Questo è un post popolare zecche del sud Inviato 16 Giugno, 2014 Questo è un post popolare #1 Inviato 16 Giugno, 2014 Questa discussione, anzi, questa "lettera aperta" (come si usava scrivere in tempi di romantica memoria) nasce, spontaneamente, per la chiusura di un'altra discussione dedicata alla zecca di Lanciano (dal titolo: Lanciano in epoca vicereale? ecc.). Con questa premessa, quindi, ne faccio il naturale seguito. Il raffronto stilistico tra emissioni coeve e la scoperta documentaria sono temi scientifici? Sì, certamente. Il titolo della discussione chiusa (che, se la memoria non m'inganna, ha fatto susseguire risposte impertinenti a una domanda pungente, ma intelligente) faceva presagire un tono scientifico? Direi proprio di no. All'interno della discussione sono apparsi contenuti scientifici o spunti capaci di favorire la ricerca e, dunque, il progresso della numismatica o di altre discipline? Assolutamente sì, ma si è fatta grande fatica nel metterli a fuoco e memorizzarli, perché distratti continuamente da altro, da qualcosa che nulla ha a che vedere con la numismatica e con il sano confronto tra gli studiosi, oltre che con il comune buon senso. Mi chiedo, allora, se sbaglia chi provoca o lo fa chi reagisce, se sbaglia di più chi non molla, chi non modera o chi si astiene dall'esprimere commenti assennati. Alla fine, però, poco importa perché nel calderone cadiamo tutti. Cari amici del Forum, perdonate la franchezza e il suo tono aspro, denudante, anche fastidioso, ma tutto quello che da troppo tempo orbita, impunito, attorno alla "Questione Lanciano" è diseducativo, specie per i giovani, ai quali non possiamo e non dobbiamo, categoricamente, far pervenire un messaggio del genere. Come me, altri cultori della materia hanno scelto, sdegnati più che imbarazzati, di aspettare in silenzio e a malincuore il misero epilogo della numismatica napoletana o, almeno, di una parte di essa. Sì, il misero epilogo, perché in questo modo e in questo momento storico, così avaro per la cultura e l'editoria, la numismatica napoletana - e con essa i suoi cultori - andrà a perdere quella credibilità e quell'interesse che i nostri precursori, con sacrificio, ci hanno lasciato in eredità. Dico questo perché il web è un occhio sul mondo e questo Forum, nel e nel male, è una finestra sul mondo numismatico, dove si affacciano studiosi, editori, collezionisti, ma anche figure legate agli ambienti accademici e istituzionali. I protagonisti della "Questione Lanciano", avendo tutte le carte in regola, potrebbero fare il bene della numismatica napoletana coagulando le proprie conoscenze e le proprie intuizioni, facendola così progredire, invece di avvinghiarsi in una lotta di quartiere, dove si può "vincere" anche con i numeri, attaccando in branco. Dico questo da convinto sostenitore e, soprattutto, da attuatore della collaborazione negli studi e nelle discipline, perché collaborare vuol dire misurarsi, rispettarsi e completarsi. Suggerisco, pertanto, di non perdere di vista i due punti cardine della discussione, dai quali si deve necessariamente ripartire, ma insieme: 1) il raffronto stilistico tra serie coeve (quelle anonime con quelle marcate da sigle personali del maestro di zecca); 2) la conferma del privilegio di zecca alla città di Lanciano, siglata a Madrid il 15 febbraio 1608 (di cui nessuno sapeva). In assenza delle fonti, come spesso accade, sappiamo che l'analisi critica deve reggersi sulle informazioni conservate dalla moneta. Due coni simili che liberavano moneta con prerogative diverse, da qui la presenza o meno di una sigla distintiva, sono capaci sì di testimoniare in maniera attendibile la stessa mano incisoria o, al limite, la stessa scuola, ma non sono in grado di escludere a priori (in deroga, quindi, alle note modalità di conservazione delle matrici monetarie all'interno di una zecca) un ordine legittimo (da parte, cioè, dell'autorità emittente) di estrazione dei coni dalla zecca che li aveva in uso, per un impiego in trasferta. E la recente letteratura scientifica (cfr. RIN 2014), richiamata proprio nella discussione chiusa, documenta un fuori sede dei coni milanesi, con tutte le considerazioni del caso. Di contro, la conferma della zecca (badate bene, non l'apertura) esprime la volontà del sovrano di autorizzare ancora una volta la città di Lanciano a battere moneta. Per buona pace di tutti, da studioso conosciuto per "l'eccessiva prudenza" nella disamina delle fonti, resto dell'idea (sindacabile, per carità) che le tante