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Milano conia una sola moneta con la Beata Vergine e il Bambino, è indubbiamente una eccezione, ma c'è.

E' un piccolo quadretto..... in un sesino di Giovanni Visconti, estremamente raro, posto quello del Corpus, certamente per vedere di più bisogna andare sull'ultima Cronos e vederlo, dopo l'asta lo vedremo qui anche noi, per il momento accontentiamoci di quello del CNI.....

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E ancora...

Questa merita l'attenzione di tutti coloro che apprezzano le qualità incisorie di quegli anni.

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Francesco Giacino (1637-1638) - 4 Scudi d'oro
Zecca: Torino - Fronte: busto della Duchessa madre, Cristina di Francia, e del giovane Duca, accollati a destra - Retro: mezza figura della Vergine col Bambino entrambi con rami di palma, la venerata "Madonna coi fiori di Bra", entro una corona di alloro - gr. 13,24 - Tipologia di grandissima rarità - Esemplare di qualità e freschezza straordinarie - (C.N.I. I/324/5) (Simonetti II/33/2/1) (Ravegnani III/190/2)

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Le belle piastre papali offrono ovviamente ulteriori spunti, qui c'è una fantastica raffigurazione corale con la Beata Vergine seduta in preghiera tra i dodici Apostoli e illuminata dall'alto dalla colomba dello S.Santo.

Messaggio religioso, ma anche grande rappresentazione, il titolo " misticismo a arte " in questo ulteriore caso è decisamente appropriato.

Piastra del 1588, da asta NAC 68, 04 - 12 - 2012, lotto 368.

Questa discussione è anche l'occasione per far vedere splendidi pezzi e far divulgazione, credo che anche questo sia molto importante oltre ai collegamenti evidenti in molti casi tra misticismo ed arte.

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Inviato (modificato)

Milano conia una sola moneta con la Beata Vergine e il Bambino, è indubbiamente una eccezione, ma c'è.

E' un piccolo quadretto..... in un sesino di Giovanni Visconti, estremamente raro, posto quello del Corpus, certamente per vedere di più bisogna andare sull'ultima Cronos e vederlo, dopo l'asta lo vedremo qui anche noi, per il momento accontentiamoci di quello del CNI.

Tentare con l' esemplare presente nella Cronos 8 la vedo come l' assalto a Forte Alamo...................

Modificato da Parpajola

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Tentare con l' esemplare presente nella Cronos 8 la vedo come l' assalto a Forte Alamo...................

Per fortuna che c'è questo bel catalogo ....con belle immagini.....ecco perchè sono per il cartaceo.....


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C'è anche quello di Banca Intesa _ San Paolo

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Modificato da miroita
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Al post 26 "dabbene" ha postato un grosso di Pesaro di Giovanni Sforza (1489-1500 e 1503-1510)

Ne posto un'altro tratto dall'Asta Bolaffi 26.5.2011 : gr. 1,66 - CNI 16 var. Biaggi 1904 - gr. 1,66 - (C.N.I. XIII/446/16 var.)

D/ Stemma inquartato

R/ la Vergine seduta in trono con il Bambino in braccio

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Inviato

Dopo questi ulteriori esempi come non mettere una osella, e che osella !

Siamo con Francesco Loredan ( 1752 - 1762 ), è una osella d'oro da 4 zecchini anno I, con una Beata Vergine con in braccio il Bambino su una statua, sotto San Marco e il Doge orante genuflesso.

Le oselle come sappiamo abbondano di ricche e simboliche raffigurazioni, qui una Beata Vergine che diventa riferimento di adorazione e preghiera.

Da Roma Numismatics Limited 6, 29-09-2013, lotto 86

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Molto bella l'immagine di Maria rappresentata nel momento della preghiera con le mani alzate

nel tetarteron di Michele VI (1056-1057), rappresentato sul R/ della moneta con una lunga croce.

immagine presa da CNG - Triton VI (13.6.2003) - lotto 1223 .

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Manca Firenze ancora.....rimediamo allora, Ferdinando I dè Medici con un giulio del 1599, moneta rarissima con questa volta una scena, la scena dell'Annunciazione della Beata Vergine, grande patos in questa moneta....

da Asta Numismatica Ranieri 3, 11-11-2011,lotto 93

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SENA VETVS....ancora Siena, prima avevamo visto una Beata Vergine sulla città, ora un giulio del 1550 con una Beata Vergine diversa, nimbata e velata, seduta sulle nubi, circondata da splendori e angeli ai piedi e ai lati, visione direi celestiale che mi piace molto, estremamente mistica.....

da NAC 47, 03 - 06 - 2008, lotto 1100

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Modificato da dabbene

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Torniamo a Bologna - Pio VI (1775-1799)

E' un giulio o mezza lira in argento del 1781 - CNI 128, Muntoni 225

in cui al R/ troviamo l’immagine della Madonna di San Luca, nimbata, coronata e velata, col Bambino,

attorno la scritta PRAESID • ET • DECVS • BONON •

(da INASTA n. 21 del 1.7.2997 - lotto 2070).

