aemilianus253 Inviato 14 Giugno, 2014 #126 Inviato 14 Giugno, 2014 (modificato) Da profano, sintetizzando quel poco che ho capito, mi sembra che la zecca di Lanciano può essere esistita, ma anche non esistita. I documenti non ci sono perché l'archivio è andato perduto. Eventuali documenti/contratti/qualsiasi altra cosa eventualmente comprovante l'effettiva coniazione mi pare che non c'è, almeno al momento. Magari esiste in archivi non pubblici, chissa'! Salvo rivedere il tutto non appena (o se) questi documenti salteranno fuori, al momento grazie a Francesco abbiamo compreso, visto l'utilizzo del medesimo conio di rovescio di una moneta con sigla del maestro di zecca e una senza che le stesse vengono quasi certamente dalla stessa officina monetaria, che fino a prova contraria dovrebbe con ogni probabilità essere Napoli. Ho riassunto correttamente? A Simonluca Perfetto dico sinceramente che apprezzo le sue tante ricerche e gli auguro di reperire una fonte incontrovertibile che privi l'esistenza della zecca lancianese e ne documenti l'effettivo operato. D'altra parte, la storia degli studi, numismatici e non, e' fatta anche di ipotesi talvolta comprovate e altre volte no. Augurandogli i migliori successi, modestamente mi permetto di suggerire che anche le ricerche altrui andrebbero considerate perché, giuste o sbagliate che siano, è dal confronto fra le varie posizioni che si può crescere e migliorare (del resto, vale per ognuno di noi, in primis per il sottoscritto). Modificato 14 Giugno, 2014 da aemilianus253 1
francesco77 Inviato 14 Giugno, 2014 Autore #127 Inviato 14 Giugno, 2014 Da profano, sintetizzando quel poco che ho capito, mi sembra che la zecca di Lanciano può essere esistita, ma anche non esistita. I documenti non ci sono perché l'archivio è andato perduto. Eventuali documenti/contratti/qualsiasi altra cosa eventualmente comprovante l'effettiva coniazione mi pare che non c'è, almeno al momento. Magari esiste in archivi non pubblici, chissa'! Salvo rivedere il tutto non appena (o se) questi documenti salteranno fuori, al momento grazie a Francesco abbiamo compreso, visto l'utilizzo del medesimo conio di rovescio di una moneta con sigla del maestro di zecca e una senza che le stesse vengono quasi certamente dalla stessa officina monetaria, che fino a prova contraria dovrebbe con ogni probabilità essere Napoli. Ho riassunto correttamente? A Simonluca Perfetto dico sinceramente che apprezzo le sue tante ricerche e gli auguro di reperire una fonte incontrovertibile che privi l'esistenza della zecca lancianese e ne documenti l'effettivo operato. D'altra parte, la storia degli studi, numismatici e non, sono fatte anche di ipotesi talvolta comprovate e altre volte no. Augurandogli i migliori successi, modestamente mi permetto di suggerire che anche le ricerche altrui andrebbero considerate perché, giuste o sbagliate che siano, è dal confronto fra le varie posizioni che si può crescere e migliorare (del resto, vale per ognuno di noi, in primis per il sottoscritto). Ottimo intervento! La penso perfettamente come te e se posso aggiungere una cosa importante: forse avrò fatto la figura del guastafeste postando le immagini protagoniste della discussione ma era l'unico modo per dimostrare a tutti che tecnicamente e materialmente non c'è alcun dubbio sulla zecca di Napoli, chiedo scusa se ci stiamo dilungando molto su questa discussione ma è l'unico modo per confrontarci in tempo reale sulla questione, che a parer mio è molto importante. Sembrerà assurdo ma sono pienamente consapevole che aprendo questa discussione ho voluto dare a Simonluca Perfetto la possibilità di constatare con i suoi occhi che la sua classificazione su Lanciano va rivista completamente e che è ancora in tempo per salvarsi. Non nego i documenti e non nego che alcuni di questi abbiano dato privilegio a Lanciano di battere moneta, bisogna soltanto appurare in che epoca ha eventualmente coniato, quanto ha coniato e quali sono gli elementi stilistici che differenziano le monete napoletane da eventuali monete lancianesi.
