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IGNORED

Una moneta molto molto molto particolare


Risposte migliori

Inviato (modificato)

E' una moneta davvero molto particolare. Lascio a voi il piacere di identificarla, anche se è davvero difficile. Tra l'altro, non so neanche se è la sezione giusta. Del resto, in quale sezione avrei dovuto postarla?

AE18, 2.9 gr. 18 mm.

post-7971-0-02248600-1394478773_thumb.jp

Modificato da cancun175

Inviato (modificato)

Del resto, in quale sezione avrei dovuto postarla?

...nella sezione Richiesta di Identificazione ?! :) http://www.lamoneta.it/forum/70-richiesta-identificazionevalutazioneautenticita-solo-antiche/

Troppo difficile per me. Butto lì un Elagabalus o A.Severo soltanto perché ho il post già aperto...

Modificato da vickydog

Inviato

DE GREGE EPICURI

Non la conosco, quindi cerco di sbizzarrirmi:

1.Coniata molto malamente, quindi o è una moneta coniata in situazione precaria (es. campo militare) oppure imitativa.

2.Testa non laureata ma "fasciata con benda" o diadema molto semplificato.

3.Al D sembra di leggere ..NILIA... o ..ALIA..

4. Al Rov. leggo (?)..VP oppure VR..Figura a sinistra, forse.

Non essendo un antoniniano, escluderei Regaliano e Giuliano 1°. E quindi? Boh..Un denario di rame (come quelli di Aureliano, per dire). Ma di chi, non saprei.


Inviato (modificato)

Pensa, @@gpittini, ero sicuro che solo tu saresti riuscito a identificarla, perché sei un appassionato di questo tipo di monete. L'ho postata in questa sezione perché è una dimostrazione di dove sia arrivata la sfera di influenza culturale romana. Non è un'imitativa...Almeno non nel senso che diamo noi al termine. Meno che mai "barbarica". E si colloca nel I secolo.

Comunque, non voglio annoiare nessuno. Tra qualche ora pubblicherò la soluzione.

Modificato da cancun175
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Inviato (modificato)

Bene. Allora risolvo l'arcano. Il settore in cui questa moneta, come moneta, andava postata è Altre monete antiche. Ma non è la moneta in sé interessante, ma quello che esprime. Ed è proprio quello che esprime che giustifica questo settore del Forum.

Si tratta di una moneta trovata nell'India del Nord (e non è mia, anche se con costerebbe poi molto :lol: ). E stata coniata nella seconda metà del I secolo d.C. da Kujula Kadphises, primo imperatore Kushan a nome di Hermaeus, sovrano della Paropamisade, nel territorio dell'odierno Afghanistan, vissuto circa un secolo prima. La moneta, della quale si può Vedere un D/ analogo in migliori condizioni anche in Wikepedia:

http://it.wikipedia.org/wiki/Kujula_Kadphises

porta sul D/ un'immagine di Hermaeus con il volto di Augusto e la legenda BACILEWS STHROSSU ERMAIOU. E sul R/ l'immagine di Zeus. Per gli esperti in materia è catalogata Senior B7.1; cf. Mitchiner ACW 2912

Perché è interessante? Non sono moltissime le monete Kushan coniate in stile prettamente romano. E questa scelta di Kujula Kadphises ha il significato preciso di compiacere i mercanti romani, con l'occhio al regno di confine. Tenete, poi, presente un'altra cosa: di Kujula Kadphises (e ancor più di Hermaeus) si ha esplicita traccia negli annali cinesi. E questa moneta è la chiara testimonianza del meccanismo di interscambio tra Roma e i Seri già nel I secolo (avremo traccia esplicita di ambascerie sotto Antonino Pio o Marco Aurelio, visto che gli Annali parlano dell'imperatore Autòn). Ma abbiamo una prima traccia, pur non esplicita, sempre negli Annali di una conoscenza da parte dei cinesi dell'esistenza della potenza romana già nel I secolo a.C. con riferimento a quella che noi conosciamo come la "Legione fantasma", cioè il reparto mercenario composto dagli ex prigionieri di Carre (53 a.C.) spostati dai Parti a difesa della parte Orientale del loro impero e poi coinvolti nella secolare contesa tra l'Impero cinese e gli Unni. I "legionari" combattevano a fianco degli Unni. Insomma, c'erano contatti commerciali tra Cinesi e Romani. Con l'intermediazione dei regni del Nord India.

