente totalmente all'argomento, la discussione è a tua disposizione come per tutti come sempre......

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Caro @@dabbene, hai toccato un argomento che, come ben sai mi affascina da sempre! Sono così affascinato perchè ritengo che per molti aspetti e in tanti casi la falsificazione può essere considerata quasi un'arte. Come avete giustamente scritto a più riprese, la falsificazione esiste da sempre e sarà sempre così; nel tempo si è certamente evoluta producendo pezzi sempre più "pericolosi". Per moltissimo tempo, almeno sino alle produzioni del Cavino, sono esistite probabilmente solo le falsificazioni della moneta di scambio mentre, dai "padovanini" in poi, si iniziano a falsificare anche le monete da collezione.

Osservando i falsi d'epoca probabilmente molti di noi sorrideranno mentre immaginano come, monete talvolta tanto rozze, possano in qualche modo aver ingannato gli antichi possessori. Ricordo ad esempio un asse di Traiano dove, al posto della corona laureata, l'improvvisato falsario ha inciso una bella corona radiata trasformando così il nominale da un asse in un nominale da un dupondio raddoppiandone il valore. Certo la frode è immediatamente individuabile ma, cosa sarebbe accaduto se il falsario avesse spacciato il falso dupondio, insieme ad altri autentici, in un rapido acquisto? Anche alcuni euro falsi ottenuti oggi per fusione sono decisamente brutti, eppure riescono ancora a passare di mano in mano con il solito trucchetto del pagamento multiplo. Bisogna poi pensare che probabilmente, come spesso accade ancora oggi, il malcapitato appena truffato, tentasse a sua volta di rifilare il pezzo falso nel tentativo di recuperare il suo denaro.

Il salto di qualità avviene indubbiamente con i falsi delle monete da collezione. Per questo tipo di produzioni intervengono infatti i migliori artisti d'Europa e poi del mondo. Gli autori dell'epoca ci hanno tramandato i nomi dei più illustri e indubbiamente dei più bravi (Domenico Sestini in alcune delle sue opere denuncia i nomi dei falsari a lui contemporanei che, a vario titolo, riproducono le principali monete antiche e da collezione), ma certamente altri sono rimasti e rimarranno anonimi.

I falsari più quotati dovevano certamente avere qualità artistiche e nozioni metallurgiche e chimiche all'avanguardia; tra questi molti erano orefici. E' assolutamente vero che il falsario doveva essere una persona assai erudita e benestante, ma queste qualità da sole non erano sufficienti. I migliori falsari infatti disponevano di una buona rete di commercianti e numismatici compiacenti i quali erano fondamentali per smerciare per buoni i pezzi fraudolenti.

Quando poi il falsario veniva scoperto, molto spesso questo si difendeva sostenendo di aver operato sempre in buona fede producendo copie dichiarate e vendute come tali mentre, altri (i commercianti compiacenti) avrebbero venduto per buone e a sua insaputa i pezzi falsi. E' quello che accadde ad esempio per Becker ma lo stesso si sostiene talvolta per Cavino... la verità non la sapremo mai.

Altre volte invece il falsario e la sua cerchia non si sono dimostrati all'altezza e, nonostante abbiano anche prodotto copie di discreta fattura, sono stati rapidamente scoperti per via di errori di copiatura fatti dall'incisore supportato da un numismatico poco competente. E' il caso del falsario greco Christodoulos i cui prodotti furono addirittura pubblicati dal museo di Atene per mettere in guardia i collezionisti.

I falsari del '900 hanno indubbiamente raggiunto livelli tecnici impressionanti. Mentre i collezionisti imparavano a riconoscere i difetti tipici dei falsi più vecchi, nascevano produzioni perfezionate e prive di quei difetti oramai "bruciati". Con l'invenzione della microfusione i difetti più grossolani si riducono e questa nuova generazione di falsi entra in tutte le collezioni per non uscirne più. Oggi, periodo di crisi economica globale, le collezioni vengono vendute e questo è uno dei motivi per cui il mercato è nuovamente invaso dai falsi.Contemporaneamente, la possibilità di acquistare intere collezioni a prezzi vantaggiosi fa abbassare la guardia e, inevitabilmente, si finisce per acquistare anche qualche falso anche di ultimissima generazione.

Come ho scritto negli Atti del Convegno di Torino, per il falsario è fondamentale sfruttare l'aspetto psicologico al fine di rendere il falso più appetibile deviando così l'attenzione dai possibili difetti di produzione. Ecco che le monete vengono etichettate come "provenienti da vecchia collezione".

I falsari più abili del '900 provengono indubbiamente dalla Sicilia dove, in alcuni casi, possiamo parlare di veri e propri geni che hanno studiato nei minimi particolari l'aspetto delle monete antiche autentiche, compresi i difetti di coniazione, i difetti provocati dalla corrosione, etc.