monete della discordia permettono d'insinuare il ragionevole dubbio in capo al locus di produzione (Napoli, con esclusione di Lanciano), ma non possono fare ombra sulla verità storica custodita dalle carte d'archivio, vale a dire la conferma della zecca, ossia la legittima autorizzazione di battere moneta a Lanciano anche nell'età in disamina (inizio del XVII secolo). Privilegio che, almeno sulla carta, permette concretamente di ridelineare la tradizionale geografia delle zecche e la politica monetaria del tempo oltre che di approfondire la storia economica di quell'angolo di Reame, con le sue influenze nei circuiti fieristici e nelle aree commerciali, profondamente mutate con le mire imperiali sul bacino del Mediterraneo; ma la straordinarietà del documento non la vedo tanto nel privilegio di zecca (di retaggio aragonese) quanto nei contenuti generali, dato che la sedimentazione dei privilegi, susseguitasi con le dinastie regnanti (si passa dagli Svevi agli Asburgo), è notoriamente alla base degli ordinamenti statutari, come del resto è straordinario, a ritroso nelle discussioni e nelle pubblicazioni, lo status di regia zecca, che nella storiografia del nostro Meridione peninsulare incontriamo, da quanto appreso finora, solo in altri due casi: nella zecca centrale (Napoli, la regia zecca per eccellenza) e nella sua storica filiale tardomedievale (l'Aquila), che più di una volta ha stupito (me per primo, che le ho dedicato e le dedico la massima attenzione) per le condizioni attuative e per i suoi manufatti. Questi elementi, che un giorno ci si augura di sviscerare con l'ausilio delle analisi del metallo (sui denari della prima età angioina molto si è scoperto grazie a queste indagini, condotte dall'Università di Salerno), possono diventare un'isperata chiave di lettura a quelle che ora, gioco forza, sembrano essere delle tesi inconciliabili. Come dire, quelle della discordia potrebbero non essere monete di Lanciano, ma questo non significa che la zecca di Lanciano non era nelle condizioni di battere moneta in piena legittimità. Achille Giuliani 10
francesco77 Inviato 16 Giugno, 2014 #2 Inviato 16 Giugno, 2014 Hai colto in pieno il succo della discussione. Infatti sono molto rammaricato che si sia perso di vista la rotta tracciata inizialmente. La colpa di chi è, certamente anche mia. Grazie mille per il tuo gentile commento. Francesco Di Rauso
dabbene Inviato 16 Giugno, 2014 #3 Inviato 16 Giugno, 2014 Non vorrei che discussioni così si ripetano su questo forum, con titolo e impostazione di questo genere, non è stato un confronto, ma uno scontro, tra l'altro impari a livello numerico, io non so chi abbia ragione o torto ma lo spettacolo e' stato indecoroso, spesso in numismatica non abbiamo certezze, ma ipotesi, però nulla si può scartare a priori e la censura che ho subito integrale da curatore di un post dove chiedevo per il forum, per chi legge ,di abbassare i toni troppo alti, che parlava di conii milanesi trovati a Messerano come spiegato anche nell'ultimo intervento e' grave e il tutto non era certamente ininfluente alla discussione. Ho dovuto richiedere espressamente il ripristino totale a Francesco, ma facendo così andiamo nella strada sbagliata, mi dispiace, cerchiamo che discussioni così e censure immotivate non capitino più, Il curatore della sezione monete moderne, Mario Inviato dal mio iPad utilizzando Lamoneta.it Forum
ADMIN incuso Inviato 16 Giugno, 2014 Staff ADMIN #4 Inviato 16 Giugno, 2014 Non vorrei che discussioni così si ripetano su questo forum, con titolo e impostazione di questo genere, non è stato un confronto, ma uno scontro, tra l'altro impari a livello numerico, io non so chi abbia ragione o torto ma lo spettacolo e' stato indecoroso Condivido e infatti alfine è stata chiusa. La discussione è sopravvissuta così a lungo perché aveva comunque spunti numismatici. Per cui chiusa una prima volta, poi riaperta, ripulita, etc. Ma non è servito :( la censura che ho subito integrale da curatore di un post dove chiedevo per il forum, per chi legge ,di abbassare i toni troppo alti, che parlava di conii milanesi trovati a Messerano come spiegato anche nell'ultimo intervento e' grave e il tutto non era certamente ininfluente alla discussione. Gli ultimi messaggi li ho nascosti io oggi. Possibilissimo che mi sia basato solo sull'incipit andando un po' di fretta e mi scuso con te, ma anche con gli altri, se ho valutato male qualcosa. Ma onestamente il tuo non lo riesco a trovare. A che ora e giorno lo hai postato?