mero mixtoque imperio Inviato 14 Giugno, 2014 #128 Inviato 14 Giugno, 2014 (modificato) Da profano, sintetizzando quel poco che ho capito, mi sembra che la zecca di Lanciano può essere esistita, ma anche non esistita. I documenti non ci sono perché l'archivio è andato perduto. Eventuali documenti/contratti/qualsiasi altra cosa eventualmente comprovante l'effettiva coniazione mi pare che non c'è, almeno al momento. Magari esiste in archivi non pubblici, chissa'! Salvo rivedere il tutto non appena (o se) questi documenti salteranno fuori, al momento grazie a Francesco abbiamo compreso, visto l'utilizzo del medesimo conio di rovescio di una moneta con sigla del maestro di zecca e una senza che le stesse vengono quasi certamente dalla stessa officina monetaria, che fino a prova contraria dovrebbe con ogni probabilità essere Napoli. Ho riassunto correttamente? A Simonluca Perfetto dico sinceramente che apprezzo le sue tante ricerche e gli auguro di reperire una fonte incontrovertibile che privi l'esistenza della zecca lancianese e ne documenti l'effettivo operato. D'altra parte, la storia degli studi, numismatici e non, e' fatta anche di ipotesi talvolta comprovate e altre volte no. Augurandogli i migliori successi, modestamente mi permetto di suggerire che anche le ricerche altrui andrebbero considerate perché, giuste o sbagliate che siano, è dal confronto fra le varie posizioni che si può crescere e migliorare (del resto, vale per ognuno di noi, in primis per il sottoscritto). Caro aemilianus, mi rendo conto che con la continua azione di disturbo di francesco77 e rex neap, diventi poi quasi complicato capire come stanno le cose. Infatti nel tuo intervento hai concluso tra il "può essere esistita e il non esistita". Non solo è esistita, ma gli è anche stato ordinato di battere moneta perché il capitolo che riporto qui sotto è stato confermato nella stessa forma dal 1495 in poi, sotto ogni sovrano spagnolo e se non fosse stato per la città di Lanciano, il Regno sarebbe nuovamente caduto in mano francese nel 1528. Item Piacquia alla prefata Maiestà concedere ad essa università gracia per comodità del populo de epsa se possa batere in Lanzano sempre la Zecca perché provederà far battere moneta de bona qualità de oro et de argento et de rame con servicio de Sua Maiestà. Regia Maiestà bene informata de praedictis providebit taliter quod universitas predicta remanebit bene contenta. Tale capitolo è stato concesso non solo nella forma del privilegio, ma anche in quella dell'esecutoria, cioè il sovrano ha ordinato che si eseguisse tale privilegio, per cui non ci possono essere dubbi sull'attività. Ma questo dovrebbe saperlo anche un soggetto che ha pochi rudimenti del funzionamento istituzionale regnicolo. @@aemilianus253 Modificato 14 Giugno, 2014 da mero mixtoque imperio
Rex Neap Inviato 14 Giugno, 2014 #129 Inviato 14 Giugno, 2014 Ehi.......che stai dicendo, azione di disturbo ? qui stiamo portando fatti e prove concrete mica chiacchiere; e ti ho appena ricordato che i grandi studiosi del passato si sono astenuti in assenza di PROVE CERTE.....avresti dovuto seguire il loro esempio. Stai tranquillo che le persone sono nelle capacità di intendere....autonomamente !!
