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Risposte migliori

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Tu non hai fornito un sistema........hai asserito e scritto che tutte le monete senza sigle sono di Lanciano, mettendo delle foto e catalogandole.

messaggio modificato da Francesco77

@@Rex Neap @@mero mixtoque imperio , fate i bravi e chiaritevi tramite mp per favore, grazie

Ho esattamente fornito un modello scientifico da applicare alle tre zecche principali, vedi:

Simonluca Perfetto, CECA Y MONEDAS EN LA CIUDAD DE LANCIANO (1441-1640), in «Gaceta Numismática», 186, (diciembre 2013), pp. 141-145

nonché

Simonluca Perfetto, Monete e zecca nella terra di Lanciano. Un particolare caso di demanialità sub signo Aragonum (1441-1554), Lanciano, Editrice Carabba, 2013

passim e segnatamente p. 21, p. 28, p. 78.

Modificato da Reficul
post editato nella parte polemica

Inviato (modificato)
a

Ferdinando il Cattolico e la figlia Giovanna - Monetazione in rame.

Perfetto 2013 ai numeri 40-41-42-43-44-45 e 46 per intenderci tutte.

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FCAT/6

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FCAT/1

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-GPC

Seconda questa classificazione a Napoli durante il periodo di Ferdinando il Cattolico e la figlia Giovanna 1504-1519 non fu coniata monete in questo metallo...........spero che anche qui l'A. abbia un documento a sostegno della sua tesi dal quale si evince, senza ombra di dubbio, che chi ha scritto fino ad oggi ha riportato "corbellerie".

Esattamente.

La pubblicità della Casa d'Aragona passava per Lanciano che aveva la possibilità di smistare le sue monete nel mondo di fiera in fiera e perché era la zecca personale del sovrano e non per Napoli.

Modificato da mero mixtoque imperio

Inviato

Esattamente.

La pubblicità della Casa d'Aragona passava per Lanciano che aveva la possibilità di smistare le sue monete nel mondo di fiera in fiera e perché era la zecca personale del sovrano e non per Napoli.

Ci volgiono i documenti....se continui a rispondere così.......ti faccio ciao ...ciao.


Inviato (modificato)

Esattamente.

La pubblicità della Casa d'Aragona passava per Lanciano che aveva la possibilità di smistare le sue monete nel mondo di fiera in fiera e perché era la zecca personale del sovrano e non per Napoli.

Interessante!

Non vedo l'ora di leggere i documenti chiari ed espliciti pubblicati nel tuo secondo libro. :good:

Modificato da francesco77

Inviato (modificato)

Ho già detto altrove che il documento esplicito che dice che "una moneta senza iniziali è stata battuta a Lanciano" non esiste o almeno io non lo conosco.

Questo non significa che il discorso si possa archiviare in favore di Napoli perché non ce ne sono gli estremi documentali che portano altrove.

DIGIUNOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

ANNO DOMINI 1608, il grande Filippo III secondo le prerogative aragonesi:

Item Piacquia alla prefata Maiestà concedere ad essa università gracia per comodità del populo de epsa se possa batere in Lanzano sempre la Zecca perché provederà far battere moneta de bona qualità de oro et de argento et de rame con servicio de Sua Maiestà. Regia Maiestà bene informata 〈f.146r〉de praedictis providebit taliter quod universitas predicta remanebit bene contenta.

@@Reficul

Modificato da mero mixtoque imperio

Inviato

Ho già detto altrove che il documento esplicito che dice che "una moneta senza iniziali è stata battuta a Lanciano" non esiste o almeno io non lo conosco.

Questo non significa che il discorso si possa archiviare in favore di Napoli perché non ce ne sono gli estremi documentali che portano altrove.

DIGIUNOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

ANNO DOMINI 1608, il grande Filippo III secondo le prerogative aragonesi:

Item Piacquia alla prefata Maiestà concedere ad essa università gracia per comodità del populo de epsa se possa batere in Lanzano sempre la Zecca perché provederà far battere moneta de bona qualità de oro et de argento et de rame con servicio de Sua Maiestà. Regia Maiestà bene informata 〈f.146r〉de praedictis providebit taliter quod universitas predicta remanebit bene contenta.

