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Inviato

Ciao, nella recente discussione L’oro nel periodo Romano mi è stata posta una domanda (post #23)

L'unico caso di quinario diffuso è riferibile ad Alletto. Su questo @Illyricum65 ci potrà dire i perchè della scelta di tale denominazione da parte di Alletto.

E la mia risposta in merito è stata la seguente:

Francamente lo ignoro. Forse intendeva creare una moneta bronzea dal valore diverso dall'antoniniano. Forse intendeva effettuare una frazione dell'antoniano ovvero l'opposto di quanto fatto da Aureliano con gli antoniniani XXI. Ne attendo giusto uno e in genere mi pare di poter affermare che hanno un peso medio inferiore agli antoniniani del periodo; non dimentichiamoci che probabilmente in Britannia scarseggiava il bronzo. Magari intendeva elevare il valore dell'antoniniano ridotto introducendo un sottomultiplo "gonfiato" nel valore. Curiosamente Allectus emette aurei e bronzi mentre gli argenti (materia prima a produzione britannica) sono pressochè assenti.

Il problema di fondo è che se su Carausius le informazioni sono scarse e frammentarie, su Allectus sono ancora minori, anche a causa della brevità del regno. Quindi bisogna ipotizzare spiegazioni che spesso non hanno possibilità di riscontro o smentita.

Ma la curiosità e una punta d’orgoglio mi ha spinto a cercare qualche soluzione alla domanda. Di seguito cercherò di presentare dati in modo da proporre le tesi degli studiosi e qualche ipotesi in merito ai Quinari di Allectus.


Inviato

ALLECTVS

La prima domanda da porsi è la seguente: Allectus, chi era costui? Bella domanda … un Britanno? Un Menapo come Carausius? Un Gallico? Un romano proveniente da qualche provincia nato da genitori non latini? Come detto nel post precedente se già del secondo se ne sa pochino, di lui ne sappiamo ancora meno. Nemmeno il suo nome per intero. I panegirici latini sono l’unica fonte scritta pervenutaci e anche lì le notizie latitano (e come sappiamo spesso seguono la logica ... di Stato). Se ben ricordo dalla lettura del Casey, gli accenni dei panegirici non ne nominano mai nemmeno il nome, indicandolo con epiteti, al pari di Carausius, eseguendo una specie di damnatio memoriae ( nel fatto di non nominarli sta il tentativo di delegittimarli ). Dalle ricerche svolte il nome Allectus è generalmente documentato da epigrafi (tale Q. Allectius Marcellus da Colonia Agrippina o Adlectus da Roma, inizio IV secolo). Era comunque il Tesoriere (Summa Rei Praeeset) di Carausius e nel 293 (?), quando la pressione imperiale sull’isola britannica inizia ad essere pesante, fa uccidere il regnante e ne prende il posto. Perché? Ovvio, per acquisire il potere. Ma ci sono anche tesi secondo le quali Allectus avrebbe assassinato Carausius perché in combutta con Maximianus (o chi per lui) oppure per offrire la Britannia all’Impero Centrale, chiaramente in cambio di un “generoso contributo” ;) . Fatto sta che resterà sul trono fino al settembre 296 quando Costantius Chloro sbarca con l’esercito e riprende possesso dell’isola in nome di Roma. In realtà non lo fece lo stesso Cesare bensì il Prefetto Pretorio Iulius Asclepiodotus che sconfisse Allectus nella battaglia campale tra i due eserciti (quello britannico costituito nella maggior parte da mercenari franchi giunti con Carausius). Ma tant’è, la gloria spetta al Cesare. La località dello scontro è dibattuta ma si ritiene che il Blackmoor Hoard rappresenti il deposito delle truppe britanniche impegnate nella battaglia avvenuta quindi nei pressi di Woolmer, Hampshire (nei pressi del deposito monetale nel 1873 furono trovate anche spade spezzate e punte di lancia). Che si sa ancora? Sempre secondo i panegiristi l’entrata a Londinium di Constantius Chloro fu trionfale, essendo stato il dominio di Allectus despotico e tirannico. L’unica evidenza architettonica attribuita a Allectus è il cosiddetto “Palazzo di Allectus”, presso l’angolo nordovest della cerchia muraria urbica, dalla funzione ignota ma dotato di colonnato e quindi verosimilmente di possesso imperiale.

Ma torniamo al tema numismatico.


