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Risposte migliori

Inviato

Rileggevo attentamente la prima parte di questa discussione, approfondendo lo scritto di Achille Giuliani apparso su RIN 2014 e mi è saltato all'occhio un particolare: in nota 17 si parla della coniazione del Mezzo Carlino di Ferdinando il Cattolico (PR 5 - MIR 119) ........ così si legge > Zecca di Napoli; ora su questa moneta nel passato (vedesi Bollettino allegato) il buon Carlo Prota ci ha lasciato un interessantissimo studio, fatto sicuramente di ricerche d'archivio e quant'altro necessario per confermare che questa moneta sia da attribuire a Ferdinando e che venne coniata a Napoli, sotto la direzione del maestro di zecca Tramontano.....e scrive non riporta le sigle del maestro di zecca in quanto per le monete celebrative, di avvenimenti importanti, il maestro di zecca non era tenuto a segnarvi la sua sigla per salvaguardare i diritti della R. Corte. e la responsabilità di lega e di emisione.

Nel recente lavoro del Perfetto - 2013 tale nominale viene attribuito, al contrario, alla zecca di Lanciano con due righe scritte in nota 125.

Siamo nel 2013 e 2014 e non nell'era dei "Dinosauri" ..... dove stà la verità ?? o meglio qual'è stato il documento esplicito che cambia l'attribuzione a questo nominale...... anzi mi correggo, il lavoro del Giuliani è posteriore a quello del Perfetto, quindi si ritornerrebbe a quanto scritto dal Prota ........ mha !!

E queste situazioni, a dir poco imbarazzanti, si stanno riscontrando su molteplici monete di Napoli........ma è mai possibile ? compriamo libri oggi, nei quali a ripetizione, si legge il contrario di quello che si è letto giorni/mesi prima.

http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1939a.pdf

Buona lettura a tutti.

Cerco di aiutarti.

Il Prota ha scritto molte cose corrette, ma anche molte corbellerie, per cui non va preso per quello che è, ma va sempre sondato.

Esempi:

1) in un articolo attribuisce a Napoli lo scudo d'oro di Filippo III, periodo in cui la zecca non lavora oro;

2)confonde l'ampliazione dell'ufficio, questione giuridica, con l'ampliamento delle officine (mi pare pure che qualche autore abbia recentemente copiato questo errore);

3)considera i poteri del sostituto del mastro di zecca al pari di quello regolare;

...e via dicendo. Ignora ovviamente la zecca di Lanciano...


Inviato (modificato)

Ciao……non ho chiesto alcun aiuto, quando ne ho avuto bisogno l’ho fatto esplicitamente in questa sede del Forum che, fortunatamente esiste; noto con dispiacere che non ti attieni agli argomenti della discussione e fai un salto (come esempio) proiettandoti nel periodo 1598 - 1621 perché attualmente è il periodo che ti fa comodo sottolineare.

La questione, in generale, stà in questi termini e spero che tu capisca; io sono uno che legge, abbastanza e anche approfonditamente, quello che ha scritto l’utente @@luigi78 nelle sue brevi ma significative righe, sono tutto il succo del discorso che attualmente stà vivendo la monetazione napoletana. Prima di scrivere il Prota ha riportato corbellerie (oltre a cose corrette), il Sambon, il Bovi, il Pannuti e Riccio ecc .ecc. hanno fatto errori, (per l’amor di Dio, ci possono essere e ci sono) bisogna, per chi legge, mettere sul banco, anzi su carta, altre carte che dimostrano che essi hanno sbagliato e/o esistono documenti che essi non hanno e/o potuto visionare; oggi si cerca di dimostrare che essi hanno commessi degli errori con i “secondo me” - “per esclusione” – “secondo la mia ipotesi” ecc. ecc. certo questo si può scrivere, ognuno è libero di farlo, ma si dimentica un piccolo particolare, spesso noto che non si cita la fonte originaria dei loro lavori e dei loro documenti, e non si mette a confronto quello che è stato fino ad oggi con il nuovo che avanza a tutto spiano; questo è un grandissimo errore, e chi legge non riesce a capire se questo nuovo e solo carta straccia fatto di ipotesi e conclusioni affrettate oppure novità fino ad ieri rimaste nei cassetti degli archivi. Ultimamente leggo moltissime novità ma mai un cenno e dei riferimenti espliciti a cosa ha determinato questo cambiamento, o un’attribuzione di una monete a uno al posto dell’altro, come può uno studioso e/o un appassionato di questa monetazione accettare qualcosa che gli viene dato in pasto a colpa di martellate … chi potrebbe accettare mai quello che oggi si legge, fatto di molte ipotesi (ma anche di notizie nuove, sia chiaro) ma senza trovare riscontro effettivo che si è trovato un documento che ne conferma la validità del cambiamento.

Oggi si assiste a correnti di pensiero, che non hanno niente a che vedere con la Numismatica, dove uno scrive una cosa e un altro ne riporta un’altra….questo perché ? mi fa presupporre che non esiste carta (tutta o in parte) che possa sostituire ciò che ci è stato tramandato……quindi io personalmente, fino a prova contraria tengo per buono ciò che è stato scritto da chi si è fatto ore ed ore, giorni, mesi ed anni a ricercare notizie negli archivi…anni e anni fa e che senza il loro lavoro non staremmo qui nemmeno a parlarne oggi.

