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IGNORED

Sequestro monete HELIOS NUMISMATIK Monaco Germania


Risposte migliori

Quest'ultima tua osservazione potrebbe scatenare un bel ginepraio! :)

Capisco il perché lo sostieni e ne condivido in parte l'impostazione di fondo. Tuttavia vedo penalizzante il vietare il commercio di monete (classiche e/o moderne) al privato. Che vada regolamentato, che vadano introdotti controlli e norme da seguire e rispettare a monte, mi può star bene. Ma vietarlo in senso assoluto no.

Se poi il privato vende con regolarità, allora ok... cessa anche la sua veste di "privato" e giocoforza deve regolarizzarsi e mettere in piedi quell'impalcatura giuridica e commerciale che si chiama "impresa" come prevede la norma (anche se non è chiarissima nello stabilire il confine tra vendita privata e vendita in forma d'impresa lasciando come sempre margine all'interpretazione, spesso per noi italiani abbastanza creativa e fantasiosa!).

Il privato può avere dei doppioni o può dismettere parte della sua collezione e può decidere, a mio sentimento in maniera del tutto legittima, di provvedere da sé alla vendita. Perché? Anche per una mera questione di opportunità e di guadagno. Cedendo appoggiandosi a un commerciante giustamente potrebbe vedersi ridurre il recupero su quanto a suo tempo speso o anche semplicemente fare un realizzo minore di quanto si è prefissato.

Ovvio, c'è vendita privata e vendita privata (o meglio, venditore privato e venditore privato) e spesso e volentieri né il compratore né chi indaga ha gli strumenti per coglierne le differenze.

E quindi?

Quindi un bel niente... allo stato attuale delle cose è bene astenersi dall'acquistare online presso privati e vendere da privati. astenersi tuttavia non vuol dire condividere questo clima restrittivo.

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Ma quali tipi di controlli vuoi che si possano introdurre quando la platea da controllare è così vasta? Mettiamo un TPC al fianco di ognuno?
Non è possibile neanche immaginarlo...a questo punto, molto meglio proibire la cessione tra privati e demandarla alla presenza di un operatore professionale che faccia da tramite e garante per la bontà dell'oggetto e che si prenda la briga( nei limiti di legge) di verificare le identità e quanto altro possibile relativamente al bene in trattativa e alla sua provenienza...In questo modo, per chi dovesse controllare la liceità delle transazioni, la faccenda si semplificherebbe non poco avendo da intervenire solo su soggetti ben definiti e che sono parte in causa e corresponsabili della conduzione delle trattative nel rispetto delle norme.....senza contare che si eviterebbero anche scempi di monete mal'interpretate e rovinate da mani inesperte in quanto non ci sarebbe più la necessità di riuscire a catalogare tutto autonomamente...


Il privato può avere dei doppioni o può dismettere parte della sua collezione e può decidere, a mio sentimento in maniera del tutto legittima, di provvedere da sé alla vendita. Perché? Anche per una mera questione di opportunità e di guadagno. Cedendo appoggiandosi a un commerciante giustamente potrebbe vedersi ridurre il recupero su quanto a suo tempo speso o anche semplicemente fare un realizzo minore di quanto si è prefissato.

Mi sembra ovvio e del tutto dovuto....

Modificato da numizmo
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Mah. Anch'io mi collocherei in una posizione mediana, non foss'altro perchè la legge non vieta al privato di cedere le proprie monete anche su portali online.

Però allora, onde evitare di rimanere coinvolti in spiacevoli vicende giudiziarie, occorrerebbe concordare coi i portali e con "i controllori" dei protocolli preventivi che garantiscano il venditore privato ed i potenziali acquirenti.

Faccio un esempio:

prima di poter nettere online la moneta, il privato deve trasmettere il file dell'inserzione, con foto della moneta e scansione dei documenti di provenienza, ad un indirizzo email dei "controllori", ricevendone un "visto", che dovrà poi essere riportato pubblicamente.