Inviato

Allectus emette, nei tre anni, aurei, denari, Ae antoniniani e AE quinarii. Di seguito ne allego alcuni…

AUREI: sono emessi solo dalla zecca di Londinium e ne esistono 24 varietà. La loro diffusione sul territorio indica che non si trattava di donativum ma di monete utilizzate per scambi e deposito: il loro rinvenimento nei depositi votivi di Bath e Londra (London Bridge) indica che erano ben diffusi tra le persone di alto ceto.

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Aureus, Londinium circa 293, 6.34 g. IMP C ALLE - CTVS P F AVG Laureate head r. Rev. ADVENTVS AVG Allectus, in military attire and with radiate wreath, raising r. hand and holding sceptre in l.; at foot, captive. In exergue, ML. RIC 1. C -. A. Burnett, Studies in the Coinage of Carausius and Allectus, pl. 2, 4 (these dies). Depeyrot 4/1. Vagi 2639. Calicó 4786.
Extremely rare. Nick on edge at seven o'clock and light scratches in reverse field, otherwise very fine
Ex Künker sale 38, 1997, 446.

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Allectus usurper in England, 293-296
d=20 mm
Aureus, Londinium 293, AV 4.55 g. ALLECT – VS P F AVG Laureate, draped and cuirassed bust r. Rev. PA – X – AVG Pax standing l., holding branch and transverse sceptre; in exergue, M L. Calicó 4795. A. Burnett, The Coinage of Allectus, pl. 2, 1 (this coin). C 30 var. Depeyrot 4/12 (this coin illustrated). RIC 7.

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Allectus usurper in England, 293 - 295
Aureus, Londinium circa 295, 4.44 g. ALLECT - VS P F AVG Laureate, draped and cuirassed bust r. Rev. PA - X - AVG Pax standing l., holding olive-branch in r. hand and sceptre in l.; in exergue, MI. RIC 7. C -. A. Burnett, Studies in the Coinage of Carausius and Allectus, pl. 2, 2 (this coin). Depeyrot 4/12. Vagi 2639. Calicó 4795.
Extremely rare.

... stesso conio del precedente?

DENARIUS: secondo il RIC esiste un unico denario con rovescio SALVS AVG del quale non dispongo di immagini fotografiche.


Inviato (modificato)

AE ANTONINIANUS: sicuramente la tiipologia più diffusa, emessa sia da Londinium che dalla zecca “C” (probabilmente Camulodunum).

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Allectus, 293-296. Antoninianus, Londinium. IMP C ALLECTVS P F AVG Draped, cuirassed bust, radiate, to r. Rev. PA- X – AVG Pax standing to l. wit sceptre and branch between S – P. ML in exergue. 4,31 g. RIC 28. Very fine.

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Allectus (293-296), Antoninianus, Camulodunum (The British Empire), AE, g 5,54, mm 22, IMP C ALLECTVS P F AVG, radiate, cuirassed and draped bust r., Rv. PROVI - D AVG, Providentia standing l., holding globe and cornucopiae; in l. field, S; in r., P; in ex. C. RIC 94.
Uncommon. Lustrous dark green patina. Attractive coin. About fdc.

AE QUINARIUS: emessi da tutte e due le zecche, riportano legende VIRTVS AVG o LAETITIA AVG con la galea a rovescio.

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Allectus, AD 293-296. AE "Quinarius" minted at Camulodunum or Clausentum. Radiate, cuirassed bust right of Aleextus. Reverse : Galley with mast traveling left, rower heads visible along bulwarks. Sear 13874; RIC 128. Nice dark green patina. Portrait of fine style. Nearly Extremely Fine.

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Allectus (293-296) AE-Quinarius, 3.25 g., 21 mm. Londinium, 293-296. Obv.: IMP C ALLECTVS P F AVG Radiate, cuirassed bust r. Rev.: VIRTVS AVG Galley l. RIC 55. Very nice portrait style! Mint state – FDC. Provenance: Ex Freeman & Sear Fixed Price List 4, Summer 1996, lot D085; The Joseph Melchione Collection.

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ALLECTUS (293-296), AE quinaire en bronze, Camulodunum. Droit : IMP C ALLECTVS AVG B. radié, drapé, cuirassé à droite. Revers : LAETITIA AVG/QC Galère. Ref.: RIC 126. 2,72g. Rare. Patine brune.

Questo il quadro del PAS relativo ai rinvenimenti delle monete in bronzo sul territorio britannico.

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Diffusione territoriale delle monete e degli hoard terminanti con Allectus.