Non sono e non voglio essere il salvatore della Patria, sia chiaro, e nemmeno, per quello che mi riguarda, ho mai avuto l’intenzione di fare critiche agli ultimi lavori che vengono fuori in questi ultimi periodi, rispetto chi si fa in quattro per scrivere sottraendo anche tempo libero alle famiglie e alle proprie attività giornaliere, ma dato che mi ritengo un attento studioso di questa monetazione, mi sento in diritto di riportare ciò che leggo di poco chiaro e/o in contrasto con quello che si è letto fino ad ieri……questo a beneficio dell’intera comunità. Non è che posso scrivere libri/articoli per esternare queste problematiche, non sarebbe nemmeno corretto e rispettoso nei confronti di chi scrive, ( gli studiosi del passato l’hanno fatto, ma non avevano a disposizione il web e quindi sono stati costretti) anche perché non ci sarebbe un dibattito diretto e momentaneo sulle questioni rilevate, di conseguenza mi avvalgo di quello che è stata un grandiosa idea di persona/perone che hanno creato, fatto nascere e che conducono, con apporto di risorse, energie e competenza questa che è la più geniale piattaforma di comunicazione per gli appassionati di Numismatica……io per questi problematiche brevi ma significante, scrivo qui.

Ritornando a noi, a mio modo di vedere, le monete vanno confutate singolarmente, o almeno a gruppi (quando il documento è chiaro) e non fare di tutta l’erba un fascio, in questo caso, mi dispiace, si ritorna al punto di partenza….ed è quello che sta succedendo oggi…..potrei fare un centinaio di esempi, presi singolarmente, ma molte volte mi astengo per quieto vivere, perché questo viene visto come critica o come attacchi alla persona….ma vi assicuro che non è così.

Molti Utenti hanno bisogno di capire, comprano libri e riviste, ma poi desiderano apprendere del perché si è scritto questo…..e/o perché nel passato (fonte originaria) è stato riportato il contrario.

Gli esempi di questi giorni sono calzanti, l’articolo apparso sul Giornale della Numismatica mi ha dato lo spunto per discuterne alcuni ed io l’ho fatto, senza aver fatto critiche e sempre con serenità.

Vedete…(da esempio) ho citato l’argomento del Mezzo Carlino, di cui sopra, perché ad un lavoro sontuoso (di cui allegavo BCNN), nel quale il Prota cita il fior fiore dei personaggi del tempo (leggete tutti i nominativi e vi renderete conto) e riporta le ragioni e i documenti di cui in esso si leggono, oggi non si può scrivere semplicemente “l’autore ancora una volta non aveva minimamente pensato a Lanciano, accomunando l’episodio napoletano delle monete d’oro di identico conio emesse dal Tramontano, a queste monete, le quali invece non presentano le iniziali di questo maestro” .

Altro esempio (ecco perché ho fatto l’intervento in discussione): l’articolo di cui vi parlavo (Raffaele Iula) nella parte iniziale è impostato sulla ricerca della datazione del Carlino e scrive “la zecca di Napoli subì un’interruzione nella coniazione delle monete d’argento che va dal 1533 al 1542” in bibliografia cita dove questo argomento è trattato e dove ci sono riferimenti a queste monete e cioè F. Punzi 2010 (nel nome di Carlo V Imperatore) – A. Giuliani 2010 ( L’urna di San Bernardino nelle monete di Carlo V) - S. Pefetto 2011 (Aspetti politico monetari all’epoca di Carlo V). La questione è questa (almeno cerco di mettermi nei panni dell’A. dell’articolo e di come abbia ragionato: il Punzi che fa riferimento ad un documento di SIMANCAS scrive che l’argento non venne coniato in quel periodo, Perfetto 2011 ci mostra queste monete con una datazione 1533 – 1538 e Giuliani con una datazione 1533 - 1541 … ma gli ultimi due non fanno alcuno riferimento ne a quanto scritto dal Punzi ed altri…..ne all’esistenza di un documento riportato dal Dell’Erba nel quale si sostiene che il secondo tipo di Carlini di Carlo V venne coniato in quegli anni.

Di conseguenza lo Iula “giustamente e correttamente” visto che non ha trovato riferimenti e riscontri alternativi ha riportato la notizia del Punzi…..e come poteva fare altrimenti.

Così s’impastano continuamente e ci mangiamo le “frittate” .

Mi auguro dal profondo del mio cuore che abbiate ben compreso quello ch ho riportato oggi, ma se così non fosse, và bene lo stesso…..!! continuerò ad andare avnti per la mia strada.

@@mero mixtoque imperio ... non preoccuparti un buon Numismatico compra sempre tutte le pubblicazioni necessarie …. altrimenti come faccio a scrivere !!

P.S. e poi parliamoci chiaro, portando in discussioni questi argomenti faccio inconsapevolmente pure tanta pubblicità a questi nuovi scritti, anzi dirò di più, a chi me lo chiede consigliio vivamente di comprarli, sono tutti utili per un confronto.

