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Risposte migliori

Inviato

Salve a tutti,

su ebay è in vendita (ad un prezzo evidentemente altissimo), questa rarità assoluta, ovvero la lira di Napoleone I, Bologna 1810, "testa a sinistra", battuta con il conio del 3 centesimi e quindi con la testa, appunto, dalla parte opposta rispetto alle lire in argento.

Questo è il link:

http://www.ebay.it/itm/EXCEPTIONNELLEMENT-RARE-1-LIRA-1810-NAPOLEON-tete-a-gauche-CLASSEE-R5-/131180961208?pt=FR_GW_Pi%C3%A8cesMonde&hash=item1e8afe9db8&_uhb=1

La moneta è in pessime condizioni, direi tra D e B, d'altro canto come le altre 3 o 4 conosciute, per esempio, quella nella collezione Curatolo, ma è decisamente un pezzo originale e di grande rarità che merita comunque vedere.


Inviato

Chissa se il centesimo Mole fra 200 anni avrà la stessa valutazione? Forse all'epoca si è gridato alla truffa cioè che furono coniate apposta per creare una rarità,allora come oggi. L'animo umano non cambia e non cambierà mai finche ci saranno disparità di risorse.

Numismaticamente è una gran bella curiosità che in collezione farebbero la sua sporca figura! Peccato non se ne trovino o non escono in alta conservazione.


Inviato

La conservazione non mi sembra nemmeno così catastrofica, secondo me un qMB ci stà tranquillamente, per un pezzo del genere prima dell'acquisto la visione "in mano" (e non solo) s'impone.


Inviato

Non credo che in questo caso si possa parlare di atto fraudolento, secondo me si è trattato di un errore, un evento rarissimo, ma comunque di un'errata interpretazione del conio visto in "negativo" da qualche addetto si è trattato ( chi lavora sa che tutti possiamo sbagliare e che si possono commettere anche gli errori più incredibili), secondo me ne sono state battute un certo numero, poi, quando se ne sono accorti hanno ritirato tutti i pezzi prodotti che sono riusciti a recuperare ma qualcuno è scappato ed è poi finito in circolazione. Prova ne sia il fatto che tutti i pezzi sono circolati. Se qualcuno dovesse compiere una truffa del genere credo che poi non andrebbe a far circolare il suo prodotto per i mercati e li ma li conserverebbe invece con la massima cura, volendo essere proprio perfidi camufferebbe la sua malefatta portandoli artificiosamente ad una conservazione tipo SPL con volontari segni di circolazione ma non inferiore, altrimenti che senso avrebbe?


Inviato

La conservazione non mi sembra nemmeno così catastrofica, secondo me un qMB ci stà tranquillamente, per un pezzo del genere prima dell'acquisto la visione "in mano" (e non solo) s'impone.

Concordo in toto


Inviato

Non credo che in questo caso si possa parlare di atto fraudolento, secondo me si è trattato di un errore, un evento rarissimo, ma comunque di un'errata interpretazione del conio visto in "negativo" da qualche addetto si è trattato ( chi lavora sa che tutti possiamo sbagliare e che si possono commettere anche gli errori più incredibili), secondo me ne sono state battute un certo numero, poi, quando se ne sono accorti hanno ritirato tutti i pezzi prodotti che sono riusciti a recuperare ma qualcuno è scappato ed è poi finito in circolazione. Prova ne sia il fatto che tutti i pezzi sono circolati. Se qualcuno dovesse compiere una truffa del genere credo che poi non andrebbe a far circolare il suo prodotto per i mercati e li ma li conserverebbe invece con la massima cura, volendo essere proprio perfidi camufferebbe la sua malefatta portandoli artificiosamente ad una conservazione tipo SPL con volontari segni di circolazione ma non inferiore, altrimenti che senso avrebbe?

Concordo pienamente

Awards

Inviato

La moneta è presente nella collezione Reale già collezione Marignoli acquistata da V.E. III nel 1910, ma non illustrata sulle tavole.

Una è stata venduta da Varesi nell'asta 7 del 1987 per £. 1.600.000 già della vendita Philippe de Ferrari la Renotiere Parigi dal 29.5.1922 al 3.6.1922 lotto 1127, aggiudicato a 115 franchi francesi; esemplare menzionato dal V.G.

Invece l'esemplare della vendita Curatolo (n.1287 per £. 105.000 - tutto sommato poco) proviene dalla vendita Nascia Ars et Nummus Milano 16-18 maggio 1963.

Alla data del catalogo Ratto 1972 era conosciuta nei soli tre esemplari già menzionati.

I pochi esemplari noti, come già detto sono in conservazione M o D.

Sulla rivista "Numismatica" nuova serie anno IV, 1963 da pagina 103 Santamaria ricostruisce la storia dell'emissione considerando un errore di fabbricazione per la mancanza del segno di zecca e non eventuale progetto di monetazione erroneamente entrata in circolazione. Asserisce anche, che i tre esemplari noti sono certamente autentici e non falsificazioni con riportato da Rinaldi.

Questo offerto non mi pare sia ne Varesi ne Curatolo.

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  • 1 mese dopo...
Inviato

Confermo che si tratta di uno degli appena quattro esemplari noti (come già indicato da Bramantino). Il pezzo è certamente autentico e fa uso del conio del dritto del 3 centesimi nella versione con ramoscello corto (come è noto sia per il 1808 che per il 1810 esistono due versioni - con ramoscello lungo e ramoscello corto - del dritto del tre centesimi per Bologna).

Segnalo infine che i cataloghi inseriscono erroneamente la moneta fra quelle con contorno con stellette in incuso (II tipo), mentre la moneta presenta stellette in rilievo (e quindi appartiene al I tipo).

Insomma venne coniata con il dritto del tre centesimi e con i tondelli approntati per la lira I tipo.

  • Mi piace 1

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