Da P. Walton

Modificato da Illyricum65

Inviato

Il quadro numismatico del periodo vede l’ennesima riforma monetaria nell’Impero Centrale con la creazione di una moneta bronzea di 10 g (con un valore nominale pari a 10 denari). Probabilmente, asserisce Casey, Allectus sentì anch’esso la necessità di emetter un nuovo nominale (valore 2 denari) che costituisse la metà del nominale unitario (4 denari). Il peso della nuova moneta era attorno ai 2 g comparati ai 4.3 g dell’unità di riferimento. La nuova moneta presentava ritratto radiato e al rovescio, in esergo, una lettera Q (Quinarius?) davanti al segno di zecca (L o C).

L’iconografia a rovescio con la galea rimanda al potere navale detenuto da Allectus e potrebbe simboleggiare anche che venne distribuito mediante pagamento ai marinai della Classis.

Qui apro un inciso. Ho effettuato qualche ricerca sull’imbarcazione ritratta a rovescio e generalmente descritta come “galea”.

In realtà si tratta di una nave a remi alberata ma la vela non è rappresentata (stranamente in quanto sono evidenti le cime collegate all’albero): non ci sarebbe niente di strano perché ci sono molte evidenze su monete imperiali dove la velatura non è rappresentata.

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Marco Antonio

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Adriano

Ma in realtà potrebbe trattarsi di una nave simile a quelle utilizzate nel Mare del Nord da popolazioni di stirpe germanica simili a quelle rinvenute a Nydam (Danimarca).

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Qui furono rinvenute attorno al 1850, in una palude, più imbarcazioni datate ad un periodo tra il 200 e il 450 d.C. e la meglio conservata (Nydam 7) fu costruita in quercia attorno al 310-320 d.C.

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E' la più antica barca nordica finora rinvenuta e misura 23 metri di lunghezza e 4 metri di larghezza e ospitava 15 paia di remi con un peso complessivo stimato di circa tre tonnellate. Oggi è ospitata nel castello di Gottorp (Germania). In pratica è il prototipo dei drakkar che porteranno i Vichinghi per i mari. Si potrebbe opinare che è latente dell'albero ma se ben ricordo i drakkar vichinghi, ad esempio, avevano un albero "smontabile".

Nei territori limitrofi vivevano i Sassoni che dapprima furono combattuti e sconfitti da Carausius e quindi divennero suoi alleati assieme ai Franchi. Carausius che a sua volta era un menapo (ovvero proveniente dall’area degli attuali Belgio-Olanda) di umili origini e ben conosceva gli usi e costumi delle popolazioni germaniche dell’area. E le rappresentazioni sulle sue monete sono strette parenti di quelle successive…

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D’altra parte è da anni che gli studiosi inglesi disquisiscono su direzione dell’imbarcazione, prua, albero, cime, dimensioni e … quant’altro.

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(Da Shiel, 1977)

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(Da Besley, 2006)


Inviato (modificato)

Secondo Casey la quasi assoluta assenza di quinari sul continente (perché monete allettane sono diffuse anche in Gallia dove giunsero probabilmente dopo la riconquista della Britannia) potrebbe indicare che la moneta fu disdegnata oltremanica, dove il sistema monetario era puntato sugli antoniniani (4) ed i follis (10). Questa annotazione mi pare interessante ma si potrebbe anche ipotizzare (mia ipotesi personale) che i cosiddetti Quinarii (seguito da sigla di zecca) fossero viceversa monete più leggere ma dal valore nominale maggiore (4 – Quatuor (seguito da sigla di zecca) e pertanto non presi inconsiderazione fuori dal territorio dell’ex- Impero Britannico dove risultavano deprezzati rispetto al contesto circolante. Non sarebbe un unicum nella storia romana: l’introduzione degli antoniniani d’argento dal valore doppio nei confronti del denario seguì un processo analogo se consideriamo il valore di metallo fino contenuto …

Per mio scrupolo mi sono andato a vedere i pesi medi di una ventina di AE Antoniniani e di AE Quinari di Allectus. Ecco i risultati:

QUINARII

1,67

1,85

1,91

2,13

2,29

2,31

2,41

2,48

2,48

2,51

2,58

2,68

2,77

2,79

2,88

2,89

3,08

3,11

3,25

3,77

ANTONINIANI

2,26

3,12

3,2

3,24

3,33

3,41

3,57

3,66

3,66

4

4,05

4,31

4,46

4,5

4,55

4,85

4,97

5

5,54

5,61

Sulla base di queste cifre, non assolute ma indicative, risultano le seguenti medie:

AE Quinarius: 2,57 g Vs. AE Antoninianus: 4,07 g

ovvero grossomodo sovrapponibili con i dati presenti in letteratura (Sec. Burnett, 1984, il rapporto è pari a 3 g Vs. 4,5 g).

