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Inviato

Complimenti a tutti, bellissima discussione quella postata sulle galee. Riporto qui citazioni prese da lì, che riguardano genova:

"Sappiamo che alla fine degli anni cinquanta del XV secolo il padrone Benedetto Italiano arruola un marinaio ed uno scrivano con i seguenti salari:

Scrivano: paga annua 100 lire, paga giornaliera 5 soldi e 6 denari

marinaio: paga annua 58 lire, paga giornaliera 3 soldi e 2 denari

Le galee armate in uscita da Genova dovevano versare 5000 lire genovine di cauzione (perché era considerato alto indice di pericolosità) mentre quelle non armate dovevano versarne solo 1000 (che andavano in un fondo per il risarcimento dei danni alle vittime)

la vita a bordo raccontata dall'anonimo genovese (fine '200)

"...Primeramenti percazave

d'aver bona e forte nave,

chi sea ben insartiaa

e de bon nozhè gui(i)aa.

Java ben e cal(ca) e peiga

che no te posse cresce br(e)iga

per pertuso e per commento

donde l'aigua intrase dentro;

ché per un sor pizen pertuso

visto ò gran lengno essere confuso..."


Inviato

Cosa si intende con "cauzione"?


Inviato (modificato)

Cosa si intende con "cauzione"?

Forse dal troppo parziale resoconto precedente non si capiva bene:

Questa fa parte delle "contromisure" che l'"Ufficio di Gazaria" prende per limitare la pirateria delle proprie galee. Le norme, dettate nel 1340, stabiliscono il principio che tutte le imbarcazioni in uscita da Genova dovessero fornire "idoneas securitates" che sarebbero state requisite in caso di violazione delle norme, ed utilizzata per il risarcimento dei danni delle vittime.

Ne scaturisce una tabella sulla "pericolosità" dei natanti che qui vi copio per intero:

Galea armata ...........................cauzione da versarsi .......5000 lire genovine

Galea non armata......................cauzione da versarsi .......1000 lire genovine

Tarida o "ligno coperto"............cauzione da versarsi .........300 lire genovine

per ogni "ligno de teriis"

minore della galea ma armato...cauzione da versarsi .......2000 lire genovine

per ogni "ligno de teriis"

non armato.................................cauzione da versarsi .........500 lire genovine

per ogni nave o cocca

di 3 o 2 posti..............................cauzione da versarsi .......1000 lire genovine

Un caso di disinvolto passaggio dall'attività mercantile alla pirateria si verifica nel 1339, quando tre genovesi, un De Marini, un Grimaldi e un Maloncello, al comando di altrettanti galee, si danno ad una indiscriminata cattura di navi mercantili nell'Egeo. I veneziani, armate 10 galee, a loro volta si mettono a caccia dei pirati: il De Marini annegherà, e tutti quelli della sua imbarcazione verranno impiccati, vivi o morti che fossero. Gli altri due genovesi, fuggiti in tempo, si vendicheranno su una grossa nave veneziana, il cui equipaggio seguirà analoga sorte.

Detto ciò credo che per "cauzione" si intenda esattamente quello che si intende oggi, cioè una cifra versata all'Autorità portuale che sarebbe stata restituita al ritorno nel caso che il viaggio fosse andato regolarmente altrimenti sarebbe stata confiscata per risarcire i danneggiati.

Modificato da dizzeta
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Inviato

Grazie per le precisazioni! Faccio una certa fatica però a quantificare la spesa ante-1500, mi sono fatto un minimo di idea su quale fosse, attraverso il prezzo di alcuni beni, il potere d'acquisto nel 500 inoltrato, 1600 e primo 700, ma quando ci inoltriamo nel 400 e indietro non so cosa significhino realmente certo numeri!!


