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Siracusa: Boehringer 1


Risposte migliori

Ragazzi,

perdonate il mio intervento "di petto".

Non ho potuto visionare il pezzo dal vivo perchè non sono andate alla tornata di aste NAC.

Tuttavia, come ho già detto in passato, la sola foto del pezzo NAC non convince già da una prima occhiata.

Concordo con le osservazioni di JohnnySicily.

Personalmente, (E UN MIO GIUDIZIO), quella NAC è una moneta che non comprerei mai perchè non trasmette alcuna emozione della moneta tardo-arcaica della Sicilia orientale.

Non ci siamo come tecnica realizzativa.......mi spiace ma le monete e le coniazione contemporanea della stessa polis di Siracusa e delle sorelle (Gela etc...) sono totalmente differenti.

Il pezzo NAC, oltre a tutto quanto abbiamo osservato noi del fronte (FAKE), da una sensazione di freddezza.

Insomma, caro Alberto, questa volta non sono con te. E' un mio giudizio personale e come tale rimane.

Odisseo

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Un momento, un momento.

Non ho mai sostenuto apertamente che il pezzo NAC sia per forza autentico, ma piuttosto che lo sia il pezzo di Berlino (nonostante i pareri contrati di Rizzo, ecc.)..

Se sono abbastanza tiepido a dichiarare apertamente come falso il pezzo NAC, non potendolo vedere dal vivo, è che non riuscivo a capire come siano riusciti a fare una copia abbastanza fedele al diritto di Berlino, a parte la variazione del rovescio.

Ringrazio Gionny per avere meglio evidenziato i particolari, che in effetti mostrano meglio alcune discrepanze, venendo meno alla mia passata asserzione di una maggiore aderenza al conio di Berlino. Purtroppo mi sono occupato di troppe cose e la superficialità è la peggiore nemica per una accurata analisi. Anche per questo serve la collaborazione di persone interessate all'argomento, cercando di supplire alle mie deficienze.

Alcune discrepanze non possono in effetti essere spiegate con la semplice variazione della pressione di conio e quindi del maggiore o minore riempimento metallico del conio e dell'inclinazione di battitura.

Sicuramente l'impressione generale offerta dalla foto di NAC non è molto gradevole e se ho aperto questa discussione era proprio per poter acquisire elementi più oggettivi, provando anche a fare l'avvocato del diavolo (troppo facile liquidare subito come falso e via…).

Grazie alla collaborazione siamo riusciti insieme a trovare una buona foto del pezzo di Berlino per i necessari confronti.

Resta solo il fatto della possibile presenza di cristallizzazione e ancora rimpiango la mia impossibilità ad esaminare fisicamente dal vivo una moneta così importante per la storia numismatica di Siracusa.

In ogni caso un pezzo molto enigmatico e per certi versi pericoloso. Se verrà definitivamente condannato come falso…. o no?

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purtroppo non mi convince anche quella di BERLINO: 1 tondello troppo irregolare(acquoso), 2 la leggenda SYRAKOSION credo che non entra nello spazio del flan tra perline e figure, 3 la moneta e stata coniata almeno con 4 colpi (no salto di conio),

Modificato da iago
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Per capire di più vorrei che provassimo a spostarci dalla zecca alla polis

Siamo negli ultimi anni prima dell'arrivo di Gelone : Siracusa è già una potenza territorialmente ed economicamente e decide di dotarsi di una monetazione ( circa 500 ) , della quale è incontrovertibile l'importanza commerciale , ma anche la non secondaria valenza "politica"

Da pochi anni i Greci italioti ( Sibari , Crotone ,.. ) hanno avviato la monetazione con i tipi , innovativi e diversi da ogni precedente , degli incusi ( circa 530 )

E Siracusa ?