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Dove in rosso sono rappresentati gli Antoniniani e in azzurro i Quinari.

Lo stesso Burnett segnala che il peso dei Quinari si avvicina a quello degli antoniniani post-riforma di Diocleziano (294 d.C.) ma non vede una chiara attinenza sulla base della diversa lega componente (solo bronzo in Diocleziano, 1-2 % di argento in Allectus). Anch’egli comunque propone la valutazione dei quinari pari a ½ antoniniano sebbene il rapporto ponderale sia pari a 2/3 e indica la funzione degli parte degli antoniniani come “aureliani”. Un dato interessante che propone è la presenza di classi di hoard che presentano :

  • Molti aureliani, pochi antoniniani e quinari (Linchmere, Colchester, Burton Latimer Hoard)
  • Pochi aureliani, molti antoniniani e moltissimi quinari (Blackmoor, Ewelme, Rogiet Hoard)
  • Solo quinari (Old Ford Hoard)

Per contro Webb e Mattingly posero qualche dubbio in merito al valore in quanto il ritratto è radiato e non laureato…

Insomma, come vedete da voi, tanta carne al fuoco e pochi dati incontrovertibili. In assenza di questi ultimi, potete formulare le vostre ipotesi o commenti … :D …

Ciao

Illyricum

:)

FONTI:

N. Shiel, The Episode of Carausius and Allectus: The Literary and Numismatic Evidence, British Archaeological Reports, Oxford, 1977. A. Burnett, ‘The coinage of Allectus: chronology and interpretation’, British Numismatic Journal, 54 (1984), 21–40

P. J. Casey, Carausius and Allectus: the British usurpers, Yale University Press; 1994 edition (February 22, 1995)

P. J. Walton, (2011) Rethinking Roman Britain: an applied numismatic analysis of the Roman coin data recorded by the Portable Antiquities Scheme. Doctoral thesis, UCL (University College London).

Rogiet Hoard : http://www.britnumsoc.org/publications/Digital%20BNJ/pdfs/2006_BNJ_76_1_4.pdf

Monete tratte da Wildwinds e Acsearch.info

Modificato da Illyricum65
aggiunta fonti

Inviato (modificato)

Ciao @@Illyricum65, aggiungo qualche notizia presa qua e là.

Riguardo gli aurei, dalle mie ricerche risulta quanto segue:

"Allectus's gold was minted on a large scale; no doubt comparatively few specimens have survived because the coins may have been demonetized
after Allectus's defeat. Secondly, the chronology. Although most coins have the
mint-mark ML (or sometimes the enigmatic D/-//ML) one coin has MSL, which can hardly be
divorced from S/A//MSL, the last mint-mark on London antoniniani (see below). For the
start of the reign there are three coins whose obverse legend lacks the imperatorial
praenomen ALLECTVS P F AVG. This legend links with the latest aurei of Carausius which
have a similarly short legend (CARAVSIVS P F AVG), and suggests that the coins were
minted at the very start of the reign (for what it is worth, the peculiar portrait which occurs
with the short legend is reminiscent of Carausius's). So it seems that the gold coinage
started at the beginning of the reign and continued until the end, and that throughout it was minted on a large scale."

Sostanzialmente Alletto coniò molti aurei e per tutta la durata del suo regno. La scarsità attuale sembrerebbe dipendere unicamente da una loro "demonetizzazione" a seguito della sconfitta di Alletto, quindi penso che siano stati fusi.

E' giusta, quindi, la Tua ipotesi in ordine al fatto che la coniazione di aurei non aveva il carattere di "donativum", bensì era destinata alla circolazione.

Modificato da eliodoro

Inviato (modificato)

Ciao @@Illyricum65, aggiungo qualche notizia presa qua e là.

Riguardo gli aurei, dalle mie ricerche risulta quanto segue:

"Allectus's gold was minted on a large scale; no doubt comparatively few specimens have survived because the coins may have been demonetized

after Allectus's defeat.42 Secondly, the chronology. Although most coins have the

mint-mark ML (or sometimes the enigmatic D/-//ML) one coin has MSL,43 which can hardly be

divorced from S/A//MSL, the last mint-mark on London antoniniani (see below). For the

start of the reign there are three coins whose obverse legend lacks the imperatorial

praenomen ALLECTVS P F AVG.44 This legend links with the latest aurei of Carausius which

have a similarly short legend (CARAVSIVS P F AVG),45 and suggests that the coins were

minted at the very start of the reign (for what it is worth, the peculiar portrait which occurs

with the short legend is reminiscent of Carausius's). So it seems that the gold coinage

started at the beginning of the reign and continued until the end, and that throughout it was minted on a large scale."

