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Il Leone di Venezia


Risposte migliori

Se mi sarà possibile, vedrò di riportare le stupende fotografie del Leone della Piazzetta gentilmente inviatemi dalla dottoressa Scarfì nel 1983. Sono state scattate a distanza molto ravvicinata dal leone e riportano chiaramente tutti i suoi particolari. Furono prodotte durante il recente restauro fatto nel laboratorio del dr. Valcanover, a Venezia., nelle Procuratie Nuove. Le ritengo, anche per la loro rarità, straordinariamente interessanti.

A presto. Adalberto

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Supporter

Se mi sarà possibile, vedrò di riportare le stupende fotografie del Leone della Piazzetta gentilmente inviatemi dalla dottoressa Scarfì nel 1983. Sono state scattate a distanza molto ravvicinata dal leone e riportano chiaramente tutti i suoi particolari. Furono prodotte durante il recente restauro fatto nel laboratorio del dr. Valcanover, a Venezia., nelle Procuratie Nuove. Le ritengo, anche per la loro rarità, straordinariamente interessanti.

A presto. Adalberto

Buona giornata

che altro dire se non grazie?

saluti

luciano

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Le rarissime foto promesse, scattate molto vicino al Leone durante la fase di restauro del 1985 gentilmente inviatemi dalla Soprintendente dottoressa Scarfi'

non sono riuscito a riprodurle qui direttamente MA (!!!!) potete ammirarle anche con opportuni ingrandimenti su Facebook alla voce Adalberto Pizzato. o semplicemente su normale Facebook.

Sono certo che la cosa vi farà oltremodo piacere.

Seguiranno i miei particolari commenti su quelle foto. Gradirei vostre opinioni in merito. Adalberto

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Supporter

@@adalbertones Buonasera,

dato che non ho più un account facebook, potrebbe inviarmele via MP?

grazie,

Luigi

Ciao Luigi

se non ricordo male, negli MP non si possono allegare foto; molto meglio una mail privata. @@adalbertones, mi permetto di comunicarti il mio indirizzo mail via MP.

Io non ho proprio alcun account su fb e mi faresti un bel regalo se me le invii al mio indirizzo mail

Grazie e saluti

luciano

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Buongiorno Adalberto,

infiniti complimenti per il lavoro e la passione.

il suo è uno straordinario reportage!

grazie per averlo scritto qui e grazie in generale perché ha fatto emergere dal "fango" della storia questa vicenda!

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Adalberto, sono andato sul profilo facebook ma non ho visto le foto del leone :mega_shok:

senza nulla toglierle ho visitato wiki e c'è una foto molto grande dove si possono vedere quelli che penso siano i segni della raschiatura delle ali :

Lion_col_saint-marc_082005.jpg

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su questa bellissima tua inquadratura del Leone è difficile vedere i segni della "raschiatura" delle ali originarie che si dipartivano dalle scapole verso l'alto secondo lo stile siro-mesopotamico.

Per bene distinguere i segni della raschiatura osserva invece le 8 foto giganti che troverai subito se cercherai in Facebook il mio nominativo, Adalberto Pizzato. Se clicchi solo Facebook, il sito delle foto (dove anche qui appare comunque il mio nominativo)si trova ormai molto molto in basso, ben al di sotto dei continui interventi che appaiono in testata. Va dunque su Facebook (pagina generale) in alto , dove è possibile cliccare il mio nome e cognome. E troverai subito il sito dove appaiono le 8 fotografie del Leone. Vale la pena di farlo!

E ora un RIEPILOGO CONCLUSIVO.

Daniele fu il più importanei ministro di Nabuccodonosor da quando gli rivelò un sogno che quel re aveva fatto e che lo tormentava grandemente, quello di una grande statua con i piedi di argilla.

Al capo VII delle sue profezie dove è il racconto delle quattro bestie favolose che raffigurano le quattro monarchie dell'antichità (dei Caldei (Nabuccodonosor), di Dario, di Alessandro Magno e dei Romani, troviamo nelle note del Martini che la Prima bestia, riferita ai Caldei, era come una leonessa e aveva le ali di aquila. Precisa infatti il Martini: queste bestie erano mostruose perrocchè essendo bestie terrestri, avevano tutte il genere dei volatili essendo armate di ali. La prima di esse è una leonessa e per essa viene indicato l'impero dei Caldei. La leonessa dicesi sia ancor più feroce del leone ed ella ben rappresenta il carattere di Nabuccodonosor dal quale fu ingrandito fuor misura l'impero caldaico. Le ali di aquila significano la rapidità delle conquiste di quel sovrano. La rappresentazione di questo mostruoso leone alato viene descritta anche da Isaia e da Geremia oltre che da Ezechiele.