PM

Modificato da Rex Neap
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Inviato (modificato)

Se disperi in questo modo per un aiuto, figuriamoci per altro.

Non esasperare i toni. Quanto scritto sul Prota è realtà, positiva o negativa che sia.

Dobbiamo ovviamente coglierne tutte le notizie che fattivamente hanno contribuito alla numismatica del Regno.

Modificato da mero mixtoque imperio

Inviato

più che altro sono discussioni che non giovano e vi inviterei a chiarirvi per MP.

mero mistoque imperio ha scritto un libro,compratevelo,leggetevelo e se ritenete che vi siano elementi storico/numismatici che non tornano,nella rubrica che pubblicizza i libri pubblicati, e nella discussione del libro di mero mistoque scrivete le vostre perplessità sul libro in questione.

Direi che è sbagliato discutere senza aver letto la pubblicazione di mero mistoque,ma in generale ,per contestare uno scritto,bisogna prima leggerlo.

In questa sezione ci sono molte discussioni che meritano di essere lette ed approfondite poichè vi sono molti argomenti di Numismatica riguardanti il sud Italia e vengono passate nel dimenticatoio perchè ci sono discussioni che degenerano(come in questo caso) nel "non mi fai paura"

a tal proposito:

mi direte:ma ha iniziato prima mero mistoque imperio,scrivendo che Prota non ha parlato della Zecca di Lanciano, e voi non rispondete se non siete del suo parere oppure chiaritevi tramite MP,dal momento che questo discorso numismatico su Lanciano è già stato affrontato in altra discussione e non se n'è venuti a capo di alcunchè(pare che vi debba insegnare come ci si comporta in certi casi??)

Non sono neanche dell'avviso che le discussioni che iniziano bene debbano essere chiuse perchè degenerano.

Quindi,direi di non "uscire dal seminato" :D e di continuare a parlare del tema in oggetto.

--Grazie per l'attenzione

-odjob

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Inviato

Quoto quanto scritto da obbrobr, sinceramente non sono assolutamente d'accordo con le attribuzioni di Lanciano alle monete napoletane aragonesi senza sigle, oramai è chiaro a tutti che si tratta di una teoria che non ha alcun fondamento, attenzione però, ci terrei a sottolineare che non si mette in dubbio la fonte documentale ma l'attribuzione a Lanciano delle monete senza sigle, non esiste alcun documento che rafforza le basi di questa teoria. Non ho ancora avuto l'onore di leggere il secondo volume ma sono molto curioso di leggere i documenti inerenti coniazioni lancianesi in epoca barocca, sono certo che si tratta di documenti molto interessante e per tanto ho ritenuto opportuno ordinare il testo. Alcuni giorni fá ho parlato con l'amico Simonluca Perfetto ed abbiamo chiarito molti punti riguardanti le regole di comportamento del forum e deciso di comune accordo di mantenere i toni delle discussioni pacati e tranquilli per cui non intendo intervenire per ora sulla questione ma lo farò senz'altro appena avrò letto il volume. Solo allora potrò esprimere una mia opinione. Certo nella vostra comprensione vi invito a continuare il confronto senza problemi purché rimanga nei toni giusti.

@@Reficul @@incuso


Inviato

Infatti, a buon intenditore poche parole...non ci hai dimostrato nessuna tua tesi...hai fatto solo CHIACCHIERE!!

Su questo sono d'accordo anch'io, sulle monete di epoca aragonese non c'è stata alcuna prova concreta sulle attribuzioni a Lanciano di una determinata categoria di monete, vedremo nel secondo volume se ci sono fatti e non parole. Sono d'accordo con odjob..... prima si legge il libro e poi si commenta.

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Inviato (modificato)

@@francesco77 ... qui stiamo discutendo di problematiche di studi che sono già venuti fuori e non di quelli che dovranno uscire e pregherei sia @ @@Sanni sia altri utenti di fare in modo di non far degenerare la discussione, altrimenti verrà chiusa (come altre volte è successo) e non ho più la possibilità di discuterne di monete.......che è quello che più mi interessa.

Ho preso la decisione di mettere TUTTO nero su bianco, così da rendere chiaro e visibile a tutti ciò che a molti sembrano ombre ........... quando avrò finito, ma ci vorrà del tempo (in considerazione anche del nuovo scritto di Perfetto) ringrazierò tutti per avermi sopportato e ci rivedremo, spero, in altre sedi.

Modificato da Rex Neap
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Inviato (modificato)

@@francesco77 ... qui stiamo discutendo di problematiche di studi che sono già venuti fuori e non di quelli che dovranno uscire e pregherei sia @ @@Sanni sia altri utenti di fare in modo di non far degenerare la discussione, altrimenti verrà chiusa (come altre volte è successo) e non ho più la possibilità di discuterne di monete.......che è quello che più mi interessa.

