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Inviato (modificato)

Effettivamente, oltre alle limitazioni di tipo economico, uno dei possibili fattori di rischio è quello legato alla eventuale decrescita del numero dei collezionisti.

E qui le analisi si possono aprire a ventaglio, perchè i fattori in gioco sono molti e diversi, e pure non necessariamente legati al collezionismo in generale o alla crisi economica, ma appartengono più alla sociologia che alla numismatica.

La nostra è, purtroppo, una società sempre più liquida, superficiale, radicata pesantemente nel contingente e sradicata dalla tradizione storica. La storia stessa è percepita (se percepita) come qualcosa "che fu'" e che non ha relazioni col presente, qualcosa che sta sui libri, per chi avesse voglia di leggerli.

Il concetto di bellezza, poi, che non riguarda ovviamente solo il lato puramente estetico ma include tutti quegli aspetti che (con riferimento ad un'opera) ne esaltano il valore oggettivo, sta diventanto sempre più evanescente, anche sulla scorta dell'azione di destrutturazione/distruzione portata avanti da un certo pensiero contemporaneo. Per cui alla fine si collezionano più volentieri tappi di bottiglia, o gadgets di improbabile valore, piuttosto che l'ultimo ritrovato di chi gli interessi dei più li crea a tavolino.

Soluzione ?

Tenere sempre alto il livello di attenzione sull'importanza del patrimonio numismatico STORICO (non quello prodotto oggigiorno solo per ragioni commerciali, che di storia ....) ed attenta opera di valorizzazione dello stesso. Ognuno faccia il poco che può, con gli amici ed i conoscenti. Le istituzioni ufficiali faranno (si spera) il loro. E questo è un discorso che vale per tutti gli ambiti del collezionismo d'arte. Non solo per difenderne il valore commerciale, ma specialmente per tutelarne il valore e la memoria storica... a beneficio dei posteri.

Mi pare che questo si faccia in modo egregio nell'ambito di questo forum.

Il nostro grazie ai suoi organizzatori.

Modificato da ihuru3
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Inviato

Io ho anche il sospetto o meglio un mio pensiero che un grande numero di monete sono state acquistate da speculatori probabilmente che fanno parte della classe media e attualmente per necessità o timore hanno venduto ,portando sul mercato una grande quantità di monete


Inviato

Io ho anche il sospetto o meglio un mio pensiero che un grande numero di monete sono state acquistate da speculatori probabilmente che fanno parte della classe media e attualmente per necessità o timore hanno venduto ,portando sul mercato una grande quantità di monete

... sospetto più che lecito, direi fondato.


Inviato

Bella discussione,che andrebbe approfondita con più pareri possibili di ciascuno di noi.

Quello che vedo è che la crisi stà avendo inevitabili conseguenze anche sulla numismatica in generale, non su chi ha i soldi che non aveva e non ha problemi a comprare la moneta di 1.000 o10.000 euro ma la maggioranza di noi subisce una situazione di stallo generale.....è evidente questo....

Essendo una passione è normale che sia così...ci sono necessità primarie da mandare avanti e la numismatica non rientra tra questi.....

Noi possiamo fare la nostra parte coinvolgendo sempre più persone in questa nostra "malattia".....

Il forum Lamoneta con l'app specifica ha fatto un bel passo in avanti in questa direzione....


Inviato (modificato)

Si potrebbe aggiungere, ma è ovvio, che in tempi di crisi si compra meglio. Il problema è che in questi frangenti si innesca un procedimento perverso al ribasso (un poco come succede nel mercato borsistico). Quando il mercato sale, per comprare va bene qualsiasi prezzo (in salita), quando il mercato scende tendenzialmente nessun prezzo è buono per l'acquisto.

Il dubbio ragionevole è quale sia il giusto livello di prezzo, ma la risposta è tutt'altro che facile. Chi può stabilire se si è toccato il fondo ???