Si legge poi al Capo III sempre delle Profezie di Daniele (I° versetto) che "il Re Nabuccodonosor nel 565 a.Ch. fece fare una statua d'oro (dorata) alta 60 cubiti (30 metri) - compresa l'altezza della colonna!- larga 6 cubiti (3 metri), esattamente la lunghezza del leone di Venezia; e la fece innalzare nella campagna di Dura, presso Babilonia. La Scrittura non dice se la statua (di bronzo dorato) rappresentasse lo stesso Nabuccodonosor o il dio dei Babilonesi Belo. Mi sembra più verosimile - dice il Martini - che rappresentasse lo stesso sovrano perché il Re, parlando a Misach e ai suoi compagni si duole e rimprovera loro "che essi non rendono culto ai suoi dei e non adorano la statua d'oro". Questa tesi è sostenuta anche da San Gerolamo, Pererio ecc...-

I monarchi della remota antichità solevano rappresentarsi con particolari simboli dall'aspetto terrificante per incutere terrore ai loro popoli.

MA come giunse quella statua sulle rive del Mediterraneo (forse a Gerusalemme stessa) dove i Veneziani del Doge Domenico Michiel ,se ne impossessarono nel 1124?

Prima di continuare ricordo che i Caldei furono forse gli unici grandi maestri della antichità espertissimi nell'arte metallurgica soprattutto per manufatti di grande dimensione e che Nabuccodonosor nell'estendere bellicosamente il suo impero giunse e occupò anche Gerusalemme, e la distrusse oltre alla fenicia Tiro. Fu infatti in questo periodo che Daniele assieme al popolo ebraico fu portato come schiavo a Babilonia. Ed è per questa circostanza che abbiamo lo stupendo "Va, pensiero" di Giuseppe Verdi!

Nabuccodonosor a Gerusalemme distrusse anche il Tempio di Salomone dove a guardia del Sacro Altare stavano i due imponenti Cherubini di legno, anch'essi in forma di leoni alati dei quali Nabuccodonosor deve essere rimasto fortemente impressionato.

Ma siamo proprio sicuri che l'immagine di Nabuccodonosor che campeggiava sulla colonna di Dura NON SIA STATA POI MODIFICATA già nella antichità, prima di cadere in mano dei Veneziani?

Sorge qui un'altra storia estremamente interessante, come vedremo alla prossima!

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Ricordo ancora una volta che le 8 foto giganti del Leone della Piazzetta inviatemi nel 1985 dalla Soprintendente dottoressa Scarfì appaiono in FACEBOOK però bisogna scrivere nella finestra in alto "cerca persone" il mio nome e cognome (Adalberto Pizzato)dopodiché apparirà il mio sito in Facebook e quindi le foto del Leone.

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Boh, io non so voi, ma non riesco proprio a vedere queste foto. sono anestetizzato da facebook :) comunque bella quella postata da @@scheo, si vede benissimo la cesura delle ali!

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E allora ecco tutta la trafila (anche se non necessaria):

1-su Google (fnestra bianca)clicca Facebook

2-si apre 2Ti diamo il benvenuto su Facebook": accedi,iscriviti o scopri...."

3-si apre una sequenza di interventi di Facebook dove è scritto all'inizio "a cosa stai pensando?" Sempre qui,in alto,c'è scritto"cerca persone,,luoghi,oggetti

4- su quella finestra (cerca persone,,....)scrivi la parola Adalberrto

5 -apparirà "Adalberto Pizzato - NO - Liceo scientifico"

6 -clicca là sopra

7 -e ora scendi al terzo commento (https//on drive.live......)

8 - clicca su quel terzo commento (https// on drive....

9 -E TI APPARIRANNO LE 8 FOTO DEL LEONE che potrai ingrandire.

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Non vi ho forse detto che la Storia di Venezia è una spugna pieni di misteri e che basta spremerla un poco per perdersi?.

Continuo la mia...opinione.

Molte guerre si susseguirono con l'andar del tempo in quella parte del Vicino Oriente , dopo le conquiste di Nabuccodonosor e la erezione della sua statua apoteosica a Dura, nel 565 a.Ch. dove a un segnale di tromba tutti i dignitari dell'impero dovevano adorarla. E avvenne infatti la decadenza dei Caldei, seguita dall' l'impero di Dario, l'epopea di Alessandro Magno, la caduta del suo vastissimo dominio e il sorgere di regni minor spesso in lotta tra loro.

