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Inviato

Pesaro...., Pesaro con gli Sforza ha più di una Beata Vergine, ne ha con Costanzo Sforza con due grossi differenti, ne ha con Giovanni Sforza con un doppio grosso e un grosso.

La rappresentazione è quella di una Vergine seduta in trono che tiene il Bambino seduto sul ginocchio.

Nomisma, 30, 2005, lotto 914 - Giovanni Sforza ( 1480 - 1510 ) grosso

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Inviato

Un po' di carte sono sul tavolo.....a voi....certamente almeno una me la giocherò ancora.....certo che quella della Beata Vergine nella monetazione è una storia ampia, di influenze bizantine, di ispirazioni pittoriche, che tocca ovviamente gli aspetti religiosi, che diventa poi simbolica, una simbologia che già in questi esempi visti si evolve anche stilisticamente, rimane di riferimento per le successive .....


Inviato

guglielmo I frazione di follaro 1155 zecca Messina

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Inviato

Fano - Sisto V - baiocco

il motto è: SUB TUUM PRESIDIUM

L'immagine al rovescio è molto bella: Madonna col Bambino sopra la Santa Casa

(immagine da Inasta 50)

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Inviato

Molto bella anche questa @@aleale, abbiamo visto una Beata Vergine sopra la città ora una sopra la Santa Casa....., chissà quante ce ne sono ancora....certo questa è particolare come rappresentazione, anche per stile.....


Inviato

L'immagine al rovescio della Santa Casa sovrastata dalla Vergine col Bambino e una "immagine" di grande impatto devozionale.

La storia della Santa Casa di Nazaret, arrivata a Loreto in volo nel 1294, è intrisa di grande mistero.


Inviato (modificato)

Con le mani giunte in segno di preghiera, attorniata dai 12 Apostoli, è l'immagine della Madonna rappresentata nella piastra di Montalto del 1588 sotto papa Sisto V.

(Immagine Asta NAC 53 del 7.11.2009 - lotto 103 - realizzo 71.980€ d.c.)

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Modificato da miroita

Inviato

Sempre di Montalto, papa Sisto V anno 1587 questo testone con la Madonna stante in preghiera tra schiere di cherubini.

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Inviato

Ancora un'immagine della Madonna con il Bambino, seduta a destra sulla Santa Casa di Loreto,

in questo testo del 1588 di papa Sisto V per la zecca di Ancona

(foto da Numismatica Ranieri 4 - lotto 7)

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Inviato

Molto mistiche e contemplative queste ultime raffigurazioni, come è giusto che sia...., ora ne posto una che forse doveva essere messa tra le prime, ma che ci sta che arrivi adesso.....

Certamente in questo caso, l'iconografia è a dir poco spettacolare, forse unica, Lucia Travaini in " Monete e storia nell'Italia medievale " dice

" forse ispirata da una scultura locale ".

Comunque sia l'effetto è incredibile, tra l'altro bellissima anche l'immagine del diritto col cavaliere normanno.

E' un trifollaro di Mileto di Ruggero I d'Altavilla conte di Calabria e Sicilia, circa 1060 - 1101, MARIA MATER in leggenda, con la Beata Vergine nimbata, seduta col Bambino in braccio.

Tra l'altro questo pezzo della NAC 68, 04-12-2012, lotto 237, ha una conservazione veramente elevata e il tutto assume un aspetto a dir poco sacrale e mistico.

E visto che il titolo parla di " misticismo e arte , qui sicuramente c'è il misticismo e direi anche l'arte, visto che sembra essere stato ispirato da una scultura locale.....

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Inviato (modificato)

Una delle prime immagini di Maria su una moneta.

Siamo nell'Impero Bizantino, Leone VI (886-912) . E' un solido in oro della zecca di Costantinopoli

(Asta NAC 24 - 2002 - lotto 438)

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Modificato da miroita
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Inviato

Molto bello Miroita.....stiamo facendo un bell'excursus sulla monetazione di Maria dai primi esempi bizantini in avanti, certamente un po' di influenza sugli esemplari successivi c'è....e per capirli da questi esempi poi bisogna partire.....


Inviato

Questa straordinaria iconografia, divenne simbolo devozionale di molte città, legate agli eventi che fecero la storia dei loro insediamenti.

Bisognava raccontare l'avvenimento, e il modo più diretto di rappresentarlo fu l'opera d'arte attravesrso le sue innumerevoli espressioni.

Fra queste la monetazione ebbe un ruolo importantissimo, entrando nelle case donava racconti e speranza, divulgando il messaggio per cui era nata.

La zecca di Modena ne è un esempio lampante.