mero mixtoque imperio Inviato 14 Giugno, 2014 #130 Inviato 14 Giugno, 2014 (modificato) Ehi.......che stai dicendo, azione di disturbo ? qui stiamo portando fatti e prove concrete mica chiacchiere; e ti ho appena ricordato che i grandi studiosi del passato si sono astenuti in assenza di PROVE CERTE.....avresti dovuto seguire il loro esempio. Stai tranquillo che le persone sono nelle capacità di intendere....autonomamente !! Leggi il post precedente, hai il coraggio di smentire le carte, ecco perché la gente non capisce. Più azione di disturbo di questa. Ora si smentiscono pure le esecutorie!!! Udite bene: Pietro Magliocca dice che le esecutorie sono "chiacchiere" o che comunque "non sono prove certe". Dico le esecutorie, attenzione! Modificato 14 Giugno, 2014 da mero mixtoque imperio
aemilianus253 Inviato 14 Giugno, 2014 #131 Inviato 14 Giugno, 2014 Caro aemilianus, mi rendo conto che con la continua azione di disturbo di francesco77 e rex neap, diventi poi quasi complicato capire come stanno le cose. Infatti nel tuo intervento hai concluso tra il "può essere esistita e il non esistita". Non solo è esistita, ma gli è anche stato ordinato di battere moneta perché il capitolo che riporto qui sotto è stato confermato nella stessa forma dal 1495 in poi, sotto ogni sovrano spagnolo e se non fosse stato per la città di Lanciano, il Regno sarebbe nuovamente caduto in mano francese nel 1528. Item Piacquia alla prefata Maiestà concedere ad essa università gracia per comodità del populo de epsa se possa batere in Lanzano sempre la Zecca perché provederà far battere moneta de bona qualità de oro et de argento et de rame con servicio de Sua Maiestà. Regia Maiestà bene informata de praedictis providebit taliter quod universitas predicta remanebit bene contenta. Tale capitolo è stato concesso non solo nella forma del privilegio, ma anche in quella dell'esecutoria, cioè il sovrano ha ordinato che si eseguisse tale privilegio, per cui non ci possono essere dubbi sull'attività. Ma questo dovrebbe saperlo anche un soggetto che ha pochi rudimenti del funzionamento istituzionale regnicolo. @@aemilianus253 Ti ringrazio per la precisazione. Da qui risulta innegabilmente che a lanciano è stata concessa la possibilità di coniare moneta. Quello che a me non risulta allo stato dei fatti assodato è se la zecca sia stata o meno impiantata, se e quali monete abbia effettivamente prodotto. Non mi sembra poco. Ma magari nei prossimi tempi avrò modo di ricredermi e in quel caso, grazie a nuove ricerche potremo tutti farci una nuova opinione. Vedi, vorrei concludere con un modesto esempio. Non è perfettamente calzante, me ne rendo conto, ma può essere lo stesso indicativo. Abito in una cittadina umbra che si chiama Cascia. Se apri il corpus dell'Umbria la trovi fra le zecche riportate, pur senza indicazioni sull'attivazione della zecca o ipotesi di moneta coniata. Negli archivi esistono un'infinità di documenti, atti notarili, contratti, eccetera, che parlano di "moneta casciana" (ma sappiamo che ciò si riferisce in genere alla moneta accettata nel posto, più che invece prodotta in loco). Non è finita: esistono fonti almeno settecentesche che parlano esplicitamente di moneta casciana ed in questo caso senza equivoci. Esistono cronache locali che ne parlano e persino la descrivono. Esiste un libretto dei primi del 1900 dedicato alla zecca di Cascia, che riporta vecchie cronache e ipotesi originali dell'autore (alcune troppo fantasiose). Eppure non esiste un documento che parli della zecca, della sua collocazione, delle spese per il suo impianto e i contratti dei lavoranti. In più, last but not least, non si è mai trovata una di queste benedette eppure ben descritte monete locali. C'era un signore che diceva di averne una, ma nessuno l'ha mai vista. Storici locali insistono, mostrandosi convinti dell'esistenza. Come concluderebbe qualsiasi numismatico serio e scrupoloso? Direbbe forse che sarebbe bello trovare prove dell'esistenza, ma che allo stato dei fatti la zecca non è esistita perché mancano le prove. Che ne dici? 8
