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Inviato

carissim*

vi ringrazio per le articolate e pazienti risposte.

Con @@numa numa mi pare allora che siamo d'accordo sulla descrizione delle caratteristiche di queste monete e anche sulle differenze che però presentano le varie emissioni nel tempo, pur con la ricorrenza di alcuni aspetti.

La notazione di @@giollo2 in realtà riguarda tutte le facce che presentano coniato l'anello di diametro inferiore (anche di poco) e più rilevato, tra le quali ovviamente per i tremissi post Cuniperto il tipo con il San Michele.

Grazie anche per l'indicazione di falsi contemporanei, anche se ovviamente io volevo in modo provocatorio :spiteful: parlare di quelli d'epoca, tanto per far capire che probabilmente, da quello che sappiamo della società longobarda e della sua monetazione, non era di certo un problema cogente (e poi mi riallaccerò a questo).

Mi fa piacere che @@Andreas abbia risposto così chiaramente, dimostrandomi anzitutto che sono ancora in grado spiegarmi a sufficienza lingua italiana (ogni tanto ultimamente mi sorge qualche dubbio...), e in realtà "sbottonandosi" anche un poco sulle cose sulle quali stanno riflettendo lui ed Arka. Appena ho tempo raccoglierò certamente la tua sollecitazione a riguardare meglio anche i tremissi "globulari" . Se non ti va di continuare a contribuire a questa discussione, capisco perfettamente ed allora aspetterò di leggervi quando pubblicherete da qualche parte le vostre ipotesi.

Sarebbe bello però ricomporre la cosa...per più motivi. E mi fermo qua tornando alle monete e all'ultimo post che volevo commentare brevemente prima della ripresa delle ultime ore di lavoro. (continua...)


Inviato

Non vedo la necessità di ricorrere a tecnologie particolari per ottenere un risultato che si poteva comunque ottenere col metodo più semplice.

E' stato detto che allora non contava il personale impiegato perchè costava poco e quindi si poteva utilizzarlo per i supposti ulteriori interventi sul tondello dopo la sua coniazione, ... mi pare assurdo sinceramente.

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Supporter
Inviato (modificato)

(continua da sopra)

Passo quindi all'ultimo post di @antwala.

Caro Ant(onio), penso che sia difficile poter valutare magari da pochi post in una discussione come questa, e forse anche da qualche sparsa lettura, con quale approccio le persone studiano e quali sono le domande che muovono le loro ricerche ed il loro lavoro (ebbene si, per me come per altri, è anche lavoro, oltre che una delle mie passioni di vita). Soprattutto se ci si è "intrafunati" in questioni molto tecniche come in questa ;).

In realtà io provo sempre a pensare anche e soprattutto agli uomini che stanno dietro ad un manufatto. In archeologia, ma anche se si studiano le fonti scritte e numismatiche, si parte dall'aspetto esteriore o formale delle cose, per poi se possibile ricostruire "il gesto" ed il contesto nel quali sono stati prodotti fino ad addentrarsi nello studio degli uomini e delle società, su questo penso che siamo d'accordo.

Tu l'hai chiamata antropologia. Io, per mia formazione, la chiamo storia. E non a caso una delle prime cose che dicevo quando insegnavo metodologia della ricerca archeologica o esegesi delle fonti medievali (ahimè sono una precaria dell'Univeristà ..) e ripetuta più volte anche qui sul forum era la famosa frase di March Bloch in Apologia della storia, mestiere di storico: "Il buon storico somiglia all'orco della fiaba : là dove fiuta carne umana, là sa che è la sua preda".

Però io sono abituata, prima di fare ipotesi sui comportamenti umani, a definire bene, documentare e capire quali sono le evidenze che me li potrebbero indicare - nel nostro caso gli aspetti formali e materici delle monete. Solo dopo si possono fare i passi successivi a livello interpretativo.

In più, quando siamo qui sul forum, con tanta gente che partecipa o che legge, francamente non so mai quale sia il grado di conoscenza degli utenti della storia e delle società alle quali si riferiscono le monete, e quindi non è facile fare riferimenti comprensibili a tutti.

