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Colgo l’occasione della comparsa nella prossima asta n. 77 di NAC del suo pezzo forte nel settore greco per discutere delle peculiarità di una particolare serie di Siracusa, firmata da Kimon e unanimemente considerata uno dei massimi capolavori dell’arte incisoria greca.

La moneta in questione è classificata con Tudeer (Die Tetradrachmenprägung von Syrakus, Berlino 1913), che, pur vecchiotto e con una ristampa anastatica di Forni nel 1983, resta ancora il riferimento per la serie dei tetradrammi di Siracusa ad opera dei “Maestri firmanti”, nel tardo V secolo a.C.

Più esattamente è il Tudeer n. 79 (formato dalla combinazione dei conii D/28 e R/54), la seconda della breve serie con la testa frontale di Siracusa (Tudeer 78-81)

Tudeer 79 (D/28 – R/54)

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Lotto n. 17

Tetradrachm signed by Kimon circa 405-400, AR 16.90 g. Head of Arethusa facing three-quarters l., wearing pearl-shaped pendant and necklace over collier ornamented with pearls; hair flowing in loose tresses; across her forehead, ampyx, on which the signature KIMΩN. Around, two dolphins swimming among the locks and a snout of a third emerging from curls l. Above, outside dotted border, APEΘOΣA. Rev. ΣYPAK – OΣIΩN Fast quadriga driven l. by chiton-clad charioteer, holding kentron and reins; above, Nike floating r., holding wreath to crown the charioteer. Beneath the two further horses, an overset column (meta); in exergue, ear of barley l. Rizzo pl. XLVIII, 10 (this obverse die). Gulbenkian 292 (these dies). Kraay-Hirmer 122 (this obverse die) and 123 (this reverse die). Kunstwerke der Antike F60 (this coin). Schefold WM 492 (this coin). Tudeer 79 (these dies). Extremely rare and undoubtedly the finest specimen known.

Inizio con la traduzione in italiano della lunga nota del catalogatore di NAC, con alcune piccole mie correzioni.

E’ il più grande capolavoro di arte numismatica greca e il lavoro di uno dei più talentuosi maestri incisori del periodo, Kimon. A nostro parere è la più bella moneta greca in mani private. Di stile sublime, coniato in alto rilievo su un ampio tondello e perfettamente centrato, con meravigliosa vecchia patina da collezione e buon splendido.

Da vendita ex Leu 76/1999, n. 57 (illustrata sulla copertina). Dalla collezione di Robert Käppeli (acquistata prima del 1960).

Anche se la rappresentazione della testa frontale può essere diventata familiare a Anfipoli , Larissa , Rodi e Tarso nel IV e III secolo a.C., essa raramente è stata tentata in Occidente. I pochi conii con testa frontale dalla Sicilia sono riconosciuti capolavori, tra i quali questo fenomenale opera di Kimon, la cui Aretusa Soteira è diventata un modello per gli artisti di tutto il Mediterraneo. La ricchezza del lavoro di questo artista non può essere sottovalutata, per lo stile e per la composizione di questa moneta, il lavoro è essenzialmente perfetto. I dettagli del ritratto di Aretusa sono riccamente incisi, con l’impatto intensificato dai giocosi delfini che sfrecciano attraverso le ciocche di capelli che galleggiano nelle acque circostanti.

Katherine Erhart , nella sua dissertazione sulla testa frontale nelle monete greche, tesse la lode : " ... il maestro - incisore Kimon ha creato una testa frontale della ninfa della fontana, che è senza dubbio la più bella moneta di tutti i tempi, applaudita dagli antichi incisori di conii e pure dai critici moderni... Nessun altro incisore, né prima né dopo, ha così magnificamente sfruttato il potenziale compositivo del piccolo tondello circolare della moneta circolare. "

La combinazione del dritto raffigurante “Aretusa la Salvatrice” con un rovescio dedicato a un auriga vittorioso e la qualità innovativa e straordinaria degli conii permettono di considerare come una emissione commemorativa. Come tale, essa è stata associata con la sconfitta della flotta ateniese a Siracusa nel 413 a.C. oppure [con maggiore verosimiglianza] con la buona sorte dei Siracusani durante l'invasione cartaginese altrimenti devastante della Sicilia nel 406/5 a.C. Questa emissione ha interrotto quasi un secolo di tradizione siracusana utilizzando questo ritratto come il rovescio piuttosto che il contrario. Questa decisione probabilmente risiedeva in un problema di ordine pratico, dal momento che il conio del rovescio è più vulnerabile in quanto assorbe tutta l'energia del colpo di martello. Solo pochi anni prima uno dei due conii del rovescio con testa frontale inciso da Eukleidas (Tudeer conio rovescio n. 37) ha sviluppato una fatale rottura sotto il mento di Atena che si è ampliata con ogni successivo colpo di martello.