francesco77 Inviato 14 Giugno, 2014 Autore #132 Inviato 14 Giugno, 2014 Ti ringrazio per la precisazione. Da qui risulta innegabilmente che a lanciano è stata concessa la possibilità di coniare moneta. Quello che a me non risulta allo stato dei fatti assodato è se la zecca sia stata o meno impiantata, se e quali monete abbia effettivamente prodotto. Non mi sembra poco. Ma magari nei prossimi tempi avrò modo di ricredermi e in quel caso, grazie a nuove ricerche potremo tutti farci una nuova opinione. Vedi, vorrei concludere con un modesto esempio. Non è perfettamente calzante, me ne rendo conto, ma può essere lo stesso indicativo. Abito in una cittadina umbra che si chiama Cascia. Se apri il corpus dell'Umbria la trovi fra le zecche riportate, pur senza indicazioni sull'attivazione della zecca o ipotesi di moneta coniata. Negli archivi esistono un'infinità di documenti, atti notarili, contratti, eccetera, che parlano di "moneta casciana" (ma sappiamo che ciò si riferisce in genere alla moneta accettata nel posto, più che invece prodotta in loco). Non è finita: esistono fonti almeno settecentesche che parlano esplicitamente di moneta casciana ed in questo caso senza equivoci. Esistono cronache locali che ne parlano e persino la descrivono. Esiste un libretto dei primi del 1900 dedicato alla zecca di Cascia, che riporta vecchie cronache e ipotesi originali dell'autore (alcune troppo fantasiose). Eppure non esiste un documento che parli della zecca, della sua collocazione, delle spese per il suo impianto e i contratti dei lavoranti. In più, last but not least, non si è mai trovata una di queste benedette eppure ben descritte monete locali. C'era un signore che diceva di averne una, ma nessuno l'ha mai vista. Storici locali insistono, mostrandosi convinti dell'esistenza. Come concluderebbe qualsiasi numismatico serio e scrupoloso? Direbbe forse che sarebbe bello trovare prove dell'esistenza, ma che allo stato dei fatti la zecca non è esistita perché mancano le prove. Che ne dici? Vorrei mettere ben dieci MI PIACE al tuo intervento ma il sistema ne consente soltanto uno.
aemilianus253 Inviato 14 Giugno, 2014 #133 Inviato 14 Giugno, 2014 Vorrei mettere ben dieci MI PIACE al tuo intervento ma il sistema ne consente soltanto uno. Troppo gentile. :)
expo77 Inviato 15 Giugno, 2014 #134 Inviato 15 Giugno, 2014 (modificato) Bella discussione ma sinceramente invidio chi esprime certezze assolute in un campo minato come e' la numismatica e nel quale a mio modesto parere bisognerebbe al più esprimere ipotesi plausibili per quanto molto ragionevoli. Non è forse questo il bello della numismatica? Dove Praticamente mai è possibile scrivere la parola fine. Sarebbe interessante raccogliere il parere di qualche altro lettore dato che ormai le posizioni degli scriventi mi paiono ben chiare e difficilmente l'uno convincerà l'altro. Per quanto mi riguarda ho sempre dato alle "carte" un'importanza fondamentale nello studio della numismatica ma queste non possono prescindere dall'oggetto moneta, trasfigurazione materiale di quanto scritto. Lo studio e la comprensione delle una non può prescindere dalle altre. Sebbene le esecutorie prescrivano anzi ordinino la coniazione questa deve considerarsi condizione necessaria ma purtroppo non sufficiente per l'effettiva coniazione (non sarebbe certo la prima volta che un'esecutoria rimane disattesa, diciamo la verità) a meno che questa non sia suffragata da ulteriori documenti che comprovino in qualche modo l'avvenuta coniazione e resterebbe da capire poi quanto e soprattutto cosa. Questo mi pare pacifico e palese ed