Ho preso la decisione di mettere TUTTO nero su bianco, così da rendere chiaro e visibile a tutti ciò che a molti sembrano ombre ........... quando avrò finito, ma ci vorrà del tempo (in considerazione anche del nuovo scritto di Perfetto) ringrazierò tutti per avermi sopportato e ci rivedremo, spero, in altre sedi.

Ciao……non ho chiesto alcun aiuto, quando ne ho avuto bisogno l’ho fatto esplicitamente in questa sede del Forum che, fortunatamente esiste; noto con dispiacere che non ti attieni agli argomenti della discussione e fai un salto (come esempio) proiettandoti nel periodo 1598 - 1621 perché attualmente è il periodo che ti fa comodo sottolineare.

La questione, in generale, stà in questi termini e spero che tu capisca; io sono uno che legge, abbastanza e anche approfonditamente, quello che ha scritto l’utente @@luigi78 nelle sue brevi ma significative righe, sono tutto il succo del discorso che attualmente stà vivendo la monetazione napoletana. Prima di scrivere il Prota ha riportato corbellerie (oltre a cose corrette), il Sambon, il Bovi, il Pannuti e Riccio ecc .ecc. hanno fatto errori, (per l’amor di Dio, ci possono essere e ci sono) bisogna, per chi legge, mettere sul banco, anzi su carta, altre carte che dimostrano che essi hanno sbagliato e/o esistono documenti che essi non hanno e/o potuto visionare; oggi si cerca di dimostrare che essi hanno commessi degli errori con i “secondo me” - “per esclusione” – “secondo la mia ipotesi” ecc. ecc. certo questo si può scrivere, ognuno è libero di farlo, ma si dimentica un piccolo particolare, spesso noto che non si cita la fonte originaria dei loro lavori e dei loro documenti, e non si mette a confronto quello che è stato fino ad oggi con il nuovo che avanza a tutto spiano; questo è un grandissimo errore, e chi legge non riesce a capire se questo nuovo e solo carta straccia fatto di ipotesi e conclusioni affrettate oppure novità fino ad ieri rimaste nei cassetti degli archivi. Ultimamente leggo moltissime novità ma mai un cenno e dei riferimenti espliciti a cosa ha determinato questo cambiamento, o un’attribuzione di una monete a uno al posto dell’altro, come può uno studioso e/o un appassionato di questa monetazione accettare qualcosa che gli viene dato in pasto a colpa di martellate … chi potrebbe accettare mai quello che oggi si legge, fatto di molte ipotesi (ma anche di notizie nuove, sia chiaro) ma senza trovare riscontro effettivo che si è trovato un documento che ne conferma la validità del cambiamento.

Oggi si assiste a correnti di pensiero, che non hanno niente a che vedere con la Numismatica, dove uno scrive una cosa e un altro ne riporta un’altra….questo perché ? mi fa presupporre che non esiste carta (tutta o in parte) che possa sostituire ciò che ci è stato tramandato……quindi io personalmente, fino a prova contraria tengo per buono ciò che è stato scritto da chi si è fatto ore ed ore, giorni, mesi ed anni a ricercare notizie negli archivi…anni e anni fa e che senza il loro lavoro non staremmo qui nemmeno a parlarne oggi.

Non sono e non voglio essere il salvatore della Patria, sia chiaro, e nemmeno, per quello che mi riguarda, ho mai avuto l’intenzione di fare critiche agli ultimi lavori che vengono fuori in questi ultimi periodi, rispetto chi si fa in quattro per scrivere sottraendo anche tempo libero alle famiglie e alle proprie attività giornaliere, ma dato che mi ritengo un attento studioso di questa monetazione, mi sento in diritto di riportare ciò che leggo di poco chiaro e/o in contrasto con quello che si è letto fino ad ieri……questo a beneficio dell’intera comunità. Non è che posso scrivere libri/articoli per esternare queste problematiche, non sarebbe nemmeno corretto e rispettoso nei confronti di chi scrive, ( gli studiosi del passato l’hanno fatto, ma non avevano a disposizione il web e quindi sono stati costretti) anche perché non ci sarebbe un dibattito diretto e momentaneo sulle questioni rilevate, di conseguenza mi avvalgo di quello che è stata un grandiosa idea di persona/perone che hanno creato, fatto nascere e che conducono, con apporto di risorse, energie e competenza questa che è la più geniale piattaforma di comunicazione per gli appassionati di Numismatica……io per questi problematiche brevi ma significante, scrivo qui.

Ritornando a noi, a mio modo di vedere, le monete vanno confutate singolarmente, o almeno a gruppi (quando il documento è chiaro) e non fare di tutta l’erba un fascio, in questo caso, mi dispiace, si ritorna al punto di partenza….ed è quello che sta succedendo oggi…..potrei fare un centinaio di esempi, presi singolarmente, ma molte volte mi astengo per quieto vivere, perché questo viene visto come critica o come attacchi alla persona….ma vi assicuro che non è così.

Molti Utenti hanno bisogno di capire, comprano libri e riviste, ma poi desiderano apprendere del perché si è scritto questo…..e/o perché nel passato (fonte originaria) è stato riportato il contrario.