[Per questa moneta cfr. una precedente discussione]:

http://www.lamoneta.it/topic/111970-siracusa-tudeer-58/

Questo fatto deve aver guidato la decisione di Kimon. Tuttavia, dopo l’ambiziosa testa frontale di Kimon, il ritratto nei tetradrammi a Siracusa è tornato ad essere di profilo e sulla conio di rovescio. Infatti bisogna attendere fino ad Agatocle, verso la fine del IV secolo, per rivivere il tetradramma siracusano con la testa spostata al dritto, in linea con le altre zecche greche dell'epoca.

Il lavoro di Kimon per questa emissione è costituito da due conii di rovescio e due conii di diritto. Entrambi i conii del diritto sono stati combinati con i due conii del rovescio, e nessuno dei quattro conii è stato utilizzato in combinazione con qualsiasi altro conio – una ulteriore evidenza che si è trattata di una emissione preparata per un'occasione speciale. Considerando lo sforzo speso da Kimon, vale la pena di commentare i meriti relativi ai suoi quattro conii, tre dei quali firmati da lui.

Entrambi i conii del diritto sono creazioni magistrali e uniche, ma se si deve scegliere il conio più completo esso sarebbe il conio Tudeer n. 28, quello utilizzato per coniare questa moneta. Il ritratto su questo conio è più maturo e concentrato di quello del successivo conio Tudeer n. 29, in cui lo sguardo di Aretusa è coinvolgente, seppure incerto. Entrambi i conii hanno arrangiamenti ugualmente giocosi dei delfini, ma in questo conio sono incisi in maniera profonda e netta, mentre nel conio 29 sono incisi in maniera più leggera, quasi come se ci fosse un ripensamento. Il conio 29, tuttavia, è di maggiore interesse accademico in quanto reca ∑Ω ( abbreviare ∑Ω TEIPA, '”salvatore” o “liberatore”) abilmente nascosto nei riccioli di capelli di Aretusa.

Entrambi i conii del rovescio mostrano una quadriga in elevata azione, vista con una leggera angolatura. Essi rappresentano brevi istantanee di una pariglia vincente di cavalli che sta girando la curva in quanto l’auriga cerca di contenere la potenza collettiva della sua pariglia. I conii del rovescio sono così diversi nelle loro modalità che è impossibile fare una scelta sulla base del solo merito, e potremmo concludere che essi sono ugualmente completi. Il conio utilizzato per questa moneta, Tudeers n. 54, è vivace e potente, ma possiede ancora un senso di formalità che viene amplificata dall’insolita postura eretta di Nike, che avanza verso il conducente. Le teste dei cavalli si muovono indietro seguendo una precisa disposizione che in questo periodo era diventata canonica a Siracusa : i cavalli più esterni mantengono una postura relativamente controllata poiché le teste dei cavalli interni sono girate selvaggiamente. Il posizionamento di una meta (la colonna che segna la svolta della corsa) caduta sotto i cavalli da solo aggiunge al dramma della scena. L’altro conio di rovescio di Kimon per questa serie, Tudeer n. 53, presenta una scena più instabile. Il conducente, con il pungolo impegnato , viene messo alla prova dalla sua pariglia, che si impenna all’indietro con grande forza, forse perché l'auriga ha chiesto qualcosa di inaspettato. Senza essere disturbata dal caos sottostante, Nike fluttua sopra tranquillamente, giungendo fuori a coronare il conducente. Possiamo notare che in questo conio firmato l'artista si diverte a mostrare gli zoccoli del cavallo al comando oltre il bordo lineare.

