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Inviato (modificato)

E' stata messa a punto, da una azienda italiana, una tecnologia denominata "Invisible" che consente di contrassegnare con un sigillo, invisibile ad occhio umano, opere d'arte quali quadri, statue ed anche monete o i supporti delle opere stesse. Il sigillo reagisce solo ad una particolare lunghezza d'onda della luce e quindi diventa visibile. Se si desidera, Invisible può essere rimosso, ma solo da chi lo ha collocato, in quanto è l'unico a conoscere la posizione sull'oggetto e la giusta tecnica di rimozione. Una bella sicurezza.

Modificato da titoflaviovespasiano

Inviato

Una bella sicurezza per chi si arrischia a marchiare la propria opera d'arte con un qualcosa di non correttamente identificato.

Tu, faresti marchiare le tue monete?

:)


Inviato

Le mie monete non hanno bisogno di essere marchiate: valgono sicuramente meno del loro valore nominale! :rofl: :rofl: :rofl:

Però se avessi una collezione importante, con un sistema del genere, sicuramente ci penserei. Il bello sta proprio nel fatto che il procedimento non è invasivo ed è invisibile all'occhio umano.

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Inviato

E' stata messa a punto, da una azienda italiana, una tecnologia denominata "Invisible" che consente di contrassegnare con un sigillo, invisibile ad occhio umano, opere d'arte quali quadri, statue ed anche monete o i supporti delle opere stesse. Il sigillo reagisce solo ad una particolare lunghezza d'onda della luce e quindi diventa visibile. Se si desidera, Invisible può essere rimosso, ma solo da chi lo ha collocato, in quanto è l'unico a conoscere la posizione sull'oggetto e la giusta tecnica di rimozione. Una bella sicurezza.

Hai delle fonti giusto per capirne il tecnicismo ?


Inviato

Ho letto la notizia su una rivista. L'azienda si chiama Sincrotrone Trieste (se è una violazione al regolamento cancellate pure). Il sistema funziona tramite il fluoruro di litio ed è già stato utilizzato dai musei civici di Udine per marchiare un centinaio fra quadri e statue. Ma leggendo in rete, si apprende che il sistema è stato usato anche su monete romane.


Inviato

mah...per quanto riguarda monete antiche può essere del

tutto superfluo,pezzi da novanta sono ugualmente riconoscibili

e con un pedigree alle spalle,l'eventuale "marchio" occulto sarebbe

inoltre perfettamente inutile se poi la moneta riposa tranquillamente in

qualche caveau di collezionisti senza scrupoli.Lo stesso dicasi per

opere d'arte catalogate...non sono pezzi prodotti in serie e indistinguibili.

L'applicazione potrebbe risultare efficace solo per monete contemporanee

di una certa importanza ma anche in questo caso avrei più di un dubbio...

Poi certo,dipende anche dal prezzo di applicazione


Inviato (modificato)

Non sono d'accordo: pensa ad esempio se una moneta romana, dopo essere stata autenticata, periziata, ecc. ecc. viene marchiata con la sigla invisibile XYZ987. Se acquisto quella moneta, non ho bisogno di conservare ricevute, cartoncini con la perizia, certificati di provenienza e autenticità, ecc. ecc. Solo la moneta. Se qualcuno volesse controllare, una volta letto il codice, si risale a tutti i passaggi che ha fatto la moneta. Se questa invece venisse rubata, nel caso venisse ritrovata, invece di cercare su cataloghi, listini, ecc. ecc. per identificarla, le autorità potrebbereo riconsegnarla in poco tempo al legittimo proprietario.

Tutto ruota, a mio avviso, intorno al costo dell'operazione, ma se è già stato fatto, vuol dire che il sistema è valido. Naturalmente avrebbe poco senso quando le monete "valgono poco".

Modificato da titoflaviovespasiano

Inviato

...Mi pare più una tecnologia per risalire al proprietario, come il microchip per gli animali domestici in caso di furti e smarrimenti...più che una tecnologia atta a individuare i falsi


Inviato

Credo sia una tecnica valida al fine di scoraggiare i furti. Per le opere d'arte, quadri, sculture,libri,ecc... è sicuramente efficace. Sarei favorevole anche per le monete. Pensate a tutti quei tesori che abbiamo in Italia che per carenza di fondi nella sorveglianza sono poco protetti. Pensiamo ai falsi rinvenuti nella collezione reale a Palazzo Massimo. Faccio un esempio: nel mio comune i vigili urbani hanno marchiato, a chi lo desiderava, la bicicletta con un codice, utilizzando un'apposita macchinetta al costo di un euro. I furti di bici sono diminuiti. Sulle bici è visibile, mentre nelle opere d'arte sarebbe invisibile: perchè non adottarlo?

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Inviato (modificato)

@prtgzn: hai centrato in pieno il problema. Un dispositivo del genere sarebbe un valido aiuto. L'esempio delle biciclette non poteva essere più azzeccato.

Modificato da titoflaviovespasiano

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