Gli esempi di questi giorni sono calzanti, l’articolo apparso sul Giornale della Numismatica mi ha dato lo spunto per discuterne alcuni ed io l’ho fatto, senza aver fatto critiche e sempre con serenità.

Vedete…(da esempio) ho citato l’argomento del Mezzo Carlino, di cui sopra, perché ad un lavoro sontuoso (di cui allegavo BCNN), nel quale il Prota cita il fior fiore dei personaggi del tempo (leggete tutti i nominativi e vi renderete conto) e riporta le ragioni e i documenti di cui in esso si leggono, oggi non si può scrivere semplicemente “l’autore ancora una volta non aveva minimamente pensato a Lanciano, accomunando l’episodio napoletano delle monete d’oro di identico conio emesse dal Tramontano, a queste monete, le quali invece non presentano le iniziali di questo maestro” .

Altro esempio (ecco perché ho fatto l’intervento in discussione): l’articolo di cui vi parlavo (Raffaele Iula) nella parte iniziale è impostato sulla ricerca della datazione del Carlino e scrive “la zecca di Napoli subì un’interruzione nella coniazione delle monete d’argento che va dal 1533 al 1542” in bibliografia cita dove questo argomento è trattato e dove ci sono riferimenti a queste monete e cioè F. Punzi 2010 (nel nome di Carlo V Imperatore) – A. Giuliani 2010 ( L’urna di San Bernardino nelle monete di Carlo V) - S. Pefetto 2011 (Aspetti politico monetari all’epoca di Carlo V). La questione è questa (almeno cerco di mettermi nei panni dell’A. dell’articolo e di come abbia ragionato: il Punzi che fa riferimento ad un documento di SIMANCAS scrive che l’argento non venne coniato in quel periodo, Perfetto 2011 ci mostra queste monete con una datazione 1533 – 1538 e Giuliani con una datazione 1533 - 1541 … ma gli ultimi due non fanno alcuno riferimento ne a quanto scritto dal Punzi ed altri…..ne all’esistenza di un documento riportato dal Dell’Erba nel quale si sostiene che il secondo tipo di Carlini di Carlo V venne coniato in quegli anni.

Di conseguenza lo Iula “giustamente e correttamente” visto che non ha trovato riferimenti e riscontri alternativi ha riportato la notizia del Punzi…..e come poteva fare altrimenti.

Così s’impastano continuamente e ci mangiamo le “frittate” .

Mi auguro dal profondo del mio cuore che abbiate ben compreso quello ch ho riportato oggi, ma se così non fosse, và bene lo stesso…..!! continuerò ad andare avnti per la mia strada.

@@mero mixtoque imperio ... non preoccuparti un buon Numismatico compra sempre tutte le pubblicazioni necessarie …. altrimenti come faccio a scrivere !!

P.S. e poi parliamoci chiaro, portando in discussioni questi argomenti faccio inconsapevolmente pure tanta pubblicità a questi nuovi scritti, anzi dirò di più, a chi me lo chiede consigliio vivamente di comprarli, sono tutti utili per un confronto.

PM

Forse o non è stato chiaro il mio discorso precedente o qualcuno non l’ha letto, quindi lo ricito ….. io stò parlando e discutendo di numismatica del Regno di Napoli, portando su una tavola imbandita molti degli argomenti trattati nelle recenti pubblicazioni @@odjob io le cito giusto perché le ho lette e analizzate;

Altro esempio e queste sono tutte notizie e novità fresche di “pescheria”, per il momento non scomodo nemmeno gli studiosi del passato:

Giusto per rimanere in tema periodo > Carlo V, Ducato PR 6 pag. 93 ultima foto in basso a sx - moneta senza sigla (foto allegata).

Nel lavoro del Giuliani (L’urna di San Bernardino nelle monete di Carlo V) a pag. 108 nota 71 si legge (ometto logicamente tutta la parte del discorso e vado dritto alla nota) “seguendo la logica, dalla morte del Gazella all’avvento del RAM, vd. a riguardo G. Bovi, Le Monete … cit. pp.12 e 13; oltre che in circostanze del tutto analoghe, la Zecca di Napoli non interruppe l’attività ma evitò semplicemente di apporre le sigle degli zecchieri sulle monete, lavorando del resto sotto la direzione di luogotenenti o sostituti pro tempore del maestro titolare”

In Perfetto 2013 – moneta 47 (riportata ostinatamente anche in una discussione bloccata) questa moneta è stata attribuita alla zecca di Lanciano, senza riportare alcun nota, niente di chè e senza aver fatto alcun riferimento nè a questo scritto del Giuliani ne a precedenti lavori …… Questo, numismaticamente parlando e in special modo, scritto e dato in pasto da studiosi di queste monete, non è corretto !!!

E questo è solo un breve segmento del periodo di Carlo V ….. poi si passa ai Filippi e farò anche un passo indietro sul periodo Angioino e Aragonese.

