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IGNORED

DELLE PENE E DEI CASTIGHI


Risposte migliori

Ultimo scorcio del 1800, scandalo della Banca Romana.

Il governatore avendo dato soldi "a questo ed a quello" pur essendo autorizzato a stampare 60 milioni di lire ne produce 113. Come scusa, dirà che intende sostituire banconote usurate.

Arrestato, confesserà di aver agito con l'aiuto o la connivenza dei Presidenti del Consiglio dell'epoca.

Giolitti si dimette e gli succede Crispi.

Alla fine della fiera, tutti assolti dalla Corte di Assise (anche per i reati confessati in istruttoria).

P.S. Dagli appunti del governatore emerge che Giosuè Carducci ha preso 2.000 Lire.

Polemarco

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Mi fa piacere che questa discussione, in verità ce ne sarebbero altre che avrebbero meritato ben altra partecipazione di quella che hanno avuto, sia ripresa, ai tempi feci di tutto per evidenziarla, ma evidentemente la frammentazione o la poco visibilità non aiutò, sono quelle discussioni che dovrebbero unire tutti.....invece....invece poi parliamo anche dei Savoia, del Papato....capita anche con altre, date un occhio sotto con l'iconografia, altro esempio,  tutti in teoria sarebbero interessati o anche, anche se i curatori sanno tutto :blum:, quella nella sezione Araldica sul Toson d'Oro, e qui quanti potrebbero intervenire, con una moneta, una descrizione, ma oggi è così, ognuno nel suo bunker e via.....viva le discussioni generaliste che uniscono gli utenti e li fanno condividere rendendo il forum più partecipe !

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  • 2 settimane dopo...

....INTERESSANTE DOCUMENTO DI SIENA FINE ' 600..... PERO' CHE FATICA LEGGERE I PROCLAMI DEL TEMPO... :mega_shok:

UN DOCUMENTO SULLA CIRCOLAZIONE DELLE MONETE PUBBLICATO NELLA CITTA’ DI SIENA IL 2 OTTOBRE 1686.

 

Per moneta si intendeva quel pezzo di metallo di forma solitamente rotonda e appiattita, che reca sulle due facce una figurazione (tipo) e un’iscrizione (leggenda) e il cui peso e valore erano ormai garantiti dallo Stato. 

Intesa in questo senso la moneta nacque intorno alla metà del VII secolo a. C. in Asia Minore e si diffuse, pian piano, in ogni parte della Terra, andando a sostituire lo scambio in natura delle merci. 

Con la produzione di monete si diffusero anche varie truffe, come la fabbricazione di coni falsi per produrre monete in metallo prezioso, nelle quali veniva usata lega di basso valore, il rivestimento di monete di rame con lamine d’oro o d’argento e si imparò anche a limare o tosare le monete diminuendo il loro peso.

Il sopraggiungere del metallismo (oro e argento), comportò la nascita di una serie di problemi, primo fra tutti l’equivalenza tra i metalli; non si riusciva infatti a stabilire un giusto rapporto tra le diverse monete. 

Il desiderio di trovare una soluzione a questa condizione di instabilità del cambio portò gruppi di persone, istituzioni finanziarie private, a creare dei corsi delle monete circolanti, sfuggendo così alla politica finanziaria dello Stato, determinando, purtroppo, nuove emissioni e nuovi corsi, soprattutto nei piccoli Stati. 

Molti Stati, dal canto loro, cercarono di trovare soluzioni a tali problemi, ponendosi a tutela degli interessi dello Stato stesso e dei propri cittadini, stabilendo periodicamente dei saggi delle monete in circolazione attraverso bandi, guide e manuali, con prezzi di ragguaglio delle monete allora correnti. 

Ma nonostante i diversi provvedimenti e i controlli, oltre alla confusione creata dalla circolazione di tante monete di Stati diversi, era frequente la falsificazione delle monete stesse. 

E, come si sa, in Italia hanno sempre operato vere e proprie scuole di falsari, non solo nel campo della nostra moneta, ma soprattutto, di monete straniere forti come, in questi ultimi secoli, il dollaro, la sterlina e il marco. Questa illecita attività ha subìto, nel tempo, un progressivo incremento con l’impiego sempre più frequente di tecniche di riproduzione sofisticate, tali da assicurare falsi estremamente fedeli agli originali. 