Nella Sicilia , tra le monete greche ( Corinto , Atene ) portate da intensi rapporti commerciali , si trovano anche monete di aree traco-macedoni ( "barbari" ellenofoni ) tra le quali monete anepigrafi che ( attribuite solo da pochi decenni ) sarebbero di Olinto ( circa 510 , probabilmente anteriori all'ellenizzazione del sito ) : Siracusa , apre la sua monetazione " copiando" questi coni .

La numismatica è scienza e come tale ha orizzonti specialistici : ci sono dei probabili prototipi e dei "sequels" , vengono studiati anche per stabilire le progeniture e gli epigoni .

E la valenza "politica", che si dovrebbe considerare anche nell'origine e sviluppo di una monetazione ?

Quali le motivazioni importanti per cui una grande polis greca , capace a brevissimo di produrre monete copiate da molti , ha esordito " copiando" monete di altri , straniere , probabilmente non greche ?

Le poche fonti che conosco non portano elementi : forse l'origine di Siracusa che Filisto pone nel 756 e Tucidide nel 733 , lasciando possibile un primo insediamento di Calcidesi di Eubea , precedente al successivo dei Corinzi : ipotesi tenue e lontana

I Deinomenidi ed i cavalli ? : cavalli sugli arcaici di Gela e su tutte le monete di Siracusa da inizio a fine ? : che dire

Nella letteratura , non conosco "Olynthus and Syracuse" di Cahn , dunque non mi è noto quanto l'Autore abbia postulato su motivazioni extra numismatiche

Altro sul tema ?

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Personalmente mi sento di fare anch'io qualche considerazione, a prescindere dal fatto che una visione diretta "potrebbe" rimettere tutto in discussione (le foto postate sono a bassa risoluzione e non permettono conferme o smentite a qualsiasi parere, pro o contro):

1) salvo che qualcuno degli intervenuti alla discussione abbia conoscenza diretta e personale che si tratti di un falso, non mi sembra che alcuna opinione qui espressa (stilistica o comparativa) sia suffragata da qualche prova, solo da sensazioni. Gli elementi evidenziati da gionnysicily sono nella variabilità di una coniazione a martello, salvo (forse) quel punto metallico davanti al ginocchio anteriore dx della zampa del 1° cavallo, che andrebbe meglio esaminato;

2) Se la moneta presenta segni di cristallizzazione dell'argento, allora mi schiero con acraf (sebbene non prova inconfutabile, tuttavia fortemente indicativa di autenticità)

3) il dritto del conio NAC presenta a livello di spalla e coscia del cavallo due fossette o ossidazioni che potrebbero rappresentare punti di espulsione delle impurità dell'argento e dunque confermare la bontà della moneta

4) al rovescio sono presenti piccoli grumi scuri che potrebbero anch'essi essere ossidazioni/impurità/concrezioni che si vedono non raramente in monete giudicate autentiche (non so se siano il prodotto di qualche tipo di restauro e mi piacerebbe sentire il parere al riguardo di gionnysicily)

5) ma se acraf riferisce che le voci in sala d'asta erano concordemente positive, possibile che si siano sbagliati tutti? E del forum nessuno è andato a Zurigo?

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Guest Tugay Emin

@@Giov60 Ciao , premesso che con le foto che avevamo a disposizione, non ci hanno dato la certezza che sia falsa al 100% . Che ci abbia diviso nelle opinioni ,questo si , La moneta all'impatto , come ha accennato qualcuno...... non emoziona. Certamente una visione a microscopio stereoscopio ,personalmente mi avrebbe dato la possibilità di verificare .....L'autenticità delle ossidazioni, delle cristallizzazioni e la durezza dell'argento. Elementi fondamentali per una supposta diagnosi , anche sé tutto e contestabile. Non ho capito il perché non e stata completata la pulitura. una moneta cosi importante ,a mio giudizio non si lasciano (specie sul dritto) macchie rugginose ,ma una bella uniformità avrebbe dato pregio al tetra. I dettagli che ho evidenziato prima , sono elementi che andrebbero visti dal vivo. Che abbia realizzato 100.000 ,questo non vuol dire che i dubbi non resteranno più. Mi riporto (per l'affermazione di Odisseo) io non la comprerei.

