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Inviato

Dimenticavo grazie fofo anche delle spiegazioni sulla lavorazione delle monete fiorentine, le monete di grande modulo in Europa non sono ovviamente solo i talleri, quello che ho postato è solo un piccolo esempio, ma quanto si potrebbe dire sui talleri....,ma anche qui parlando a livello Europa le porte sono tante che potrebbero aprirsi...., di certo giocarono un ruolo importante oltre ai reales e ai talleri, anche i rix - dollars ed i leeuwendaalders olandesi coniati in Olanda dal 1575.....e le monete olandesi ebbero la loro bell'importanza nel Nord Europa....., anche qui tanto si potrebbe dire ancora.....

Ultima annotazione abbiamo visto che tutti ricorsero a grandi moduli nel periodo, chi prima, chi poi...., abbiamo visto qualche esempio di stati Italiani, anche il Papato non si tirò indietro, parlavamo anche di Savoia e aspettavo.....almeno però al momento di savoiardi ne ho visti solo due, però a colazione stamattina col tè..... :blum: :blum:, scherziamo anche un po' ovviamente.....

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Inviato

Tiriamoli pure fuori questi due savoiardi :blum:.....a questo punto, credo che possano essere utili per rendere più completo il quadro d'insieme....., il primo è un tallero e siamo tra i primi coniati in Savoia, del 1577, Torino, Emanuele Filiberto, peso gr. 28,00.

Fantastico e splendido tra l'altro il duca a cavallo con la spada e lo scudo.....

da Asta Gmbh 15, lotto 77, 21 /4 / 13,

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Inviato

Il secondo è di una estrema rarità, ne sono conosciuti meno di dieci compresi quelli presenti in raccolte pubbliche, è un tallero del 1588, Aosta o Vercelli, gr. 27, 59 di Emanuele Filiberto " Testa di Ferro", duca di Savoia, moneta coniata sul tipo di quella di Alberto di Brandeburgo, qui siamo in uno dei più prestigiosi e fondamentali esempi dei primi grandi moduli dei Savoia , quindi anche i Savoia si adattano presto al grande modulo.....

Da Asta NAC 32, lotto 134, del 23 - 1 - 2006

P.S. Però sarebbe bello e giusto che si avvertisse qualche esponente di queste monetazioni e che le commentasse anche in modo più erudito, io faccio quello che può fare un milanese, tra l'altro mezzo spagnolo e questo può anche aiutare...., ma questo non vale solo per i savoiardi, vale per le papali, genovesi, veneziane, mantovane, germaniche, olandesi e chissà quante altre che dimentico anche di zecche minori, ma neanche tanto, penso per esempio a Messerano tanto per dire un altro nome.....

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Inviato

Diffusione internazionale ebbero anche i "Silver Rider" olandesi, meglio conosciuti come Ducaton. I primi Ducatoni, mi pare di aver capito, furono coniati proprio in Italia da diversi Stati. Dopodichè si diffusero in altri Paesi Nordeuropei per poi concretizzare il successo olandese nei commerci. I Ducaton olandesi furono coniati proprio per competere con gli 8 Reales spagnoli, ma non so se la loro coniazione sia da imputare direttamente all'argento delle americhe visto che stiamo parlando della seconda metà dell'600.

http://en.wikipedia.org/wiki/Ducaton

Una foto di esempio:

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Purtroppo non so aggiungere nulla sulle monete italiane, ma confido in altri utenti più preparati. Anche perchè l'Italia, dopo la scoperta delle Americhe, vede cambiare il proprio ruolo a causa dello spostamento dei principali flussi commerciali dal Mediterraneo all'Oceano; e sarebbe interessante evidenziare i tentativi di rimanere competitiva nei traffici anche attraverso la coniazione di nuovi moduli.

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Inviato

Bravo e complimenti Matteo, hai colmato una lacuna andando a parlare di queste monete olandesi col leoncino che ebbero la loro bella influenza, sei un giovane da quel che vedo e so....eppure hai analizzato un ulteriore aspetto mancante, buona volontà, passione e ovviamente un attimo di tempo....ma qualche volta si può anche fare se sei poi un appassionato divulgatore.....

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Inviato

Comunque anche di Messerano ci sarebbe da dire e Messerano nasconde tanti, ma tanti di quei segreti....che gli gli amici delle famose giornate di Messerano un pò conoscono.....e che possono essere utili anche per altre discussioni.....