Inviato

Già che ci sono aggiungo questa, che ho trovato in un'altra discussione, sempre postata da buon @@dizzeta:

"E' Giulio Giacchero nella sua "Storia economica del settecento genovese" a dirci come vivessero i salariati con 40 o 30 soldi di paga giornaliera:

"La paga di due lire, calcolata per 23 giornate lavorative al mese, corrisponde a 46 lire mensili. L'affitto di un mezzano,ossia un alloggio, costava circa 60 lire all'anno. Con tale prezzo a Portoria potevi ottenere un appartamento di due o tre camere, un ingresso che adoperavasi come stanza di soggiorno, la cucina e il gabinetto."

Per un menù di tre persone costituito da pastasciutta o minestra a mezzogiorno, minestra alla sera, copiose insalate, qualche bicchiere di vino, qualche pezzo di formaggio, "fiamenghille" di stoccafisso o baccalà lesso con patate al venerdì, carne alla domenica (nelle festività i ravioli, la cima e i frixeu) occorrevano circa 24 soldi al giorno che diventavano 27 o 28 comprese le spese per il sale, il carbone o legna, le candele, il tabacco, il sapone e qualche altra voce del bilancio domestico.

Per chi guadagnava soltanto 30 soldi "le spese di abbigliamento e di ogni altro genere, non strettamente connesse al soddisfacimento dei bisogni primari, dovevano essere sostenute ricavandone i mezzi o da un restringimento dei consumi alimentari o ripiegando in alloggi ancor più miseri di quelli locati a 5 lire mensili, oppure, caso più frequente, con l'aiuto della moglie anch'essa costretta a lavorare per la misera e consueta mercede di 12-15 denari all'ora."

27 ottobre 2013 - 23:48


Inviato (modificato)

Anche se non è specificato quale sia il mestiere ne deduco, in questo caso, uno stipendio di circa sei scudi mensili, per l'alloggio descritto invece sette all'anno. Per il menù per 3 persone descritto ci volevano quindi 1 - 1,5 lire al giorno, e ne deduco tra i 3,75 e i 5.5 scudi al mese circa. Torna il discorso di chi, guadagnando solo 30 soldi al giorno faceva una grossa fatica perchè doveva pagarsi tutto il resto. Non mi tornano molto i conti sull'affitto annuale dell'alloggio di soli 6 scudi mensili a fronte dello stesso prezzo circa per il mangiare di un mese. Costavano così poco gli affitti?

Scusate i messaggi a raffica ma mi sono appassionato alla cosa :lol:

Modificato da Ianva

Inviato

Anche se non è specificato quale sia il mestiere ne deduco, in questo caso, uno stipendio di circa sei scudi mensili, per l'alloggio descritto invece sette all'anno. Per il menù per 3 persone descritto ci volevano quindi 1 - 1,5 lire al giorno, e ne deduco tra i 3,75 e i 5.5 scudi al mese circa. Torna il discorso di chi, guadagnando solo 30 soldi al giorno faceva una grossa fatica perchè doveva pagarsi tutto il resto. Non mi tornano molto i conti sull'affitto annuale dell'alloggio di soli 6 scudi mensili a fronte dello stesso prezzo circa per il mangiare di un mese. Costavano così poco gli affitti?

Scusate i messaggi a raffica ma mi sono appassionato alla cosa :lol:

Ovviamente c'erano case per il popolo e palazzi per i ricchi e le case per il popolo erano veramente poca cosa dentro alle mura cittadine.

Nel 1400 la vita era ben diversa, se vogliamo ancora più misera, erano appena usciti dalla pestilenza più tragica della storia e probabilmente tutti temevano ulteriori contagi.

Una descrizione sul '400 la puoi trovare qui: http://babilonia61.com/2009/05/03/vivere-nel-1400/

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Inviato

Ovviamente c'erano case per il popolo e palazzi per i ricchi e le case per il popolo erano veramente poca cosa dentro alle mura cittadine.

Nel 1400 la vita era ben diversa, se vogliamo ancora più misera, erano appena usciti dalla pestilenza più tragica della storia e probabilmente tutti temevano ulteriori contagi.

Una descrizione sul '400 la puoi trovare qui: http://babilonia61.com/2009/05/03/vivere-nel-1400/

Mangiavano con le mani, non lo sapevo! Carino il link, dunque l'affitto di cui si parlava è probabilmente riferito ad una casa povera che, dalla descrizione, assomigliava davvero a una cantina più che a una abitazione.