Io penso a questo punto che non vada escluso il fatto che una imponente opera d'arte quale fu appunto il massiccio leone alato di bronzo e ricoperto di oro sulla colonna di Dura.di Nabuccodonodor, abbia costituito come tante opere d'arte una ambita preda per i successivi monarchi della antichità tra i quali spicca per la sua efferatezza e crudeltà , come ben dice il Calmet, un certo ANTIOCO IV° EPIFANE il quale odiava a morte gli Ebrei allo stessa maniera di Hitler .Egli occupò e distrusse Gerusalemme intorno al II secolo a.Ch., e saccheggiò il Tempio di Salomone uccidendo senza scrupoli tutti coloro che non si sottomettevano ai suoi voleri.E in dispregio alla religione ebraica installò nel Tempio la sua statua-simulacro che chiamò MAOZIM, sembra pur esso un leone alato dalle orribili fattezze, mostruoso soprattutto nel volto. Questo Epifane era anche un buon intenditore e molto appassionato all'arte metallurgica, conferma il Calmet e non è da escludere che il suo Maozim altro non fosse che lo stesso leone alato di Nabuccodonosor, opportunamente modificato per apparire ancora più mostruoso. Se si esaminano alcune foto del Leone della Piazzetta, noteremmo facilmente che la testa della statua è stata anticamente modificata o meglio sostituita con una assolutamente mostruosa e sghignazzante verso il cielo. La foto infatti che mostra il leone dall'alto indica chiaramente una "deviazione" dei riccioli della spina dorsale verso destra che non combaciano affatto con quelli superiori della testa. Si può pertanto ipotizzare che al leone alato di Nabuccodonosor , divenuto preda di Antioco Epifane e assurto al nome di dio Maozim (citato anch'esso nelle Profezie di Daniele!) sia stata sostituita

integralmente la testa .E alla fine di queste metallurgiche peripezie...i Veneziani se lo andarono a prendere a Gerusalemme (un dono di Baldovino re?) e se lo portarono a Venezia nel 1124.

Fantascienza? Fantasticherie? Sogni...archeologici? Ebbene c'è qualcuno in grado di tratteggiare con maggiore consequenzialità il curriculum di quell'ibrido leone alato androcefalo di bronzo della Piazzetta di San Marco tenendo presente che un buon 70 per cento della statua è stato recentemente sostituito al punto dal distinguere ora molto difficilmente la parte originale antica?

Alla prossima, foto del leone alla mano, evidenzierò molti altri "particolari". Adalberto

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ma prima sentite ciò che Daniele racconta nelle sue Profezie di ANTIOCO IV° EPIFANE , dopo la narrazione "veramente" storica delle sue vicende contenute in molte pagine :

"...e in suo nome i ministri di Antioco Epifane alzaromo nel Tempio di Gerusalemme la statua dopo aver profanato lo stesso Tempio e abolito il culto del Dio degli Ebrei.E quegli (Antioco Epifane) farà tutto quello che vorrà , e si leverà in superbia e insolentirà contro tutti gli dei; e parlerà arrogantemente contro il Dio degli dei e tutto gli andrà bene fintanto che siasi sfogata l'ira di Dio.

Egli i non farà stima del dio dei suoi padri e sarà dominato dalla libidine, e non terrà conto di alcuno degli dei perché si metterà al di sopra di tutte le cose.

MA RENDERA' ONORE AL DIO MAOZIM nella sua residenza e questo dio ignoto ai padri suoi onorerà con doni d'oro, di argento e di pietre preziose.

COMMENTA QUI IL MARTINI: "venererà se stesso come dio Maozim (come il "dio forte") dio cui certamente non conobbero i suoi antenati. Che Antioco fosse creduto un dio apparisce anche dalle antiche medaglie e dallo stesso attributo di Epifane , che vuol dire "presente", cosa questa dara ordinariamente agli dei loro dai Gentili. Metterà nella fortezza di Gerusalemme questo Dio straniero, di nuova invenzione e vi metterà sopra la propria immagine.

E si renderà padrone dei tesori d'oro e d'argento e di tutte le cose preziose dell'Egitto, della libia, della Etiopia......

Sorge qui la ipotesi che si sia impadronito anche del leone alato di Nabuccodonosor e che lo abbia considerato a sua stessa immagine come dio MAOZIM modificandogli la testa trasformandola in mostruoso volto androcefalo. Lo stesso che appare ora a Venezia sulla.colonna della Piazzetta di San Marco!