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44 pezzi postati finora, un tour tra le zecche che hanno coniato la Beata Vergine..... abbiamo visto pezzi straordinari con aspetti divulgativi importanti, rimane questo contributo a disposizione di tutti in attesa magari di inserirlo tra quelli importanti, sperando che nel tempo si ampli ulteriormente, ovviamente vanno già da ora i ringraziamenti per chi ha contribuito e partecipato, senza di voi questa discussione non ci sarebbe stata, è giusto, anche se scontato, ricordarlo ogni tanto,

Mario


  • 9 mesi dopo...
Inviato (modificato)

Mi permetto di aggiungere questo follaro della Zecca di Salerno, riproducente frontalmente, nel campo del retro, una mezza figura della Beata Vergine, nimbata e velata, con le braccia aperte e sollevate al cielo e con a entrambi i lati la pianta mistica. Al diritto è riprodotto, sempre frontalmente, il mezzobusto di Cristo nimbato reggente con la mano sinistra il Vangelo e con a entrambi i lati la pianta mistica. Tale follaro è il primo follaro fatto coniare da Roberto il Guiscardo (1077 - 1085)

 

Riferimenti: CNI pag. 311 n. 3 e 4, Cappelli  n. 35, Bellizia n. 52, D'Andrea - Contreras n. 42.

 

 

Ricordo anche quest'altro follaro sempre della Zecca di Salerno e di Roberto il Guiscardo (1077 - 1085) con al retro il mezzobusto della Madonna con a destra le lettere MP e a sinistra Yθ con sopra i trattini di contrazione, per cui è la forma contratta dell’espressione greca che in italiano è resa come “Madre di Dio” e al diritto il mezzobusto di San Pietro con a destra le lettere SA e a sinistra PE con sopra i trattini di contrazione, ad indicare San Pietro.

Riferimenti: CNI pag. 311 n. 1 e 2, Cappelli  n. 34, Bellizia n. 51, D'Andrea - Contreras n. 43.

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Modificato da angel

Inviato

Napoli ,CARLO I -Mezzo saluto d' oro R4, asta nomisma 49, e' una moneta che anche se non rientra nel periodo e nella regione da me collezionato mi piace tantissimo per l' iconografia impressa.

saluti va tutti

erik

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Inviato (modificato)

RIPRENDO UN TOPIC SU QUESTA MONETAZIONE DI: FEDAFA

Il “Saluto” napoletano e la scena dell’Annunciazione



Questa bellissima moneta voluta proprio da Carlo I d’Angiò, riporta su un lato la scena dell’annunciazione dell’Arcangelo Gabriele alla Vergine Maria, accompagnata dalla legenda AVE GRACIA PLENA DOMINUS TECUM (SALVE, PIENA DI GRAZIA, IL SIGNORE (E’) CON TE, vangelo , Luca, 1,28), mentre dall’altro lato riporta lo stemma ripartito di Gerusalemme e di Francia con la legenda riportante il nome del sovrano.

Carlo I d'Angiò - Saluto d’oro o Carlino d’oro

Da asta NAC 53 lotto 104 – Rif. CNI XIX n°1 pag. 13, P/R n°1 – MEC n°675 - D’Andrea/Andreani N°1 – MIR n°18


Come è stato detto questa moneta è stata voluta proprio da Carlo I d’Angiò che si affidò a Giovanni Fortino da Brindisi per la sua realizzazione. La prima prova di questa moneta mostrata al sovrano fu “bocciata” in quanto il re pretese che le due facce della moneta, ruotando la stessa su un asse verticale, risultassero sempre “dritte” e non ruotate (Volumus et mandaìnus ut Karolenses ipsos secundum istum modum et formam cudi de cetero faciatis ut uniforme reddantur, ita quod capita ymaginum predictis capitis predicti scuti, et pedes earumdem ymaginum punte seu pedes eiusdem scuti respondeant… Registri Cancelleria Angioini XIX, p. 217, n°263). Dagli stessi registri possiamo leggere “Quod caput ipsius scuti capitibus ymaginum Beate Virginis et Angeli parte alteris positis et punta semper eiusdem scutis pedibus eorundem ymaginum eguali ordine responderent” da cui si può dedurre che era volontà del re indicare come Dritto della moneta il lato con la scena dell’Annunciazione e come Rovescio il lato con lo stemma ed il suo nome; questo probabilmente per anteporre “l’autorità religiosa” all’autorità regale (ciò nella descrizione di questa moneta in cataloghi e listini spesso non è rispettato in quanto si segue il criterio generale di indicare come Dritto il lato riportante il nome del sovrano regnante).