Questo "visto" garantisce ai potenziali acquirenti che la moneta è conosciuta ai "controllori" che l'hanno "approvata".

A questo punto anche la moneta del privato venditore verrebbe controllata "a monte", equiparando la sua asta a quelle dei professionisti.

Ma ciò è fattibile o è utopia?

Saluti.

M.

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Mah. Anch'io mi collocherei in una posizione mediana, non foss'altro perchè la legge non vieta al privato di cedere le proprie monete anche su portali online.

Però allora, onde evitare di rimanere coinvolti in spiacevoli vicende giudiziarie, occorrerebbe concordare coi i portali e con "i controllori" dei protocolli preventivi che garantiscano il venditore privato ed i potenziali acquirenti.

Faccio un esempio:

prima di poter nettere online la moneta, il privato deve trasmettere il file dell'inserzione, con foto della moneta e scansione dei documenti di provenienza, ad un indirizzo email dei "controllori", ricevendone un "visto", che dovrà poi essere riportato pubblicamente.

Questo "visto" garantisce ai potenziali acquirenti che la moneta è conosciuta ai "controllori" che l'hanno "approvata".

A questo punto anche la moneta del privato venditore verrebbe controllata "a monte", equiparando la sua asta a quelle dei professionisti.

Ma ciò è fattibile o è utopia?

Saluti.

M.

E la responsabilità di concedere il visto chi se la prende?

un impiegato che non sa distinguere una moneta da un biscotto e quindi non può risalire all'identità della moneta con la fattura esibita? e questo quando la fattura ci fosse...e quando( con italica perseveranza) la fattura non c'è o è di dubbia interpretazione?

No, ci vuole un professionista del settore, ma non un professionista solo perché ha una licenza di commercio, ma un professionista e seguito di esami specifici...allora si che potrebbe funzionare...cominciamo ad eliminare i privati e i commercianti cialtroni dalle fila di chi maneggia questi beni e vedrete che non ci sarà più neanche ragione di fare visite mattutine per la P.A.

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una inserzione ebay "cristallina" è quasi un'ossimoro...proprio perché non si parla di controlli " a monte"...ed è per questo che resto sempre più saldo nella mia convinzione che il commercio delle antichità, monete comprese, vada vietato ai privati

Con quel "cristallina" intendevo dire che non era palesabile alcuna violazione; ad esempio immagini di monete sporche di terra, esplicita dichiarazione di provenienza da scavo etc.

Proibire il commercio delle antichità ai privati significa semplicemente proibirlo del tutto (che perlomeno darebbe adito a meno incertezze); se infatti si mettesse una siffatta regola il passo successivo sarebbero i sequestri ai commercianti che, giocoforza, si dovrebbero trovare un altro mestiere (facile dato il periodo di benessere che stiamo attraversando, no?) e mi stupisco che numizmo non lo metta in conto.

Comunque la spiegazione di Michele non mi convince e anzi è indice di quanto una certa mentalità si sta affermando anche nel mondo dei collezionisti. Capisco bene che le vendite di privati vadano controllate maggiormente, ma vorrei che le persone non venissero condannate a priori ma dopo e solo se colpevoli. Se acquisto su ebay una bicicletta e poi risulta che il venditore l'aveva rubata mi sembra ovvio che me la sequestrino e forse anche che mi indaghino, ma è accettabile che mi sequestrino tutte le biciclette che ho in casa?

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Con quel "cristallina" intendevo dire che non era palesabile alcuna violazione; ad esempio immagini di monete sporche di terra, esplicita dichiarazione di provenienza da scavo etc.

Proibire il commercio delle antichità ai privati significa semplicemente proibirlo del tutto (che perlomeno darebbe adito a meno incertezze); se infatti si mettesse una siffatta regola il passo successivo sarebbero i sequestri ai commercianti che, giocoforza, si dovrebbero trovare un altro mestiere (facile dato il periodo di benessere che stiamo attraversando, no?) e mi stupisco che numizmo non lo metta in conto.