Durante la stesura della sua nota su questa moneta per la sua comparsa in Leu 76 , il dott. Alan Walker ha commentato: "Potrebbe anche darsi che nel 1787 era una testa frontale in un tetradramma di Kimon, come questo, una moneta che sappiamo essere stata nella collezione Torremuzza, a ispirare Goethe per le sue rapsodie sopra la fresca bellezza delle monete rispetto alle rovine polverose visibili nella campagna. "

Per confronto riporto alcuni esemplari, di sicura autenticità, da musei.

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Berlino 18205390 (ex 1906 Loebbecke) g. 17,24

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Berlin, 18205398 (ex 1873-175) g. 17,26

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Paris, Luynes 1227 g. 17,05

Richiamo l’attenzione che il pezzo NAC ha la particolarità di mostrare alcuni dettagli della firma dell’incisore Kimon sull’ampyx, normalmente illeggibile in quanto l’ampyx è molto in rilievo e quindi facilmente soggetto all’usura con inevitabile cancellazione delle lettere del suo nome:

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Un altro dettaglio è la presenza di una doppia legenda APEΘOΣA, oltre il bordo lineare del diritto, alle ore 12:

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questo particolare non mi sembra approfondito da nessuna parte e ho trovato un solo altro esemplare che ne riporta, quello di Parigi (i due esemplari di Berlino hanno tondelli leggermente più stretti e mancherebbe lo spazio):

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In ogni caso mi sembra curioso come i due esemplari, NAC e Parigi, mostrino una simile doppia ribattitura.

Forse gli addetti alla coniazione avevano avuto qualche problema a posizionare all’incudine un conio estremamente innovativo come quello con la testa frontale di Kimon…..

(continua)

Modificato da acraf
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Tudeer 80 (D/29 – R/53)

Per capire meglio i commenti del catalogatore NAC, è utile dare un’occhiata agli altri due componenti della stessa serie firmata da Kimon.

Il Tudeer 80 è formata da una nuova coppia di conii, tenendo però presente che il conio del rovescio, R/53, era stato già usato in precedenza, combinato col conio D/28 (Tudeer n. 78), lo stesso del precedente (purtroppo non trovo un adeguato esemplare di Tudeer 78)

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NAC 54/2010, n. 56 g. 17,37 (che ha realizzato 210.000 CHF)

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New York Sale 30/2013, n. 55 (ex Jameson 822) g. 17,15 (che ha realizzato 180.000 dollari)

Nel quale è possibile cogliere alcuni minimi dettagli sulla firma di Kimon anche al rovescio, riportata fra le due linee di esergo:

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Paris, Luynes 1226 g. 16,94 (con la solita pesante patina da antica collezione museale)

(continua)

Modificato da acraf

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Tudeer 81 (D/29 – R/54)

Il secondo conio del diritto, D/29, risulta essere stato abbinato anche col conio già usato in Tudeer 79.

E’ possibile riconoscere una certa usura nei due conii, per cui si dovrebbe concordare con Tudeer che questa combinazione fu coniata alla fine, dopo i precedenti.

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NAC 29/2011, n. 534 g.16,99 (che ha realizzato 250.000 CHF)

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Berlin, 18211935 (ex 1874-520) g 16,72

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Berlino 18211940 (ex 1900 Imhoof-Blumer) g 17,12

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New York. ANS 288 g. 15,68

Personalmente ho alcune perplessità sull’esemplare NAC, anche se il diritto appare ribattuto. Forse il conio era ancora più stanco e i riccioli dei capelli sono diventati come scarmigliati e strane le palpebre….. Poi le ali della Nike al rovescio….!

post-7204-0-92199100-1398463089_thumb.jp particolare della Nike nell'esemplare NAC

post-7204-0-64726900-1398463124_thumb.jp particolare della Nike nell'esemplare Berlino 18211935

In ogni caso la stima di 800.000 CHF per il prossimo pezzo NAC, postato all’inizio di questa discussione, è veramente alta e chiaramente si mira ad arrivare alla fatidica soglia del milione di franchi svizzeri, praticamente 4 volte il realizzo di simili esemplari da altri conii, ma della stessa serie. Evidentemente c'è gente che fa follie…..

Modificato da acraf

Inviato (modificato)

Per la prima combinazione nota della serie, Tideer 78, ho trovato solo questa immagine, scansionata dal Tudeer, che riguardava il bellissimo esemplare della collezione Pennisi. Sarebbe utile trovare una immagine presa nel Museo Orsi di Siracusa…..