Oggi la tecnica consente di ottenere produzioni di qualità altissima che però richiede sforzi tecnologici e quindi economici enormi. Ancora una volta il falsario ha bisognoo di essere circondato da un fidato gruppo in grado di produrre e smerciare il falso.

Sempre oggi, la tecnica consente di smascherare la maggioranza di questi falsi ma, il falsario conosce inevitabilmente anche queste tecnologie ed è alla continua ricerca di metodi per contrastare eventuali ispezioni. Dunque appare impossibile immaginare un mondo senza falsi e, soprattutto senza falsari.

PS: per gli esperti della cartamoneta, mi pare di non aver letto nulla sopra a riguardo, chi ci racconta la storia del falsario altruista Paolo Ciulla di Catania?

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Lo svilimento delle monete in circolazione nel XVII sec. venne di volta in volta effettuato o aumentando il metallo vile nella lega ( e perciò abbassandone il titolo) ovvero consentendo di “cavare” un numero maggiore di monete dalla libra di metallo ( con ciò erodendo, impercettibilmente ma progressivamente, il peso unitario delle monete).

Il fenomeno era di antica data, a distanza di quattro secoli dalla riforma di Carlo Magno, alla fine dell’VIII sec, con una libra d’argento gli zecchieri erano arrivati a coniare da 1500 a 4000 denari, in luogo delle 240 previste dalle antiche regoli imperiali.

Nonostante le ripetute e rigorose procedure all’interno delle zecche, pensate che prima della messa in circolazione si effettuava il “saggio”, definitivo controllo, a campione, della bontà della lega e del rispetto del peso, erano diversi i tondelli che uscivano con intrinseco ridotto, e quasi sempre erano le altre città a scoprire l’inganno, facendo saggiare tale monetazione.

La categoria più colpita erano le donne, che non avendo dimestichezza con la mala moneta, accettavano tutto, rimettendole nuovamente in circolazione diventando perseguibili per legge.

Eros

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Ringraziamo intanto centurioneamico , praticamente un articolo sulla storia dei falsi, grande contributo veramente, ma anche Eros che mi sembra in grande forma numismatica.....aspettiamo ancora qualcosa.....magari sulla cartamoneta.....,poi ringrazieremo tutti come da tradizione ormai consolidata ...ma quel Ciulla , qualcosa mi sembra di ricordare, chi fu costui ? Questa e' la domanda della domenica ........

Inviato dal mio iPhone utilizzando Lamoneta.it Forum

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Il 4/7/2014 at 22:42, centurioneamico dice:

PS: per gli esperti della cartamoneta, mi pare di non aver letto nulla sopra a riguardo, chi ci racconta la storia del falsario altruista Paolo Ciulla di Catania?

Il 5/7/2014 at 16:03, dabbene dice:

...ma quel Ciulla , qualcosa mi sembra di ricordare, chi fu costui ? Questa e' la domanda della domenica

E domenica ti rispondo, il discorso è lungo e stasera non ce la faccio ;)

A domani :)

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Il Paciaroni nel suo libro sulla zecca di Sanseverino (1996) cita Guido Antonio Carmaiani che in una tariffa ricorda i «ducati, i quali si contrafecero a San Soverino del conio di Vinegia» e che a suo dire «vogliono buono occhio a conoscerli…».

Dunque Sanseverino conosciuta per i falsi e con uno statuto del Comune (1426), sempre a dire di Paciaroni, molto severo in proposito di falsificazioni. Infatti la pena per i fabbricatori di moneta falsa consisteva nell’essere arsi al rogo, oltre al sequestro della cosa ove l’officina clandestina aveva avuto luogo.

Ma non solo, pene anche per gli spacciatori di monete false. Si pensi che chi fosse stato sorpreso a spacciare moneta falsa, se questa fosse risultata superiore alla quantità di venti soldi, avrebbe dovuto pagare una multa di duecento libre, ovvero 4000 soldi.

E oltre al già citato Giovanni di ser Nicolò, nella città marchigiana venne arrestato Piergentile Varano, signore di Camerino, coll’accusa di aver falsificato moneta.