in mancanza di questi ulteriori documenti non possiamo che rivolgere il nostro sguardo verso l'oggetto moneta che in questo caso come evidenziato da @@francesco77 ci spinge verso l'attribuzione a Napoli sinceramente più ovvia e probabile tanto più che secondo me (sarò stupido!) le varie prescrizioni di coniare con sigle a Napoli non escludono a priori il fatto che invece nella pratica si sia effettivamente coniato senza sigle nonostante le pene previste. Ma la porta rimane aperta, come detto in numismatica la parola fine difficilmente può essere scritta, un nuovo documento, un nuovo esemplare... Tanto più che stesso conio, stesso incisore non sempre significano stessa zecca, cito il caso di una piccola zecca di mio interesse, in alcuni casi la punzoneria proveniva da discretamente lontano senza bisogno di tele trasporto (si cita anche da dove) dobbiamo infatti pensare che non tutte le varie piccole zecche avevano artisti in grado di realizzare in particolare i punzoni principali componenti il conio, non è quindi da escludere tour court che in loco (e non vedo perché escludere il caso in esame) si lavorasse ai dettagli più semplici partendo da elementi principali ed elaborati preparati altrove. Modificato 15 Giugno, 2014 da expo77
iachille Inviato 15 Giugno, 2014 #135 Inviato 15 Giugno, 2014 Cascia zecca incerta http://www.numismaticaitaliana.org/files/indice_zecche_italiane.pdf Lanciano certa. Ti ringrazio per la precisazione. Da qui risulta innegabilmente che a lanciano è stata concessa la possibilità di coniare moneta. Quello che a me non risulta allo stato dei fatti assodato è se la zecca sia stata o meno impiantata, se e quali monete abbia effettivamente prodotto. Non mi sembra poco. Ma magari nei prossimi tempi avrò modo di ricredermi e in quel caso, grazie a nuove ricerche potremo tutti farci una nuova opinione. Vedi, vorrei concludere con un modesto esempio. Non è perfettamente calzante, me ne rendo conto, ma può essere lo stesso indicativo. Abito in una cittadina umbra che si chiama Cascia. Se apri il corpus dell'Umbria la trovi fra le zecche riportate, pur senza indicazioni sull'attivazione della zecca o ipotesi di moneta coniata. Negli archivi esistono un'infinità di documenti, atti notarili, contratti, eccetera, che parlano di "moneta casciana" (ma sappiamo che ciò si riferisce in genere alla moneta accettata nel posto, più che invece prodotta in loco). Non è finita: esistono fonti almeno settecentesche che parlano esplicitamente di moneta casciana ed in questo caso senza equivoci. Esistono cronache locali che ne parlano e persino la descrivono. Esiste un libretto dei primi del 1900 dedicato alla zecca di Cascia, che riporta vecchie cronache e ipotesi originali dell'autore (alcune troppo fantasiose). Eppure non esiste un documento che parli della zecca, della sua collocazione, delle spese per il suo impianto e i contratti dei lavoranti. In più, last but not least, non si è mai trovata una di queste benedette eppure ben descritte monete locali. C'era un signore che diceva di averne una, ma nessuno l'ha mai vista. Storici locali insistono, mostrandosi convinti dell'esistenza. Come concluderebbe qualsiasi numismatico serio e scrupoloso? Direbbe forse che sarebbe bello trovare prove dell'esistenza, ma che allo stato dei fatti la zecca non è esistita perché mancano le prove. Che ne dici? 1