Comunque la spiegazione di Michele non mi convince e anzi è indice di quanto una certa mentalità si sta affermando anche nel mondo dei collezionisti. Capisco bene che le vendite di privati vadano controllate maggiormente, ma vorrei che le persone non venissero condannate a priori ma dopo e solo se colpevoli. Se acquisto su ebay una bicicletta e poi risulta che il venditore l'aveva rubata mi sembra ovvio che me la sequestrino e forse anche che mi indaghino, ma è accettabile che mi sequestrino tutte le biciclette che ho in casa?

credo che invece, la conclusione sarebbe proprio l'opposto di quanto da te prefigurato...e proprio a causa di quella serie di comunicazioni obbligatorie a cui sono tenuti i professionisti e non i privati...e che fallano anche tra i commercianti cialtroni....

La P.A. non sequestrerebbe nulla e i commercianti seri non chiuderebbero proprio nulla...anzi!...lavorerebbero senza concorrenze sleali e senza il timore di venire coinvolti da conferenti con storie non " cristalline" ( visto che il termine ti piace tanto) nel loro passato.....ne avrebbero tutto da guadagnare sia loro che la P.A. e, sul più lungo termine( ma capisco che sia più difficile da mandare giù) anche i collezionisti...

Chi ne avrebbe a patire?...tutta quella pletora di trafficanti, traffichini e dealers improvvisati e improvvidi, che hanno la totale o quasi responsabilità della degenerata situazione attuale tra P.A. e collezionismo...prima li si elimina dal gioco è meglio è per tutti...

P.S. le biciclette son biciclette...non puoi scavarle...puoi rubarle ma c'è sempre una denuncia particolareggiata che le insegue...una moneta che viene dal terreno non è repertoriata, quindi nessuno può denunciarti per quella...ergo la P.A. , fa di tutta un'erba un fascio....togli i dealers illegali( che poi son quelli che più spingono i ritrovamenti illeciti) e vedi che la questione cambia...

Di pari passo, quando trovi un dealer professionale che foraggia i ritrovamenti clandestini, butta via la chiave...

Modificato da numizmo
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"E la responsabilità di concedere il visto chi se la prende?
un impiegato che non sa distinguere una moneta da un biscotto e quindi non può risalire all'identità della moneta con la fattura esibita? e questo quando la fattura ci fosse...e quando( con italica perseveranza) la fattura non c'è o è di dubbia interpretazione?
"

Beh. no. I controllori dovrebbero essere, tendenzialmente, gli stessi che esaminano e vidimano i Registri nei quali i commercianti annotano le monete prese in carico (registri di P.S.) o coloro a cui le case d'asta mandano in visione preventiva i loro cataloghi.

Ferma la fattibiltà organizzativa della proposta (sono il primo ad avere dei dubbi...) mi pongo però anche il problema di spiegare perchè il privato non possa cedere o acquistare online da un altro privato, senza patemi d'animo, una moneta acquistata regolarmente, dovendo ricorrere sempre ad un commerciante.

Tanto più che vediamo come vanno a finire i processi intentati contro questi privati.

O si va ad un divieto per il privato di poter vendere autonomamente una moneta...ma bisognerebbe avere il coraggio di fare una legge in tal senso, che puzza da lontano di incostituzionalità e sarebbe probabilmente un unicum in tutta Europa, oppure bisogna mettere la gente onesta in condizione di non ritrovarsi i Carabinieri a casa alle 7 del mattino.

Se ammettiamo che il commerciante può rivendere la moneta (anche priva di pedigree) ritirata al privato, perchè subisce il controllo dei Registri nei quali ha annotato la suddetta moneta, analogamente dovremo ammettere che se il privato sottopone ad un pool di controllori "addetti ai lavori" (non parlo dell'impiegato di Ebay...) le monete che vuole vendere, egli sta operando esattamente nello stesso modo in cui opera il professionista, dal punto di vista del controllo pubblico.