dabbene Inviato 16 Giugno, 2014 #5 Inviato 16 Giugno, 2014 Post 10 dell'11giugno ma non mi risulta una tua ripulitina..... Inviato dal mio iPhone utilizzando Lamoneta.it Forum
expo77 Inviato 16 Giugno, 2014 #6 Inviato 16 Giugno, 2014 La questione dei coni milanesi trovati a Messerano mi interessa @@dabbene se hai occasione di riscriverne ti prego di segnalarmelo, grazie !
ADMIN incuso Inviato 16 Giugno, 2014 Staff ADMIN #7 Inviato 16 Giugno, 2014 Post 10 dell'11giugno ma non mi risulta una tua ripulitina..... Effettivamente non ricordo di averlo fatto. In un'ottica di ripulitura della discussione però non anormale rimuovere anche il tuo messaggio. Infatti è fondamentalmente un invito alla calma nella prima parte. E su questi messaggi c'è sempre il rischio che arrivi chi non è pacato come te. Quindi una volta che il messaggio è stato letto, si può anche rimuovere in una ottica di pulizia. Comunque stiamo andando OT :D
mero mixtoque imperio Inviato 16 Giugno, 2014 #8 Inviato 16 Giugno, 2014 (modificato) Io non sono riuscito a farmi espellere, per cui proseguo. Aggiungerei all'introduzione, sempre rimanendo in ambito documentale, che, sotto Filippo III, la sequela di privilegi viene confermata punto per punto, soltanto perché s'erano insinuate ipotesi di vendita della città negli anni precedenti, ghiotta opportunità per la Corte, poi effettivamente materializzata nel 1640. Diversamente, ad opera di Ferdinando il Cattolico, Carlo V e Filippo II, tutti i privilegi goduti dalla città vengono confermati ed esecutoriati omnicomprensivamente come fece lo stesso Alfonso II, mentore dell'ordine di Terracina, primo documento certo sulle sigle (salva la gestione del Senier). Oppure, ipotesi molto probabile, la ratifica avviene sempre punto per punto, ma nell'ultima copia disponibile, vengono incluse soltanto le esecutorie generiche (la parte finale) dei precedenti sovrani. Modificato 16 Giugno, 2014 da mero mixtoque imperio
fedafa Inviato 17 Giugno, 2014 #9 Inviato 17 Giugno, 2014 (modificato) Credo che lo scritto di zecche del sud debba far riflettere molto gli attori protagonisti della discussione incriminata e di quelle che seguono in parallelo. Il diritto alla critica è sacrosanto ma parliamo di critica, magari costruttiva, non di un tentativo di annientare la controparte come se fosse il peggior nemico. Se non si è d'accordo su quanto scritto ci sono tanti modi per dirlo o farlo notare. Qui sul forum si è scelto l'unico modo sbagliato. La cosa che più mi rammarica è che hanno partecipato a questo massacro mediatico personaggi che, profondi cultori della numismatica partenopea, auspicano sempre un civile confronto alla polemica ma, ancora una volta, sono riusciti a dimostrare il contrario. Nel corso dello svolgimento di questa, permettetemi il termine, vergognosa discussione, ho avuto uno scambio privato con Francesco facendogli notare le mie riserve su quanto stava avvenendo. Francesco forse non immaginava un decorso simile ed ha cercato di correre ai ripari frenando le polemiche ma ormai la miccia era stata accesa e l'epilogo, purtroppo, non poteva essere altro che la chiusura del post. Insomma, ancora una volta si è persa l'occasione di un sano confronto, magari anche "maschio" per via delle diverse correnti di