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Parpagliola tipo spighe di grano, Filippo II, donum dei


Risposte migliori

Con Filippo II a Milano non abbiamo solo le parpagliole con la Provvidenza, abbiamo anche il tipo col covone di spighe di grano.

Se un giorno dovessimo fare sul forum una discussione sulle tematiche di Expo 2015, e consiglierei prima o poi di farlo, sul cibo, sull'alimentazione anche nella monetazione, in questo caso milanese, ecco questa ci entrerebbe alla grande.

La monetazione per simbologie e varietà di Filippo II sappiamo essere molto varia, questa delle spighe di grano è indubbiamente particolare e ricorda anche famosi esempi della monetazione classica.

Perché Filippo II introduce questo elemento non risulterebbe da fonti scritte, io penso però, che il covone di spighe possa richiamare la prosperità o la figura dell'Abbondanza.

Probabilmente la raffigurazione è legata magari a un momento particolare economico, a un evento, certo il DONVM DEI in leggenda rafforza la simbologia del dono avuto, di un buon raccolto o la speranza di averlo comunque.

La parpagliola era moneta del valore di soldi 2 e denari 6, moneta anche imitata dalla zecca di Passerano, difficile da trovare intanto e in buona conservazione ancora meno.

Spesso tosata e con peso calante, la moneta che segue per la tipologia ha un buon modulo, buona leggibilità delle leggende, bella seconda me, la raffigurazione del covone di spighe di grano.

PARPAGLIOLA, FILIPPO II, zecca Milano, 1593

Mistura, peso 2,12 gr., diametro 21 mm.

D/ PHI REX HISP MED DVX , busto a destra con goletta con colletto ondulato

R/ DONVM DEI 1593 ( piccola foglia ) , covone di spighe di grano, all'esergo MED con punto finale

Rif. Crippa 44/A, MIR 329/1, CNI 196 - 198

Rarità sia per il Crippa che per il MIR R/2

Credo che sia giusto continuare, essendo su un forum, a proporre e divulgare monete, se particolari come questa meglio, raccontare storie numismatiche...., vediamo se ci sono commenti sia sulla moneta che sulla linea divulgativa numismatica per il forum anche in ottica futura.

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Modificato da dabbene
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Parlando della moneta in se e non del suo messaggio, che approfondirò più avanti, devo dire che è un' esemplare molto ben conservato e di buon peso. Molto bello il R con la legenda completa e le spighe molto ben coniate e con ottimi rilevi.

Anche il D ( un pelino meno ) bello con la parte bassa del busto con ottimi rilievi, peccato la schiacciatura sulla fronte............ ma onestamente, e con invidia, devo dire l' esemplare miglior conservato visto passare nelle aste da un po di tempo a questa parte.

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Grazie a entrambi per le risposte e a Giancarlo per aver replicato con un più raro 1594, tra l'altro con un bel diritto e anche un bel rovescio.

Guardando i 9 esemplari del 1593 sul catalogo delle Civiche raccolte di Milano, si nota ancor di più quanto sia difficile in una moneta così avere un buon tondello o non avere tosatura.

Sulla buona conservazioni su ambo i lati ne salverei un paio, non di più, quindi comunque sia moneta da tenersi ben stretta.

Sul valore simbolico che poteva avere il covone di spighe di grano, indubbiamente quello era un periodo travagliato per più motivi, dal 1589 al 1593 abbiamo carestie, pestilenze, guerre.

Se ci aggiungiamo che nel 1590 ci fu una grande carestia, il DONVM DEI in leggenda " il dono di Dio ", abbinato alla figura del covone di spighe può far pensare sempre più alla speranza di un buon raccolto, forse poi per la popolazione quello contava, ma anche per l'autorità emittente, un buon raccolto avrebbe potuto aiutare tutti in un frangente del genere, la stessa economia e una maggior pace sociale .....ma forse altro ci può stare ancora su questo aspetto simbolico....

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Volevo rimanere ancora sulla simbologia usata del covone di spighe di grano e di cercare di capire meglio il perché di tale uso.

A Milano nel 1593 vengono introdotte le " identificazioni " e le " introduzioni " ( da " Il gran Tour dei Cavalieri dell'Apocalisse : l'Italia del lungo Cinquecento....." di Lorenzo Ioan ).