Francesco I d'Este, 1629-1658. Due Lire 1657. Ar gr. 8,42 FRAN I MVT REG E C D VIII 1657 Busto corazzato a d. e sotto E T. Rv. QVEM GENVIT ADORAVIT La B. Vergine in atto di adorare il Bambino. CNI 112; Zocca 95; Ravegnani Morosini 41; MIR 771/1.

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L'immagine della Beata Madonna della Ghiara, dipinta in origine sul muro che delimitava l'orto del convento dei frati serviti, si conserva nella Basilica a lei dedicata a Reggio Emilia, costruita tra i 1597 e il 1610. Il nome “ghiara” o “giarra” o “giara”, deriva dalla ghiaia del torrente Crostoso lungo cui il corso, poi abbandonato, sulla omonima strada, venne costruito nel 1313 il convento a cui si aggiunse poi una chiesa. L'immagine era particolarmente cara al duca che le attribuiva il miracolo di averlo salvato dalla peste nel 1630 (Francesco si rifugò a Reggio meno colpita di Modena). Sempre alla Madonna venne attribuita nel 1648 la fine di una grave carestia e nel 1655 la salvezza dall'assedio delle truppe spagnole.

Infine va ricordato che la Madonna della Ghiara fu emblema di tre citta, Reggio Emilia, Modena e Ferrara, ovviamente la casate dei D'Este giocò un ruolo determinante.

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Inviato

Molto bello quest'ultimo intervento di Eros, d'altronde un numismatico / artista in una discussione così va a nozze..... :blum:, quante volte abbiamo detto le monete rappresentavano, portavano un messaggio, un simbolismo, raccontavano storie....tutto questo lo ritroviamo alla grande in questa discussione che permette di far intervenire tante realtà della nostra penisola, differenti, ma col comun denominatore della Beata Vergine......e comunque a vario modo di rappresentarci.....tra l'altro a livelli incredibili e splendidi.


Inviato (modificato)

Parma - Ranuccio II Farnese - 40 soldi

in questo caso la figura è quella della Madonna che allatta il Bambino

(immagine da Inasta 51)

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Modificato da aleale
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Inviato (modificato)

In attesa di eventuali altri interventi in questa discussione anche nel tempo, mi piace porgere un ringraziamento a chi è intervenuto al momento e ha contribuito fattivamente con esempi, monete, osservazioni a divulgare.

La discussione, anche per una più facile reperibilità e lettura è stata inserita nella discussione che è tra le importanti " Archivio : una moneta, una storia " insieme ad altri contributi.

Grazie quindi a :

@@Arka

@@Fratelupo

@@ihuru3

@@Lu.Giannoni

@@bavastro

@@cipa

@@Claudio I

@@aleale

@@miroita

@@eracle62

Modificato da dabbene

Inviato

Si Bavastro, ottimo ulteriore spunto Siena, con Cosimo I abbiamo un testone e un giulio con una mezza figura della Beata Vergine nimbata e velata, è sopra le nubi e con le braccia aperte in atto di proteggere la città.

Quello della protezioni, del guardare dall'alto la popolazione è un motivo che ritorna, queste monete venivano spesso montate e tenute come immagine santa di devozione.

Il giulio che vedrete è di Cronos 7, autunno 2013, lotto 60, moneta tra l'altro molto rara e veramente suggestiva.

Poi, se non ci saranno altri interventi, possiamo fare anche un elenco delle varie zecche individuate in discussione ma spero che ci siano ancora altri spunti.....

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Inviato

Questa non poteva mancare come stile e raffinatezza, una delle massime espressioni della Beata Vergine.

Parma
Odoardo Farnese duca di Parma e Piacenza (1622-1646).

48780.jpg

Ducatone 1626. AR 31,86 g. – ø 44,1. ·ODOARDVS·FAR·PAR·ET·PLA·DVX·V·ET·C ’ Busto corazzato e drappeggiato, a d., con colletto alla spagnola e maschera leonina sullo spallaccio. Rv. ·MILLE · CLYPEI – ·PENDENT· La Beata Vergine, nimbata e velata, seduta di fronte in atto di allattare il Bambino, anch’egli nimbato; in alto, due angeli sostengono una corona sul capo della Beata Vergine. All’esergo, ·A· 1626· A. (Agostino Agnani, zecchiere). CNI 13. Ravegnani M. 8. MIR 1011/2. Davenport 4118.