Ritornando al nostro tema, in molti casi, per cercare di risolvere un problema che si rivelava, in quei tempi, molto serio e con conseguenze assai negative sulla politica economica dello Stato, si arrivò, addirittura, a proibire la circolazione di certe monete straniere o a stabilire convenzioni per la reciproca circolazione di monete a determinati corsi. 

Il documento che segue, pubblicato in Siena nel 1686, si inserisce in questo filone storico e ci fornisce uno spaccato di grande interesse, dal punto di vista monetario esistente, ma soprattutto per il disordine e le difficoltà che creava una tale situazione per lo Stato ma, in particolare per i poveri cittadini. ______________________________________ 

 

Havendo il Sereniss. e Revendiss. Sig. Principe Cardinale Francesco Maria di Toscana nostro Governatore fatto reflesso, che il Bando pubblicato il dì 5 Giugno 1683 in proposito delle Piastre, e Testoni scarsi habbia cagionata maggiore introduttione di monete forestiere scarse, e di poca buona lega, perché l’incettatori vanno queste permutando con le monete Papali, e Ducali, & altre monete d’argento buone e correnti, onde si votano la Città, e lo Stato di Siena delle medesime, e si riempiono delle cattive. 

Di qui è, che per rimediare a tanto disordine, con precedente partecipatione del Serenissimo Gran Dica Nostro Sig. il prefato Sereniss. e Reverendiss. Sig. Principe, e di suo comandamento gli’Illustrissimi SS. del Collegio di Balia della Città, e Stato predetti, fanno pubblicare la seguente legge per notizia di tutti, & è. 

Che non sia lecito, ne permesso ad alcuna persona di qualunque sesso, o conditione, benché in qualsivoglia modo privilegiata, & estente, ritenere appresso di se, né per altri, né sotto alcun quesito colore, o pretesto, monete forestiere, che non siano stozzate nella Zecca di S. A. R. o siano d’argento, o siano di bronzo, o di rame, eccettuate l’infrascritte, mentre però siano di giusto peso, secondo, che à ciascuna di esse sta in piedi denotato, né quelle si possino spendere, barattare, dare, o ricevere in pagamento, se nò per il valore ad esse assegnato, come da basso, ancorché siano di giusto peso, sotto la pena della perdita delle monete, & in oltre di scudi sei per ogni minima trasgressione, e di scudi dodici passando la somma di dieci lire la moneta, che fussi trovata forestiera, scarsa, overo spesa, oltre il suo giusto prezzo, ancorché fussi di peso come sopra, con l’Arbitrio di più di chi doverà giudicare, secondo la qualità delle persone, e circostanze delli casi, & alli non solventi di fune, o carcere, secondo, che più parerà al Giudice predetto, quali saranno cumulativamente imposte, tanto a quelli che daranno, quanto a quelli che riceveranno le monete contro la disposizione della presente legge. 

Nella quale presente ordinatione restino comprese l’infrascritte monete Fiorentine, mentre non siano del denotato giusto peso, come se fussero monete forestiere, o cattive. 

Et attesa l’ingordigia di alcuni, che imprestano denari, e necessitano li bisognosi a ricevere monete d’ogni sorte a prezzi rigorosi con grave danno; Ogni scrittura, o Contratto, ancorché verbale, compresovi quelle di Cambio, e qualsivoglia altro traffico, o contrattione, ogni volta, che in occasione, e per causa di esse seguisse alcuno sborso di monete come sopra proibite, o per diverso valore da quello già fermato, ancorché di poca quantità, restino ipso fatto nulle, irrite, e di niun valore, & il Creditore perda il suo credito, e le sue ragioni anche per tutta la somma contenuta in dette Scritture, e Contrattazioni, o ciascheduna di esse. 