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Ti ringrazio Acraf , per il lavoro di Cahn che non conoscevo ed ho letto con grande attenzione .

Mi lascia francamente perplesso , l'analisi della genesi della prima serie di Siracusa .

Gli incisori della prima serie avrebbero "composto" dei diritti con perlinatura tipo Acanto ,cocchio tipo Olinto ed etnico tipo Atene : dei rovesci prima tipo Acanto , poi (con l'introduzione della testina ) ancora tipo Olinto

La Polis di Siracusa avrebbe poi avviato la sua monetazione ( di chiara ispirazione nord-greca e traco-macedone ) per "stanchezza" verso le invadenti civette di quella Atena antagonista della madre-patria Corinto

Così sintetizzato , non voglio valutare la plausibilità di queste ipotesi .

A questo punto preferisco ipotizzare che Siracusa ( la più grande città dei Sicelioti con Agrigento e Gela ) con solidi rapporti con la Grecia e l'Eubea ( prossima alla Calcidica ) , abbia semplicemente deciso di impiantare la propria zecca accogliendo maestranze , probabilmente anche Greche , già operative in zecche nord-greche e/o macedoni , che abbiano inizialmente operato con il loro collaudato "know-how" anche stilistico .

Modificato da VALTERI
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Neanche a me ha soddisfatto l'analisi di Cahn, un pò arzigogolata.

Normalmente una grande polis, quando avvia la propria produzione monetaria con una certa ambizione, va a reclutare maestranze di altre polis, in questo caso di origine traco-macedone, evitando maggiori problemi per l'avvio alla produzione monetaria.

Il "rodaggio", sul modello olintano, fu in ogni caso breve e molto presto si affermò il tipo fortunato della testa di Aretusa, vero simbolo della città.

Mi sarei semmai stupito che Siracusa abbia potuto iniziare subito e con tipi oggettivamente di una certa complessità artistica. Sarebbe stato più logico appunto un breve periodo di rodaggio, con sorta di emissioni "di prova", che evidentemente non avevano incontrato un immediato favore presso llo stesso governo siracusano (mancava un chiaro riferimento alla città, come la civetta per Atene, pegaso per Corinto, ecc).

Sarebbe forse stato utile approfondire altri dati (storici e archeologici) a testimoniare una frequentazione di Siracusa verso ambienti traco-macedoni, piuttosto che strettamente corinzi (il che potrebbe sembrare logico visto che Siracusa era una colonia corinzia). Forse queste maestranze forestiere sono state prescelti anche per una loro "neutralità" politica….

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E' anche per me ragionevole che una Polis , pur grande , abbia programmato , anche per motivi di facile accettabilità commerciale , l'esordio della sua monetazione con tipi assimilabili al circolante , già presente ed accettato , sul suo territorio .

Per questo ragionamento , potrebbe apparire allora "irragionevole" che Sibari ( e gli altri ) , quasi contemporaneamente , abbiano esordito con una monetazione "plurale" a più Polis , di invenzione apparentemente locale , totalmente dissimile dal circolante che possiamo ritenere presente in quelle aree , anche esse , per altro, non prive di rapporti intensi con la Grecia ed il mondo al suo nord , oltre che con la stessa Sicilia .

Per Siracusa ed i suoi inizi "traco-macedoni" si può sperare in qualche prossimo studio più dettagliato ed approfondito essendo molti gli elementi già a disposizione : per il fenomeno "incusi" , che sempre mi attrae , sperare in nuovi elementi oggi ignoti che consentano di coagulare tante ipotesi in una qualche direzione più costruttiva e forse illuminante .

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  • 4 settimane dopo...

Riprendo qui la "storia" del famoso pezzo Boehringer n. 1, che sta a Berlino.