Ad esempio: sulla società longobarda nell'ultimo decennio sono cambiate molte delle idee ricostruttive che si erano formulate in passato (non solo sull'etnogesi, ma anche e soprattutto sul rapporto con il mondo bizantino, in Italia sulle differenze regionali etc...), e questo grazie alla ricerca archeologica, che in campo medievale ha fatto passi da gigante. Non so se tutti siamo aggiornati su questo. E qui faccio riferimento ad esempio al discorso sul problema delle falsificazioni di cui sopra, ma probabilmente ci potrebbe rientrare anche la discussione sul dritto e il rovescio, il discorso sulla manodopera che ha ricordato sopra chievolan (nel periodo altomedievale di minimo demografico in realtà si mettono appunto diversi nuovi sistemi per produrre la stessa quantità di cose con meno manodopera), e quant'altro.

Mi sono dilungata troppo...come al solito. Ora devo tornare a fare i compiti però :(.

Buona notte MB

P.S. Tra l'altro una delle cose sulle quali sono d'accordo tutti i numismatici medievisti che conosco è che la numismatica è storia o che il numismatico è uno storico della monetazione

Modificato da monbalda

Inviato

Poi, e parlo sempre per mia personale idea ed impressione, se gli anelli fossero stati realizzati dopo la coniazione delle restanti parti dell'impronta, è strano che in nessun esemplare, magari battuto un poco peggio, con meno forza, nella parte incava dell'anello non si veda una minima traccia di quanto già coniato in precedenza, come avviene spesso per le ribattiture (perché di ribattitura si tratterebbe).

Invece non c'è mai traccia di altro segno, perché le due impronte - legende ed anelli - sono create allo stesso momento, con la stessa operazione. Una parte delle lettere manca perché al momento in cui si formavano in quel punto veniva a mancare il metallo. In questo caso dovete pensare ad esempio a cosa succede alle legende che talvolta possono finire in parte fuori conio.

Questa è cosa da considerare bene, .... perchè toglie molti dubbi.

E' impossibile che non rimanga trccia di una leggenda. La troncatura netta delle lettere può avvenire solo perchè non c'era metallo sufficiente ad entrare nei solchi incisi del conio (perchè il metallo era stato "succhiato" dal cerchio dell'altro conio.

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Inviato

Gli anelli dei quali stiamo parlando costituiscono un rilievo che ho definito "importante" ma questo rispetto allo spessore medio dei tondelli di questi tremissi, che si attesta su 1-1,5 mm. Non vorrei che alcuni, potendo valutare soltanto dalle fotografie ingrandite, pensassero che si tratti di chissà quale rilievo (e quindi dall'altro lato di chissà quali solchi), da imprimere con soluzioni che avrebbero piuttosto danneggiato ulteriormente un tondello così fragile. Quindi con una operazione del tutto contraria nelle finalità e negli effetti a quanto probabilmente si voleva e si cercava di fare.

Credo opportuno sottolineare questo punto.


Inviato

(continua da sopra)

Passo quindi all'ultimo post di @antwala.

Caro Ant(onio)....

Da te, Monica, mi aspetto moltissima attenzioni ai comportamenti umani: è logico aspettarselo in un archeologo e in uno storico: e infatti nei tuoi scritti la ritrovo questa attenzione.

Avevo precisato che questa mia breve riflessione non era assolutamente riferita a questa discussione ("Non lo dico con riferimento a questa specifica discussione, ma pensando ai libri e agli articoli letti. Non entra mai nel gioco la domanda "perché hanno fatto questo?", ma solo la domanda "come hanno fatto questo?".").

Forse mi è venuta spontanea perché negli ultimi mesi ho letto decine di articoli di numsmatica (un po' a senso unico, poiché quasi tutti riferiti al tema che sto analizzando) e mi aveva molto colpito la mancanza di qualunque approfondimento comportamentale.

E' ovvio che nel momento in cui scrivi sugli "usi monetari" in una regione e sulla loro evoluzione durante quasi un millennio, parli soprattutto di comportamenti.

Al contrario: direi che è proprio sui forum che è possibile ritrovare un approccio più integrato tra diversi punti di vista, anche quello storico e comportamentale, proprio in quanto c'è un'estrema varietà di persone che scrivono sui forum, e quindi di punti di vista, e questa è una ricchezza.