Modificato da cancun175
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Inviato

Ciao,

che ci siano stati scambi tra Roma e Cina è documentato. I patrizi romani acquistavano a peso d'oro (anzi, di più!) seta e il metodo di produzione era mantenuto segreta dai cinesi.

In merito c'è anche una voce su Wikypedia che, ad una veloce mia lettura, pare abbastanza corretta.

http://it.wikipedia.org/wiki/Relazioni_diplomatiche_sino-romane

Inoltre contatti ci son stati sicuramente attraverso l'Oceano Indiano, mediati dalle popolazioni dell'Arabia, sempre a fini commerciali.

Ciao

Illyricum

:)


Inviato

Ciao,

che ci siano stati scambi tra Roma e Cina è documentato. I patrizi romani acquistavano a peso d'oro (anzi, di più!) seta e il metodo di produzione era mantenuto segreta dai cinesi.

In merito c'è anche una voce su Wikypedia che, ad una veloce mia lettura, pare abbastanza corretta.

http://it.wikipedia.org/wiki/Relazioni_diplomatiche_sino-romane

Inoltre contatti ci son stati sicuramente attraverso l'Oceano Indiano, mediati dalle popolazioni dell'Arabia, sempre a fini commerciali.

Ciao

Illyricum

:)

Si ma questi scambi avvenivano appunto in oro, io personalmente non vedo necessità di coniare monete in stile romano per compiacere mercanti, magari si è avuta un'influenza romana ma il resto lo trovo piuttosto azzardato.


Inviato

DE GREGE EPICURI

L'attuale Afghanistan ha avuto contatti con l'Occidente molto prima e molto più intensamente della Cina: in fondo, Alessandro Magno intorno al 330 a.C. ha fondato diverse Alessandrie, fra cui l'attuale Kandahar; e poi più a Nord è arrivato a Maracanda (ora Samarcanda) nel 329, e ad Alessandrescata (poi Chogend e... Leninabad) nello stesso anno. Nel Regno Kushan, molto più tardo, è stato coniato molto oro e abbastanza bronzo, ma in stile decisamente "tipico" e diverso da questa moneta; ma era più tardi, mi pare III-IV secolo d.C. almeno. Questa moneta, come stile (ad es. il nastro fra i capelli) può ricordare certe monete dei Seleucidi. Mi stupisce però la fattura così approssimativa, e anche il metallo: un bronzo così leggero che valore poteva avere da quelle parti? Forse più una "ostentazione imitativa" che un significato monetale.


Inviato (modificato)

DE GREGE EPICURI

L'attuale Afghanistan ha avuto contatti con l'Occidente molto prima e molto più intensamente della Cina: in fondo, Alessandro Magno intorno al 330 a.C. ha fondato diverse Alessandrie, fra cui l'attuale Kandahar; e poi più a Nord è arrivato a Maracanda (ora Samarcanda) nel 329, e ad Alessandrescata (poi Chogend e... Leninabad) nello stesso anno. Nel Regno Kushan, molto più tardo, è stato coniato molto oro e abbastanza bronzo, ma in stile decisamente "tipico" e diverso da questa moneta; ma era più tardi, mi pare III-IV secolo d.C. almeno. Questa moneta, come stile (ad es. il nastro fra i capelli) può ricordare certe monete dei Seleucidi. Mi stupisce però la fattura così approssimativa, e anche il metallo: un bronzo così leggero che valore poteva avere da quelle parti? Forse più una "ostentazione imitativa" che un significato monetale.

Una moneta di bronzo (o di vile metallo) ha più valore di una moneta d'oro per documentare scambi intensi. Mi spiego: se in uno scavo archeologico si trova un solido romano in Mongolia, questo non vuol dire che i mercanti romani siano arrivati in Mongolia: l'oro girava in quanto oro e il buon argento in quanto argento. Non a caso, proprio in India, non erano rare monete d'oro "romane" ritoccate con peso in oro in aggiunta. Ma se un sovrano decide di battere una moneta in vil metallo, ha una ragione. Non è un caso che nel sud dell'India (attuale Kerala) e nello Sri Lanka si trovino con una certa abbondanza monete imitative romane (prevalentemente del III e IV secolo): lì c'erano i porti e i marinai. Monete Kushan del I secolo, secondo me, dimostrano una cosa: che in quel periodo erano attive rotte carovaniere "dirette", cioè con mercanti proprio romani e non mediati dai Parti. Ritengo improbabile una provenienza di mercanti romani dal Sud: troppo lungo e con situazione "politica" frastagliata. E non è un caso che queste monete siano state battute nel corso di un lungo periodo (quello augusteo) di tranquillità nelle relazioni tra romani e parti. Cosi come, un secolo dopo, non è strano che l'ambascieria cinese a Roma sia arrivata nel bel mezzo di un altro lungo periodo di relativa tranquillità (da Adriano a Marco Aurelio). Parti tranquilli, i mercanti passano...Ma la tranquillità finirà poco dopo Augusto: lo dimostra l'intervento neroniano in Armenia.