Assieme al Saluto d’oro, con le stesse impronte, fu coniato anche il Saluto d’argento e le relative loro metà (1/2 Saluto d’oro e ½ Saluto d’Argento), ma per evitare falsificazioni negli esemplari d’argento (oltre ad essere di diametro maggiore) non sono presenti le decorazioni attorno allo stemma ed il vaso che si trova tra l’Arcangelo e la Vergine è con i manici. Fu coniata anche sotto il regno di Carlo II d'Angiò.

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Modificato da tommydedo
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Nella storia della Zecca Napoletana, da dopo la caduta dell'Impero Romano alla sua chiusura, solo Carlo I e Carlo II D'Angiò proposero nella monetazione la Vergine, sottoforma dell' "Annunciazione", nel saluto d'oro, come già ricordato da @@tommydedo, e d'argento e nel mezzo saluto d'oro e d'argento.

 

Per quanto riguarda il periodo della Repubblica Napoletana 1647 - 1648 si ipotizza una moneta da tre carlini in argento, mai comparsa sino ad ora, ma descritta a pagina 444 (Venerdì 17 di Gennaio) del Diario di Francesco Capecelatro: contenente la storia delle cose avvenute nel reame di Napoli negli anni 1647 - 1650, Francesco CapecelatroAngelo Granito Gaet. Nobile, 1852 Volume 2 (Google eBook) al seguente indirizzo Diario di Francesco Capecelatro - Google Booksbooks.google.com/books/about/Diario_di_Francesco_Capecelatro.html?...

Tale moneta da un lato riporterebbe lo stemma della Repubblica Napoletana e dall'altro la Madonna del Carmelo

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metto ad esempio la monetazione con zecca di Pisa, grossi, 2 grossi e mezzi grossi del medioevo con la raffigurazione classica della Madonna e il bambino e con la mano benedice..

 

PISA

 

Republik, 1150-1312.
1/2 Grosso (Grosso minore) o. J. 1,88 g. Biaggi 1936. R Hübsche Patina, sehr schön

 

Da 2 grossi dopo il 1270, AR 3,22 g. X FR IM – PTOR Aquila coronata, ad ali spiegate, stante a s. su capitello. Rv, La Vergine seduta in trono di fronte con il Bambino in grembo; nel campo a s., stelletta. CNI 25-29. MIR 397.

 

 

Pisa

Repubblica, 1150-1312. Grosso, mit Monogramm Federicos I. Maria mit dem Kind auf dem Arm v. vorn. Rv. Initiale F zwischen 4 Rosetten. 1,6 g. Biaggi 1933. Schöne Patina. Vorzüglich. Ex Lager Spink & Son, London, 1980.

 

saluti

Fofo

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Bella @@fofo questa carrellata di monete pisane, certamente Pisa con le sue monete vuol dire anche la Vergine e il Bambino, questo filo parte dai grossi e arriva fino alla Speciosa, un legame indissolubile, certo che ogni volta che vedo il grosso di Pisa con la grande F penso a un quadro, immagine sacra di incredibile bellezza e di raro misticismo, alla fine come dice il titolo della discussione misticismo e arte nelle monete, qui abbiamo il massimo di tutto questo .....ed è bello e giusto continuare a riproporre questi esempi per chi sta iniziando e magari vede per la prima volta monete capolavoro come queste.....

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Inviato (modificato)

Belle davvero, non mi ero mai soffermato sui grossi, quello federiciano poi ha quell' immagine fermata in quella cornice che la separa dalla legenda... o meglio la legenda fa da cornice all' immagine della Vergine con il bambino stigmatizzata in quel cerchietto........ un quadretto meraviglioso !!!..

...ed ora sciupiamo la poesia... :yahoo:

con questo tallero austriaco 1649 (kueker  sett. 2013) ....

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Modificato da tommydedo
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  • 11 mesi dopo...
Inviato (modificato)

Vorrei condividere con voi questa foto che mi è sembrata molto simile all'iconografia del saluto angioino, ma con la Madonna in ginocchio.

 

L'iscrizione mi pare sia proprio "AVE GRATIA PLENA DOMINUS TECUM", anche se non si legge benissimo.

 

Si trova a Pavia, castello visconteo (1360).

 

  Un saluto,

 

    Luca

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Modificato da guarracino
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Inviato

Il mio contributo per le monete del Granducato di Toscana:

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Testone e Giulio di Cosimo I con la Beata Vergine nimbata e velata, sopra le nubi con le braccia aperte in atto di proteggere la Città di Siena.

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