La delusione, invece, mi viene spesso dopo aver letto un articolo o un libro....

La mia era comunque un'osservazione estemporánea in una giornata piovosa (quasi sempre in Chiloé le giornate sono piovose).

Ah... non mi chiamo Antonio, ma Alberto, Comunque Antvwala non è un nick, ma è un nome, quello che uso quando mi trovo a interagire con amici o compaesani di etnia mapuche.

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Inviato

Permettetemi solo di fare un complimento a chievolan, che mi stupisce sempre per le 'sveglievolezza' numsmatica (so che non si dice così, ma rende l'idea) ....ma non lo chiamerò per documentare i futuri matrimoni delle mie figlie, anche se immagino faccia buoni prezzi.

Andreas

Ti ringrazio Andreas. Detto da te .....

E per quanto riguarda le foto ... ho una intera collezione da fotografare; ho sospeso la cosa dopo i primi tentativi. Ma ci riuscirò.


Inviato

@@chievolan è proprio perche vedo le lettere schiacciate che non mi convince il risucchio.ve le ho postate circa 300 post fa si vede che a nessuno interessa quello che scrivo. questo per rispondere a monbalda , grazie

le vedete o no !!!

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Supporter
Inviato

Ah... non mi chiamo Antonio, ma Alberto, Comunque Antvwala non è un nick, ma è un nome, quello che uso quando mi trovo a interagire con amici o compaesani di etnia mapuche.

caro Antwala,

ho riletto meglio il tuo ultimo post, e in effetti, poi avevi generalizzato. Chiedo scusa anche per il nome (è la vecchiaia che incombe e la stanchezza): lo so che ti chiami Alberto, ovviamente per motivi d " letteratura", ma chissà perché mi è venuto Antonio....

Non sapevo invece che Antwala fosse il tuo nome mapuche: ha un significato particolare ?

un caro saluto e alla prossima MB


Inviato

In questa discussione ho introdotto, neppure tanto marginalmente ma richiamando interventi precedentei, un argomento che a me pare molto importante: quello dei comportamenti e delle motivazioni umane. Uno storico, sarebbe attentissimo a questo aspetti. Invece ho notato che per lo più i numismatici li trascurano. Non lo dico con riferimento a questa specifica discussione, ma pensando ai libri e agli articoli letti. Non entra mai nel gioco la domanda "perché hanno fatto questo?", ma solo la domanda "come hanno fatto questo?".

Da questo punto di vista l'atteggiamento del numismatico mi pare molto diverso da quello dello storico e questo non mi pare opportuno in quanto la moneta, a mio vedere, prima di ogni altra cosa è un documento storico.

Scherzi? Non siamo collezionisti di tappi di bottiglia. E non siamo dei semplici esteti.

Sicuramente la stragrande maggioranza di noi non è interessata alla numismatica in sè (se mai, parlando soprattutto di monete antiche, fosse possibile) ma alla numismatica come parte integrante della storia e dell'antropologia culturale.

Boh ..... neanche parlarne.

Certo che ci interessa sapere come una moneta è stata fatta, ma perchè è stata fatta da qualcuno che ci ha preceduto nel tempo.

Ci mancherebbe che non ci interessasse la storia.

Non saremmo poi qui a parlarne.


Supporter
Inviato (modificato)

@@chievolan è proprio perche vedo le lettere schiacciate che non mi convince il risucchio.ve le ho postate circa 300 post fa si vede che a nessuno interessa quello che scrivo. questo per rispondere a monbalda , grazie

le vedete o no !!!

caro @@dux-sab, io ti leggo, ma è evidente che sono di diversa opinione, e mi pare a questo punto di averlo detto più volte chiaramente anche se non mi sono soffermata nello specifico su questo pezzo: perché non ci disegni tu dove e come le vedi? Grazie.

Io intendo ovviamente le impronte delle lettere che, pur schiacciate come dici tu, proseguano dentro l'anello incavato per la lunghezza che dovevano avere...

un saluto MB

Modificato da monbalda

Inviato (modificato)

Questa è cosa da considerare bene, .... perchè toglie molti dubbi.

