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Inviato

Grazie a te, fortunatamente i documenti parlano da soli, a meno che non li si voglia ignorare.


Inviato

Bisognerebbe vedere se Lanciano avesse una Zecca operante in questo periodo

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Inviato

Grazie a te, fortunatamente i documenti parlano da soli, a meno che non li si voglia ignorare.

Si evince dal tuo commento pacato e sincero un'evidente disperazione e intendo spezzare una lancia a tuo favore: se tu dovessi riuscire ad arrivare ad attribuire con certezza questa cinquina riusciresti a risolvere una vexata quaestio che va avanti da secoli e che nemmeno Cagiati e Tufano sono riusciti a risolvere.


Inviato

Bisognerebbe vedere se Lanciano avesse una Zecca operante in questo periodo

Ciao Paolo, io dico di no, anche perché l'esistenza di un privilegio non significa che si sia davvero battuto moneta. A conferma di ciò faccio notare che non esiste alcun documento che fa riferimento ad alcuna tiratura o liberate varie. Nonostante ciò penso che la scoperta di un documento datato 1608 riguardo il privilegio di battere moneta sia meritevole di interesse.


Inviato

Ciao Paolo, io dico di no, anche perché l'esistenza di un privilegio non significa che si sia davvero battuto moneta. A conferma di ciò faccio notare che non esiste alcun documento che fa riferimento ad alcuna tiratura o liberate varie. Nonostante ciò penso che la scoperta di un documento datato 1608 riguardo il privilegio di battere moneta sia meritevole di interesse.

@@Reficul

Per questo periodo e per i successivi non solo esistono i privilegi ma anche le esecutorie che danno effettivamente corso agli stessi.

se vogliamo sconoscere il funzionamento istituzionale regnicolo non saro' certo io a farlo.


Inviato

Una moneta per volta ......... e non di tutta un'erba un fascio.

Il Cavallo postato è Napoli .... esso rientra in emissioni di "liberate" nelle quali il maestro di zecca non era tenuto a segnare le monete.


Inviato

Interessante.

A partire dal primo periodo di Ferdinando I non conosco interruzioni alla prescrizione basilare.

Mi piacerebbe apprenderne i contenuti.


Inviato

E ti credo che è interessante......anzi faccio una piccola correzione a quanto ho scritto in precedenza: non è che "non era tenuto" ma "non doveva" segnarle.

Bye :pleasantry:


Inviato
E ti credo che è interessante......anzi faccio una piccola correzione a quanto ho scritto in precedenza: non è che "non era tenuto" ma "non doveva" segnarle.

Bye

E ti credo che è interessante......anzi faccio una piccola correzione a quanto ho scritto in precedenza: non è che "non era tenuto" ma "non doveva" segnarle.

Bye :pleasantry:

Dalle prese per i fondelli mi dissocio e termino i miei interventi.

@@Reficul @@incuso


Inviato

http://ilportaledelsud.org/bcnn1951f.pdf

Pagina 36. ............. Il re Ferdinando I d'Aragona ordinò che Leonardo de Cambrario venisse a Napoli " per lavorare moneta nuova di coronati" ........questi primi coronati sono quelli senza sigle con ritratto giovanile ..... senza sigle.

Una domanda: come mai non ordinò che andasse a Lanciano visto che Napoli era una città secondaria che coniava solo per motivi politici?


Inviato (modificato)

http://ilportaledelsud.org/bcnn1951f.pdf

Pagina 36. ............. Il re Ferdinando I d'Aragona ordinò che Leonardo de Cambrario venisse a Napoli " per lavorare moneta nuova di coronati" ........questi primi coronati sono quelli senza sigle con ritratto giovanile ..... senza sigle.

Una domanda: come mai non ordinò che andasse a Lanciano visto che Napoli era una città secondaria che coniava solo per motivi politici?

hai le idee talmente confuse che ti poni una domanda da non porsi. Lanciano lavora al di fuori dell'ufficio di mastro di zecca con franchigie ed esenzioni, per cui esso mastro poteva essere inviato a Napoli o a l'Aquila dove era competente, non a Lanciano.

il Cambrario non c'entra nulla con le monete senza sigla.

le prime emissioni in ogni caso erano sempre affidate a Lanciano per questioni di fedeltà e di pubblicità garantita dalla fiera.