Sostanzialmente Alletto coniò molti aurei e per tutta la durata del suo regno. La scarsità attuale sembrerebbe dipendere unicamente da una loro "demonetizzazione" a seguito della sconfitta di Alletto, quindi penso che siano stati fusi.

E' giusta, quindi, la Tua ipotesi in ordine al fatot che la coniazione di aurei non aveva il carattere di "donativum", bensì era destinata alla circolazione.

Riguardo gli antoniniani, molti rovesci sono ripresi da Carausio, ma non solo

Vi è un antoninano con al rovescio Dianae Redvci che riprende Postumo, o Victor Ger che riprende Probo e che hanno posto problemi di interpretazione.

Alletto copiava puramente e semplicemente o, ad esempio, rivendicava una supposta conquista della Germania?

: "Most of the types are, unsurprisingly, taken over from Carausius (e.g. PAX or

LAETITIA), but some come from further afield; for instance, DIANAE REDVCI, Diana

leading a stag,5" is copied from coins of Postumus (Plate 1, Nos. 8-9), or VICTORI GER,

trophy and captives,51 is copied from Probus's coinage (Plate 1, Nos. 10—11),52 which

incidentally provides a number of prototypes for Allectus. The fact of this copying,

however, raises a serious - and unanswerable - problem of interpretation. Are the types

merely copied and so devoid of any further historical significance, or were the prototypes

chosen as particularly appropriate to the circumstances or events of Allectus's reign? To

take the case of the VICTORI GER type: can we infer that Allectus claimed a German

victory (otherwise unknown), or does the type appear merely because Allectus or his die

engravers happened to come across it and like it? Another example is provided by the

representation of a temple identified as ROMAE AETER at both of Allectus's mints (Plate 1,

No. 12): do these coins attest the existence (likely enough) of one or more such temples in

Britain, or is it, once more, just a question of copying earlier coins, in this case again of

Probus (Plate 1, No. 13)? I can see no way of deciding between these possibilities, and

therefore urge caution and restraint from using Allectus's coin types to supplement our

tiny knowledge of Allectan Britian.

Although quite a large number of such types are known for the antoniniani, hoards like

Colchester or Burton Latimer show that the vast majority of the coinage was struck with

the unexciting PAX, LAETITIA or PROVIDENTIA; the only exception is the 'C' mint, where

FIDES MILITVM was also minted relatively abundantly. The parallelism between the two

mints is particularly striking for PROVIDENTIA AVG: both mints have the same three

varieties of type with this legend, and at both the legend lengthens from PROVID AVG to PROVIDENTIA AVG as the reign progresses, a development which allows us to determine that the order of mint marks is at London, S/P//ML, S/A//ML, then S/A//MSL, and, at the other mint, S/P//C, and then S/P//CL."" Similarly both mints show a change in their preference in obverse bust types from draped to cuirassed.

Modificato da eliodoro

Inviato

Per quanto riguarda, infine, la nota dolente i "quinari", ho trovato due differenti ipotesi:

Il quinario è da considerarsi in ogni caso un antoniniano:

The last series for Allectus were small coins retaining the radiate-crowned obverse bust of the antoninianus but only three-quarters of the previous weight. Because of the letter Q in the mintmark, this coin is often referred to as a "quinarius", though there is absolutely no reason for supposing that they were anything other than antoniniani of a reduced weight standard. By this time Diocletian's coinage reform was well underway and the adjustment in weight and size may have been in response to prevailing mainland standards. The reverse type depicts a galley, but the two mints available to Allectus mostly used different legends, VIRTVS AVG at London and LAETITIA AVG at the C mint, though some coins with VIRTVS AVG were struck at the C mint.