I conii erano freschi e all'inizio della produzione.

Tudeer 78 (D/28 – R/53)

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Siracusa, ex coll. Pennisi

Sul succinto catalogo del medagliere di Siracusa, del 2009 (Emanuele Romeo Editore), ho trovato la foto di un esemplare che non ho capito se della collezione Pennisi oppure Gagliardi. Non è il pezzo sopra illustrato da Tudeer, ma si tratta di un Tudeer 80, con lo stesso conio del rovescio (esemplare non censito dallo studioso tedesco)…. Chissà che altra sorpresa riserverà il medagliere di Siracusa (e ho notizia che stanno lavorando per un Sylloge Nummorum Graecorum dedicato all'ex Pennisi)….

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Modificato da acraf
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Guest Tugay Emin
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Grande Alberto, bella discussione ricca di informazioni e illustrazioni . Stando fuori non ho potuto accedere al mio PC poiché avrei contribuito alla discussione. A presto.

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Modificato da gionnysicily
Inviato

Apprezzo in tutto la discussione , coinvolgente ed esaustiva .

Nonostante l'età , non riesco tuttora a vedere le belle monete se non con occhi di ragazzo .

Per il solo piacere di rivederle , aggiungo la testa di Apollo dal tetradramma di Catania ( di Herakleidas ) e la testa di Apollo dal tetradramma di Leontini , quest'ultima con la mia epidermica predilezione per le opere arcaiche od arcaicizzanti

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Inviato

Per la prima combinazione nota della serie, Tideer 78, ho trovato solo questa immagine, scansionata dal Tudeer, che riguardava il bellissimo esemplare della collezione Pennisi. Sarebbe utile trovare una immagine presa nel Museo Orsi di Siracusa…..

I conii erano freschi e all'inizio della produzione.

Tudeer 78 (D/28 – R/53)

attachicon.gifSIRACUSA tetr Tudeer 78 Siracusa ex Pennisi.jpg

Siracusa, ex coll. Pennisi

Sul succinto catalogo del medagliere di Siracusa, del 2009 (Emanuele Romeo Editore), ho trovato la foto di un esemplare che non ho capito se della collezione Pennisi oppure Gagliardi. Non è il pezzo sopra illustrato da Tudeer, ma si tratta di un Tudeer 80, con lo stesso conio del rovescio (esemplare non censito dallo studioso tedesco)…. Chissà che altra sorpresa riserverà il medagliere di Siracusa (e ho notizia che stanno lavorando per un Sylloge Nummorum Graecorum dedicato all'ex Pennisi)….

attachicon.gifSIRACUSA tetr Tudeer 78 Siracsua ex Pennisi col.jpg

Ho trovato la provenienza dell'esemplare illustrato sul catalogo del museo di Siracusa. Non appartiene nè a Pennisi nè a Gagliardi, ma proviene dal famoso ripostiglio Ognina (C. Boehringer, Rekonstruktion des Schatzfundes von Ognina 1923, Revue Suisse de Numismatique, vol. 57 (1978), p. 102-143, pl. 28-39), più esattamente al n. 297 nel lavoro di Boehringer. Ecco la foto scansionata dal catalogo del ripostiglio, peso 17,11 g:

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Si sa che alcuni esemplari (almeno 23) del ripostiglio di Ognina sono stati ricuperati e depositati nel museo di Siracusa, e questo esemplare è effettivamente uno dei più belli e freschi che si conoscano per il Tudeer n. 80. Sempre nel museo sono depositati numerosi altri ripostigli, grazie soprattutto all'attivismo dei Paolo Orsi fino al 1929, o tesoretti, come ad esempio quello di Naxos 1985, importante pure per i dati di scavo. Si sa che solo da tesori ricuperati fino al 1964 furono acquisiti ben 3509 monete greche di alto valore numismatico e non so nemmeno quanti furono acquisiti in anni successivi (oltre alle collezioni Pennisi e Gagliardi).

Ancora un motivo per sollecitare la pubblicazione delle monete presenti in quel museo con buone fotografie. Se ci sono problemi economici, è sempre possibile trovare qualche sponsor privato e prego vivamente i signori accademici a non essere troppo schizzinosi a cercare sponsorizzazioni…..

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Inviato

leggo ora quest'ultimo scambio.