@@Reficul

Modificato da mero mixtoque imperio

Inviato (modificato)

hai le idee talmente confuse che ti poni una domanda da non porsi. Lanciano lavora al di fuori dell'ufficio di mastro di zecca con franchigie ed esenzioni, per cui esso mastro poteva essere inviato a Napoli o a l'Aquila dove era competente, non a Lanciano.

il Cambrario non c'entra nulla con le monete senza sigla.

le prime emissioni in ogni caso erano sempre affidate a Lanciano per questioni di fedeltà e di pubblicità garantita dalla fiera.

@@Reficul

Mi sa allora che dovresti scrivere qualcosa anche per chiarire le idee sulle monete aquilane perchè le idee confuse ce le avevano anche nella seconda città più importante del Regno di Napoli, infatti anche là non siglavano monete ............... questo ad esempio è un coronato per L'Aquila con tanto di aquiletta identificativa ma senza alcuna sigla del mastro di zecca.

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Modificato da francesco77

Inviato

Al proposito infatti c'è il documento che conforma le monete lancianesi a quelle aquilane(1466).


Inviato

Mi sa allora che dovresti scrivere qualcosa anche per chiarire le idee sulle monete aquilane perchè le idee confuse ce le avevano anche nella seconda città più importante del Regno di Napoli, infatti anche là non siglavano monete ............... questo ad esempio è un coronato per L'Aquila con tanto di aquiletta identificativa ma senza alcuna sigla del mastro di zecca.

Per approfondimenti consiglio PERFETTO S., LA ZECCA DELL'AQUILA, edito nel 2009 dalla MONNAYE d'ANTAN, da pagina 235 in poi.


Supporter
Inviato

Certo che ne avete di tempo, con questa giornata di sole, bella vita che fate...

Da quanti mesi va avanti questa teoria lancianocentrica ? Bene , Mero ha le sue convinzioni, ci ha illuminato con il suo privilegio e da questo porta avanti le sue teorie, visto che altri documenti non ne ha.....

Le monete senza segno di zecca sono fatte anche a Lanciano ? Bene ditegli di sì e basta , discutere ogni volta di niente diventa anche scocciante a leggere

Il tutto naturalmente in attesa di documenti e non di teorie


Inviato

Non ho il libro sotto mano, e' tutto il giorno che rispondo a memoria, ma a qualunque cosa tu ti riferisca, nel 2009 non avevo ancora "svaligiato" gli archivi di mezza Europa, per cui quel mio primo libro può essere considerato un interessante censimento alternativo al CNI, ma non di più.


Inviato

Al proposito infatti c'è il documento che conforma le monete lancianesi a quelle aquilane(1466).

Ok, ma tu alla base di tutti i tuoi recenti studi hai tirato in ballo un documento del 1494, potresti spiegarmi questa cosa? Hai assodato (e non ipotizzato) che le monete senza sigla a partire da Alfonso I d'Aragona (1442) sono Lanciano e non Napoli .......... il tutto prendendo in esame l'editto di Terracina del 1494 firmato da Alfonso II d'Aragona dove è scritto che il Tramontano (maestro di zecca) poteva mettere le proprie iniziali sulle monete per Napoli e L'Aquila, poi ti mostro una moneta di L'Aquila (con tanto di aquiletta) senza sigla per farti comprendere che alla fine anche a L'Aquila c'erano monete senza sigle però poi accenni ad un documento del 1466, ma non pensi quindi che qualcosa non quadra? Puoi gentilmente illuminarmi? Grazie mille e scusa se ti sto rubando tempo.


Inviato

Certo che ne avete di tempo, con questa giornata di sole, bella vita che fate...

Da quanti mesi va avanti questa teoria lancianocentrica ? Bene , Mero ha le sue convinzioni, ci ha illuminato con il suo privilegio e da questo porta avanti le sue teorie, visto che altri documenti non ne ha.....

Le monete senza segno di zecca sono fatte anche a Lanciano ? Bene ditegli di sì e basta , discutere ogni volta di niente diventa anche scocciante a leggere

Il tutto naturalmente in attesa di documenti e non di teorie

Hai ragione, però io sono un giovane che ha tanta voglia di sapere, proprio ora per caso ho scoperto per caso che anche a L'Aquila si coniavano monete senza sigle in barba all'editto di Terracina del 1494 tirato in ballo dal nostro Mero, e penso sia doveroso chiedere all'autore alcune delucidazioni.