Inviato

Ma ci sono anche zecche che vengono anche ora definite minori, chiamare Messerano minore è veramente una diminutio, Messerano è stato veramente molto nella nostra monetazione, e Messerano nasconde anche ora tanti segreti e tante domande a cui probabilmente non daremo forse risposta.

Messerano anche lei segue la tendenza, conia il grande modulo, con Francesco Filiberto Fieschi ( 1584 - 1629 ), conia un tallero di 26, 45 gr. con un splendido ritratto tra l'altro.

Leggevo prima e ho risposto in un'altra discussione in corso, la numismatica non ha certezze, non si è mai sicuri, da Messerano vengono tante riprove .

Nelle giornate di Messerano abbiamo avuto la fortuna di vedere, sentire, visionare, c'erano tanti esperti anche del forum, una delle cose che mi lasciò sbalordito fu quella di vedere esposti dove furono trovati, cioè nel Castello Ferrero- Fieschi, con il Conte tra l'altro presente dei conii autentici, non di imitazione della zecca di Milano.

Furono trovati in lavori di riordino negli scantinati del Castello, cosa ci facevano, eppure c'erano, manovre fraudolente, coniatori mercenari, a Messerano si coniavano monete di Milano ? Difficile a dirsi le ipotesi possono essere più di una, ma questo dimostra che la numismatica non finisce mai di stupirci, nulla deve essere dato per scontato.....e poi.....e poi....torniamo come qui a fare divulgazione per le nuove leve, divulgazione serena, gli utenti non ne possono più di questi toni alti, di queste sfide tra autori, il bene del forum è un confronto calmo, un commento sereno e se poi ci scappa anche qualche chicca meglio ancora, ma lamoneta oggi con la chiusura di GDN ha una responsabilità importante, enorme, quella di divulgare a tutti, nei modi giusti, non siamo la RIN ma un grande circolo virtuale per serene discussioni divulgative.....

Da Asta NAC 32, lotto 47, 23 -1 - 2006, tallero di Francesco Filiberto Fieschi ( 1584 - 1629 ), zecca Messerano

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Inviato

Torniamo a divulgare, forse è meglio, torniamo su Milano, dove mi sembra siamo più competitivi tutti :blum:, e dallo scudo passeremo al ducatone di Filippo III , il primo ducatone è del 1602, ed è con la grida del 24 maggio 1602 che vengono definite le caratteristiche, certamente qui l'argento continua ad abbondare, è questa una moneta che presa in mano ti offre sensazioni forti .

Quello che presenta, ma qui volendo potrete sbizzarrirvi, è un ducatone del 1608, Crippa 9/F , sono monete che oscillano sui 31/32 gr., moneta molto coniata dalle innumerevoli varianti e conii, in questo caso direi rara, in quanto R/2.

Da NAC 32, lotto 52, 23-01-2006

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Inviato

La moneta ultima postata, "ducatone" di Milano, sembrq in buona conservazione, hanno lo stesso peso delle piastre medicee 31/32 grammi e sono anvora meno rifinite, sono tosate e non perfettamente tonde, a paragone rembrano proprio i dobloni Spagnoli, tosati per peso e poco perfette.

Da notare il collare spagnolo di Filippo III, molto bello e affascinante.

Ho del 1610 Putroppo non qui ma al sicuro la piastra di cosimo II dei.medici opera del Gaspare Mola r5/r6 In bella conservazione.

Essa presenta il granduca con il collare Spagnolo al doritto e al rovescio i santi sul Giorgano.

Ho anvhe.qurlle di Ferdinando II dei medici sempre.con il collare.Spagnolo.

Il collare Spagnolo andava di.moda anche a.Firenze nel 600 A Milano Filippo III era sicuramente Spagnolo, ma glia altri no, se.non ricordo male.anche a Parma era raffigurato così.

Domani appena.posso posto le foto di qualche.asta che rappresenti le monete descritte..

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Inviato

Altro nonminale della zecca di Napoli carico di simbologia e fascino, con questa zecca la maestria incisoria riuscì a esprimersi al meglio, esaltando i regnanti Spagnoli, e arricchendo di tipologie e messaggi la monetazione coeva.

Filippo III di Spagna (1598-1621). Mezzo scudo 1617.

