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L' Arco di Gallieno a Roma


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Inviato (modificato)

Forse non tutti sanno che nella Roma antica ed in quella moderna , intendendo per moderna quella fino alla fine del 1800 e ai primi anni anni del 1900 , tra gli altri innumerevoli primati di questa Citta' , vi era anche quello di avere il maggior numero di Archi al mondo , tra antichi e "moderni" , considerando tra gli antichi sia quelli ancora presenti , sia quelli tramandati dalle fonti storiche ed oggi scomparsi , di cui nel corso dei secoli ne sono state trovate le tracce e di alcuni riportati , tramite disegni su carta o acquerelli , le forme prima della loro infelice e barbarica distruzione ; il numero complessivo di questi archi ammonta a 146 .

Tra gli archi antichi superstiti in Citta' ve ne e' uno poco conosciuto , anche dagli stessi Romani , in quanto stretto da case e Chiesa e in una Via , di San Vito , corta poche decine di metri e poco frequentata , non essendo adibita a traffico automobilistico , in pratica Arco , Via e Chiesa sono un angolo di antichita' ; sono un po' distanti dal centro storico maggiormente visitato da turisti e stranieri , questa mancanza di conoscenza , credo sia una pecca dell'Amministrazione Capitolina , che reclamizza forse poco i monumenti minori di Roma antica a scapito dei soliti Colosseo e Fori Imperiali , straconosciuti in tutto il Mondo .

Questo Arco di cui parlo , e' l' Arco di Gallieno ; fu eretto nell' anno 262 al posto dell' antichissima Porta Esquilina di epoca serviana , i cui resti non esistono piu' , esistono pero' alcuni blocchi in peperino della cinta muraria vicina all' antica Porta , a poche decine di metri distanti dall' Arco ed ora inglobati nei muri moderni , ne riporto sotto una foto ; questo Arco di Gallieno non fu eretto per celebrare qualche vittoria militare di questo Imperatore , come avveniva nella normalita' di questi monumenti , bensi fu una offerta di un privato cittadino romano a Gallieno e a sua moglie Salonina , conosciamo il nome di questo antico cittadino ma non la sua figura storica , essendo completamente sconosciuto , tale era Marco Aurelio Vittore , dedico' l' Arco forse per riconoscenza a Gallieno e Salonina per favore ricevuto , probabilmente una carica politica , militare od amministrativa ; l' Arco e' tutto in travertino , la stessa pietra con cui e' fatto il Colosseo , molto resistente al trascorrere del tempo , una pietra minore rispetto al marmo e forse questo lo ha salvato dalla distruzione dei secoli bui , era inizialmente costituito da tre fornici , decorati con false colonne o pilastri in stile corinzio , di cui gli archi laterali , minori rispetto all' arco centrale , l' unico superstite , la cui altezza raggiunge i 10 metri circa , per una larghezza di circa 7 metri , probabilmente l' attico era ornato ai lati con le statue dei due Imperatori poste sopra gli archi minori , mentre sopra quello maggiore forse c' era una edicola ; sotto l' attico , sopra l' arco maggiore , si legge ancora oggi chiaramente la dedica ai due Imperatori , che e' cosi' incisa :

"Gallieno Clementissimo Principi cuius invicta virtus sola pietate superata est et Saloninae sanctissimae . M. Aurelius Victor dedicatissimus numini maiestatique eorum" che tradotto riporta "A Gallieno clementissimo principe la cui invitta virtu' fu superata dalla sola pieta' e alla santissima Salonina . Marco Aurelio Vittore offre in omaggio alla loro maesta' divina"

Come si evince , questa fu una costruzione notevole e non indifferente economicamente , operata da un privato cittadino a cui Gallieno e Salonina dovevano avere concesso qualcosa di notevole o qualche carica pubblica altrettanto importante , certamente non fu un consolato , altrimenti Marco Aurelio Vittore sarebbe storicamente noto tramite i Fasti Consolari . L' Arco come dicevo e' oggi costituito da un solo fornice superstite , il centrale , che conserva intatta la dedica , si appoggia da un lato ad una casa privata e dall'altro alla antica Chiesa di San Vito e Modesto . Anche questo monumento storico non e' riportato dalla numismatica antica conosciuta , ma conoscendo il carattere di Gallieno , tramandato dalla sua vita nella Storia Augusta , probabilmente il suo Arco fu raffigurato su qualche moneta , ma che il passare dei secoli purtroppo non ci ha conservata .