E perché dalli disobbedienti s’occultano li Contrabbandi nelli luoghi immuni, di dove con opportune congiunture si tramandano nella Città, e Stato in disprezzo delle leggi; Si potrà dal Giudice procedere contro quelli tali, & in tutti li sopradetti casi, per denuntia, querela, o inquisitione in ogni più largo modo, & essendovi un Testimone degno di fede, e di certa scienza, o vero concorrendovi alternativamente altre conjetture sufficienti, secondo che dispone la ragione comune regolarmente nei Contrabbandi, bastino per condennare nelle sopradette pene, tutti quelli, che saranno denuntiani, querelati, o inquisiti d’havere, o tenere, d’havere havuto, e tenuto in qualsivoglia luogo, ancorché immune, o privilegiato, Monete contro la disposizione del presente Bando, e doppo la publicazione di esso, ò quelle spese, date, o ricevute, oltre al giusto valore come sopra. 

Le pene sopradette, e l’istesse Monete cadute in commissum, si doveranno ripartire per un quarto al Fisco, un quarto a chi giudicherà, e la metà all’Inventore publico, o segreto; E per essere le trasgressioni di difficile provanza, rivelandosi le contraventioni d’alcuna delle parti, ò sia quello, che ha dato la Moneta, ò quello, che l’ha ricevuta,, o per il prezzo ingiusto, resti per la sua parte libero da ogni condanna, & acquisti tutta la pena toccante all’Altro Contraente, & essendo il Debitore in caso di Mutuo, o altro traffico, resti libero dal detto debito, per le Cause, e nella forma, che si è detto di sopra. 

Et a fine, che chi ha simil Monete ne possa fare esito opportuno, se gli da tempo un Mese dal dì della publicatione del presente Bando a portarle nella Depositeria di Siena, dove gli saranno barattate per il loro giusto valore, ò ad esitarle fuori di Stato, volendo, che la presente legge habbia la sua forza, e vigore dal primo giorno in poi, passato il prossimo Mese, e da in di in là inviolabilmente s’osservi. 

La giurisdittione delle sopradette, e simili contraventioni, sarà in Siena del Sig. Capitano di Giustizia, e per lo Stato delli Signori Capitani, & altri Iusdicenti, che hanno la giurisdizione Criminale. 

Et acciò resti evacuata questa sorte di Monete, & osservata l’uniformità del corso, e valore delle buone, e per tor via ogni suterfugio, s’intendino compresi della presente Constitutione tutti li Luoghi Privilegiati, & Infeudati dello Stato in qualunque modo sottoposti mediatamente, ò immediatamente all’Alro Dominio di S. A. S. de’ quali ricercasse più particolare espressione. 

Et in casi di simili Contraventioni, che accadessero in detti Luoghi Privilegiati, ò Infeudati, sieno tenuti li Iusdicenti di detti Luoghi fabbricare li Processi, e mandarli all’Illustriss. Sig. Auditore Fiscale di Siena, per sentirne il suo Voto Decisivo. 

Et quando da alcuno di detti Iusdicenti, ò Commissarij non si fabbricassero opportuni Processi per li detti Contrabandi, ò fabbricandosi, non si trasmettessero a detto Signor Auditore Fiscale, incorrino loro medesimi nelle pene imposte come sopra, e nel doppio di più e nell’Arbitrio di detto Sig. Fiscale, da ripartirsi come si è detto dell’altre di sopra. 

E tutto s’intenda in augumento di tutti gli altri Bandi fino ad hora fabbricati, e veglianti non solo & c. ma in ogni & c. 

 

Nota delle Monete, che sono eccettuate dal Bando, delle quali si permette il corso, mentre però siano del peso infrascritto, e che si spendino per il valore notato appresso, e non altrimenti. 

 

Moneta Papale Peso Valuta 

Piastra on. 1 d. 3. gr. 8. lir. 6. 13. 4. 

Mezza Piastra on. d. 25. gr.10. lir. 3. 6. 8. 

Testone on. d. 15. gr. 6. lir. 2. 

S. Petronio on. d. 12. gr. 6. lir. 1. 10. 

Cavallotto, o lira bolognese, on. d. gr. 9. lir. 1. 5. 

Pavolo on. d. gr. lir. 13. 4. 

Farfallino on. d. gr. lir. 10. 

Grosso on. d. gr. lir. 6. 8. 

Mezzogrosso on. d. gr. lir. 3. 4. 

Ducato d’Urbino on. d. 43. gr. lir. 4. 16. 8 

Mezzo Ducato on. d. 21. gr. 6. lir. 2. 8. 

Moneta di due grossi on. d. 4. gr. 3. lir. 9. 8. 