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Mezzo scudo 1617. AR 16,53 g. – ø 33,0. PHILIPP : III : D : G : REX:HIS Busto radiato, drappeggiato e corazzato, a d., con colletto alla spagnola; dietro, IC / C e sotto, nel giro, simbolo non identificato (pesce ™ ) 1617. Rv. + Q – VOD + V – IS + Aquila coronata, ad ali spiegate e volta a s., stringe nell’artiglio sinistro un ramo d’olivo e in quella d. un fulmine. CNI varietà non descritta. Pannuti Riccio 3a. Pellicer I Brù 675.

Nel 1617 la Repubblica di Venezia era venuta in guerra con la Spagna. Il Vicerè di Napoli, Don Pedro Giron duca di Ossuna, acerrimo nemico dei veneti, stanco delle difficoltà e delle lungaggini delle trattative di pace, di cui non si vedeva la fine, fece coniare il 17 luglio di quell’anno questo rarissimo scudo ed il mezzo scudo offerto qui di seguito. La leggenda del rovescio con il ramo di olivo ed il fulmine negli artigli dell’aquila sono una chiara allusione alla scelta che si offriva alla Serenissima.

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Inviato

Sono tutti ottimi esempi inerenti al periodo e che raccontano storie e simbologie, il campione ormai incomincia a diventare importante e significativo, interessante quanto dice Eros nell'ultimo post sulla guerra del 1617 tra la Repubblica di Venezia e la Spagna, sarebbe interessante approfondire.... chi vuole, uno a caso se può.... magari 417sonia :blum:, porta pazienza Luciano.....

Mario


Inviato

Qualcosa ho comunque trovato su questa moneta di Napoli che mi ha incuriosito, il vicerè di Napoli Don Pedro Giron era stanco delle lunghe ed estenuanti trattative con Venezia, trattative per una pace, per intimidire Venezia conia questa moneta e anche lo scudo dove mette un'aquila che in un artiglio tiene il ramo d'ulivo e nell'altro la folgore, era chiaro il messaggio neanche poi tanto simbolico, ma molto diretto , o pace o guerra.

Come vedete tutto si intreccia e tutti c'entrano, in questo caso Napoli e Venezia.....ovviamente si può sempre dire di più comunque.....è una discussione questa, come vedete, in cui nessuno riesce come Stato, anche volendo, a sottrarsi.....


Inviato

buondì,

sono piastre Medicee, come notate il granduca (Cosimo II e Ferdinando II)avevano il collare spagnolo, era sinonimo di potere?

siamo nei primi del 600..

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Inviato (modificato)

Grazie fofo, di tutto possiamo dire di certo non che su Firenze non siamo andati alla grande, Firenze passa ai grandi moduli e lo fa con la grandezza delle sue monete che testimoniano il tutto.

Il Collare del Toson d'Oro lo troviamo anche a Milano fin da Carlo V ( nel burigozzo ), poi In Filippo II, in Filippo III diventa un segno ripetitivo.

Il Toson d'Oro era un Ordine prestigioso istituito il 10 / 1/ 1430 da Filippo III di Borgogna, era il più esclusivo ed importante al mondo, chi era nell'Ordine tra l'altro godeva di enormi privilegi.

Anche Cosimo I fu insignito come altri d'altronde, sicuramente messo sul ritratto monetale dava ulteriore senso di autorità, potere e soprattutto prestigio, l'importante " era esserci " e le monete come sappiamo erano importanti biglietti da visita per tutti.

Modificato da dabbene
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Inviato

Avete sentito la notizia di qualche settimana fa che riportava di un sub che avrebbe ritrovato proprio la S.Maria la caravella principale di Cristoforo Colombo proprio dove lui aveva segnato sulla mappa il suo affondamento.

Sembra essere a pochi metri di profondità su una barriera corallina ee credo sia aldilà delle americhe credo vicino alle Galapagos...

Dovrebbero dare la notizia ufficiale quando il cannone principale o cannoni verranno esaminati e confrontati con i documenti dell epoca..

Ne sapete di più? come.mai era dall altra parte delle americhé?


Inviato (modificato)

@@dabbene ti ringrazio per i complimenti :) in un altro periodo avrei cercato di argomentare un po' meglio i miei post, ma ultimamente non passo molto tempo a casa..Spero comunque si percepisca che non cerco di fornire verità assolute; e anche se mi permetto di azzardare qualche affermazione, spero che questo possa essere un'occasione per chi più preparato di correggermi e alimentare ancor di più la discussione.