@@Reficul

Analogo discorso per le monete di epoca aragonese, ne abbiamo già parlato, anche in quel caso abbiamo gli stessi privilegi per Lanciano ma non esiste alcun documento riguardante coniazioni effettivamente avvenute in questa città, ma la cosa più importante è che non esiste alcuna prova o documento che attesta che le monete senza sigle del periodo compreso tra il '400 e il 1640 siano attribuibili a Lanciano. E' questo il punto: una città autorizzata a battere moneta non vuol dire che abbia poi effettivamente coniato. Non esistono documenti riguardanti tirature o conteggi vari.

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Inviato

Ho già detto altrove che il documento esplicito che dice che "una moneta senza iniziali è stata battuta a Lanciano" non esiste o almeno io non lo conosco.

Questo non significa che il discorso si possa archiviare in favore di Napoli perché non ce ne sono gli estremi documentali che portano altrove.

DIGIUNOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

ANNO DOMINI 1608, il grande Filippo III secondo le prerogative aragonesi:

Item Piacquia alla prefata Maiestà concedere ad essa università gracia per comodità del populo de epsa se possa batere in Lanzano sempre la Zecca perché provederà far battere moneta de bona qualità de oro et de argento et de rame con servicio de Sua Maiestà. Regia Maiestà bene informata 〈f.146r〉de praedictis providebit taliter quod universitas predicta remanebit bene contenta.

@@Reficul

I privilegi di Lanciano in epoca aragonese sono noti da decenni http://ilportaledelsud.org/bcnn1939b.pdf

Che ce ne siano anche in epoca vicereale non mi stupisce, il problema è che mancano documenti sulle tirature o almeno uno che testimoni la coniazione realmente avvenuta di un determinato tipo di moneta.

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Inviato

Analogo discorso per le monete di epoca aragonese, ne abbiamo già parlato, anche in quel caso abbiamo gli stessi privilegi per Lanciano ma non esiste alcun documento riguardante coniazioni effettivamente avvenute in questa città, ma la cosa più importante è che non esiste alcuna prova o documento che attesta che le monete senza sigle del periodo compreso tra il '400 e il 1640 siano attribuibili a Lanciano. E' questo il punto: una città autorizzata a battere moneta non vuol dire che abbia poi effettivamente coniato. Non esistono documenti riguardanti tirature o conteggi vari.

I privilegi di Lanciano in epoca aragonese sono noti da decenni http://ilportaledelsud.org/bcnn1939b.pdf

Che ce ne siano anche in epoca vicereale non mi stupisce, il problema è che mancano documenti sulle tirature o almeno uno che testimoni la coniazione realmente avvenuta di un determinato tipo di moneta.

Ah......finalmente, più esplicito di così non potevi essere !!!


Inviato

C'è anche l'esecutoria a togliere ogni dubbio, mi dispiace per voi.


Inviato

C'è anche l'esecutoria a togliere ogni dubbio, mi dispiace per voi.

Ottimo! Allora se hai trovato un documento che delibera anche una sola moneta a Lanciano prima del 1640 siamo a cavallo, ............... il suddetto documento cita anche monete senza sigla?


Inviato

Ho già detto altrove che il documento esplicito che dice che "una moneta senza iniziali è stata battuta a Lanciano" non esiste o almeno io non lo conosco.

Ma io dall'inizio ...... e delle monete singole che ti stò parlando (forse non hai ben compreso ciò che ho scritto dall'inizio della discussione) ..... se non c'è l'hai oppure non esiste, devi darti da fare ...... mi dispiace per te.......prima di scrivere che Prota e Bovi hanno scritto "corbellerie" dovevi pensarci bene....almeno loro qualcosa l'hanno ricercato........te l'ho detto il tuo è solo fumo.

E con questo ci risentiamo più avanti ........ !!

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Inviato

Giusto per fare chiarezza nei confronti di chi ci sta seguendo da mesi ma non ha capito molto sulla questione Napoli - Lanciano, ricapitoliamo:

1) Esistono dei privilegi di epoca aragonese che autorizzano Lanciano a battere moneta, e questa non è una novità http://ilportaledelsud.org/bcnn1939b.pdf

2) Esiste un documento datato 1494 noto a tutti come "editto di Terracina" nel quale è scritto che Giancarlo Tramontano (maestro di zecca) può apporre le proprie iniziali (ad esempio "T") sulle monete battute a Napoli e L'Aquila. Cfr pagina 32 di questo articolo http://ilportaledelsud.org/dritto-rovescio.htm ....... e FIN QUA CI SIAMO ..............