Modificato da cancun175

Inviato (modificato)

Dalla discussione del 2011, emerge una buona citazione:

« India, Cina e penisola Araba chiedono cento milioni di sesterzi dal nostro impero ogni anno: tanto ci costano i nostri lussi e le donne. Che percentuale delle importazioni è dedicata ai sacrifici agli dei o agli spiriti dei defunti? »

(Plinio, Historia Naturalis, XII.41.84)

Plinio il vecchio è morto nel 79 d.C..Nel periodo immediatamente successivo ai fasti augustei, quando le rotte delle materie di pregio erano segnate, ma anche quando le carovaniere dall'Est cominciavano ad avere qualche problema. Con conseguente aumento dei prezzi. La rotta marittima tra Berenice e il Sud India ha sicuramente favorito un enorme aumento degli scambi con l'India, ma questi avvenivano (per i prodotti del Nord del subcontinente e della Cina) per mediazione commerciale, anche plurima. Arrivavano cioè ai porti del Sud dopo numerosi passaggi di mano. La conseguenza, è che oro e argento giravano, i mercanti poco. Non ci sono evidenze di alcun tipo di presenza romana nella "pancia" dell'India. Ma ci sono evidenze, come quella della moneta postata, della presenza (almeno culturale) di Roma nel Nord del subcontinente. I mercanti, quindi, non arrivavano per mare. Ma arrivavano. Nessun imperatore si sarebbe sognato di battere moneta di basso pregio per uno "sfizio" culturale. perché poi? Aveva un senso territoriale battere moneta di ispirazione culturale greca, dati i vicini bactriani e i contatti con loro (e anche, seppur parzialmente, data la matrice Kushan). Ma romana? Ci dovevano essere romani. E, non trattandosi di oro o argento quella moneta certo non serviva per comperare seta, spezie, pietre preziose o altre mercanzie di pregio. per quello c'era l'oro, battuto in loco con effigi proprio romane (non "di ispirazione"), anche se l'evidenza numismatica (e quindi storica) ci parla del periodo immediatamente successivo ad Augusto. E, come detto, dall'oro ci vengono poche indicazioni. Non ci dice se la transazione indiani-romani avveniva a Nord o a Sud. Anche se, dovendo andare per ipotesi, il proliferare di monete "romane" d'oro del I secolo inoltrato fa pensare a un aumento secco dell'interscambio: quindi mi appaiono più legate allo sviluppo commerciale marittimo. La moneta in vil metallo battuta ufficialmente a Nord, invece, parla di più: i romani, in loco, vivevano, frequentavano le bettole, pagavano le prostitute. Insomma, c'erano...

Modificato da cancun175
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Inviato

Ciao,

qualcosa sui rapporti con l'India era comparso qua:

post-3754-0-11516600-1395214153_thumb.jp

post-3754-0-39072900-1395214164_thumb.jp

Ciao

Illyricum

:)


Inviato (modificato)

Interessante questa cartina. Dimostra che il vino romano è arrivato nei porti del Nord. Ma non dimostra, purtroppo, l'arrivo di "navi romane" in quei porti. Le anfore possono essere arrivate dopo passaggi di mano e con traffico commerciale indiano. La rotta così a Nord mi convince poco: presume o una navigazione costiera lungo la penisola arabica (cosa magari possibile, ma improbabile dopo che i romani avevano scoperto la rotta più breve a Sud) oppure una navigazione, questa sì improbabile, lungo le coste indiane da Sud a Nord. Ovviamente sono ipotesi. sarebbe interessante sapere a quando risalgono i reperti trovati. Insomma, di quali anfore si tratta.

Modificato da cancun175

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