francesco77 Inviato 15 Giugno, 2014 Autore #136 Inviato 15 Giugno, 2014 Bella discussione ma sinceramente invidio chi esprime certezze assolute in un campo minato come e' la numismatica e nel quale a mio modesto parere bisognerebbe al più esprimere ipotesi plausibili per quanto molto ragionevoli. Non è forse questo il bello della numismatica? Dove Praticamente mai è possibile scrivere la parola fine. Sarebbe interessante raccogliere il parere di qualche altro lettore dato che ormai le posizioni degli scriventi mi paiono ben chiare e difficilmente l'uno convincerà l'altro. Per quanto mi riguarda ho sempre dato alle "carte" un'importanza fondamentale nello studio della numismatica ma queste non possono prescindere dall'oggetto moneta, trasfigurazione materiale di quanto scritto. Lo studio e la comprensione delle una non può prescindere dalle altre. Sebbene le esecutorie prescrivano anzi ordinino la coniazione questa deve considerarsi condizione necessaria ma purtroppo non sufficiente per l'effettiva coniazione (non sarebbe certo la prima volta che un'esecutoria rimane disattesa, diciamo la verità) a meno che questa non sia suffragata da ulteriori documenti che comprovino in qualche modo l'avvenuta coniazione e resterebbe da capire poi quanto e soprattutto cosa. Questo mi pare pacifico e palese ed in mancanza di questi ulteriori documenti non possiamo che rivolgere il nostro sguardo verso l'oggetto moneta che in questo caso come evidenziato da @@francesco77 ci spinge verso l'attribuzione a Napoli sinceramente più ovvia e probabile tanto più che secondo me (sarò stupido!) le varie prescrizioni di coniare con sigle a Napoli non escludono a priori il fatto che invece nella pratica si sia effettivamente coniato senza sigle nonostante le pene previste. Ma la porta rimane aperta, come detto in numismatica la parola fine difficilmente può essere scritta, un nuovo documento, un nuovo esemplare... Tanto più che stesso conio, stesso incisore non sempre significano stessa zecca, cito il caso di una piccola zecca di mio interesse, in alcuni casi la punzoneria proveniva da discretamente lontano senza bisogno di tele trasporto (si cita anche da dove) dobbiamo infatti pensare che non tutte le varie piccole zecche avevano artisti in grado di realizzare in particolare i punzoni principali componenti il conio, non è quindi da escludere tour court che in loco (e non vedo perché escludere il caso in esame) si lavorasse ai dettagli più semplici partendo da elementi principali ed elaborati preparati altrove. Ciao Gianluigi, ottimo intervento! Condivido gran parte di ciò che hai scritto. Grazie mille! :good:
odjob Inviato 15 Giugno, 2014 #137 Inviato 15 Giugno, 2014 Cascia zecca incerta http://www.numismaticaitaliana.org/files/indice_zecche_italiane.pdf Lanciano certa. iachille hai postato un link che è la gioia dei miei occhi!! è vero che ci sono molti studi in merito sulle Zecche italiane ,ma leggerne a riguardo,si trova sempre qualcosa da apprendere ;)
odjob Inviato 15 Giugno, 2014 #138 Inviato 15 Giugno, 2014 Ti ringrazio per la precisazione. Da qui risulta innegabilmente che a lanciano è stata concessa la possibilità di coniare moneta. Quello che a me non risulta allo stato dei fatti assodato è se la zecca sia stata o meno impiantata, se e quali monete abbia effettivamente prodotto. Non mi sembra poco. Ma magari nei prossimi tempi avrò modo di ricredermi e in quel caso, grazie a nuove ricerche potremo tutti farci una nuova opinione. Vedi, vorrei concludere con un modesto esempio. Non è perfettamente calzante, me ne rendo conto, ma può essere lo stesso indicativo. Abito in una cittadina umbra che si chiama Cascia. Se apri il corpus dell'Umbria la trovi fra le zecche riportate, pur senza indicazioni sull'attivazione della zecca o ipotesi di moneta coniata. Negli archivi esistono un'infinità di documenti, atti notarili, contratti, eccetera, che parlano di "moneta casciana" (ma sappiamo che ciò si riferisce in genere alla moneta accettata nel posto, più che invece prodotta in loco). Non è finita: esistono fonti almeno settecentesche che parlano esplicitamente di moneta casciana ed in questo caso senza equivoci. Esistono cronache locali che ne parlano e persino la descrivono. Esiste un libretto dei primi del 1900 dedicato alla zecca di Cascia, che