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Inviato

Bellissimo Eros, rilancio con Bologna, Sede Vacante, Stato Pontificio ( 1823 ) mezzo scudo, anche qui una rappresentazione corale e strutturata con la Beata Vergine in gran evidenza, immagine molto studiata

Asta bolaffi, 23, 5-12- 2013, lotto 581

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Inviato

Facciamo un sunto anche delle zecche che hanno delle Beate Vergini e che abbiamo riportato finora in discussione :

Parma

Venezia

Bologna

Piombino

Avignone

Viterbo

Aquileia

Genova

Mantova

Kremnitz

Pisa

Pesaro

Messina

Fano

Montalto

Ancona

Mileto

Costantinopoli

Modena

Siena

sono tante indubbiamente.....è un bel campione, ma di Beate Vergine volendo se ne possono trovare ancora.....


Inviato

Qualcosa c'è ancora ma sono tondelli poco noti come questo straordinario Ducatone, sono e rimarranno sogni, che però a me piace poter................................

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Nicolò Ramirez de Guzman duca di Sabbioneta (1644 – 1684) . Ducatone 1666. AR 31,32 g. – ø 44,3 mm. • NICOLAVS • D • G • SABLONET – DVX • ET • OBSTIL • PRIN • ET • C • Stemma coronato e inquartato di Ramirez nel I, Carafa nel II, Gonzaga nel III e Spagna nel IV, caricato in cuore di scudetto con aquila e motto LIBERTAS in fascia obliqua; intorno, Collare del Toson d’Oro. Rv. • ­ LVNA • SVB • PE • – • DIBVS • EIVS • ­ • La Beata Vergine, nimbata e velata, con il Bambino in braccio, stante di fronte su crescente lunare, accostata da raggi e nubi stilizzate. Asse a 180°. CNI 1. Bignotti pag. 48, 1 (R4). Gamberini IV, 679. MIR 951 (R5). Magnaguti –. Davenport 4146.

Moneta della più grande rarità, questo ducatone rappresenta l’unica testimonianza dell’esistenza di Nicolò Ramirez de Guzman, personaggio altrimenti sconosciuto. Antonio, unico figlio maschio di Isabella Gonzaga e Luigi Carafa, moriva prematuramente, mentre dal matrimonio della sorella Anna con Filippo Ramirez de Guzman , duca di Medina, nasceva Nicolò. Alla morte dei genitori senza eredi maschi il ducato, come da contratto, sarebbe dovuto ritornare ai Gonzaga di Bozzolo. Difatti Scipione Gonzaga ne rivendicava il possesso e per sancire questo suo diritto faceva battere, sin dal 1639, monete con il titolo di "Dux Sablonetae". Ma nel 1644 gli spagnoli, che alla morte di Isabella avevano già consentito ad Anna e Filippo di conservare il ducato, vi insediarono il figlio di Anna, Nicolò. La zecca venne chiusa definitivamente con la scomparsa del Guzman, avvenuta nel 1684.

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Inviato

Altro tondello da proporre e ricordare.

Zecca di Corregio.

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Siro d’Austria da Correggio (1605-1630). Secondo periodo: Principe 1616-1630. Da 8 soldi. Mist. 3,68 g. – ø 25,7. ·SYRVS·AVSTR·CORR·PRIN· Busto drappeggiato e corazzato, a d. Rv. °VBERV·TVOR· · ·MEMORES· La Madonna della Rosa coronata, seduta di fronte, con la mano s. regge in grembo il Bambino, anch’Egli coronato, e stringe nella d. una rosa dal lungo gambo; sotto, nel giro, ·8·. CNI 121. Ravegnani M. 17. Mioni-Lusuardi 90.

Siro, figlio di Camillo e di Francesca Mellini, successe al padre a soli 15 anni sotto la tutela del Conte di Fuentes governatore di Milano e di Umbertino Zuccardi. Nel 1616 Correggio divenne principato, ma nel giugno del 1631 Siro venne dichiarato decaduto del titolo a causa delle continue accuse di fellonia e di adulterazione delle monete. A seguito di tale provvedimento, il duca di Guastalla prese possesso del principato di Correggio in nome dell’Imperatore e immediatamente ne chiuse la zecca, fucina di guai più che di monete.

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Inviato

Bello questo esempio ulteriore di Beata Vergine col Bambino, di solito la vediamo nimbata e velata, in questo caso si vuole andare oltre l'aspetto puramente mistico e religioso con una Madonna coronata e col Bambino in braccio anche lui coronato, in questo caso sembra si vuole dare " il potere e la autorità " a Lei ; forse letta la spiegazione, la fiducia in Siro giustamente non c'era e la Vergine era ancora il riferimento più sicuro e certo che ci potesse essere in quel frangente.

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Inviato

Abbiamo visto tanto e di più, ma Milano....e Milano ? Solo Sant'Ambros o .....


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