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E qui dopo quest'ultimo intervento di Alessandro, mi voglio fermare un attimo, forse un curatore ogni tanto deve fare anche questo, riflettere ogni tanto su quello che succede sul forum.....Alessandro ci ha dato ora in questo tipo di discussione, che è puramente e totalmente divulgativa, dove in ogni intervento non ci sono altre componenti se non quella di donare una propria conoscenza agli altri, senza alcun altro fine, un segno....un segno che un giovane, un ragazzo, che conosce, sa, capisce che è venuto il momento di proporsi, di dare agli altri......e lo ha fatto bene, come sa, ecco questo vorrei che fosse un esempio positivo per tutti, per i giovani, con tranquillità, serenità, anche allegria regalate quello che sapete, come si faceva di più anni fa, ce ne sono tanti sul forum che sanno, che conoscono, forse abbiamo perso ultimamente un po' di cuore come diceva Eros in un post precedente, torniamo a dare, senza pensare a un fine specifico, sarà più bello per voi, sarà più bello per tutti....comunque complimenti Alessandro, però occhio ora non montarti la testa :good:

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Sui falsi ci sono stati recentemente in Italia due importanti eventi, uno già citato che però ricordo ancora ed è il 32° Convegno Numismatico di Torino i cui Atti sono stati poi raccolti e diventati un libro sulla falsificazione dal titolo " La falsificazione dall'antichità al XX secolo" con una saggio di economia internazionale, questo libro è acquistabile.

L'altro evento è stata la recente mostra itinerante in diverse città italiane denominata " Il vero e il falso ", l'ultima tappa è stata a Milano e molti di noi hanno potuto vederla ; anche questa mostra veramente ben curata ha prodotto un libro- guida però a tiratura limitata e credo molto difficile da reperire a oggi.

Quindi il falso è un argomento che ha avuto nei tempi una vasta bibliografia, di essa ne abbiamo parlato in discussione, e certamente altri testi possono essere ancora proposti, argomento questo del falso che affascina e giustamente interessa studiosi e collezionisti oggi più che mai e i due recenti eventi lo dimostrano.

Io procederei ora così attendiamo Petronius con quanto mi sembra di aver capito voleva illustrarci sulla cartamoneta, nel contempo non dispero che qualche @ citato in discussione possa anche in futuro, se collegato al forum, intervenire, la discussione ovviamente è sempre aperta per qualunque ulteriore contributo.....

Poi arriveranno gli usuali ringraziamenti che sono abituato fare a chi è intervenuto in discussione, in questo caso ritengo ancor più dovuti, e poi sarà messa tra le discussioni importanti per l'alto valore divulgativo della stessa.

Non scordiamoci comunque del famoso " Robin Hood dei falsari " e anche qui attendiamo Petronius se può, certamente se io fossi un regista un film su questo io lo farei..... lo farei :blum:

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A grande richiesta :D Paolo Ciulla, di cui possiamo vedere un ritratto in allegato.

In verità non avevo in programma di parlare di lui, bensì di un altro falsario (poi vi beccate anche quello, che credete :rolleyes:)  ma lo faccio più che volentieri :)

Era nato a Caltagirone nel 1867, da una famiglia alquanto agiata. Erano, per la Sicilia, gli anni immediatamente successivi alla “rivoluzione garibaldina”, un periodo di continue manifestazioni di piazza, di fermenti sociali e politici che i notabili di sempre strumentalizzavano con il fine gattopardesco di cambiare tutto per non cambiare nulla.

Il giovanissimo Paolo Ciulla respira quest’aria di rivolta, si nutre dell’ideologia socialista, diventa un capopopolo e punta il dito contro l’alta società, con tale entusiasmo che non può non farsi dei nemici. Un'ideologia, quella socialista, a cui si rifarà qualche anno più tardi quando, diventato un abile falsario, "una pioggia di benefiche e anonime banconote entrò nelle case di molti bisognosi di Catania e della provincia, ma molte di più si posarono su tram, carrozze, treni e piroscafi, percorrendo il vecchio e il nuovo mondo. Nessuno ebbe il sospetto che fossero false".

Nasce da qui la sua nomea di "falsario caritatevole" sorta di "Robin Hood de noantri" che ammanta la falsificazione delle banconote di vaghi significati politici, o meglio cerca attraverso di essa una sorta di vendetta personale contro le istituzioni che, secondo lui, avevano tarpato le ali alla sua vena artistica, per contrastare il suo impegno politico a favore degli umili. Gli studi e l’attività artistica, che da Caltagirone l’avevano condotto a Roma, a Napoli e ancora a Catania, erano in effetti finiti per arenarsi miseramente, soffocati da personaggi altolocati che non esitarono a denunciare la sua presunta, e mai del tutto accertata, omosessualità, pur di sbarazzarsi di lui.

La sua prima falsificazione è quella del biglietto da 100 lire della Banca d'Italia. Disponeva di tanti differenti clichés, di un'ottima carta, e disegnava la filigrana con una materia grassa. Tra la fine dell'800 e i primi anni del nuovo secolo, passa a falsificare anche i biglietti da 25 e 50 lire, ed estende la sua attività dalle banconote della Banca d'Italia a quelle del Banco di Sicilia. Vive da gran signore, ricco di denaro buono guadagnato col denaro falso, e sebbene la polizia sospetti di lui e perquisisca più volte la sua casa, non riesce però ad incastrarlo.