riporta vecchie cronache e ipotesi originali dell'autore (alcune troppo fantasiose). Eppure non esiste un documento che parli della zecca, della sua collocazione, delle spese per il suo impianto e i contratti dei lavoranti. In più, last but not least, non si è mai trovata una di queste benedette eppure ben descritte monete locali. C'era un signore che diceva di averne una, ma nessuno l'ha mai vista. Storici locali insistono, mostrandosi convinti dell'esistenza. Come concluderebbe qualsiasi numismatico serio e scrupoloso? Direbbe forse che sarebbe bello trovare prove dell'esistenza, ma che allo stato dei fatti la zecca non è esistita perché mancano le prove. Che ne dici? Come ho precedentemente scritto,non necessariamente una Zecca doveva battere moneta,ma il suo compito poteva essere quello di registrare le misure commerciali ad esempio,creare e detenere sigilli per i dazi o per marcare determinati prodotti commerciali. ;)
luigi78 Inviato 15 Giugno, 2014 Supporter #139 Inviato 15 Giugno, 2014 La Numismatica è una cosa seria, basta distinguere ipotesi e certezze. i
aemilianus253 Inviato 15 Giugno, 2014 #140 Inviato 15 Giugno, 2014 Cascia zecca incerta http://www.numismaticaitaliana.org/files/indice_zecche_italiane.pdf Lanciano certa. L'ho premesso che il mio era un esempio non del tutto calzante. In ogni caso, quando usciranno documenti certi, attestanti, da una parte l'attivazione di una o entrambe le zecche e monete inequivocabilmente attribuibili, potremo riparlarne. Al momento, agli occhi di un profano come me, appaiono entrambe sub iudice!
Liutprand Inviato 15 Giugno, 2014 #141 Inviato 15 Giugno, 2014 Scusate ma io credo questa discussione ha detto ciò che poteva dire: posizioni inconciliabili! Quindi non si va da nessuna parte! Continuarla mi sembra davvero inutile!
francesco77 Inviato 15 Giugno, 2014 Autore #142 Inviato 15 Giugno, 2014 Scusate ma io credo questa discussione ha detto ciò che poteva dire: posizioni inconciliabili! Quindi non si va da nessuna parte! Continuarla mi sembra davvero inutile! Ciao Bernardino, sono d'accordo con te, infatti credo che sia più proficuo invitare coloro che hanno intenzione di intervenire a scrivere qualcosa sull'argomento soltanto se hanno eventuali prove fotografiche o quesiti da porre. Chiuderla significherebbe non dare la possibilità ad altri utenti di partecipare attivamente. ...... negli ultimi interventi ho letto opinioni molto importanti. Grazie mille a tutti coloro che sono intervenuti. 1
Gaetano95 Inviato 16 Giugno, 2014 #143 Inviato 16 Giugno, 2014 (modificato) Avrei da porre un piccolo quesito...mi sembra che qualcosa del genere sia gi࠳tato chiesto ma gradirei un risposta completa a questa domanda..sia chiaro, non ho fini provocatori ma solo voglia di capire...diamo per buone le tesi di Perfetto e quindi a Lanciano si batt蠭oneta in oro, argento e rame senza sigle...Allora, Lanciano era la zecca del sovrano e, come tale, era posta un gradino pi in alto rispetto all'altra zecca del regno...ma allora perch頴ale zecca aveva bisogno di usufruire di conii incisi a Napoli da un incisore della zecca di Napoli, con costi di trasporto che credo sarebbero stati di molto superiori ai costi di un incisore incaricato per produrli per tale zecca direttamente in loco? A rigor di logica non dovrebbe essere stata la zecca di Napoli a dipendere da quella di Lanciano visto che quest'ultima era pi importante? Modificato 16 Giugno, 2014 da ermejoromanista