Vorrei cercare di fare qualche considerazione anche sulla situazione italiana, più pertinente anche per la sezione in cui discutiamo :)

Fino al XV secolo le aree di vitale importanza per i commerci erano il Mar Baltico, con le città della Lega Anseatica; ed ovviamente il Mediterraneo, fondamentale per il commercio delle spezie con l'Oriente, del quale Venezia aveva il monopolio. Le monete più diffuse sono d'oro: zecchino e genovino.

Lo sviluppo della cantieristica navale portoghese, che permise di circumnavigare l'Africa per giungere in Oriente senza transitare dal Mediterraneo, e la scoperta del Nuovo Mondo determinarono un cambiamento nelle gerarchie dei commerci, promuovendo Spagna e Portogallo al ruolo di leader mondiale.

Intuisco, magari erroneamente, un certo declino dei traffici internazionali italiani e credo che questo porti anche riflessi sulla monetazione. Mi spiego meglio: l'introduzione che ho fatto porta ad una domanda che vorrei porre.

Come visto la Spagna comincia a coniare monete di grosso modulo e la seguiranno nel corso dei decenni anche le altre potenze europee che erano riuscite ad assicurarsi nuove rotte negli oceani (non solo in Asia e America, ma anche in Africa).

Anche l'Italia emette grossi moduli, ma furono in grado di affermarsi in qualche rotta commerciale internazionale e competere con gli 8 reales e altre monete europee? La rarità delle monete italiane mi fa pensare ad una tiratura limitata, poichè limitata sarebbe stata la diffusione di queste monete.

Cosa ne pensate?

Grazie,

Matteo :)

Modificato da Matteo91
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Inviato

Una volta arrivato in Europa l'argento veniva smistato ai vari stati e indubbiamente i grandi moduli italici nascono perché ci sono importanti e rapide necessità per i grandi pagamenti per l'esportazione, per l'importazione.

E i grandi porti italiani contribuiscono ai grandi commerci, Genova, Venezia, Livorno, penso ai grandi moduli fatti dalla zecca di Firenze appositamente per Livorno e da lì partivano per viaggi avventurosi per il Levante, ecco perché chiamavo Genova....Venezia....non a caso.....

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Inviato

Nel cinque - seicento nascono le grandi Compagnie Commerciali ed ebbero grande fortuna ed avevano dai governi il monopolio dei traffici in determinate zone geografiche.

Per esempio la Compagnia Inglese delle Indie Orientali, la Compagnia Olandese, colossi che guadagnarono fortune ingenti.

Nacquero su questo schema altre compagnie quella francese, quella danese, in Italia ci provarono i genovesi, nel 1647 si crea " la Compagnia Genovese delle Indie Orientali ", ma ben presto i genovesi capirono che non era semplice attuare questo, cantieri, navi idonee, alla fine ingaggiarono navi olandesi, ma per i genovesi l'avventura non andò nel migliore dei modi, furono catturati da Portoghesi ed Olandesi.

Le compagnie navali straniere avevano comunque il predominio, ma in campo finanziario per Genova andò molto, ma molto meglio....come abbiamo visto, con le lettere di cambio, polo dei metalli, centro finanziario di riferimento.

Però ora voi capite le mie perplessità iniziali su una discussione generalista che è per ogni stato e che coinvolge tutti, che divulga, che rimarrà un gran riferimento, ma non si può parlare di tutto e di più, ci vogliono più voci e se non ci sono bisogna prenderne atto....con rammarico ma è così....


Inviato

Per essere però più completi bisogna ricordare che la corsa al grande modulo parte prima delle Americhe, l'esigenza c'era e dobbiamo riferirci ai primi segnali a cioè quando Venezia e Milano era le piazze, i mercati dell'argento, nasce così la lira tron a Venezia nel 1472, due anni dopo arriva a Milano il testone del duca Galeazzo Maria Sforza.

Il modulo qui già cambiava rispetto ai grossi , ma la corsa al maximodulo non si fermò, continuo e il rilancio arrivò nel 1486 con l'Arciduca Sigismondo del Tirolo, che aveva giacimenti di argento nel suo territorio tra l'altro.