E' impossibile che non rimanga trccia di una leggenda. La troncatura netta delle lettere può avvenire solo perchè non c'era metallo sufficiente ad entrare nei solchi incisi del conio

provero per l'ennesima voltaa inviare foto

Modificato da dux-sab

Inviato

lettere schiacciate

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Inviato

@@chievolan è proprio perche vedo le lettere schiacciate che non mi convince il risucchio.ve le ho postate circa 300 post fa si vede che a nessuno interessa quello che scrivo. questo per rispondere a monbalda , grazie

le vedete o no !!!

Io sono certo di aver letto sempre quanto hai scritto e di averti risposto più volte.

Io sono un "pssibilista" .... non ti direi mai "sbagli, è così come dico io", ti direi e ti dico "è così che la penso io".

E io penso, riguardo alla tua osservazione, che il cerchio lineare che "risucchia" il metallo non è un "buco nero".

Come ha ben detto MB parliamo di una piccola e fine moneta, di lettere piccole, sottili; parliamo di un pesante martello che la batte, maneggiato da un sudato adetto, di piccoli conii.

Io non ci vedo schiacciamenti di conio, se non quelli usuali.

Ma come ti ho detto è una mia oppinione, per cui potrei sbagliarmi, e tu aver ragione ... e per questo mi interessa comunque quello che scrivi.

Ma .... "non la vedo, no!".


Inviato

Scherzi? Non siamo collezionisti di tappi di bottiglia. E non siamo dei semplici esteti.

Sicuramente la stragrande maggioranza di noi non è interessata alla numismatica in sè (se mai, parlando soprattutto di monete antiche, fosse possibile) ma alla numismatica come parte integrante della storia e dell'antropologia culturale.

Boh ..... neanche parlarne.

Certo che ci interessa sapere come una moneta è stata fatta, ma perchè è stata fatta da qualcuno che ci ha preceduto nel tempo.

Ci mancherebbe che non ci interessasse la storia.

Non saremmo poi qui a parlarne.

Caro Chievolan, essere smentito mi fa un piacere enorme e me ne rallegro.

E continuando sull'intreccio tra antropologia e monetazione, mi (vi) chiedo: la ritualità può avere un suo ruolo nella scelta di una tecnologia di produzione monetaria? Il mondo medioevale è un mondo ricchissimo di rituallità e spiritualità. Ciò trascende nella scelta di una tecnologia monetaria o della forma di una moneta, nello specifico la forma coppellata?

Non so se sono stato chiaro....

In quanto al discorso efficacia/efficienza e maggiore/minore importanza della mano d'opera, credo ci non essere sato capace a spiegarmi.

In ogni prodotto vi sono funzioni d'uso, ciò che fa sì che il prodotto compia la sua mission, e funzioni di gradimento, ciò che rende appetibile il prodotto. Se noi pensiamo in un orologio, per esempio, il suo costo produttivo è soprattutto generato dal soddisfacimento di funzioni di gradimento e non di uso, e più si va verso un orologio di "qualità", più viene incrementato il peso delle funzioni di gradimento, poiché di fatto quelel d'uso restano quasi immutate.

Anche in una moneta vi sono funzioni d'uso e di gradimento. Mi (vi) domando quanto incidono su di essa le funzioni di gradimento e quanto del processo produttivo della stessa è assorbito dal soddisfacimento delle funzioni di gradimento.

Nell'analisi funzionale classica si consideerano solamente queste due categorie di funzioni. Tuttiavia mi (vi) chiedo se non ve ne sia anche una terza: le funzioni correlate alla ritualità. Riportato al nostro contendere, è possibile che il processo produttivo del tremisse, moneta di alto prestigio, sia condizionato da funzioni connesse alla ritualità? Ovvero che certe scelte nel modo produttivo siano iin qualche modo influenzate da una motivazione rituale? La mia è una domanda, non un'affermazione.


Supporter
Inviato (modificato)

Ho guardato bene il pezzo che intendeva dux-sab, che poi è quello dal quale si è originato la discussione, ed ho capito meglio cosa intendeva: però non mi sembra che i segni delle lettere proseguano "dentro" l'anello, ma che in qualche caso se ne veda piuttosto la punta che è in corrispondenza di dove l'anello dell'altra faccia si riabbassa, creando invece una pressione che li deforma anche un poco. Quindi è un fenomeno possibile anche con l'ipotesi cosiddetta del "risucchio". Per il resto valgono le considerazioni già espresse e ricordate da chievolan.