In realtà poi, i controllori sarebbero le stesse persone che passano ore ed ore a monitorare quel genere di aste...per cogliere in fallo (o in presunto fallo...) gli stessi soggetti che, nell'ipotesi qui prospettata, li contattarebbero per una verifica preventiva della moneta che intendono vendere.

Insomma, prevenire anzichè reprimere.

E per semplificare il discorso e tagliare la testa al toro, porrei al privato anche uno "sbarramento": le monete che egli intende vendere devono essere di sicura ed attestata provenienza....per tutto il resto....rimarrebbero i commercianti, che "rischiano" in qualche modo di fungere da "lavatrice" per il materiale di cui i privati non sono in grado di documentare la provenienza, che verrebbe regolarizzato per il solo fatto del suo passaggio (indenne..) nei suddetti Registri.

Amen.

Altro discorso è quello di capire se una simile struttura può eistere e può funzionare operativamente.

M.

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E per semplificare il discorso e tagliare la testa al toro, porrei al privato anche uno "sbarramento": le monete che egli intende vendere devono essere di sicura ed attestata provenienza....per tutto il resto....rimarrebbero i commercianti, che "rischiano" in qualche modo di fungere da "lavatrice" per il materiale di cui i privati non sono in grado di documentare la provenienza, che verrebbe regolarizzato per il solo fatto del suo passaggio (indenne..) nei suddetti Registri.

Amen.

Altro discorso è quello di capire se una simile struttura può eistere e può funzionare operativamente.

M.

Questa a mio modo di vedere potrebbe essere l'unica soluzione che possa tutelare in qualche modo sia il patrimonio italiano che il collezionista.

Rimane però il problema di come si debba determinare la lecita provenienza dell'oggetto in questione. Oggi io non metterei in vendita una mia moneta acquistata nel rispetto delle norme e con tutti i documenti in internet....

Resta il fatto che forse e, aggiungerei, purtroppo, ad oggi, l'unica soluzione che permetterebbe di tutelare il patrimonio e l'ingenuo (più che incauto) acquirente in modo efficiente (ma anche efficace e giusto?) sia quella prospettata da numizmo...

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"Se acquisto su ebay una bicicletta e poi risulta che il venditore l'aveva rubata mi sembra ovvio che me la sequestrino e forse anche che mi indaghino, ma è accettabile che mi sequestrino tutte le biciclette che ho in casa?"

Le monete non sono, ahimè, come le biciclette.

Le prime, se antiche, risentono del fatto che quando sono provenienti dal sottosuolo appartengono alla Stato, e questa particolarità, unitamente ad una discutibile posizione della giurisprudenza sulla ripartizione dell'onere della prova quando si discuta, appunto, di provenienza, ne fa una "merce sensibile".

Le biciclette invece....sono biciclette.

M.

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"Rimane però il problema di come si debba determinare la lecita provenienza dell'oggetto in questione. Oggi io non metterei in vendita una mia moneta acquistata nel rispetto delle norme e con tutti i documenti in internet...."

Già. Penso che non lo farei neppure io.

Però, chiedo anche a Te: quante inserzione eBay di privati mi puoi segnalare, nelle quali oltre alla moneta si riportavano i documenti di provenienza, il lotto dell'asta con il cartellino, la scansione dell'attestato di autenticità e provenienza?

Che casistica abbiamo di sequestri originati da inserzioni così concepite?

M.

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"Rimane però il problema di come si debba determinare la lecita provenienza dell'oggetto in questione. Oggi io non metterei in vendita una mia moneta acquistata nel rispetto delle norme e con tutti i documenti in internet...."

Già. Penso che non lo farei neppure io.

Però, chiedo anche a Te: quante inserzione eBay di privati mi puoi segnalare, nelle quali oltre alla moneta si riportavano i documenti di provenienza, il lotto dell'asta con il cartellino, la scansione dell'attestato di autenticità e provenienza?