pensiero, preferendo invece la via di in una sterile polemica con a volte risvolti puerili. Non passa giorno che non esca un articolo o una pubblicazione di carattere numismatico eppure quali sono quelle che vengono attaccate? Solo quelle riguardanti la monetazione del Sud. E bene o male sempre dagli stessi. Mi viene da pensare quindi che c'è qualcosa alla base che non va... Poco spirito di collaborazione? Invasione del "proprio" territorio? O cos'altro? A Francesco in privato ho scritto una realtà che ormai è nel pensiero di tutti, cioè che chi scrive sulla monetazione del nostro Sud deve passare sotto le Forche Caudine del forum. Anche se quest'affermazione può sembrare assurda è dimostrabile semplicemente andando a rileggere alcune discussioni passate. Io personalmente plaudo ad ogni iniziativa e pubblicazione che mette in risalto la monetazione meridionale e, anche se non condivido quanto riportato dall'autore, mai mi permetterei di contestargli la cosa pubblicamente. Al limite in privato posso dirgli il mio pensiero a riguardo ma, prima di tutto ci deve essere il rispetto per la fatica sostenuta. Saranno i posteri poi a giudicare. Magari anche io stesso in uno scritto posteriore dove posso esprimere il mio parere contrario ma sempre nel massimo rispetto. Chi ha mosso questi attacchi in maniera così polemica provasse a prendere per un attimo il posto di Perfetto... (credetemi non mancherebbero le occasioni) e provasse ad immaginare cosa si prova, non ad essere criticati, ma ad essere attaccati personalmente in una maniera così assurda. Queste azioni hanno portato l'autore a chiedere la sua cancellazione dal forum. Qualcuno esulterà per questo. Io invece vedo una sconfitta per il forum e per la numismatica del nostro Sud. Si perde un pezzo importante. E se questi modi di fare continueranno non sarà l'unico. Magari ci sarà chi esulterà anche per questo... Mi permetto quindi di invitare TUTTI i protagonisti della vicenda a fare della sana autocritica e magari la prossima volta ad evitare certe risposte dettate più dall'istinto animale che è in tutti noi che non dalla ragione che magari ci distingue. Anche perchè, e questo mi preme scriverlo, spesso certi interventi si fanno mossi dalla giustificazione di tutelare i giovani che si avvicinano alla numismatica. Se io fossi un giovane (magari...) e stessi per intraprendere questa magnifica avventura e, trovandomi sul forum a leggere quella discussione, ... altro che tutela. Prenderei subito le distanze, in particolare se fosse mia intenzione provare a scrivere due righe sulla monetazione del Sud. Da domani si collezionano farfalle... magari ci potrebbe essere un tornaconto più piacevole. Auspico quindi per il futuro un sereno e pacifico confronto con un diritto di critica che non debba trascendere in attacchi alla persona e risultare offensivo sia per chi lo subisce sia per chi lo legge facendo sì che la Numismatica del Sud (non mi stancherò mai di ripeterlo) non si trasformi nel sud della numismatica. Modificato 17 Giugno, 2014 da fedafa 8
francesco77 Inviato 17 Giugno, 2014 #10 Inviato 17 Giugno, 2014 Che paroloni....... Volevo aprire un dibattito semplicemente basato sul confronto dei conii e del loro accoppiamento e questo è il risultato. ..... 1
Risposte migliori