Il problema è sorto però, ti prego di correggermi se mi sbaglio, quando una mattina ti sei svegliato e con un lampo di genio hai accorpato queste due fonti documentali classificando per esclusione a Lanciano tutte quelle monete che non hanno sigla, non ti sei limitato a pubblicare un testo che esamina la fonte documentale con relativi riscontri su un determinato tipo di moneta, sei partito in quarta declassificando decine di tipologie di monete napoletane dai numerosi testi finora pubblicati e li hai forzatamente classificati come "zecca di Lanciano" ........... il tutto senza fare alcuno studio sui conii, stili, punteggiatura ed iconografie varie.

Ma veniamo ad oggi:

Correva l'anno 2014 (mese di aprile),

1) trovi analoghi privilegi che riportano la data 1608 e adoperi lo stesso criterio di classificazione per le monete di questo periodo. Ora cosa dovremmo fare noi? Personalmente mi compiaccio con te per la ricerca archivistica ma mi dissocio categoricamente dal tuo criterio di classificazione, è qui il punto, non è scritto da nessuna parte che le monete non siglate sono di Lanciano. Ti ricordo che l'onere della prova spetta a te e non a noi: sei tu che devi trovare un documento che parla di monete senza sigle battute a Lanciano, fin quando tale documento non verrà fuori, te lo dico davvero a malincuore, hai fatto un vero salto nel vuoto.

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Inviato

Non è mio interesse convincervi. La questione ha ormai assunto toni scientifici e documentati.


Inviato (modificato)

Non è mio interesse convincervi. La questione ha ormai assunto toni scientifici e documentati.

Non capisco sinceramente il tuo comportamento.......sei intervenuto in questa discussione esordendo con "cerco di aiutarti" quanto poi non ti ho chiesto e chiesto nessuno aiuto....sei partito con i tuoi soliti discorsi e ti ho anche assecondato.

Alle mie richieste a carattere strettamente Numismatico e soprattutto attinenti l'oggetto della discussione.....che io stavo portando avanti, non hai dato alcun seguito (pensa che se mi postavi il documento del Ducato di Carlo V e del maestro di fiera ci rimettevo pure la cena ed il viaggio) ... quindi non sò più che dirti.......se vuoi ricapitolo e siamo solo a questo periodo:

1) Ferdinando il Cattolico - Mezzo Carlino - Zecca di Napoli;

2) Carlo V - Ducato d'oro - Zecca di Napoli;

3) Ferdinando il Cattolico e Giovanna - intera monetazione del rame - Zecca di Napoli..

Quando li avrai fatti sentire.

Modificato da Rex Neap

Staff
Inviato (modificato)

Non è mio interesse convincervi. La questione ha ormai assunto toni scientifici e documentati.

Tutta stà manfrina, pagine e pagine e poi molla così?

Uno straccio di documento, chiediamo solo un qualcosa che DIMOSTRI quello che dice, ma ci vuole tanto?

Mica se la sarà sognata la notte per rivelazione profetica stà benedetta Lanciano, l'avrà pure presa da qualche parte... o no?

Modificato da Il*Numismatico
Awards

Inviato

Non è mio interesse convincervi. La questione ha ormai assunto toni scientifici e documentati.

Per carità. ..... io ho solo espresso un mio modo di vedere la cosa. Ognuno è libero di scrivere ciò che si vuole. Sappi che qui sei il benvenuto. Consentimi però di dissentire dal tuo criterio di classificazione. Tutto qui. Ti ripeto che sono curioso di leggere il tuo testo. Solo così potrò esprimere un giudizio personale definitivo.


Inviato (modificato)

Rifaccio, come ieri, un nuovo appello generale affinchè la discussione non degeneri......si parla di monete e se il Perfetto non intende proseguire su questo campo..........chi legge capirà !!

Il discorso l'ho detto sin dall'inizio riguarda lavori già date alle stampe ed è su questi che io intendo continuare, se non trovo riscontri, non posso farci nulla........stò portando in discussione degli argomenti seri, nei quali studiosi del passato e del presente, hanno speso tantissimo del loro tempo e del loro amore per questa monetazione.