Grosso on. d. 2. gr. 1. lir. 4. 8. 

 

Moneta Spagnola 

Pezza on. d. 44. gr. lir. 5. 9. 4. 

Mezza Pezza on. d. 22. gr. lir. 2. 14. 8. 

Quarto di Pezza on. d. 11. gr. lir. 1. 7. 4. 

Ottavo di Pezza, o Giulino on. d. 4. gr. 8. lir. 11. 8. 

 

Moneta Veneziana 

Gazzetta, o Cratia on. d. gr. lir. 1. 8. 

 

Moneta Genovese 

Crocione on. 1. d. 17. gr. lir. 8. 10. 

Mezzo Procione on. d. 32. gr. 6. lir. 4. 5. 

Testone,o quarto di Procione on. d. 17. gr. 4. lir. 2. 

Mezzo Testone, lira o Genovina on. d. 8. gr. 8. lir. 1. 

Mezza lira on. d. 4. gr. 4. lir. 10. 

 

Moneta Lucchesi 

S. Martini da 25, o Lucchesine on. d. 17. gr. 6. lir. 2. 4. 4. 

Mezzi S. Martini come sopra on. d. 8. gr. 9. lir 1. 2. 

Lira Lucchesi on. d. 6. gr. 6. lir. 16. 8. 

Barboni on. d. 5. gr. 2. lir. 9. 

Mezzo Barbone on. d. 2. gr. 7. lir. 4. 4. 

 

Moneta Fiorentina 

Piastra col rimedio on. 1. d. 4. gr. 6. lir. 7. 

Mezza Piastra on. d. 26. gr. 3. lir. 3. 10. 

Stellino on. d. 16. gr. lir. 2. 3. 

Testone on. d. 15. gr. lir. 2. 

Riccio on. d. gr. lir. 1. 

Pavolo on. d. gr. lir. 13. 4. 

Carlino, o mezza lira on. d. gr. lir. 10. 

Grosso on. d. gr. lir. 6. 8. 

Mezzo Grosso on. d. gr. lir. 3. 4. 

Crazia on. d. gr. lir. 1. 8. 

Soldo di rame, o argento on. d. gr. lir. 1. 

Duetto simile on. d. gr. lir. 8. 

Picciolo, o quattrino on. d. gr. lir. 4. 

Ducato Pisano 0n. 1. d. gr. lir. 6. 

Tollero,o Livornina col rimedio on. d. 45 gr. 6. lir. 6. 

Mezzo Tollero on. d. 22. gr. 9. lir. 3. 

Quarto di Tollero on. d. 11. gr. 4. lir. 1. 10 

Pezza della Rosa on. d. 44. gr. lir. 5. 13. 4. 

Mezza Pezza on. d. 22. gr. lir. 2. 16. 8. 

Quarto di Pezza on. d. 11. gr. lir. 1. 8. 4. 

 

Dichiarandosi, che le Pezze della Rosa stampate nell’Anno 1684, devino valere a ragione delle Spagnole. 

 

Dato in Balia il primo Ottobre 1686. 

 

Pubblicato da me Bartolomeo Conti Pubblico Banditore, per tutti i luoghi soliti della Città di Siena, questo dì 2 Ottobre 1686

 

uno spaccato di fine '600 Da Siena......

Modificato da tommydedo
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Complimenti grande intervento, sostenete chi si propone in questo modo esemplare, io penso all'idea, all'impegno per l'intervento, e' divulgazione, passione, volontariato tutti allo stato puro...., nel contempo sono contento che ogni tanto questa discussione venga ripresa e scoperta o riscoperta, ha tutti gli ingredienti per essere una discussione con D maiuscola, tutti ma veramente tutti potrebbero intervenire, molti lo hanno fatto, molti lo potrebbero ancora fare e gli spunti possono essere veramente tanti....., monete e attività fraudolenti, un binomio che ci accompagnerà nel tempo......

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MITICO FARINET !!!!! .....UN EROE D' ALTRI TEMPI.......

CONIAVA SOLO IL 20 CENT. 1850 PER RIPIANARE I DEBITI DEL PADRE E POI CONTINUO' DISTRIBUENDOLI AL POPOLO !!!!