E' infatti inverosimile il ritenere che Nabuccodonosor abbia eretto la sua immagine alata in maniera androcefala e dotata di un ghigno mostruoso rivolto in atto di sfida contro il cielo,dato che aveva come suo primo ministro Daniele ed essersi prostrato al suo Dio.

Ciò è confermato anche osservando la grande sproporzione esistente tra il collo ricciuto del Leone di San Marco e la testa androcefala. Originariamente, la testa della statua di Nabuccodonosor doveva essere quella del grifone che poi l'Epifane modificò!

Alla prossima, conclusivamente, le finali particolarità rilevate esaminando le 8 fotografie

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Buonasera.

Questa discussione dimostra ancora una volta che la numismatica non é solo raccogliere monete, ma amare la storia e amare chi la storia l'ha fatta.

Sull'origine del leone desidero far presente un'altra versione, molto più arcaica e che non è una leggenda. Le prime tracce di presenza umana nel Veneto risalgono al paleolitico Inferiore. Ma meglio documentato da reperti è il paleolitico Medio e quello Superiore. Industria musteriana (pal. inf.) ed epigravettiana (pal. sup) sono presenti in moltissime località: la più importante,dove attualmente sono ancora in corso gli scavi, è il Riparo Tagliente in Valpantena, presso la località di Stallavena (Verona).

Qui fra i reperti rinvenuti, in una tomba, su una pietra è stata trovata incisa la figura di un leone. La leggenda del Leone di San Marco si mescolerebbe quindi con la preistoria, quando nelle grandi foreste padane questo feroce animale era indubbiamente presente. L'artista che scolpì quella pietra non può averlo solo sognato.

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Caro Cittadino de "la Moneta", interessantissima questa sua citazione. Opportuno sarebbe seguire eventuali altri ritrovamenti dagli scavi in quel di Stallavena. E oltremodo importante sarebbe far apparire qui la immagine di quel leone inciso su una pietra tombale preistorica. Il riferimento al Leone androcefalo alato di bronzo della Piazzetta di San Marco presupporrebbe che fosse pure lui alato o quanto meno in moleca con le ali dipartentesi dalle scapole.

Data la presenza nella preistoria in quella regione di animali feroci penso non dovrebbe stupirci troppo il fatto di aver trovato incisa su una pietra tombale la figura di un leone privo di specifiche particolarità nell'atto magari di voler semplicemente indicare il potere esercitato dal defunto quando era in vita.

Vedrò se Stallavena ci racconterà q

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Buonasera.

Questa discussione dimostra ancora una volta che la numismatica non é solo raccogliere monete, ma amare la storia e amare chi la storia l'ha fatta.

Sull'origine del leone desidero far presente un'altra versione, molto più arcaica e che non è una leggenda. Le prime tracce di presenza umana nel Veneto risalgono al paleolitico Inferiore. Ma meglio documentato da reperti è il paleolitico Medio e quello Superiore. Industria musteriana (pal. inf.) ed epigravettiana (pal. sup) sono presenti in moltissime località: la più importante,dove attualmente sono ancora in corso gli scavi, è il Riparo Tagliente in Valpantena, presso la località di Stallavena (Verona).

Qui fra i reperti rinvenuti, in una tomba, su una pietra è stata trovata incisa la figura di un leone. La leggenda del Leone di San Marco si mescolerebbe quindi con la preistoria, quando nelle grandi foreste padane questo feroce animale era indubbiamente presente. L'artista che scolpì quella pietra non può averlo solo sognato.

Buona giornata

Grazie della informazione!

Penso che il rinvenimento di un leone inciso su pietra in una tomba e in un ambito tanto arcaico, possa non essere una gran particolarità se pensiamo a quante volte si è usato un animale, vero o leggendario, per raffigurare le proprietà del defunto (un leone a testimoniare la forza ed autorità del defunto?) od anche solo per far sapere che il defunto era un cacciatore esperto. (non di uccelli o bufali, ma di leoni).

Credo poi che l'ubicazione della tomba non abbia nulla a che vedere con il leone marciano.

Qualificante sarebbe se l'immagine del leone avesse gli attributi caratterizzanti del leone di san Marco; sono scettico in proposito, perché le prime raffigurazioni gli attributi caratterizzanti il leone di san Marco, si possono vedere a partire da XII secolo. Quali sono questi attributi? In primis il Vangelo tra le zampe, come lo si può trovare nel bassorilievo della Basilica Marciana, sopra l'architrave della porta dell'arco di san Alipio; poi l'aureola ed infine le ali.

Sempre del XII-XIII secolo e sempre nella Basilica Marciana, possiamo vedere lo stupendo mosaico in uno dei peccacchi della cupola maggiore, dove viene raffigurato il leone sorgente dalle acque, con tanto di nimbo ed ali spiegate.