Con le prime viene registrato lo stato del raccolto riportandone le quantità, con le seconde veniva richiesto a ogni proprietario e a ogni affittuario di versare una determinata quota del raccolto alla provincia più vicina, in modo di garantire comunque il rifornimento alle città.

Questi strumenti normativi rimarranno poi per tutto il periodo della dominazione spagnola.

Le carestie obbligarono le autorità a formulare riforme e normative, l'importanza del raccolto di grano era vitale per le popolazioni di quei tempi ma anche chi deteneva il potere e le autorità non poteva non cercare di prendere poi qualche provvedimento in merito.

Tra l'altro ulteriore piaga del periodo era il contrabbando generalizzato del grano, e il Po coi suoi traffici fluviali divenne presto uno degli snodi principali : i contrabbandieri che venivano colti in flagrante dovevano essere impiccati senza processo.

Quindi il problema era sentito, era grave per quel periodo, la prima a risentirne era ovviamente la popolazione, ma anche il potere doveva poi fare qualcosa per arginarlo, in tutto questo contesto poi i traffici illeciti la facevano da padrona.

E quanto fosse di auspicio un buon raccolto forse anche la monetazione dell'epoca ne tenne poi buon conto.

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Ma il DONVM DEI non c'è solo in questa moneta, compare nello stesso arco temporale in due altre monete di Filippo II, in un soldino, MIR 331 e Crippa 47/A e in una trillina MIR 336 e Crippa 52.

Le date coincidono, per il soldino 1593, per la trillina 1593 e 1594, le raffigurazioni del rovescio corrispondono a quella dell'Abbondanza seduta a sinistra con cornucopia.

Quindi il DONUM DEI ricorre e ricorre tre volte in tre monete su due anni il 1593 e il 1594, probabilmente un messaggio, un messaggio che le monete sapevano e sanno trasmettere molto bene, un messaggio tra le autorità emittenti e chi le utilizza.

D'altronde l'analfabetismo colpiva la popolazione e la moneta era poi il semplice e facile mezzo per mandare messaggi alla popolazione.

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L'altra è la trillina del 1593, moneta RRR, dall'asta sempre Cronos 8, 2014, lotto 368, con al rovescio la figura dell'Abbondanza seduta con cornucopia e in leggenda sempre DONVM DEI

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E' stato un breve excursus nei nominali minori con Filippo II a Milano, la monetazione di Filippo II differisce volutamente da quella precedente di Carlo V, è per esempio quasi sempre datata a differenza della precedente che lo è raramente invece.

Ci sono diversi nominali minori invece, alcuni li abbiamo visti qui, ricordo anche la parpagliola con Provvidenza, nei maggiori c'è l'immobilizzazione della tipologia con tipo busto/stemma .

Ci sono comunque anche tipologie col ricorrente S. Ambrogio e anche qualche chicca iconografica tipo quella con l'impresa del cane accovacciato legato a un pino o quella di impronta più classica con Atlante che porta il mondo.

Ma come abbiamo visto delle simbologie differenti e probabilmente portatrici di messaggi c'erano nella monetazione minore che è quella che poi passava di mano in mano nel popolo e in questo caso il messaggio che si doveva dare era ancor più importante e significativo.

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Per comunicare che questa discussione, come quella sui testoni di Ferdinando II dè Medici e tante altre che si stanno sviluppando, le potete trovare per una migliore consultazione nella discusione tra le importanti, " Archivio : una moneta, una storia ", poco alla volta si sta sviluppando un bel nucleo di storie numismatiche interessanti.

http://www.lamoneta.it/topic/104416-archivio-una-moneta-una-storia/

Modificato da dabbene
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Guardavo anche gli esemplari delle Civiche Raccolte di Milano, e in effetti questi pezzi sono praticamente tutti tosati, difficilmente in buona conservazione, per le leggende si legge quello che c'è e siamo sulla grande rarità, ritenuti RRR .

L'ultima asta Cronos li premia anche in termini di stime e realizzi, certamente qui oltre la rarità e quello che rappresentano, che abbiamo visto prima, siamo nel campo dell'amatore di questa monetazione e del periodo.

Siamo a fine 1500, moneta vile, che circolava nelle mani del popolo, un piccolo nominale.... qui in effetti non si parla di conservazioni....patine...., qui l'importante è averle e come abbiamo visto non è facile....e ovviamente saperle apprezzare per quello che rappresentano oggi.

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