Nasce così il Guldiner dal peso di circa 31, 9 gr., seguiranno in Boemia le monete coniate nel 1519 ,monete d'argento del peso di circa 27 gr. che presero il nome di talleri.

Questi furono i precursori dei reales, certamente la storia poi svoltò così per le scoperte in Perù e Messico dei giacimenti d'argento e per il merito di quella pastorella che camminava pascolando in alta quota...., alla fine ripensandoci la vera grande protagonista di tutto fu poi lei......

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Inviato

Il tallero o il tollero di Livorno o di Pisa coniati sempre a Firenze per far conoscere le monete medicee all estero o per i commerci non ebbero tutto quel successo sperato..

Tuttavia i potenziamenti e le ristrutturazioni dei due porti a qualcosa servirono, la fortezza ecc..

Ma i tolleri toscani non ebbero mai il successo dello zecchino di Firenze, per cui tutta Italia veniva a far coniare a Firenze la propria lega d oro come nei numerosi anni precedenti.

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Inviato

E' vero, rimango però un grande fanatico come dimostra la discussione tra le importanti di quello col Porto di Livorno, grande moneta simbolica e dal soggetto innovativo, in effetti pensandoci il vero successo lo ebbero invece verso l'oriente altre monete più piccole, i luigini, fecero impazzire il levante, i turchi, anche le donne che li usarono come monili, ma questa è un'altra storia, già raccontata anch'essa qui, " la grande truffa " fu chiamata, ma indubbiamente questa per diversi anni funzionò.....

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Inviato

Diffusione internazionale ebbero anche i "Silver Rider" olandesi, meglio conosciuti come Ducaton. I primi Ducatoni, mi pare di aver capito, furono coniati proprio in Italia da diversi Stati. Dopodichè si diffusero in altri Paesi Nordeuropei per poi concretizzare il successo olandese nei commerci. I Ducaton olandesi furono coniati proprio per competere con gli 8 Reales spagnoli, ma non so se la loro coniazione sia da imputare direttamente all'argento delle americhe visto che stiamo parlando della seconda metà dell'600.

http://en.wikipedia.org/wiki/Ducaton

Una foto di esempio:

attachicon.gifDucaton Amsterdam.jpg

Purtroppo non so aggiungere nulla sulle monete italiane, ma confido in altri utenti più preparati. Anche perchè l'Italia, dopo la scoperta delle Americhe, vede cambiare il proprio ruolo a causa dello spostamento dei principali flussi commerciali dal Mediterraneo all'Oceano; e sarebbe interessante evidenziare i tentativi di rimanere competitiva nei traffici anche attraverso la coniazione di nuovi moduli.

La diffusione dei talleri olandesi fu sicuramente estremamente rilevante, specie in certe regione europee.

Divennero probabilmente la moneta più usata nella penisola balcanica sottomessa ai turchi.

Il Leu rumeno o il Lev bugaro, prendono proprio il nome dal leone rappresentato dai ducatoni olandesi.

Dominio incontrastato dei pezzi da 8 spagnoli furono sicuramente le americhe. (il dollaro amricano ne è una loro emanazione, essendo stato coniato con lo stesso titolo e peso) e poi nell'estremo oriente.

Dove i pezzi da 8 avevano ampia diffusione, e dove successivamente, nell'800 dopo la fine dell'impero spagnolo vennero coniati i trade dollar sia dalla gran Bretagna che dagli stati uniti, per imitar quella moneta tanto importante e conosciuta.

I dollari cinesi dell'inizio del 900 riprendono per dimensione e peso sempre i pezzi da 8 reales.

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Io direi che forse il più è stato detto, come abbiamo detto questa è una discussione divulgativa che forse potrebbe paradossalmente non finire mai, la lascio aperta e spero sempre in qualche ulteriore contributo e come merita per ricordo e consultazione per tutti nei prossimi giorni sarà messa tra le importanti.

E' stata una delle più complete discussioni che ho visto in questa sezione, generalista, fondamentale per l'epoca, ha coinvolto e toccato tutti, ma proprio tutti.