Forse il prezzo giusto è proprio quello che si è disposti a spendere per ciò che ci interessa o ci piace... :D

A questo proposito faccio un riferimento (un poco OT) alla discussione nella piazzetta in merito a quegli americani che hanno trovato 1400 e più monete d'oro del XIX secolo nel proprio podere... pare che tra di esse ci sia una moneta americana considerata rarissima e valutata da sola circa 1 milione di dollari. Un prezzo "folle" che, per quanto ne so, non ha confronti con le quotazioni delle nostre monete italiane (medievali, moderne o contemporanee) più preziose (che di storia e di bellezza ne hanno certamente più delle americane -opinione personale-). Un tale valore (pur comprensibile per la grandezza del "bacino di utenza" americano e del di cui portafogli...) mi sembra che vanifichi non poco ogni logica e ragionevole discussione sulla formazione del prezzo.

Modificato da ihuru3

Inviato (modificato)

In questa monetazione io penso che effettivamente per le monete

molto comuni in media bassa conservazione vista l elevata presenza sul mercato, ma la sempre

più bassa richiesta , c é stato un blocco.

infatti le monete in medio bassa conservazione le compra il collezionista

medio che é stati più colpito dalla crisi economica e quindi

può spendere molto meno ogni anno.

chi invece ogni anno spende migliaia di euro ogni anno

per la propria collezione , solitamente colleziona in alta qualità ,

e ha risentito poco della crisi

Modificato da AndreaMCMLXXVIII
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Inviato

Bella discussione, credo che ci siano tanti aspetti da valutare, la tecnologia che ha affiancato gli schemi tradizionali di vendita e quindi anche di acquisto, la crisi economica strutturale del paese che comunque influenza tutti, difficile che la numismatica pur essendo un mondo di nicchia non possa rimanerne fuori e quindi il conseguente atteggiamento di sana prudenza e di attesa, se non di rinuncia c'è....

Si dice anche che la fascia alta rimane fuori da ragionamenti di questo tipo, quando andai all'ultima Asta Varesi e vennero battute le monete del Lombardo - Veneto vidi molti operatori stranieri presenti aggiudicarsi queste monete in gran quantità, vedevo impotenza da parte di alcuni potenziali interessati italiani, anche questo è un segno dei tempi purtroppo da considerare, per la fascia bassa di monete invece l'offerta c'è, nel contempo credo che molti facciano giustamente di conto e non si espongano troppo......

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Inviato

secondo me è internet che fa la differenza, molta ma molta più concorrenza, più informazione per chi compra e meno spazio per gli speculatori :pleasantry:


Guest franum
Inviato

E se invece negli ultimi tempi fosse mutata la percezione di ciò che è la numismatica? Acquisisce sempre maggior rilievo il lato commerciale a discapito di quello storico. Da un punto di vista storico qualunque moneta ha un valore commerciale. Da un punto di vista esclusivamente commerciale non è detto che tutte le monete vengano percepite come meritevoli di esser comprate in quanto investimento o cimelio artistico da esibire, e non come oggetto storico da studiare e catalogare.

Io ho iniziato a collezionare da pochi anni ma mi sembra che ci sia una specie di fissa per il fdc!!!

  • Mi piace 2
Inviato

E se invece negli ultimi tempi fosse mutata la percezione di ciò che è la numismatica? Acquisisce sempre maggior rilievo il lato commerciale a discapito di quello storico. Da un punto di vista storico qualunque moneta ha un valore commerciale. Da un punto di vista esclusivamente commerciale non è detto che tutte le monete vengano percepite come meritevoli di esser comprate in quanto investimento o cimelio artistico da esibire, e non come oggetto storico da studiare e catalogare.

Io ho iniziato a collezionare da pochi anni ma mi sembra che ci sia una specie di fissa per il fdc!!!

non è il lato commerciale che ha aquisito sempre più importanza ma quello artistico. la moneta viene vista sempre più come un quadro

di conseguenza la grande conservazione, che contribuisce ad esaltare il lato artistico, viene sempre più richiesta.


Inviato

Certamente la crisi ha bloccato il mercato del rialzo e chi prima non spendeva molto per la numismatica cercando di completare la conservazione con conservazioni anche modeste ora non compra più, o compra molto meno... ma ch'è anche da dire che monete anche rarette in conservazione media / bassa ce ne sono sempre state moltissime, probabilmente molte più che non collezionisti, e i commercianti (che erano anche i maggiori acquirenti dei privati che volevano vendere) riuscivano a incettarle e fare il prezzo

Adesso con i moltissimi sistemi di vendita fai da te su internet chi trova il gruzzoletto del bisnonno in fondo al cassetto o qualche spiccio nella tasca di un vecchio cappotto... in 5 minuti può fare una inserzione e potenzialmente venderlo all'amatore dall'altra parte del mondo...