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Modificato da Rex Neap
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Inviato

Forse o non è stato chiaro il mio discorso precedente o qualcuno non l’ha letto, quindi lo ricito ….. io stò parlando e discutendo di numismatica del Regno di Napoli, portando su una tavola imbandita molti degli argomenti trattati nelle recenti pubblicazioni @@odjob io le cito giusto perché le ho lette e analizzate;

Altro esempio e queste sono tutte notizie e novità fresche di “pescheria”, per il momento non scomodo nemmeno gli studiosi del passato:

Giusto per rimanere in tema periodo > Carlo V, Ducato PR 6 pag. 93 ultima foto in basso a sx - moneta senza sigla (foto allegata).

Nel lavoro del Giuliani (L’urna di San Bernardino nelle monete di Carlo V) a pag. 108 nota 71 si legge (ometto logicamente tutta la parte del discorso e vado dritto alla nota) “seguendo la logica, dalla morte del Gazella all’avvento del RAM, vd. a riguardo G. Bovi, Le Monete … cit. pp.12 e 13; oltre che in circostanze del tutto analoghe, la Zecca di Napoli non interruppe l’attività ma evitò semplicemente di apporre le sigle degli zecchieri sulle monete, lavorando del resto sotto la direzione di luogotenenti o sostituti pro tempore del maestro titolare”

In Perfetto 2013 – moneta 47 (riportata ostinatamente anche in una discussione bloccata) questa moneta è stata attribuita alla zecca di Lanciano, senza riportare alcun nota, niente di chè e senza aver fatto alcun riferimento nè a questo scritto del Giuliani ne a precedenti lavori …… Questo, numismaticamente parlando e in special modo, scritto e dato in pasto da studiosi di queste monete, non è corretto !!!

E questo è solo un breve segmento del periodo di Carlo V ….. poi si passa ai Filippi e farò anche un passo indietro sul periodo Angioino e Aragonese.

Che bella moneta "franca" della zecca di Lanciano.

I sostituti e i luogotenti battono sempre moneta con le iniziali del mastro titolare per lui stesso, questione giuridica inoppugnabile.


Inviato (modificato)

I sostituti e i luogotenenti battono sempre moneta con le iniziali del mastro titolare per lui stesso, questione giuridica inoppugnabile.

Anche se non hai documentazione a sostegno, e dato che sei laureato in giurisprudenza e la metti su questo piano devo fidarmi di te.....ah...ah...ah...e poi, pensandoci bene, quello che affermi mi starebbe pure bene.....NEI PROSSIMI GIORNI CAPIRAI IL PERCHE ?

Che bella moneta "franca" della zecca di Lanciano.

Mostrami il documento e/o uno scritto dove è riportato che questo Ducato senza alcun dubbio e senza sigla è stato coniato a Lanciano, compreso il nome del mastro di zecca/fiera e giuro che vengo da te, ti stingo la mano e ti offro una cena .......... altrimenti caro mio questa è tutta nebbia....e favella che non cambia le realtà dei fatti.

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Inviato

I sostituti e i luogotenenti battono sempre moneta con le iniziali del mastro titolare per lui stesso, questione giuridica inoppugnabile.

Anche se non hai documentazione a sostegno, e dato che sei laureato in giurisprudenza e la metti su questo piano devo fidarmi di te.....ah...ah...ah...e poi, pensandoci bene, quello che affermi mi starebbe pure bene.

Che bella moneta "franca" della zecca di Lanciano.

Mostrami il documento e/o uno scritto dove è riportato che questo Ducato senza alcun dubbio e senza sigla è stato coniato a Lanciano, compreso il nome del mastro di zecca/fiera e giuro che vengo da te, ti stingo la mano e ti offro una cena .......... altrimenti caro mio questa è tutta nebbia....e favella che non cambia le realtà dei fatti.

Buona serata a tutti!


Inviato

I sostituti e i luogotenenti battono sempre moneta con le iniziali del mastro titolare per lui stesso, questione giuridica inoppugnabile.

Anche se non hai documentazione a sostegno, e dato che sei laureato in giurisprudenza e la metti su questo piano devo fidarmi di te.....ah...ah...ah...e poi, pensandoci bene, quello che affermi mi starebbe pure bene.

Che bella moneta "franca" della zecca di Lanciano.

Mostrami il documento e/o uno scritto dove è riportato che questo Ducato senza alcun dubbio e senza sigla è stato coniato a Lanciano, compreso il nome del mastro di zecca/fiera e giuro che vengo da te, ti stingo la mano e ti offro una cena .......... altrimenti caro mio questa è tutta nebbia....e favella che non cambia le realtà dei fatti.

Pietro sono d'accordo con te e spero tanto e con tutto il cuore che lui possa dare prova di quel che ha scritto. Senza sarcasmo, se davvero questo ducato dovesse essere Lanciano abbiamo molto da approfondire e da studiare.


  • ADMIN
Staff
Inviato

Non si può continuare in questo modo.

Ho ripulito la discussione per non chiuderla.

Ora dato che la discussione è molto interessante vorrei

ricordarne il titolo:

L'Aquila ai tempi di Ferdinando il Cattolico

Vi prego di rimanere in tema e di evitare inutili provocazioni, a prescindere dai diversi punti di vista.

Awards

Inviato

Non si può continuare in questo modo.

Ho ripulito la discussione per non chiuderla.