Si avevo notato anch'io che nel catalogo del museo Orsi appariva un tetra di Arethusa frontale che non era il Pennisi, bell'esemplare, proveniente dal ripostiglio di Ognina

che pero' nulla ha a che vedere in termini di finezza di stile con l'esemplare Pennisi.

Già altrove ho rilevato che la mancata illustrazione, oltre alle pochissime notizie fornite nel catalogo del Paolo Orsi, non depongono certo a favore del museo che dovrebbe farsi un punto d'onore nell'illustrare la piu' prestigiosa collezione di monete greche in Italia e certamente una delle piu' prestigiose del mondo. A meno che non si intenda , deliberatamente, glissare sulla stessa per altre ragioni.... il che sarebbe particolarmente grave.


Inviato

Infatti ecco il tetradramma di Pennisi, che campeggia nella tavola III del suo "Siciliae Veterese Nummi" del 1940…. (e sono ormai 74 anni che aspettiamo una immagine diretta…)

C'è da avere la sindrome di Stendhal davanti a tanta perfezione, in assoluto la moneta più bella di tutti i tempi…. (ed è un Tudeer 78, quello che si vede male nella sua tavola):

http://www.deamoneta.com/auctions/view/189/8

Basta vedere il delfino di sinistra per rendersi conto che fu battuto col conio ancora freschissimo, all'inizio della coniazione.

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Inviato

E' semplicemente impressionante.. grazie Acraf

il libriccino del Veteres Nummi è un'ottima fonte assieme naturalmente al RIZZO (che pero' basa le sue foto sui calchi ?)

Questo esemplare è superiore al già finissimo ex Käppeli, siamo ai vertici dell'arte incisoria greca, e oserei dire numismatica di tutti i tempi..


Inviato (modificato)

Per concludere la mia breve carrellata sulla serie coniata da Kimon, vorrei tornare all'esemplare di NAC, postato all'inizio.

Bisogna tenere presente che per la specifica combinazione di Tudeer 79 (con i conii D/28 e R/54) si tratta sicuramente del migliore esemplare ancora in circolazione.

Uno può anche estasiarsi di fronte all'esemplare Pennisi, con lo stesso conio D/28, che però è combinato con il conio R/53, che è molto diverso e non una semplice variante del conio R/54. Chiaramente il conio D/28 fu combinato inizialmente col conio R/53 ed era particolarmente fresco. Successivamente lo stesso conio del diritto è stato combinato col conio R/54 e se all'inizio era ancora relativamente intatto (come si può vedere nell'esemplare Luynes 1227), successivamente erano iniziate le prime fratture di conio, visibili soprattutto all'altezza del delfino di sinistra e minimi scivolamenti di conio come si può vedere nel pezzo NAC.

Ma per il resto rimane l'esemplare più bello ancora in mano privata.

Ho fatto alcune ricerche, riuscendo a ricuperare anche alcuni fogli di prezzi realizzati che avevo in disordine. In precedenza avevo evidenziato come la stima del pezzo NAC fosse alta rispetto ad altri similii tetradrammi (anche se di varia combinazione di conii). Tuttavia ho notato che nella precedente uscita di questo pezzo, nell'asta Leu n. 76 del 1999, dove fu anche riportato in copertina, realizzò la bella somma di 440.000 CHF ed erano altri tempi. Dopo 15 anni, assistendo anche alle performances di altri pezzi di simile importanza e pedigree, mi sembra adeguata la stima riportata sul NAC ed è inutile scandalizzarsi se il mercato tira per simili esemplari, rendendo fuori portata molti nostri portafogli…..

Modificato da acraf

Inviato

Grazie Acraf per la bella presentazione di questa fantastica moneta. Veramente interessante.

Arka


Inviato

Ottima discussione ricca di informazioni utili...

Inviato dal mio iPad utilizzando Lamoneta.it Forum


  • 4 settimane dopo...
Inviato

È stato venduto alla modica cifra di 2.300.000 CHF, eguagliando il record ottenuto dal decadramma di Agrigento durante l'asta 66.

Beato chi avrà tra le mani uno dei massimi capolavori dell'arte antica

Inviato dal mio iPad utilizzando Lamoneta.it Forum


Inviato

Caspita! Ma è in effetti uno dei massimi capolavori…..


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