Dove attendo una risposta dettagliata, non perchè mi stà a cuore, ma perchè recentemente, dopo lo scritto del Perfetto 2013 leggo in Giuliani 2014 [.....] "fino ad tanto che habiamo monete de argento piccole et grandi per posserele spendere" poi in nota 17 leggo > Oltre al Carlino, ad oggi, la zecca di Napoli annovera soltanto il rarissimo mezzo carlino, vedi da ultimo Fabrizi 2010 n°119 di pag. 80

L'A. quindi conferma quanto riportato dal Prota http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1939a.pdf e non dal Perfetto che al nr. 39 del suo lavoro scrive Lanciano.

Quindi o viene fuori un documento che esplicitamente assegna questa moneta a Lanciano o essa secondo anche quanto confermato dal Giuliani rimane Napoli (anche perchè come ho riportato, sia il Prota che il Giuliani hanno arrecato documentazione probante tale assegnazione, con incluso il mastro di zecca).

post-21354-0-78232300-1398542954_thumb.j

Modificato da Rex Neap

Inviato (modificato)

In questo secondo volume sono stati riportati, da quel che ho capito, documenti inediti e molto importanti, per tanto acquisterò e leggerò con molto interesse lo stesso, vorrei invitare tutti gli amici che scrivono in questa sezione ad avere rispetto per l'autore perché scrivere un libro è sinonimo di sacrifici sia in termini di tempo che economici. Anche il solo fatto di aver portato alla luce un solo documento è lodevole, soltanto dopo la lettura dello stesso si potranno esprimere opinioni positive o meno. Non si esclude che ci si possa liberamente esprimere sulla documentazione narrata in una discussione che verrà aperta in questa sezione. Nonostante io sia stato in passato attaccato da Simonluca devo dire che ho molta fiducia in lui perché lo reputo una persona che si impegna molto nella ricerca, spero tanto che tale fiducia venga ricambiata con un atteggiamento pacato e rilassato da parte sua, il diritto di critica è fondamentale per l'approfondimento e se scrivo queste righe in suo favore è perché lo reputo una persona molto positiva. Il problema è che non accetta consigli o critiche e questa è una cosa che lo penalizza tantissimo.

Modificato da francesco77
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Inviato (modificato)

In questo secondo volume sono stati riportati, da quel che ho capito, documenti inediti e molto importanti, per tanto acquisterleggern molto interesse lo stesso, vorrei invitare tutti gli amici che scrivono in questa sezione ad avere rispetto per l'autore perch頳crivere un libro 蠳inonimo di sacrifici sia in termini di tempo che economici. Anche il solo fatto di aver portato alla luce un solo documento 蠬odevole, soltanto dopo la lettura dello stesso si potranno esprimere opinioni positive o meno. Non si esclude che ci si possa liberamente esprimere sulla documentazione narrata in una discussione che verrࠡperta in questa sezione. Nonostante io sia stato in passato attaccato da Simonluca devo dire che ho molta fiducia in lui perch頬o reputo una persona che si impegna molto nella ricerca, spero tanto che tale fiducia venga ricambiata con un atteggiamento pacato e rilassato da parte sua, il diritto di critica 蠦ondamentale per l'approfondimento e se scrivo queste righe in suo favore 蠰erch頬o reputo una persona molto positiva. Il problema 蠣he non accetta consigli o critiche e questa 蠵na cosa che lo penalizza tantissimo.

Francè qua il problema è che quando qualcuno scrive qualcosa quella deve essere e basta, non si accettano critiche ne niente altro...se dobbiamo limitarci a fare i lecchini e dire "complimenti bellissimo libro, se non ci fossi tu la numismatica non sarebbe la stessa" per me va benissimo ma di certo non è un atteggiamento corretto nei confronti degli studiosi che in passato di sono fatti il cosiddetto mazzo tanto!!! Posso scrivere anche io un libro e dire a Santa Maria Capua Vetere in tale periodo sono state coniate tali monete e poi dinanzi a chi mi smentisce con documenti alla mano dire "io non devo spiegarvi niente vedetevela voi"...facciamo i complimenti a Perfetto, lui è il guru della numismatica e noi siamo solo quattro fessi che devono cacciare i soldi per comprare il suo libro...l'umiltà è un pregio sempre pi raro...per me questa storiella punsiderarsi chiusa, Pietro ha apiamebte smentito tutto quello detto da Perfetto e finchè non vedró un atteggiamento serio da parte sua vuol dire che non sa come difendersi e che nonostante l'immenso lavoro che ci vuole per scrivere un libro, il suo lo reputeró alla stregua dei fogli che si usano per accendere il camino in inverno...