 

 

 

Due veri principi del foro - il francese Jacques Vergès e il ginevrino Dominique Poncet - chiedono la riabilitazione Samuel Farinet, il celebre falsario di monete ed eroe popolare morto nelle gole di Saillon, in Vallese, nel 1880.

 

I due avvocati si sono recati venerdì nella vigna di Farinet, accompagnati da numerosi colleghi. Riabilitazione storica o mitica? «Alle autorità la decisione», dice l'Associazione degli amici di Farinet in un comunicato. 

 

Charles Ferdinand Ramuz ha scritto un romanmzo su questo celebre eroe svizzero del secolo scorso. Dopo avere spacciato monete false per riscattare i debiti del padre, Samuel Farinet decide di farlo per tutti i contadini del suo paese, vittime del signorotto locale. Ben presto si ritrova investito del ruolo di rivoluzionario idealista, che ben poco si addice al suo carattere di avventuriero e donnaiolo. Ma il popolo lo acclama chiedendogli di guidare la rivolta per l'indipendenza del Vallese. 

 

Nasce il 17 giugno 1845 a St-Rhémy-en-Bosses, in Valle d'Aosta. Diventa subito un fuorilegge con la condanna a 20 anni per aver coniato falsi pezzi da 20 centesimi, ritrovati a Ginevra. Condannato in contumacia ad Aosta, si rifugia in Vallese, dove si affina nell'attività di falsario. Viene condannato, arrestato e imprigionato numerose volte, ma riesce sempre ad evadere. 

 

Per dieci anni riuscì a prendersi gioco delle forze dell'ordine che lo cercarono assiduamente sulle alpi vallesane. Morì il 17 aprile 1880, esattamente 120 anni orsono. La tradizione popolare lo vuole ucciso dai gendarmi, ma le circostanze esatte rimangono misteriose. Nulla infatti negli archivi cantonali permette di provare che il falsario Farinet sia stato eliminato dalla polizia su ordine del governo.

Modificato da tommydedo
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Farinet è nato nel 1845 nella città di Saint-Rhémy-en-Bosses in Valle d'Aosta, poi il territorio di Savoia Uniti. Nel 1869, è stato condannato in contumacia a 18 mesi per i voli verso Aosta. Nel 1871, dopo il crollo della Banca Cantonale del Vallese, è stato arrestato a Martigny-Bourg e condannato per fare denaro falso a 4 anni di carcere.

 

Dopo varie fughe, la polizia del Vallese, mentre insegue il che cerca asilo in Saillon. 17 aprile 1880, il suo corpo viene scoperto sul fondo della gola del Salentse (fiume che scende dalla montagna a Leytron). Poliziotti colpo Rumor lo uccisero. Egli è ora sepolto in Saillon, ai piedi della torre della Chiesa di Santa Caterina.

 

A differenza del romanzo di Charles-Ferdinand Ramuz, ha falsificato i documenti solo venti centesimi svizzeri in billon.

 

La lega di questi pezzi sono estremamente difficile, è stato abbastanza facile da fare impressione in acciaio riscaldata al bianco, e utilizzarlo per produrre falsi pieces2.

 

Il valore di un 20 cento del tempo è di circa 1,85 franchi .

Modificato da tommydedo
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Bella questa storia, un falsario per gli altri diciamo....., sono valide le storie di ogni periodo, dall'antichità ai tempi nostri.....anche recenti e di recenti ce ne sarebbero per quello ....

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Salve a tutti, questa discussione mi ha veramente interessato..Premetto che non ho potuto leggere tutte le pagine perchè ci sarebbero volute ore, però ho una moneta e sinceramente non so che dire: vera o falso? (il pelo sulla faccia dx è di jack Russell Terrier, non molto antico...)

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Modificato da Braccobaldo71
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  • 2 anni dopo...
  • 3 anni dopo...

Buona Giornata.

Leggendo il terzo volume del libro "Denaro - 3000 anni di storia (illustrata) dall'Elektron al Bitcoin" di Alex Ricchebuono mi è tornata questa discussione e mi è venuto il desiderio di riprenderla citando la vicenda della falsificazione delle banconote Sterline per comando del fuhrer. Il falsario direttore dell’operazione che si stava svolgendo nel campo di concentramento di Sachsenhausen era Bernhard Kruger.