Che casistica abbiamo di sequestri originati da inserzioni così concepite?

M.

Hai perfettamente ragione :) nessuna! Mi ricordo solo di un venditore che cedeva le proprie monete dissequestrate con i relativi documenti. Casistica di certo non utile in questo caso...

Però sarebbe da distinguere tra monete acquistate da professionisti di ebay e in aste vere e proprie.

Se compro una moneta da un professionista tedesco su ebay mi viene rilasciata una fattura con il numero dell'inserzione e forse qualche riga di descrizione. La foto la aggiungo io, stampo l'inserzione e la ricevuta del pagamento. Ho fatto le cose in regola, ma basta come prova per la lecita provenienza per venderla su ebay? In teoria forse si, ma in pratica sono convinto che partirebbero le indagini. E forse ne comprendo anche la ragione perchè potrebbe non essere difficile fare i "furbi" con questi documenti :(

Ovviamente questo non dovrebbe accadere se parliamo di aste vere e proprie con una documentazione più dettagliata e completa, ma, appunto, non c'è casistica per trarre conclusioni.

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Se acquisto su ebay una bicicletta e poi risulta che il venditore l'aveva rubata mi sembra ovvio che me la sequestrino e forse anche che mi indaghino, ma è accettabile che mi sequestrino tutte le biciclette che ho in casa?

Dipende da quante biciclette hai in casa.

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Dipende da quante biciclette hai in casa.

Je comprends pas.

Se ho piu' di dieci biciclette sono passibile di qualche imputazione (riciclaggio, ricettazione..)?

Se da ora in poi basta il numero/quantità di un bene per destare sospetti comincio a preoccuparmi e mi viene in mente il racconto di Borges ove si perseguiva tutto cio' che duplicava (.. anche lo specchio.. scriveva.. è da condannare percheè duplica le cose e l'uomo che vi si riflettono dentro :)) sublime !

Buona pasqua a tutti!

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Je comprends pas.

Se ho piu' di dieci biciclette sono passibile di qualche imputazione (riciclaggio, ricettazione..)?

Se da ora in poi basta il numero/quantità di un bene per destare sospetti comincio a preoccuparmi e mi viene in mente il racconto di Borges ove si perseguiva tutto cio' che duplicava (.. anche lo specchio.. scriveva.. è da condannare percheè duplica le cose e l'uomo che vi si riflettono dentro :)) sublime !

Buona pasqua a tutti!

Beh, un minimo di proporzionalità ci deve essere in tutto.....se hai tre biciclette, niente di strano, se ne hai duecento, qualcosa di inusuale magari c'è.

Se sei un grossista , tutto ok....ma se non lo sei, vorrai ammettere che qualche domanda a uno gli viene in mente.......quindi, qualche chiarimento te lo chiede....se sai darlo, è tutto a posto, ma se non sai darlo, allora siamo da capo.......

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Beh, le biciclette (e neppure quelle antiche...salvo forse qualche velocipede che fosse stato sepolto nel sottosuolo italiano e che qualcuno potrebbe definire, per questo motivo.."velocipede archeologico"... :crazy: che, in quanto tale,può forse appartenente allo Stato, alla stregua delle monete rinvenute nel sottosuolo...), non risentono della presunzione di proprietà statale.

Quindi se il Carabiniere trova cento biciclette a casa di Tizio, salvo che non gli sia noto che sono state presentate denuncie per furto di biciclette (però allora disporrà anche delle descrizioni delle bici rubate e potrà agevolmente verificare se si tratta delle stesse bici di cui è stato denunciato il furto) non desumerà che le stesse possano appartenere allo Stato (ipotesi che invece si formula di fronte a monete potenzialmente archeologiche) o che siano state rubate a privati.

Vedo che però, dopo annose discussioni, ancora qualcuno non comprende (o non vuole comprendere) il fatto che le monete antiche potenzialmente "archeologiche" non possono essere considerate alla stregua delle biciclette, delle mutande o di qualunque altro bene per il quale non è stabilito che la proprieà, a certe condizioni, è sempre dello Stato.