Buona Serata

Modificato da ermejoromanista

Inviato

Rifaccio, come ieri, un nuovo appello generale affinchè la discussione non degeneri......si parla di monete e se il Perfetto non intende proseguire su questo campo..........chi legge capirà !!

Il discorso l'ho detto sin dall'inizio riguarda lavori già date alle stampe ed è su questi che io intendo continuare, se non trovo riscontri, non posso farci nulla........stò portando in discussione degli argomenti seri, nei quali studiosi del passato e del presente, hanno speso tantissimo del loro tempo e del loro amore per questa monetazione.

Dove attendo una risposta dettagliata, non perchè mi stà a cuore, ma perchè recentemente, dopo lo scritto del Perfetto 2013 leggo in Giuliani 2014 [.....] "fino ad tanto che habiamo monete de argento piccole et grandi per posserele spendere" poi in nota 17 leggo > Oltre al Carlino, ad oggi, la zecca di Napoli annovera soltanto il rarissimo mezzo carlino, vedi da ultimo Fabrizi 2010 n°119 di pag. 80

L'A. quindi conferma quanto riportato dal Prota http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1939a.pdf e non dal Perfetto che al nr. 39 del suo lavoro scrive Lanciano.

Quindi o viene fuori un documento che esplicitamente assegna questa moneta a Lanciano o essa secondo anche quanto confermato dal Giuliani rimane Napoli (anche perchè come ho riportato, sia il Prota che il Giuliani hanno arrecato documentazione probante tale assegnazione, con incluso il mastro di zecca).

Sentiamo quale sarebbe la documentazione probante.


Inviato

Sentiamo quale sarebbe la documentazione probante.

Non è che devi sentire.............devi leggere, e poi forse non ci siamo ancora capiti, o fai finta, qui sei tu che devi dimostrare l'inverso....perchè sei tu che hai scritto tante "corbellerie" per usare un tuo termine.

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Inviato

Io ho già letto e non ho avuto il tuo acume nel rinvenire documentazione probante, per cui se mi illumini te ne saro' grato.


Inviato

Da tempo, causa le "dispute" continue su questa e altre sezioni da me seguite, ho maturato la scelta di non partecipare più attivamente al Forum, convinto che il tempo libero vada speso in maniera serena e costruttiva. Tuttavia, alla luce dei continui richiami su alcune mie pubblicazioni, richiami che purtroppo stanno contribuendo ad esasperare gli animi, penso sia un "atto dovuto" il dover fornire alcune indicazioni.

La RIN 2014 è andata in stampa dopo l'uscita del volume di S. Perfetto sulla zecca di Lanciano, ma la presentazione del mio articolo su Ferdinando "il Cattolico", la sua approvazione e i refusi alla bozza di stampa sono antecedenti quindi, per una questione di tempi, l'articolo non poteva contemplare alcun richiamo al volume in questione.

I contenuti della riformagione aquilana del 21 giugno 1508 (la collocazione d'archivio è nell'articolo, alla nota 17 di pag. 331, dove peraltro richiamo la classificazione di D. Fabrizi per il MIR / Napoli), documento tirato in ballo per la citazione delle monete grandi (carlini) e piccole (sottomultipli) di questo sovrano, mi portano a dire, anche oggi (dopo aver letto il volume di S. Perfetto sula zecca di Lanciano), che "quel" mezzo carlino vada attribuito ancora e con maggiore probabilità alla zecca di Napoli.

Mi preme sottolineare, poi, che uno dei primi e grandi insegnamenti ricevuti negli ambienti storici (anche se io non sono né uno storico, né un ricercatore, né un accademico, ma un semplice studioso di fonti e reperti monetali) è stato quello di sentire il peso della responsabilità nel pubblicare l'edizione critica di un documento, qualunque esso sia, perché la storia è fatta dai documenti e travisarne i contenuti o non agganciarli correttamente a un determinato contesto significa (anche e soprattutto per le generazioni future, che poi andranno a leggere le pubblicazioni di un autore) travisare il corso della storia.