Almeno questa è la mia opinione. Se poi non ti convince, più di quello che ho cercato di dire di già, non posso farci molto.

Saluti MB

Modificato da monbalda

Inviato

lettere schiacciate

Io capisco bene quello che intendi, e vedo le tracce delle lettere agli apici verso l'esterno della moneta.

Capisco che tu ritieni che ciò sia dovuto allo schiacciamento operato da un cerchio lineare in rilievo (!!) su un conio particolare che assieme al suo compagno veniva impresso successivamente alla coniazione della moneta con le sue figure e le sue legenda.

Il fatto è che penso che quelle tracce siano dovute al parziale, limitato, riempimento degli incusi delle lettere stesse, ... non completo perchè il metallo non poteva pienamente riempire le incisioni del conio perchè "risucchiato" dall'altro conio.

E' qui che si decidono le due opinioni:

1. Coniazione con due conii e un unico colpo.

2. Coniazione con due coni per lettere e figure e due conii solo per i cerchi lineari ed una cavità al centro per non schiacciare ciò che era già stato ottenuto; o utilizzo di una pinza con la stessa funzione.

Considera che in molte monete medioevali si nota spesso una evanescenza di alcune lettere o di parti di figura non dovute a consunzione postuma o a schiacciamenti, ma semplicemente ad un incompeto riempimento dell'incisione del coni (anche se spesso ciò era dovuto a coni sporchi).


Inviato

Caro Chievolan, essere smentito mi fa un piacere enorme e me ne rallegro.

E continuando sull'intreccio tra antropologia e monetazione, mi (vi) chiedo: la ritualità può avere un suo ruolo nella scelta di una tecnologia di produzione monetaria? Il mondo medioevale è un mondo ricchissimo di rituallità e spiritualità. Ciò trascende nella scelta di una tecnologia monetaria o della forma di una moneta, nello specifico la forma coppellata?

Non so se sono stato chiaro....

In quanto al discorso efficacia/efficienza e maggiore/minore importanza della mano d'opera, credo ci non essere sato capace a spiegarmi.

In ogni prodotto vi sono funzioni d'uso, ciò che fa sì che il prodotto compia la sua mission, e funzioni di gradimento, ciò che rende appetibile il prodotto. Se noi pensiamo in un orologio, per esempio, il suo costo produttivo è soprattutto generato dal soddisfacimento di funzioni di gradimento e non di uso, e più si va verso un orologio di "qualità", più viene incrementato il peso delle funzioni di gradimento, poiché di fatto quelel d'uso restano quasi immutate.

Anche in una moneta vi sono funzioni d'uso e di gradimento. Mi (vi) domando quanto incidono su di essa le funzioni di gradimento e quanto del processo produttivo della stessa è assorbito dal soddisfacimento delle funzioni di gradimento.

Nell'analisi funzionale classica si consideerano solamente queste due categorie di funzioni. Tuttiavia mi (vi) chiedo se non ve ne sia anche una terza: le funzioni correlate alla ritualità. Riportato al nostro contendere, è possibile che il processo produttivo del tremisse, moneta di alto prestigio, sia condizionato da funzioni connesse alla ritualità? Ovvero che certe scelte nel modo produttivo siano iin qualche modo influenzate da una motivazione rituale? La mia è una domanda, non un'affermazione.

Mi pare un argomento importante e che ci porterebbe lontano, troppo lontano certamente per affrontarlo in questa discussione.

Che le monete, da sempre, abbiano avuto una importanza come veicolo di comunicazione politica, come affermazione di prestigio, come veicolo di religiosità, .... lo sappiamo bene.Lo sappiamo dalle notizie storiche, lo vediamo nelle figure, lo leggiamo nelle legende.