La seconda, che va considerato con un mezzo antoniniano e, quindi, rientra nella ipotesi da Te suggerita:
"The coins, although they have a radiate bust, have a smaller diameter and a lighter
weight than the antoniniani (3g as opposed to 41/2g).weight than the antoniniani (3g as opposed to 41/2g).69 This weight is the same as that used
by Diocletian for his post-reform antoniniani, minted in Italy and further east after 294,
but I hesitate to see a direct connection because of the different alloys of the two coins.
Diocletian's post-reform radiates contained no silver,™ whereas the 'quinarii' of Allectus
had 1-2 per cent silver, not very much indeed, but apparently as much as his 'antoniniani'
ever contained.71 The weight relationship of % to 1 does, however, suggest that the
'quinarii', despite the radiate portrait, were intended to be (in some sense) halfantoniniani,
since it was normal in the third century for half pieces to weigh two thirds of
their whole.7- The fact that they were a smaller denomination led to a different pattern of
hoarding from that of the antoniniani. Apart from the quinarii two main sorts of coin are
found in hoards of the late third century, both of which we call 'antoniniani' today.
Preferable, however, as labels of convenience, are the terms 'antoniniani', referring only
to the mass of poor quality coinage produced by Gallienus, Claudius II and the Gallic
emperors, and 'aureliani', referring to the larger coins containing five per cent silver
minted by Aurelian and his successors. Most of the coins of Carausius and Allectus were
'aureliani', and to some extent this explains their behaviour in contemporary hoards.
These hoards (to oversimplify) tend to contain either 'aureliani' or 'antoniniani', but rarely
both; the 'quinarii' behave in this context as 'antoniniani' rather than 'aureliani'. Thus hoards
of the first type (e.g. Linchmere,73 Colchester, Burton Latimer74) contain 'aureliani',
but few 'antoniniani' or 'quinarii'. Hoards of the second type (e.g. Blackmoor,75 Ewelme76
contain large quantities of 'antoniniani', few 'aureliani', and often a lot of 'quinarii'.
Sometimes a hoard, like that from Old Ford, London,77 might contain only 'quinarii'.
This interpretation of hoards has several implications. First, it apparently suggests that
'quinarii' were regarded as of equivalent value to 'antoniniani' (as opposed to 'aureliani'),
in both cases half an 'aurelianus'. Secondly, it means that one should not use hoard
evidence for the chronology of the 'quinarii'. Their absence from hoards of Allectan coins
does not show that they were minted at the end of the reign. A related point is that the
absence of 'quinarii' from the Amiens hoard, which discriminates against 'antoniniani',
does not demonstrate an Allectan withdrawal from Gaul in the middle of his reign.78
If hoards cannot help with the chronology of the 'quinarii', then one can only fall back
on stylistic considerations, but none of these appear to me to be conclusive."


Inviato

Infine, posto il mio quinario, classificato come RIC V 55. Pesa 3,09 g con un diametro di 19 mm.

La particolarità è che non vedo l'equipaggio.

Se interessa, allego le ricerche.

Saluti Eliodoro

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Inviato

Trattazione decisamente interessante e soprattutto utile visto che, in maniera sintetica, fa un po' lo stato dell'arte sulla monetazione di Alletto e sui - molti - aspetti non ancora chiariti.

Tra le tante cose, mi hanno colpito i riferimenti ad alcuni rovesci di Alletto che ha citato eliodoro, in particolare il rovescio VICTORI GERM così ho fatto una rapida ricerca per trovarlo.

Ecco l'esemplare presente al BM dal 1980:

AN00662094_001_l.jpgPeso: 4.25 grammes

Die-axis: 6 o'clock

D\ IMP C ALLECTVS P AVG

R\ VICTORI GER S|P/C

Affascinante per quanto riguarda la suggestiva ipotesi di una millantata riconquista della Germania o una qualche vittoriosa battaglia legata in qualche modo ai territori/popolazioni di area germanica.

Mentre, in tema di rovesci di derivazione dalla monetazione di Postumo, anche questo è interessante:

pant11.jpg

AN00662040_001_l.jpg

che presenta quale anello di congiunzione intermedia questo imitativo di Tetrico II di cui viene ipotizzata la battitura proprio su di un precedente tondello di Postumo opportunamente sforbiciato per recuperar materiale:

Bm5fmYj3Sc9X2WTkDaf8qC4dz6nL7H.jpg

qui la scheda: http://www.vcoins.com/en/stores/sebastian_sondermann/150/product/tetricus_ii_antoninianus__fides_exercitvs_reverse_of_postumus__extremely_rare/258430/Default.aspx

Awards

Inviato

Ciao,

Alletto copiava puramente e semplicemente o, ad esempio, rivendicava una supposta conquista della Germania?