IMHO, se si cerca l'investimento numismatico che regga nel tempo, le sole conservazioni che tengono sono quelle eccezionali... ma se si vuole completare la collezione con monete discrete e collezionabilissime, questo è un ottimo momento per comprare

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Inviato (modificato)

A parer mio il regno ed in particolare Vittorio 3 sono stati e di molto sopravvalutati nel passato. Oggi con l abbondanza di materiale che viene offerta i prezzi sopratutto della fascia medio bassa tendono a scendere. A maggior ragione il trend continuerà anche per il periodo di semi deflazione che il paese sta vivendo.

Modificato da altegiovanni

Inviato

Escluse le grandi rarità però, secondo me

  • Mi piace 1

Inviato

Certo le grandi rarita unite ad una conservazione invidiabile. Fra l'altro si ragionava sul littore 1927. Ho dato un occhiata alle aggiudicaziona di inasta, mi sembra che nelle ultime 4 aste li abbiano venduti benino (quasi tutti con qualche rilancio niente male) quindi almeno su questa moneta la crisi proprio non la vedo...


Inviato

Certo le grandi rarita unite ad una conservazione invidiabile. Fra l'altro si ragionava sul littore 1927. Ho dato un occhiata alle aggiudicaziona di inasta, mi sembra che nelle ultime 4 aste li abbiano venduti benino (quasi tutti con qualche rilancio niente male) quindi almeno su questa moneta la crisi proprio non la vedo...

E' così! :hi:


Inviato

Certo le grandi rarita unite ad una conservazione invidiabile. Fra l'altro si ragionava sul littore 1927. Ho dato un occhiata alle aggiudicaziona di inasta, mi sembra che nelle ultime 4 aste li abbiano venduti benino (quasi tutti con qualche rilancio niente male) quindi almeno su questa moneta la crisi proprio non la vedo...

Si su questa moneta la crisi si vede meno a differenza di altre anche se ora si spende per uno spl come prima si spendeva per un bb,però in compenso si riesce ancora a vendere


Inviato

Secondo oltre agli indicatori della crisi gia' evidenziati che penalizzano le conservazioni piu' basse, secondo me scordiamo un elemento ancor piu' importante la crisi dei collezionisti.

Non c'e' ricambio, i neofiti, che si avvicinavano alla numismatica cominciando dalle conservazioni meno importanti e che permettevano l'alienazione delle monete a chi passava a conservazioni superiori, sono merce rara. Questo purtroppo genera una stagnazione del ricircolo delle monete infatti se non riesco a vendere il mio BB per passare allo SPL ne' conseguira' che anche quel pezzo SPL rimarra' ancora nelle mani di anelava al FDC.

Se la domanda e' di 1 pezzo per un data moneta e l'offerta e' 10 pezzi e' normale che quello che ne risentira' sara' il prezzo finale e di conseguenza la capacita' di investimento generale nel comparto numismatico sara' ovviamente destinato a contrarsi irrimediabilmente , naturalmente da questo esulano determinate realta' che definisco di nicchia(per il volume d'affari generale) che riguardano le altissime conservazioni accompagnate da prezzi importanti.

Purtroppo la cultura dell'immagine dell'odierna societa' proietta i possibili nuovi giovani collezionisti verso tutt'altri interessi rispetto a quelli dei nostri amati dischetti di metallo e segnali positivi io non ne vedo tanti.


Inviato

Secondo oltre agli indicatori della crisi gia' evidenziati che penalizzano le conservazioni piu' basse, secondo me scordiamo un elemento ancor piu' importante la crisi dei collezionisti.

Non c'e' ricambio, i neofiti, che si avvicinavano alla numismatica cominciando dalle conservazioni meno importanti e che permettevano l'alienazione delle monete a chi passava a conservazioni superiori, sono merce rara. Questo purtroppo genera una stagnazione del ricircolo delle monete infatti se non riesco a vendere il mio BB per passare allo SPL ne' conseguira' che anche quel pezzo SPL rimarra' ancora nelle mani di anelava al FDC.