Penso senz'altro che anche la forma possa esser stata suggerita in alcuni casi da motivazioni varie, ... come farla simile ad un determinato tipo di altro stato, o per lo stesso motivo diversa da questo, oppure farla in modo particolare per una questione di prestigio, oppure farla in un determinato modo per il gradimento della popolazione per la quale era destinata in uso.

Ma penso che alla fine il motivo era economico e pratico.

Se penso ai Longobardi, ... e immaginassi una moneta creata da loro e per loro con una valenza precipua rituale e culturale, .... conoscendo i gioielli che amavano, le decorazioni che usavano, .... non ci vedrei le monete che invece coniavano. sono sicuro che sarebbero state diverse.

Alla fine poi i Longobardi erano pochi, dominatori su popolazioni diverse, e se avevano pensato mai ad una moneta con motivazione rituale, dovevano considerare chi le avrebbe usate, e quindi alla fine a qualcosa soprattutto di pratico, tecnicamente fattibile e gradito.


Inviato

Mi pare un argomento importante e che ci porterebbe lontano, troppo lontano certamente per affrontarlo in questa discussione.

Che le monete, da sempre, abbiano avuto una importanza come veicolo di comunicazione politica, come affermazione di prestigio, come veicolo di religiosità, .... lo sappiamo bene.Lo sappiamo dalle notizie storiche, lo vediamo nelle figure, lo leggiamo nelle legende.

Penso senz'altro che anche la forma possa esser stata suggerita in alcuni casi da motivazioni varie, ... come farla simile ad un determinato tipo di altro stato, o per lo stesso motivo diversa da questo, oppure farla in modo particolare per una questione di prestigio, oppure farla in un determinato modo per il gradimento della popolazione per la quale era destinata in uso.

Ma penso che alla fine il motivo era economico e pratico.

Se penso ai Longobardi, ... e immaginassi una moneta creata da loro e per loro con una valenza precipua rituale e culturale, .... conoscendo i gioielli che amavano, le decorazioni che usavano, .... non ci vedrei le monete che invece coniavano. sono sicuro che sarebbero state diverse.

Alla fine poi i Longobardi erano pochi, dominatori su popolazioni diverse, e se avevano pensato mai ad una moneta con motivazione rituale, dovevano considerare chi le avrebbe usate, e quindi alla fine a qualcosa soprattutto di pratico, tecnicamente fattibile e gradito.

Rieccomi ... Ci chiameranno i noctambules dei tremissi :)

Chievolan sei sicuro di conoscere bene i monili dei longobardi? Conosci Cividale? Diversi gioielli evidenziano dtili e rappresentazioni molto simili a quanto riportato sulle monete, ad es. il san Michele. Ricordo poi uno stupendo anello con un ritratto ( forse Astolfo ?) che pareva preso paro paro da un bell'aureo ...

Detto questo anch'io come te sono pero' dell'idea che nella monetazione non vi sia un elemento di ritualita' ma comunque vi siano elementi di auctoritas molto importanti

Gia l'appellativo Flavia, determinante e univoco per la monetazione longobarda , sul quale sono scorsi fiumi di inchiostro e' qualcosa estremamente interessante . La rete di zecche battenti un'unica tipologia altamente standardizzata (parlo ovviamente delle "flavie" ) che viene mutuata, pari pari, dopo Desiderio da Carlo.

Immaginate il conquistatore che invece di imporre la 'sua' moneta subentra nella vecchia adottandone tipi, modelli e "titoli"! Come se avesse timore ad alterare il sia pur minimo equilibrio rinunciando ad ogni velleita' legittimata, tra l'altro' dal potere appena acquisito.

E tutto questo dura qualche anno! Non pochi mesi.. Ecco penso questi siano temi su cui riflettere 'anche' per lo storico numismatico ..

Per monbalda : esistono falsi d'epoca per le flavie ? Tu sai qualcosa che noi non sappiamo ?

Bene, impariamo qualcosa di nuovo :)

Per dux :

Eh no su quel tremisse li , oggetto di tabta diatriba, l'analisi non vale ... Scherzo naturalmente, anzi riguardandolo ancora una volta mi viene in mente che la fratturazione/ fessurazione del cordolo/cerchio esterno possa essere data da un colpo troppo forte assestato sul tondello?