Most of the types are, unsurprisingly, taken over from Carausius (e.g. PAX or LAETITIA), but some come from further afield; for instance, DIANAE REDVCI, Diana leading a stag,5" is copied from coins of Postumus (Plate 1, Nos. 8-9), or VICTORI GER, trophy and captives,51 is copied from Probus's coinage (Plate 1, Nos. 10—11),52 which incidentally provides a number of prototypes for Allectus. The fact of this copying, however, raises a serious - and unanswerable - problem of interpretation. Are the types merely copied and so devoid of any further historical significance, or were the prototypes chosen as particularly appropriate to the circumstances or events of Allectus's reign? To take the case of the VICTORI GER type: can we infer that Allectus claimed a German victory (otherwise unknown), or does the type appear merely because Allectus or his die engravers happened to come across it and like it?

in effetti il rovescio di Allectus presenta stringenti affinità con quello di Carausius e con quello di Probus. Sembra delle normali variazioni sul tema e la legenda nel tempo perde la "M" finale.

post-3754-0-61780500-1396377457_thumb.jp

Allectus non mi pare avesse mire espansionistiche, semmai difensive se è vero che alcuni forti del Saxon Shore sono attribuiti a lui. Carausius avrebbe magari avuto modo di scontrarsi con qualche tribù germanica sul continente nel periodo in cui l'Impero Britannico non si limitava all'isola britannica. Magari qualche tribù "sobillata" dall'Impero Centrale... ;)

Mauseus (il numismatico, non lui stesso :D ) scrive in merito:

There is an inherent similarity between the VICTORIA CARAVSI A coins with their martial busts and the three medallions two of which give Carausius a German title and two give him a victory. The use of the RSR mark demonstrates the contemporaneity of the coins and medallions. It looks that all these coins and medals are promoting a German victory early on in his reign, although it is not outside the bounds of possibility that the victory he was celebrating occured before his elevation to Augustus. One cannot help but notice the occasional trophy reverses of Gallienus that continue to promote German victories that are recorded through Carausius' reign and these could reflect an ongoing campaign against the free Germanic tribes.

http://www.forumancientcoins.com/lateromancoinage/carausius/medallions/medallions.html

Ma se vedo possibile qualche scontro con le tribù germaniche usato come scusa per fregiarsi del titolo, per Allectus la vedo meno plausibile... se è vero che era il Tesoriere mi attenderei da lui più una certa abilità magari amministrativa che non militare. L'unica possibilità che potrei supporre è che abbia inviato sul continente un contingente dei suoi mercenari Franchi, richiamati dall'eco di scontri militari nell'area di provenienza germanica (Franchi e Sassoni sembra siano stati alleati di Carausius prima e Allectus in seguito) e l'abbia utilizzato come pretesto per un investitura. Ma si entra un po' nella fanta-archeologia...

Mi pare più facile il fatto che abbia "usurpato" un titolo già assunto dal predecessore.

Ma c'è un precedente illustre nei Gallici: mi spiegate come fece Postumus a emettere monete ORIENS AVG? ;)

Ciao

Illyricum

:)


Inviato

Io non credo alla pura e semplice "copiatura" dei rovesci degli altrui imperatori.

Le monete costituivano uno dei principali veicoli di propaganda e di comunicazione di cui disponeva il "potere (a vario titolo) costituito" nel mondo antico per mandare messaggi, all'epoca chiari, ai sudditi.

Il cittadino che si vedeva in mano la moneta doveva aveere, nonostante potesse anche non saper leggere la legenda, gli strumenti per capire cosa (e soprattutto perché) vi era raffigurato.

Ergo il mero esercizio di riprendere un rovescio altrui senza un preciso significato secondo me non regge. Anche se il sovrano si fregiava di un titolo di cui non aveva diritto, un senso alla base doveva esserci. Esempio lampante in questo senso, per non uscire troppo dal seminato, sono le monete di Carausio con le titolature di Diocleziano e Massimiano e la legenda finale AVGGG dove l'imperatore, senza alcun titolo di legittimità, si autoproclamava pari dei due sovrani legittimi dell'impero centrale. Perché? Semplice, per veicolare l'informazione al popolo che il suo regno (e di conseguenza loro, inteso dei suoi sudditi) era legittimo tale e quale la restante parte dell'impero romano su cui avevano rispettiva giurisdizione Massimiano e Diocleziano.

Ergo, Postumo che riprese (e con buona produzione) il tipo ORIENS AVG (mutuato poi da Vittorino in INVICTVS, ma il soggetto era sempre il sole in corsa a mo' di superman col mantello svolazzante :P) lo fece per veicolare un determinato tipo di messaggio. Quale? Qui sarebbe da approfondire.

Similmente, tornando alle nostre VICTORIA GER/M ci dev'essere una motivazione se Alletto per ultimo e Carausio prima di lui, hanno deciso di utilizzarle per i rovesci delle loro monete. In assenza di evidenze storiche, possiamo solo lanciarsi nelle ipotesi.

Awards

Inviato (modificato)

Concordo con @@grigioviola,

se 蠳tato usato, sia da Carausio sia da Alletto, quel rovescio Victoria Germ una motivazione politica ci doveva per forza essere.