Se esistesse una norma che stabilisse che tutte le biciclette "Graziella" bianche appartengono allo Stato, salvo qyelle prodotte dopo il 1980, di fronte ad una "Graziella" bianca, in condizioni di partiicolare usura e di cui è necessario disporre un accertamento tecnico per capire in quale anno sia stata prodotta, come dovrebbe comportarsi il Carabiniere che la trovasse nel garage di un privato?

L'esempio non sarà calzantissimo con le monete potenzialmente archeologiche, ma ci si avvicina molto.

Saluti. :hi:

M.

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Per parte mia credo di aver capito che non se ne esce, da ogni punto di vista c'è sempre qualcosa che non torna.

Il dispiacere è che molti anni fa sono stato contagiato da questa "malattia" incurabile ...forse in forma non gravissima, in quanto non vado oltre il medioevo, ma mi sento ugualmente coinvolto nell'incertezza del possesso delle "mie" monetine e del fatto che sia così facile acquistarle e così pericoloso rivenderle ...fatto che in tutta la mia carriera di collezionista è capitato un paio di volte dietro molte pressioni da parte degli acquirenti ("mi manca e tu ce l'hai doppia", "per motivi di studio", "ti offro il doppio di quanto l'hai pagata").

Modificato da dizzeta
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Perdonami biz ma mica ci arrivo. Le altre biciclette possono essere anche loro di proprietà altrui esattamente come le monete. Però chi sequestra spesso parte dal presupposto che le altre monete siano di proprietà dello stato mentre nel caso delle biciclette (ammetto che non sono però a conoscensa di casi simili) si ipotizza che l'acquirente sia una persona onesta. Boh, a me sembra un comportamento differente.

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".. Però chi sequestra spesso parte dal presupposto che le altre monete siano di proprietà dello stato mentre nel caso delle biciclette......"

Perchè le monete potenzialmente archeologiche sono e si presumono di proprietà dello Stato...lo dice la legge. La proprietà può essere del privato solo in casi particolari e cioè se queste non provengono dal sottosuolo nazionale dopo il 1909, o se provengono dall'estero (sempre che però non siano state scavate in Italia dopo il 1909 e "smerciate" dall'estero...vedi il motivo che senbra avere ispirato il sequestro di Ciosky..) e nelle altre ipotesi di commercio e scambio legale ammesse dalla legge.

In tutti questi casi, la proprietà non statale e dunque privata della moneta deve essere dimostrata dal privato (così richiede la giurisprudenza della cassazione) con adeguata documentazione.

Quindi in Italia, se vuoi collezionare serenamente monete antiche, devi attenerTi a queste regole..

Se vuoi invece collezionare biciclette, il discorso cambia radicalmente.

Puoi acquistarle la bici da un professionista anche senza che lui sia obbligato dalla legge a rilasciare l'attestato di autenticità e provenienza (che invece, guarda caso, deve corredare la moneta...) e se la compri da un privato non è necessario che Tu richieda alcuno scritto, se non per avere una ricevuta che documenti il Tuo pagamento.

Per la proprietà della bici vale infatti il principio del codice civile per i beni mobili secondo cui il "possesso vale titolo"; quindi l'ordinamento presume che la bicicletta sia Tua per il semplice fatto che Tu nei sia in possesso...

Se poi invece l'hai rubata, il vero proprietario dovrà prima denunciarne il furto e allora, se quella bici (che comunque non sarà mai proprietà dello Sato, salvo che non sia una bici del Ministero dei Trasporti...) sarà trovata a casa Tua, verrai a quel punto perseguito per furto.

Quindi non è che i collezionisti vengano considerati disonesti e i proprietari di biciclette onensti.

La differenza sta nel fatto che i collezionisti numismatici raccolgono materiale "sensibile", che può essere potenzialmente dello Stato, mentre i cicloamatori raccolgono beni mobili (le bici) che invece non hanno questa "prerogativa".