Leggendo il Notiziario n. 5 del Portale Numismatico dello Stato, a pagina 98 (a corredo dell'ottimo intervento di Crippa):

http://www.numismaticadellostato.it/pns-pdf/notiziario/Notiziario_5_2014.pdf

noto questa immagine:

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Non so proprio da quale pubblicazione sia stata tratta questa tavola, che rappresenterebbe calchi in gesso di bellissimi esemplari sicelioti presenti nel medagliere di Brera di Milano.

Rimango trasecolato a vedere il famoso tetradramma n. 1. Ho evidenziato con cornice rossa questo esemplare, indicato nella tavola con la lettera O, e si vede chiaramente è l'esemplare quello di Berlino (basta confrontare con l'immagine fornita dal medagliere tedesco):

post-7204-0-31446900-1403697529_thumb.jp

Forse la Tavola del Notiziario ha una didascalia errata, a meno di ipotizzare che essa raffiguri copie in calco che sono presenti nel medagliere di Milano, tratte da monete che sono custodite in altri medaglieri.

Cercherò di capire questo piccolo mistero….

In ogni caso indicherebbe che dell'esemplare di Berlino esistono dei calchi, per i soliti motivi di studio.

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Ho appena ricevuto una prima sollecita comunicazione dalla Soprintendenza di Milano, da me interpellata:

"Il Gabinetto numismatico di Brera aveva sicuramente una raccolta di calchi che vengono citati nel verbale di consegna in deposito al Medagliere comunale nel 1917 e che presumo sia stata nel tempo incrementata (il prof. Belloni, ad esempio, che è stato a lungo curatore della raccolta, era un eccellente esecutore di calchi).

Se non ricordo male la fotografia è degli anni '50. Ho chiesto di fare un controllo nel nostro archivio fotografico.
Un confronto fra la foto che abbiamo pubblicato e l'immagine del pezzo di Berlino pubblicata nel catalogo online rende pressoché certo che si tratti di un calco dell'esemplare berlinese
".

Sapevo solo che c'erano stati buoni rapporti tra il medagliere di Milano e quello di Berlino e non era pratica inusuale lo scambio di calchi per motivi di studio.

Appare interessante l'informazione che i primi calchi risultano essere arrivati a Milano già nel 1917 e il famoso tetradramma unicum era stato acquistato dal museo di Belino nel 1903. Quindi tutto torna….

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Infatti non si può escludere che fosse disponibile in giro un buon calco ricavato direttamente dall'esemplare di Berlino.

E guarda caso il catalogo NAC accenna che la simile variante presente nell'ultima asta proveniva da una collezione privata tedesca….

A proposito, colgo l'occasione per evidenziare che se molti dei falsi moderni delle monete siceliote che hanno invaso recentemente il mercato sono stati fabbricati in Sicilia (e comunque in Italia), i maggiori falsari che hanno prodotto specialmente i precedenti falsi, nell'Ottocento e primo Novecento, erano tedeschi (e non c'era solo Becker).

Si tratta di una pagina ancora oscura e poco nota e che meriterebbe di essere approfondita. Nell'ambiente filatelico, ad esempio, si sa che i più grandi falsari che hanno prodotto vecchi francobolli di pregio erano tedeschi o comunque gravitanti nell'ambiente germanico. In Germania era piuttosto diffusa la cultura del falso e non solo presso i nazisti, che hanno fabbricato banconote soprattutto inglesi con grandissima maestria (anche usando falsari ebrei nei campi di concentramento….), allo scopo di destabilizzare l'economia degli Alleati. Queste notizie le avevo orecchiate in occasione di una mostra sul Vero e Falso, che aveva girato in varie città italiane.

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In punta di astrazione , dunque , non sarebbe del tutto improponibile la possibilità che il recente Boerhinger 1 var. abbia meno di 2200 anni ?

Magari ispirato da calchi di una moneta sulla cui genuinità , per altro , qualche voce contraria è pure circolata ?

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