Con questo non voglio dire né che i miei scritti sono Vangelo né che i miei scritti fanno "indirizzo giurisprudenziale" (sono il primo a fare e a consigliare il confronto diretto con le pubblicazioni affini), ma semplicemente che prima di andare in stampa m'interrogo e faccio autocritica per vedere se ho sentito davvero il senso di questa profonda responsabilità.

In questo caso, anche con il senno di poi, sono sereno perché ritengo di aver sentito questa pesante responsabilità e sono ancor più sereno per non aver gridato allo "scoop numismatico", quello cioè di non aver scritto nulla di specifico sulle monete "piccole" napoletane del "Cattolico", dove il termine "monete piccole" (se non ricordo male il mezzo carlino è stato anche reputato una moneta da gettare al popolo e non per il "corso legale") avrebbe potuto far pensare anche all'esistenza del quarto di carlino, il che, in assenza di altri riscontri, non era certo il caso di "proclamare".

Nella speranza di aver "speso" bene il mio tempo, ringrazio per l'attenzione.

Achille Giuliani

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Da tempo, causa le "dispute" continue su questa e altre sezioni da me seguite, ho maturato la scelta di non partecipare più attivamente al Forum, convinto che il tempo libero vada speso in maniera serena e costruttiva. Tuttavia, alla luce dei continui richiami su alcune mie pubblicazioni, richiami che purtroppo stanno contribuendo ad esasperare gli animi, penso sia un "atto dovuto" il dover fornire alcune indicazioni.

La RIN 2014 è andata in stampa dopo l'uscita del volume di S. Perfetto sulla zecca di Lanciano, ma la presentazione del mio articolo su Ferdinando "il Cattolico", la sua approvazione e i refusi alla bozza di stampa sono antecedenti quindi, per una questione di tempi, l'articolo non poteva contemplare alcun richiamo al volume in questione.

I contenuti della riformagione aquilana del 21 giugno 1508 (la collocazione d'archivio è nell'articolo, alla nota 17 di pag. 331, dove peraltro richiamo la classificazione di D. Fabrizi per il MIR / Napoli), documento tirato in ballo per la citazione delle monete grandi (carlini) e piccole (sottomultipli) di questo sovrano, mi portano a dire, anche oggi (dopo aver letto il volume di S. Perfetto sula zecca di Lanciano), che "quel" mezzo carlino vada attribuito ancora e con maggiore probabilità alla zecca di Napoli.

Mi preme sottolineare, poi, che uno dei primi e grandi insegnamenti ricevuti negli ambienti storici (anche se io non sono né uno storico, né un ricercatore, né un accademico, ma un semplice studioso di fonti e reperti monetali) è stato quello di sentire il peso della responsabilità nel pubblicare l'edizione critica di un documento, qualunque esso sia, perché la storia è fatta dai documenti e travisarne i contenuti o non agganciarli correttamente a un determinato contesto significa (anche e soprattutto per le generazioni future, che poi andranno a leggere le pubblicazioni di un autore) travisare il corso della storia.

Con questo non voglio dire né che i miei scritti sono Vangelo né che i miei scritti fanno "indirizzo giurisprudenziale" (sono il primo a fare e a consigliare il confronto diretto con le pubblicazioni affini), ma semplicemente che prima di andare in stampa m'interrogo e faccio autocritica per vedere se ho sentito davvero il senso di questa profonda responsabilità.

In questo caso, anche con il senno di poi, sono sereno perché ritengo di aver sentito questa pesante responsabilità e sono ancor più sereno per non aver gridato allo "scoop numismatico", quello cioè di non aver scritto nulla di specifico sulle monete "piccole" napoletane del "Cattolico", dove il termine "monete piccole" (se non ricordo male il mezzo carlino è stato anche reputato una moneta da gettare al popolo e non per il "corso legale") avrebbe potuto far pensare anche all'esistenza del quarto di carlino, il che, in assenza di altri riscontri, non era certo il caso di "proclamare".

Nella speranza di aver "speso" bene il mio tempo, ringrazio per l'attenzione.