"Boh, a me sembra un comportamento differente."

Certo che è differente. Lo è a ragion veduta.

M.

Modificato da bizerba62
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In tutti questi casi, la proprietà non statale e dunque privata della moneta deve essere dimostrata dal privato (così richiede la giurisprudenza della cassazione) con adeguata documentazione.

E visto che questo mi è impossibile per gli acquisti che ho fatto in perfetta regola, in negozi numismatici e presso stimati professionisti del settore ante 2000, che non avevano obblighi di rilasciarmi nulla di diverso dal normale scontrino, che non serve a nulla, o il mio assegno dell'epoca ...in più alcuni di questi professionisti non sono più tra noi per testimoniare...devo temere che lo Stato potrebbe pretendere quello che ho acquistato con i miei risparmi!

Ottimo, complimenti al mio Stato!

Credo davvero che butterò via tutto (in acque internazionali) prima di mettere in imbarazzo anche i miei eredi.

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Ciao dizzeta.

"E visto che questo mi è impossibile per gli acquisti che ho fatto in perfetta regola, in negozi numismatici e presso stimati professionisti del settore ante 2000, che non avevano obblighi di rilasciarmi nulla di diverso dal normale scontrino, che non serve a nulla, o il mio assegno dell'epoca ...in più alcuni di questi professionisti non sono più tra noi per testimoniare...devo temere che lo Stato potrebbe pretendere quello che ho acquistato con i miei risparmi!

Ottimo, complimenti al mio Stato!

Credo davvero che butterò via tutto (in acque internazionali) prima di mettere in imbarazzo anche i miei eredi."

Già. Devi però anche considerare che la possibilità che qualcuno venga a chiederTi di dimostrare la provenienza di quelle monete prive di documentazione (e delle altre delle quali hai la documentazione), se eviterai di vendererle o di acquistarne delle altre online da venditori privati, è considerata più o meno la stessa di vedersi colpita la propria macchina da un meteorite..... :clapping:

M.

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Già. Devi però anche considerare che la possibilità che qualcuno venga a chiederTi di dimostrare la provenienza di quelle monete prive di documentazione (e delle altre delle quali hai la documentazione), se eviterai di vendererle o di acquistarne delle altre online da venditori privati, è considerata più o meno la stessa di vedersi colpita la propria macchina da un meteorite..... :clapping:

M.

No. Non mi basta.

Ho 61 anni e sono stato sempre attento alle regole, credo di aver fatto il mio dovere sempre. Anche questa remota possibilità mi dà fastidio ...

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"No. Non mi basta.

Ho 61 anni e sono stato sempre attento alle regole, credo di aver fatto il mio dovere sempre. Anche questa remota possibilità mi dà fastidio."

Purtroppo l'evoluzione della tecnologia (e del mercato) non va di pari passo con l'evoluzione della "coscienza sociale" e con le leggi.

Vent'anni fa non ci saremmo mai immaginati che avremmo potuto mettere in vendita da casa, con qualche "click", qualunque cosa.

E infatti fino a vent'anni fa le indagini sulle monete antiche potevano al più coinvolgere i professionisti con sedi fisse o qualche occasionale "traffichino" beccato mentre vendeva o comprava monete ai convegni.

Quanti collezionisti si sono visti arrivare i Carabinieri a casa alle 7 del mattino, prima dell'avvento di internet e del commercio online di monete da parte dei privati?

Quindi, se non si aggiorna la normativa....dobbiamo "aggiornarci" noi, in modo da evitare di correre dei rischi..

Dopodichè, avuta cura di evitare di vendere e comprare monete online da privati, avrai notato anche Tu che si continua a fare e a vedere praticamente di tutto...

Sta a ciascuno di noi accettare o non accettare certe regole, che pure ci sono.

Alla fine dei conti siamo pur sempre in Italia...e siamo, pur sempre, italiani.

M.

Modificato da bizerba62
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