mero mixtoque imperio Inviato 16 Giugno, 2014 #144 Inviato 16 Giugno, 2014 Avrei da porre un piccolo quesito...mi sembra che qualcosa del genere sia già stato chiesto ma gradirei un risposta completa a questa domanda..sia chiaro, non ho fini provocatori ma solo voglia di capire...diamo per buone le tesi di Perfetto e quindi a Lanciano si battè moneta in oro, argento e rame senza sigle...Allora, Lanciano era la zecca del sovrano e, come tale, era posta un gradino più in alto rispetto all'altra zecca del regno...ma allora perché tale zecca aveva bisogno di usufruire di conii incisi a Napoli da un incisore della zecca di Napoli, con costi di trasporto che credo sarebbero stati di molto superiori ai costi di un incisore incaricato per produrli per tale zecca direttamente in loco? A rigor di logica non dovrebbe essere stata la zecca di Napoli a dipendere da quella di Lanciano data la sua più scarsa importanza? A parte il solito messaggio imbeccato da francesco77, la zecca di Lanciano nell'iniziale periodo aragonese opera similmente ad una succursale di Napoli. Poco dopo ci saranno un paio di tentativi almeno di istituirvi il mastro di zecca esclusivo. Dopodiché, dal Tramontano in poi si crea una gestione mista rispetto alle due precedenti. La superiorità di Lanciano non è estesa a tutto l'arco di operatività, ma la si può considerare tale per la funzione pubblicitaria e per il servicio quasi esclusivo di sua Maestà. Invece sotto il profilo produttivo compete con Napoli almeno per tutto il XV secolo, poi cede man mano il passo a Napoli, indiscutibilmente.
mero mixtoque imperio Inviato 16 Giugno, 2014 #145 Inviato 16 Giugno, 2014 (modificato) Posso assicurarti che con i miei interventi Francesco non c'entra niente e sinceramente mi sono anche scocciato di questa storia...vabbè però lasciamo stare...non ho ben chiara la storia del mastro di zecca dato che hai sempre ribadito che lanciano era sotto il diretto controllo del sovrano e che quindi non esisteva tale ufficio in questa zecca...però non hai risposto alla mia domanda...do per buono tutto quello che hai detto anche in questo intervento però non mi hai spiegato il motivo di tale "collaborazione" tra le due zecche...a che scopo tutto questo? I costi di trasporto dell'epoca per portare dei conii ad una distanza di 200 km da Napoli (trasporto, scorta e cose varie) credo fossero molto maggiori dell'ingaggiare un incisore che lavorasse solo ed unicamente per Lanciano Perché per la maggioranza del periodo è senza mastro di zecca e quindi le giurisdizioni criminali sulle monete sono ripartite tra mastrogiurato e governatore regio. Un mastro di zecca esclusivo di Lanciano è Silvestro Bossi (che quindi avoca a sé le funzioni delle figure di cui al rigo precedente). Quando pubblicherò anche sugli altri mastri inediti, forse vi si risolverà qualche problemino sui coronati. Non si tratta di collaborazione, ma di assemblamento e collocazione delle rispettive funzioni statali. Per capirci il giornale dell'epoca era la fiera di Lanciano e il Sovrano la sfrutta come si conviene. Modificato 16 Giugno, 2014 da mero mixtoque imperio
claudioc47 Inviato 16 Giugno, 2014 #146 Inviato 16 Giugno, 2014 (modificato) @francesco77, @mero mixtoque imperio io capisco che la grande passione per questa affascinante materia vi trascina a sostenere irriducibilmente le proprie posizioni, ma vi inviterei, da giovani ma esperti studiosi quali siete, di evitare continue punzecchiature e provocazioni che non portano ad alcun risultato utile. Invito tutti, da "giovane utente del forum e numismatico", ma da "anziano", di unire gli sforzi per reperire documentazioni e reperti utili per arrivare ad una soluzione che giovi all NUMISMATICA! Saluti Claudio PS: stò acquistando i due testi dii @mero mixtoque imperio per cercare di capire a fondo la materia del contendere Modificato 16 Giugno, 2014 da claudioc47 2 Awards
Gaetano95 Inviato 16 Giugno, 2014 #147 Inviato 16 Giugno, 2014 Per garantire la conformità della moneta.Gradirei ricevere una risposta un po' più precisa...la conformità della moneta non poteva essere garantita ugualmente se il conio fosse stato inciso in loco?
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