Inviato (modificato)

Allego foto di un "ordine di esazione di imposte da parte dell'ufficio della

Moneta del comune di Genova. Nel documento, indirizzato al podestࠔoirano, Corrado Doria 蠩ncaricato di incassare per conto dell'ufficio di moneta 37 lire e 13 soldi di denari genovesi pena l'arresto degli appartenenti alla podesteria e la confisca dei beni." (19/12/1465)post-260-1399234665,65_thumb.jpg

Modificato da Ianva
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Inviato

Riporto anche un estratto dal Pesce-Felloni in cui si parla del prezzo di alcuni beni e servizi in varie epoche. post-260-1399235315,45_thumb.jpg

  • Mi piace 1

Inviato

Anche questa discussione per una maggior facilità di consultazione, accessibilità, divulgazione è nella discussione tra le importanti : " Archivio : una moneta, una storia ", qui troverete anche diversi altri contributi che si sono sviluppati nel tempo in sezione, grazie,

http://www.lamoneta.it/topic/104416-archivio-una-moneta-una-storia/


  • 5 anni dopo...
Inviato (modificato)
Il ‎04‎/‎05‎/‎2014 alle 16:22, Ianva dice:

Già che ci sono aggiungo questa, che ho trovato in un'altra discussione, sempre postata da buon @@dizzeta:

"E' Giulio Giacchero nella sua "Storia economica del settecento genovese" a dirci come vivessero i salariati con 40 o 30 soldi di paga giornaliera:

"La paga di due lire, calcolata per 23 giornate lavorative al mese, corrisponde a 46 lire mensili. L'affitto di un mezzano,ossia un alloggio, costava circa 60 lire all'anno. Con tale prezzo a Portoria potevi ottenere un appartamento di due o tre camere, un ingresso che adoperavasi come stanza di soggiorno, la cucina e il gabinetto."

Per un menù di tre persone costituito da pastasciutta o minestra a mezzogiorno, minestra alla sera, copiose insalate, qualche bicchiere di vino, qualche pezzo di formaggio, "fiamenghille" di stoccafisso o baccalà lesso con patate al venerdì, carne alla domenica (nelle festività i ravioli, la cima e i frixeu) occorrevano circa 24 soldi al giorno che diventavano 27 o 28 comprese le spese per il sale, il carbone o legna, le candele, il tabacco, il sapone e qualche altra voce del bilancio domestico.

Per chi guadagnava soltanto 30 soldi "le spese di abbigliamento e di ogni altro genere, non strettamente connesse al soddisfacimento dei bisogni primari, dovevano essere sostenute ricavandone i mezzi o da un restringimento dei consumi alimentari o ripiegando in alloggi ancor più miseri di quelli locati a 5 lire mensili, oppure, caso più frequente, con l'aiuto della moglie anch'essa costretta a lavorare per la misera e consueta mercede di 12-15 denari all'ora."

27 ottobre 2013 - 23:48

ho trovato questa interessante discussione nella quale si parla anche di lire intorno al 1450 però non capisco cosa si intende per lira in quegli anni. Inoltre questo trafilettosopra in che secolo siamo?

Modificato da principesax

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Inviato
1 ora fa, principesax dice:

ho trovato questa interessante discussione nella quale si parla anche di lire intorno al 1450 però non capisco cosa si intende per lira in quegli anni. Inoltre questo trafilettosopra in che secolo siamo?

Ciao!

La prima moneta coniata del valore di una Lira ha visto la luce a Venezia durante il dogato di Niccolò Tron (1471 - 1473) e per questo chiamata spesso Lira Tron o Trono.

Prima della sua creazione la Lira già esisteva come moneta di conto (base del sistema monetario e virtuale) e corrispondeva a 20 Soldi; a sua volta, il Soldo, corrispondeva a 12 denari; va da se che una Lira (o Libbra) corrispondeva a 240 denari.

Era quindi usata anche nel 1450.

saluti

luciano

 

 

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