Ora dato che la discussione è molto interessante vorrei

ricordarne il titolo:

L'Aquila ai tempi di Ferdinando il Cattolico

Vi prego di rimanere in tema e di evitare inutili provocazioni, a prescindere dai diversi punti di vista.

Ok, ma al di là di tutto io proporrei di discutere e confrontarci senza problemi, ma soprattutto di avere molta ma molta pazienza tra noi, e soprattutto nei confronti di @@mero mixtoque imperio , il quale ha una testa dura come l'acciaio ma in fondo in fondo è una brava persona. :good:

Comunque ritornando alla questione Napoli - Lanciano, proporrei di aprire una discussione sul tema quando avrò letto il secondo testo, verrà dato atto ad ogni cosa positiva o negativa e "senza esclusione di colpi", ma sempre mantenendosi sul confronto esclusivamente storico-numismatico e documentale.

@@Reficul @@Rex Neap


Inviato

@@Reficul ... credo che io stia discutendo di sole monete, e soprattutto di quelle relative al titolo della discussione e al max (per conseguenza logica del periodo) quelle di Carlo V, ma esclusivamente inerenti l'Aquila.

E credo anche che mi stia sforzando di portare, una volta per tutte, in discussione, degli argomenti validi, ai quali però noto che si risponde con semplici battute e con riferimenti a persone e studiosi del passato che non possono nemmeno difendersi da accuse.

Non conosco, da parte mia, un'altro metodo migliore di comportamento.

Ti ringrazio per aver, ancora una volta ricordato, che qui si dovrebbe parlare solo di Numismatica con le relative monete.


Inviato

@@Reficul ... credo che io stia discutendo di sole monete, e soprattutto di quelle relative al titolo della discussione e al max (per conseguenza logica del periodo) quelle di Carlo V, ma esclusivamente inerenti l'Aquila.

E credo anche che mi stia sforzando di portare, una volta per tutte, in discussione, degli argomenti validi, ai quali però noto che si risponde con semplici battute e con riferimenti a persone e studiosi del passato che non possono nemmeno difendersi da accuse.

Non conosco, da parte mia, un'altro metodo migliore di comportamento.

Ti ringrazio per aver, ancora una volta ricordato, che qui si dovrebbe parlare solo di Numismatica con le relative monete.

Ho risposto esattamente agli argomenti da te sollevati al post 24, cercando di fornirti quegli elementi che ti mancano.

Tu hai tirato in ballo vecchi studiosi, tu hai tirato in ballo Lanciano, tu hai tirato in ballo una mia pubblicazione.

Se sei di memoria corta, almeno rileggi.


Inviato

Certo che sono stato io....ed era pure ora, le persone appassionate di questa monetazione sono stufe di leggere a sprazi le tue solite "frecciatine lancianesi" senza aver mai fatto un discorso compiuto.....io ho deciso di accontentarle....

Perchè ti sei sentito tirato in causa, sono partito con un discorso "generalizzato" ma se intendi partecipare...ben venga.

Non hai risposto adeguatamente al post 24 in quanto io, anzi meglio Noi, non abbiamo ancora letto un tuo documento dove si evince che il Mezzo Carlino di Ferdinando il Cattolico è stato erroneamente attribuito alla zecca di Napoli, sia dai precedenti, sia da uno studioso contemporaneo apparso in uno scritto di pochi mesi fà.

Secondo Voi questa è una risposta congrua ? >

Cerco di aiutarti.

Il Prota ha scritto molte cose corrette, ma anche molte corbellerie, per cui non va preso per quello che è, ma va sempre sondato.
Esempi:

1) in un articolo attribuisce a Napoli lo scudo d'oro di Filippo III, periodo in cui la zecca non lavora oro;

2)confonde l'ampliazione dell'ufficio, questione giuridica, con l'ampliamento delle officine (mi pare pure che qualche autore abbia recentemente copiato questo errore);
3)considera i poteri del sostituto del mastro di zecca al pari di quello regolare;

...e via dicendo. Ignora ovviamente la zecca di Lanciano...

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Inviato

Mi scuso. Mi dispiace che i miei interventi siano al di sotto delle aspettative.


Inviato (modificato)

In attesa di documentazione....vado avanti:

Altra situazione a dir poco imbarazzante: sempre da Perfetto 2013 – Moneta 49 Carlino di Carlo V, nota 128 si legge: testuali parole:

"Si rimanda per un confronto a Giuliani 2010, pag. 110, dove è presente un Carlino Aquilano battuto poco tempo dopo, ovviamente con le iniziali del mastro di Zecca".

A pag. 110 dello scritto dello Giuliani è vero che c’è un Carlino del 1° tipo (che poi sarebbe quello di cui avevamo parlato in questa discussione http://www.lamoneta.it/topic/122338-laquila-ai-tempi-di-carlo-v-dasburgo/ ) ma al Perfetto gli è sfuggita la lettura della pagina successiva del lavoro del Giuliani, cioè la 111 dove l’A. esplicita i motivi per i quali questa/queste monete siano assegnate EX AEQUO tra Napoli e l’Aquila oppure viceversa.