C'蠵n punto che 蠳tato un pascurato; da quello che mi 蠰arso di capire, per Alletto,

vengono distinte tre monetazioni:

- Aureliani

- Antoniniani

- Quinarii.

Pensavo che i termini antoniniani ed Aureliani fossero sinonimi ed indicassero, in ogni caso, sempre la stessa moneta.

Che ne pensate?

Modificato da eliodoro

Inviato

Ciao,

Pensavo che i termini antoniniani ed Aureliani fossero sinonimi ed indicassero, in ogni caso, sempre la stessa moneta.

assolutamente no. Gli "aureliani" sono quelli che in occidente recavano in esergo la sigla XXI e in oriente KA e prendono il nome dalla riforma dello stesso imperatore. Avevano un valore maggiore del comune antoniniano. Il termine è dibattuto e talvolta usato in maniera impropria tanto che talvolta vengono scambiati i due termini.

http://www.monete-romane.com/antoniniano.html

Ciao

Illyricum

;)


Inviato

Gli "aureliani", tra l'altro valevano "troppo" ed erano, quindi, scarsamente utilizzabili come moneta spicciola. Di qui la scarsissima diffusione in Britannia.


Inviato

Complimenti illyricum, argomento veramente interessante.


Inviato

Ciao,

innanzitutto grazie per i complimenti (che fanno sempre piacere) e per i contributi.

Ergo, Postumo che riprese (e con buona produzione) il tipo ORIENS AVG (mutuato poi da Vittorino in INVICTVS, ma il soggetto era sempre il sole in corsa a mo' di superman col mantello svolazzante :P) lo fece per veicolare un determinato tipo di messaggio. Quale? Qui sarebbe da approfondire.

Grigioviola, ne avevamo accennato tempo fa, con la discussione sulle stelle di Victorinus... a mio modesto parere Postumus e a maggior ragione Victorinus, provenienti da carriere militari fossero adoratori di Sol e quindi ORIENS AVG e INVICTVS fossero richiami alla divinità.

Aggiungo alcune considerazioni su Carausius e GERM(ANICVS).

Percy H. Webb nel 1908 (!) riporta questa opinione:


post-3754-0-28059600-1396472462_thumb.jp

Il già citato Shield invece a pagina 39 e 31 segnalache:

post-3754-0-17731400-1396472505_thumb.jp

post-3754-0-19398800-1396472506_thumb.jp

http://www.kenelks.co.uk/coins/carausius/carausius.htm

A feature of the early coins of Carausius was the adoption of reverse designs which were based on prototypes from previous emperors. Among these were SOLI INVICTO (quadriga) and ADVENTVS AVG (Emperor on horseback) based on coins of Probus, GERMANICVS MAX V and VICTORIA GERM from Gallienus, MONETA AVG from Postumus and HILARITAS AVG from Tetricus I. An early facing bust coin from the C mint is obviously modelled on an aureus of Postumus. This, coupled with the sub-standard style and execution of the coins, is what would be expected for a rebel without mint facilities immediately to hand who had to set everything up from scratch.

Burnett, 1984:

post-3754-0-64777200-1396473087_thumb.jp

Questo per completezza e.. ahimè, lo so, non aiutano a fare chiarezza.

Ciao

Illyricum

:)


Inviato (modificato)

Ciao,

assolutamente no. Gli "aureliani" sono quelli che in occidente recavano in esergo la sigla XXI e in oriente KA e prendono il nome dalla riforma dello stesso imperatore. Avevano un valore maggiore del comune antoniniano. Il termine 蠤ibattuto e talvolta usato in maniera impropria tanto che talvolta vengono scambiati i due termini.

http://www.monete-romane.com/antoniniano.html

Ciao

Illyricum

;)

Avendo eliodoro citato nell'altra discussione questo post mi sono ricordato di dire che l'affermazione sopra riportata 蠰arzialmente esatta.

Ci sono numerose evidenze dell'utilizzo di KA per la zecca di Roma e di XXI per le zecche orientali come per esempio per le coniazioni della famiglia di Caro.

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Modificato da Massenzio

Inviato

Ciao,

in effetti così è. Ma la famiglia di Caro è un'eccezione: di solito lo schema è quello.

http://www.forumancientcoins.com/dougsmith/feac73xxi.html

Ciao

Illyricum

:)

Appunto perché è presente un'eccezione l'affermazione assoluta riportata prima è errata. Questo era il senso di quanto ho detto.

Inviato dal mio iPhone utilizzando Lamoneta.it Forum


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