Se la domanda e' di 1 pezzo per un data moneta e l'offerta e' 10 pezzi e' normale che quello che ne risentira' sara' il prezzo finale e di conseguenza la capacita' di investimento generale nel comparto numismatico sara' ovviamente destinato a contrarsi irrimediabilmente , naturalmente da questo esulano determinate realta' che definisco di nicchia(per il volume d'affari generale) che riguardano le altissime conservazioni accompagnate da prezzi importanti.

Purtroppo la cultura dell'immagine dell'odierna societa' proietta i possibili nuovi giovani collezionisti verso tutt'altri interessi rispetto a quelli dei nostri amati dischetti di metallo e segnali positivi io non ne vedo tanti.

Giusto. Come già dicevo in un commento precedente una delle radici della crisi in questo ricambio (non solo per la numismatica) è nella "destoricizzazione" dell'attuale società (specialmente nella sua parte più giovane), quanto mai liquida e rivolta prevalentemente al presente (al massimo al futuro, ma quello a corto raggio). Le cause sono complesse e molteplici, comunque è inutile sottolineare che questo è un vero dramma, perchè perdere il senso delle proprie radici equivale a perdere il senso stesso della realtà che viviamo.... :(

  • Mi piace 3

Inviato

Giusto. Come già dicevo in un commento precedente una delle radici della crisi in questo ricambio (non solo per la numismatica) è nella "destoricizzazione" dell'attuale società (specialmente nella sua parte più giovane), quanto mai liquida e rivolta prevalentemente al presente (al massimo al futuro, ma quello a corto raggio). Le cause sono complesse e molteplici, comunque è inutile sottolineare che questo è un vero dramma, perchè perdere il senso delle proprie radici equivale a perdere il senso stesso della realtà che viviamo.... :(

Come non condividere entrambi questi interventi....


Inviato

Sono d'accordo con molti degli interventi, personalmente suppongo che la crisi per quelle conservazioni medie sia da imputare ad un concorrenza più ampia rispetto a solo 10-15 anni fa, vedi internet, vedi le case d'aste (quanto sono aumentate le aste negli ultimi anni) la possibilità di vendere le proprie monete da cambiare con un bacino d'utenza direi mondiale, con la conseguenza di un intasamento di monete li ferme pronte per essere vendute.

Ricambio generazionale, i giovani o giovanissimi al giorno d'oggi complice una società che non da punti di riferimento e certezze non sono portati (con giusta causa) a collezionare e se per caso hanno 500 euro non comprano una moneta, o alcune monete... comprano i-pad i-phone o qualche diavoleria informatica.

Poi probabilmente c'è chi come me si affaccia a questa monetazione in questi anni di crisi che per "mettere al riparo" (al riparo poi non c'è proprio niente) i propri soldini invece di acquistare una moneta in BB per poi cambiarla e acquistare la stessa in SPL e così via acquista direttamente la moneta in FDC... quante volte mi sono sentito dire: meglio una moneta in meno ma bella!


Inviato

Questa discussione che è nel settore "Regno d'Italia , approfondimenti" considera giustamente solo i problemi del collezionismo di questo settore.

E' evidente che di problemi ce ne siano e non pochi. C'è troppo materiale comune offerto e spesso in conservazioni non eccelse. Se ne può dedurre che ci sono più monete che collezionisti. Se una moneta è rara trova comunque un acquirente.

Inoltre le monete del Regno non hanno, a mio giudizio, molti estimatori all'estero. Seguendo le aste live, dove è possibile vedere di dove viene l'offerta via internet , noto che qualche moneta d'oro finisce magari in Giappone o negli USA. Ma devono essere monete di buon impatto visivo. C'erano anche i Russi che compravano tra l'altro, monete d'oro italiane ma ho l'impressione che siano stati frenati dal crollo del rublo.

Tutt'altra cosa sono le monete antiche, medievali e del rinascimento. Se non sono comuni ( faccio un esempio : i luigini. Ho visto andare invenduti molti esemplari perchè ,seppur gradevoli, se ne vedono troppi.)

Restano invendute solo le monete il cui prezzo di partenza è troppo elevato, oppure quelle che hanno difetti deturpanti. Kunker, Gorny, Rauch ecc. vendono quasi tutto .