Anziché descrivere la vicenda elenco degli indirizzi/collegamenti elettronici dove è descritta

Operazione Bernhard - Wikipediait.wikipedia.org › wiki › Operazione_Bernhard

OPERAZIONE BERNHARD...MANIPOLAZIONE ...www.ricchebuono.com › 2018/06/20 › operazione-ber... 

Banconota 5 sterline falsa | Militaria Germania (1919-45) www.mymilitaria.it › liste_04 › 5_sterline_barnhard

Falsario per le SS: storia di un ebreo che beffò la banca di ...www1.lastampa.it › redazione › cmsSezioni › cultura

«Come ho scoperto che mio nonno era Bernhard Krüger, il più ...berlinomagazine.com › mio-nonno-bernhard-kruger-il-

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Mi fa piacere che sia stata ripresa questa discussione a cui tengo molto, ricordo sulla tematica anche qui l’imminente uscita del libro di Accademia Italiana di Studi Numismatica dal titolo “ Contraffazioni e imitazioni monetarie “ con contributi vari.

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  • 2 settimane dopo...

Un'altra occasione di riprendere e arricchire tale discussione ci è offerta dall’Amico (mi piace definire così tutti gli appassionati e studiosi di Numismatica) Alberto Castellotti che sul numero 360 di Panorama Numismatico dell’Aprile 2020 ha pubblicato l’articolo “Appunti di numismatica dantesca”.

Nella X Bolgia dell'VIII Cerchio dell'Inferno, detto Malebolge, riservato ai peccatori di frode, sono costretti a subire la punizione spettantegli le quattro categorie di falsari: i falsari di metalli, ossia gli alchimisti, sono infettati dalla scabbia; quelli di persone, sostituti per proprio interesse, si mordono tra loro; quelli di monete sono affetti da idropisia e tormentati dalla sete; quelli di parole/testimonianza soffrono per la febbre altissima.

Dante in questa Bolgia vede un dannato dal ventre così gonfio da sembrare un liuto, se non fosse che da sotto la pancia escono le due gambe. Il dannato è affetto da idropisia ed ha le labbra aperte per la sete. E’ Mastro Adamo: la giustizia divina lo punisce facendogli pensare a quei luoghi dove peccò, la valle del Casentino, una delle quattro vallate principali della provincia di Arezzo e in cui scorre il primo tratto del fiume Arno e alcuni suoi affluenti. Nel castello di Romena mentre era in vita aveva falsificato i fiorini e, scoperto, fu condannato e arso sul rogo nel 1281.

Mastro Adamo falsificava i fiorini sostituendo in ciascun fiorino di Firenze tre dei ventiquattro carati d'oro con metalli vili per volere di tre dei conti Guidi di Romena o da Monte Granelli e di Raginopoli (Guido II (... – post 1283), Alessandro (... – novembre 1303) e Aghinolfo di Aghinolfo (... – Montegranelli, novembre 1328)).

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  • 11 mesi dopo...
Supporter
Il 26/7/2014 alle 11:20, 417sonia dice:

Buona giornata

Falsari in Romagna, ma anche nel Veneto e nel Friuli non si scherzava ......

http://rm.univr.it/biblioteca/scaffale/Download/Autori_S/RM-Saccocci-Zecca.pdf

Da alcuni accenni fatti da Marin Sanudo nei suoi "Diarii" pare che ci fosse stato anche un arcivescovo di Candia, Zuan Lando, che fu accusato di produrre moneta falsa.

Purtroppo non ho ancora trovato qualche informazione più completa.

saluti

luciano

Buona giornata

Faccio seguito a quanto scritto nel lontano 26 luglio 2014 e ringraziando @Oppiano per la "dritta", mi è possibile completare l'informazione riguardante l'arcivescovo di Candia, Zuane Lando, accusato di essere un "monetario", cioè fabbricatore/spacciatore di monete false.

https://www.conoscerevenezia.it/?p=63030

saluti

luciano

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  • 6 mesi dopo...

Per chi volesse approfondire il reato di falso in genere e nello specifico quello del viceregno spagnolo a Napoli, consiglio la lettura del mio articolo pubblicato di recente sugli "Appunti numismatici 2022" del Circolo Numismatico Romano-Laziale.

Per informazioni o acquistiti: [email protected]

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