Immagine che verrà, più di ogni altra, adottata dalla repubblica come proprio simbolo.

Se la tomba è preistorica; non poteva aver senso né Venezia, né San Marco... tutte cose venute molto tempo dopo.

saluti

luciano

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Non era mia intenzione confondere il leone marciano con il leone preistorico. Concordo con Sig. Luciano che la raffigurazione del leone sulla tomba del defunto, possa avere molteplici significati.

Questo però testimonia che la presenza del leone nelle raffigurazioni di questo territorio (Veneto e Venezia) sia più ancorata di quello che si possa pensare.

Da quello che so, la pietra con la raffigurazione del leone trovata in quel di Stallavena, é conservata nel museo di storia naturale di Verona. Non sono riuscito a trovare immagini.

Vista la mia vicinanza al luogo del ritrovamento e cittadino veronese, sarò ben lieto di informarmi maggiormente sulla cosa.

Buona domenica e che la terza colonna torni alla luce!

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La ringrazio, e soprattutto per l'augurio che la terza colonna torni alla luce ma....dopo tanti anni di intensa e vivace relazione avuta con la Soprintendenza archeologica di Padova temo che potrà emergere dai pochi metri di fanghiglia lagunare solo se si interesserà del caso una associazione straniera di facoltosi finanziatori.

Da parte...nostrana, sarebbe sufficiente scoprire senza troppe spese che si trova vicino al Molo in acque libere e non imbanchinata .

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Leone della Piazzetta di San Marco.

ed ecco i particolari individuati esaminando le 8 fotografie reperibili in Facebook cliccando in alto il nome Adalberto sulla finestra: "cerca persone,.,..,."

foto 1 (leone di fronte): non c'è proporzione tra il grosso collo della bestia e la sovrapposta testa mostruosa androcefala. NBUCCODONOSOR non avrebbe certo scelto un volto così mostruoso a sua immagine da erigire sulla colonna di Dura dal momento che ammirava il dio di Daniele. La tradizione biblica sostiene poi che "la prima bestia ( quella che rappresentava l'impero caldaico e quindi il suo stesso re) era quasi una leonessa alata, una specie di grifone, con la testa di volatile quindi. Pertanto, in origine il mostruoso volto androcefalo non aveva nulla a che fare con la sua statua. Da qui l'ipotesi che la testa sia stata modificata in seguito e cioè dal tiranno Antioco IV Epifane quando in dispregio al culto degli Ebrei da installò nel Tempio di Gerusalemme nel II° secolo a.Ch., dopo averla predata a Babilonia.

foto 2: q

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foto2: qui appare il Leone alato in tutta la sua maestosità; e soprattutto le ali originarie che si dipartivano dalle scapole verso l'alto. Evidenti qui i segni della raschiatura fatta prima di applicare le nuove ali più in alto.

foto3: (ripresa dall'alto). I riccioli della schiena non sono in allineamento con quelli della testa. Ciò fa pertanto pensare che la testa sia stata modificata. in seguito.

foto4: il mostruoso muso androcefalo del leone. Sulla parte superiore del naso due evidenti "ditate" fra gli occhi. Una maldestra colata che probabilmente copriva l'attacco di un corno prominente (colà applicato non da Nabuccodonosor!) come segno di grande potenza?

foto 5: spalla destra. Anche qui riscontriamo i segni di asportazione delle ali originarie

foto 6: segni anche qui di asportazione delle ali originarie e di attacco delle nuove ali , sulla schiena.

Va infine osservato che la coda del leone era in origine arricciata all'insù secondo lo stile orientale.

Sotto la pancia della statua c'è uno sportello che consentiva l'accesso di un uomo all'interno.

Per una completa, accuratissima trattazione dell'argomento, consiglio vivamente di acquistare il libro "IL LEONE DI VENEZIA" edito dalla Soprintendente Bianca Maria Scarfì a cura della "Nuova Samin - Gruppo ENI- ISBN 88-317-5380-0 - Albrizzi Editore di Marsilio Editori s.p.a. in Venezia 1990 - Società di Ricerca TEMAV

Questa Edizione riveste eccezionale importanza.

Adalberto

verso d'alto

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scusate... qualcuno riesce a vedere queste foto? io no, vedo solo foto personali di Adalberto, nessuna del leone.

grazie.

suggerisco comunque anche i due voluminosi tomi di Alberto Rizzi "Il leone di san marco", Venezia 2001, direi quasi definitivi sul tema.

Luigi

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