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Modificato da Legio II Italica
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Grazie per questi bellissimi articoli. Hai aggiunto un mattone al mio edificio culturale!

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Inviato

Grazie del complimento @@Veridio , veramente troppo buono nel giudizio espresso :hi:, sono solo un appassionato di storia ed archeologia romana da vari decenni , quindi ho acquisito tramite lo studio ed esperienza diretta in "strada" , un poco di conoscenza in materia , ora che ho tempo , mi fa piacere corrispondere con amici del Forum questo mio interesse , spero di continuare ad interessare qualcuno con le mie discussioni , che deliberatamente non verteranno verso storie e monumenti palesemente noti , bensi' su storie e monumenti "minori" di Roma ed Italia , grazie e ciao :)

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Inviato

Dimenticavo di postare il disegno dell' Arco eseguito da Giuliano da Sangallo nel 1447 , prima della demolizione (purtroppo) degli Archi laterali a causa della costruzione della Chiesa di San Vito e Modesto e delle case dell' epoca . Si nota bene la spettacolarita' del complesso originario , all' epoca quasi intatto .

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Inviato

Argomento molto interessante, grazie ed un saluto.

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Inviato

Grazie per il bel post.

Vi allego qualche altra stampa antica del medesimo soggetto.

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Belle stampe antiche , che ci fanno sognare e rimpiangere quanto di Roma antica sia stato distrutto nei secoli passati , non ne avremo mai una idea , neanche pallida , delle bellezze architettoniche che ornavano la Citta' nel suo massimo splendore .

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Inviato

Belle stampe antiche , che ci fanno sognare e rimpiangere quanto di Roma antica sia stato distrutto nei secoli passati , non ne avremo mai una idea , neanche pallida , delle bellezze architettoniche che ornavano la Citta' nel suo massimo splendore .

E' interessante notare come rapidamente dopo la distruzione dei due fornici laterali tutte le immagini dell'arco delle varie riproduzioni di Roma "antica" assumano che l'arco avesse anche in passato la forma attuale .

Qual'è la fonte del disegno del Sangallo?

Allego altre stampe del medesimo soggetto dei tre grandi incisori di Roma: Piranesi, Vasi e Rossini.

Ps: Il link di wikipedia sul soggetto, dove si spiega la storia delle chiavi di Viterbo appese alla'arco:

http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_dei_Santi_Vito_e_Modesto_(Roma)

e una chicca, la ricostruzione di Roma con le stampe del Vasi:

http://vasi.uoregon.edu/index.htm

Stupendo lavoro... fatto in Oregon!

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Inviato (modificato)

Ciao @@Zioludo e grazie , continui a postare bellissimi disegni dell' Arco . La fonte del Sangallo ( Giuliano ) , cioe' il suo disegno , viene dalla testimonianza dei presenti alla demolizione dei due fornici laterali , avvenuta nel 1447 a causa della costruzione della Chiesa di San Vito e Modesto e di alcune case , pochi decenni prima della venuta a Roma del Sangallo nel 1502/1505 ; esegui' il disegno dell' arco centrale esistente e di quelli laterali gia' abbattuti , appunto in base a testimonianze dirette di chi assistette alla demolizione dei due archi laterali , aiutandolo nella elaborazione del disegno . Quindi i disegni successivi eseguiti dal Vasi e dal Piranesi risalenti al XVIII secolo non riportano piu' i fornici laterali . Andando sul posto si nota bene , sul solo lato dell' Arco vicino alla Chiesa ancora in parte libero mentre l' altro lato e' coperto dalla casa , che ci doveva essere in antico un prolungamento dell' Arco centrale e naturalmente lo stesso doveva essere per il lato ora nascosto dalla casa .

Modificato da Legio II Italica

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