Rimane quanto detto in post precedenti che queste discussioni, a meno di fare i salti mortali e carpiati ogni giorno e momento, funzionano se gli attori di altre monetazioni e zecche geografiche collaborano, se c'è coralità, intesa, lavoro di gruppo, empatie, alcuni che ringrazio sono stati grandi collaboratori ed attori, molti di zecche tra l'altro fondamentali totalmente assenti e la discussione con 9 pagine a oggi non passava inosservata di certo.

Non voglio colpevolizzare, nè rimproverare alcuno, mi piacerebbe e piacerebbe anche ad altri che invece hanno partecipato sapere se c'è qualche problema ostativo di cui noi non siamo a conoscenza, se ci fosse, sarebbe giusto saperlo.

Che questa non sia più una vera sezione generalista lo abbiamo capito, ci sono monetazioni importanti in altre sezioni, gli utenti sono concentrati lì, ma ciò non toglie e ne parlai tempo fa anche con dei curatori del forum che quando ci fosse stato un contributo comune con altre realtà, un aiuto, un parere per una maggiore e migliore completezza di informazione era un atto dovuto e che sarebbe stato dato.

In futuro ritengo che in una sezione come è oggi questa si possa tornare a parlare realisticamente di qualche moneta, raccontare qualche storia, una discussione come quella dei grossi oggi non la vedo, il Milano chiama Genova, il Genova chiama Firenze, il Firenze chiama Lucca oggi non lo vedo.....in futuro vedremo.

Ultimo, ma non l'ultimo, credo che si debba tornare a divulgare con semplicità, pacatezza, amicizia, cordialità, molti utenti chiedono questo e i toni alti, le sfide tra autori devono trovare spazio in altri ambiti, o personali o contributi scritti, difficile convincere uno sul forum, l'ho visto poche volte.

Spensieratezza, allegria, anche incoscienza questo era il forum di quando iniziai e tanti che ora ci sono o non ci sono più ricordano, ecco vorrei che si tornasse a questo, divulgare anche divertendoci , amichevolmente.

Ieri in un'altra sezione ho fatto un post che mi sembrava bello, pacato, chiedevo di abbassare i toni, di evitare le risse mediatiche, la gente legge e non apprezza questo, se ne sono viste diverse ultimamente ( inspiegabilmente Francesco mi ha parlato di ripuliture di post, il mio che però potete trovare qui poco sopra quasi un clone dove si parla di Messerano, non è stato ripulito, non c'è proprio più, è stato tolto tutto e non credo e non ritengo di aver detto nulla di sconveniente, anzi ).

Ecco anche queste cose non sono belle e positive, si cerca di avere un forum dove tutti si possano trovare a loro agio, una grande famiglia, più unita, ma anche questo non va bene.....va in un'altra direzione....

Scusatemi, vi avrò annoiato, però in compenso per alcuni giorni non parteciperò più alla vita del forum......ne parleremo eventualmente a tempo debito,

Mario

Modificato da dabbene
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Inviato (modificato)

Mario,

mi ero ripromesso di ringraziarti pubblicamente sul finire della discussione. Lo faccio ora, e ti ringrazio per aver discusso di un tema molto vasto che ha permesso anche a me, che non sono esperto di niente ma appassionato di tutto, di scrivere qualche post, qualche curiosità e anche qualche inesattezza recuperando materiale da vecchie ricerche. Ho apprezzato molto tutta la discussione, me la sono salvata e me la rileggerò con calma; magari quando ci sarà meno caldo :D

Personalmente non la considero chiusa, ma soltanto in pausa, in attesa di chi ancora non ha trovato il tempo di scrivere e di trovare io stesso il tempo per riordinare qualche idea :) Hai già fornito un "assist" introducendo la nascita delle compagnie commerciali che ebbero riflessi anche sulla monetazione: basti pensare alle monete con il marchio della VOC o alcune monete d'oro coniate dagli inglesi in India e d'intorni.

Ecco l'oro! Perchè dopo l'argento ci sarebbe anche quello :P insomma da dire ce ne sarebbe ancora tantissimo.

Ancora grazie, sono sicuro si riprenderà a parlare presto ;)
Matteo.

Modificato da Matteo91
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Inviato

E' un periodo un po' così. Forse il caldo, non so.

Il pericolo è che si perdano "pezzi" importanti (come già accaduto) e la gente si allontani per spossatezza.

Sono sicuro che qualche giorno di astinenza ti farà bene e tornerai con rinnovato spirito "battagliero".

Un caro saluto e a presto

Adolfo


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