Quarantenne, Ciulla lascia l'Italia per Parigi, dove si dice che abbia conosciuto Picasso e Modigliani e lavorato al Louvre come copista grazie a una certificazione rilasciata dall’Académie de Beaux Arts, quest’ultima documentata. Ma della Francia si stanca presto, e salpa così da Le Havre per l'America del Sud, prima San Paolo del Brasile, poi Buenos Aires, dove riprende la sua attività preferita, falsificando biglietti da 50 pesos. Scoperto, viene internato addirittura in un manicomio criminale, dal quale viene dimesso nel 1916 e obbligato a rientrare in Italia.

Qui, sebbene sia diventato quasi cieco, impianta di nuovo, a Catania, con alcuni complici, un laboratorio in cui si dà alla falsificazione, per la prima volta, anche dei biglietti da 500 lire. E' in questo periodo che inizia a distribuire alla povera gente banconote da 500 lire, tutte rigorosamente false, ma talmente perfette da ingannare anche i più esperti funzionari della Banca d'Italia.

La sua avventura finisce nel 1922 per colpa di un suo "cliente". Questi, dopo aver appena ritirato un pacco di banconote false, va al bar, ordina un caffè e, preso da mania di grandezza, lascia alla cassiera una mancia di 1.000 lire (poco meno di 1.000 euro di oggi), ovviamente false. La cassiera, insospettita da una generosità che rasenta la follia, mostra i biglietti ricevuti al padrone, che avvisa la polizia che ritrova il "cliente" e può da lui risalire al fabbricante del denaro falso.

Ciulla viene arrestato alle 8 del mattino del 17 ottobre 1922, mentre sta uscendo dalla sua casa. Oltre alle vernici, alle risme di carta e una grande quantità’ di cliché, vengono trovati e sequestrati anche 96.439 biglietti da 500 lire “Barbetti con matrice” per un valore di circa 48 milioni di lire, cifra paragonabile a circa 45 milioni di euro, piu’ 1.750 biglietti dello stesso taglio non ancora rifiniti.

Processato nel novembre 1923 viene condannato a 5 anni di carcere e 5.000 lire di multa, condanna confermata dal processo d'appello nel 1925.

Ma Ciulla nel frattempo è prossimo a tornare in libertà per buona condotta.

Nonostante abbia beneficato molti bisognosi, all’uscita dal carcere nessuno lo aspetta. Smarrito, inizia a girovagare per Catania, fino a  che un soldato di leva proveniente dal continente, gli chiede dove vuole essere accompagnato e quindi lo conduce alla stazione ferroviaria, dove prende il treno per Caltagirone. Viene ricoverato all’ ”Ospizio per i mendicanti” gestito dalle suore, dove, ormai completamente cieco, muore il 1° aprile 1931.

petronius oo)

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Veramente fantastica questa storia del Ciulla, e se ce ne saranno altre, siamo tutto orecchie ovviamente.....

In attesa di altri contributi nel tempo, e lo spero, passo però già come da tradizione a ringraziare chi è intervenuto finora, lo meritano, per l'impegno, il tempo occupato, per la passione a divulgare a tutti , quindi grazie già da ora a :

@@Giovanna

@@Littore

@@rorey36

@@dizzeta

@@eracle62

@@fofo

@@ambidestro

@@angel

@@miroita

@@417sonia

@blaise

@Parpajola

@adolfos

@petronius arbiter

@centurioneamico

@aleale,

sperando in futuro in altri ringraziamenti, ovviamente ringraziamo anche chi ha seguito, letto, apprezzato anche col proprio consenso

finora, ovviamente le discussioni non terminano mai, continuano......

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Una chiosa personale a tutto quanto abbiamo finora detto e che mi piace riportare la troviamo in alcuni passaggi tratti dall'introduzione del libro - giuda della Mostra " Il vero e il falso " :

" Il vero e il falso : un doppio che si rincorre nell'arte, nella storia, e nell'avventura dell'uomo. Il falso e la falsificazione sono il tentativo, talora sapiente, talora maldestro, di catturare l'anima dell'originale. Gli scopi sono i più vari : emulazione, ammirazione, burla, oppure lucro e quindi reato ".

" La moneta è al centro del percorso, come oggetto più falsificato di sempre, per ragioni ovvie. La moneta segue, e spesso determina, la storia : quella delle persone e quella dei popoli ."

Mi sembrano poche parole, ma estremamente funzionali alla discussione e molto significative.......

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