Achille Giuliani

Ciao Achille, ti ringrazio a nome di tutti per il tuo chiarimento, sono d'accordo con te sul fatto che nessuno deve aver la presunzione di bollare per refuso o meno ciò che scrivono gli altri, è importante scrivere in base alle proprie idee e le proprie interpretazioni documentali, poi ognuno di noi valuterà in base al libero pensiero quale sia la pubblicazione più attendibile e quale meno ......... ma ancor più selettivo sarà il tempo, se in futuro vedremo che quel determinato testo verrà utilizzato nelle varie bibliografie numismatiche allora potremo dire che c'è qualcosa di veramente positivo. Mi scuso quindi pubblicamente se a dicembre c'è stato per colpa mia qualche commento di troppo tra me e @@mero mixtoque imperio ma sono fermamente e personalmente convinto che tali "classificazioni" fatte sulle monete napoletane aragonesi senza sigle non trovino alcun riscontro nella realtà.

Non sono però d'accordo con te, e ti prego di correggermi se sbaglio, sul fatto che si siano esasperati gli animi tirando in ballo alcune pubblicazioni (tra cui le tue), è vero che si sta scrivendo molto in questi giorni in questa sezione, ma ci stiamo semplicemente confrontando prendendo in esame ciò che si è scritto su determinate monete, anzi, dovresti essere compiaciuto dato che siamo prevalentemente d'accordo su ciò che hai scritto in alcune tue pubblicazioni e come lo hai scritto. Se si scrive è perchè la numismatica è viva.

Ognuno di noi esprime liberamente il proprio parere in maniera più o meno accesa, che poi @@Rex Neap abbia tantissima voglia di scrivere allora ben vengano le persone come lui, anche perchè lo conosco bene e ti posso assicurare che è un uomo assetato di sapere e quando ha un dubbio da sciogliere va avanti all'infinito (ce ne fossero di persone come lui!).

Consentimi poi di aggiungere un mio pensiero personale sul quale invito tutti alla riflessione: alla luce dei fatti, e come sottolineato da @@Rex Neap e @ , di recente si attribuiscono le stesse monete in maniera discordante rispetto ad altri, non pensi che sia un dovere morale nei confronti di chi ci legge fare chiarezza? Perchè taluni autori attribuiscono monete (da sempre) napoletane alla zecca di L'Aquila e perchè altri le "classificano forzosamente" a Lanciano? Io ad esempio ho tirato in ballo la tua pubblicazione sull'urna di san Bernardino in questa discussione http://www.lamoneta.it/topic/122338-laquila-ai-tempi-di-carlo-v-dasburgo/ perchè ho davvero apprezzato ciò che hai pubblicato, e nel modo in cui hai impostato la cosa .......... ma tu, forse a causa di un frainteso, anzichè partecipare hai preferito chiuderti in te stesso pensando forse che si voleva far polemica, ci tengo quindi a precisare che avevo aperto questa discussione http://www.lamoneta.it/topic/122338-laquila-ai-tempi-di-carlo-v-dasburgo/ perchè sono seriamente interessato ad un confronto sulla base stilistica in quanto sono pienamente convinto che esistono sul mercato alcune tipologie di carlini di Carlo V coniati a L'Aquila (più chiaro di così!).

@@fedafa @@Reficul @@incuso @@odjob @@dabbene Per concludere: lo scopo del forum è SCRIVERE, CONFRONTARSI, DISCUTERE, SCAMBIARE OPINIONI, MA ALLA BASE DI TUTTO DEVE ESSERCI IL RISPETTO RECIPROCO ed evitare certe battute (come quelle che ho tempestivamente oscurato in alcuni post precedenti).

Che i commenti vadano quindi avanti e non abbiate timore di scrivere, scrivere e scrivere, se qualcuno di voi ha dei dubbi si faccia avanti. Grazie a tutti per l'attenzione. Francesco Di Rauso

Modificato da francesco77
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Inviato

di recente si attribuiscono le stesse monete in maniera discordante rispetto ad altri, non pensi che sia un dovere morale nei confronti di chi ci legge fare chiarezza? Perchè taluni autori attribuiscono monete (da sempre) napoletane alla zecca di L'Aquila e perchè altri le "classificano forzosamente" a Lanciano?

Nessuno ha mai attribuito monete aquilane a Lanciano.

Ti invito a studiare meglio la situazione altrimenti confondi ancora di più il pubblico, grazie

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