Oppure, e qui sono perfido (scusami arka - tra l'altro no non ho ancora visto Poseidon) se dovuta alla famosa "ruggine" come mai tale ruggine nel cerchio determina micro fessurazioni (come sarebbe giusto ) e sul flan delle escrescenze ???

Quien sabe ...

Ma procediamo con ordine, qui cominciano a intrecciarsi troppi piani:

La ruggine, la tecnica di coniazione (sulla quale mi sembra abbiamo fatto passi da gigante grazie al contributo di tutti) , la questione del diritto e del rovescio, e adesso anche il piano antropologico sul quale porre queste emissioni. Aiuto ! :)


Inviato (modificato)

e se ci fosse ritualità nella produzione della moneta? E' una domanda, non un'affermazione...

Ma mi rendo conto che ho generalizzato talmente tanto l'argomento da essere ormai del tutto fuori tema....

Comunque è enorme il peso e l'importanza della ritualizzazione in gran parte delle cose che facciamo, ma è talmente scontata che non ce ne rendiamo conto.

Vent'anni fa, svolgendo un'incarico consulenziale per una una grossa impresa del settore cosmetici, dovetti determinare la suddivisione del costo di produzione di un noto dentfricio scindendo le differenti funzioni del prodotto. Le pochi funzioni d'uso che possedeva rappresentavano assai meno del 10% del costo dello stesso.

Nel caso della moneta antica in metallo fine, il cui valore è quello intrinseco, tranne il peso e la riconoscibilità della legittimità, non mi viene in mente nessun'altra funzione d'uso, ma solo di gradimento.

Le funzioni che ho chiamato di ritualità le vedo assai meglio collegate ai processi che ai prodotti, poichè la ritualità si esprime soprattutto nel fare, nelle azioni. Mi risulta difficile immaginare che in un processo potenzialmente così ricco di ritualità come la produzione della moneta, un oggetto per molti aspetti sacrale, non ci fossero precise e importanti azioni rituali. E anche in questo senso che dico che l'efficacia è assai più importante dell'efficienza.

Modificato da antvwaIa

Inviato

Questo e' certamente possibile

Conosci

L'origine della moneta e la teoria del sacrificio

Di Bernhard Laum

IIN. 1995

e' molto interessante

Osserviamo poi che le monete venivano custodite in origine nelle celle dei templi, la parte piu' sacra e nascosta

  • Mi piace 1

Inviato

Comincio a far fatica a seguirvi....non ci si sta allontanando dal tema pricipale??


Inviato

io non voglio mai, mai, mai essere arrogante, e tanto meno presuntuoso, ma sostenere che queste lettere, grazie all'amico dux-sab, non siano schiacciate, anche quando sono visibili le schiacciature sotto il cerchio è davvero dura.

scusate ma dirmi che io sono "ignorante" (nel senso proprio che ignoro) perché non comprendo come il risucchio possa causare questa roba, mi pare una spiegazione un po' troppo light...

cioè, chiedo, voi DAVVERO sostenete che questa S non sia schiacciata?

questa S è risucchiata???

so che alcuni si "scocciano", peggio per loro, io partecipo a un forum per parlare, chi non ne ha voglia se ne vada pure!, ora, se questa S non è schiacciata, non mi bastano esempi di monete medievali qualunque con scivolamento di conio...questo non è scivolamento.

e poi basta parlare di altre monete scodellate, perché proprio all'inizio chi diceva che nel considerare questa tecnica sui longobardi non si poteva e doveva parlare delle bizantine in oro, perché erano fatte in modo diverso...ora non lo sono più?

ora tutte le medievali sono fatte con la stessa tecnica??

alcuni di voi mi stanno veramente disorientando......

ultima nota, noi poggiamo sulle spalle dei giganti della numismatica, e solo così possiamo andare, da gnomi che siamo, appena più in alto.

ma grazie a Dio la spinta alla conoscenza non si ferma.

La Morrisson e gli altri grandi sono solide fondamenta su cui costruire ponti....non devono essere zavorre, altrimenti oggi useremmo per le Romane ancora solo il Cohen....a cosa serviva andare avanti....

e susate, se per la prima volta , sono stato un pelino polemico...ma l'ho fatto con delicatezza, dai.... :hi:

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