La numismatica, all'estero, sembra non patire crisi.

Buona domenica e buone monete a tutti.

  • 5 settimane dopo...
Inviato

Il momento di crisi non è per nulla passeggero, assomiglia di più ad un permanente ridimensionamento della nostra economia e delle nostre ricchezze che ad un momento di difficoltà da cui si esce. Non sembra esserci luce in fondo al tunnel. -35% rispetto a prima della crisi, mi stupisco che ancora ci sia qualcuno che acquista monete… Vorrei poi sfatare il mito per cui ci sono i ricconi che comunque continuano a scialacquare i soldi, impavidi nonostante lo sfacelo circostante. Qualche problema ce l’hanno anche loro. Personalmente conosco due persone (imprenditori) che cinque-otto anni fa collezionavano monete ad alto livello (significa 4000-6000 euro a colpo) che hanno dovuto smettere. La crisi ha colpito le loro aziende, hanno salvato l’impresa ma il budget familiare ristretto (e la prudenza) hanno consigliato di investire diversamente i soldi, magari sempicemente per portare la famiglia in vacanza.

L’habitus del collezionista di accanito dipendente dalle sue monete fa si che alla numismatica rinunci come ultima cosa, magari prima va in giro con le scarpe bucate. Della crisi si sta risentendo adesso, con un certo ritardo, dovuto alla riluttanza degli appassionati a rinunciare al loro piacere. I prezzi dovrebbero calare, dipende anche quanto tempo riescono a resistere i commercianti con stock di monete invendute, prima di abbassare le loro pretese.

  • Mi piace 1

Inviato (modificato)

Molto dipende dalla fetta di mercato cui si fa riferimento: le aggiudicazioni dell'ultima Nac (quella della coll. Tradart, per intenderci) non lasciavano intendere molti segni di crisi...

Pagare 15.000 franchi (che a conti fatti, con diritti e altre tasse, diventano 15.000 euro!) per una Faustina maggiore o 5000 per un nerone BB con ritratto goffo e una macchiolina similcancro al rovescio non mi pare da crisi fulminante. (La crisi è più che altro nazionale).

http://www.acsearch.info/record.html?id=698717

http://www.acsearch.info/record.html?id=698710

Modificato da BiondoFlavio82

Inviato

Mah! Nella mia personalissima sensibilità stavolta e' davvero difficile prevedere che cosa succederà, proprio per le caratteristiche così peculiari della attuale situazione, a detta di molti economisti priva di analogie nel passato, almeno recente. Da un lato la liquidità, ancorché maggiormente concentrata rispetto al passato, e' gigantesca e i titoli a reddito fisso, di stato e privati, hanno rendimenti vicini a zero se emessi da istituzioni finanziariamente solide. I rendimenti sono inoltre previsti rimanere così bassi per lungo tempo. Questo e' peraltro un bene per i paesi fortemente indebitati come l'Italia. Le monete sono invece tradizionalmente concepiti come dei beni rifugio.

In base a quanto sopra io personalmente non prevedo particolari crolli nei prezzi, quanto piuttosto un progressivo acuirsi delle differenze tra le monete rare e di qualità in oro e le altre, che invece molto probabilmente vedranno il loro valore contrarsi moderatamente negli anni. Non dimentichiamo che questo e', peraltro, una fotografia tanto fedele quanto spietata delle disuguaglianze sociali che hanno portato i gia' poveri a impoverirsi e i gia' ricchi ad arricchirsi ulteriormente. Per fare un esempio io non credo che il 100 lire 1864 di Vittorio Emanuele II nel 2020 in FDC varrà meno di 60.000 euro. Non aggiungo altro.

  • Mi piace 1

Inviato

Speriamo che si tratti di un fenomeno contingente e limitato, e che l'eventuale apprezzamento crescente per le grandi rarità e/o le conservazioni superbe non vada a drenare valore dalle gamme più economicamente accessibili.

A mio parere, una rivalutazione che consideri le sole "eccellenze" e che non benefichi, almeno in parte, anche la parte più ampia (forse meno pregiata, ma sicuramente più diffusa) del patrimonio numismatico, può essere pericolosa a lungo andare, e finirebbe per "ammazzare" la numismatica stessa. E non solo nella "fascia bassa"... :nono:


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