Ci sono documenti che attestano l’attribuzione esclusiva all’Aquila ? e perché nella nota 128 non è stato scritto……. !!!

Vediamo uno scritto diverso da quello del Giuliani e precedenti …. nel quale si evince quanto riportato.

P.S. A tale riguardo pregherei il curatore di questa sezione di attivarsi affinchè in questa discussione http://www.lamoneta.it/topic/114985-catalogazione-sesquiducato-carlino-e-ducato/ venga cancellata oppure ripristinata alla normalità la foto del suddetto Carlino classificato dal PR al nr. 28 pag. 100 2^ foto e dal cui lavoro l'Utente ha tratto e scarabbocchiato la moneta..............almeno fino a prova contraria, e comunque sia per una forma di rispetto per chi ha scritto in passato, non andrebbe comunque fatto.

@@Reficul

Modificato da Rex Neap

Inviato

In attesa di documentazione....vado avanti:

Altra situazione a dir poco imbarazzante: sempre da Perfetto 2013 – Moneta 49 Carlino di Carlo V, nota 128 si legge: testuali parole:

"Si rimanda per un confronto a Giuliani 2010, pag. 110, dove è presente un Carlino Aquilano battuto poco tempo dopo, ovviamente con le iniziali del mastro di Zecca".

A pag. 110 dello scritto dello Giuliani è vero che c’è un Carlino del 1° tipo (che poi sarebbe quello di cui avevamo parlato in questa discussione http://www.lamoneta.it/topic/122338-laquila-ai-tempi-di-carlo-v-dasburgo/ ) ma al Perfetto gli è sfuggita la lettura della pagina successiva del lavoro del Giuliani, cioè la 111 dove l’A. esplicita i motivi per i quali questa/queste monete siano assegnate EX AEQUO tra Napoli e l’Aquila oppure viceversa.

Ci sono documenti che attestano l’attribuzione esclusiva all’Aquila ? e perché nella nota 128 non è stato scritto……. !!!

Vediamo uno scritto diverso da quello del Giuliani e precedenti …. nel quale si evince quanto riportato.

P.S. A tale riguardo pregherei il curatore di questa sezione di attivarsi affinchè in questa discussione http://www.lamoneta.it/topic/114985-catalogazione-sesquiducato-carlino-e-ducato/ venga cancellata oppure ripristinata alla normalità la foto del suddetto Carlino classificato dal PR al nr. 28 pag. 100 2^ foto e dal cui lavoro l'Utente ha tratto e scarabbocchiato la moneta..............almeno fino a prova contraria, e comunque sia per una forma di rispetto per chi ha scritto in passato, non andrebbe comunque fatto.

@@Reficul

A me non è sfuggito nulla, a te probabilmente molto.

Giuliani assegna la moneta a pari merito perché il mastro di zecca di Napoli e l'Aquila è comune alle due zecche e dunque è doveroso lavorare moneta per moneta, mentre la zecca di Lanciano lavora al di fuori dell'ufficio che segna le monete con le iniziali, perché è franca (cfr. ceca y monedas en la ciudad de Lanciano).


Inviato

Come al solito ti sottrai e aggiri l'ostacolo.......non stò parlando di Lanciano, ma di Napoli/Aquila............perchè hai scritto Aquila sotto la foto in nota del Carlino dando per certa quell'attribuzione esclusiva.

Adesso stacco...ci scriviamo in serata......ciao.


Inviato

Come al solito ti sottrai e aggiri l'ostacolo.......non stò parlando di Lanciano, ma di Napoli/Aquila............perchè hai scritto Aquila sotto la foto in nota del Carlino dando per certa quell'attribuzione esclusiva.

Adesso stacco...ci scriviamo in serata......ciao.

Perché c'è un documento che conforma le emissioni lancianesi a quelle aquilane.

Ho soltanto fornito ai Numismatici il sistema per individuare le monete napoletane/aquilane/lancianesi, poi ognuno le può documentare più precisamente.

Le mie sono le linee generali da cui poi sviluppare discorsi locali e minori...ho fatto semplice "accademia", ma se non hai studiato e non ricerchi non ci fai niente.


Inviato (modificato)

Tu non hai fornito un sistema........hai asserito e scritto che tutte le monete senza sigle sono di Lanciano, mettendo delle foto e catalogandole.

messaggio modificato da Francesco77

@@Rex Neap @@mero mixtoque imperio , fate i bravi e chiaritevi tramite mp per favore, grazie

Modificato da francesco77

Inviato (modificato)

Ferdinando il Cattolico e la figlia Giovanna - Monetazione in rame.

Perfetto 2013 ai numeri 40-41-42-43-44-45 e 46 per intenderci tutte.

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FCAT/6

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FCAT/1

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-GPC

Seconda questa classificazione a Napoli durante il periodo di Ferdinando il Cattolico e la figlia Giovanna 1504-1519 non fu coniata monete in questo metallo...........spero che anche qui ci sia un documento (che fino ad ora non ho visto) a sostegno della tesi dal quale si evince, senza ombra di dubbio, che chi ha scritto fino ad oggi ha riportato "corbellerie".

Modificato da Rex Neap

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