Inviato (modificato)

Bisognerebbe vedere se Lanciano avesse una Zecca operante in questo periodo

E non solo in questo periodo, ma anche nei successivi ........ sotto il regno di Filippo II - III e IV

Esempio ...... (il discorso sarebbe lungo) ma brevemente giusto per capirci: sotto Filippo IV conosciamo che furono impiantati nuovi macchinari nella zecca di Napoli (ci sono documenti e lavori di noti studiosi) per la coniazione in fretta e furia della nuova moneta i "Tarì" e che per farli coniare si aumentò anche il numero dei coniatori ecc..ecc....... questa è storia scritta e documentata da verbali.

Adesso tra questi vi è anche una tipologia senza sigla (non ho ancora una foto della moneta sotto mano) ma per capovolgere questa documentazione ..... ne occorre un'altra altrettanto a sostegno.

Leggiamo se questi macchinari furono portati e/o erano presenti anche in altre zecche del regno e se da qualche piccolo frammento/straccio di documento si legge che i Tarì senza sigle e solo quelli vennero coniati in un posto diverso da Napoli.

Modificato da Rex Neap

Inviato (modificato)

E non solo in questo periodo, ma anche nei successivi ........ sotto il regno di Filippo II - III e IV

Esempio ...... (il discorso sarebbe lungo) ma brevemente giusto per capirci: sotto Filippo IV conosciamo che furono impiantati nuovi macchinari nella zecca di Napoli (ci sono documenti e lavori di noti studiosi) per la coniazione in fretta e furia della nuova moneta i "Tarì" e che per farli coniare si aumentò anche il numero dei coniatori ecc..ecc....... questa è storia scritta e documentata da verbali.

Adesso tra questi vi è anche una tipologia senza sigla (non ho ancora una foto della moneta sotto mano) ma per capovolgere questa documentazione ..... ne occorre un'altra altrettanto a sostegno.

Eccola! Ed ha al dritto anche il tipico simbolo ante leggenda al dritto, tipico dei segni identificativi dei coniatori.

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Modificato da francesco77

Inviato (modificato)

E non solo in questo periodo, ma anche nei successivi ........ sotto il regno di Filippo II - III e IV

Esempio ...... (il discorso sarebbe lungo) ma brevemente giusto per capirci: sotto Filippo IV conosciamo che furono impiantati nuovi macchinari nella zecca di Napoli (ci sono documenti e lavori di noti studiosi) per la coniazione in fretta e furia della nuova moneta i "Tarì" e che per farli coniare si aumentò anche il numero dei coniatori ecc..ecc....... questa è storia scritta e documentata da verbali.

Adesso tra questi vi è anche una tipologia senza sigla (non ho ancora una foto della moneta sotto mano) ma per capovolgere questa documentazione ..... ne occorre un'altra altrettanto a sostegno.

Leggiamo se questi macchinari furono portati e/o erano presenti anche in altre zecche del regno e se da qualche piccolo frammento/straccio di documento si legge che i Tarì senza sigle e solo quelli vennero coniati in un posto diverso da Napoli.

Ri-quoto perchè avevo modificato il messaggio e l'ultimo pezzo aggiunto è molto importante.

Modificato da Rex Neap

Inviato

Ri-quoto perchè avevo modificato il messaggio e l'ultimo pezzo aggiunto è molto importante.

Pietro non lo so, comunque per soddisfare le curiosità bisogna leggere i libri, ho già ordinato il secondo testo su Lanciano e se esistono documenti inerenti alle emissioni di tarì a partire dal 1622 a Lanciano, oltre che a Napoli, allora dovremo prendere atto di queste nuove e rivoluzionarie scoperte.


Inviato

All'Aquila le monete senza sigla del mastro erano di esclusiva emissione civica, scontato no?

Quello di Terracina non è un editto, è un ordine (ci risiamo) che fa da catapulta cronologica indietro e in avanti con i dovuti distinguo. Del resto io stesso mi sono astenuto dal catalogare monete che non fossero tenute in gioco da questo provvedimento e/o da altri appoggi documentali e proprio per questo la catalogazione lancianese è ancora monca.

Difficile per me comprendere la consistenza scientifica dei posts 44 e 45.


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